DISCLAIMER i personaggi nn sono suoi...(casomai di astrid ke ogni volta ke
li si nomina si scioglie quasi^^neanke il suo ragazzo le fa un effetto del
genere^^;;;)
I'll
di Parsifal
Parte 1/?
ATTENDERSI.
(Trema Astrid… i tuoi amori sono qui, completamente alla mia mercè… mmm…).
Il sole gioca sui capelli biondi di Hiragi accendendoli di mille riflessi
dorati, i pochi studenti che sono già li a quell'ora assurda del mattino
non possono fare a meno di guardarlo, quasi incantati da quei giochi di luce
che illuminano ulteriormente un viso bellissimo (… non ho esagerato,
vero?).
Ma lui non se ne rende conto, ha le braccia abbandonate lungo i fianchi ed
è appoggiato al muro dietro di sé, lo sguardo fisso sulla strada, in
attesa di vederlo.
Di vedere il viso di Akane Tachibana, il suo sorriso strafottente, la luce
che illumina quegli occhi scuri e profondi come la notte.
Vorrebbe anche risentire il suo sapore, c'è l'ha ancora sulla lingua…
quel suo sapore dolce e fresco…assieme a quello della crema al cioccolato
che si sono mangiati ieri pomeriggio.
Chiude un attimo gli occhi al pensiero della dolcezza di quella bocca
…quando li riapre la sua mente è già tornata indietro di quindici ore.
Ieri pomeriggio, a casa sua.
Dovevano vedere un incontro di basket alla TV.
In Europa c'erano i mondiali e si erano messi d'accordo per vederli insieme
visto che lui ha la parabolica.
I mondiali di basket, un pacco di biscotti e Akane accanto a lui… la fine
del mondo.
Da quando ha scoperto che quell'impulsivo sbruffone di un Tachibana è
diventato così importante per lui?
Praticamente dalla loro prima zuffa.
Ma la certezza l'ha avuta quando Akane è andato a prenderselo per
riportarlo al Kouzu.
E lui si è reso conto che non gliene fregava niente di nessuno che non
fosse Akane.
E ieri, seduto con lui sul suo letto davanti a un incontro entusiasmante, si
è reso conto che lo emozionava molto di più il corpo caldo del suo
compagno accanto a sé che non le azioni degli atleti sullo schermo.
Quando la partita finì rimasero li a fare commenti per una buona mezz'ora,
fino a quando quella testa calda, come suo solito, saltò su dicendo che
stava morendo di fame.
Andarono in cucina per prepararsi uno spuntino e lui tirò fuori la crema
alla cioccolata che aveva comperato il giorno prima.
Diede un cucchiaio a uno stupito Akane mentre lui iniziò a mangiarla con le
dita.
Sorride divertito al ricordo della sua faccia … sembrava che avesse visto
un mostro a tre teste e sei braccia… ma la sua indignazione era dovuta al
fatto che doveva mangiarsela con un semplicissimo cucchiaio e non con le
dita…
Detto fatto… in un secondo il famigerato cucchiaio era finito nel lavello
e la mano di Akane completamente infilata nel barattolo.
Iniziò una specie di gara, ognuno dei due cercava di divorare più crema
possibile anticipando così il compagno.
Chiaramente era più quella che finiva nei loro visi che non quella che
mangiavano… ma si divertirono un mondo.
Fino a quando il barattolo fu completamente vuoto.
Allora si guardarono stupiti, riscoprendosi completamente sporchi.
" Ma guarda come ti sei conciato… sembri me quando avevo tre
anni…"
" perché,,, dov'è la differenza? Ma ti sei guardato allo
specchio?"
Si misero a ridere proprio come due bambini… almeno fino a quando negli
occhi di Akane si accese una strana luce… una luce che non gli aveva mai
visto prima, quasi famelica… che gli fece correre più veloce il sangue
nelle vene.
Si avvicinò a lui e, con un dito gli tolse un po' di crema dalla guancia…
così vicino alla bocca da sfiorarla… Hiragi sentì un tuffo nello
stomaco, l'impressione che la pelle, dove lui l'aveva toccata, si fosse
informicata improvvisamente.
" E' un peccato buttare via tutta questa crema".
La sua voce era così bassa da risultare irriconoscibile, gli tolse un altro
po' di crema, questa volta sul labbro inferiore, soffermandosi ad
accarezzarlo.
" Fermami se non vuoi che continui…"
Ma Hiragi era completamente concentrato su quelle dita che lo stavano
toccando lentamente, vedeva la lingua che andava incontro alla crema e si
sentiva andare a fuoco.
Non gli rispose ma si protese versi di lui e avvicinò il viso a quello di
Akane fino ad accostare le labbra al suo mento.
Non riuscì a finire quello che aveva iniziato perché la bocca di Akane non
glielo permise.
Si posò sulla sua con una dolcezza meravigliosa e cominciò a baciarlo
lentamente, muovendo piano le labbra sulle sue.
Come se stesse assaggiandolo.
Hiragi sente il vento leggero che gli accarezza il viso, si passa una mano
sui capelli, frustrato… ma perché non arriva?
Vuole assaggiare di nuovo quella bocca morbida, sentire la sua lingua che lo
accarezza golosa, che lo divora come se fosse un barattolo pieno di crema.
Al cioccolato logicamente.
Ma sa che questo non è possibile.
Non sono più a casa sua, al sicuro da sguardi indiscreti.
Certo che a lui, degli sguardi indiscreti, non gliene frega proprio niente.
Se fosse per lui lo abbraccerebbe anche adesso, lì, nel cortile della
scuola, sotto gli occhi di tutti.
*Al diavolo… se fossi stata una ragazza nessuno si stupirebbe di una cosa
del genere, forse mi avrebbero ritenuto un tantino sfacciata ma niente di più…
dato che siamo due ragazzi però tutti ci guarderebbero scandalizzati… e
forse qualcuno non si limiterebbe a guardarci*.
Infila le mani in tasca, frustrato.
Eppure, nonostante tutto, lui lo farebbe lo stesso.
Prenderlo tra le braccia e baciarlo senza pensare alle conseguenze…
già, le conseguenze.
Forse invece per Akane le conseguenze sono importanti, forse a lui dà
fastidio essere additato e preso in giro dalla gente.
Forse…
In realtà non ne ha la più pallida idea visto che ieri non ne hanno
parlato.
Erano troppo occupati per parlare.
Hanno passato il resto del pomeriggio baciandosi e coccolandosi senza mai
interrompersi, nemmeno per un secondo.
E adesso è lì, davanti a quel maledetto muro, attendendo il responsabile
dei suoi pensieri, l'unico e il solo che gli ha fatto passare una notte
completamente insonne, ricordando il calore delle sue braccia e il sapore
della sua bocca.
Ed eccolo lì che arriva trafelato, correndo con il suo solito modo
scomposto.
Sulla sua scia si intravede Sumire, stupita e senza fiato.
E adesso cosa farà?
Lo saluterà ostentando indifferenza o lo abbraccerà?
Potrebbe anche…
Non riesce a finire la frase che Akane si ferma davanti a lui, la camicia
mezza sbottonata, spettinato e sudato.
*Deve aver fatto la strada correndo dalla stazione *
pensa con tenerezza… soltanto lui riesce a fargli provare simili
sensazioni, alcune gocce di sudore gli scendono dalle tempie e Hiragi alza
una mano per asciugargliele ma si ferma a metà gesto, rendendosi conto che
sono in mezzo alla gente… è Akane che termina la sua azione afferrandogli
il polso e portandosi la mano alla bocca per depositarvi un piccolo bacio.
Improvvisamente il sole sembra essere diventato più grande, illuminando di
un bagliore accecante l'aria che c'è intorno a loro.
Sembra che tutti tacciano ma loro due non se ne rendono conto, troppo presi
l'uno dall'altro.
"Hai corso come un pazzo… "
"quel maledetto treno era in ritardo… non arrivava mai…"
"E' mezz'ora che ti aspetto… perché accidenti non ti sei fermato a
dormire a casa mia?"
" non me lo ricordo più… so solo che non ho chiuso occhio stanotte
cercando di capire che ci facevo nel mio letto da solo quando volevo stare
con tè…"
Si parlano sussurrando le parole quasi sulle labbra, completamente chiusi al
resto del mondo.
Hiragi non saprebbe dire chi dei due fa il primo passo… quando cercherà
di ricordarlo più tardi durante la lezione di letteratura potrebbe giurare
che fu Akane ad avvicinarsi ulteriormente, cancellando i pochi centimetri
che li dividevano ed incollando le labbra sulle sue.
Di certo ci sono soltanto le sue braccia sulla schiena, il suo respiro sul
viso e la bocca che lo bacia come se non avesse aspettato altro per tutta la
vita.
E lui infila le mani nei suoi capelli, sente il muro dietro di sé, il corpo
di Akane premuto contro il suo e sospiro piano, accogliendo la lingua nella
sua bocca, accarezzandola, intrecciandola alla sua, incuranti del resto del
mondo.
Resto del mondo che però li sta guardando scandalizzati ed increduli.
"Ma che fanno quei due?"
"Non riesco a crederci, guarda lì…"
"Ma sono due ragazzi?"
"Qualcuno li faccia smettere per favore, che schifo…"
"Ci pensiamo noi, non ho mai sopportato i…"
Non riescono a muoversi… non si azzardano nemmeno a finire la frase, un
muro umano formato da cinque ragazzi si mette tra loro e i due ragazzi
abbracciati, guardandoli minacciosamente.
"Cosa vorresti fare tu? Dai, dimmelo… rendi partecipi anche noi, è
un po' che non mi diverto…"
A parlare è stato Harumoto ma la sua espressione è tutto fuorchè
divertita, Yamazaki fa un sorriso freddo come il ghiaccio e la sua voce è
talmente decisa da far venire i brividi: " Smammate, via, aria,
tagliate… per il vostro bene vi consiglio di cambiare strada d'ora in
poi… loro non si toccano… chiaro?"
Perfino Sumire e Mika sono lì a difendere la tranquillità dei loro amici.
Finalmente quei due si sono decisi a mettersi insieme e nessuno deve
azzardarsi a rovinare tutto.
Altrimenti li ammazzano.
Gli altri due intanto, incuranti del casino che hanno suscitato, continuano
a baciarsi, ricordandosi di respirare soltanto quando rischiano di
soffocare.
Quando suona la campana sono ancora lì, appoggiati a quel muro, con i loro
amici che vegliano su di loro.
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original Fictions
|
|