DECLAMERS: i
personaggi non sono miei, ma del mitico Inoue sensei. Io mi diverto solo a
torturarli per mio diletto personale! ^__^
NOTE: quest’idea mi è venuta mettendo in ordine la mia stanza, se non
dovesse piacervi, porgerò il reclamo alla mia cara mammina, colpevole di
schiavismo! ^_____-
Consideratela un po’ un AU, in quanto, benché si svolga nell’intervallo di
tempo in cui giocano ancora Kogure e Akagi, Hanamichi ha il suo gruppetto di
ammiratrici, cosa che non accade nel manga, nel relativo periodo. Scusate
per la mia distrazione, ma è una ff che ho scritto in una mezz’oretta
libera. E non dite che si nota! >.<
DEDICHE: alla mia sis Fagi! Non ti preoccupare, adesso torno a scrivere “I
cinque guardiani”!
DEDICA SPECIALE: ad Erycchan che aspetta le mie ff da mezzo secolo. È tutta
per te! Un baciottolo.
Il
capolavoro
parte III
di Soffio
d'Argento
§§§ §§§
Pov Hanamichi
Maledetto volpino! Perché sempre lui? Perché
devo sempre trovarmelo davanti? Non bastava quello che era accaduto nel
boschetto…. Come cosa era accaduto? Lo sapete bene! Io… cioè lui… insomma
noi…. Beh peggio per voi! State più attenti la prossima volta! >.<
Stavo dicendo? Ah sì! Non solo sono costretto a vederlo per tutta la durata
degli allenamenti, ma Ayako che cosa fa? Siccome dice che non sono bravo nei
tiri da tre, chiede a Rukawa di aiutarmi dopo gli allenamenti e lui che fa?
No dico: lui che fa? Accetta! Stramaledettissimo volpino! Che avrà in mente?
Forse vorrà rinfacciarmi quello che è successo durante la pausa pranzo… o
forse… Ma fra 1 e 10 quando sono idiota? 20000? Solo io potevo combinare un
disastro del genere!
Sospiro rumorosamente. Forse è meglio smettere di pensare. Devo concentrarmi
sugli allenamenti!
<< Allora Hanamichi, come va con il compito artistico? >> mi chiede
sarcastico Mitsui, sogghignando divertito.
<< E il tuo? Cosa ti sta facendo Kogure? >>
Vedo il teppista diventare rosso e non so se sia dalla rabbia o
dall’imbarazzo.
<< Guarda, razza di scimmia impedita, che sto creando da solo la mia
scultura. >>
<< E’ vero, Hanamichi. Devi sapere che Sashi costruisce delle bellissime
sculture con il ferro. È molto bravo. >> mi dice Kogure con fare orgoglioso.
Merda! Sono capitato in una squadra d’artisti! Ma non hanno fatto i conti
con il genio sublime! Sbaraglierò la concorrenza e dovranno farmi tutti i
complimenti.
Haruko: - Oh Hana! Sei stato bravissimo!
Sono fiera di te!-
Mitchi- Hanamichi! Sei un genio non solo nel basket ma anche nel campo
artistico!-
Stupida Kitsune: - Sakuragi m’inchino di fronte al tuo genio sublime.
Tutti s’inchineranno al mio genio sublime.
Sarò osannato dalla critica e il mio nome passerà alla storia come il
giocatore/artista, fino a quanto…
<< Ahia! Ayako mi hai fatto male. >> pigolo dopo una sventagliata di Ayako.
<< Hanamichi? Siamo qui per allenarci e non per perderci in sogni di gloria.
Torna subito al lavoro e la stessa cosa vale pure per voi! >>
Mi dirigo al centro del campo e vedo la perfida kitsune parlottare con il
capitano e Ayako. Ai due si aggiunge pure Kogure. Ayako gli espone l’oggetto
di discussione. Vedo Kogure parlare con il Gori e allora mi volto verso
Hisashi, intento a tirare da tre. Peccato che il suo sguardo sia rivolto da
tutt’altra parte e sbaglia il canestro. Ghigno un po’ e lui si volta
incavolato. Finalmente una bella scazzottata! Certo non sarà come con il
volpino malefico, ma almeno potrò sfogarmi. Peccato che il Gori non la pensa
come me e mi tira un pugno in testa.
<< Ahia Gori! >>
<< Hanamichi se la smettessi di fare il buffone potresti diventare un
giocatore efficiente! Ascolta: Rukawa oggi deve terminare in tempo gli
allenamenti. Deve comprare il necessario per il suo compito, perciò vi
allenerete ADESSO nell’altro campo, da soli, mentre noi continueremo ad
allenarci normalmente qui. >>
Cooooooooossssssssaaaaaaaaaa? Non può aver detto sul serio? Argh! Io speravo
di svignarmela appena se ne fossero andati tutti! Calma! Meglio stare calmi.
In fondo cosa è successo: *///* Dicevamo? Nulla! Non è successo assolutam…
<< Ehi idiota! Iniziamo che non ho tempo da perdere! >>
Meglio contare fino a dieci.
<< Allora? Ti sei addormentato, do’hao? >> mi guarda alzando il sopraciglio
sinistro.
Meglio contare fino a cento.
<< Stupida volpe! Cosa credi? Io sono il Tensai e sarei capace di fare i
tiri da tre anche ad occhi chiusi! >>
<< E magari dormendo! >>
<< Maledetta kitsune! Ma come ti permetti! >> faccio per saltargli addosso,
ma la “dolce” voce del Gori mi blocca:
<< Lavora Sakuragi! >>
E detto questo, inizio a fare qualche palleggio. Ci vuole un po’ di
riscaldamento, no? Che avete da guardare? Non mi sto allontanando apposta,
sto solo palleggiando e riscaldandomi! Non vorrete che mi alleni a freddo…
potrebbe venirmi uno strappo e poi come farebbe la squadra senza l’asso
Sakuragi? Sarebbe persa, no?
<< Allora? Iniziamo o dobbiamo ancora perdere tempo? >> mi chiede la stupida
volpe.
<< Come mai questa fretta, ghiacciolino? >> gli chiedo con sarcasmo, ma lui
fa finta di non sentirmi.
Si sistema di fronte alla linea dei tre punti
e tira, un canestro dopo l’altro. Per un attimo mi sembra di non essere lì,
in palestra. La luce del sole si ritira su se stessa, portandosi dietro il
calore. La palestra diventa più fredda e più piccola, illuminata da una
debole luce rossa. Attorno a me l’odore intenso dei giocatori si trasforma
in quello pungente degli acidi. E lo rivedo. Rivedo quel film fatto
d’immagini fugaci e rubate dietro una siepe. Rivedo quella kitsune
dispettosa mentre palleggia. La palla rimbalza lenta sulla pavimentazione
del piccolo campetto nel parco. Il vento s’intrufola fra i capelli,
scompigliando quelle ciocche seriche, come dita invisibili. Goccioline di
sudore scivolano lungo il viso, con lentezza esasperata. Le vedo scivolare
lungo i solchi naturali di quella duna bianca e infrangersi a terra. Ploc.
Una dopo l’altra, come una breve pioggia primaverile. I muscoli tesi per lo
sforzo, le ginocchia leggermente flesse e la palla che vola, vola fino ad
incontrare il canestro che l’accoglie, come un abbraccio. E l’angelo atterra
nuovamente, con leggerezza, come se non avesse mai fatto altro in vita sua.
E come allora vengo circondato da mille volpi, mille volti concentrati,
mille sguardi fugaci… mille Kaede Rukawa che vivono nel loro mondo fatto
solo di basket e ancora una volta mi ritrovo ad invidiare quel mondo dorato
di cui non faccio parte.
Rukawa si ferma. La palla è ancora stretta fra
le mani e il suo sguardo fisso su di me. Vorrei sapere che cosa pensa e cosa
vede quando mi guarda.
Mi osserva e io osservo lui e per un attimo non ci siamo che io e lui. Il
campetto scompare e vengo invaso da una pioggia di petali rosa. Ciliegi… i
ciliegi del boschetto. Rukawa abbassa lo sguardo e chiude gli occhi. Le
ciglia lunghe s’incontrano, nascondendomi i suoi occhi blu.
Rukawa è seduto ai piedi di un grosso ciliegio, con le spalle appoggiate al
tronco. Il respiro regolare abbassa e alza la stoffa leggera dell’uniforme
scolastica. Le labbra sono arricciate nel solito apatico sorriso. Eppure io
vorrei toccarlo, ora come prima. Vorrei toccare quella pelle bianca coma la
neve che sembra voler inglobare l’oro della mia. Vorrei infrangere quella
barriera d’insulti e far parte di quel mondo, anche adesso. Come posso
provare emozioni così forti? Perché desidero così tanto sentire il gusto
dolce delle sue labbra? Sono forse malato? Ho qualcosa che non va?
Nemmeno capisco cosa sta accadendo, sento solo
il mio corpo tendersi avanti. Rukawa riapre gli occhi e mi guarda. Mi
avvicino e si avvicina pure lui. Cosa voglio fare? Non lo so. Non lo
capisco. So solo che voglio, desidero assolutamente toccarlo.
Sono passi lenti i miei, perché sento la mia volontà aggrapparsi a quel
minimo di ragione che mi è rimasto, ma tutto sfuma quando vedo le sue labbra
arricciarsi in un sorriso. Solo mio! Solo mio! La mia mente non sa ripetere
altro. Quel sorriso è solo mio! Sono malato? In questo momento non lo so e
non lo voglio sapere. Ho smesso di pensare. Allungo un braccio verso il suo
viso. Rukawa s’immobilizza e nella pioggia di piccoli petali rosa mi
avvicino ancora fino a che…
<< Sakuragi! Cosa credi di fare! >>
Akagi mi ferma stendendomi con un pugno nella testa. Finalmente recupero
tutta la mia baldanza, recupero tutta la mia ragione.
<< Ahia Gori! Mi hai fatto male! >>
<< La volete smettere di litigare e menare le mani? >> continua Akagi: << E
vai negli spogliatoi. Sei pallido. Non voglio che ti senta male. >>
Mi alzo e, senza neppure guardare la volpe, esco dalla palestra ed entro
negli spogliatoi. Apro il rubinetto e metto la testa sotto il getto freddo
dell’acqua. Devo capire. Devo capire. Ma cosa? Che Rukawa mi… piace? Mi
piace davvero? No. Sono solamente influenzato da quelle maledettissime foto.
Non avrei mai dovuto scattarle! Non avrei mai dovuto accettare quel
compromesso.
<< Tutto bene Sakuragi? >>
<< Gori? >>
Akagi e Kogure sono negli spogliatoi. Akagi mi fa cenno di sedermi su una
panca e loro si sistemano davanti a me.
<< Qualcosa non va Sakuragi? >> mi chiede Kogure.
Non ho il tempo di rispondere che Akagi continua:
<< E’ per il compito che ti è stato assegnato? È da un po’ che sei distante
e distratto. >>
<< Se è per il compito possiamo darti una mano. Io e Take non siamo degli
artisti, ma possiamo aiutarti in qualche maniera. >>
<< Ma il Genio non ha bisogno d’aiuto! Ho già il mio capolavoro! Quando lo
presenterò dovrete tutti inginocchiarvi di fronte al mio genio assoluto. >>
e mi metto a ridere, più per scacciare la tensione che perché lo senta
davvero.
Il capitano e il vice sorridono e si alzano dalla panca. Akagi mi si
avvicina e mi scompiglia i capelli.
<< Per fortuna non è nulla di serio. Ricorda Sakuragi: noi vinceremo il
campionato e per farlo abbiamo bisogno di te! >>
<< Abbiamo chiesto a Sashi di insegnarti i tiri da tre. Quando stai con
Rukawa perdi sempre la pazienza e finite per litigare. Su andiamo. >>
Ci resto un po’ male a dire il vero. Avrei preferito la kitsune come
allenatore personale, ma Mitchi è molto più bravo e sono sicuro che imparerò
di più. Soprattutto non correrò il rischio di perdere il contatto con me
stesso stando con lui.
Torno in palestra. Tutti si stanno allenando.
Ayako e Ryota allenano le matricole. Rukawa tira a canestro dall’altro lato
del campo. Io e Mitchi torniamo nel campo vuoto.
<< Allora Hanamichi hai capito? >>
<< Certo che sì! Con chi credi di parlare Mitchi? >>
<< E allora perché continui a sbagliare, eh? E non chiamarmi Mitchi! >>
Dopo dieci minuti di allenamento io e Mitsui siamo già quasi alla rissa. Ci
frena solo lo sguardo severo del Gori e la furia che scuote le sue membra in
un lento tremolio.
Alla fine degli allenamenti sono esausto. Come
se non bastasse Mitsui, è venuto pure il Gori ad insegnarmi i tiri da tre.
Su 100 ne ho insaccati 10, ma miglioro. Considerando che non li ho mai
provati me la cavo abbastanza bene. E dopo mezz’ora di tiri ecco la tortura
dei fondamentali, così quando termino gli allenamenti, gli spogliatoi sono
già vuoti, o meglio: quasi vuoti.
Mi guardo attorno e infatti noto subito che non sono propriamente solo.
Rukawa si è addormentato sulla panca. Ha la divisa della scuola, quindi
suppongo che si sia già fatto la doccia. Potrei svegliarlo, ma non lo faccio
e mi fiondo sotto la il getto dell’acqua.
L’acqua è piacevolmente tiepida e mi accarezza la pelle, rilassando i
muscoli tesi. Mi sento molto meglio adesso che posso rinfrescare le mie
membra.
Quando esco dalla doccia, la volpe sta ancora dormendo. Si sveglia solamente
quando ho finito di preparare la borsa. Mi guarda ancora assonnato. Il suo
sguardo scivola addosso a me. Nonostante abbia ripreso a sistemarmi la
giacca dell’uniforme, sento che mi scruta.
<< A cosa ti serve la macchina fotografica? >> mi chiede improvvisamente.
<< A te che frega? Mi serve per il compito. >> ma perché cavolo gli
rispondo?
Lui annuisce come se avesse capito qualcosa che ancora ignoro.
<< Vuoi portare una foto? >>
<< Sì. Mia madre è una fotografa. >>
<< E cosa vuoi fotografare? Me? >>
Me lo domanda in contropiede e lì per lì non so che rispondere.
Fortunatamente arriva Ayako.
<< Avete finito? Devo chiudere la palestra. Non è che stavate per fare a
pugni? >>
La volpe sbadiglia e, spalle curve, esce dallo spogliatoio salutando con un
“senpai” Ayako.
Esco dalla palestra chiacchierando con Ayako. Quando arriviamo al cancello,
la volpe sta ancora togliendo la catena alla bici. È accovacciato a terra.
Ci guarda e monta sulla bici. Saluto Ayako davanti al cancello e m’incammino
verso la direzione della volpe. Devo assolutamente scoprire cosa ha in mente
di presentare per l’esame. Di sicuro nono sarà un capolavoro come il mio!
Tsè! Geni come me ne nascono uno ogni secolo e questo ha già il suo Tensai.
Fortunatamente ci metto poco a ritrovarlo. Facendo attenzione a non farmi
scoprire, lo seguo a distanza. Pedala così lentamente che pure un bambino
con il triciclo potrebbe sorpassarlo. Beh questo va a mio vantaggio. Così
non dovrò stancarmi a rincorrerlo. Chissà poi perché va così piano… senza
contare il fatto che la sua bicicletta sbanda paurosamente… vuoi vedere che
sta dormendo? O____O. Quel ragazzo è impossibile! Ma come fa pure in bici?
Non è normale! Però ad un certo punto si sveglia, lo capisco perché la bici
torna a muoversi in linea retta e la velocità aumenta. Faccio un po’ di
fatica a seguirlo. Oggi gli allenamenti mi hanno proprio stroncato.
Per un attimo lo perdo di vista. Lo vedo entrare nella zona commerciale.
Faccio una breve corsa e lo vedo mentre sistema la bici negli appositi
parcheggi. Sbadiglia ed entra in un negozio. Da qui non riesco a vederlo,
così, con il solito stile da detective che mi contraddistingue, mi avvicino
di soppiatto ancora di più, fino a pormi a qualche metro di distanza dal
negozio.
Ehhhhhhhhhhhhhh? Che cosa ci fa in un negozio del genere? Vuoi vedere che…
merda! Vuoi vedere che alla fine è davvero bravo in educazione artistica?
“Si da il caso che io sia bravissimo in
educazione artistica! E’ l’unica materia, insieme all’inglese, che
m’interessi! Per me sarà un giochetto da ragazzi passare l’esame!”
Stupido volpino! Qualsiasi cosa tu voglia
fare, non sarà all’altezza della mia creazione. No potrai mai eguagliare la
bellezza del mio angelo in volo. Distolgo la mente dall’ultimo mio pensiero
e mi concentro su di lui.
Lo vedo parlare con il commesso che lo guarda sin troppo insistentemente,
diciamo pure che se lo sta divorando! Si muove sicuro fra gli scaffali.
Esamina la merce e controlla con attenzione tutto ciò che prende,
rigirandolo fra le mani. Le sue lunghe dita bianche accarezzano tubi
colorati, scivolando sulla superficie cilindrica. Sorride, come se stesse
giocando a basket. Sorride soddisfatto, come quella volta al campetto. Si
sofferma davanti ad uno scaffale in particolare. Si piega in avanti per
prendere ciò che cerca. Lo seguo con lo sguardo mentre si rialza con
lentezza, e non sono il solo ad osservarlo. Strofina sul palmo della mano
quella superficie delicata, per saggiarne la morbidezza.
Alla fine sceglie ciò che gli serve e paga in fretta. Mi nascondo giusto in
tempo dentro una libreria, fingendo attenzione verso il primo libro che
trovo. Lo guardo andarsene, probabilmente a casa….
Cos’ha intenzione di fare?
FINE TERZA PARTE
Ede: era ora! Ma quanto ci hai messo?
Autrice: ;______; sono commossa! Forse sono ritornata a scrivere.
Ede: visto la schifezza che hai scritto potevi pure farne a meno.
Autrice: Ede tesoro! ;____; Mi sei mancato! Credevo di non tornare più.
Ede: sarebbe stato meglio….
Autrice: è_____é come scusa? Se la metti così non finisco le altre ff!
Ede: fai pure! Tanto tutte scrivono di me ed Hana. ^______^
Autrice: vuol dire che non rivedrai più Hana con l’armatura da guardiano!
^O^
Ede: T_________T non puoi farlo! Voglio il mio Hana con tutta l’armatura!
*çççççççççççç*
Autrice: -______- hentai!
Cmq ragazze anche questo capitolo è finito. Disperavate, vero? In realtà
disperavo pure io! ^^ Alla fine però ce l’ho fatta. Adesso mi metto
d’impegno e torno a scrivere pure le altre, ok? Non fate quelle facce vi
prego -_______- .
Ah! La lunghezza del capitolo è voluta. Questa ff, come vi dissi tempo
addietro, sarà composta da mini capitoli (dovevano essere tre e invece si
allunga il numero ;___;)… perciò niente minacce di morte! ^^
Commentate, ma niente cibo marcio. Sapete… mi sono messa a dieta! ^O^
Alla prox!
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