DECLAMERS: i
personaggi non sono miei, ma del mitico Inoue sensei. Io mi diverto solo a
torturarli per mio diletto personale! ^__^
NOTE: quest’idea mi è
venuta mettendo in ordine la mia stanza, se non dovesse piacervi, porgerò il
reclamo alla mia cara mammina, colpevole di schiavismo! ^_____-
Il
capolavoro
parte I
di Soffio
d'Argento
§§§ §§§
Pov Hanamichi.
Non posso crederci! Che colpa ne ho io se i
professori mi odiano? Appena entro in classe, la prima cosa che guardano
sono i miei capelli rossi. Sono prevenuti! Ecco! Per questo non riesco ad
avere tutte le sufficienze necessarie per restare in squadra! Non c’è altra
spiegazione! Non è vero che passo il tempo a bighellonare con Yohei e gli
altri! Non è neanche vero che, invece di studiare, guardo sempre i video su
Mtv! E va bene! Magari qualcosa di vero c’è, ma ad un genio come me un’ora
basta per fare tutti i compiti della giornata! Tanto il resto lo copio di
Yoshiano, il secchione della classe! E quindi perché queste insufficienze?
Per colpa dei prof. rischio di uscire dalla squadra! Però il preside,
siccome sa che quest’anno vinceremo sicuramente il campionato nazionale, ha
pensato di darci una seconda possibilità. Ma è proprio questo che non va!
Ora ditemi voi se uno come me (l’ho già detto che sono un genio?) deve
piegarsi ai voleri di quel grassone del preside! Io sono un basketman! Non
una mammoletta! Non è da me fare una cosa del genere!
<< La vuoi piantare Hanamichi? E’ da quando abbiamo iniziato gli allenamenti
che non fai che borbottare! Smettila! >>
Ecco! Sono un incompreso! Il Gori non riesce a capire le mie sofferenze!
<< Ma cosa ci sarà poi di così difficile nel creare qualcosa? In fondo si
parla di arte! >>
Appunto!
<< Appunto Gori! Io sono il genio del basket, non posso essere pure il genio
della pittura! >>
<< Ma chi ha parlato di pittura! Stiamo parlando di arte e l’arte non ha
confini! Devi solo creare qualcosa di tuo, di artistico! >> continua il Gori
incurante del mio dolore: << O sei fuori dalla squadra e dai campionati! >>
<< Cos’è? Il grande genio del basket non è all’altezza del compito? >> mi
sbeffeggia Mitsui.
<< Baciapiselli stai zitto! Io sono un Genio e un genio non ha limiti! >>
<< Quindi, Genio, ora gioca e stai zitto! >>
Pure lui! Maledetto! L’algida kitsune fa pure lo spiritoso, ma ora mi sente!
<< Oi volpe! Tu che fai tanto lo spiritoso, non sai che anche tu dovrai
creare qualcosa di artistico? Immagino già cosa farai: ti presenterai solo
con una palla da basket! >>
<< Errore scimmia! Si da il caso che io sia bravissimo in educazione
artistica! E’ l’unica materia, insieme all’inglese, che m’interessi! Per me
sarà un giochetto da ragazzi passare l’esame! >>
Maledetto! Sempre a lui tutte le fortune! Ma perché non potevamo
semplicemente studiare, magari con Harukina cara che dava lezioni private, e
dare poi gli esami? Ma perché questo deve essere il dannatissimo anno
dedicato all’arte? Se trovo chi ha avuto quest’idea… SBONK!
<< Ite Gori! Mi hai fatto male! >>
<< Mettiti subito a giocare, Sakuragi o dalla squadra ti butto fuori io, a
calci! >>
Uff! Non c’è proprio nulla da fare! Il Genio dovrà affrontare nuovamente una
terribile prova! Come dite? Che c’è di così terribile? Il fatto è che io…
come dire… ehm… sono negato in fatto di arte! Non ditelo alla kitsune vi
prego! Quando andavo all’asilo, mia madre evitava sempre di appendere i miei
disegni sul frigo (usanza americana vista in tv), perché erano così brutti
da spaventare le vicine che venivano a farle visita! Una volta la nonna, che
poverina non ci vede bene, ha visto a terra un mio disegno, scivolato dalla
presa della calamitina, ed è rimasta un’ora sul tavolo a tremare, pensando
che fosse uno scarafaggio! Non sapete quanto tempo abbiamo dovuto impiegare
per farla scendere dal tavolo, ci si era attaccata con le unghie! Ma che ci
posso fare se non disegno bene? La mia ascesa artistica è stata una lunga
discesa ripida e adesso sono così traumatizzato da non riuscire a prendere
una matita in mano! Povero me che farò?
Abbiamo appena finito gli allenamenti. Il
Megane mi si avvicina sorridendo:
<< Hanamichi l’arte è il nostro modo di rappresentare ciò che vediamo e che
ci colpisce di più. E’ il nostro modo di catturare l’amore. Non deve essere
per forza un quadro o una scultura… quelle sono forme artistiche antiche…
hai mai sentito parlare di fotografie d’autore dichiarate dei veri e propri
capolavori, delle opere d’arte? >>
Fotografie… ma certo! Mia madre è una fotografa naturalista, mi ha insegnato
tutto sulle fotografie, la luce, lo sfondo, le inquadrature…. Posso sempre
presentare una fotografia! Ma certo! Tutti si dovranno piegare al mio
immenso genio!
Guardo di sbieco Rukawa che si sta vestendo… trema volpe! Il genio entra in
azione! Anche tu dovrai finalmente ammettere che sono un Tensai!
Ringrazio velocemente il megane ed esco di corsa dagli spogliatoi e… ci
rientro in fretta! Non mi ero ricordato di indossare solo l’asciugamano! Per
fortuna che non c’erano quelle pazze delle mie ammiratrici! Come dite? Che
significa che non è possibile che abbia delle ammiratrici? E invece ce le
ho! Non sono tante (e pazze lasciatemelo dire) come quelle del volpino, ma
fanno la loro figura! Per fortuna che non mi lanciano quei ridicoli slogan,
però sono piuttosto sfegatate! Si sono persino tinte i capelli di rosso! Che
idea! Eh sì! Il Tensai non poteva che avere fan geniali!
Corro come un pazzo verso casa e aprendo la
porta per poco non la scardino! Trovo mia madre fuori dal laboratorio, ha in
mano le ultime foto e controlla nei particolari ogni inquadratura!
<< Hana-kun tesoro! Come mai così presto a casa? >>
La faccio sedere e le fagocito addosso così tante parole che alla fine non
ci capisce nulla!
<< Mamma mia figliolo! Sei un vulcano anche quando parli! Ora calmati e
rispiegati! >>
E’ inutile! Sono un incompreso! Neanche la madre del genio riesce a capirmi
al volo e quando le espongo la mia idea, maturata durante il tragitto per
casa, mi rivolge uno sguardo torvo e mi liquida con un “scordatelo!” deciso
e definitivo. Ma perché? Era un’idea degna del tensai! Quale idea? Allora
era un semplicissimo patto: io promettevo di mettere in ordine la mia stanza
e lei mi passava una delle sue foto! Geniale no? Ma forse avrei dovuto
mettere ben altro in palio, che so… il giardino il sabato pomeriggio, la
macchina la domenica…. Forse è meglio che non abbia accettato.
Vedo la mamma alzarsi dal divano, incurante del mio sguardo supplichevole.
Sento chiudersi la porta del suo studio e dopo poco la sento riaprirsi e
vedo mia madre con una macchina fotografica in mano, di quelle professionali
con tanto di zoom o quello che è.
<< Questa è per te, il massimo dell’aiuto che posso darti. Le regole le
conosci, buon lavoro! >> e se ne va canticchiando!
Ma ditemi voi se questo è mondo! Niente suggerimenti, niente dritte… niente
di niente! Dovrò cavarmela tutta da solo! E ora che fotografo?
Passo buona parte della serata sul divano, abbracciato al cuscino a
arrovellarmi il cervello sui possibili soggetti. Vediamo… bambini? Fanno
sempre colpo, potrebbe essere un’idea, ma fuggono quando arrivo io, ho il
potere di terrorizzare persino i bambini del vicinato!
Animali! E’ il secondo soggetto preferito da tutti! Vediamo… potrei
fotografare dei cuccioli, già ma dove li trovo? Ora che ci penso la gatta
della vicina ha avuto due gattini… uno rosso che non fa altro che cercare di
uscire dalla cuccia e uno nero che dorme sempre… come Rukawa, insomma! Eh? E
perché adesso questo pensiero su Rukawa? In effetti ce lo vedo amico dei
gatti, così belli, indipendenti, aristocratici, affascinanti… come Ruk… ehm…
di che stavo parlando? Ah sì! Dei gatti! Meglio lasciar perdere! Potrei
scattare una foto a Takamiya quando andiamo al fast food… meglio di no… il
soggetto non deve essere d’orrore…. E allora che cosa? Finalmente mia madre
sembra avere pietà di me, perché si risiede vicino e mi sorride.
<< Vuoi farmi qualche domanda? >>
<< Come sai cosa fotografare? >>
<< Infatti non lo so. Vedi io giro sempre con la macchina fotografica,
quando vedo qualcosa che mi colpisce allora cerco di catturarla, per averla
sempre con me e poterla sempre ammirare. Ogni foto è un ricordo, un’emozione
particolare… >>
<< Dici che dovrei andare in giro con una macchina fotografica e farmi
guidare dall’istinto? >>
Lei annuisce e mi scompiglia i capelli con una mano e io sono orgoglioso di
avere una mamma tensai!
Vado a letto molto presto stasera, perché domani, che non c’è scuola andrò
in giro sin dal mattino a fare foto. Speriamo di trovare qualcosa
d’interessante.
Mi sveglio con il traumatico rumore della
sveglia che sembra impazzita. Ma che ore sono? Ah sì! Le quattro. Chiudo gli
occhi, ma perché l’ho puntata così presto? Ma certo! La foto! Devo
stracciare quella kitsune arrogante!
“Si da il caso che io sia bravissimo in educazione artistica! E’ l’unica
materia, insieme all’inglese, che m’interessi! Per me sarà un giochetto da
ragazzi passare l’esame!” mi sembra di sentirlo ancora! Quella stupida volpe
con quella stupidissima e bellissima faccia inespressiva! Come? Bellissima
faccia… meglio che mi alzi.
Scendo in cucina a fare colazione, la mamma deve ancora essere a letto…
l’occhio mi cade sulla porta bianca del suo studio… magari è aperto e magari
potrei entrarci… non per prendere in prestito una foto… così per farmi
un’idea…
Idea inutile visto che mia madre ha avuto la prontezza di chiudere a chiave
la porta! Tsé! Come se volessi fare chissà che!
Bevo velocemente il mio latte ed esco. La macchina fotografica e
l’occorrente sono in una borsa preparata dalla mamma ieri sera. Fuori si sta
proprio bene! E’ davvero piacevole…
Ok Hanamichi! Fatti coraggio e inizia la tua perlustrazione, anche se… avrei
proprio voluto dormire oggi!
Non riesco a trovare nulla d’interessante!
Mamma mi ha detto che bisogna farsi guidare dall’istinto e che ogni suo
soggetto l’aveva immortalato perché gli infondeva un sentimento prepotente.
Era stato come se il soggetto ritratto l’avesse richiamata a gran voce.
Con me per ora non è successo, ma in fondo sono solo le sei del mattino.
Meglio fare una pausa. Sono nel campetto dove mi ritrovo solitamente per
fare dei tiri e rimpiango di non aver portato la palla, almeno avrei potuto
allenarmi!
Sento il rumore inconfondibile della palla che rimbalza sul terreno duro del
campetto. Qualcuno sta giocando a basket. Mi nascondo dietro una siepe per
vedere chi è e noto la mia nemesi: Rukawa! Ah! Ah! Si sta allenando in
segreto per sconfiggere il genio del basket! Ed ecco che vengo folgorato da
un’idea degna di un Tensai: lo fotografo! Perché? Semplice: stupido com’è (è
o non è una baka kitsune?) farà di sicuro qualcosa di vergognoso e io lo
fotograferò! E poi farò vedere la foto ad Harukina cara e lei…
-Haruko: oh! Hanamichi! Quello è proprio
uno stupido. Rukawa non mi piace più! Hai visto cos’ha fatto in questa foto?
Oh! Hanamichi! Tu sì che sei un genio! Mi piaci tanto!....-
Ma sì! Andrà proprio così e io potrò sempre
accompagnarla a scuola e mangiare il bento che mi avrà preparato con tanto
amore.
-Haruko: Hana caro, ho preparato il bento
solo per te. Mi sono svegliata molto presto sai?-
Ma certo! Non può che andare così! Harukina
cara! Presto quella stupida volpe non si metterà più in mezzo!
Bene! L’operazione “la volpe nel sacco” ha
inizio! Trema Rukawa! Ora che ci penso potrei appendere dei manifesti in
tutta la scuola… meglio di no o quelle sgallettate delle sue fan mi fanno la
pelliccia!
Prendo la macchina fotografica e sistemo l’obiettivo. Aspetto che si rimetta
in posizione e, quando ricomincia a giocare, inizio a scattare le foto. Non
ne voglio molte, una, due, tre al massimo.
Lui scatta in avanti, smarca avversari invisibili, fa una finta e tira.
Niente male per una schiappa. Poi riprende la palla al volo… naturalmente
non è all’altezza del Tensai… si riavvicina a centro campo… si mette in
posizione di difesa e, dopo aver palleggiato un paio di volte sul posto,
riparte facendo un magnifico tiro da tre punti. Tsè! Quando imparerò a farli
pure io sarò più bravo di questa mezza calzetta. Si avvicina alla panca dove
ha appoggiato la sacca ed esce una bottiglia con l’acqua. Meglio fotografare
tutto, magari ci si strozza con quell’acqua. Eh eh! Torna a fare qualche
palleggio sul posto e poi si dirige con velocità verso il canestro e… salta.
La luce del sole lo illumina, mettendo in risalto la figura slanciata che si
appresta a fare uno slam dunk. Io non vorrei, ma non posso fare a meno di
fotografarlo. Sembra un folletto, uno spirito burlone che scende dai cieli
fino alla terra, poi plana lentamente e… e io non posso fare a meno di
perdermi in quella visione, nascosto al mondo, a lui, da una misera siepe
mal curata.
Quando se ne va sono le sette. Ripongo la mia
macchina fotografica nella borsa e torno a casa. Non ho voglia di fare altre
foto.
Vedo mia madre, fuori dallo studio, sorridermi contenta e chiedermi come è
andata. Le mugugno qualcosa, poi lei prende la macchina fotografica ed
esclama:
<< Caspita Hana! Hai finito un rullino da 36! >>
Cosa? Io avrei… cioè… io non posso averlo fatto! Ho scattato un intero
rullino a quel… quel…. Cosa sta facendo mia madre?
<< Sviluppo io le foto, tu non sei ancora… >> ma non le faccio finire la
frase che le strappo la macchina dalle mani e mi chiudo nello studio.
Accendo la piccola luce rossa, preparo l’ingranditore e i vari acidi per la
stampa, il fissaggio e il lavaggio e mi concentro sulle foto. Passo il primo
foglio, la futura foto, nell’ingranditore poi più volte nel liquido per la
stampa, dopo lo passo in quello per il fissaggio e per il lavaggio e infine
lo appendo. Dopo 4 ore, posso finalmente ammirare le mie foto. Mi ritrovo
circondato da decine di volpi che m’ignorano e vivono nel loro mondo fatto
di basket. C’è una volpe che si asciuga il sudore, una che palleggia
concentrata, una che fa un tiro in sospensione, una che scarta un
avversario… in sequenza vedo le immagini a rallentatore di una partita e
m’immagino lì, a fermare Rukawa, a dribblare Rukawa ad impedirgli di tirare
a canestro e… mi ritrovo geloso, geloso di una palla che riceve più
attenzioni di me, uno stupido do’hao che non ha abbastanza talento da
coinvolgerlo, da stupirlo. E infine quella foto, la più bella a mio avviso.
Un angelo nero, dalle ali invisibili, che vola nel cielo, con in mano una
palla…. E’ il mio capolavoro….
E ora come la mettiamo con Rukawa?
FINE PRIMA PARTE
Autrice: fine della prima parte.
Ru: sappiamo leggere pure noi!
Autrice: Edeeeeeeeeeeeeee! ;___________; mi mancavi puccio!
Ru: ti mancavo? Puccio? O______o Il caldo ti fa male alla testa, autrice!
Autrice: era da così tanto tempo che non scrivevo… non sei contento che
abbia ripreso?
Ru: ehm… veramente…
Autrice: ;_________;
Ru: sono felicissimo che tu stia scrivendo Ruhana, sempre e solo… (lode e
onore a Najka grande presidentessa della Ruhana s.p.a. NdA.)
Autrice: ehm… veramente ho in mente anche una Mitko… forse unico capitolo…
ci devo pensare e comunque quella sarà solo per la mia adorata Sis!
Ru: ¬_____¬
Autrice: ma dai Ru! Non essere geloso! Tu e Hana avrete sempre un posticino
nel mio cuore!
Ru e Hana: */////*
Autrice: ho preferito dividere questa ff in mini capitoli, per mia comodità.
Purtroppo non so quando riuscirò a scrivere il seguito, ma aspettate e
vedrete. Ho ancora una Mitko da finire e il giro delle ff in serie da
ricominciare e poi… la mia original! Purtroppo per voi mi sa che il periodo
nero sia passato, perciò preparatevi al peggio! Fatemi sapere cosa ne
pensate.
Alla prox!
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