Il gusto dell'amore
di Hymeko
”Come
va?”
Kaiba mugugnò una risposta, mentre all’esterno il vento soffiava
impetuoso fra gli alberi.
”Riposa…e sei hai bisogno di qualcosa non esitare, d’accordo?”
”Hhhmmm”
Il Faraone gli sistemò le coperte, adagiandosi poi accanto
a lui, non troppo vicino da dargli fastidio. Quando era arrivato il
suo ragazzo si era appena coricato…a quanto pareva, lui e Mokuba erano
andati a un pranzo di lavoro in un ristorante, e qualcosa era rimasto
sullo stomaco del presidente, procurandogli sia un fastidioso mal
di testa che un mal di stomaco.
Una volta giunti a casa, poco prima, aveva mangiato qualcosa per poter
prendere una pastiglia, ma non era passato molto tempo che era dovuto
correre in bagno a rigettare tutto. Poi si era coricato…ed era
arrivato lui.
A cena Mokuba gli aveva spiegato l’accaduto, quindi i due si erano
guardati, senza essere ben consapevoli di come doversi comportare.
Lui doveva raggiungerlo a letto, oppure lasciarlo riposare in pace?
Certo, non aveva avuto intenzione di saltargli addosso, ma magari
anche solo i suoi movimenti avrebbero potuto dargli fastidio.
Alla fine era scivolato lentamente sino alla sua stanza, deciso a
salutarlo, nel caso l’avesse trovato sveglio. L’interno era buio,
ma ogni tanto un lampo cadeva nel cielo, attraversando le persiane
e illuminando per un attimo il letto.
Kaiba aveva appena aperto un occhio per vederlo, poi aveva fatto un
cenno, invitandolo sotto le coperte. Lui vi si era infilato con attenzione,
cercando di non disturbarlo…il suo ragazzo aveva un brutto colorito
e le occhiaie profonde, gli era sembrato davvero stanco.
Il Faraone lo fissò respirare. Anche così stranamente indifeso lo trovava
affascinante, e tremendamente bello. I suoi lineamenti rilassati,
le labbra sottili, la pelle liscia e chiara, le ciglia seminascoste
dalle ciocche di capelli…era davvero facile innamorarsene in ogni
momento.
”Yugi?”
”Sono qui”
Kaiba socchiuse le palpebre, e dopo averlo visto, le richiuse.
”Non andar via”
bisbigliò, allungando una mano sotto le coperte e stringendo
fra due dita un lembo della felpa del suo pigiama.
”No. Certo che no”
L’altro sistemò il capo sul guanciale e socchiuse gli occhi blu.
”Hai bisogno di qualcosa?”
si affrettò a chiedergli il suo ragazzo, vedendo come lo guardava.
Kaiba scosse piano il capo, sospirando:
”Sto meglio…una volta che mi si è liberato lo stomaco, il mal
di testa mi è passato”
”Bene. Ma continua a riposare, per favore”
Il presidente sbadigliò:
”Sì. Che ore sono?”
”Circa le nove e mezza”
”…ho dormito?”
Il Faraone alzò le spalle:
”Solo qualche minuto. E troppo leggermente perché potesse essere
considerato vero sonno”
”Ne avevo bisogno”
borbottò il ragazzo più alto, rannicchiandosi.
”Hai freddo?”
”…no. Però sto meglio così”
e gli strinse più forte la felpa.
L’antico re allungò con cautela un braccio e lo appoggiò
accanto al suo torace, perché ne avvertisse la presenza ma
non gli desse fastidio…Kaiba ridacchiò e aprì gli occhi:
”Guarda che sto davvero meglio”
lo rimproverò dolcemente, afferrandogli anche la mano.
”Kaiba…non ti sforzare, d’accordo?”
”Non lo sto facendo. Mi è quasi del tutto passato”
Sorridendo, il suo ragazzo gli si avvicinò:
”Non dirmi che vorresti mangiare”
lo rimproverò, posandogli un bacio su un braccio.
”No, non ancora. A proposito, Mokuba ha mangiato?”
”Stai tranquillo, ha mangiato carne, insalata, pane tostato, una pesca
e un gelato. Anche se vorrei sapere come fate a trovare pesche così
buone in questa stagione”
”…è un vecchio fornitore di Gozaburo. Quell’uomo era un mostro,
ma sapeva dove acquistare”
”Ah”
”E tu? Hai mangiato qualcosa?”
”Sì. Una fetta di carne e un frutto con tuo fratello. Poi sono
venuto qui”
Kaiba inarcò un sopracciglio:
”Appena?”
”Ero preoccupato”
Strofinandogli il viso contro il braccio, il Faraone emise un basso
miagolio.
”Non ho la forza di coccolarti”
”E io non voglio che tu lo faccia. Quindi adesso chiudi gli occhi
e ricomincia a dormire”
lo pregò, accarezzandogli dolcemente il pigiama.
”A dir la verità non ne ho molta voglia”
”Non farmi arrabbiare”
Lo sbuffo debole del presidente segnò la sua resa:
”D’accordo, d’accordo. Mi arrendo alla violenza”
”Bene”
”Però tu non ti allontanare”
Il Faraone allungò con prudenza il viso, e gli posò
le labbra su uno zigomo:
”Resterò qui accanto a te”
Kaiba annuì, e si lasciò andare al rumore del vento.
………
”Non dormi?”
”Non ho molto sonno…ti avevo avvisato”
biascicò il presidente, strofinando la testa contro il cuscino.
”Kaiba…avevi mal di testa”
”Ma ora mi è passato”
borbottò, avvicinandosi a lui ed iniziando ad accarezzargli
un fianco.
”Scordatelo”
sentenziò il Faraone, intrecciando le dita con le sue e allontanandole
dal suo corpo.
”Ma…”
”No”
”Yugi…”
”Ho detto di no. Non faremo sesso stanotte”
Kaiba sbuffò:
”Se mi lasciassi parlare scopriresti che non ne avevo alcuna intenzione.
Volevo solo che ci coccolassimo un po’”
”…da quando sei così romantico? Di solito mi metti subito le
mani addosso, anche in punti che non credevo raggiungibili”
”Saranno gli effetti dell’emicrania”
ridacchiò il suo ragazzo, accostando le loro labbra e baciandolo
piano.
”Kaiba…”
”Mi piace baciarti”
Il presidente non gli permise di dire nulla, occupando tutta la sua
bocca con la propria, leccandogli ripetutamente le labbra perché
gli lasciasse libero accesso all’interno…ma l’altro lo allontanò
dolcemente.
”Yugi?”
Perché rifiutava di lasciarsi baciare?
”Kaiba, se vai avanti a baciarmi così non ci saranno solo
coccole, e tu lo sai bene. Quindi niente baci, se davvero non vuoi
che finiamo a rotolarci fra le lenzuola”
ansimò il Faraone, dibattendosi fra le sue braccia.
”Hn…ti sei eccitato?”
L’antico re soffocò un urlo quando la mano dell’altro scese
a controllargli l’inguine…Kaiba rise mentre sentiva il suo pene eretto
fra le cosce.
”Insomma!!!”
”Eh eh eh…sei un faraone birichino”
”Kaiba…”
Kaiba lo lasciò andare, permettendogli di rifugiarsi in bagno…forse
aveva esagerato un pochino.
………
”Tutto a posto?”
”Certo che è tutto a posto!”
grugnì l’altro, infilandosi sotto le coperte ma ben lontano
da lui. Fuori aveva ripreso a soffiare un vento forte, e alcuni fulmini
spaccavano il cielo. Un tempo da lupi, perfetto da passare fra le
braccia del proprio amore…peccato che il suo fosse un mezzo maniaco!
”Non ti sarai offeso”
”Certo che no!”
Ma dal tono, Kaiba capì che era tutto il contrario.
”Yugi…non volevo metterti in imbarazzo”
”No?! Non me ne sono accorto”
Kaiba sospirò. Aveva davvero esagerato:
”No…a dire la verità volevo masturbarti perché almeno
tu potessi godere, stanotte”
”…è vero o lo dici solo per farti perdonare?”
Il suo ragazzo si avvicinò a lui e lo abbracciò da dietro:
”Ho mai mentito sul sesso?”
”Hn. Però non farlo più”
Nel buio, Kaiba sorrise:
”Promesso…”
e unì ancora le loro bocche, in un bacio tenerissimo stavolta,
mentre Yugi si rigirava fra le sue braccia, e gli intrecciava le dita
fra i capelli. Sentiva premergli contro il petto la sottile catenella
con l’anello che Kaiba aveva al collo…era dalla mattina dopo il KIIP
che l’aveva rimessa. Lui non aveva detto nulla, limitandosi a sorridere
e a posargli un bacio sulla fede d’oro, non erano necessarie le parole.
”…ma se non facciamo sesso che si fa?”
”…tu dovresti riposare”
gli fece notare Yugi, allontanandogli le mani dal suo fondoschiena.
”Te lo ridico. Mi è passato il colpo di sonno”
”Allora che vuoi fare, un discorso serio?”
”Mh…si può fare”
L’altro si alzò su un gomito, guardandolo nella penombra:
”Stai male?”
”No…non credi che possiamo farlo?”
”Bah…di solito dai discorsi seri scaturiscono guai. Dai nostri, almeno”
Kaiba sospirò:
”Non portare male…magari possiamo solo riflettere”
”E su cosa?”
”Sul centro del mondo. Noi, cioè”
”Kaiba…”
L’altro lo ritirò giù accanto a sé:
”Perché no?”
”Perché sì?”
”Hai paura?”
Il Faraone chiuse gli occhi e si appoggiò a lui:
”Sì…di essere ancora inadeguato”
”Hn?”
”…avrai anche un caratteraccio, ma con me sei sempre stato…perfetto”
”Yugi…”
”Certe volte mi chiedo perché tu sia innamorato di me”
Il sospiro del presidente gli carezzò i capelli:
”Io mi chiedo lo stesso…perché mi ami?”
”Eh?”
”Stamattina, prima di andare a quel pranzo, ho riguardato un po’ di
immagini…dal Death-T in poi ne ho combinate parecchie. Ho tentato
di uccidere te, il nonno di Yugi, i tuoi amici. Ho distrutto la quarta
carta del Drago Bianco, e ti ho ricattato al castello di Pegasus.
E non ho mai smesso di insultare i tuoi amici. Però hai scelto
di stare con me”
Il suo ragazzo gli baciò il collo:
”Nemmeno io ci sono andato leggero con te. Ho usato due volte il Gioco
della Sanzione, ho distrutto la tua anima, ti ho sempre battuto senza
troppi riguardi…e al castello di Pegasus, nel Regno dei Duellanti,
stavo davvero per attaccare e farti precipitare nel vuoto”
”…hn”
”Se non ci fosse stato Yugi…io…avrei attaccato…”
Kaiba lo strinse forte:
”Non pensarci…faceva parte del puzzle creato da Pegasus per usarci
a suo piacimento. Non nutro alcun rancore per quei giorni. Senti solo
il calore”
”Il…calore?”
”Del nostro abbraccio”
Il Faraone fece come gli aveva detto, abbassando le difese e affidandosi
al suo sentimento. Kaiba lo strinse a sé, sentendo il suo corpo
fremere, e le sue mani stringergli il pigiama.
”Io mi sono innamorato di te perché ho la possibilità
di abbandonarmi alla tua forza…ho sempre saputo che mi sarai potuto
appoggiare a te, che non avrei sempre dovuto essere forte”
”…anche per me è lo stesso…”
gli confessò il presidente, accarezzandogli con un ginocchio
le gambe.
”…non devo per forza essere l’invincibile presidente, né il
fratello perfetto e corazzato. Posso chiudere gli occhi ed essere
sicuro che non mi pugnalerai”
Dopo qualche attimo, il Faraone rise piano:
”Non è buffo? Ci siamo innamorati l’uno dell’altro per la stessa
ragione”
”E perché sei un micino sexy con due begli occhi”
”…già che ci siamo…posso chiederti un’altra cosa?”
Kaiba annuì, e l’altro si preparò a usare le parole nel modo giusto.
”Io…vorrei sapere…se sei stato innamorato prima di…incontrare me.
Insomma, tu sai che Seth è stato l’unico, e che ora ci sei
tu. Non è gelosia…vorrei semplicemente saperlo”
”Yugi…hai presente chi sono io? Il mio carattere?”
Ma l’antico re scosse il capo:
”Certi studiosi ritengono che ci si possa prendere una cotta anche
all’asilo. Tu…”
Non poté terminare la frase perché Kaiba gli chiuse
la bocca con un bacio:
”Non ho avuto nessuno prima di te. Tu sei il mio primo, unico amore”
”Kaiba…se dici così non so che fare”
L’altro allungò le mani sul suo fondoschiena:
”Basta che continui a stare con me…e che le nostre notti piccanti
non terminino mai”
”Non potrei farle finire…anzi…”
”Vuoi che aumentino?”
La voce di Kaiba in un orecchio fece rabbrividire il Faraone, che
gli si strofinò contro:
”Questo non penso sia possibile, lo facciamo un sacco di volte. No,
quello che intendevo è che…sì, insomma, potremmo dare
un pizzico di peperoncino in più al nostro rapporto”
Kaiba si allontanò, mettendogli le mani sulle spalle:
”Ti annoi?!”
”Ma no! Solo che…anch’io ho le mie fantasie, ecco”
”Ah…dovevi dirmelo prima”
Il Faraone annuì:
”Il fatto è che…potresti esserne sorpreso…e dire che non è
da me”
”Oh, basta che l’altro sia io”
”Di quello non devi preoccuparti…solo che tu sei sempre tanto gentile…quando
lo facciamo”
Kaiba sgranò gli occhi:
”Cosa?!”
”Non mi prendere per matto, però a me…insomma…”
L’antico re non poté che avvampare, ringraziando il cielo che
fosse buio…
”…anche se tu fossi un po’ più…rude, diciamo…non dispiacerebbe.
Non violento però!”
si affrettò a specificare.
Per tutta risposta, Kaiba emise un fischio:
”E così si scoprono i lati oscuri del Faraone…mi spiace non
essere un camionista, a questo punto”
”Kaiba…non farmi rimpiangere di avertelo detto”
”Hai un’altra rivelazione, per caso? È il momento di farla”
”Ehm…una sì…mi piacerebbe farlo…in un- glomp- luogo stretto”
”Uhm…eccitante”
”…Kaiba…per favore”
Ma l’altro non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire un’occasione
tanto ghiotta:
”…il mio ragazzo è…”
”Kaiba!!!”
Il presidente gli chiuse la bocca con un bacio:
”Non preoccuparti…penserò a qualcosa di divertente…ora dormiamo”
”Adesso ti viene sonno?!”
Sospirando, il Faraone tentò di rilassarsi. Ormai era fatta,
quindi…
Kaiba fischiettò
allegramente, finendo di sistemare le coperte. Era uno strato spesso,
abbastanza perché il suo ragazzo non sentisse il legno sotto.
Si sarebbero divertiti così tanto…
”Che stai facendo?”
”Ben arrivato”
Il presidente lo accolse con un sorriso, circondandogli la vita con
le braccia.
”Kaiba…perché mi stai già spogliando?”
”Per farlo fino allo sfinimento”
rispose l’altro con un sogghigno.
”E…perché hai in mano un guinzaglio?”
”Per legarti ferocemente”
”Non per sembrare noioso, ma perché mi stai trascinando nell’armadio?”
”Perché è un luogo stretto”
gli soffiò in un orecchio, sollevandolo e adagiandolo sulle
coperte, ammirando il suo corpo nudo e abbronzato percorso dalla sottile
striscia di cuoio bianco.
”Hai intenzione di soddisfare le mie fantasie?”
”Stanotte sì”
sussurrò roco Kaiba, gettando lontano la vestaglia che aveva
addosso e infilandosi nello spazio angusto, chiudendo poi l’anta,
annullando tutta la luce.
”Amami”
bisbigliò Yugi, inarcandosi con un gemito mentre le sue dita
lo penetravano.
Fine
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