Buongiorno!! Eccomi di ritorno con una storiella assai carina e molto divertente!!

Questa è l’ultima storia che ho scritto alle superiori e, quindi, è l’ultima storia che ho scritto sul libro di economia aziendale!! Mi mancherà quella scuola (bugia!!), soprattutto perché da quando l'ho finita non ho più ispirazioni!! Adesso vivo nel terrore che quelli seduti nella fila dietro di me all’università (o anche accanto) leggano quello che scrivo, e ciò non mi piace, perché un'opera va letta quando è completa, prima porta sfiga all’autore!! (ma come sono modesta!!).

Ora vi lascio alla lettura dicendovi che questa non è una song fiction, anche se lo spunto me l’ha dato una canzone!!

PS: saluto la mia Senpai ricordandole una cosa… lunedì, martedì e mercoledì da mezzogiorno alle quattro e giovedì e venerdì da mezzogiorno alle 15!! E poi saluto una mia carissima amica… ciao Manu!! Questa la dedico a te perché so che ti piace il gruppo che ha scritto questa canzone!!

Buona lettura!!

 



Il grande Batman

di Mitchi131421


Vivevano insieme ormai da due anni, appena finita la scuola superiore avevano deciso di affittare un appartamento in centro, in un luogo il più vicino possibile all’università, in modo che lui potesse dormire un po’ di più il mattino.

L’altro ha evitato il solo pensare a continuare la scuola, la sua intelligenza non era abbastanza sviluppata, quindi era meglio cominciare a lavorare, giusto per mantenerla quella casetta.

 

All’università si era iscritto per raggiungere il suo sogno, la NBA, ed era solo per quello che ci andava, per imparare meglio l’inglese, ma adesso niente aveva la forza di divederli. Poteva accadere una catastrofe e il loro abbraccio non si sarebbe spezzato, stavano troppo bene cullati uno nel respiro dell’altro, ad accarezzarsi la pelle a vicenda, che bello il momento dopo aver fatto l’amore!

 

“Anche questa volta è stato fantastico!” disse il ragazzo con i capelli rossi appoggiato sul petto del suo fidanzato, mentre gli accarezzava un braccio “Stiamo diventando sempre più focosi, la prossima volta mi sa che andrà a fuoco il letto!” rise come una ragazzina.

“Non dici niente? Ammettilo, ti ho lasciato senza parole!” lo guardò negli occhi per cercare di capire cosa avesse in mente “Kaede?! Qualcosa non va?” si preoccupò “Non ti è piaciuto?”.

Lui, finalmente, rispose a quel ragazzo che stava quasi per mettersi a piangere.

“Sì che mi è piaciuto” se lo levò da dosso “È solo che…” si sedette sul bordo del letto.

“È solo che?” si adagiò dietro di lui e lo abbracciò al busto.

“Ho voglia di farlo in un modo strano”.

Hanamichi non capì molto bene quello che intendeva dire il suo amante “Forse vuole fare delle posizioni nuove?” pensò la sua testolina “Oppure vuole farlo in un posto particolare?” non riusciva a pensare ad altro, allora glielo domandò.

“In che senso strano?”.

Rukawa si alzò dal letto e incominciò a vestirsi, Sakuragi rimase lì a guardarlo ed ad attendere una sua risposta, che tardò ad arrivare e non lo soddisfò per niente… “Sorprendimi!”.

 

Nel bar dove lavorava i clienti abituali, si meravigliarono di non sentirlo. Lui parlava sempre e sempre, era un motorino che non aveva alcun’intenzione di spegnersi, invece, oggi, mille pensieri gli attanagliavano la mente.

“Che cos’ha il Rossino?” chiese un cliente al proprietario.

“Mah! Non lo so! Avrà problemi d’amore” niente di più azzeccato.

Hanamichi stava ripensando a quel “Sorprendimi”

 

“Ma come faccio a sorprenderti, amore mio! Non so neanche che cosa vuoi? Uffa! Come faccio a capire le tue manie se neanche me ne rendi partecipe?” pensando continuò a servire ai tavoli sbuffando ed era talmente fastidioso che il gestore lo richiamò.

“Hanamichi… vieni un po’ qui” e gli fece gesto con la mano di raggiungerlo “Ma cosa hai oggi? Tutti i clienti si sono lamentati!” appoggiati al bancone del bar Sakuragi parlò del suo problema, senza, ovviamente, mandare nel panico il suo dirigente.

“Ho un piccolo problema con la mia fidanzata” disse passandosi una mano tra i capelli.

“Che tipo di problema?” domandò con aria incuriosita.

“Ecco…” non era molto convinto, non voleva parlarne con un estraneo, ma forse lui poteva aiutarlo “Ieri la mia ragazza mi ha fatto una bizzarra proposta”

“Di che tipo?” la curiosità mette fretta.

“Mi ha chiesto di farlo strano!” era diventato una cosa unica con i capelli.

 “Tutto qua?” chiese il proprietario assai deluso “Che vuoi che ti dica… travestiti” e se n’andò nel retro bottega lasciando Hanamichi a bocca aperta.

 

 “Sembra un’ottima idea quella del travestimento… ma cosa voleva dire?! Forse che devo conciarmi come quei ragazzini amanti dei manga? Devo fare il cosplay?”

Un risolino si faceva largo sulla sua faccia pensando a lui vestito da chissà quale personaggio dei fumetti. Cominciò ad immaginare chi poteva fare, mentre serviva ai tavoli.

“Allora… chi potrei essere?! Siccome la mia esperienza sui manga non è tantissima devo mettere in moto la memoria… chi è che negli spogliatoi leggeva sempre i fumetti? Dai Hana! Ricordati… era qualcuno che si lamentava sempre perché non aveva i soldi per comprarli… chi era? Forza! Se mi ricordo quello mi ricorderò anche di quei personaggi dei cartoni animati di cui parlava sempre! Oppure potrei chiamarlo e chiedergli un consiglio… già… però se mi ricordo chi è… … …”

Un lampo di genio

“Mitsui! (era impossibile per me non nominarlo in una fan fiction NdA) Ecco chi era”

Venutogli in mente il nome, pensò che fosse meglio non chiamarlo, aveva paura che dopo lui andasse in giro a raccontare questa storia e che gli avrebbe presi in giro.

 

Iniziò a travestirsi con la mente, per prima cosa gli venne in mente Goku di Dragon Ball, poi pensò che non fosse molto figo, allora cambiò manga, ma si accorse che la sua memoria gliene aveva fatti ricordare solo due e l’altro era Saiyuki “Si, perché no! Sanzo! Lui sì che è figo!”. Altra idea scartata, non voleva spendere tanti soldi per la parrucca, allora cambiò strategia “Vado al negozio, vedo cos’hanno e poi compro il più economico!”. Ora era molto più felice e non aspettava altro che la fine della sua giornata lavorativa.

 

Cominciò a correre nella speranza di trovare il negozio di trucchi e costumi ancora aperto, per fortuna lo trovò.

“Salve, posso aiutarla signore?” chiese un ragazzo non molto più vecchio di lui con un grosso sorriso sulle labbra.

“Si” il rosso in volto divenne di nuovo dominante “Dovrei andare ad una festa in maschera” sperava che ci cascasse in questa bugia “Ma non so che vestito comprare? E, sinceramente, vorrei spendere poco” almeno una cosa vera c’era.

“Non penso di esserle molto utile, purtroppo in questi ultimi giorni c’è stata la fase delle crisi di coppia e quasi tutti vogliono fare cose strane a letto per rialzare la passione e i costumi sono i più apprezzati” lo guardò dalla testa ai piedi “Non so se ne ha sentito parlare!”

Ancora più imbarazzato Hanamichi si sentì in obbligo a rispondere alla domanda che gli era stata posta “Veramente, no, io devo solamente andare ad una festa!” ci tenne a precisare, ma il commesso l’aveva già capito e la sua mente formulò un’affermazione “dicono tutti così!”

 

Purtroppo, però, era vero che non c’era tanta roba “Mi dispiace, io l’avevo detto… mi è rimasto solo il costume da gatto e da Batman”. Scartando subito l’idea del gatto, perché non gli sembrava molto eccitante come cosa, comprò quello di Batman e, uscito dal negozio, pensò a quale storiella poteva fare per rendere ancora più piccante la serata.

 

Arrivato a casa Rukawa stava apparecchiando la tavola e lui fece una corsa in bagno per nascondere il vestito, ma appena sedutosi a mangiare non ce la fece più e confesso tutto.

 

“Amore mio… stasera lo facciamo strano!”

Kaede smise di mangiare e guardò fissi quegli occhi che mostravano una genialità che solo Sakuragi riteneva tale.

“Mi stai prendendo in giro?”

“Niente affatto!” prese un tovagliolo e se lo allargò sul braccio, come i camerieri, poi lo mise davanti alla bocca “Per te, stanotte, sarò Batman!”

Rukawa scoppiò a ridere come non aveva mai fatto, possibile che il suo fidanzato era serio? “Dai Hana! Smettila!”

“Non mi chiamare Hana (Renato NdA)” disse con voce serie, quasi volesse assomigliare proprio al super eroe “Io sono Batman!” lo disse con un tale impeto che l’altro ragazzo rimase scioccato.

“E va bene… Batman” decise di assecondarlo “allora… come hai deciso di farlo stanotte?”

Sakuragi si tolse il tovagliolo dal braccio e riprese a parlare come al suo solito, ma con un tono un po’ più da bambino eccitato per aver scoperto un nuovo gioco.

“Facciamo così… ti salto a dosso volando giù dall’armadio e poi ti faccio mio, mentre tu sei nudo, legato e bendato, ti piace come idea?” Rukawa, confuso, dovette correggere la storiella dell’innamorato “Hana, no scusa, Batman, ci sono un paio di problemi… 1, il nostro armadio tocca il soffitto, quindi trovo un po’ improbabile il fatto che tu salti giù da quel mobile, 2, così facendo io non vedo il costume e ciò mi dispiace molto, 3… 3 niente, il resto mi piace tutto, soprattutto il fatto che mi leghi al letto”.

“Allora potrei volare giù dalla cassettiera che abbiamo al fondo del letto?” disse per ipotesi Sakuragi.

“Potresti, ma per il costume?”

Il rosso si alzò di scatto dalla sedia e corse in bagno. Tornò tre minuti dopo vestito con il costume dell’uomo pipistrello “Taddan!” disse mostrandosi con le braccia aperte in tutta la sua magnificenza “Cosa aspettiamo, andiamo di là?”

 

Appena giunti in camera da letto incominciarono a baciarsi e Rukawa, a poco a poco, fu spogliato dei suoi abiti, poi, messo sul letto, fu legato molto saldamente alle sbarre con i lacci delle scarpe e si procedette, dopo, alla sua bendatura con una stoffa nera.

 

A quel punto Hanamichi salì sulla cassettiera e, per vedere meglio lo spettacolo che gli offriva quell’altezza, fece un piccolo passo indietro che gli costò molto.

 

Kaede sentì un tonfo e, poi, dopo nulla più. Che cosa era successo al suo fidanzato? Cominciò a gridare “Batman?!” seguitava a chiamarlo così per paura di essere sgridato “Batman, dove sei?”

 

Al piano inferiore, un ragazzo alto, moro e con i capelli eccessivamente a spazzola, sentì questa voce d’uomo che continuava a chiamare Batman in maniera incessante per circa un’ora e decise che era arrivato il momento di vedere che cosa era successo ai suoi vicini.

 

Akira Sendo, questo è il suo nome, fece le scale di corsa e giunto davanti alla porta dell’appartamento da cui uscivano le urla, si accorse che essa era aperta, entrò molto silenziosamente e vide mezzo nudo il grande Batman sul pavimento svenuto!

 

Si accorse anche che il ragazzo che era disteso sul letto era una sua vecchia conoscenza e anche una sua vecchia fiamma ai tempi delle superiore e decise quindi che questo era il momento giusto per fare quello che, all’epoca, non era riuscito a fare.

 

Si spogliò velocemente e si mise sopra di lui.

 

“Batman… sei tu?”

“Ecco…veramente Batman ha avuto un contrattempo, ehm… no, mi spiace sono Robin”

 

Owari.

 

 

Mitchi: Indovina indovinello… di che canzone si tratta?? E soprattutto… quale gruppo la canta?? Dai raga è facile!! Ho scritto anche dei pezzettini di canzone??

Dimenticavo una cosa… Senpaiuzza… ha capito cosa significavano quegli orari??

Un grosso bacione a tutti e tutte quelle che mi hanno letto!!

PS: chissà se il mio amore è rimasta incuriosita dalla lettera che le ho spedito ed è venuta a leggermi?? Se per caso ci sei sappi che ti voglio bene, Vivi!!