Disclaimers: purtroppo i personaggi non sono miei, anche se
Mitsui popola i miei sogni da ormai due anni, e lì vi assicuro che è proprio
mio. Comunque grazie al sensei Inoue per averli creati, non ti sarò mai
abbastanza riconoscente.
Il coraggio
di amare
di Nana
Kogure
Sono seduto in classe durante un’interminabile lezione di
fisica, ma la mia mente in questo momento è altrove, non ho ascoltato una
singola parola del lungo monologo dell’insegnante.
Il mio sguardo è perso,
sento le risate provenire dal cortile della scuola, sono tutti felici… senza
preoccupazioni, solo sul mio cuore grava il peso della decisione che sono
costretto a prendere. Devo lasciare lo Shohoku, non perché non ami più il
basket, ne perché il mio sogno sia cambiato, tutt’altro voglio ancora
partecipare al campionato nazionale, lo voglio con tutto me stesso, è il
sogno di tutta la mia vita, ho faticato molto in questo sport ma non posso
andare avanti così.
Ho paura che prima o poi
il muro di indifferenza che ho costruito si sgretoli e tutti scoprano il mio
segreto… che lui scopra il mio segreto.
Sono mesi che questa
storia va avanti e ormai non ce la faccio davvero più, ho paura che il mio
corpo tradisca ciò che non voglio far trapelare, sì perché i miei occhi
vedono solo te, le mie mani sfiorano solo te, il mio cuore batte solo per
te… Hisashi.
Finalmente le lezioni sono finite, -Hei Akagi aspetta ti devo
parlare- accidenti Takenori sembra più incavolato del solito, come farò a
dirglielo?
-Beh che c’è Kogure?-
-Ho deciso di lasciare il
club- sbotto tutto d’un fiato, c’è voluto così tanto tempo per arrivare a
questa decisione e solo una manciata di secondi per renderla definitiva
-…Mi aspettavo qualcosa
del genere, da un po’ di tempo non sei più lo stesso, sei proprio sicuro di
quello che stai facendo? Se è veramente questo quello che vuoi non posso
intromettermi, solo ti consiglio di prenderti un periodo di riflessione
prima di lasciare definitivamente la squadra-
Non pensavo che avrebbe
reagito così, è più sensibile di quanto immaginassi –OK ci penserò…grazie
Akagi….-
Gli allenamenti sono
finiti anche per oggi, ma per me non è un giorno qualunque, è l’ultimo.
L’ho osservato durante gli
allenamenti, penso che lui non si sia neppure accorto della mia presenza,
tutto concentrato nel gioco è splendido, i capelli neri dai riflessi blu,
gli occhi cobalto, il corpo atletico, muscoloso, la fronte imperlata di
sudore, lo sguardo determinato quasi aggressivo, chi non lo conosce non
potrebbe neanche immaginare cosa si nasconda dietro quella facciata da duro,
anche per me è un mistero capire come sia riuscito a superare il passato, a
uscire dalle tenebre in cui era piombato dopo l’infortunio al ginocchio e
tornare a risplendere come un sole abbagliante, solo la fascia elastica sul
ginocchio e ogni tanto l’espressione di sofferenza sul suo volto dopo un
brusco movimento tradiscono un segno di debolezza.
Perché non ti accorgi di
me Mitsui?
-Hei ragazzi venite tutti
qui, il vice-capitano ha qualcosa da dirvi!- la voce tonante di Akagi ha
richiamato tutti all’attenzione.
Non posso guardarlo negli
occhi altrimenti non riuscirò mai a dirlo –Ehm, beh ecco, ho deciso di
lasciare la squadra…-
-Eh eh eh hai finalmente
capito che non avrai mai uno spazio in squadra perché sono io il vero e
unico genio del basket!!!-
-Tsk, idiota, sei solo una
schiappa-
-Grrr taci Rukawa…
seriamente quattrocchi, come mai hai preso questa decisione?-
-Il motivo è semplice:
quest’anno avrò gli esami di ammissione all’università e preferisco
concentrarmi sugli studi- Che scusa originale che mi sono inventato,
complimenti Kiminobu! Un’interpretazione da oscar.
-E da quando studiare è
diventato un problema per te? Non è che c’è sotto qualcos’altro?-
E bravo Miyagi allora non
sei sveglio solo con la palla –Ma no cosa vai a pensare?-
-E tu baciapiselli non
dici niente?- (Sakuragi)
-Dopotutto non sono affari
miei- (Mitsui)
Mitsui
E mentre dico queste parole il mio cuore sanguina
come trafitto da una spada invisibile questo vuol dire che è tutto finito?
Che non lo vedrò più, che non potrò più sperare? Allora mi ero proprio
illuso, non avevo capito niente. Cazzo allora lo sguardo che mi rivolgeva,
che ritenevo fosse speciale, solo per me, era il frutto della mia
immaginazione!?! Sono veramente uno stupido. Dovevo saperlo che una persona
tanto sensibile e matura non avrebbe potuto interessarsi a un mezzo teppista
come me, che solo qualche mese fa voleva distruggere la squadra dissolvendo
il suo sogno… l’ho odiato così tanto in quel momento, lui così controllato,
mi ha messo davanti a tutte le mie debolezze, con il suo “ Cresci Mitsui” mi
ha fatto sentire un verme, ma sono state le sue parole che mi hanno riscosso
dal torpore e ho capito di amare il basket, ma non tanto quanto amo lui.
Che senso ha
giocare se non ci sei più tu ad incitarmi? Quanto vorrei dirti queste
parole, ma dalla mia bocca non esce alcun suono, è meglio tacere e tenere
questa maschera di strafottenza che mi protegge dal dolore e dalla reazione
di scherno che gli altri potrebbero avere nei confronti di questo mio
sentimento, ma soprattutto dal tuo disgusto.
Non sarà per
questo che te ne vuoi andare? Hai scoperto il mio segreto? Ti faccio così
tanto schifo da costringerti a scappare?
Basta! Devo
assolutamente saperlo, non posso vivere con questo peso.
Kogure
La palestra è vuota, come il mio cuore, riuscirò mai a
dimenticarlo? Come un idiota continuo a tirare a canestro fino a che non
cado a terra esausto, perché hai avuto quella reazione, non t’importa
proprio nulla di me? Sono talmente stanco da non essermi nemmeno reso conto
di non essere più solo, qualcuno è in piedi davanti a me, alzo gli occhi e
ti vedo, bellissimo con i pantaloni della tuta e una maglietta nera senza
maniche che aderisce al tuo torace muscoloso lasciando intravedere sotto il
tessuto gli addominali perfetti, ma quello che mi colpisce è il tuo sguardo,
sul tuo viso c’è un’espressione che definire furiosa è un eufemismo.
-E bravo il nostro Kogure,
adesso sei diventato un secchione- ha pronunciato questa frase con una
cattiveria tale da lasciarmi senza fiato non l’ho mai visto così arrabbiato,
ma arrabbiato non è la parola giusta, sembra più disperato, le braccia lungo
i fianchi, le mani chiuse a pugno talmente strette da far diventare le
nocche bianche.
-Non capisco a cosa alludi
con quel tono sarcastico!-
-Ma davvero non capisci o
fai solo finta di non capire? Sei solo un codardo!-
Mitsui
Vorrei essere calmo,
parlare con un tono distaccato, ma proprio non riesco a controllare la mia
rabbia, mi sembra di esplodere, non so se menarlo o abbracciarlo, stringerlo
forte a me e baciarlo fino a lasciarlo senza fiato, ma come ho fatto a
ridurmi così?
-Perché ti arrabbi tanto,
in fondo la mia presenza in squadra non è così essenziale- Ma come può
essere così idiota?
-Ti rendi conto delle
stronzate che stai dicendo?… Tu sei importante per tutti, sei importante per
me- Mi sembra di soffocare qui dentro, ho bisogno di aria, di un posto
tranquillo per parlare, non posso più tornare indietro –Vieni, usciamo di
qui, è arrivato il momento di chiarire tutto-
Kogure
Abbiamo camminato in silenzio per una buona mezz’ora e adesso
siamo qui in riva all’oceano, lui è così pensieroso cos’avrà voluto dire con
quelle parole? Meglio non illudersi…però il suo sguardo è così dolce adesso.
-Sai non sono mai stato
bravo nell’esprimere i miei sentimenti, avrei voluto che le cose tra di noi
procedessero tranquillamente, che tu avessi il tempo di abituarti a me
Kiminobu, ma la tua decisione non mi dà scelta-
Kiminobu? Da quando mi
chiama per nome e non Kogure o quattrocchi? Non ci posso credere, la sua
mano mi sta accarezzando delicatamente una guancia, le sue dita indugiano
sulle mie labbra, il cuore mi sta scoppiando, poi mi solleva dolcemente il
mento e posa delicatamente la sua bocca sulla mia. E’ una sensazione
meravigliosa che mi lascia stordito, le sue labbra sono morbide e calde, il
suo bacio è tenero, sono al settimo cielo, ma lo stupore mi ha bloccato le
parole in gola, non riesco nemmeno a muovermi…
Mitsui
Perché non parla? Devo averlo shockato, evidentemente il mio
è un amore a senso unico, del resto dovevo aspettarmelo, per lo meno non
avrò il rimpianto di averlo lasciato andare senza tentare il tutto per
tutto. Ma adesso l’umiliazione è troppo pesante, il suo silenzio mi uccide,
devo andarmene, di corsa.
Mi volto, ma la sua mano
mi trattiene per un braccio, e con infinita tenerezza mi sussurra –Ma
cosa fai Hisashi, prima mi baci e poi scappi?- Io non so che fare, proprio
io il teppista che ha preso a pugni mezza prefettura di Kanagawa sono qui
imbarazzato, con le guance in fiamme davanti a questo ragazzo dallo sguardo
dolce che popola i miei sogni da mesi, - Beh ecco io…non so…è solo che…- sto
balbettando come un idiota… E lui che fa, butta indietro la testa e ride,
una risata argentina che mi contagia e così comincio a ridere anch’io senza
neppure sapere perché, poi tutto d’un tratto torna serio, punta i suoi
meravigliosi occhi castani nei miei e mi guarda in un modo che dire sensuale
è poco, poi si avvicina e adesso sono le sue labbra che cercano le mie,
questo bacio non ha nulla a che vedere con quello di prima è tremendamente
eccitante, profondo, infinito, sto perdendo il contatto con la realtà , mi
avvicino a Kogure e lo stringo possessivamente a me, lui sposta le mani
dietro la mia nuca ed inizia ad accarezzarmi i capelli, il collo, le spalle,
è meraviglioso. Sono talmente emozionato che non riesco a fare altro se non
abbracciarlo forte per trasmettergli tutto l’amore che provo per lui.
E’ già il tramonto e noi
siamo qui ancora abbracciati, la sua testa è posata sulla mia spalla, le
nostre dita sono intrecciate, ho sognato per tante notti questo momento, ma
è ancora più bello di come avessi immaginato. Ora mi sento davvero bene, ora
mi sento completo.
-Allora hai ancora
intenzione di lasciare la squadra?_
-No, ma cosa facciamo con
gli altri?-
-Non so, non voglio
obbligarti a fare qualcosa che non vuoi, ma fosse per me non avrei problemi
a dir loro la verità, sai ho avuto talmente paura di perderti che ho capito
una cosa importante, credo che a volte valga la pena di rischiare, giocarsi
il tutto per tutto, per questo motivo ti ho trascinato fin qui e ti ho
baciato e ora che so che tu ricambi i miei sentimenti, non ho paura della
reazione degli altri, sono convinto che non ci sia nulla di cui vergognarsi
nell’amare una persona, non sono così ingenuo però da non rendermi conto che
purtroppo non tutti la pensano come me e che considerano gli omosessuali dei
pervertiti o qualcosa del genere, soprattutto alla nostra età essere gay è
un vero casino, avremo mille difficoltà, a scuola in famiglia, nello sport,
quindi se tu non te la senti di uscire allo scoperto non è un problema-
Kogure -Ti amo Hisashi- sapevo che era un ragazzo sensibile e
profondo, il suo discorso mi ha davvero toccato il cuore, si gira verso di
me e mi sorride per incoraggiarmi, rassicurarmi, farmi capire che qualunque
sarà la mia decisione a lui andrà bene lo stesso.
-Sai una cosa, penso tu
abbia proprio ragione, non dobbiamo vergognarci di quello che proviamo, per
cui anche se non c’è bisogno di pubblicare sul giornale della scuola che
stiamo insieme, credo che non sia neanche il caso di nasconderlo,
soprattutto ai nostri compagni di squadra, loro sono nostri amici e
capiranno-
-D’accordo, ora andiamo a
casa, dammi la mano-
Mitsui
-…Beh penso non ci sia
altro da aggiungere-
Kogure
Durante tutto il discorso
Hisashi non ha smesso un attimo di tenermi una mano sulla spalla per
mostrare ancora più chiaramente agli altri quello che c’è tra noi.
Per almeno trenta secondi
nella palestra dello Shohoku è calato il silenzio e poi…
Un tossicchiare
imbarazzato e Akagi – Devo dedurne che non lascerai più la squadra-
-Beh no-
-Ehi teppista vedi di non
fare cose oscene negli spogliatoi, sono ancora un ragazzi innocente io…- (Ryota)
-Hn-
-Ahahahaha..meno male, sai
Mitchy pensavo volessi provarci con me!!!-
-Dohao-
-Ma cosa dici scimmia
rossa?-
Ormai è sera e camminiamo
vicini verso casa, le dita intrecciate, incuranti degli sguardi degli altri,
adesso non siamo più soli e insieme possiamo farcela, stiamo imparando a
crescere e crescere significa anche sfidare le regole imposte dalla società
e avere il coraggio di amare.
OWARI
Nana: sono emozionata è la
mia prima fic!
Mitchy: sì ma qua non si
combina niente!
Nana: tranquillo bello, ho
tante di quelle idee in mente che non ti annoierai di certo
Mitchy: lo so che hai
tante idee su di me e la maggior parte di queste mi spaventano…..
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|