Pairing: James/ Sirius con riferimenti Sirius / Remus



The Return of Spring

di Swan


 

Londra: quartiere di Hackney

 

Il sole volgeva ormai al tramonto, quando un immenso cane nero fece capolino da una  bancarella del famoso mercatino di strada della zona, dove erano esposti numerosi oggetti di chiara manifattura indiana.

Era un quartiere particolare quello di Hackney, capace di contrasti stridenti, come ad esempio il fiorire di ristoranti etnici, celebranti la cucina di tutto il mondo, a fianco di sonnacchiosi pub old england; e proprio sul retro di uno di questi vecchi pub, il grande cane nero si fermò, guardandosi attorno con aria furtiva.

Dopo essersi bene accertato di non essere visto, l’animale si avvicinò a una feritoia nel muro, grattando con la zampa per quattro volte precise, rimanendo poi in attesa per pochi attimi, senza smettere di annusare l’aria attorno a se stesso, con sospetto.

Se qualcuno fosse passato di la in quel preciso istante, avrebbe potuto vedere un grosso bestione peloso sparire misteriosamente nel muro della casa; ma la bestiola ormai era diventata molto abile a entrare nella casa del suo migliore amico, del quale lui stesso era il custode segreto.

Al cane apparve infatti una bella porta in legno, adornata di un grazioso fiocco azzurro, chiaro segno che la famiglia occupante la casa dietro l’uscio, era appena stata allietata dalla nascita di un bel pupo; un maschietto a giudicare dal colore della decorazione.

Il cane parve quasi sorridere, mentre alzatosi sulle zampe posteriori, si allungò fino alla maniglia della porta, battendo ancora altri quattro colpetti con la zampa.

In un soffio la porta si aprì e il cane la inforcò velocemente, senza tralasciare di dare un’altra sbirciatina intorno … la prudenza, a dire la verità,  non era mai stata una delle sue qualità migliori, ma quelli erano tempi difficili … molto difficili.

 

-         Hey Paddy! Ce l’hai fatta ad arrivare! –

 

Un bel giovane sulla ventina, stava osservando il cane con aria divertita, da dietro la montatura degli occhiali. I suoi occhi, intensi e brillanti, fissavano l’animale con aria divertita.

 

-         Vuoi tornare in forma umana, o vuoi che ti serva croccantini per cena? – Rise il ragazzo, facendo l’occhiolino alla bestiola, che in un lampo, eseguì una metamorfosi davvero singolare: il muso allungato del cane infatti si trasformò magicamente nel bel volto di un affascinante giovane bruno dallo sguardo di fuoco. Il finto animale, indubbiamente un animagus, si scrollò un po’ di polvere dalle vesti e con un elegante gesto del capo, gettò all’indietro un setoso ciuffo di capelli corvini.

 

-         Grazie, preferisco una tazza di te … - Replicò questi con aria canzonatoria, abbracciando fraternamente l’amico di fronte a lui.

 

Fu un abbraccio, lungo, sentito, che durò soltanto per qualche attimo, ma che per qualche strana ragione, ai due sembrò eterno.

 

-         Sul serio, mi stavo preoccupando … dovevi essere qui più di due ore fa – Replicò il giovane occhialuto guardando l’altro con ansietà. – Hai avuto qualche problema? …Ti seguivano? Hai incontrato forse  … -

-         Tranquillo James, niente di tutto questo! – Rispose l’altro sorridendo, mostrandosi piacevolmente colpito dalla evidente preoccupazione dell’amico nei suoi confronti – Ho soltanto avuto problemi con la moto; ha fatto le bizze non appena sono partito … così, visto che ero di strada, l’ho portata ad Hagrid per vedere se riusciva a raccapezzarcisi , visto che io ormai le ho provate tutte!… -

 

-         … E di avvertire non se ne parlava nemmeno, vero? – Disse James con aria risentita, passandosi una mano tra i capelli neri e dritti, scompigliandoli.

 

-         Ma ti pare? – Chiese Sirius all’amico, mentre questi lo conduceva nella stanza attigua: un grazioso salotto con caminetto. – Se Dumbledore venisse mai a sapere che ti mando messaggi via gufo … altro che avada kedavra! – Rise il giovane

 

James sorrise benignamente all’altro, osservandolo mentre si slacciava il mantello e lo posava sul divano.

 

-         E lo specchio? Potevi usare quello! … Scommetto che te lo sei scordato da qualche parte –

 

Sirius fece il gesto di darsi un pugno dritto sulla nuca e sorrise

 

-         Indovinato … - Disse semplicemente, facendo l’occhiolino all’amico, che sospirò con aria rassegnata - … Non cambierai mai … -

 

Una strana luce brillò negli occhi del giovane dai capelli corvini, all’affermazione dell’amico

 

-         … Ma è così che ti piaccio, no? –

 

Un lieve sorriso fiorì sul volto del ragazzo dagli occhi verdi, un sorriso che sapeva di tante cose … sapeva di anni di risate e divertimento, nobiltà e amicizia, lealtà e fratellanza; ma anche di altro, molto altro …

Il loro scambio di sguardi fu però interrotto dallo stesso Sirius, che senza dare a modo all’amico di rispondere, gli pose un altro quesito:

 

-         Lily? … Il piccolo Harry? – Chiese sedendosi sul basso tavolino posto al centro del salotto, davanti al divano …

 

James ebbe un sussulto, posando lo sguardo sul divano dinnanzi a Sirius; era proprio lì che anni prima, loro due … Ma no! Non era questo il momento di ripensare a certe cose, anche se erano l’espressione di meravigliosi momenti, sicuramente tra i più emozionanti della sua vita.

 

-         Lily è andata dai suoi genitori … - Rispose distogliendo lo sguardo dall’amico – Sai, è un  brutto periodo e lei … beh, voleva accertarsi che … -

 

Sirius sbuffò rabbiosamente

 

-         Ho capito dove vuoi arrivare – Lo interruppe con fare aggressivo – Voleva accertarsi che Harry avesse una sistemazione sicura nel caso voi due ci rimetteste le penne . –

 

James emise un profondo sospiro, lasciandosi scivolare sulla poltrona di fronte all’animagus; aveva colto nel segno ovviamente e di questo non se ne stupiva più di tanto … Sirius lo conosceva troppo bene per non riuscire a centrare correttamente il problema.

 

-         Ho colto nel segno non è così? – Continuò il giovane bruno con aria grave

 

Il ragazzo con gli occhiali annuì con un cenno del capo

 

-         Non posso darti torto … - Rispose Sirius incrociando le braccia e aggrottando le sopracciglia – Però Lily … sei sicuro sia stata una buona idea mandarla da sola? –

 

James si alzò dalla poltrona e prese da un credenzino una bottiglia di liquore, versandone una discreta quantità in due bicchieri di fine cristallo.

 

-         Voldemort e i suoi seguaci la pensano accanto a me … - Disse prontamente –  Finchè sarà tra i babbani, non correrà alcun rischio, anzi, oserei dire che se lei e Harry stessero lontani dal mondo della magia, sarebbe la soluzione migliore. –

 

-         Sciocco … -

 

-         Dici? –

 

 

Sirius osservò attentamente l’amico: sembrava molto abbattuto.

Il suo ragionamento non era poi così sbagliato, in effetti l’obiettivo dei mangiamorte non era né Lily, né il bambino … o almeno a rigor di logica le cose dovevano stare così …

 

-         Il posto di Lily è di tuo figlio è qui, accanto a te … -  cominciò Sirius picchiettando nervosamente le dita sul legno del tavolino su cui era seduto.- Non credo che Lily accetterebbe mai di lasciarti qui esposto da solo; poi se permetti, potresti avere anche un po’ più di fiducia ne tuo custode segreto … -

 

A James quasi cadde il bicchiere dalle mani, vedendo il suo migliore amico osservarlo con disappunto da dietro il suo solito ciuffo ribelle. Maledizione, Sirius aveva ragione a sentirsi offeso dalle sue parole, ma purtroppo i poteri del signore oscuro, andavano al di là di ogni immaginazione e , James ne era certo, quel maledetto non si sarebbe limitato a fare fuori la sua famiglia, ma avrebbe massacrato anche Sirius, che era il suo custode segreto … dopo avergli carpito con ogni mezzo, il luogo dove trovare lui, suo figlio e sua moglie, ovviamente. Aveva la più cieca fiducia in Sirius, sapeva che non l’avrebbe mai tradito, però al veritaserum non c’era modo conosciuto di resistere … inoltre, il solo pensiero di Sirius catturato, torturato e … chissà che altro, per causa sua, gettava James in uno stato di profonda prostrazione.

Non avrebbe più potuto vivere sapendosi come la causa della tortura e della morte del suo migliore amico.

Per questo aveva pensato ad un’alternativa … Di sicuro Sirius era la persona che poteva essere maggiormente sospettata di essere il suo custode segreto,data la stretta intimità del loro rapporto di amicizia, quindi la cosa più logica da fare era una soltanto: chiedere a Sirius di scambiare il suo ruolo, con una persona le meno sospetta, in modo tale da sviare i sospetti …

Una persona poco appariscente, ma dalla lealtà provata … un amico.

 

Peter Minus … sarebbe stato lui la persona più adatta a svolgere quel ruolo.

 

-         Ma non capisci che se parlo così è soltanto perché sono maledettamente preoccupato per Lily, per Harry … e per te ? – Disse infine James, pregando che Sirius avesse accettato lo scambio, non appena gliene avesse parlato.

 

Sirius si alzò in silenzio, raggiungendo l’amico e ponendoglisi di fronte.

 

-         Non sono un vigliacco – Disse tra i denti – E tu questo lo sai bene … il rischio è sempre stato il pane dei marauders, o mi sbaglio? –

 

-         Non sbagli – Affermò James, catturando il mento dell’amico e portando il proprio volto a pochi centimetri di distanza da quello dell’altro. - … Ma ci sono rischi che vale la pena correre, altri che è meglio evitare –

 

Sirius rabbrividì quasi impercettibilmente, James credette di vederlo tentennare … a chi stava pensando? A Lily e al fatto di non volere disonorare la sua amicizia con lei? … O a Moony ? Il giovane Potter avvertì una fitta di gelosia trafiggergli lo stomaco, è in breve sentì il bisogno … l’urgenza, di baciare l’uomo davanti a lui e di farlo suo, come tante volte era avvenuto, parecchio tempo addietro.

 

-         … E secondo te, quali sono i rischi da correre? … - Sussurrò Sirius improvvisamente

 

- Tu che dici? – Concluse James, prima di chiudere le sue labbra, tremanti per la febbrile eccitazione, contro quelle di Sirius.

 

Fu un bacio lungo ed appassionato quello che legò i due; un bacio desiderato ma sofferto, che non lasciava spazio a nessun fraintendimeto: nonostante fosse passato molto tempo da quando avevano deciso di interrompere la loro relazione, i due si desideravano ancora … e molto.

 

James strinse il suo corpo contro quello dell’amico, strusciandone il bacino con proprio pube. Dalla bocca di Sirius fuoriuscì un mugolio, che risultò però soffocato dal vorace bacio che ancora legava le loro labbra. Sentiva la lingua di James guizzare velocemente dentro la sua cavità orale, assaporandone il sapore e sciogliendosi col suo tepore. Da quanto tempo non succedeva tutto questo tra loro?

Mentre la mano di Prongs scese alla ricerca della eccitazione dell’amante, Sirius si chiese perché mai l’amico stesse facendo questo proprio ora … e soprattutto domandò a se stesso perché stesse aderendo alla sua iniziativa.

Non avrebbe mai voluto fare soffrire Lily … la dolce Lily …come potevano tradire a quel modo la sua fiducia e proprio sotto il tetto nuziale?

Ma Sirius era stanco … stanco e disperato.

Anche se tentava ad ogni modo di non darlo a vedere, gli avvenimenti dell’ultimo periodo lo avevano profondamente segnato … Aveva lasciato Moony … si aveva lasciato il suo amore, anche se non poteva credere che fosse realmente lui la spia di Voldemort… Il suo Remus, dal dolce sorriso …

Ma Peter aveva avuto ragione: anche se c’era soltanto un dubbio, anche se le accuse a carico di Moony non erano state convalidate, non poteva rischiare la vita dei suoi amici e la sopravvivenza dell’ordine della fenice. Era stato costretto ad allontanarsi da lui.

E l’aveva fatto senza una scusa … senza una parola. Una  mattina di un mese prima se n’era andato dalla casa che condividevano, lasciandogli come ultimo saluto soltanto uno squallido biglietto con su scritto:

 

“ Addio … “

 

. Si era nascosto in un appartamento preso in affitto a Londra e non si era fatto più sentire.

 Chissà se Remus lo stava cercando? Sicuramente si.

 

I suoi pensieri furono interrotti da Prongs, che lo afferrò per il bacino e lo spinse verso il divano, costringendo Sirus a gettarvisi sopra.

 

Solo per un istante, Sirius cercò di ordinare a se stesso di respingere le avance del suo antico amante, ma quando James gli si fiondò addosso, strappandogli letteralemente la camicia di dosso, baciandogli il petto scolpito con voluttà, il giovane Black si rese conto che si sentiva troppo debole, troppo ferito, troppo addolorato per muovere anche la più debole resistenza …

E poi aveva bisogno di sentirsi abbracciato … di sentirsi stringere da qualcuno che lo amava.

E James, nonostante tutto e a modo suo, lo amava.

 

Sobbalzò leggermente, mentre il giovane dalla chioma ribelle scese a baciargli il ventre, leccandolo e toccandolo, con una sensualità unica.

 

Sirius si inarcò e sorrise mentre l’amico, dopo avergli calato i pantaloni, diede un fugace bacio alla base del suo pene.

Non aveva scordato la passionalità dell’amico e il suo modo di fare l’amore: James sapeva arrivare dritto al sodo molto celermente;  una caratteristica che l’aveva sempre lasciato un po’ spiazzato, ma che trovava molto eccitante.

 

Prongs nel frattempo aveva afferrato saldamente il pene dell’amante, strusciandolo velocemente dal basso verso l’alto e  costringendo Sirius a emettere gemiti sempre più acuti.

Padfoot notò il sorriso soddisfatto dell’amico avvicinarsi al suo volto, fino a chiudere le loro labbra in un nuovo e appassionato bacio.

 

Di nuovo, i due assaporarono a vicenda l’umida consistenza delle loro bocche, finchè Sirius non decise che non poteva certo lasciare fare tutto a James, e con un sorriso birichino stampato sul viso, spinse Prongs dritto disteso sulla morbida stoffa del divano, spogliandolo velocemente con gesti febbrili …

 

-         Hey … - Disse James ansimante - … Vedo che hai deciso di darti da fare sul serio … -

 

Paddy ridacchiò e avvicinatosi al pene dell’amico, lo avvolse con il calore della sua bocca, iniziando a succhiarlo prima molto lentamente, per poi accelerare coscienziosamente il ritmo, fino a mandare James al limite dell’esplosione di piacere.

 

-         Paddy … fermati … - Riuscì a sussurrare Prongs fra i gemiti - …. Così mi fai finire subito … -

 

Il giovane ridacchiò divertito vedendo l’amico in chiara difficoltà con il suo autocontrollo e calò il ritmo, limitando la sua attività a lente e profonde leccate per tutta la lunghezza della sua intimità.

 

- Non mi dirai che ti piace … - Asserì Sirius con malizia, lasciando una scia di piccoli baci a ritroso sul sesso dell’amante, per poi succhiarne coscienziosamente i testicoli.

L’animagus sentì un’ondata di folle piacere percorrerlo dalla testa ai piedi, sentendo il grido acuto di James in risposta alla sua ultima attenzione.

 

Prongs si inarcò folle di piacere e afferrò il capo del compagno, intrecciando le sue dita con i capelli dell’altro

 

-         Mi fai impazzire … - Sussurrò in piena estasi, per poi  sollevarsi e stringere Sirius in un caldo abbraccio, senza smettere di accarezzargli i capelli.

 

Padfoot approfittò della situazione per catturare ancora la bocca dell’altro: adorava baciare … e la bocca di James era talmente calda e sensuale …

-         Ora però voglio giocare un po’ anche io … - Asserì James sorridendo dolcemente all’amico.

 

Sirius annuì, lasciando che James disponesse il suo corpo a cavalcioni e preparandosi a ricevere tutto il piacere che l’amico aveva da dargli.

Paddy sussultò, quando il giovane dai capelli ribelli spostò le mani lungo la sua schiena, fino ad arrivare al coccige, massaggiando e baciando ogni lembo della sua pelle, come nessun altro avrebbe saputo fare. Lentamente, ma con decisione, Prongs fece poi scivolare la lingua attraverso il dolce solco che divideva le natiche del compagno. Sirius emise un grido, quando l’amante si soffermò con la punta del muscolo buccale, sull’intima apertura fra di esse, inumidendo con esperienza la zona interessata per prepararla a un contatto che sarebbe stato ancora più intimo e profondo.

Con un dito , James accarezzò lentamente l’entrata del compagno, cercando di rendere il più possibile rilassati i muscoli attorno all’orefizio, poi con delicatezza spinse il dito medio dentro all’apertura, strappando a Sirius un lieve gemito.

 

-         Ti piace? – Chiese all’amante, con un’alterazione nella voce, che tradiva la sua eccitazione.

 

Sirius annuì sorridendo, muovendo lentamente il bacino indietro, facendo in modo che il dito dell’amico, entrasse ancor più in profondità nel suo corpo: il lieve dolore che aveva provato inizialemente, si era gia tramutato in una piacevole sensazione di riempimento.

 

Prongs prese quel gesto come un ulteriore invito, così col cuore pulsante, penetrò il didietro di Sirius con un secondo dito, muovendo le due estremità in avanti e indietro, facendo vibrare il compagno per il piacere.

Improvvisamente il giovane Potter fermò l’attività delle sue dita e sollevando il busto fin sopra la schiena dell’amico, sussurrò, lasciando una scia di piccoli baci:

 

-         Sei pronto? –

 

Ancora una volta Sirius annuì

 

-         Si – Disse semplicemente - … Prendimi Prongy –

 

James non se lo fece ripetere due volte, sentendosi avvampare per l’eccitazione, si posizionò davanti all’apertura anale di Paddy, sostituendo alle dita il proprio pene.

Il corpo di Sirius si irrigidì per qualche attimo e reagì istintivamente cercando di respingere l’intrusione, ma l’animagus sapeva che la sensazione di dolore sarebbe durata soltanto per pochi attimi, per poi lasciare spazio al più intenso piacere.

James, forzato lo sfintere anale del compagno, si bloccò per qualche attimo, dando modo al proprio amante di abituarsi alla sensazione; poi prese a muoversi aritmicamente in fuori e in dentro, prima lentamente poi sempre più veloce, portandolo in un limbo di piacere assoluto.

 

Sirius, in pochi minuti, si sentì assalire da una sensazione di enorme calore … da quanto tempo desiderava riprovare quegli attimi di intensa eccitazione!

James intanto aveva afferrato il pene del compagno, sfregandolo con veemenza, facendo inarcare Sirius e mandandolo in estasi.

 

-         Sei meraviglioso Paddy … sei meraviglioso … - Stava intanto sussurrando Prongs, lasciandosi sempre più trasportare dal piacere … - Fammi vedere quanto sei bello quando vieni  … -

 

Sirius soffiò in modo strano, sentendo la sua virilità diventare sempre più rigida e avvertendo di essere ormai al culmine …

-         James … vengo … - Disse accompagnando l’affermazione con un profondo e liberatorio gemito.

 

Il compagno, sentendo la mano con la quale stava stimolando il sesso di Sirius, bagnarsi della sua estasi, si sentì impadronire dal godimento e con un grido, venne anch’egli dentro al corpo dell’amante.

 

Collassarono l’uno sul corpo dell’altro, abbracciandosi strettamente e coprendosi con un minuscolo plaid che era ai piedi del divano

James si deliziò, guardando il volto arrossato e stanco di Sirius, che ora giaceva tra le sue braccia.

 

-         Perché mi fissi a quel modo? – Chiese il giovane Black all’amico, accorgendosi di avere su di se lo sguardo fisso del proprio amante.

 

James sorrise apertamente

 

-         Niente … mi piace guardati … - Disse

 

Sirius sorrise a sua volta, avvicinando la bocca a quella del compagno e baciandolo dolcemente. In quel momento non riusciva a pensare a nulla … e si odiò per il fatto di non riuscire a provare rimorso per cio che aveva fatto a Lily. Dopotutto aveva fatto sesso con il marito dell’amica; almeno un po’ di rimorso sarebbe stato lecito da parte sua … invece niente … E Remus ? … Sirius sentì una fitta al cuore.

 

-         A che stai pensando? – Gli chiese improvvisamente James distraendolo dalle sue elucubrazioni.

 

      -     A niente … - Rispose prontamente Sirius; non aveva voglia di discutere di nulla, voleva     soltanto rilassarsi tra le braccia di James.

 

-         Bugia … - Rispose Potter – … Dai rispondimi ….  –

 

Sirius sospirò …

 

- Tu che ne dici? – Gli chiese piano

 

James si sentì fremere e cogliere da una profonda gelosia; era intimamente convinto che Sirius stesse pensando e Moony.

 

-         Moony ha mandato un gufo a Peter qualche giorno fa … - Iniziò - … Cercava te … -

 

Padfoot sussultò, sentendo i visceri aggrovigliarsi tra loro … ma non rispose … Allora Remus lo stava cercando!

 

-         Ha detto che lo hai lasciato … che te ne sei andato senza nemmeno parlargli  … - Continuò James tristemente.

 

L’amico sospirò, distogliendo lo sguardo

 

-         Ho dovuto … - Disse con voce strozzata – E sai benissimo il perché … -

 

James sentì il cuore fare un sobbalzo: non poteva sopportare i fatto che Sirius soffrisse … e soprattutto che soffrisse a causa di qualcun altro.

 

-         Non è detto … - Arrancò, cercando di consolare l’amico - … Non è detto che lui sia davvero un seguace di Voldemort … -

 

Il giovane Black annuì, passandosi una mano tra i capelli arruffati

 

-         Spero di no … - Disse lentamente

 

James sentì lo stomaco stringersi: lo sapeva che era folle provare gelosia nei confronti di Moony. Era benissimo consapevole che ormai era sposato … aveva un figlio … per lui e Sirius non avrebbe mai potuto esserci storia; tuttavia il pensiero che il suo migliore amico potesse essere innamorato di qualcun altro, lo faceva impazzire.

Ricordò molti anni prima, a Hogwarts: ricordò di come erano finiti a letto per la prima volta lui e Paddy … era cominciato tutto come un gioco trasgressivo e come tale era continuato …per diverso tempo … Poi erano cambiate molte cose: lui si era avvicinato e Lily e Sirius a Moony; forse per paura che il sesso avesse potuto minare la loro amicizia meravigliosa, che nonostante gli anni era rimasta intatta e ancora brillava con la luminosità di una stella.

Ma ancora si chiedeva se le volte che Sirius aveva fatto l’amore con lui, l’avesse fatto davvero solo per gioco … o per qualcosa di più.

Qualunque fosse la risposta, dentro al suo cuore, sentiva di non desiderare affatto che un domani confermata l’innocenza di Remus, Sirius decidesse di tornare assieme a lui …

… E questo era ingiusto ed egoista, James lo sapeva bene, sia nei confronti di Sirius, che di Moony e di Lily …

 

-         C’è qualcosa di cui mi vuoi parlare non è vero?– Disse Sirius improvvisamente

 

James, risvegliato dai suoi pensieri, sobbalzò, ricordandosi improvvisamente del vero motivo per il quale aveva trascinato l’amico a casa sua.

Si chiese come Sirius avesse potuto prendere la notizia ... e soprattutto si interrogò su come riferirgliela senza che l’amico potesse sentirsi privato della sua fiducia.

 

Potter ruotò sul fianco, abbracciando Sirius e ponendo così la sua bocca a livello del suo orecchio.

 

-         Ti voglio bene Sirius … - Disse con voce grave - … Ti amo … -

 

Paddy rimase immobile a fissare la parete di fronte, senza dire una parola, quasi non avesse assimilato completamente le parole del compagno.

 

-         James … - Sussurrò smarrito, senza capire dove l’amico volesse arrivare col suo discorso.

 

Il giovane Potter si strinse ancora di più all’altro

 

-         Sirius … ho deciso che d’ora in avanti il mio custode segreto sarà Peter … -

 

Paddy lo guardò con aria incredula; aprì la bocca per parlare, ma da essa non uscì alcun suono.

 

-         So a cosa stai pensando … - Disse James gravemente -  Credi che io sopetti anche di te … ma ti garantisco che non è così … -

 

Sirius continuò a fissarlo senza pronunciare parola, rendendo il padrone di casa ancor più agitato.

 

-         Paddy … ascolta … - Incalzò James – Tu saresti la prima persona a cui Voldemort penserebbe, capisci? … Tu sei il primo che verrebbero a cercare e al veritaserum non c’è modo di opporsi … inoltre, nessuno immaginerebbe mai che la mia scelta sia caduta su Wormy! –

 

Black continuò a fissare il vuoto in silenzio …

 

-         Inoltre … continuò il giovane dai capelli ribelli – Sirius … io non potrei mai sopportare il fatto di essere la causa della tua morte … o della tua sofferenza … -

 

Non ricevendo ancora risposta, James sollevò il capo, prendendo il viso di Padfoot tra le mani e avvicinandolo al proprio.

L’amico lo fissava inespressivo. Solo i suoi occhi tradivano un velo di tristezza.

 

-         Paddy … parlami … grida, arrabbiati, insultami, ma dimmi qualcosa per favore! – Implorò James fissando il compagno disperatamente - … Paddy …. –

 

Sirius chinò il capo per qualche secondo, per poi risollevarlo

 

-         Non ti preoccupare – Disse piano – Capisco benissimo il tuo punto di vista … viviamo in un’epoca difficile; Peter sarà perfetto …. –

 

James si sentì stringere il cuore, notando l’espressione affranta del suo amante. Lo baciò con foga, quasi volesse divorargli le labbra, poi sollevò il capo e guardandolo dritto negli occhi gli disse:

 

-         Paddy … io mi fido di te … Hai capito? MI FIDO DI TE!  Voglio solo proteggere le persone che amo … e tu sei tra queste … -

 

Sirius annuì sorridendo e si lasciò baciare di nuovo. Anche se per un folle attimo aveva temuto che James potesse sospettare anche di lui, ora ne era certo: l’amico non gli stava chiedendo di cedere il suo ruolo a Peter per mancanza di fiducia, ma soltanto per una intelligente azione tattica; in effetti lui era la persona più vicina ai Potter e come diceva Prongs, sarebbe stato il primo a essere rintracciato dai mangiamorte per avere notizie sulla famiglia dell’amico.

James aveva ragione, quella era la cosa migliore fa fare … la più giusta e la più sensata.

 

-         Sono d’accordo … - Concluse Sirius - … Faremo come dici tu …chiameremo Peter e io scambierò il mio ruolo con lui … -

 

James abbracciò nuovamente l’altro, felice che avesse capito … e in effetti sarebbe stato veramente così, se non fosse stato per la strana sensazione che Sirius Black provava in fondo al cuore: una strana e profonda inquietudine della quale non sapeva indicare l’origine.

Il piano era perfetto; tutto sarebbe andato secondo i loro piani … e allora? Che gli prendeva?

Mentre baciava nuovamente James, Sirius ebbe la sgradevole sensazione di essere stato contagiato dallo spirito pessimistico e catastrofico della attuale professoressa di divinazione di  Hogwarts: Sibilla Cooman, con la quale, fortunatamente, aveva avuto ben poche occasioni di incontro.

Doveva smetterla di favoleggiare chissà quali disgrazie: a breve avrebbero sconfitto Voldemort, James, Lily e il piccolo Harry, sarebbero stati salvi e con un po’ di fortuna, il suo Remus sarebbe risultato innocente e avrebbero potuto tornare alla loro meravigliosa vita insieme.

A questo l’animagus voleva credere con tutte le forze: doveva essere così, Moony non poteva essere veramente la spia di Voldemort e dei suoi bastardi.

 

Padfoot osservò James alzarsi dal divano e cercare i propri vestiti sparsi per la stanza.

 

-         Mando un gufo a Peter … - Disse il giovane Potter sorridendogli

 

Sirius annuì, alzandosi a sua volta.

 

-         Senti James … - Asserì Sirius rivolto all’amico che si fermò a guardarlo fermo sull’uscio.

 

-         Si? – Chiese l’altro incuriosito

 

 

-         Se per caso dovesse accadere qualcosa … qualsiasi cosa … sappi che Harry avrà sempre me al suo fianco … Dopotutto sono il suo padrino. - Sirius odiò dire quelle parole, non voleva pensare che le cose potessero precipitare, ma sentiva che la preoccupazione maggiore di James era la vita del suo piccolo e che cio del qualce James aveva bisogno di essere rassicurato, era che per ogni evenienza, il figlio non si sarebbe mai trovato solo.

 

Potter annuì silenziosamente

 

- Grazie … vuole dire tanto per me – Sussurrò, per poi uscire definitivamente dalla stanza.

 

Fuori, nella strada , il vecchio pub aveva acceso le luci esterne dell’insegna; Londra oramai, era stata divorata totalmente dalle tenebre. Sirius prese i pantaloni e cominciò a infilarseli con malavoglia, ignaro che il grande cane nero, suo alter ego, non avrebbe mai più posato la zampa nella feritoia sul muro, scomparendo poi agilmente nella parete del vecchio e poco frequentato pub.

 

 

 

 




 

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