I personaggi non sono miei mi diverto solo a stravolgere le loro tranquille esistenze ^^ Note:alcune annotazioni riguardo la nascita di questa fic: primo: l’idea me l’ha data mio padre parlandomi di un lavoro che faceva da ragazzo quando lavorava come barista, pertanto il “servizio” di fattorino telefonico è esistito sul serio ^_^ dunque mi sembra doveroso che una piccola dedica vada a mio babbo ^.^ eh se sapesse ^^”” secondo: la prima versione è stata accuratamente cestinata quando ancora era in fase di scrittura su carta proprio ad un passo dalla fine, perché proprio non mi soddisfava come risultato…direi che è stata una buona mossa perché questa mi piace molto di più (e c’è anche la lemon, nell’altra non era contemplata ^^) terzo: non preoccupatevi, ho finito, solo il tempo per augurarvi buona lettura, spero vi piaccia ^^ Come sempre la vostra Ichigo ringrazia tutti coloro che leggeranno ^.^
Il fattorino telefonico
di Ichigo
Pov Yohei Oggi è il mio primo giorno di lavoro, mio padre si è tanto raccomandato di comportarmi bene, un suo vecchio amico delle scuole superiori ha aperto da poco questa attività e gentilmente mi ha assunto. Inoltre il mio simpatico papà, mi ha anche detto che se non riuscirò a tenermi questo lavoro da parte sua non vedrò alcuna paga mensile. Ho dovuto cedere. Pertanto ho proibito ai ragazzi di venirmi a trovare…bè, non avrebbero potuto fare altrimenti dato che non gli ho fatto sapere dove lavoro. Mi spiace, solo che ho dovuto tenere il segreto anche con Hana. Driin!! “Bar *** buonasera servizio telefonico cosa posso fare per lei?” “Sì salve, mi chiamo *** dovrebbe riferire al signor *** (eh eh eh vi piacerebbe sapere chi è? ndIchi) l’indirizzo è ***, gli riferisca che l’aspetto stasera alle sette da voi e sottolinei che è questione di vita o di morte! Grazie e arrivederci” Tu-tu-tu Riaggancio a dir poco sconvolto, non dovrei ma lo sono e mentre mi dirigo all’indirizzo richiesto, man mano che mi avvicino a destinazione, allo shock si sostituisce il terrore, eh sì perché se solo sapesse…no, non lo deve venire a sapere o sono un uomo morto, mi accuserebbe di alto tradimento e favoreggiamento verso il nemico... Rimuginando su questi pensieri, giungo in un quartiere veramente chic, roba da ricchi e mi fermo leggendo sulla targhetta il nome del mio primo ‘cliente’. Busso alla porta, non troppo convinto a dirla tutta, e dopo un po’ questa si apre e mi trovo faccia a faccia con… “Nh?” “Rukawa, ciao!” saluto educatamente “Nh??” ripete “Ehm…ecco...mi spiace averti disturbato…” esordisco gentile cercando di non irritarlo, vista la faccia e lo sguardo assonnato devo averlo svegliato e so benissimo che lui “non perdona chi disturba il suo sonno” “Ecco…devo riferirti un messaggio telefonico da parte di *** (ma quanto sono simpatica, fino all’ultimo non vi dirò chi è, ma forse già si sarà capito ndIchi^^) dice che ti deve parlare di una questione importante e vi dovreste vedere questa sera al bar *** (la pianti con tutte queste stelline?? ndYo ma sono così carine ^^ ndIchi) si è raccomandato di non mancare” termino quasi trattenendo il fiato, poi lo guardo e lui…wow mi ritrovo a concordare con Hana quando dice che: “parlare con lui è come rivolgersi ad un muro di ghiaccio, se mi mettessi a gridare nel bel mezzo del nulla avrei più soddisfazione, almeno mi tornerebbe in risposta il mio stresso eco” e cito testualmente. Il ragazzo di fronte a me non ha battuto ciglio ed è rimasto impassibile. Muovo una mano di fronte al suo viso, che si sia addormentato?? Mi sorge il dubbio! “Ho sentito” mi dice con voce bassa dalla quale percepisco una nota di fastidio. Decido che il mio compito qui è finito e appena il tempo di un saluto, voltarmi per raggiungere il cancelletto d’entrata, che lui ha già richiuso la porta. Torno veloce al bar e riprendo a lavorare tranquillo.
Il mio turno finisce alle sette ma faccio comunque in tempo a vedere Sendo (tadaaaan!! ndIchi) che entra nel bar e prende posto. Come sto per uscire vengo riconosciuto, perché mi sorride. Sarò troppo cattivo se penso che non fa molta differenza visto che lui sorride sempre? Poco importa. Ricambio con un cenno della testa e come sono sulla porta mi trovo di fronte Rukawa, allora ha deciso di incontrarlo. Mi piacerebbe poter sapere cosa gli debba dire di così urgente, ma non posso fare altro, andandomene, di osservare l’ultimo arrivato sedersi e l’altro cominciare a parlare con aria felice. Sono quasi arrivato al Pachinko quando una voce richiama la mia attenzione piombandomi poi alle spalle e salutandomi ‘delicatamente’ con una manata sulla schiena. “Ha…Hana, ciao!” “Come mai qui? Non sei a lavoro? Dì la verità ti hanno già sbattuto fuori eh…whawhawhawhawha” È sempre il solito. Sto per freddarlo con una battuta quando il cellulare mi vibra nella tasca dei pantaloni: è il numero del bar, che cosa vorranno? Rispondo professionale parando una mano in faccia al mio amico segno che deve essere discreto e silenzioso. “Allora?” mi domanda dopo che ho chiuso la chiamata. “Devo andare a ritirare le mance, quelle le riscuotiamo subito, mi sono dimenticato, non pensavo che…” faccio dietrofront e vedo che lui mi segue. Inchiodo sul posto: “che fai?” “Ti accompagno” dice sorridendo soddisfatto. “NO! No…n non è necessario, tu avviati, io faccio in un attimo” “Ma dai, ti vergogni così tanto di me? Giuro che sarò silenzioso, neanche ti accorgerai di me, il Tensai si farà piccolo, piccolo per te” e mi guarda con quegli occhioni…sospiro sconfitto. Dopotutto forse mi preoccupo per niente, conoscendo Rukawa si sarà liberato al più presto di Sendo dandogli al massimo cinque minuti della sua attenzione, devo pensare positivo, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Oh forse sì! Come siamo di fronte al bar, Hanamichi si ferma di botto e con l’indice puntato sulla vetrina lo vedo che ha gli occhi spalancati. Mi volto verso la direzione che mi sta indicando, anche se so già che scena aspettarmi. Infatti i due sono ancora lì, Rukawa beve tranquillo la sua bibita mentre l’altro con uno sguardo vispo, parla e sorride e ride delle semiespressioni del suo compagno al tavolo. “Hana…” azzardo, lui si volta verso di me, un occhiata mista di delusione e tristezza mi fulmina: “tu lo sapevi, per questo non volevi che venissi?” chiede. Io non so cosa dire, è vero non volevo che vedendoli stesse male…lui è così…così preso…no non è vero Hana è così innamorato di lui e vederlo con un altro, con il suo peggior nemico (insomma, smettila di essere così sibillina e dimmi che intenzioni hai? Che razza di pairing è questo? ndH_alquanto_alterato). “L’ho fatto per te, io so quanto tu…” ma mi interrompe. “Non ho bisogno di essere protetto, so cavarmela da solo” Lo so che non voleva usare quel tono duro, è solo amareggiato per la scoperta e…e…ehi che cavolo fa!? Lo vedo entrare sicuro di sé e lo seguo a ruota. Si avvicina ai due e con la sua aria baldanzosa prende una sedia da un tavolino lì vicino e posizionandosi tra i due ci si siede cavalcioni poggiando le braccia sulla spalliera: “ehi! Che ci fate voi qui, dite la verità vi siete incontrati in gran segreto per mettere in atto un piano per battere il genio? Ma vi è andata male ahahahah” “Do’aho!” commenta Rukawa e Sendo si limita a sorridere sornione e…malizioso, che abbia capito? Forse sì perché da quello che dice dopo, deve essere senz’altro così: “bè sai Sakuragi, io e Kaede parlavamo di affari di cuore” vedo Hanamichi sobbalzare impercettibilmente e stringere le mani sulla spalliera. Gli poso una mano sulla spalla per ricordargli della promessa che mi ha fatto e per impedirgli di esplodere dalla rabbia, ma il capo mi individua e sono costretto a lasciarlo da solo con questi due.
Ringrazio il mio datore di lavoro, dopo avergli quasi strappato di mano la busta con le mie mance e torno al tavolo, ma vi trovo solo Sendo. Come mi vede mi indica la sedia di fronte a lui, dove prima stava seduto Rukawa e comincia a darmi delucidazioni notando la mia espressione interrogativa. “Sakuragi se n’è andato subito dopo che ti sei allontanato, potevo quasi vedere il fumo fuoriuscirgli dalle orecchie mentre con lo sguardo mi fulminava” “Puoi biasimarlo? Gli stai portando via il ragazzo che ama” “Ah è così?” mi fa con finta aria ingenua. “Lo sai che è così altrimenti perché l’avresti provocato?” “Nh, vero?” “E Rukawa?” “L’ha seguito a ruota, dubito che torneranno a prenderci” e sorride. Sorrido anch’io: “perché l’hai fatto? Tu e lui non…” chiedo, devo pur capirci qualcosa anche io no? “Perché lui è come me! È innamorato di un solitario e silenzioso ragazzo ed ancora si ostina a stargli lontano” fa una pausa durante la quale mi guarda per qualche attimo e deve aver deciso che si può fidare perché riprende: “anche io amo un ragazzo silenzioso e scontroso, mi ostinavo a pensare che eravamo troppo diversi, io solare e aperto, lui chiuso e pensieroso, però ciò non toglie che lo amo e farei di tutto per farlo felice…” “E qui entra in gioco Rukawa” continuo per lui per fargli capire che lo seguo. “Gli ho chiesto di vederci per farmi dire le cose che odia di più nel mio carattere e nel mio modo di fare, così che possa regolarmi per non far saltare i nervi al mio Hirokun e così conquistarlo” termina sorridendo, poi mi illumina ancora: “Quando gli ho poi chiesto se lo stesso discorso allora valesse anche per Sakuragi mi ha detto serio: ‘no, quelli sono gli aspetti che più amo di lui e non vorrei cambiasse per nulla al mondo’ ci pensi? Che strano ragazzo” è il suo unico commento, ma vedo che sorride, e deve aver capito anche come agire per conquistare il cuore del suo compagno di squadra. (Qui termina il pov di Yohei e da ora scriverò usando la terza persona) Hanamichi era volato fuori dal locale non appena Yohei l’aveva lasciato solo con quei traditori. Glielo aveva promesso e non avrebbe dato in escandescenze, perciò si era limitato a guardare Rukawa con espressione triste e delusa e poi aveva sperato di poter ridurre Sendo ad un mucchietto di cenere, ma quello stava ancora là con quell’espressione tutta un sorriso. Allora si era alzato e senza dire nulla li aveva lasciati soli. Però non era stato l’unico ad andarsene, il volpino l’aveva seguito, ma era ancora piuttosto in svantaggio rispetto al compagno. Certo che aveva un passo veramente veloce, o era solo per lo stato d’animo che si agitava dentro di lui che lo portava a mettere maggior distanza tra sé e il moro?? “Do’aho aspetta!” aveva parlato per primo, cosa più unica che rara, ma l’altro era troppo fuori di sé che neanche ci fece caso e continuò dritto per la propria strada. “Perché sei arrabbiato?” domandò seguendolo. Sakuragi senza neanche voltarsi, sempre camminando a passo svelto urlò in risposta: “Non lo sono!” “Sì che lo sei” “No” “Sì invece” “No” “Sì” “No” “Sì” In tutto questo scambio di battute Rukawa aveva accelerato il passo ed aveva quasi raggiunto il rosso che esasperato da quella situazione si era fermato di colpo voltandosi per la prima volta: “Si può sapere cos’è tutta questa parlantina adesso?” ma non ebbe il tempo di aggiungere altro che si trovò ‘schiacciato’ contro il muro e tenuto fermo dal peso del corpo di Rukawa contro il suo. La volpe ora che aveva in mano il gioco decise di puntare il tutto per tutto e si avvicinò pian piano al suo viso, guardandolo negli occhi, facendo casualmente vagare lo sguardo sulle sue labbra semi aperte per la sorpresa ed il respiro leggermente accelerato. E gli domandò con tono basso e malizioso, insinuante quasi: “geloso do’aho?” Ma Hanamichi lo spiazzò e lo sfidò reggendo il suo sguardo: “e anche se fosse?” “In tal caso ci sarebbe un tensai da rassicurare” e dopo aver pronunciato queste parole ad un soffio dalle sue labbra, le chiuse poi con le proprie in un bacio dolce e da subito passionale, non dovette corteggiare molto quella bocca già socchiusa per lui affinché gli concedesse l’accesso e potersi finalmente incontrare. Le loro lingue andarono subito alla ricerca l’una del sapore dell’altra in una danza ipnotica e sensuale. La mano di Kaede scese a cercare quella di Hanamichi che subito si strinse a quella bianca del moretto in un intreccio possessivo delle loro dita. Quando si dovettero separare alla ricerca di ossigeno, rimasero fermi a guardarsi mantenendo comunque il contatto delle loro fronti, i respiri leggermente affannati che si mischiavano, poi la voce di Kaede: “tranquillo ora do’aho?” domandò ed Hanamichi stette al gioco: “mmh, non so kitsune…” cominciò portando le braccia intorno al suo collo ed avvicinando di più i loro corpi, strusciandosi in modo sensuale: “sai, non so se posso stare molto, molto tranquillo sapendo che ci sono porcospini hentai liberi in circolazioooooh” ma il rosso non poté proseguire nella sua sparata, perché Kaede si era ‘gettato’ sul suo collo succhiandogli la pelle delicata, arrossandola cominciando a strusciarsi su di lui sul suo inguine teso ponendo un ginocchio tra le sue gambe. Passando le mani nei suoi capelli Hanamichi non avrebbe mai voluto che quella piacevole tortura avesse fine, ma erano pur sempre per strada e per quanto al momento non ci fosse nessuno nelle vicinanze non potevano perdere lì il controllo, fece un grande sforzo per riuscire a ritrovare la voce per dirgli: “No, ah…Kae…de fe…fermatii…iih” Rukawa, tenendo sempre le labbra sulla pelle delicata del collo del rosso, alzò un sopracciglio chiedendo: “nh?” “Non guardarmi così…io, io abito a due passi da qui e…mia madre non è in casa, non tornerà fino a domani e…” Rukawa si staccò da lui e guardandolo con occhi luccicanti di desiderio: “fai strada do’aho” E dopo averlo preso per mano si lasciò guidare verso l’abitazione del suo ragazzo. Nel giro di cinque minuti arrivarono di fronte all’appartamento del rosso. Mentre tentava di aprire la porta, incespicava con la serratura e le chiavi a causa del volpino che gli si era attaccato alle spalle cingendogli la vita, baciandogli il collo facendogli scorrere mille brividi lungo la schiena che aumentarono d’intensità quando Rukawa si spinse di più verso di lui, facendogli sentire il suo desiderio premergli rigido, direttamente contro i glutei: “kitsu…kitsune smettila di distraaaahrmi o non riuscirò ad…” perso in quel dolce piacere stava per lasciare la presa delle chiavi, quando Rukawa fu più veloce e con una mossa decisa e sicura le infilò nella serratura aprendo la porta. Spinse il rossino all’interno e con il suo incredibile fiuto da volpe si diresse verso la prima porta che vide entrando nella camera di Hanamichi, gettandolo sul letto stendendosi sopra di lui baciandolo in modo urgente. Con mani veloci gli sfilò la maglia scendendo nuovamente a succhiargli la pelle del collo, assaggiando il petto bronzeo, stuzzicando i capezzoli bruni, facendo inarcare il rosso che si muoveva impaziente sotto di lui alzando il bacino in un chiaro invito. E Kaede sempre continuando la sue opera di perlustrazione di quel corpo solido e caldo, gli tolse in un colpo i jeans e i boxer lasciandolo così, nudo sotto di sé. L’erezione del moro era dolorosamente stretta nei pantaloni della tuta da ginnastica. Aveva messo la prima cosa che gli era capitata, tanto doveva solamente incontrarsi con Sendo (e che per l’autrice era più facile per poterlo spogliare più velocemente ndIchi^^) e si levò i pantaloni e la felpa nel giro di mezzo secondo. Poi, in piedi vicino al letto si concesse un attimo per godere della vista del rosso adagiato senza veli sul letto, i capelli scomposti sul cuscino, il respiro affrettato e le gote arrossate per l’imbarazzo e gli occhi nocciola liquidi, mentre lo osservavano, mangiandoselo con gli occhi. “Mmmh” il mugolio del rosso ruppe l’incanto e Rukawa tornò su di lui posizionandosi tra le sue gambe leggermente aperte, in attesa di lui, solo per lui. Gli baciò le labbra succhiandole gentilmente mentre veniva ricompensato da un leggero morso del rosso sulle sue, chiaro segno che non voleva perdere altro tempo. Recepito il messaggio, il moretto infilò una mano tra i loro corpi scendendo sempre più in basso dove cominciò a massaggiarlo mentre, dopo essersi infilato due dita tra le labbra iniziò ad inumidirle, succhiandole, il tutto sotto lo sguardo attento di Hanamichi. E questo era proprio quello che Kaede voleva, eccitarlo anche con la sola visione. Hanamichi seguì quei movimenti lenti e studiati finché non si sentì penetrare lentamente da un primo dito nella sua intimità. Hanamichi gemette leggermente infastidito, nonostante il piacere che gli procurava quella mano sul suo sesso e i baci che dolci si posavano sulla cute delicata dell’addome, così pericolosamente vicina al suo inguine. Quando Kaede lo sentì rilassarsi e distendere i muscoli infilò anche il secondo dito per prepararlo ulteriormente e non lo sentì opporre resistenza, anzi cominciò quasi da subito a spingere verso quelle dita che si muovevano dentro di lui per allargarlo. Così senza pensare oltre, con un veloce colpo di reni, Hanamichi ribaltò le posizioni e scese sul sesso dritto di Kaede, ora steso sotto di lui. Rukawa inarcò la schiena, quel calore intossicante nel quale si sentiva risucchiato era un qualcosa che non sapeva definire bene neanche lui, ed in quel momento la cosa non gli interessava poi molto, sapeva solo che l’assorbiva totalmente sentirsi racchiuso in quella guaina stretta che aderiva perfettamente alla sua pelle tesa. Dimentico per un attimo di Hanamichi, aprì gli occhi e lo vide su di sé teso e…oh Kami Sama! “…Hana!” sempre stando dentro di lui si mise a sedere tenendo Sakuragi seduto sulle sue gambe, lo abbracciò baciandogli le palpebre chiuse ed asciugandogli quelle due lacrime che gli rigavano le guance. Dovette fare un enorme sforzo per stare fermo in quel dolce rifugio senza poter spingere, ma voleva anche che per la loro prima volta, Hanamichi ricordasse la dolcezza oltre al piacere che poi sarebbe giunto. Gli massaggiò la schiena concentrandosi sulla zona dei reni e fu poi la stesso Hanamichi a muoversi su di lui. Teneva la testa poggiata sulla sua spalla ed il volto rivolto verso il collo bianco, Rukawa poté sentire i suoi ansimi veloci e spostando le mani sui suoi fianchi, lo aiutò ad impalarsi su di lui. Lentamente presero a ‘danzare’ insieme seguendo un’immaginaria musica sensuale e quando questa divenne più frenetica, Hanamichi portò indietro la testa per gemere forte e recuperare l’aria che sembrava mancargli nonostante ne prendesse così tanta. Anche Kaede gettò indietro la testa ansimando ed invocando il nome del suo amante, mentre sempre di più usciva dal suo corpo, per poi tuffarsi nuovamente verso il piacere assoluto. Hanamichi, sopraffatto da quelle emozioni, quando Rukawa sfiorò quel punto segreto e più nascosto in lui sentendolo così presente e grande dentro di sé, venne macchiando il petto volpino con il suo seme caldo, venendo ricompensato poco dopo con lo stesso dono, quando Kaede con un ultima spinta raggiunse l’orgasmo, svuotandosi in lui riempiendolo con il suo amore. Rukawa ricadde stanco, cadendo supino sul materasso portando con sé anche il corpo esausto del suo rossino. Con dolcezza uscì poi da lui stendendosi al suo fianco e dopo averlo coperto, lo attirò a sé abbracciandolo e passandogli ipnoticamente una mano tra i capelli per farlo rilassare. Solo dopo che lo sentì completamente abbandonato e addormentato nella sua stretta, si concesse anche lui di cadere tra le braccia di Morfeo. Hanamichi fu svegliato dal rumore del proprio telefono che vibrava. In silenzio si liberò dalla stretta del moretto per andare a recuperare l’oggetto abbandonato in mezzo al mare di abiti sparsi per il pavimento. Rispose chiudendosi nel bagno per non disturbare il sonno del volpino.
Pov Yohei “Pronto?” la voce di Hanamichi mi giunge roca ed impastata dal sonno. “Hana, sono io, volevo sapere se andasse tutto bene, sei andato via e…tutto ok?” qualche secondo di silenzio e poi lo sento farfugliare qualcosa che sembra rispondere alla mia domanda positivamente e sorrido tra me, poi di nuovo silenzio ed una voce bassa, ma nota, mi giunge tramite l’apparecchio: “do’aho, non lasciarmi solo a letto, mai più” Hanamichi balbetta qualcosa simile a: “ma, ma, ma, ma…Ka…Ka…” e decido di essere clemente mettendo giù dopo un : “Ciao Hana!” giusto per informarlo, anche se dubito che mi abbia sentito, che ora nessuno più li disturberà. ^^
Fine
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