Tesoro mio questa fic è un regalo per il tuo compleanno ^___^ scusami se non ti ho potuto scrivere una fic tutta per te( volevo regalarti la mia prima HanaRu) ma non ho avuto molto tempo e poiché so che aspettavi con ansia il terzo capitolo di questa ficcina la dedico tutta a te ^____^

TANTISSIMI AUGURI PUCCINA

Ti auguro tanta gioia e felicità ^___^

Avevo pensato di regalarti Orlando Bloom su un piatto d’argento ma Lupin ancora non si sente pronto per attuare il nostro famosissimo piano, ma vedrai che riuscirò a convincerlo con le buone o con le cattive, soprattutto con le cattive ^___-

Perdonatemi se vi ho fatto aspettare così tanto tempo per la terza parte ma me tanto impegnata ç___ç

 

 

Titolo:Il Fuggitivo

Autore:Caska

Parte:3/?

Rating:RuHana

Paring:Angst anche se comincia a muoversi qualcosa ^___-

Archivio: Ysal

Desclamers:i pg non appartengono a me(purtroppo -___-)ma al magnifico Inoue-sensei tranne Daiki Murakami e Takumi Kato!(capirai che acquisto -_________________-)

Note:scusate se è venuto un po’ dark (un pò?NdHana -______- NdCaska)ma mi serviva per la storia. Mi farò perdonare ^________^(con tante lemon!!NdRu -______- Hentai!NdCaska ^////^si che bello!NdHana -_____- NdCaska)

Note2:il titolo non riprende il famoso film(quello con Harrison Ford se non mi sbaglio)ma è legato alla trama della fic ^_^

Note3: Tanti auguri Isuccia tesoro, spero che ti piaccia, lo so che fa schifo ma ti prometto che la prossima volta scriverò qualcosa di meglio ç___ç

 

 

IL FUGGITIVO - CAPITOLO 3

Di Caska

 

Nell’ oscurità della camera un paio di occhi blu fendevano le tenebre della notte guardando con stupore un altro paio di occhi color cioccolato fuso che esprimevano meraviglia, paura, confusione tanto da dare al volto del rossino una espressione di bambino spaurito colto in flagrante mentre faceva una marachella.

Rukawa non riusciva a capire cosa ci facesse nella sua camera ma soprattutto nel suo letto il do’hao.

Quando si era infilato nel letto ed aveva avvertito un fortissimo calore circondarlo nonostante la camera dovesse essere stata inusata nei giorni della sua assenza, si era preoccupato ed aveva acceso la luce trovandosi davanti allo spettacolo più esilarante che avesse mai assistito nella sua vita.

Il do’hao tutto rosso in faccia ed accaldato, con il fiato corto e l’abajour in mano dalla cui spina pendeva la presa ed un pezzo di muro, segno inequivocabile di essere stato staccato con forza.

Avrebbe riso come un matto se il termine "ridere" fosse esistito nel suo vocabolario.

Il suo viso manteneva la solita maschera di freddezza nonostante i suoi occhi esprimessero per la prima volta le sensazioni che provava in quel momento: stupore, tenerezza, ma soprattutto eccitazione!

Quest’ ultima sensazione lo sconvolse non poco, poiché per la prima volta la provava in modo così intenso e forte. Osservava il rossino e lo trovava maledettamente sexi nel suo letto, fra le sue lenzuola che lentamente scivolavano con delicati frusci su tutto il suo corpo, ed il calore intossicante che sentiva tutto intorno a lui non lo aiutava di certo.

Non ebbe il tempo di dire o fare nulla che la porta si spalancò di colpo presentando un Kaoru alquanto ansimante per la corsa e la preoccupazione, a torso nudo e con i capelli tutti arruffati.

" Hana-kun tutto bene? " disse Kaoru avvicinandosi al rossino e togliendogli l’abajour dalle mani, gesto che fece imbarazza ancora di più Hanamichi notando la crepa nel muro che aveva causato. Kaoru capì il suo disagio e gli sorrise dolcemente accarezzandogli i capelli.

" Papà!"

Kaoru si girò nella direzione di quella voce e spalancò gli occhi meravigliato.

" Kaede ma che ci fai qui?"

" Ci abito!"

" Questo lo so benissimo" disse Kaoru alzando gli occhi al cielo " ma credevo dovessi tornare la settimana prossima!"

" Mamma aveva da fare" disse la kitsune con il suo solito tono glaciale come a sottolineare una verità che solo padre e figlio conoscevano e alla quale Hanamichi era escluso.

" Capisco ma potevi anche avvisarmi mi sarei organizzato meglio"

" Hn" disse Kaede senza scomporsi riacquistando lentamente il suo solito fare glaciale, i suoi stessi bellissimi occhi, notò Hanamichi, non esprimevano più quelle sensazione che a lui era parso notare e che lo avevano sconvolto e confuso ancora di più.

Se ripensava a tutto ciò che era successo in quei pochi minuti si rendeva conto dell’assurdità della situazione. Ciò che maggiormente lo spaventava erano le sensazioni che aveva provato accanto a lui, non solo si era incantato ed eccitato osservando un uomo che si spogliava, seppur in modo molto sensuale, ma quando avevo scoperto la sua identità il suo cuore aveva incominciato a fare le capriole e a battere fortissimo dandogli la sensazione di uscire dal petto.

Improvvisamente la stanza intorno a lui incominciò a ruotare e un forte senso di nausea lo colse, si sentì come sradicato dal suo corpo mentre lentamente i sensi lo abbandonarono e sentì solo il suo nome pronunciato da Kaoru che preoccupato lo aveva sorretto ed adagiato il capo sul cuscino gli aveva tastato il fianco.

" Kuso!" imprecò Kaoru in preda all’ansia.

" Che succede papà?" nonostante mantenesse la sua freddezza anche Rukawa era molto preoccupato e spaventato perché non sapeva cosa avesse il do’hao e quindi perché si trovasse a casa sua.

" Si è riaperta la ferita!Presto Kaede prendi dell’acqua, una asciugamano pulita ed i miei attrezzi da lavoro!Fa presto!" disse Kaoru mentre allontanava le coperte dal corpo di Hanamichi e sbiancò notando quanto queste fossero sporche di sangue.

Rukawa osservando la scena era sbiancato a sua volta, corse velocemente nel bagno e dopo pochi minuti portò l’ occorrente al padre che intanto aveva spogliato il rossino, scoprendo la ferita che continuava a sanguinare.

" Papà mi spieghi cosa sta succedendo?" Rukawa cominciava a innervosirsi, odiava quando le situazioni non erano sotto il suo controllo e soprattutto quando la paura lo bloccava, come in questo caso.Temeva che potesse succedere qualcosa di grave al do’hao ed anche se non lo avrebbe mai ammesso, la sola prospettiva che lo abbandonasse lo terrorizzava.

" Non ora Kaede, adesso esci e prepara qualcosa di caldo per quando si riprenderà"

Rukawa obbedì all’ordine anche se contro voglia, avrebbe voluto stare vicino al rossino ed aiutare suo padre in qualche modo, ma sapeva che sarebbe stato soprattutto di intralcio specialmente nello stato in cui era e poiché non poteva permettere che succedesse qualcosa di male a Sakuragi, decise di uscire e raggiungere la cucina per farsi una camomilla e calmarsi.

***

Diverse ore dopo fu svegliato da una mano che gentile si appoggio sulla sua spalla.

Si svegliò di scatto, nonostante fosse famoso per essere il dormiglione numero uno di tutto il Giappone e di prendere a pugni tutti coloro che cercavano di svegliarlo. In realtà non aveva dormito per niente troppo preoccupato per farlo.

Si voltò verso il padre per sapere come stesse il rossino e notò come fosse stanco e distrutto, era l’alba ed aveva operato senza interruzioni fino a quel momento.

Si alzò dalla sedia per fare del caffè, cercando di pensare ad altro che non fosse il rossino al piano di sopra. Notando che il padre non accennava a parlagli lo anticipò chiedendogli come stesse "il paziente".

" Adesso meglio, deve solo riposare. E’ stata dura per lui ma ha una grandissima forza e non si è lasciato abbattere"

" Papà cosa sta succedendo?"

" Non lo so chi l’ha conciato in questo stato ma chiunque sia stato è maledettamente esperto, lo ha colpito per ucciderlo e non per ferirlo. La ferità di per sé non è grandissima ma è molto profonda, il suo assalitore ha girato il coltello nella ferita sapendo che in questo modo non si sarebbe cicatrizzata mai del tutto come hai potuto notare"

" Lui non ti ha detto nulla?"

" No, non vuole e da come penso di capire è un qualcosa più grande di lui"

Rukawa sudava freddo, sperava di essere in un sogno, il giorno dopo si sarebbe svegliato alle prime luci del mattino per il suo solito allenamento privato per poi raggiungere la scuola, il suo banco ed addormentarsi per tutte le lezione e svegliarsi giusto per gli allenamenti, finiti questi avrebbe raggiunto casa sua, si sarebbe fatto una doccia veloce e poi avrebbe cenato e studiato ed infine si sarebbe messo sotto le coperte a sonnecchiare come sempre. Non era un sogno purtroppo, era tutto reale, come reale era la sofferenza di Hanamichi e ciò che nascondeva.

Salì nella sua camera e lo osservò intensamente. Era pallidissimo e respirava a fatica, il busto era nudo ma avvolto da strettissime bende. Gli si avvicinò e gli accarezzò dolcemente i capelli, notando come fossero morbidi e setosi, prosegui la sua carezza sulla guance fino a scendere sul collo. Si abbasso su di lui lasciandogli un tenero bacio sulla fronte accaldata per poi allontanarsi ed avviarsi a scuola.

Non la raggiunse con la bicicletta, era troppo stanco per pedalare ma non aveva sonno nonostante la notte in bianco. Pensava a cosa nascondesse Hanamichi, cosa lo braccava, cosa voleva ucciderlo. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di fargli del male soprattutto ora che voleva sapere da dove scaturissero quelle sensazioni quando gli era accanto.

Continuò a camminare soprappensiero raggiungendo il cancello della scuola, ma qualcosa di anomalo lo attrasse.

Due figure, una alta ed una più bassa erano davanti l’entrata.

Due ragazzi dall’aria normalissima ma allo stesso tempo spaventosa.

Il più basso era biondo con una corporatura delicata ma scattante, aveva un viso efebico, nell’insieme era davvero molto bello e se ne accorsero anche tutte le ragazzine che entravano a scuola osservandolo languidamente ed emettendo sospiri e gridolini, ma ciò che spaventò Rukawa e che gli fece sentire un brivido freddo scorrere per tutta la schiena furono i suoi occhi. Due lame grigie e profonde che esprimevano quello che il suo sorrisino falso non trasmetteva: crudeltà

L’altro invece era molto più alto e massiccio, aveva i capelli castani legati in una coda mentre quelli più corti gli scivolavano davanti il viso incorniciandoglielo, due occhi verdi come gli smeraldi ma crudeli e sadici come quelli del suo compagno.

Fermavano tutti i ragazzi che entravano chiedendo loro se conoscessero per caso un ragazzo dai capelli rossi.

Subito capì chi essi cercassero, confermando la sensazione che aveva avuto nel vederli. Quelli erano gli assalitori di Hanamichi.

Doveva cercare in tutti i modi di depistarli e di avvisare suo padre. Notò in fondo alla strada l’amico di Hanamichi con tutta la sua banda sgangherata che raggiungeva la scuola con fare annoiato, li raggiunse senza dare nell’occhio, come una normale ragazzo che va a salutare i suoi compagni prima di andare in classe, appena fu vicino a Mito gli si accostò.

" Quei due cercano Sakuragi, non dire loro che lo conosci ed entra a scuola senza dare nell’occhio"

Mito rimase sorpreso di essere stato avvicinato da Rukawa ma appena questi gli parlò lo guardò mortalmente serio ed accennò con il capo. Voleva sapere a tutti i costi dove si trovasse Hana, era dal giorno prima che non lo sentiva e temeva per lui, ma lo sguardo di Rukawa lo tranquillizzò, sapeva che di lui poteva fidarsi, che Hana accanto a lui non avrebbe corso pericoli.

Rukawa da canto suo si allontanò da gruppo e senza essere visto dai due ritornò a casa per parlare con suo padre sul da farsi.

Era sicuro! Hanamichi era minacciato da qualcuno molto pericoloso che avrebbe fatto di tutto per vederlo morto, ecco perché doveva correre a casa ed avvertire suo padre. Dovevano assolutamente allontanarsi da Kanagawa, qualsiasi posto sarebbe stato sicuramente più sicuro che lì. Lo avrebbe portato in salvo anche a costo della sua stessa vita o non si sarebbe più chiamato Kaede Rukawa.

 

 

 

 

Continua………

 

 

 

 

Caska: Finalmente dopo tanto tempo ho scritto la terza parte, che fatica ^__^

Ru: Nei prossimi capitoli io ed Hana vogliamo la lemon o scioperiamo è___é

Hana: Esatto è__é

Caska: >_____< siete dei romxxxxxle, decido io quando ci sarà la lemon ed ora fate quello che dovete fare!

CaskaHanaRu: AUGURI ISEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!Cento di questi giorni tesora mia, ti voglio tanto bene ^____^