Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, non ci guadagno nulla a fare questa ficcy, neppure una figurina u.u!

Dedicato: a zia Miyu perché come me adora questa bella coppietta e perché mi ero fissata che la prima mia ficcy su questi due sarebbe stata dedicata a lei! ^O^ *brassa e strapazza di coccole zia Miyu*

 

- Legenda -

tra “...” il parlato

tra *...* il pensato

 

 

 


Il lupo, la luna ed il ciliegio

di Dragoneyes

 

La ragazza era seduta sotto un albero di ciliegio, il suo viso dalla pelle chiara e dai lineamenti sottili era rivolto sopra di sé, verso la chioma straripante di fiori. Gli occhi della ragazza erano socchiusi in un’espressione di quieta contemplazione mentre le iridi color ambra osservavano con fare dolce il movimento dei petali al lieve soffiare del vento, come alcuni si muovevano rimanendo vincolati alla pianta da cui erano nati e come altri invece volavano via trascinati in leggere spirali dall’aria tiepida della primavera. I suoi corti e lisci capelli erano di una strana colorazione rosa che sfumava nel bianco candido verso le punte. Indossava un kimono bianco, che, come a rifletterne il colore, andava sfumando nel rosa sulle maniche e sul bordo inferiore, e sul quale ricorreva un motivo di petali gemelli a quelli che stava osservando con tanto assorto interesse. L’obi che indossava era anch’esso di un delicato colore tra il rosa ed il viola che le cingeva elegantemente la vita.

La ragazza chiuse per un istante gli occhi chiari mentre lasciava che il cinguettare degli uccelli la avvolgesse portandola a mormorare un lieve e dolce motivetto che sembrava seguire il ritmo della natura a lei circostante: come sempre, quando attendeva in quel luogo nei giorni di primavera, veniva trascinata via dalle sensazioni in un modo totale e completo. Eppure, nonostante sentisse che rischiava di perdere sé stessa, continuava a venire ed attendere in quel luogo per incontrare il suo più adorato amico, perché sapeva che solo nella completa solitudine egli le avrebbe concesso di vederlo.

“Vieni presto, mia adorata creatura...” mormorò aprendo nuovamente gli occhi “...vieni presto, ti sto aspettando...”

 

Renji fissò ancora interdetto il bracciale che aveva in mano e che gli era stato consegnato da Ikkaku e Yumichika neppure dieci minuti prima.

“Sarà divertente!” aveva detto il secondo dandogli l’oggetto in questione.

“Sì, ma cosa dovrei farci con un braccialetto per nascondere la propria presenza?!” aveva replicato il vice capitano della sesta divisione.

“Ma nulla...ma nulla...” aveva commentato con uno sguardo divertito l’altro suo amico “...diciamo che così potrai dare un’occhiata a cosa fa la tua ossessione senza che questi si accorga della tua presenza...”

*...dare un’occhiata un accidenti!* sbuffò mentalmente Renji ripensando a quello scambio di battute: anche se non lo aveva detto loro esplicitamente, Renji era certo che ormai i due avessero capito chi era il motivo per cui da un po’ di tempo a quella parte il vice capitano in loro presenza era sembrato piuttosto distratto se non addirittura vagamente depresso.

“Cretini...” borbottò mentre si rigirava il braccialetto tra le mani. Passò le dita sui bordi lucidi e lisci notando quanto fosse freddo al tatto nonostante ormai fossero passati alcuni minuti da quando lo aveva preso in mano. Con un sospiro se lo rimise al polso mentre faceva per dirigersi verso il quartier generale della sesta divisione: in realtà non aveva nessuna voglia di tornare un’altra volta all’interno...in quel momento aveva seriamente bisogno di prendere aria...

Rallentando lentamente fino a fermarsi del tutto scrutò davanti a sé per alcuni istanti, senza accorgersi dell’aria cupa che si era andata formando sul suo volto. Si rese conto del proprio nervosismo solo quando, sentendo qualcosa sfiorargli la guancia, sussultò e spostò di scatto lo sguardo. Lasciò uscire un mezzo sospiro dalle proprie labbra solo quando si accorse che ciò che lo aveva fatto reagire in quel modo era stato solo un petalo di ciliegio trasportato da un leggero colpo di vento. Chiuse gli occhi e si passò una mano dietro al collo: doveva essere ridotto veramente male se aveva reazioni del genere per una cosa così piccola...

Quando riaprì gli occhi e fece per riprendere a camminare si bloccò nuovamente nel notare a pochi passi da sé una ragazza in kimono intenta a guardarsi intorno con aria vagamente confusa: e quella da dove era saltata fuori?! Non aveva sentito nessuno arrivare! Ed inoltre cos’era quell’intenso odore di fiori di ciliegio che si era sparso tutto d’un tratto nell’aria intorno a lui?

“Uh...è tutto a posto?” domandò non molto convinto mentre le si avvicinava. La ragazza portò il proprio sguardo ambrato su di lui, osservandolo alcuni istanti come se non lo vedesse e poi corrugando appena la fronte con fare di riflessione.

“Non ne sono sicura” replicò, la sua voce era dolce e leggera “Ma ho come la netta impressione di essermi persa” aggiunse portandosi una mano alle labbra con fare pensoso. Renji si lasciò sfuggire un sorrisetto a quello parole: aveva davvero un carattere inusuale a quanto sembrava!

“Stavo cercando una persona” continuò intanto l’altra sistemandosi un po’ gli strani capelli rosa e bianchi che le erano stati spostati dalla lieve brezza “Devo sgridarlo per non essersi fatto vedere...” aggiunse poi socchiudendo appena gli occhi con l’espressione di chi meditava vendetta “Ah, ad ogni modo il mio nome è Sakura!” disse poi sorridendo di nuovo e porgendo la mano verso Renji con fare cordiale. Il vice capitano la studiò per un secondo, non sapendo se sentirsi divertito o confuso da quegli improvvisi cambi d’umore, e le porse la propria dopo una lieve esitazione.

“Io sono Renji” replicò “Abarai Renji” aggiunse inarcando poi un sopracciglio nel notare come lo sguardo della ragazza si fosse illuminato a sentir pronunciare il suo nome.

“Oh! Allora sei tu QUEL Renji...” commentò Sakura avvicinandosi a lui e prendendo a scrutarlo con aria critica “Uhm...sei molto carino davvero...ora mi spiego tutti quei suoi monologhi interiori senza senso...” ghignò appena, gongolando per un’idea che le aveva appena attraversato la mente.

“C-carino?!” esclamò il vice capitano arrossendo un poco all’inaspettato complimento ed indietreggiando involontariamente di un passo.

“Sì sì” confermò tranquillamente la ragazza sorridendo innocentemente “Molto carino davvero! E hai dei bellissimi capelli!” aggiunse facendo per protendere una mano affusolata verso l’oggetto della sua ammirazione.

“Non...non hai detto che stavi cercando qualcuno?” domandò Renji cercando di cambiare argomento mentre la bloccava prendendola delicatamente per il polso e allontanava la sua mano dai propri capelli.

“Ah, giusto! Me ne stavo dimenticando!” esclamò Sakura dandosi un pugnetto contro la tempia mentre faceva una linguaccia giocosa.

*...certo che è proprio strana...* commentò intanto nella propria mente Renji *...sembra quasi un concentrato di caos!*

“Allora ho bisogno di te!” commento la ragazza intanto “Mi dovresti portare gentilmente da...” si bloccò corrugando la fronte “...da...” sbattè alcuni istanti le palpebre fissandolo “...per i petali dei peschi!...com’è che lo chiamate voi?...ah! Sì, giusto!” esclamò ritornando a sorridere “Dovresti cortesemente portarmi da Kuchiki-taichou” asserì candidamente. Sentendo quelle parole le sopracciglia di Renji si contrassero con fare interrogativo mentre si chiedeva cosa potesse volere quella ragazza dal suo capitano.

“Sarebbe LUI la persona che vorresti sgridare?” replicò seriamente perplesso per la confidenza che la ragazza sembrava dare a Byakuya.

“Oh sì” confermò Sakura con un sorrisino “E se lo merita proprio! Io vengo qui e lui neppure si degna di farsi vedere! Questa volta non gliela faccio passare liscia! A costo di non presentarmi la prossima volta che tenta di evocarmi!” disse gonfiando le guance con fare offeso. In realtà Renji non aveva capito molto del suo discorso, che per lui era risultato privo di logica non sapendo a cosa si stesse riferendo, ma non se ne dette pena: in realtà quello che in quel momento gli premeva era sapere perché una ragazza fosse in quelli che sembravano ottimi rapporti con il suo capitano...non che la cosa gli desse fastidio, solo che aveva una strana sensazione allo stomaco, come se un ago avvelenato lo stesse pungolando con fare insistente...

...

Geloso? Chi? Lui?!

Ma figurarsi!

...beh forse giusto un pochino...

“C’è qualcosa che non va?” domandò Sakura riscuotendolo dai propri pensieri. Renji corrugò le sopracciglia un istante poi scosse appena il capo.

“No, è tutto a posto” replicò il vice capitano cercando di ignorare quello stupido ago avvelenato che continuava a pungergli lo stomaco “Vogliamo andare?” domandò poi e cominciando a condurla verso l’ufficio del suo capitano dopo che l’ebbe vista annuire con un sorriso dolce. Per tutto il tragitto Renji non potè far a meno di lanciare alcune occhiate verso di Sakura, scrutandola con fare critico: benché avesse un’aria molto simpatica, anche se un po’ tonta, c’era qualcosa in lei che gli faceva rizzare i capelli dietro la nuca, come se fosse stato al cospetto di una tigre addormentata e in procinto svegliarsi da un momento all’altro...

“Uhm...Renji-kun...” richiamò la sua attenzione la ragazza girando il capo verso di lui “Ti volevo chiedere una cosa...”

“Sarebbe a dire?” domandò il vice capitano lanciandole un’occhiata incuriosito. Gli occhi ambrati della ragazza si schiarirono mentre le sue labbra si piegavano in un sorrisetto innocente.

“Tu cosa ne pensi di Byaku?” domandò candidamente. Renji quasi rischiò di soffocarsi con la saliva nel sentire quella domanda: prima di tutto non capiva cosa potesse interessare a lei quello che pensava del suo capitano, ed in secondo luogo...sbagliava o l’aveva appena chiamato ‘Byaku’?!

“B-Byaku?!” ruscì ad esalare mentre la fissava con gli occhi nocciola sgranati per la sorpresa a tanta confidenza presa dall’altra. Sakura assunse un’espressione pensosa, come se non avesse capito perché l’altro aveva reagito in quel modo, poi si portò le dita alle labbra con un piccolo ‘oh...’

“Mi sono dimenticata di chiamarlo Kuchiki-taichou...” commentò distrattamente inclinando il capo di lato “...fa nulla! Non è questo il punto!” decretò alla fine annuendo convinta delle proprie parole “Dicevo...err...senti, devo chiamarlo per forza ‘Kuchiki-taichou’?” sospirò. Renji scosse il capo, ancora non del tutto sicuro del discorso senza senso che l’altra aveva appena fatto.

“Bene...dunque...ah sì! In conclusione, ripeto la domanda: che cosa ne pensi di Byaku?” sospirò alla fine la ragazza dai capelli rosa e bianchi arrivando finalmente al punto della discussione. Renji corrugò per un istante la fronte, non molto sicuro di come rispondere a quella domanda, ed in realtà neppure molto certo di volerlo fare.

“Beh...è un ottimo capitano...” borbottò cercando di organizzare un discorso in modo da non farle capire cosa in realtà il vice capitano provasse per il suo superiore.

“Anche se un tantino fissato con le regole...” commentò Sakura ricevendo un’occhiata prima stupita, poi divertita da parte di Renji.

“Sì in effetti sì...” convenne il vice capitano riprendendo a camminare insieme a lei.

“Ma a parte questo...” sospirò la ragazza passandosi le mani sul kimono come a volerlo sistemare meglio “...a te piace?” chiese tranquillamente. Per poco Renji non dovette fermarsi nuovamente e tossire per evitare un’altra volta di strozzarsi con la propria saliva mentre si girava a fissarla incredulo: sembrava quasi che la ragazza lo stesse facendo apposta a fargli venire degli attacchi cardiaci!

“...m-mi piace in che senso?!” replicò il vice capitano mentre sentiva un certo nervosismo cominciare a farsi strada dentro di lui. A quella domanda Sakura inarcò un sopracciglio con fare critico, come se non capisse perché avesse avuto una reazione del genere alla sua semplice domanda.

“Perché? Ci sono vari modi per intendere la mia domanda?” chiese con l’espressione di qualcuno che seriamente non riusciva a comprendere cosa fosse tutta quell’agitazione che stava sorgendo a quelle sue semplici parole. Renji corrugò la fronte mentre deglutiva a vuoto: in realtà aveva SPERATO che ci fossero e che l’altra ne avesse trovato uno...

“No...probabilmente no...” commentò mentre il suo viso si faceva un po’ più pallido: non era per nulla convinto di voler dire quello che pensava del suo capitano a quella sconosciuta...

Fortunatamente per lui, i due arrivarono all’ufficio di Byakuya prima che la ragazza potesse costringere il vice capitano a parlare oltre dell’argomento che tanto lo metteva in imbarazzo.

“Grazie mille per avermi accompagnato fin qui!” disse Sakura prima di entrare mentre si lasciava sfuggire un sorriso riconoscente verso Renji “Come hai notato il mio senso dell’orientamento non è dei migliori...”

“Me ne ero accorto” ridacchio il vice capitano, contento di potersi rilassare nuovamente e di non dover più fare attenzione a quello che diceva all’altra. La ragazza ridacchiò e, dopo un attimo in cui sembrò riflettere alcuni istanti, si riavvicinò a lui velocemente. In fretta si sollevò sulle punte dei piedi e poggiò le proprie labbra sulla sua guancia in un bacio veloce per poi ritirarsi nuovamente via. Gli occhi di Renji si spalancarono immediatamente a quel contatto mentre il suo viso si colorava di rosso all’azione improvvisa dell’altra.

“C-che...” fece per domandare ma Sakura si limitò ad ammiccare con fare complice.

“È il mio ringraziamento per avermi fatto da guida” affermò ritornando alla porta dell’ufficio di Byakuya “Spero di rivederti presto!” aggiunse poi scivolandone al suo interno prima che il vice capitano potesse riprendersi da ciò che era appena accaduto.

Renji rimase ancora per alcuni istanti immobile a fissare la porta nella quale era entrata la ragazza dai capelli rosa per poi sbattere le palpebre un paio di volte e riuscire finalmente a riprendere a respirare.

*...ma alla fine...si può sapere chi diavolo era?* si chiese Renji non riuscendo ancora a capire che connessione potesse avere un tipo del genere con il suo capitano. Scuotendo il capo si lasciò sfuggire un sospiro mentre chiudeva gli occhi: il modo in cui quella ragazza parlava del suo superiore sembrava far supporre che fosse in buoni rapporti con lui...anzi, più che attimo a giudicare dal diminutivo che gli aveva dato...

L’idea che potesse essere un’amica del suo algido capitano gli sembrava troppo strana per credervi, anche perché non l’aveva mai vista prima d’allora. Inoltre era certo che se fosse stato così, nelle sue discussioni con Rukia la cosa sarebbe saltato fuori prima o poi, specialmente considerando il carattere particolare che aveva Sakura.

Non rimanevano quindi molte possibilità...anzi, non ne rimaneva quasi nessuna...

*A meno che...* cominciò a formulare la mente del vice capitano facendolo irrigidire al pensiero e spalancare lievemente gli occhi. Non poteva essere...non poteva essere quello...eppure quella notizia che gli era arrivata era quasi sicura visto che era stato Kira a riferirgliela, e lui non aveva l’abitudine di spargere in giro voci che non avesse verificato: sembrava infatti che gli anziani della famiglia Kukichi stessero facendo pressione al suo capitano per sposarsi nuovamente ed avere finalmente un erede.

Deglutendo appena Renji tentò di scacciare dalla propria mente il dubbio che Sakura potesse essere una delle sue pretendenti...una che tra l’altro il suo capitano doveva gradire se le permetteva di chiamarlo in modo così confidenziale...

No...figurarsi! Era impossibile pensare che il capitano Kuchiki potesse accettare una cosa del genere! Non sarebbe mai riuscito ad immaginare una persona così orgogliosa come lui che ubbidiva a delle decisioni prese da altre persone...

*Però forse...*

Scosse il capo con forza cercando di liberarsi la mente da tutti i ‘se’ che la stavano affollando in quel momento portandosi una mano alla fronte mentre chiudeva gli occhi per escludere tutto ciò che lo circondava dai proprio pensieri. Rimase così alcuni istanti, finchè non sollevò nuovamente le palpebre, il suo sguardo andò a posarsi sul bracciale per nascondere la propria presenza che gli avevano dato Ikkaku e Yumichika, e che ora faceva bella mostra sul suo polso.

*...e se...* mormorò la sua mente mentre si voltava a guardare nella direzione in cui si trovava l’ufficio del suo capitano.

*...in fondo non possono sapere che sono qui...no?*

Con ancora un piccolo istante di esitazione, si mosse verso la porta aprendola di un piccolo spiraglio per potere lanciare un’occhiata al suo interno. Byakuya era seduto alla propria scrivania, il capo lievemente chinato e gli occhi fissi sui documenti che poggiavano davanti a lui, la sua espressione era neutra come sempre, e non sembrava badare alla ragazza dai capelli rosa e bianchi che era inginocchiata per terra accanto a lui con aria palesemente annoiata.

“Nee...Byaku...” lo chiamò sollevando lo sguardo sul capitano della sesta divisione. Quest’ultimo non si scompose minimamente alla sua chiamata e, anzi, non fece neppure gesto di aver fatto caso al suo richiamo benché Sakura sapesse bene che la stava semplicemente ignorando come suo solito.

“Byakuuuu...” fece di nuovo con voce più lamentosa per vedere se almeno quello avrebbe sorbito qualche effetto su di lui.

“Eddai! Non ignorarmi!” disse imbronciandosi mentre si alzava in piedi e si faceva più vicina a lui per vedere cosa stesse combinando di tanto importante da non dare neppure un cenno di risposta ai suoi richiami. A quell’ultima frase le sembrò che Byakuya si fermasse un istante dal proprio lavoro per lanciarle una breve occhiata, per poi riprendere a ignorarla.

“...maledetto moccioso...” borbottò la ragazza socchiudendo gli occhi con fare irritato: se c’era una cosa che non poteva ammettere era l’essere trattata in quel modo!

“...fai male a sfidarmi...” aggiunse poi mentre un ghigno le piegava le labbra divertite. Facendosi più vicina a lui gli passò le braccia intorno al collo da dietro, appoggiando il capo sulla sua spalla e dandogli un bacio sulla guancia.

“Allora la smetti di fare come se non esistessi?” gli chiese stringendosi a lui ancora di più sapendo bene quanto in genere l’altro si irritasse al suo comportamento: anche se Byakuya non lo mostrava esteriormente, infatti, Sakura sentiva bene ogni cambiamento dei suoi pensieri, e sapeva quanto dessero fastidio all’altro le sue troppe effusioni.

Il capitano della sesta divisione alzò per un istante gli occhi per poi voltarsi verso di lei con sguardo gelido.

“Staccati” le ordinò solamente ma quella si limitò a sorridere senza nessuna intenzione di ubbidire. Con un sospiro Byakuya alla fine cedette.

“Che cosa sei tanto smaniosa di dirmi?” domandò finalmente sperando che la discussione sarebbe stata breve. Sakura sentendo quella domanda sorrise ancora di più mentre si staccava un po’ da lui come premio per averle finalmente fatto quella domanda.

“Ho incontrato Renji-kun” disse tranquillamente osservando il viso dell’altro per esaminare ogni suo cambiamento a quelle parole. Per un istante sembrò quasi che Byakuya stesse valutando quelle parole, poi una delle sue sopracciglia si inarcò appena mentre fissava con fare penetrante la ragazza.

“E giusto per sapere...” replicò con aria seccata “...è lui ad aver incontrato te o sei stata tu ad aver incontrato lui?” domandò immaginando già la risposta anche se sapeva che probabilmente l’altra gli avrebbe dato quella contraria. Il viso di Sakura a quella domanda sembrò farsi leggermente offeso, ma nelle profondità dei suoi occhi ambrati si poteva ancora leggere una nota di divertimento.

“È stato lui ad incontrare me! Mi sembra ovvio!” replicò “Dovresti saperlo che il mio senso dell’orientamento è orrendo! Ma fortunatamente lui mi ha trovata e mi ha gentilmente mostrato la direzione per il tuo ufficio...” cominciò “Oppure stai per caso dicendo che ho tramato tutto alle tue spalle per incontrarlo?” domandò con fare fintamente offeso.

“Sì” si limitò a dire l’altro facendo ridacchiare la ragazza con fare allegro.

“Uhuh...beh...forse un po’ hai ragione...” gli concedette “Ma era solo perché ero curiosa di incontrarlo visto quanto spesso di recente sia un tema fisso dei tuoi adorabili monologhi mentali...” aggiunse con un sorriso candido. Byakuya scosse leggermente il capo a quelle parole mentre socchiudeva gli occhi con fare pericoloso.

“Devo ricordarti che è estremamente irritante quando leggi nei miei pensieri senza il mio consenso?” disse con voce tagliente che tuttavia non riuscì a scomporre l’allegria della ragazza. Sakura, infatti, si limitò a scrollare le spalle mentre il suo sguardo si addolciva appena ed avvicinava il viso a quello del capitano della sesta divisione.

“Lo so” replicò piano “Ma non posso non preoccuparmi del mio adorato amore, no?”

A quelle parole Byakuya rimase per alcuni istanti in silenzio, quasi stesse valutando la sua affermazione, poi il suo sguardo fisso su di lei si addolcì leggermente mentre le rispondeva tranquillamente.

“No” commentò “Suppongo non mi sia concessa questa grazia”

"Ho anche io questa impressione" ridacchiò Sakura avvicinandosi a lui e dandogli un lieve bacio sulle labbra. Byakuya non si scompose a quel suo gesto, abituato fin troppo bene al suo modo di fare irritante, e si limitò a darle una lieve botta al lato della testa con la mano.

"Ora che hai finalmente detto cosa eri tanto ansiosa di comunicarmi, staccati" disse tranquillamente ricevendo per tutta risposta un sorriso mentre la ragazza dai capeli rosa si separava del tutto da lui.

"Penso che per questa volta posso accontentare il tuo desiderio..." commentò piano con sguardo gentile "...anche perchè per oggi il mio tempo è terminato..." aggiunse mentre un lieve odore di fiori di ciliegio cominciava ad espandersi nella stanza. Un lieve chiarore bianco sembrò circondarla, come a formare tanti petali danzanti intorno a lei in delicate spirali simili a quelle create da una brezza gentile quando soffia tra i rami degli alberi, e, mentre i suoi occhi abrati salutavano il suo amore e padrone, la sua figura si disgregò nei mille petali di cui era composta la sua essenza.

"A domani...Byakuya..." risuonò ancora la sua voce per poi essere sostituita dal silenzio.

 

Renji continuava a muoversi velocemente per i corridoi senza sapere bene dove stesse andando, il suo passo veloce era prossimo alla corsa tanta era l’agitazione, la tristezza e la delusione che lo agitavano. La sua mente era ridotta ad un caos informe di pensieri contrastanti mentre rivedeva la ragazza dai capelli rosa dare quel bacio gentile al suo capitano. Non ce l’aveva fatta, non ce l’aveva fatta a resistere a quella situazione ed era praticamente corso via non appena aveva visto le labbra di lei posarsi su quelle del suo superiore...

Anzi, un angolo della sua mente, in realtà, si era anche stupito che i due non si fossero accorti della sua fuga considerando quanto fosse stata precipitosa e probabilmente altrettanto rumorosa.

Ma Renji non era molto certo di quest'ultimo punto, anzi, non era molto certo di nulla in quel momento: la sua testa continuava a pulsargli terribilmente mentre la sua mente continuava a fargli rivedere la scena anche se aveva serrato gli occhi nel vano tentativo di scacciarla il più lontano possibile.

*...allora è davvero così...* mormorò la sua mente *...allora avevo ragione...una volta tanto in cui speravo di avere torto, scopro che invece ho finito per indovinare sul serio quello che stava accadendo...*

Perchè non poteva essere diversamente, no? Quella non poteva che essere la futura nuova moglie del suo capitano, no? Altrimenti lui non le avrebbe mai permesso di fare un gesto del genere...giusto?

Renji sentiva il proprio spirito venire meno sempre di più, mentre quella piccola punta di speranza che aveva sempre racchiuso dentro di sè andava scemando del tutto fino oa scomparire.

*...non c'è più speranza...non c'è più speranza...* si disse debolmente tentando di convincersi che in fondo non ne aveva mai avuta e che non c'era motivo di soffrire così tanto proprio in quel momento. Dopo tutto era di Kuchiki Byakuya che stava parlando: era impossibile pensare anche solo lontanamente che avesse delle possibilità con lui. Era impensabile fin dall'inizio...

Eppure quella maledettissima punta di speranza era dovuta per forza nascere dentro di lui quando aveva visto come il suo capitano sembrava trattare tutti freddamente allo stesso modo, come se non si interessasse di niente e di nessuno in particolare. Quella piccola scheggia dell'idea che, forse, una piccolissima possibilità l'aveva ancora, si era fatta strada dentro di lui senza che la potesse evitare o sopprimere sul nascere.

Con un debole sospiro appoggiò la schiena contro il muro e si lasciò scivolare fino a sedersi al suolo, rannicchiò le gambe contro il proprio petto e affondò la testa tra le ginocchia con l'intento forse infantile di voler scacciare via tutto ciò che lo circondava. Non voleva più sentire nulla, non voleva più essere conscio di nulla, in quel momento voleva solo avere un attimo di pace per poter riflettere senza tutta quell'agitazione su ciò che stava accadendo così velocemente intorno a lui.

 

Solo, guardo verso il cielo e vedo una cometa,

anche se la sua luce immediatamente scompare in un momento.

Il mio cuore fa male per i pensieri di te,

ora vorrei essere con te ma non posso attraversare i cieli, allora...

Forse se potessi diventare una cometa,

Potrei attraversare i cieli fino a te.

Qualsiasi domani verrà, perché una cometa è indistruttibile,

il mio sentimento è forte (1)”

Sakura cantò il ritornello della canzone mentre il suo sguardo vagava intorno a sé: era da quando quella mattina aveva deciso di uscire nuovamente nella sua forma umana che quella canzone le ronzava per la testa, e ancora non aveva capito per quale motivo. Con passi eleganti camminava per i corridoi della sesta divisione ignorando quelli che incrociava e che si girava a fissarla incerti al suono della sua canzone. Come al solito era andata a passare un po’ di tempo sotto gli alberi di ciliegio in fiore e ora stava tornando da Byakuya prendendo una strada molto, molto più larga di quanto avrebbe effettivamente potuto.

E va bene, stava decisamente cercando di nuovo di incontrare Renji e finire il discorso che avevano lasciato a metà qualche giorno prima...che male c’era in questo?! In fondo se lei si comportava in quel modo era solo a fin di bene!

Nonostante tutti i suoi sforzi, tuttavia, la ragazza non ebbe fortuna e non potè incontrare ‘per caso’ il vice capitano dai capelli rossi e arrivò finalmente all’ufficio di Byakuya con un’aria piuttosto contrariata disegnata sul volto dai lineamenti delicati. Senza bussare entrò all’interno della stanza capendo finalmente perché non avesse trovato Renji in giro: il vice capitano, infatti, sembrava essere stato convocato dal suo superiore in assenza della ragazza...questa Byakuya gliel’avrebbe pagata cara! Sakura era praticamente CERTA che l’uomo l’avesse tenuta lontana dal suo subordinato di proposito e che l’avesse convocato lì proprio per non farli incontrare!...oh, Byakuya non era ancora del tutto cosciente di quello che Sakura era in grado di fare se irritata in quel modo!

“Renji-kun, ma che piacere rivederti!” esclamò la ragazza non mostrando nulla dell’orribile ferita avvelenata che le si stava aprendo nello stomaco nel razionalizzare il comportamento del capitano della sesta divisione. Il vice capitano si girò a fissarla e inclinò il capo in gesto di saluto.

“Buongiorno, Sakura-san”

La ragazza osservò per un istante la faccia di entrambi i presenti per poi fissare lo sguardo su di Byakuya con un’espressione molto simile a ‘non credere che non abbia capito! Ma non ti conviene sfidarmi, sai?’.

“Uhn...Byaku, posso rubarti cinque istanti Renji-kun, VERO?” disse socchiudendo gli occhi con fare minaccioso verso l’uomo moro che si limito a fissarla con aria seccata.

“Se lui è d’accordo, fa come ti pare” replicò “...tanto lo faresti comunque...” aggiunse poi più piano in modo che solo Renji riuscì a sentirlo. Per un istante il vice capitano gli lanciò un’occhiata sorpresa a quelle parole poi dovette riportare la propria attenzione su Sakura quando sentì il suo braccio passare sotto il suo per trascinarlo fuori dalla stanza.

“Te lo riporto sano e salvo tra dieci minuti” disse a Byakuya prima di superare la porta trascinandosi dietro un Renji non molto sicuro della situazione in cui era appena capitato.

“Dunque...” cominciò Sakura quando furono usciti nel corridoio ed ebbero trovato un angolo tranquillo in cui parlare “...l’altra volta avevamo un discorso a metà se non erro...”

“Discorso a metà?” domandò Renji temendo di sapere a cosa si stesse riferendo la ragazza. Gli occhi ambrati di Sakura, infatti, si socchiusero con fare sornione, mentre un sorriso da gatta le si disegnava in volto.

“Sì...un certo discorso riguardante Byaku e te...” commentò tranquillamente poggiandosi l’indice sulla guancia. Per un istante Renji maledisse tutte le divinità che gli vennero in mente per aver dato alla ragazza una memoria di ferro, poi, con le guance leggermente arrossate, abbassò il capo per non fissarla negli occhi e non lasciarle capire quali fossero i suoi sentimenti per il suo capitano. Sakura osservò ancora alcuni istanti il suo comportamento, poi il suo sorriso si fece più dolce e comprensivo mentre si avvicinava a lui e lo costringeva a fissarla negli occhi.

“A te piace Byakuya?” domandò piano, come se stesse parlando ad un animale selvatico in procinto di fuggire via da lei. Renji non rispose, continuando a tenere cocciutamente lo sguardo fisso al suolo.

Se gli piaceva Byakuya? Sì...anche troppo in realtà...così tanto che ancora non riusciva a mettersi l’animo in pace per quanto riguardava il rapporto tra il suo capitano e la ragazza dai capelli rosa e bianchi che ora gli stava di fronte!

Così tanto che ogni volta che pensava di non aver più possibilità con lui si sentiva il cuore dilaniato da invisibili artigli d’acciaio...

Così tanto che avrebbe voluto urlare tutto ciò che provava di fronte a lui fino a che la voce non gli fosse venuta meno per la fatica...

Così tanto che avrebbe voluto tenerlo con sé fino alla propria morte...

Se gli piaceva? No, non gli piaceva...lo amava, semplicemente lo amava...

Per un istante Renji sollevò lo sguardo a fissare Sakura e gli sembrò di scorgere in quelle iridi ambrate una comprensione che non aveva mai visto in nessun’altra ragazza da lui incontrata prima: era una comprensione senza tempo, profonda come l’oceano e lontana come il cielo azzurro.

“Tu lo ami?” domandò piano la voce gentile della ragazza mentre lo osservava con dolcezza.

“Anche se lo amassi...” sospirò Renji “...non posso stare con lui...in fondo lui deve stare con te, no?” domandò poi con sguardo triste, di chi si è rassegnato a veder distrutto il proprio sogno più bello. Sakura soppesò quelle parole alcuni istanti, poi le sue sopracciglia si corrugarono con fare incerto, infine un’espressione confusa apparve sul suo volto.

“A cosa ti stai riferendo?” domandò incerta.

“Al fatto che ti devi sposare con lui!” replicò con irritazione improvvisa Renji. Sentendo quelle parole Sakura fece per parlare ma la voce non le uscì dalla bocca se non al terzo tentativo.

“Cosa?!” esclamò “Spero tu stia scherzando!” esclamò scandalizzata. Renji non rispose: non era molto sicuro di come interpretare quella sua risposta inattesa. Possibile che avesse frainteso la situazione? Ma no...era impensabile...non era possibile che la fortuna avesse deciso di stare dalla sua parte proprio allora che aveva scelto di fare l’eroe tragico...NO?!

“Renji-kun, Byakuya è per me come un fratello minore, se non addirittura un figlio!” cominciò Sakura con aria quasi disgustata al discorso “...la sola idea che io ACCONSENTA a frequentarlo è assurda...non parliamo poi dello SPOSARMI con lui!” esclamò senza tregua “Senza considerare che sinceramente se dovessi trovarmi un ragazzo sarei bel lungi dallo scegliere un bastardo dal cuore di ghiaccio come quello!”

“Ah beh...scusami tanto se mi piace il ‘bastardo dal cuore di ghiaccio’ in questione...” commentò Renji che, ormai conscio dell’assurdità di quella situazione, non poté far a meno di lasciarsi sfuggire una risata liberatoria. La ragazza sorrise divertita a sua volta e gli si avvicinò dandogli una botticella sulla guancia con la mano.

“Oh beh, in ogni caso, anche se volessi, sarebbe per me molto difficile sposarlo” affermò ammiccando “Intanto lui mi odia allo stremo, in particolare la mia mania di impicciarmi di tutto e tutti, e poi...uhm...non sono molto sicura che i matrimoni tra gli Shinigami e gli spiriti delle loro Zanpaktou siano legali...”

“C-come, prego?” esalò Renji spalancando gli occhi a quelle parole mentre, nel fissare lo sguardo ghignante di Sakura, per un istante si chiedeva se la ragazza non si stesse divertendo immensamente a fargli prendere dei colpi quel giorno.

“Il nome che uso quando vengo a Soul Society per ammirare i fiori di ciliegio è Sakura” cominciò lei sorridendo appena “Ma probabilmente tu e gli altri Shinigami mi conoscete meglio con il nome di Senbonzakura”

...ok...

Time out...

Sbagliava o aveva appena detto ‘Senbonzakura’?!

“Io sono...io sono...” mormorò incredulo Renji mentre tutti le ipotesi che aveva fatto su di lei qualche giorno prima gli si frantumavano davanti agli occhi “...e tu sei...tu sei...e io...io sono stato GELOSO di una Zanpaktou tutto questo tempo?!”

“Uhm...ad occhio e croce direi proprio di sì...” ridacchiò lo spirito della Zanpaktou, divertita dalla reazione dell’altro. Renji rimase ancora alcuni istanti a fissarla con occhi sgranati per poi appoggiarsi con la schiena contro il muro.

“Non ci credo...” mormorò “...tutto questo è assurdo...e io sono un cretino totale!”

“Su, su, ora non esagerare!” scoppiò a ridere Senbonzakura mentre si passava una mano tra i capelli rosa e bianchi “In fondo non ti ho lasciato molte possibilità di capire chi fossi, no?”

“No...” borbottò il vice capitano della sesta divisione dopo un attimo che ebbe riflettuto a quella domanda “...immagino di no...ma allora mi spieghi perché sembra che ti piaccia tanto perseguitarmi?! Insomma, tu sei la Zanpaktou della persona che probabilmente mi disprezza più al mondo...non capisco proprio come ti sia saltato in mente di farmi il terzo grado in neanche una settimana!”

“Uhn...intanto il fatto che io sia una manifestazione dello spirito di Byakuya non significa che divida la mente con lui” disse la ragazza “E poi, sinceramente...chi ti dice che Byaku ti disprezzi?” domandò con fare candido. Sentendo quell’ultima frase Renji chiuse la bocca che aveva aperto per replicare, e la fissò con un sopracciglio inarcato: non era ovvio? Sennò perché Byakuya lo avrebbe ignorato sempre e comunque, qualunque cosa facesse per tentare di fargli riconoscere la propria abilità?

“Non è evidente?” replicò con un sorriso amaro.

“No, sinceramente no” rispose Senbonzakura “Byaku non è tipo da mostrare i suoi sentimenti, nessuno può capire cosa c’è nella sua testa...io stessa sono costretta a leggergli il pensieri per saperlo!...non credo, sai, che lui pensi negativamente di te...”

“Come fai a dirlo?” scosse il capo Renji prima di poter riflettere sulle sue parole.

“Perché leggo e vedo quello che sente il suo cuore...perchè essendo parte di lui provo i suoi stessi sentimenti...perchè da quando sei diventato suo vice capitano il mondo dentro al suo cuore sembra diventato più tiepido...e la neve...la neve sembra non cadere più con la frequenza che aveva una volta...”

Renji scosse il capo chiudendo per un istante gli occhi.

“Io non sono speciale...” mormorò appena. Lo sguardo di Sakura si fece più gentile a quelle parole e la sua mano salì a sfiorare la sua guancia.

“Ah no?” replicò “Eppure tu hai occhi immensamente dolci...hai capelli come le fiamme che agitano il tuo spirito indomabile...hai un cuore gentile come pochi posso vantare e la fedeltà senza fine che a questo mondo manca sempre...” un sorriso le piegò le labbra “...vai a parlare con lui...ormai è giunto il momento, non credi?”

Renji non si mosse per ancora alcuni interminabili istanti, poi la linea delle sue labbra esibì un lieve sorriso mentre il suo sguardo si faceva riconoscente.

“Sì, credo di sì...” mormorò piano facendo per tornare dal suo capitano “...grazie di tutto...Sakura...”

“Non c’è di che, Renji-kun, non c’è di che...”

 

Renji entrò nell’ufficio di Byakuya con una certa nota di agitazione che aleggiava nella sua mente: nonostante le rassicurazioni di Sakura non era per nulla certo che Byakuya effettivamente non lo disprezzasse...senza considerare che, se anche la Zanpaktou avesse avuto ragione, quante possibilità aveva che il suo capitano ricambiasse i suoi sentimenti?

Poche...decisamente molto poche...

“Abarai fuku-taichou?”

Fu il richiamo di Byakuya a riscuoterlo dai propri pensieri: senza accorgersene si era imbambolato davanti a lui senza dire una parola e a riflettere sui propri sentimenti...decisamente in quell’ultimo periodo stava pensando troppo...

“Kuchiki taichou...io...” fece per continuare ma si sentì la voce morire in gola. Per un istante Byakuya lo fissò, poi si alzò in piedi dalla scrivania dove era stato seduto fino ad allora, e gli si avvicinò.

“Spero che Sakura non ti abbia dato troppo fastidio” disse come se avesse capito che l’altro aveva ancora bisogno di un po’ di tempo per riorganizzare i propri pensieri.

“Eh?...ah, no, assolutamente!” esclamò Renji “Anzi, in realtà mi è stata molto utile per fare ordine tra le mie idee...”

Sentendo quelle parole il capitano della sesta divisione non rispose, fissando i propri occhi blu in quelli del proprio vice capitano, nelle loro profondità aleggiava una nota di un sentimento che Renji non seppe come tradurre.

“A che proposito?” domandò tranquillamente.

“Ecco...in realtà...” cominciò Renji con fare nervoso per poi bloccarsi nuovamente: non andava bene! Non andava assolutamente bene! Con tutta quella pressione addosso non riusciva ad esprimere a voce ciò che provava!

“Io...Kuchiki taichou...ecco io...” disse sentendo le guance avvampare sempre di più “Oh, al diavolo!” sibilò alla fine e, non trovando soluzione migliore a quella situazione, si chinò a baciare sulle labbra il proprio capitano. Per un istante vide gli occhi blu del nobile sgranarsi a quel contatto, mentre qualcosa di simile alla confusione mista a una punta di piacere gli attraversava lo sguardo; poi notò l’espressione alquanto inquietante, simile a quella di un predatore che aveva appena messo alle strette la propria preda, che la sostituì, e un brivido involontario gli attraversò il corpo: aveva come l’impressione di essere un insetto appena caduto nella tela di un ragno...

Quando si separò dal proprio capitano Renji non si sentiva affatto più tranquillo di prima di aver fatto quel gesto...anzi, se possibile ora si sentiva anche peggio!

“Uh...taichou?” mormorò sempre più inquietato da quell’espressione così inusuale da scorgere in quelle pozze blu notte.

“Sì, Abarai fuku-taichou?” domandò Byakuya con tono di voce che usava sempre, come se non fosse accaduto nulla...oh, ma Renji sapeva che nonostante il suo comportamento esteriore qualcosa dentro il suo capitano era stato scosso dal proprio gesto! Lo vedeva dentro i suoi occhi! Vedeva quella strana luce possessiva che se ne stava impadronendo...

“Io...” sospirò sentendosi improvvisamente tranquillo, quasi che quell’espressione lo stesse catturando totalmente, ipnotizzandolo ed impedendogli di fare altro se non dire finalmente cosa aveva agitato il suo animo per così tanto tempo.

“...ti amo” mormorò.

Un istante, solo un istante e a Renji sembrò di scorgere un lieve sorriso piegare le labbra di Byakuya, un lieve sorriso di sollievo misto a felicità nell’udire quelle parole. Poi una mano del capitano si sollevò a posarsi dietro il suo collo, costringendolo a piegarsi nuovamente verso di lui mentre si impossessava delle sue labbra con dolcezza mista a qualcos’altro di più profondo e oscuro. La lingua di Byakuya scivolò fuori dalla sua bocca per andare a stuzzicare le labbra del suo vice capitano in modo da fargliele schiudere per poter approfondire il bacio. Renji gli passò le braccia intorno alla vita sentendo quelle dell’altro stringerglisi intorno al collo mentre lentamente le loro labbra si dividevano. I due si fissarono ancora alcuni istanti, in silenzio.

“Ci hai messo troppo tempo” commentò alla fine Byakuya rompendo il silenzio mentre una punta di divertimento gli agitava lo sguardo.

“Uhn...scusami tanto se avevo il terrore che potessi piantarmi Senbonzakura nella schiena se ti avessi detto che sono tre mesi che faccio sogni erotici su di te!” replicò con uno sbuffo Renji mentre le sue guance si imporporavano un poco. A quelle parole le labbra del capitano si piegarono in un piccolo ghigno divertito che si trasformò in pochi istanti un sorriso dolce ed appena accennato.

“Ti amo” mormorò piano facendo sgranare gli occhi al suo vice capitano “...ti amo...” ripeté ancora dando un delicato bacio sulle labbra dell’altro. Lo sguardo di Renji si addolcì, in un misto di felicità e riconoscenza nell’aver potuto udire quelle parole e poggiò il capo contro la sua spalla stringendosi di più a lui.

“Grazie...grazie Byakuya...” mormorò arrossendo per aver potuto finalmente usare il suo nome “...ti amo...”

“Lo so...ora lo so...” si sentì mormorare all’orecchio “Ora ne sono convinto anche io...”

 

 

 

FINE

 

1 – Houki Hoshi! XD non ho saputo resistere a mettere la prima strofa ed il ritornello di questa canzone! Era davvero troppo azzeccato per il momento!...u_u senza considerare che la prima volta che lessi la traduzione pensai subito a Renji e Byakuya! :P