Ho scritto questo racconto prima dell’uscita dell’ultimo libro, quando ancora non si sapeva come J.K. Rowling avesse deciso di terminare la sua saga. Chi vorrà leggere questo racconto si scordi l’ultimo capitolo e pensi solo a come è finito il 6°. È la prima volta che mi cimento in un simile genere e spero di non aver troppo esagerato. Tipo : Harry x Draco I personaggi, come per tutti, o di proprietà dell’autrice… ma anche di tutti noi.
Il guinzaglio di Draco
Parte IX - Confessioni
di Lady Radcliffe
La guerra era finita. I suoi protagonisti, stremati, erano tutti passati sotto l’attento esame di Madama Chips che, quando la preside l’aveva richiamata, era rientrata al castello con tutta la scolaresca. In un letto, incosciente, giaceva Potter. Seduto sul letto accanto: Draco. - Signor Malfoy. – ruppe il silenzio la McGranit – Come stà il signor Potter? – - E’ stanco e ha la febbre, ma madama Chips ha detto che si rimetterà. – - Meno male. Volevo esser tranquilla prima di andare a verificare gli altri studenti. – - Vengo a darti una mano. – si offrì Lupin. - Grazie. Hagrid si sta occupando, assieme agli Auror, di portar via i cadaveri dei mangiamorte e di radunare i prigionieri. – gli disse per informarlo della situazione. La battaglia aveva lasciato su tutti i suoi segni… lividi, escoriazioni, ossa rotte.
Le lezioni erano state momentaneamente sospese e i professori erano poco severi. Al 4° giorno tutti erano più o meno dimessi tranne Draco, che aveva ancora il braccio al collo e Harry che dormiva ininterrottamente fin dal suo arrivo in infermeria. Draco, dopo una capatina al bagno ( alla natura non si comanda!) era rientrato nella stanza il cui altro ospite era proprio Harry. Era noioso stare lì da soli… Non era un pensiero degno di lui ma avrebbe tanto voluto che ci fosse lì qualcun altro con cui parlare…
Ripensò al racconto che la Grager gli aveva fatto di quello che era accaduto l’estate precedente e di come Harry si fosse ferito. Draco era rimasto sbalordito dalla loro audacia e determinazione. Avevano compiuto un impresa che pochi maghi adulti avrebbero accettato di affrontare. Si complimentò poi con loro per la loro abilità nel duellare. Paciock raccontò come fosse tutto merito degli insegnamenti che Harry aveva dato loro durante le lezioni dell’ES durante il 5° anno scolastico. Aveva dato a tutti loro il sapere fondamentale e le basi per i duelli, l’arte dell’attacco e della difesa. La stima per Harry crebbe in Draco ancor di più.
Decise allora di godersi almeno la compagnia corporea del suo dormiente compagno. Raggiunse il letto di Harry e vi s’infilò dentro. Poco prima era stato lì il Primo Ministro e Draco ripensò a quello che si erano detti. Gli aveva raccontato qual era stata la missione di Potter. Con una certa soddisfazione riferì che era stata da loro conclusa prima del rientro a scuola, ed era per quel motivo che non era riuscito a scoprire nulla durante tutto l’anno scolastico se non che, a causa di questo non più misterioso compito, Harry aveva riportato le ferite magiche di cui aveva riferito nei rapporti precedenti. L’uomo era rimasto privo di parole, sicuramente aveva cambiato un po’ il suo parere sul ‘’l’uomo di Silente ’’. Alla fine si assopì.
Fu così che Ron e Hermione li trovarono quando, dopo pranzo, si recarono all’infermeria per verificare le condizioni dell’amico. Harry dormiva placidamente, stretto nell’abbraccio del biondo che col braccio ingessato lo avvolgeva da sopra le coltri. - Che stai facendo? – urlò il Rosso svegliando l’ex-serpeverde. Draco aprì un occhio, scrutandolo. - Se fai funzionare i cricetini che hai nel tuo cervello forse lo sai, senza chiederlo…ma se ti serve un indizio…dormivo. – rispose acido. Con cautela si mise seduto, attento a Harry e al braccio, mentre Ron, senza parole, si sedeva sul letto accanto. - In ogni caso, qual è il problema? Avevo freddo e qui si sta al calduccio… - neanche finì di pronunciare queste parole che un calcio ben assestato lo colpì alle gambe. - Smettila di dire stronzate… - biascicò flebile un sonnolento Potter. – O ti butto fuori… - - Ben tornato tra noi. – lo salutò Draco fissando quegli splendidi occhi verdi…massaggiandosi la gamba colpita. - Harry! Come ti senti? – esclamò Hermione. - Come se mi avessero messo in un frullatore… e voi? – - Oh, noi bene… Madama Chips ci ha rimessi tutti a nuovo. – rispose. - Che cosa è successo? – Domandò cercando di mettersi seduto… avrebbe tanto voluto che qualcuno mettesse un freno al mondo… in aiuto gli giunsero il braccio di Malfoy che lo sostenne e lo fecero adagiare sui cuscini. - Hai dormito per quasi 4 giorni di fila. Nel frattempo gli studenti sono rientrati nei loro dormitori. - lo informò Hermione. – I mangiamorte sopravvissuti sono stati trasferiti ad Azkaban e, per maggiore sicurezza delle famiglie, nella suola sono rimasti alcuni Auror. Squadre di maghi specialisti si sono presi cura dei giganti. – - Mmm… Bene... – sospirò Harry, si sentiva stanchissimo - Tutto risolto allora, no? – - Già. – asserì la ragazza. – Il Ministro della Magia freme dalla voglia di parlarti. – - Cosa vuole ancora? – - Oh, io penso che tu possa immaginarlo benissimo da solo. – rispose. – Ma per ora non verrà. La preside non gli permette l’accesso fino a quando non ti sarai rimesso. – - Fantastico… - borbottò prima di scivolare nuovamente nell’incoscienza. Draco fece in modo che tornasse supino fra le coltri; Harry aveva ancora la febbre alta, le guance erano vivacemente arrossate. - Che ne pensa Madama Chips? La febbre calerà? – s’informò la caposcuola. - Lei dice di sì… spero che funzioni quella pozione che gli sta dando. - rispose Draco. - Malfoy? – bisbigliò Ron che sembrava avesse ritrovato la parola dopo lo shock di averlo trovato nel letto di Harry. - Ma cosa sta succedendo? - . Draco lo fissò. - Cosa succede? – ribaltò la domanda. - Voglio dire… quando hai deciso di passare dalla parte di Harry…? Soprattutto cosa ci fai nel suo letto? – - E’ una storia lunga… - disse alzando lo sguardo argento sul duetto. - … diciamo che Harry e Silente mi avevano capito meglio di come mi sono mai capito io… e io ho scoperto la verità solo quando ormai era troppo tardi. – - Come hai fatto a sfuggire a Piton e a Voldemort? – - Mia madre mi ha aiutato. Mi ha fatto scappare direttamente al Ministero della Magia. – - Poi che è successo? – - Mi hanno arrestato ma ormai ero deciso e ho passato un sacco d’informazioni agli Auror. – - E com’è che sei rientrato a scuola? – - Il primo Ministro voleva avere informazioni sulla missione che Silente aveva dato a Harry, ma non aveva modo di carpire nulla alla McGranitt che era palesemente all’oscuro. Abbiamo fatto un patto. – - Che patto? – chiese Hermione. - Lui avrebbe avuto tutte le informazioni che riuscivo a recuperare e io… - - E tu? – lo aggredì Ron - Tu cosa hai chiesto, Serpe! – - … io avrei avuto Potter. – concluse. Ron si accasciò sul letto, sgonfio. Non voleva…. Si rifiutava di capire il senso dell’affermazione. Giù nella Camera dei Segreti aveva avuto una prova tangibile di quello che c’era tra i due ragazzi… - Prima dicevi che Harry ti è stato ‘’dato’’… - - Da me il ministro riceveva rapporti settimanali di poco conto. L’unica situazione degna di nota era la salute di Harry, che era precipitata quella volta a causa della pallonata… niente altro. – sospirò, - Non sono un bravo informatore… Harry non si è lasciato sfuggire neanche una sillaba.. neanche quando… - - Neanche quando? – domandò Hermione trattenendo il fiato – Neanche quando lo hai violentato? – - Che cosa? – balzò su Ron. - Come… lo sai? – soffiò Draco. - Come?... me lo ha raccontato lui – rispose lei – Harry si è sempre confidato con me. Tra noi non ci sono segreti. Conosco quasi tutto quello che è successo quella notte… e anche quella dopo. – Hermione lo fissò negli occhi. - Tu sei sempre stata l’ossessione di Harry. Lo sapevi? – gli rivelò Ron con un filo di voce. Fissando il pavimento. Draco alzò uno sguardo allibito. - Oh, sì… e non sai che insistenza se non gli si dava retta… due palle! – sbuffò il rosso con tono rassegnato. - Davvero? – - Sì. – gli confermo la ragazza - In un modo o nell’altro lui ha sempre saputo dov’eri, con chi eri e che cosa facevi… sempre! – - ... – - Si può dire che Harry alla fine ha avuto ciò che voleva… magari non nel modo in cui pensava ma… c’è riuscito. E tu? – - Io? – - Sì, tu, cosa vuoi da lui? – - Tutto!. – rispose senza esitare. – non lo so… i suoi occhi mi tormentano la notte, da anni… occhi che perforano l’anima e che fanno a brandelli il cuore… perché quando ti guardano… sembra che ti sondino… fino nel profondo… - risponde bisbigliando. - Per sei anni avete fatto la guerra… vi siete azzuffati, insultati… e ora…? – - Sono confuso… - - Gli ho detto una sola cosa…segui il cuore. – gli rivelò la ragazza. – credo che lo abbia fatto.- - Il cuore… ? – bisbigliò Draco poggiando lo sguardo su Harry… - Harry è una bella persona, è speciale, e non per la fama che lo attornia. – disse Ron - Lo so. – rispose Draco. - Bene. Voglio che tu sappia una cosa. Mandalo in frantumi e pure io diventerò famoso: ti ucciderò senza pietà. – - Gli vuoi molto bene, vero? – - Sì. Harry è un vero amico. Abbiamo avuto alti e bassi, ma non mi ha mai abbandonato. – - Ti invidio, lo sai? Tu hai passato molto tempo assieme a lui. – - E’ stata una tua scelta. Harry non conosceva nessuno quando è arrivato la prima volta a Hogwarts. Se tu ti fossi comportato un po’ meno da stronzo, chi lo sa, magari ti avrebbe accettato come amico. – - Chi lo sa? – Hermione assistette silenziosamente alla scena. Ron stava maturando. Il fatto che cercasse di accettare la storia tra Draco e Harry era un bon segnale. - Bene, ce ne andiamo… - disse Hermione, - forza Ron. – - Abbi cura di lui – gli disse dalla porta. Draco annuì. Quando i due furono usciti Draco tornò a sdraiarsi accanto a Potter. Addormentato Harry si girò tra le coltri e lo abbracciò stretto… Lo guardò dormire, le guance arrossate dalla febbre. Lo strinse a sua volta nell’abbraccio e lo baciò sulla fronte prima di riaddormentasi.
Continua… |