Buon compleanno Mel, tantissimi auguri!!!
Spero tanto questa fic ti piaccia (soprattutto perché m’hai obbligata tu a scriverla…poi la cattiva sono io! n.d.Hymeko), anche se la demenza regna ancora sovrana!!!



Il disegnatore di doujinshi II

di Hymeko

"…è inutile, questi soldi non ci basteranno mai!"
"Non disperare…"
Rukawa si sedette accanto al suo rossino, posandogli un bacio sui capelli. Anche se i conti non quadravano, loro avrebbero trovato il modo di andare a quello stage.
Assieme.
Le difficoltà non li avrebbero sconfitti. Anche se quel che avevano raccolto, sarebbe bastato per uno solo. Ma…no.
Anche se lui aveva ricevuto un invito, senza la sua scimmietta rossa non sarebbe andato da nessuna parte.
Nemmeno a New York. Anzi, meno che meno. Era un obbiettivo che si erano promessi di conquistare assieme, non avrebbero diviso i loro cammini solo per una squallida questione di denaro.
"…troveremo una soluzione"
Rukawa si accoccolò accanto a lui, matita e taccuino in mano.
Quando aveva bisogno di pensare, lasciava libera la mente, e la mano correva sul foglio.
Il soggetto preferito, naturalmente, era uno solo: Hanamichi Sakuragi. In tutte le salse.
Letteralmente, anche.
Coperto di salsa cocktail, coi gamberetti che gli attorniavano i capezzoli. O di ketchup…il volpino sorrise, al ricordo di quella dj. Si era ritratto mentre gli disegnava una volpetta sul ventre, e poi mentre intingeva pezzetti di würstel in quella salsa rossa, vivida come il sangue che gli ruggiva nelle vene.
Poi aveva disegnato anche una lemon molto pwp, ma quello non era stato difficile. Gli venivano spontanee, chissà perché. Il più era stato inserire qualcosa di dolce e romantico, come il suo folle amante gli aveva imposto, quale clausola per il proseguimento della sua attività.
‘Chissà se le accetterà mai…’
pensò fra sé, osservando lo scaffale di fronte a lui, strapieno di spessi raccoglitori colorati. Ognuno conteneva almeno sei doujinshi di sua produzione…la maggior parte altamente hentai, anche se alcune (poche poche) erano comiche demenziali, ovvero rappresentazioni di varie maniere in cui uccidere Sendo, quando ci provava col rossino.
(Mel a proposito…la mia fic super pwp threesome? n.d.Hymeko è_é)
"Kaede…stai sbarellando…"
"Hn?"
Il soffio delle sue parole, a contatto con l’orecchio, fecero tornare la mente del moro sulla Terra: prima che il compagno potesse dire altro, gli infilò la lingua in bocca, guidato dal puro istinto animalesco che gli imponeva di saltargli addosso, ogni volta che lo vedeva…
Stonk!!!
E come tre quarti delle volte, la sua ricompensa era una sonora, splendida testata…
"Ahi…io stavo pensando!"
"…a come scoparmi stasera, forse?"
Hanamichi gettò un’occhiata feroce allo schizzo, ovvero lui stesso legato alla maniglia di una porta, e il suo volpino dietro di lui, frustino e candela accesa in mano, coperto solo da una mascherina sugli occhi e un perizoma nero e molto, molto gonfio sul davanti …
(Minoru Ando maestra irraggiungibile!!! Fonte perenne di ispirazione *_* n.d.Hymeko)
…che faceva sibilare l’aria attorno a lui, per mettergli un po’ di paura ma soprattutto per eccitarlo, sfiorandolo col cuoio duro.
"Hn"
Non un sì, non un no…altra testata, il volpino si ritrovò a fissare il soffitto, il cranio dolorante e comunque pieno di pensieri, tipo sul mettere degli specchi sul soffitto…
"Dobbiamo trovarci un altro lavoro, è inutile!"
"Hn"
Con la media che avevano, tra uno e l’altro, non avrebbero mai vinto una borsa di studio. No, si dovevano arrangiare da soli, in qualche modo.
"E se ci proponessimo come modelli?"
buttò là il moro, guardando il proprio viso disegnato.
Non per esser superbo, ma era davvero bello…anche se in realtà lo era ancora di più, persino sulla carta stampata avrebbe fatto una strage di cuori.
"Ma sei scemo???!!!"
Hanamichi gli sfondò un orecchio, col suo dolce trillo incantato…sapeva benissimo cosa sarebbe successo, se si fossero proposti.
La fine sarebbe giunta sulle ali della notorietà.
Già frotte di ragazzine senza un beeep da fare giravano tutto il santo giorno attorno al suo ragazzo, e di conseguenza a lui, sbavando come lumache in calore…se i loro visi fossero stati appiccicati alle pareti della città, probabilmente donne di tutte le età si sarebbero messe sulle loro tracce. Di certo sarebbe poi saltato fuori che erano gay, quindi anche la popolazione maschile del Giappone si sarebbe fiondata su di loro…Hanamichi scoppiò quasi a piangere, immaginandosi coi vestiti mezzi stracciati a dover scappare via, mano nella mano col suo volpino, braccati da folle inferocite e innamorate, che avrebbero tentato di distruggere la loro unione, offrendo loro amori che non volevano e soldi che avrebbero volentieri bruciato, promettendo gloria eterna e immortale, assieme a cospicui rendimenti, tra cui ville sul mare e barche di lusso…
"No! Non voglio assolutamente uno yacht!"
"Hn?!"
"Ah ah ah…non ci badare volpastra…sigh"
Rukawa sospirò, mentre il suo ragazzo s’appoggiava alla sua spalla, a riprendere fiato dalle sue complicate, intricate, senza senso elucubrazioni mentali…era certo che, in quella maniera, non avrebbero cavato un ragno dal buco. O, come era solito dire lui, avrebbero mancato anche un tiro libero.
‘Non che il mio amore ne centri molti…’
commentò amareggiato a se stesso, mentre la depressione più cupa colpiva la stanza.
"Non proporre di nuovo le consegne a domicilio…"
"Hn"
Su quello era d’accordo. Anche se purtroppo gli affari erano andati bene. Il suo rossino aveva gentilmente sequestrato lo scooter a Yohei, mentre lui usava la sua amata Mezzaluna…
(come livello di hentaismo ci siamo, no? n.d.Hymeko)
…per sfrecciare nei vicoli della città, tenendosi in allenamento per le gare.
Non si era neppure addormentato una volta, solo un paio di mattine aveva quasi stirato dei pedoni…
(fra cui me…n.d.Hymeko)
…il solo problema che aveva avuto era che le ragazze avevano iniziato a seguirlo, dopo averlo visto così, bellissimo coi capelli al vento e gli auricolari nelle orecchie, baciato dal sole. E dopo pochi giorni s’era ritrovato col codazzo di bici, tandem, scooter, moto e Shuttle appresso, tutte che volevano vederlo, sapere come stava, parlare con lui, stringergli magari un mano…in poche parole, un disastro.
In cui era stato inglobato il suo amante, quando aveva cercato di salvarlo da quell’onda assassina, tipo cavallette. Il povero rossino si era frapposto fra lui e le orde barbariche, ma le graziose fanciulle non l’avevano presa esattamente bene.
Solo dopo aver lottato come per una medaglia olimpica, era riuscito a salvare la sua scimmietta imprudente dalle mani delle esagitate, che lo stavano allegramente asfaltando davanti a un fast food, solo per averle intralciate nella loro caccia.
E così, con grande dispiacere di tutti, compresa la loro datrice di lavoro che già aveva pensato di allungare le zampette maniache su di loro, si erano dati alla macchia, ovvero s’erano licenziati ed erano tornati ad amoreggiare a casa loro.
Il respiro leggero del rossino lo informò che s’era addormentato…Rukawa si riscosse e gli posò un bacio sui capelli, prima di appoggiarvisi la guancia.
Cosa poteva fare? Voleva andare a New York, però il desiderio di non lasciarlo lì era decisamente più forte…che prospettive c’erano, per il loro futuro? Il basket era nel DNA di entrambi, ma solo lui era stato invitato…doveva portarlo con sé, mostrare a quegli sciocchi talent-scuot quanto fossero stati ciechi, Hanamichi li avrebbe incantati…c’era solo da risolvere quel piccolo problema del biglietto aereo, e dell’alloggio…
…gli stava venendo mal di testa, a furia di pensarci. Non era da lui spremersi tanto, la fortuna l’aveva sempre baciato, lo aveva riempito di bellezza e talenti…
"Devo solo trovare il modo di sfruttare ciò che ho"
mormorò, trovandosi a portata di mano dei fogli bianchi e iniziando a disegnare.
………
"Che ore sono?"
biascicò il rossino, massaggiandosi gli occhi.
"…è pomeriggio presto, dormi ancora, se vuoi"
"No…se no non dormirei stanotte"
rispose Hanamichi, sistemandosi contro il suo petto.
"Non dormirai comunque"
buttò là allegro il suo volpino, osservando compiaciuto la sua ultima opera d’arte.
"Eh?"
frastornato, l’altro sbirciò i fogli di carta coperti di disegni.
Sapeva che era un’altra dj del suo ragazzo, ormai ci aveva fatto l’abitudine. L’unico problema era cosa ci aveva disegnato dentro…di solito erano scena di sesso spinto.
Quella volta non faceva eccezione.
I soggetti erano loro, naturalmente. E le evoluzioni che compievano, erano degne del più assatanato dei marchesi De Sade.
"Volpastra…che mi stai facendo con quella zucchina?"
"Hn? Solo preparando un po’"
"E ti sembra il caso di usare una zucchina?"
"Hn? Preferivi un cetriolo?"
Dopo questa intelligentissima sequenza di battute, Hanamichi gli rifilò una gustosa testata.
"Sai una cosa? Se le vendessi, con tutte le maniache che ci sono in giro, faresti un sacco di soldi!"
Gelo. Inverno. Polo Nord e Sud. Acqua fredda. Polvere di diamanti!!!
(era un sacco che volevo scriverlo ^o^ n.d.Hymeko)
Gli occhi di Rukawa scintillavano. L’illuminazione lo aveva invaso, l’idea delle idee l’aveva posseduto: vendere le sue doujinshi!
Ma Hanamichi, che certo era un idiota, ma quando si trattava di sesso si svegliava in fretta, aveva compreso le intenzioni della sua volpe:
"No volpino malefico! Scordatelo! Non metterai in vendita quelle tue opere d’arte! Ci sono sopra le nostre facce, soprattutto la mia!!!"
Piagnucolando, il ragazzo gattonò attorno al moro, la cui luce negli occhi non s’era ancora spenta, e che già si stava immaginando come magnate dell’economia delle dj, le uniche rappresentate della loro coppia sarebbero state le sue; tutte, ragionevolmente, le avrebbero volute, nessun’altra coppia sarebbe mai andata, solo la loro, solo RuHana…il sogno di qualsiasi ragazza appassionata di yaoi si sarebbe avverato…
"Kaede ti pregoooo!!!"
"Hana…potremo andare in America senza problemi!"
I suoi piani saltarono all’improvviso…aveva pensato di dividere con suo amante un monolocale, di mangiare in posti molto convenienti, di usare lavanderie a gettoni e bagni pubblici.
Invece, grazie ai fogli riempiti dalle loro grandi manovre sessuali, sarebbero potuti vivere in un luogo decente, mangiare bene e non dover dividere il bagno con nessuno.
‘Anche perché altrimenti non avrei più potuto prenderlo nella doccia…’
Quel pensiero demolì le ultime sue resistenze: avrebbe pubblicato le sue doujinshi!
C’era solo un piccolo problema…concinvere la sua irremovibile scimmietta a dargli il permesso.
"Hana…"
"No"
"Ma, Hana…"
"No"
"Hana, almeno…"
Stonk!!!
"Non avremo problemi!"
protestò Rukawa, premendosi del ghiaccio secco sulla fronte. Ne aveva sempre un sacchetto a portata di mano, data la frequenza con cui il rossino lo colpiva.
"Non mi interessa! Non voglio finire fra le mani di qualche ragazza che si terrà la dj sotto il cuscino, per farsi bei sogni spinti!"
piagnucolò l’altro, accoccolandosi contro la porta finestra, lontano da lui.
"Hana…è il solo modo che abbiamo!"
tentando di convincerlo, Rukawa si accucciò vicino a lui, strusciando la fronte contro la sua spalla, fuseggiando come era tanto che non faceva.
"Non voio!!! Preferisco stare qua!!!"
Non era vero, ed entrambi lo sapevano.
"Dai…cosa c’è che non va? Sul serio"
Hanamichi avvampò, e nascose la faccia contro le ginocchia:
"…ci riconosceranno tutti!"
"Hn?!"
"A scuola, per strada, ovunque andremo…saremo quelli delle dj porno!!!"
Il moro sospirò, cingendogli dolcemente le spalle con un braccio:
"Non se ne accorgerà nessuno. Non te ne sei mai accorto? Nella realtà siamo più belli che disegnati"
Hanamichi inarcò un sopracciglio: non è che avesse mai visto una gran differenza.
"Non fare quella faccia…"
gli soffiò in un orecchio il volpino
"…non sarà mai possibile riportare le nostre bellezze su dei fogli"
"…sarà. Ma mi vergogno lo stesso!!!"
Rukawa lo strinse a sé, facendo attenzione di non strizzarlo troppo, per l’irritazione. Cosa c’era di così brutto nell’essere protagonisti dei sogni erotici di migliaia di fanciulle in fiore, più o meno? Lui era da sempre al centro di certe fantasie, ormai era assuefatto, dopo un po’ non ci aveva nemmeno più fatto caso.
"…è perché non ci sei abituato"
comprese, massaggiandogli una spalla. In effetti, anche lui all’inizio era rimasto scioccato dai racconti sentiti per caso sulla terrazza, sulle illusioni che le ragazze potevano arrivare a fare, su di lui. E, curiosando negli indirizzi di cui aveva sentito parlare, si era riconosciuto in parecchie ff yaoi, dove lui e il suo rossino facevano sesso in spensierata allegria, prima ancora che riuscisse a farlo suo!
‘Certe volte sono davvero lungimiranti’
pensò, ricordando con gratitudine certi scritti trovati qua e là in rete, fonte perenne d’ispirazione su come farsi il rossino…
"A che pensi, volpastra maniaca & degenerata?"
"Hn. Al fatto che non ci daranno più fastidio, vedendoci felicemente assieme"
L’altro folle ragazzo non mutò espressione: assomigliava tanto a un paracarro:
"Vederci fare porcate su carta, non vuol dire che le facciamo sul serio. A proposito, andrai in bianco per una settimana"
"Hn?! Ma perché?!"
Il cuore di Rukawa si frantumò, il suo animo cadde nella disperazione più cupa. Una settimana senza sesso, sette interminabili giorni senza poter violare quel corpo caldo e accogliente, centosessantotto ore lontano dalle sue profondità strette e accoglienti, quindi un’eternità preclusa al venire dentro di lui…
"Perché così ho deciso"
"…no…"
"Sì invece!"
"Ma…Hana…"
La scimmia rossa si alzò, spolverandosi il fondoschiena con un gesto esagerato, giusto per non far posare lì l’attenzione del compagno:
"Ormai ho deciso"
e, preso un pallone, uscì a fare quattro dunk nel campetto sgangherato dietro casa.

Giorno uno: "La luna si specchia nei tuoi occhi". Fantasia di due elfi silvani che si rincorrevano, sfiorandosi appena, nelle notti luccicanti di una fatata luna piena.
Giorno due: "Fragole fra le tue labbra". L’annullarsi della distanza fra un silenzioso poeta giramondo e un solitario contadino sorridente, colti dal tramonto ad abbracciarsi fra i purpurei frutti.
Giorno tre: "Hana mon amour". La dolce e lenta caduta dei fiori accompagnava la vita di due giovani distanti, finché l’ultimo petalo di ciliegio si posava sulle loro mani finalmente riunite.
Giorno quattro: "Tristezza di volpe". Il destino che governa il mondo, e che aveva reso orfano un piccolo cucciolo di volpe, esibirà anche la bontà che porta in sé, conducendolo ad incontrare una rossa scimmietta in cerca d’affetto.
Giorno cinque: "Il cammino del sole". Triste parabola del Dio dell’astro notturno, desideroso ma impossibilitato a raggiungere la via battuta dal rosso Signore del Sole, suo irrealizzabile desiderio.
Giorno sei: "Bruma primaverile". Terre lontane e affascinanti, un giovane di bianco vestito a piedi scalzi sull’erba, e un cavaliere dai tratti divini che lo rapiva, e delicatamente lo portava lontano da quella valle irreale.
Giorno sette: "Count down! Let’s go! Explosion!". Freddo siderale, stelle lontane, la Terra sotto la Stazione Spaziale. Amore e passione consumate nell’unicità del silenzio eterno…

Hanamichi sbirciò oltre la spalla del volpino, che beatamente russava piano sulla sedia della sua scrivania. Aveva disegnato tutte le notti, da quando aveva deciso per una settimana di castità. E, per quanto ne sapeva, non aveva mai tratteggiato una scena meno che morale. Tutte parlavano di amore puro e cristallino, al massimo era stato rappresentato lo sfiorarsi in controluce di due paia di labbra tremanti.
"E bravo volpino…"
Non sapeva a cosa fosse dovuta quella crisi di ispirazione hentai, ma…ne era felice. Era la dimostrazione che la sua volpe, quando ci si metteva, sapeva anche fare delle dj dolci e romantiche.
‘Forse è davvero la strada per raggiungere i sogni…’
Il suo ragazzo gli aveva insegnato a non vergognarsi di ciò che aveva. I capelli rossi, che avevano sempre attirato sguardi scioccati, erano diventati fili di rubino. L’altezza la sua più grande alleata, e i muscoli possenti delle lavagne su cui la volpe poteva distribuire miriadi di baci lunghi e appassionati.
"Kaede…sveglia"
Un bacio su una tempia, e poi le sue labbra che gli succhiavano piano la pelle. L’unico modo per evitare un pugno sparato in orbita.
"Hhhmmmm…ce sc’è?"
Ancora nel mondo del sogno, la parola disturbata dal sonno, e gli occhi ancora saldamente chiusi, il volpino tentò di tornare nel mondo di Morfeo, dove poteva sognare ciò che nella realtà non gli era concesso.
Hanamichi sorrise. Aveva ragione lui. Per avere successo nella vita, è necessario sfruttare i doni ricevuti. E il suo ragazzo, oltre a essere il miglior giocatore di basket del mondo, sapeva anche disegnare così bene…
"Volpe bella, svegliati…ho deciso, manda le dj a…chiunque voglia pubblicarle"
Rukawa non si spostò.
Poi le sue orecchie iniziarono a muoversi…
(tipo quelle di Inuyasha ^0^ n.d.Hymeko)
…e il ragazzo si tirò su di scatto:
"Davvero?!"
Sembrava quasi non crederci…il rossino annuì piano, accogliendo l’invito delle sue braccia tese, di sedersi sulle sue ginocchia.
Sorrisero entrambi, uno più largamente dell’altro, ma entrambi luminosi. Era forse la svolta, nella loro vita.
E quel giorno, Rukawa lo convinse/costrinse a recuperare la settimana d’astinenza forzata…
(no Mel, non c'è la lemon; n.d.Hymeko)

"Allora, qualche idea?"
Hanamichi rotolò sulla pancia, sgambettando allegramente le gambe nude, richiamando inevitabilmente l’attenzione del compagno, sempre allettato da quei bei muscoli sodi.
"Hn…una pwp in uno spogliatoio dopo una maratona?"
Stonk!!!
"Parlavo della vendita, stupida volpe sempre in calore!!!"
"Hn"
Rukawa si massaggiò il bernoccolo, che nonostante la forza, non gli aveva cancellato dalla mente le immagini di cosce abbronzate e sudate, che si schiudevano piano per lui. E se non le avrebbe potute avere in breve tempo, almeno le avrebbe messe su carta…
‘Stasera…mentre guarda gli anime…’
"Kaede…torna subito sulla Terra, o ti toccherà un’altra settimana di castità"
"Hn"
Un bacio a fior di labbra, e il terrore derivato dalla minaccia, svanì. Il moro poteva benissimo rimandare i suoi propositi artistici, il sesso veniva molto, molto, moooolto prima.
"Allora, che vuoi fare?"
Sospirando, il ragazzo lo attirò a sé:
"Di certo non andare di persona in una casa editrice. Nemmeno io ho questo coraggio"
Hanamichi ridacchiò, immaginando le facce delle segretarie, abituate a docili e minute fanciulle, nel trovarsi di fronte un bellissimo bestione di oltre un metro e ottantacinque, andato a proporre doujinshi yaoi…
La volpe non gli diede peso, ben interpretando i pensieri che gli correvano per la testa, e continuò:
"Manderò alcune scansioni, tutto avverrà per via digitale. Anche le trattative, le condurremo via mail"
Al rossino piacque tantissimo sentire quel plurale.
"Voglio che ci creiamo un conto bancario on-line. Faremo versare lì i soldi. Poi magari potremmo farci una mail sotto falso nome, anche in inglese, e rispondere lì alle nostre fan…"
L’idea di parlare come delle donne, a delle ragazze sbavanti come lumachine arrapate, non lo attirava molto, ma ormai aveva dato il suo cosenso, quindi il rossino, per umana autoconservazione, passò oltre.
"Quindi vuoi farti un nome d’arte?"
Rukawa lo fissò stranito, come se quell’idea non l’avesse nemmeno sfiorato una volta.
"Non vorrai firmati come Rukawa Kaede, vero?"
"…hn"
Hanamichi scosse la testa, se non ci fosse stato lui, probabilmente si sarebbero ritrovati la casa assediata dalle fan. Già correvano il rischio così, se poi il moro avesse anche confessato che l’autore era lui…
Rabbrividendo, gli tirò una gentile capocciata:
"Allora, hai qualche idea?"
"Hn…ci vorrebbe un nome da donna"
"Eh già…grande intuizione!"
commentò sarcastico il rossino.
"Niente che riguardi aceri e ciliegi, possibilmente"
"Concordo"
"E che suoni bene…"
"Assolutamente indispensabile"
Le menti dei due ragazzi lavorarono febbrilmente per qualche minuto, poi Hanamichi mormorò:
"Che ne dici di Ayano Yamane? È bello, no?"
"Ayano…Yamane? Sì, mi piace!"
Hanamichi sorrise, e attirò l’altro su di sé:
"Allora è deciso…chissà se avrà successo"
Rukawa ripensò un attimo al contenuto delle sue dj, poi mormorò, a un filo dalle sue labbra:
"Sì, credo anzi che Ayano Yamane sarà considerata fra le migliori di tutte…"

Fine


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