Il genio e la maga

 

Parte III

 

di Releuse

 




 

“Scusami davvero per il ritardo Hanachan!”

 

Il fatidico mercoledì pomeriggio arrivò in un batter d'occhio, accompagnato da una giornata calda e luminosa ornata da un'aria impregnata da un pungente profumo di fiori, capace di penetrare le narici e lasciare un sapore dolciastro simile ad  un assaggio di miele forte sulla lingua.

 

Kaoru, con un sorriso fra il nervoso e l'imbarazzato, si stava scusando con il rossino per il suo ritardo, mentre  poggiava la bicicletta nell'apposito parcheggio.

Hanamichi osservava il mezzo un poco perplesso: la vernice presentava numerosi graffi, la ruota di davanti sembrava un poco curvata e schiacciata, e il manubrio non era molto stabile.

 

“Ma...che è successo?” Chiese preoccupato il rossino, resosi conto che anche la ragazza aveva delle escoriazioni sul braccio destro, indicandole dubbioso.

“Bè...” Kaoru alzò di poco lo sguardo su di lui arrossendo, mordendosi il lato del labbro in maniera impacciata.

“...mi sono addormentata!” Esclamò poi d'improvviso sfoggiando un innocentissimo sorriso.

“Eh?” Sakuragi credette di non aver capito bene. “Addormentata? In bici?” Insisteva incredulo.

 

“Ebbene si!” Kaoru si mise le mani sui fianchi e cominciò a ridere con soddisfazione. Poi si guardò intorno furtivamente e, con fare losco, si sporse verso l'orecchio di Hanamichi.

“Mi sono schiantata sul bagagliaio posteriore di un'auto...ho fatto un danno...fortuna che non c'era nessuno e sono riuscita a fuggire in tempo...” Gli confessò bisbigliando.

“...ho fatto finta di nulla...” Concluse poi, strizzandogli l'occhio divertita.

 

Il rossino era senza parole.

* Si è addormentata in bicicletta...*

Guardava Kaoru sorpreso, concentrandosi sulla sua bicicletta ammaccata.

*...anche a lui succede spesso...* Pensò distratto.

 

Nella sua mente cominciarono  a farsi spazio i ricordi delle peripezie di Rukawa con la sua bici. Quante volte quella volpe narcolettica praticava il suo hobby preferito, ossia dormire, sul veicolo, ovunque gli capitasse. E quante volte aveva rischiato di ammazzarsi seriamente, finendo addosso a cose, persone, arrabbiandosi poi con chiunque gli capitasse a tiro per aver disturbato il suo sacrosanto sonno!

Ricordava bene Sakuragi, quella volta in cui il ragazzo, all'entrata della scuola, si era addormentato mentre pedalava, ed aveva investito il preside ottenendo una sospensione dalle attività scolastiche e del club per  una settimana. Fortuna che erano intervenuti quelle buone anime del capitano Akagi e del Quattrocchi che, intercedendo per lui, ed insistendo sul fatto che di lì a poco si sarebbe svolta la partita contro il Kainan, nella quale il contributo di Rukawa sarebbe stato estremamente necessario, ne ottennero la revoca.

 

E ricordava bene anche quell'altra volta in cui il ragazzo aveva preso in pieno la parte posteriore di un auto, creando un danno di certo non poco rilevante, in seguito al quale era fuggito con finta noncuranza, lasciando il povero proprietario, tornato poco dopo alla sua vettura, ad imprecare contro tutti i santi del calendario!

Il tutto sotto gli occhi di un divertito rossino che passava lì per caso.

 

Hanamichi cominciò a ridacchiare fra sè, in preda a tutte quelle immagini, finché la sua divenne proprio una bella risata aperta.

Pensare che anche Kaoru si era schiantata come Rukawa, lo divertiva particolarmente.

 

Proprio come Rukawa...

 

“...quella baka kitsune...” Disse  distratto il ragazzo, mentre rideva.

 

 

“Kitsune?”

 

Kitsune?

 

Il suono delle parole di Kaoru, curioso e stupito nello stesso momento, e i suoi occhi brillanti ed interrogativi, che improvvisamente incrociò con i propri, fecero sussultare il rossino, che trattenne di colpo il respiro come spaventato.

Come se si stesse riprendendo da un breve stato di trance.

Kaoru era di fronte a lui.

Kaoru lo guardava, sbattendo le palpebre.

 

Hanamichi la guardò per un attimo confuso, e, come sotto la luce di un riflettore, tornò con i piedi per terra. È vero! Era all'appuntamento con lei!

Si era...si era distratto pensando a quel baka di  Rukawa!

Arrossì di colpo, resosi conto di dove lo avessero portato i suoi pensieri fino a poco prima.

 

“Ah! Ah! Ah! Sei proprio una matta, Kaoru!” Scherzò, ridendo sguaiato per cavarsi d'impaccio.

 

Le labbra di Kaoru si incresparono in un impercettibile sorriso.

 

“Oh, oh, oh! Sono la maga dei danni!” Rise la ragazza portandosi le mani sulle guance.

 

*Che diavolo mi è preso? Pensare a quel demente di Rukawa, mentre Kaoru mi stava parlando...* Si chiedeva il ragazzo, mentre la moretta si era abbassata un attimo sulla ruota della bicicletta per controllare se raggi fossero a posto.

 

“Oh! Guarda chi si vede!” Disse improvvisamente una voce gentile in direzione di Hanamichi.

 

La schiena di Kaoru nell'udirla, venne percorsa da un gelido brivido che la fece irrigidire all'istante, portandola a cercare possibili distrazioni nei raggi della sua bici.

 

“Tò, Akira Sendo!”Esclamò sorpreso il rossino.

Di fronte a lui infatti c'era l'asso del Ryonan con il suo ineguagliabile sorriso placido.

“Che ci fai da queste parti?” Domandò in tono scocciato Sakuragi, come sempre solleticato dalla rivalità nutrita nei confronti del ragazzo.

 

“Ma, nulla di che...un appuntamento...” Rispose un poco distratto Sendo, intento ad osservare quella figura di spalle che armeggiava con le ruote di una bicicletta con fare nervoso.

“E tu?” Chiese poi, quasi per semplice cortesia al numero dieci dello Shohoku, indicandogli con la testa l'oggetto della sua curiosità.

 

Un nuovo brivido sulla schiena di Kaoru.

 

Mai domanda fu più appropriata agli occhi del rossino, che non vedeva l'ora di poter trovare un motivo di vanto anche nei confronti dell'asso del Ryonan, il quale aveva la fama di essere molto popolare fra le ragazze come e forse più di Rukawa!

 

“Anche io ho un appuntamento!” Esclamò orgoglioso il ragazzo.

 

Un tremito scosse ancora  il corpo di Kaoru.

 

“Con lei!” Indicò Sakuragi in direzione della ragazza che sussultò a quelle parole.

“Kaoruuuu! Ti presento una persona di cui sicuramente avrai sentito parlare...non quanto il tensai però...”Chiamava il ragazzo avvicinandosi verso Kaoru.

 

“No Hana sto finendo di sistem...” Ma la ragazza non fece in tempo a finire la frase che Hanamichi l'afferrò per le spalle, costringendola ad alzarsi, e spingendola in direzione di Sendo, con il quale si trovò d'improvviso faccia a faccia.

 

“Lei è Kaoru!” Esordì colmo di soddisfazione il rossino, presentando la ragazza come un importante trofeo! Finalmente anche lui poteva presentare una donna, dimostrando di non essere lo sfigato di cui aveva sempre avuto la fama.

 

La ragazza e l'asso del Ryonan si guardarono negli occhi per diversi istanti, scrutandosi attentamente, come incerti, insicuri di chi avessero davanti.

O forse solo speranzosi di sbagliarsi.

 

“Bè?” Sakuragi li guardava entrambi dubbioso. Perché diavolo non si parlavano, ed invece continuavano a fissarsi?

 

“Ma...ma...” Akira Sendo esitava, non riuscendo a parlare, ma fu Kaoru che, improvvisamente, sfoggiò un bel sorriso rivolta al ragazzo.

 

“Hey là Sendo! Come va?”Domandò infine, mostrandosi il più naturale possibile.

Il ragazzo sbatté le palpebre e, incapace di emettere alcun suono, osservò da cima a fondo la persona di fronte a lui.

 

Gli abiti.

Capelli raccolti in un nastro bianco, dal quale fuoriusciva una folta coda nera e liscia. Maglietta sbracciata dal taglio cinese, verde con i bordi rossi, e d infine una gonna in jeans scuro lunga fin poco sotto il ginocchio.

 

E poi il viso, sul quale Akira Sendo si era nuovamente soffermato, incredulo.

 

“Ka...Kaoru?!” Finalmente riuscì  a parlare, non facendo mistero del suo grande stupore.

 

Probabilmente Hanamichi era il più sbalordito fra loro.

“Eh? Vi conoscete?”

 

“Bè, lei...” Cominciò titubante il porcospino, subito messo Ko da una gomitata ben assestata da parte della ragazza sul suo stomaco.

“...non ti avevo detto che frequento il Ryonan, Hanachan?” Esordì Kaoru mostrandosi fortemente addolorata per quella 'dimenticanza'.

 

Sendo intanto si stava piegando sulle ginocchia per il dolore.

 

“Eh? Il Ryonan? No... non mi avevi detto nulla...” Sakuragi ci pensò un attimo, poi scrollò le spalle, mostrandosi comunque non eccessivamente stupito da quella rivelazione.

In fondo una qualche scuola l'avrebbe pur dovuta frequentare, no? Non essendo dello Shohoku alla fine una valeva l'altra...

 

“Si, ma...” Cercò di parlare Sendo, nuovamente zittito da una fulminea occhiata minacciosa di Kaoru che faceva bella mostra del suo gomito assassino.

 

“Ok, ok!” Il ragazzo rise nervoso, mentre la rassicurava agitando una mano.

 

“Quindi...” L'asso del Ryonan si ricompose, assumendo un'espressione seria. “Voi due...uscite insieme?”  Chiese indicandoli entrambi.

 

Hanamichi a quella domanda così esplicita avvampò, mentre Kaoru si fiondò ad afferrare il suo braccio, prendendolo  a braccetto.

“Certo!” Esclamò lei, tutta contenta.

 

Sakuragi poté solo annuire ridendo a tratti, poiché ormai il suo cervello, con l'ultima azione della ragazza, era andato in tilt.

 

“Ma...” Sendo sembrava voler ancora spiegazioni e si rivolse al rossino. “...Esci proprio con lei? Proprio proprio lei?” Insistette, indicandola.

Era serissimo.

 

“Ma cosa sei, scemo o cosa?” Si riprese Hanamichi, irritato che il ragazzo mettesse in dubbio la sua parola di tensai.

Cosa c'era di strano se usciva con una ragazza pure lui? Ne aveva diritto, no?

 

“Certo che esco con lei, porcospino lento di comprendonio!” Sbraitò andando in escandescenza.

 

“Ah...” Constatò serio Sendo.

 

“Capisco...” Si mordeva un poco il labbro inferiore.

 

“Ve-vedo...” Soffocò un respiro.

 

“Pf...” Cominciò a ridacchiare.

 

“Akira!” Lo riprese Kaoru come indignata, aggiungendo nell'immediato “Em...Akira Sendo!”

“Che diavolo hai da ridere?” Hanamichi si stava infuriando sempre di più, incredibile come il ragazzo riuscisse ad irritarlo nonostante quel suo fare gentile e pacato.

Lo sapeva bene lui, il tensai, che dietro al candido sorriso del numero sette del Ryonan, si celava una personalità diabolica ed infida!

 

“Nulla, nulla...pf...” Akira Sendo non riusciva proprio a riprendersi, poi però fece un profondo respiro per rilassarsi, accennando un sorriso furbetto.

“Ora capisco...” Disse scuotendo la testa come bonariamente rassegnato.

 

“Uh? Cioè?” Chiese il rossino.

 

“Nulla, nulla, tranquillo...” Disse poi Sendo, tornato serio e poggiando una mano sulla spalla di Hanamichi, mentre stava per andarsene.

 

“Ora vado, altrimenti mi spenna vivo...In bocca al lupo, Sakuragi!” Esclamò il ragazzo strizzando l'occhio al rossino e rivolgendo poi un sorriso allusivo verso Kaoru, la quale, afferrato il concetto, rispose prontamente con una linguaccia e un gesto di “Sciò” con le mani.

 

“Hn...grazie...” Rispose stranito il rossino.

 

Gli parve che quell' 'in bocca al lupo' nascondesse il sapore di una sottile ironia...

 

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“Allora, questi sono i miei amici...il baffetto è Noma, il biondino è Okusu, e l'esemplare di scrofa è Takamiya!” Esclamò soddisfatto Hanamichi presentando a Kaoru i componenti della sua banda, aspettandosi una reazione da parte dell'ultimo nominato il quale invece restò impassibile ed in silenzio, accennando solo un 'ciao' perplesso che stonava con quello squillante degli altri due ragazzi, che si davano gli spintoni per potersi avvicinare per primi alla ragazza.

Bè, Takamiya era ancora legato al primo impatto che aveva avuto con Kaoru...la ragazza lo metteva proprio in soggezione...e gli faceva quasi paura!

 

Kaoru invece sembrava divertita e,  inchinandosi di fronte ai tre membri del Guntai li salutò con un bel sorriso.

“Piacere ragazzi!” Si presentò entusiasta.

 

Il rossino era molto contento che i suoi amici avessero l'opportunità di conoscere Kaoru, ed in fondo anche un poco emozionato, non era mai capitato che presentasse loro la ragazza con cui usciva, anche perché non era mai uscito con nessuna ufficialmente!

Ed ora si sentiva quasi come un ragazzino che presentava la fidanzatina ai genitori, come se lei entrasse a fare parte del suo mondo...e questo lo agitava non poco. Nonostante tutto si fidava del giudizio dei suoi compagni che, scherzi a parte, gli avrebbero detto con sincerità quello che avrebbero pensato della ragazza.

Soprattutto il suo migliore amico.

 

“Lui invece è la mia spalla, Yohei Mito!” Concluse Sakuragi trascinando per un braccio l'amico che fino a quel momento si era tenuto distante dal gruppo, in silenzio.

 

Kaoru per pochi istanti incrociò lo sguardo del ragazzo, non facendosi sfuggire di certo l'attenzione e la scrupolosità con cui Mito la stava osservando in quel preciso istante. Anzi, non si era proprio lasciata sfuggire il fatto che la stesse studiando da un pezzo.

Si rese subito conto che non sarebbe stato così facile interagire con il secondo leader del Guntai.

 

Ma Kaoru non era la tipa da abbattersi, anzi, ricambiò lo sguardo del ragazzo con altrettanta tenacia che probabilmente venne colta solo da loro due, ed infine accennò un breve sorriso.

Quasi di sfida.

 

“Piacere, Yohei Mito!” Esclamò scandendo per bene il nome del ragazzo.

“...'ao...” Rispose questi con un finto sorriso impacciato, raccolto a dovere dall'interessata.

 

“Eh, eh, eh! È un timidone, non farci caso!” Hanamichi passò un braccio intorno alla spalla del suo migliore amico stringendolo a sé e fingendo di dargli un pugno sulla testa.

 

“Dai Hana, che dici?” Cercava di divincolarsi Mito, stavolta davvero un poco imbarazzato per la giocosità del compagno.

 

Kaoru rideva sinceramente di buon gusto, ma sobbalzò d'un tratto, spaventata dagli altri tre ragazzi e dalla  microscopica distanza che separava il suo corpo dal loro sguardo minuzioso.

 

“Che..che c'è?” Chiedeva preoccupata la ragazza. Quegli occhi scrupolosi non le stavano piacendo per nulla.

 

“Mmm...proprio non male...” Mugugnava Okusu affacciandosi verso il fondo schiena della ragazza e spostandosi per ispezionarlo da più angolazioni.

“Già già...concordo...” Aggiungeva pensieroso Noma grattandosi il mento, mentre girovagava di fronte a Kaoru sempre più turbata.

“Sì, sì...è tutto al posto giusto!” Concluse Takamiya facendo un giro completo intorno alla ragazza.

 

“Em...Hana...” Rise incerta Kaoru indicando al rossino i suoi poco discreti amici.

 

“Aaargh! Che diamine fate, maniaci, sciò!” Sakuragi si avventò su di loro inseguendoli e minacciandoli di colpirli con le sue poderose testate, ma i ragazzi riuscirono a sfuggirli.

 

“Dai Hana, non prendertela, volevamo solo constatare se fosse roba di qualità!” Scherzò il biondino.

“Eh già, e da una prima occhiata sembra proprio lo sia!” Ammiccò Noma proteggendosi dietro Mito.

Kaoru nel sentire quei discorsi si rilassò, cominciando a ridere.

 

“Siete dei maniaci!” Esclamò sbuffando il rossino rivolgendo uno sguardo rassegnato verso Kaoru che continuava  a ridacchiare di gusto.

 

Che poteva farci, i suoi migliori amici erano così!

 

Li avevano incontrati poco prima, mentre lui e Kaoru, calato il sole, si recavano in una via di locali decisi a mettere qualcosa sotto i denti e dare sollievo alla gola, essicata per la sete.

Naturalmente un incontro casuale!

 

“Hana, potevi dirmelo che avevi programmato l'uscita con i tuoi amici, mi sarei preparata psicologicamente!” Disse la ragazza improvvisamente con nota scherzosa, lasciando allibito il rossino e i suoi compagni.

 

“Eh, che ci possiamo fare...” sospirò Noma rassegnato. “Hanamichi è un pessimo attore!”

“Già, già...” Concordarono Okusu e Takamiya annuendo a braccia conserte.

 

“Amici infami ed ingrati! Il tensai recita benissimo, siete voi che...” Si bloccò, mordendosi la lingua.

 

Ecco, l'aveva ammesso.

Ma Kaoru non ci diede peso, anzi concluse con sagge parole. “C'è sempre qualcosa che neppure i tensai possono fare no? La recitazione probabilmente è una di quelle!”

 

Scoppiarono tutti  a ridere.

Solo Mito si lasciò scappare un sorriso divertito, troppo intento ad osservare la ragazza di fronte a sè, in ogni suo gesto, in ogni sua parola.

 

 

Pochi minuti dopo il gruppetto così formato entrava in un locale illuminato all'esterno da una grande insegna rettangolare con luce blu ad intermittenza, composto dentro  da più sale, sia per consumare cibi e bevande sia per poter giocare al pachinko.I ragazzi decisero di recarsi per primi proprio in quest'ultima sala colorata e

piena di macchinette e videogiochi, in modo da potersi dare la giusta carica per la serata, nonché ognuno per dimostrare la propria bravura a quel gioco che tanto li appassionava.

Kaoru, che non aveva mai giocato al pachinko, osservava incuriosita Hanamichi e i suoi compagni impegnarsi seriamente nelle loro dimostrazioni, soprattutto il rossino che non se la cavava così male, il quale poi, ad ogni vincita, non perdeva occasione per gonfiare il petto e proclamarsi il “tensai del pachinko!”. Solo Mito riusciva  a tenergli testa, giocando con la massima attenzione ed anche troppo in silenzio.

 

Sakuragi cominciava un poco a preoccuparsi.

 

Gli altri tre ragazzi invece non fecero che collezionare un fallimento dopo l'altro, troppo distratti dalla volontà di dimostrarsi i migliori agli occhi della ragazza, e quindi poco volenterosi ad impegnarsi seriamente nel gioco. Non facevano altro che darsi spintoni per prendere il possesso della macchinetta!

 

“Cavolo, voglio provare anche io!” Esclamò d'un tratto Kaoru mostrandosi tutta decisa ad affrontare quella nuova impresa!

“Ok! Kaoru...tanto non è così  difficile...” Disse contento il rossino per aver suscitato l'interesse della ragazza a quel gioco.

Certo non poteva immaginare...che lei non fosse minimamente portata! Kaoru non faceva che perdere ogni partita, e questo cominciava ad irritarla non poco, portandola a imprecare malamente contro l'oggetto di quella battaglia estenuante, e a dare violenti calci rabbiosi alla macchinetta.

Il tutto sotto lo sguardo attonito dei cinque ragazzi...

 

“Oh! Oh! Oh! Pensavo fosse più semplice!” Rise candidamente la ragazza, assumendo un atteggiamento delicato, non appena si rese conto di essersi, em, lasciata prendere troppo dalla foga.

Infine riuscì a vincere una sola partita, a seguito della quale afferrò le mani del rossino tutta contenta esclamando “sono la Maga del pachinko!”.

 

E Hanamichi e gli altri...ancora più sconvolti!

 

Finalmente carichi al punto giusto, i ragazzi decisero di sedersi nella sala da bar, così da poter mangiare qualcosa e dare sollievo alla gola assetata.

Ordinata una pizza a testa, dovevano decidere le bevande.

 

“Per me una 0,40 di birra!” Esclamò Kaoru alzando la mano con decisione verso la cameriera.

 

“Che?” Esclamarono i quattro ragazzi in coro scioccati.

 

“Ma...ma sei sicura? E la bevi  tutta?” Chiese Mito sbalordito, segnando con quella domanda le prime parole rivolte alla ragazza.

“Uh? Sì certo...cosa c'è di male? Anche le ragazza bevono la birra!” Rispose Kaoru con un sorriso deciso.

 

Hanamichi era senza parole.

Bè, sì, comunque lei era una ragazza. E se una ragazza beveva una 0, 40, lui non doveva essere da meno! Era o non era un uomo?

 

“Per me lo stesso!” Si prenotò prontamente il rossino, seguito dagli altri tre ragazzi.

Solo Mito ordinò solo una coca cola, dicendo che preferiva non bere quando usciva in motorino.

“Ah, ah, ah! Stai diventando proprio un bravo ragazzo Yohei!” Esclamò Sakuragi dando delle pacchette sulla spalla dell'amico.

 

Kaoru in quel momento sorrise gentile.

 

La pizza arrivò in un batter d'occhio e con la stessa celerità venne consumata dal gruppetto, sempre più stupito dalla voracità della ragazza sia nel mangiare sia nel mandare giù sorsi belli colmi di birra.

Solo il rossino non si stupì più di tanto...ormai aveva già avuto modo di conoscere quel lato di Kaoru.

Peccato però che né lui né i suoi compagni si aspettassero che la ragazza finito il suo broccale ne ordinasse un altro della stessa capienza, così da venire poi seguita nuovamente da un identico ordine dei ragazzi che l'avevano accompagnata prima nella bevuta.

E fu così per i successivi cinque ordini, seguiti poi da bicchierini di sakè richiesti da Kaoru per farla digerire!

Il risultato finale fu che Okusu, Takamiya e Noma furono i primi a cedere, lasciandosi andare ad uno stato di coma profondo sul tavolo e sulla panca dove erano seduti, ormai non più in grado di muovere neanche un mignolo. Hanamichi invece fu bloccato da Mito che gli sottrasse l'ultimo bicchiere intimandolo di smettere, poiché ormai era completamente ubriaco. Meno male che il rossino sotto i fumi dell'alcool non faceva altro che ridere e raccontare ( e gonfiare) le prodezze del tensai!

 

“Fortuna che gli prende così!” Disse Kaoru un poco perplessa, mentre beveva la birra che Mito aveva sottratto al ragazzo.

“Mah, dipende da chi ha intorno...a seconda delle persone può diventare particolarmente irascibile e attaccabrighe!” Rispose con sorriso arrendevole Mito, notando con grande sorpresa che la ragazza era perfettamente lucida.

 

“Certo che tu lo reggi proprio bene l'alcool...” si lasciò sfuggire Mito, quasi inconsapevolmente.

“Bè...” Rise Kaoru un poco a disagio per quell'appunto. “ ...l'ho sempre retto ben...”

La ragazza sgranò gli occhi all'improvviso, sbiancando sul viso e ammutolendosi.

Qualcosa poco dietro di loro aveva attirato la sua attenzione.

“Che c'è?” Chiese stranito Mito.

“Ora...ora che ci penso ho un po' di nausea...forse ho davvero esagerato! Corro in bagno, scusa! Pensa tu ad Hana!” Si agitò lei alzandosi di scatto e correndo verso i bagni, svanendo in pochi secondi dalla vista di Mito e lasciandolo sempre più dubbioso.

 

 

Kaoru raggiunse l'andito dove c'erano i bagni. Fortuna che erano isolati dalla sala, pensò fra sé mentre stava per aprire la porta.

“Mannaggia, proprio ora doveva arriv...AH!” Si bloccò sul posto, vedendo la porta aprirsi di fronte a sè, e notando la figura che la sovrastava.

 

“Aki-chan?!”  Esclamò lei con grande stupore e forse un poco sconvolta.

“Eh? Kaoru?” Rispose un sorpreso Akira Sendo, fermo sulla porta, con in bella mostra i suoi perfettissimi capelli appuntiti.

 

“E tu che diavolo ci fai qui?” Dissero entrambi in coro indicandosi.

 

Kaoru sbatté le palpebre ancora incredula. Poi voltò la testa indietro verso la porta che li separava dal resto del locale.

Poi pensò ancora.

Poi guardò Sendo.

 

“Tu sei con lui?” Domandò stringendo i denti , ma ormai sicura della risposta.

“Ah, ah!” Annuì Akira con il suo tipico sorriso compiaciuto.

“...dovevo immaginarmelo...” Sospirò la ragazza incrociando le braccia dubbiosa.

 

“Kaoru...” La chiamò con voce seria l'asso del Ryonan.

“Uh?”

“Prima di dirmi il resto...spiegami...perchè stavi entrando nel bagno degli uomini?” Domandò lui con espressione divertita.

 

Lei con capì subito, ma, alzando gli occhi all'etichetta sulla porta, finalmente se ne rese conto.

“AAAAAAHHHHH!”

 

 

Intanto nel bar Mito cercava di convincere Hanamichi a bere un caffè per acquistare un po' di lucidità...forse era ancora recuperabile!

“Dai, Hana, non fare storie!” Insisteva l'amico.

“Bwa, Yohei..sono sobrio! Capisce tutto il tensai!” Esclamava il rossino con voce impastata e sbracandosi sulla panca ridendo sguaiato.

Peccato che non fosse poi tanto sobrio!

“Eh? E dov'è Kaoru?” Chiese Hanamichi guardandosi intorno cercando di mettere a fuoco il loro tavolino.

“Eh, appunto, vedi? Neppure ti sei accorto che è andata in bagno!”

“In bagno da sola?” Sakuragi si alzò di scatto, sostenuto prontamente da Yohei perché stava perdendo l'equilibrio. Poi alzò un dito al cielo come per 'dettare legge'.“Il tensai non lascia andare la sua ragazza da sola in bagno! È pieno di male intenzionati e io...”

“Sì, sì Hana...ora è diventata anche la tua ragazza...va bene...dai stai tranquillo...” Lo bloccava Mito cercando di convincerlo a sedersi nuovamente. Ma Hanamichi riuscì a divincolarsi dalla sua presa.

“Devo andare da lei!” Disse sbraitando, voltandosi di scatto dietro di sé per fare pochi passi e finire addosso ad una persona.

Sakuragi avvertì per un istante l'odore agro dell'alcool affievolirsi, vinto da un delicato profumo di cannella che impregnava la setosa maglia sulla quale era finito.

 

“Senti tu, guarda dove va...”

 

Si specchiò in profondi occhi cobalto.

Occhi che agitarono in lui delle strane e nostalgiche emozioni.

Che fecero accelerare i battiti del suo cuore in maniera esasperante.

Era forse...l'alcol che entrava in circolo nelle sue vene?

 

O un sentimento che entrava in circolo con alcol...diluito, ma pur sempre presente?

 

“Hn! Do'hao, puzzi d'alcol!”

 

Quella voce...il rossino fu gelato da un tremito che solleticò il suo collo, fino a morirgli in gola, disperdendosi sulla lingua che si mosse repentina, senza però dar vita ad alcun suono che avesse un qualche significato.

L'alcol oltre alla vista probabilmente gli stava annebbiando anche la gola, pensò fra sè, resosi conto della sua difficoltà a parlare. Doveva bere di meno, se ne stava già convincendo.

 

“Baka Kitsune!” Riuscì a dire infine, dopo aver terminato quella lunga lotta fra le sue corde vocali e la sua volontà.

 

E con il suo cuore.

 

“Che diavolo ci fai qui?” Aveva le guance molto arrossate per la sbornia dilagante.

“Hn, di passaggio...” Il volpino gli rispose sovrappensiero, mostrandosi totalmente indifferente alla sua domanda ed alla sua persona, ed essendo invece intento a studiare l'abbigliamento del ragazzo quella sera: pantaloni larghi color verde militare un poco a vita bassa con le tasche di fianco alle ginocchia; maglietta bianca a manica corta con i bordi neri. Aderente... tremendamente aderente.

E tremendamente sexy!

Per non parlare dei capelli, ormai un po' più lunghi rispetto all'inizio dell'anno scolastico, e quindi ben sistemati con quel filo di gel che li rendeva lucidi e perfetti.

 

Rukawa sentì per un attimo la testa girargli e il sangue pullulare nelle sue vene. Strano, eppure non aveva bevuto ancora nulla!

*Sarà la puzza di alcol che emana questo demente!*

 

“E tu? Sei qui con loro?” Domandò il moro, indicando Mito poco distante da loro e i tre cadaveri ambulanti riversi sulla panca in stato pietoso.

La sua era una voce atona e fredda. Non gliene importava nulla.

Voleva dimostrargli che non gliene importasse nulla di lui.

Voleva dimostrare a se stesso che non gli importava nulla con chi lui uscis...

 

“No, sono anche con Kaoru!” Esordì Sakuragi un poco irritato per quella domanda.

Perché doveva dirgli con chi era? Perché lui doveva sapere con chi fosse? Era arrabbiato, Sakuragi, e non ne capiva il motivo. In un altro momento si sarebbe vantato con la volpe di essere in compagnia di Kaoru, ma ora?

 

Ora sentiva come se volesse fargli un torto nel dirgli di essere con lei...

 

Rukawa a quella rivelazione sussultò impercettibilmente.

*Allora ci avevo visto giusto...non si sarebbe certo conciato in questo modo solo per uscire con i suoi amici...*

Il volpino cominciava ad innervosirsi, mentre il suo sguardo vagava intorno, alla ricerca di qualcosa, o di qualcuno.

“Pfiù, io non vedo nessuno!” Esclamò con sufficienza come per prendersi gioco del rossino, dimostrandogli di non credere alle sue parole, mirando però al suo orgoglio.

“Baka kitsune, metti in dubbio le parole del tensai? Kaoru è in bagno, torna subito...così te la presento...” Rispose con una nota di scherno Sakuragi, non sapendo di aver dato la giusta informazione al nemico.

 

*Non vedo l'ora guarda...* Pensò rabbioso Rukawa.

Ma non aveva bisogno di presentazioni da parte del rossino. Voltò gli occhi in direzione dei bagni, osservò per bene l'entrata di quel corridoio e, a testa alta e con decisione superò il tensai per seguire quella direzione.

 

Intanto, da un po' di tempo Kaoru e l'asso del Ryonan continuavano a parlare sulla soglia del bagno, superati di tanto in tanto da soggetti che li guardavano con disappunto per essersi piazzati davanti alla porta a discutere.

 

“Che cosa? Sei qui con lui?” Kaoru cominciava ad agitarsi mettendosi le mani ai capelli. “Ma porca miseria, quel guastafeste!” Ringhiò guardandosi intorno sospettosa.

Sendo invece sorrideva di buon gusto.

“Mh, già. Invece tu esci con Sakuragi...non me lo sarei mai aspettato...” Il suo sguardo si fece molto provocante. “E pensare...” la sua mano si appoggiava delicata sotto il mento della ragazza. “...che quando ti ho chiesto io di uscire...mi hai rifiutato...” Concluse con un altro sorriso divertito.

Kaoru ricambiò con ironia il suo sguardo, afferrandogli il polso per allontanare la sua mano.

“Credo che Kaede ti avrebbe trucidato... non gli va molto a genio che tu faccia il cascamorto con chiunque ti capiti a tiro...e poi anche io non apprezzerei...”

 

Sendo si mise le mani in tasca, sospirando dispiaciuto e rassegnato.

 

“Eh, già...hai ragione...”

Kaoru sorrise soddisfatta. Poi però le balzò qualcosa in testa.

“Ho lasciato di là Hanamichi!” Era preoccupata. Fece pochi passi per affacciarsi loscamente alla porta che separava la sala e...

“Oh, Kami! Sta venendo qui!” Esclamò ritirandosi, avendo notato Kaede Rukawa che avanzava verso la sua direzione ancora un po' lontano.

“Aaah! Che faccio?!” Si rivolse a Sendo in preda all'ansia. Quest'ultimo sorrise nuovamente avvicinandosi a lei sicuro di sè.

“Credo proprio...” Le sussurrò avvicinando le sue labbra alla guancia della ragazza sfiorandola. “...che mi dovrai un favore, Kaoru...” Le rivolse poi uno sguardo divertito. “...esci con me la prossima volta, con questi abitini carucci!” Rise piano mentre stava per uscire dal corridoio e strizzandole un occhio.

“Và al diavolo Akira!” Rispondeva lei imbronciata.

 

Rukawa intanto si era allontanato dal rossino, lasciandolo stordito e confuso.

“Baka kitsune! Hey! Dove stai andando?” Gridava arrabbiato, come se avessero lasciato qualche conto in sospeso, mentre Mito gli diceva di abbassare le voci, cercando di calmarlo. Il suo amico sembrava volesse cercare la rissa con il numero undici.

Ma quest'ultimo non gli diede ascolto, voleva subito raggiungere i bagni ed aspettare questa famosa Kaoru.

Cosa le avrebbe detto in verità...non lo sapeva neanche lui!

Le avrebbe intimato di lasciare perdere il do'hao? Mh, troppo plateale.

Le avrebbe detto che il do'hao era solo suo, guai se gli avesse ronzato ancora intorno? Mh...troppo esplicito.

Mah, forse sarebbe bastato uno suo sguardo truce per farle perdere ogni intenzione sul suo do'hao...

 

A distrarre Rukawa dai suoi elaborati pensieri fu però Sendo che, entrato finalmente nella sala avanzò subito verso il moretto con espressione sofferente.

“Aaaah, Kaede, eccoti!” Si lamentò poggiando una mano sulla sua spalla come per sostenersi, mentre teneva l'altra poggiata sulla propria testa.

 

“Ma quello è Akira Sendo del Ryonan!” Esclamò Hanamichi indicandolo e cercando conferma in Mito. Forse i suoi sensi lo avevano davvero abbandonato! Purtroppo però il suo amico annuì e quindi il tensai si rivolse verso i due sconvolto.

*Perchè diavolo il porcospino sta così vicino alla Kitsune? Aaargh, si sta poggiando a lui! Togli quelle manacce dalla sue spalle!* Sakuragi non si rendeva neppure conto dei pensieri che stava formulando, captando soltanto una profonda agitazione che stava mettendo a dura prova i suoi nervi.

 

“Hn? Che hai, Akira?” Domandò Rukawa un poco spaesato.

 

* Aaargh, lo chiama pure Akira?!*

 

“Mi gira la testa, non mi sento bene...quel cocktail di prima deve avermi fatto male...” Sendo parlava con voce sofferta, sbattendo le ciglia come per mettere bene  a fuoco il suo amico.

“Andiamocene...” Disse improvviso afferrando saldamente il polso di Kaede per trascinarlo con sè.

“No, ma, aspetta un attimo, Akira! Io dovevo...” Il moretto era confuso, lui doveva vedere la ragazza di Sakuragi!

Ma L'asso del Ryonan non voleva sentire ragioni “Sto malissimo, Kaede!” Diceva, mentre lo trascinava fuori dal locale. Nel tratto passarono davanti ad Hanamichi.

“Hey voi due, che diavolo fate?”  Domandò minaccioso il rossino.

Sendo alzò gli occhi e, vedendo il ragazzo, sfoggiò uno dei suoi tipici sorrisi gentili. “Oh, ciao Sakuragi...io e Kaede siamo usciti a berci una cosa...ora andiamo via...a presto!”

 

Sakuragi era incredulo.

* Eh? A bere una cosa? Loro due...insieme?*

 

“Hey, Baka kitsune! Quindi esci con il nemico? Se perdiamo la prossima partita sapremo di chi è la colpa! Se gli parli dei nostri schemi vedi...” Cercò di dire qualcosa, la qualsiasi cosa per avere una risposta dal volpino in merito a quell'uscita con Sendo.

 

“Do'hao...” Rispose solamente Rukawa, non ascoltandolo. Era troppo nervoso per non aver potuto portare  a termine la sua impresa.

 

Il rossino li vide andare via, profondamente irritato, continuando ad osservarli finché non sparirono dalla sua vista.

“Non sapevo che quei due fossero amici!” Esclamò con stupore Mito affiancandosi all'amico, ricevendo all'istante un'occhiata truce da parte di quest'ultimo.

L'alcol fa proprio brutti scherzi, pensò perplesso Yohei.

 

Kaoru intanto, assistito alla scena, levò un profondo respiro di sollievo.

 

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“Sei sicura che non vuoi che ti accompagniamo?” Chiese Sakuragi alla ragazza, dopo aver insistito diverse volte. Sembrava intanto aver acquisito un po' di lucidità.

Kaoru, slegata la malridotta bicicletta sorrise . “Tranquillo Hanachan, non abito molto distante...e poi in bici non mi succede nulla...forse sono i vostri amici che hanno bisogno della scorta!” Indicò così Noma, Okusu e Takamiya che, poco distanti, canticchiavano antiche canzoni popolari con voce stonata e rauca.

Mito e Sakuragi li guardarono scuotendo la testa con disappunto.

 

“Quei tre si arrangiano...” Disse bonariamente Yohei. “Io accompagno Hana in motorino...”.

 

“Eh, eh!”Rise Kaoru divertita. “Comunque grazie davvero per la serata Hana...e anche a te Mito! È stata davvero divertente”Esclamò con sincerità.

Mito scosse le spalle “Figurati...”

Sakuragi inarcò la schiena per  propiziare la sua tipica risata sguaiata.

“Ah, ah, ah! Con il tensai è impossibile annoiarsi!”

“Ah, ah, ah! È vero!” Lo seguì la ragazza con un'altrettanta risata.

“E poi sono proprio felice che ti sia piaciuto giocare al pachinko...per non parlare di tutta la birra che hai bevuto! Non avevo mai visto una donna così! Reggi l'alcol meglio di tutto il Guntai al completo!” Aggiunse il rossino proprio convinto.

Kaoru rispose con una risata nervosa. “Bè...sono allenata...” Disse con un filo di voce.

“Eh?” Hanamichi non aveva capito.

“Nulla nulla, tranquillo!” Si dileguò lei.

 

Infine si salutarono.

Kaoru salì sulla bici e, dopo aver promesso ad Hanamichi di passare a salutarlo a scuola, si allontanò, mentre i tre ragazzi ancora sbronzi la salutavano con faccia inebetita.

Mito e Sakuragi constatarono che stessero in piedi e quindi salirono sul motorino per tornare a casa.

 

L'aria fresca che si infrangeva sul suo viso mentre erano in movimento, aiutava il rossino a riprendersi totalmente dai postumi dell'alcol.

Ne aveva proprio bisogno. Aggrappato ai fianchi del suo migliore amico, con i capelli di questi che gli solleticavano le guance, e il rumore della marmitta che risuonava nelle sue orecchie, Hanamichi cominciò  a rilassarsi.

 

“Ti piace Kaoru allora, Hana?” La domanda di Mito si disperse nel rombo del motore non prima di essere afferrata dal rossino.

 

“Si, tantissimo...” Mentì questi. O forse disse solo una mezza verità.

 

Stava bene con lei. Se ne rendeva davvero conto.

Era a suo agio, riusciva a parlarci tranquillamente, a divertirsi, senza che lui fosse troppo impacciato.

poi...erano così simili, anche di carattere! Proprio una persona piacevole!

Eppure...era come se non riuscisse a pensarla come la sua ragazza. Cioè non riusciva a pensare a loro insieme, una coppia. Forse...non lo voleva?

*Sarà solo questione di tempo...siamo solo all'inizio* Pensava fra sé il ragazzo. Era come se stesse sfidando se stesso. Lui doveva stare con Kaoru.

 

Ma...perchè?

 

Mito lo osservava dubbioso, mentre lo faceva scendere dal motorino ormai arrivati davanti casa sua.

 

“Non la trovi una ragazza splendida?” Domandò il rossino poggiandosi le mani sulle guance e arrossendo lievemente.

“Mh, sì è carina, lo ammetto...” Rispose non troppo convinto Mito, ma Sakuragi non ci diede peso, forse non avendo colto bene il senso di quelle parole.

“Ci vediamo domani a scuola allora?” Disse infine il rosso sbadigliando. Ormai era notte fonda.

“Mh, domani non ci sarò...” Mito rispose vago.

“Uh? E perchè?”

“Nulla, nulla...devo solo controllare alcune cose...dai, ci vediamo dopodomani!” Sorrise, sistemandosi sul sellino e preparandosi a partire.

 

Sakuragi lo guardò un attimo confuso, ma era troppo stanco e debilitato per poter ragionare. Poi però un pensiero gli balzò in mente. Un pensiero per rafforzare la convinzione.

Convincere se stesso, ed anche il suo amico.

 

“Kaoru mi piace...adoro soprattutto i suoi bellissimi occhi blu...” Sorrise deciso, per sancire questa verità.

 

Mito si sorprese, ed infine rilassò le spalle facendo un lieve sospiro. Come se avesse avuto una conferma.

 

“Hana...sono neri...”

“Eh?” Sakuragi non capì bene...

 

“Gli occhi di Kaoru...” Scaldò un poco il motore accelerando piano. “Sono neri...non blu...”

 

Mito scomparve poco distante con il suo motorino, lasciando Hanamichi immobile sullo scalino davanti alla porta di casa, senza parole.

 

 

Ci rifletté per il resto della notte, sul suo letto, voltato verso la finestra ad osservare l'immenso manto di cielo blu gremito di puntini luminosi.

 

“Ha gli occhi neri...” Ripeteva a voce bassa il ragazzo, domandandosi se non fosse Mito ad essersi sbagliato.

eppure...era convinto che Kaoru avesse gli occhi blu. Si sforzava, ma non riusciva a mettere a fuoco il viso della ragazza e il colore dei suoi occhi. 

Pensando a lei gli venivano in mente profonde iridi blu cobalto, eppure...non ne era più effettivamente sicuro che le sue avessero quel colore.

*Ma allora perché ho in mente queste iridi blu...* Nella mente del rossino cominciò ad assumere consistenza non solo il bel blu che ricordava, ma anche la forma, il taglio di quegli occhi...così allungati, così sottili. Ed infine diede forma ad un  viso...

 

“AAARGH! KITSUNE!” Gridò, balzando seduto sul letto, facendolo cigolare.

 

“HANAAAAAAAAA! Sono le due!”

 

Il rossino si morse la lingua.

 

“SCUSA MAMMA!” Rispose mortificato ed imbarazzato. Era successo di nuovo!

 

La kitsune..non faceva altro che importunare i suoi pensieri in ogni momento, non bastava la palestra, la classe, a volte anche la terrazza della scuola! No! Anche a casa...

E anche in giro!

 

Il rossino spalancò gli occhi ricordandosi improvvisamente dell'incontro di quella serata. Se lo stava dimenticando!Anzi, più che altro cominciava a pensarci con maggiore lucidità, con una consapevolezza crescente. Crescente con la rabbia inconscia che lo stava assalendo al ricordo di quelle immagini.

*Che diavolo ci faceva quell'algida volpe con il porcospino del Ryonan? Sembravano molto in confidenza...molto amici...*

 

Il ragazzo sentiva il sangue agitarsi nel suo corpo. La sua mente annebbiarsi e rabbuiarsi. Il suo cuore farsi irrequieto. Il suo corpo cominciava a sudare.

Non era più l'alcol ingerito.

Ma di questo, non si era ancora reso conto...

 

Fine III capitolo