Kayoubi
Cos’è sto rumore?! Apro piano gli
occhi e mi rendo conto che è la sveglia che mi sta distruggendo i timpani,
allungo un braccio verso il comodino e la spengo. Kami sama, ho dormito
malissimo e non è da me! O per meglio dire, non è da me non riuscire a
chiudere occhio per quasi tutta la notte. Mi rigiro per un po’ nel letto, ma
sarà il caso di alzarsi, anche se ne ho pochissima voglia. Sono in bagno a
lavarmi, per essere preciso sotto la doccia e quando faccio per uscire dal
box, la porta della stanza si apre e fa la sua entrata Sakuragi alquanto
pimpante. Kami mi ero quasi dimenticato di lui. È rimasto lì impalato a
fissarmi. Beh! Fai come ieri sera?! Non è mica la prima volta che mi vedi
nudo, no?! Certo che arrossisce facilmente! Io invece neanche mi scompongo.
"Doahou, già che sei lì, passami
l’asciugamano." E con la testa glielo indico, è appeso proprio dietro la
porta. Lo prende e un po’ titubante me lo lancia addosso e io, apposta, lo
adopero per asciugarmi i capelli. I suoi occhi si allargano e se ne va
chiudendo dietro di sé la porta in malo modo e con un "Baka kitsune" stretto
tra i denti. Mi viene da sorridere. Devo chiedergli se lo spettacolo gli è
piaciuto. Chissà, magari la capatina in bagno mentre si lava domani potrei
farla io..?! Ah, cosa vado a pensare?! Mi metto l’accappatoio e prima di
entrare in camera sua busso. Poi però apro subito dopo, senza aspettare una
risposta e prima di dargli il tempo per fare qualunque cosa. È in boxer ed
evidentemente imbarazzato. Che buffo! "Io ho finito. Il bagno è libero."
Avrei anche potuto dirgli che di bagni ce ne sono due, ma non fa niente. A
questo punto me ne vado di sotto a preparare la colazione per entrambi,
anche se sarebbe più giusto dire, per lui. Evito di ritornare su questo
pensiero e opto per una colazione tradizionale: misoshiro. Quando ho finito
di apparecchiare fa la sua comparsa in cucina con già indosso la divisa
scolastica. Hn, lo preferivo prima. "Oggi ho cucinato io, se ti va bene è
così, se no…"
"No, no, va bene!" Si siede ma
proprio non riesce a stare zitto, guarda la tazza davanti a lui giocando un
po’ con il cibo e… "Senti, mi dispiace per… per…" Ho capito cosa vuole dire
e lo lascio continuare solo per sapere quanto possa diventare paonazzo in
viso, ma poi qualcosa mi spinge a cambiare discorso.
"Ho preparato anche del gohan, ne
vuoi?" Alza la testa come se gli avessi lanciato un’ancora di salvezza.
"Onigiri niente?" A colazione?!…
Mah! Poi ieri si lamentava di me, ma anche lui non è certo da meno. Mi alzo
e prendo un’altra ciotola, gliela porgo e la riempio di riso. "Arigatou."
Quindi riprende a mangiare… Come fa a mangiare così tanto? Mi ha anche tolto
di mano la pentola farfugliando qualcosa e ora si sta servendo da solo. "E
tu non mangi?" Io prendo il cartone del latte dal frigo e dopo aver riempito
la ciotola di Doahou, me ne verso un bel po’ nel bicchiere che era sul
tavolo. Ecco la mia colazione. "Lo sai, dovresti mangiare di più!" Lui
continua a parlare, io bevo con calma e quando ho finito poso il bicchiere
sul tavolo per poi passarmi la lingua sulle labbra facendo bene attenzione
che mi guardi.
"E poi la colazione è…" Mi diverto a
metterlo in imbarazzo. Quindi faccio per andare via, ma prima gli dico.
"Metti a posto tu." Non è un ordine, ma neanche un favore… E vado a
vestirmi. Quando torno giù, sta mettendo via l’ultima stoviglia. Mi volta le
spalle e, guardandolo, mi viene da pensare che potrei abituarmi a tutto
questo. Decisamente. Mnn… Quasi quasi… Mi avvicino piano, senza far rumore e
passo le braccia intorno alla sua vita abbracciandolo, non molto stretto, da
dietro.
"Andiamo a scuola? Siamo in
ritardo." Gli dico poi all’orecchio. Lui dapprima sussulta e poi gela, detto
da me non è bello, ma è come pietrificato e non mi ha neanche risposto.
Forse ho un po’ esagerato, sciolgo la stretta e vado verso l’uscita. Dopo
qualche minuto… Certo che ce ne ha messo di tempo per riprendersi! Mi
raggiunge e sempre senza dire niente mi supera e quando mi passa davanti non
posso fare a meno di apostrofarlo con il solito.
"Doahou!" E il solito. "Baka kitsune!"
Giunge in risposta. Mnn, almeno ha detto qualcosa, quindi chiudo la porta e
lo raggiungo sul vialetto davanti casa. Anche se ho dormito poco, la
giornata non è iniziata poi così male…
…
Quando arriviamo a scuola alcuni
ragazzi iniziano a fare i buffoni ma sinceramente non mi interessa. Sakuragi
invece non è dello stesso avviso e se la prende. Per fortuna arriva Yohei,
anche se nel tentativo di calmarlo prende una testata anche lui. Mah, vedo
che hanno da parlare, li lascio e vado in classe, ho bisogno di dormire. Il
prof entra e tempo neanche cinque minuti io sprofondo nel mondo dei sogni e
come al solito finisco per fare sempre lo stesso, ormai quant’è…?! Sarà
quasi un mese che mi perseguita…
…
Mi sveglio di soprassalto e… Kami
che sogno! Mi chiedo ancora come abbia fatto a fare QUESTO sogno...! Però, a
pensarci bene, forse lo so.
"Rukawa!" La voce del prof mi
riporta del tutto alla realtà. Peccato. "Rukawa insomma! Ma non ti accorgi
che ti esce sangue dal naso?!" Hn… Porto una mano al viso e le dita si
sporcano di rosso, effettivamente… Certo che se fosse successo a qualcun
altro a quest’ora sarebbe rosso dall’imbarazzo. Hn, mi ricorda qualcuno...
Mi alzo e faccio per uscire dall’aula, ma il prof mi blocca.
"Sakuragi! Sakuragi! Svegliatelo per
cortesia!!" Poi lo sento borbottare qualcosa del tipo, perché li hanno messi
in classe insieme. "Sakuragi, accompagna Rukawa in infermeria." Sbarra gli
occhi al solo sentir pronunciare il mio nome ma non obietta anche perché il
prof lo incalza. "Almeno avanzi di ronfare sul banco…" Ad ogni modo non mi
sembra molto contento. Va beh, arriviamo in infermeria, ma non c’è nessuno,
lui si siede su uno dei lettini e io mi sciacquo le mani e il viso. Il
sangue non esce già più.
"Beh, che t’è successo?" Sapessi…
Kami ma quanto sei ingenuo?!
"Niente. Dai andiamo."
"E chi te lo fa fare, l’ora è quasi
finita." Ma se mancano ancora più di venti minuti alla fine dell’ora… ehi,
controllo meglio l’orologio appeso alla parete e mi accorgo che mancano sì
più di venti minuti, ma alla fine della terza ora! Ho dormito così tanto?!
"Dai vieni a dormire." E mi fa anche segno con la mano appoggiandola al
lettino accanto a quello dov’è lui. Secondo me non si è neanche accorto di
quello che ha detto. Lo guardo con il solito sopracciglio alzato e
l’ordinario "Doahou." non glielo toglie nessuno. A questo punto capisce e
che fa… arrossisce. Ma non può proprio farne a meno?! Mi avvicino proprio
come mi ha chiesto e subito abbassa il volto. Cos’ha, paura di guardarmi?
Ora gli sono proprio davanti, allungo una mano e la poso sul suo mento,
facendo in modo di alzargli il viso un po’ a forza, voglio vederlo negli
occhi mentre mi avvicino ulteriormente. Lui non indietreggia e ormai la
distanza è minima…
"Ragazzi, avete di nuovo fatto a
pugni?!" Tsk, è la dottoressa, ma non poteva aspettare ancora un po’?!
Sakuragi tutto allarmato si allontana e finisce persino col cadere dal
lettino. Io invece sono tranquillo come sempre, come se non fosse successo
niente. Hn, in fondo non è successo niente! Mah… Io me ne torno in classe,
infilo le mani in tasca e giro i tacchi.
…
Le altre ore, comprese quelle
pomeridiane, passano come al solito. L’unica ora che mi prendo la briga di
seguire almeno un po’, è quella di inglese. Per il resto... Per fortuna il
pomeriggio arriva presto e con lui gli allenamenti. E pensare che vengo a
scuola solo per quelli.
…
Sakuragi è arrivato in ritardo, come
sempre. E durante tutta la sezione d’allenamento, non mi ha degnato di uno
sguardo… Che se la sia presa per sta mattina? Non pensavo… Comunque, gli
passerà. Adesso è lì che litiga di nuovo con Mitsui e Miyagi e penso proprio
di sapere perché…
Li smarco senza pensarci su due
volte, in fondo stiamo facendo una partita di allenamento, e vado a canestro
senza troppi problemi. Tornando in dietro, nella mia posizione di difesa, li
apostrofo tutti e tre con un "Baka." collettivo. Poi, fino alla fine tutto
tranquillo. Vanno tutti alle docce, io vorrei fermarmi un po’ di più, già
ieri ho saltato e non mi va di fare altrettanto oggi, però… Mnn, li
raggiungo negli spogliatoi dopo dieci minuti, mi metto a cercare nel borsone
e appena vedo Sakuragi uscire dalle docce con solo un asciugamano allacciato
in vita, gli lancio il mazzo di chiavi. Lui mi guarda strano senza capire. E
quando mai!
"Io mi fermo ancora a fare due tiri.
Nel caso volessi tornare a casa." E me ne vado lasciandoli tutti a bocca
aperta e senza specificare altro. Ora, persino dalla palestra posso ben
capire che il primo ad essersi ripreso sia stato Mitsui e poi Sakuragi, che
gli ha risposto a tono. Che casinisti!
…
Quando torno a casa, mi fa uno
strano effetto vedere le luci al piano terra accese. Senza contare il fatto
che devo suonare il campanello per entrare in casa mia. È la prima volta
dopo 4 anni che c’è qualcuno ad aspettarmi in casa. Suono e aspetto che
quello sciagurato venga ad aprirmi, e quando arriva, mi dico che potrei
abituarmi a tutto questo, ma forse l’ho già detto. Certo che, a guardarlo
meglio, mi viene da chiedergli.
"Ma come ti sei conciato?" E poi è
tutto sporco di farina. Lo guardo, alzando un sopracciglio e senza dire
niente si sposta per farmi passare. Torna in cucina, che ce l’abbia ancora
con me per quello che è successo sta mattina?! Non è da me preoccuparmi così
tanto... Mi tolgo le scarpe, la giacca e lo raggiungo, sono proprio curioso
di sapere cosa sta combinando. Il profumo che mi ha assalito appena aperta
la porta, è delizioso, c’è un po’ di disordine ma…
"Ma che fai?!" No, dico, mi sta
cacciando fuori dalla cucina e mi chiude anche la porta in faccia! Tempo due
secondi e la riapre e mi deposita in braccio il mio gatto, tutto sporco
anche lui. "Tra mezz’ora si cena." E richiude la porta. Mah… Sospiro e vado
in camera a cambiarmi, non prima, però, di aver messo in giardino ‘sto
batuffolo di pelo nero. Non voglio che sporchi in giro per casa, anche se
ogni due giorni viene Miya, la domestica, un minimo di rispetto. Si pulirà
da solo di fuori, adesso non ho tempo per fargli il bagno e neanche voglia.
…
La mezz’ora è passata, entro in
cucina e lui non c’è, in compenso la tavola è ‘letteralmente’ imbandita. Ma
per quanta gente ha preparato? Per un esercito?
"Ehi, chi ti ha detto di entrare?"
Mi volto verso di lui e mi chiedo se lo faccia apposta... Lo squadro dalla
testa ai piedi. Si è lavato e cambiato, adesso indossa un paio di jeans e
una maglietta nera. Lo fa decisamente apposta!
"Si dà il caso che questa sia casa
mia!"
"Allora siediti e mangia." Ehi, ehi,
qui c’è un po’ bisogno di fargli capire chi è che comanda.
"Non darmi ordini, doahou."
"Oh… Mi mancava. Era da sta mattina
che non mi chiamavi così. Baka kitsune."
Vorrei ricordargli del perché gli ho
dato dell’idiota proprio questa mattina, ma lascio stare. "Senti non ti
sembra di aver preparato un po’ troppa roba?"
"Sei tu che mangi poco." Sei tu che
mangi troppo casomai, ma anche questo non glielo dico. Omelette di riso e
verdure, coscette di pollo alla paprica e patate al cartoccio… Ma è stagione
per le patate cucinate così?!… Anche stasera mangiamo senza proferir parola,
non mi sembra gli piaccia molto questo silenzio, ma io non parlo molto e lo
sa bene. Dovrà abituarcisi.
…
Ma che è, un pozzo senza fondo?! Io,
già, ho mangiato più del solito, però certo che non è rimasto proprio niente
se non le ossa per il gatto. E non è ancora finita, mi dice di aver
preparato anche il dolce. Ma che stomaco ha? Mi mette davanti un piatto con
frittelle di mela. Ne assaggio una, è buona come tutto il resto in fondo,
però, sono pieno e più di una non ce la faccio. Mi guarda un po’ così, un
po’ mi dispiace, ma proprio non ce la faccio a mangiare altro. Forse dovrei
dirglielo che ho gradito tutto, ma…
"Come mai ‘sta cena?" la mia solita
faccia di bronzo non me lo permette.
"Dovevamo pur mangiare, no?" Che
bugiardo, ho capito che c’è qualcosa sotto. Faccio spallucce e mi alzo. Vado
a prendere il micio che sta grattando fuori dalla porta finestra che dà sul
giardino sul retro della casa e lo porto in cucina. Poverino anche lui ha
fame. Come previsto si è dato una pulita, lo poso per terra, quindi prendo
alcune ossa e le metto nella sua ciotola. Naturalmente lui che fa?… Ne
prende una e la porta fuori dalla ciotola sporcando il pavimento. Se lo
sapevo gliene mettevo di fuori da mangiare. Lo accarezzo un po’ e lui fa le
fusa.
Sakuragi inizia a sparecchiare e io
mi decido a dargli una mano. Dopo un po’. "Volevo ringraziarti per
l’ospitalità e preparare la cena mi sembrava un buon modo… E adesso che l’ho
detto, non farmelo ripetere." Certo che deve sempre farsi riconoscere. Certo
anche che è delizioso, mi scappa un sorriso, ed è il secondo della giornata,
e per fortuna lui non lo vede perché ci stiamo dando la schiena a vicenda.
Poi, però, qualcosa in me scatta, anche se non so bene cosa.
"Dai finisco io, vai pure di là a
guardarti un po’ di tv." Sinceramente è da ieri, da quando ha iniziato a
girare per questa casa che mi comporto in modo strano. Anche sta mattina
nella doccia, mi è venuto automatico e poi in infermeria. Mah… Forse mi sto
esponendo troppo. Anche lui però?! Con quest’ultima frase, poi, credo di
averlo scioccato di nuovo. Beh, effettivamente, non è proprio da me.
Comunque, lo fa, va in salotto e doahou lo segue con la coda dritta, strano,
è la prima persona estranea con cui va d’accordo. Io mi guardo intorno… Non
potevo stare zitto? Ne avrò almeno per un’ora. Sospiro di nuovo, ultimamente
lo faccio troppo spesso. Mettiamoci al lavoro.
…
Si sono fatte le dieci quando lo
raggiungo in salotto. Ho impiegato più tempo del previsto e... Guarda un po’
‘sti due, si sono addormentati! E adesso? Che faccio? Prima prendo il micio
e lo porto nella sua cuccia. Già, ma Sakuragi?! Ci penso un po’ e poi mi
decido. Ahhh… Guarda te cosa mi tocca fare?! Piano gli passo un braccio
sotto le ginocchia e l’altro dietro la schiena. Praticamente, lo prendo in
braccio. Kami è più pesante di quello che credevo… Sbuffo cercando di
togliermi da davanti agli occhi una ciocca di capelli e alla seconda volta
si sposta. Lui si muove un attimo nel sonno e sposta la testa fino a farla
appoggiare contro la mia spalla. Lentamente salgo le scale e per fortuna la
porta della sua camera è aperta, entro e lo deposito sul letto. Certo che
vederlo così… Come dire, arrendevole…
Passo gli occhi sul suo corpo, il
suo viso completamente rilassato, il torace che si alza e si abbassa
regolare, le gambe tornite… Forse dovrei anche… Hn, cercando di non
svegliarlo gli sfilo i pantaloni dopo averli aperti con estrema cautela, se
si sveglia adesso, mi uccide. Quindi mi trattengo, da non so bene nemmeno io
cosa, anzi lo so ma preferisco non pensarci, e decido di coprirlo con il
piumino ai piedi del letto. La maglietta gliela lascio. Si muove un po’ e si
accoccola su un fianco, girato verso di me. Sarà il caso che vada a fare una
doccia, fredda magari… Però… Allungo una mano e gli scosto dal viso una
ciocca ribelle che gli ricade sugli occhi. Spero non se li rifaccia crescere
più di così. Quindi, per una volta, seguo il mio istinto, cosa che non
faccio mai, e mi chino a sfiorargli le labbra con le mie. Sospiro, ancora.
Lo guardo di nuovo ed esco dalla stanza chiedendomi da quando sono diventato
così romantico… Io?! Mah… Mi sa tanto che anche stanotte non dormirò.
…tsuzuku
mnnn... rileggendolo mi sono accorta che forse è un
po' noioso... ma come ho cercato di dire all'inizio, Ru è più difficile da
rendere... !! cmq, più le giornate passano e più si aggiungono le sorprese!!
^^