DISCLAIMER: Purtroppo sono della Rowling e non miei.... sig-sob-snif
NOTA: La canzone "Il buio ha i tuoi occhi" è di Eros, è contenuta nell'album "9" e ne uso il testo, tra "", mettendolo in bocca ad Harry.

 


Il buio ha i tuoi occhi

di Nuel


"Ho pensato a te
intensamente
ho pensato a te
continuamente
ho cercato di
riportarti qui
da me con me
con ogni mezzo
riportarti qui
a qualunque prezzo"
Ma non era servito a nulla. Non aveva cambiato nulla ed erano state tutte bugie. Le notti a fare l'amore in ogni angolo, a cercarsi disperatamente, anche se poi, doveva capirlo, Harry, che non era amore quello. Lo giustificava dicendosi che aveva troppo astio, dentro, da eliminare e se lo feriva, se gli faceva male, non lo faceva apposta. Perché Draco lo amava, Harry ne era sicuro. Draco lo amava.
"e ho lasciato sempre accese
luci bianche nella neve
per non perderci di più"
Anche quando aveva annunciato che avevano finito di "divertirsi". Che lui tornava a casa, a quelli che facevano parte del suo mondo, che quella notte avrebbe ricevuto il marchio e gli sorrideva.
"Abbiamo fatto buon sesso, Harry! Tutto qui. Vuoi seguirmi? HAHA! Se lo fai porterò il dono più prezioso al mio signore: la tua testa! Te la staccherò senza che tu nemmeno te ne accorga. Non ti farò soffrire, Harry" Gli aveva detto con un ghigno sadico, lo stesso di quando facevano l'amore e lo feriva.... ed Harry non riusciva a dire nulla. Il mondo stava correndo nella direzione sbagliata, il suo mondo. Nausea, amarezza, lacrime... non valevano nulla se Draco non voleva restare con lui.
"quante inutili difese
io che non volevo cedere"
E allora riprendere gli studi interrotti per diventare Auror, buttarsi a capofitto nel lavoro per non pensare a lui, cercandolo come un segugio, arrivando sempre un attimo troppo tardi e intanto gli amici si sposavano e lui, Harry, soffocava ancora le lacrime. Fino a quel giorno, fino a quando non era arrivato in ritardo e l'aveva rivisto e l'aveva affrontato e si era fatto disarmare e stringere al muro e, mentre Draco si avvicinava minaccioso, aveva chiuso gli occhi e supplicato un bacio.
Il suo calore, il suo profumo erano lì, così vicini, così come li ricordava ed un fremito lungo la schiena quando lui gli aveva accarezzato un fianco, vicino tanto da baciarlo... ed era arrivato un altro Auror e l'aveva schiantato. Draco era svenuto tra le sue braccia, l'aveva afferrato, adagiato delicatamente a terra, che non battesse la testa, che non si facesse male.... Fino al processo. Fino a quel giorno, con tutta la gente che girava intorno e la sua testa vorticava più forte. E il giudice emetteva la sentenza: ergastolo. Carcere a vita. Azkaban. E il mondo poteva comodamente esplodere, non gliene importava più nulla. Lui era lì e non aveva testimoniato, non si reggeva neppure in piedi, e Draco era laggiù, e in tanti avevano testimoniato contro di lui e le guardie lo portavano via, lo strappavano al suo sguardo di nuovo.
"Anche adesso che
il buoi ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo più
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai"
La notte, quella notte che non passava più. Draco chiuso in una cella, lui abituato ad ogni comodità, lui che lo aveva stretto tra le braccia, regalandogli il suo primo vero amore, lui che lo aveva preso, ferito, dilaniato, che gli aveva frantumato il cuore e sporcato l'anima e aveva cercato di ucciderlo. Harry si sentiva intrappolato in un'altra prigione, senza pareti. Voce per urlare non ne aveva più, ma continuava a piangere, a rigirarsi nel letto, si era piantato le unghie nella carne, voleva strapparsi gli occhi. Alla fine del processo aveva cominciato ad urlare e piangere. Ron e Remus avevano cercato di calmarlo e lui li aveva aggrediti. L'avevano portato al S Mungo. I guaritori l'avevano legato per impedirsi di strapparsi gli occhi e lui aveva continuato ad urlare, fuori di sè, incapace di accettare la realtà. Gli avevano dato qualcosa e non si era addormentato come avevano detto, si era limitato a calmarsi e continuare a piangere ininterrottamente.
"Il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò a non guardarli più
a non guardarli più"
Anche se i mesi passavano, anche se la vita continuava ed i figli, quelli degli altri, nascevano e tutto il mondo era più sereno, era in pace, mentre lui perdeva la sua guerra.
"Ho vissuto te
amando amando
ho vissuto te
esagerando
quando penso che
mi nutrivo così io di te
a grandi morsi
respiravo te
a grandi sorsi"
Ma i ricordi non lasciavano la sua mente. Avrebbe desiderato impazzire, dimenticare. Si, dimenticare cosa l'aveva sostenuto in quegli anni di solitudine. E quanti erano non se lo ricordava più perché se ne sentiva addosso cento.
"e per questo lascio ancora
le mio orme sulla rabbia
che non hai seguito mai
io da solo e tu da sol-o
forse mi dovrei convincere"
Ma non restava che vivere. Aveva cercato di riportarlo indietro, no? La coscienza ce l'aveva pulita. Aveva fatto tutto quello che era in suo potere, si era esposto tante volte per lui, per raggiungerlo, dirgli un'ultima volta che lo amava, supplicarlo di tornare da lui, ma non era servito a nulla e la vita faceva schifo. E che il mondo si godesse pure la sua pace, conquistata sparando sul suo cuore. Ma non poteva dimenticarlo....
"solamente che
il buoi ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo più
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai"
Seducente come allora, il male non lo era stato mai. Notti a cercare il suo sguardo azzurro, a pensare a chi gli stesse accanto, a "di chi" fosse diventato la puttana, perché era sicuro che qualcun altro lo stringesse tra le braccia, incantato dalle sue menzogne, dai suoi modi eleganti.... veleno che ti entra dentro e ti scorre nelle vene al posto del sangue, una droga che ti uccide lentamente, facendoti languire.
"il buoi ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò a non guardarli più
no no
a non guardarli più
a non guardarli più"
Non era possibile.
Così aveva ceduto. L'aveva cercato ancora. Forse un anno di carcere l'aveva cambiato.
L'aveva smagrito ancora, gli aveva fatto crescere la barba, bionda e soffice e l'aveva reso ancora più cinico.
Ed Harry si era fatto scopare in quella cella senza nulla se non una branda. E si era fatto mandare via.
E tornava ancora, quattro settimane, quattro visite e tornava ancora da lui ad elemosinare quella brutta copia dell'amore.
I cancelli cigolando si aprivano e le guardie lo facevano passare senza domande, aprivano per lui la porta, tenendo innanzi a sè le proprie bacchette.
-Sei tornato di nuovo?!- Scherno.
-Ti sei fatto la barba-
Draco si passò una mano sul mento appuntito, fissandolo con disprezzo.
-E' l'ultima volta che vengo...-
Draco produsse una risata bassa.
-Dico sul serio.....-
Draco si avvicinò, afferrandolo con rabbia per i capelli. -Tornerai per farti scopare-
-No...- Ma era solo un gemito. -Trattienimi se mi vuoi.... Dammi un bacio.....- Ancora si ritrovava lui a supplicare.
Draco lo respinse con uno sbuffo, sedendosi sulla branda.
-Quando era vivo il Signore Oscuro, tu eri un eroe. Ora che lui è morto tu non sei più nessuno!- Alzò quegli occhi azzurri gelidi e gli sorrise compiaciuto.
Harry deglutì, incapace di muoversi.
-Senza di me.... non ci sarà nessuno che ti verrà a trovare. Resterai solo. Tutta la vita da solo, Draco. E' questo che vuoi?-
Un velo passò sugli occhi freddi di Malfoy. Si alzò e si diresse alla microscopica ed alta finestrella chiusa da sbarre solide ed incantate.
Deglutì. -Senza di te.... tornerò ad ignorare il tempo. Senza le tue visite a scandire le settimane smetterò di sapere che il tempo va avanti-
-Diventerai vecchio senza saperlo... senza nessuno che ti auguri buon compleanno.... senza nessuna consapevolezza....-
-Appunto: niente "domani vedrò Harry, oggi sto quasi due ore con Harry, ieri è stato qui Harry.... tra tre giorni rivedrò Harry".... niente cronometro, Potter. Lasciami in pace-
Harry tremò. -Dammi un motivo per continuare a vederti...-
-Sei messo così male, Potter?- Sbuffò Draco, fulminandolo.
Harry lo guardò ferito.
-Si, un motivo te lo posso dare: non ho molte occasioni di scopare qua dentro!- Con pochi passi lunghi e decisi raggiunse Harry e lo sbatté contro la porta. Il rumore metallico fece arrivare la guardia.-Problemi?- Chiese.
-No, non si preoccupi, ci lasci pure- Rispose Harry, per tenerlo fuori dalla cella.
-Se ci sono problemi mi chiami-
-Non si preoccupi, grazie-
Draco gli morse l'orecchio ed Harry sentì le ginocchia cedere.
-Vuoi davvero essere scopato così? Io non ti amo, neppure ti desidero. Mi vai bene ogni tanto per svuotarmi i coglioni, Potter, non farti strani voli-
Due grosse lacrime sfuggirono agli occhi di Harry e molte altre le seguirono.
Draco gli leccò il viso cancellando le prime. -Mi piace il tuo culo, Potter. Non tu. Non vedo proprio perché dovrei baciarti!-
Draco separò le gambe di Harry con il proprio ginocchio, strofinandogli l'inguine.
Harry sospirò chiudendo gli occhi.
Draco gli assalì la bocca, divorandola con passione, succhiandogli la lingua, trattenendola tra i denti, scambiando aria e saliva, ma non era quello il bacio che Harry voleva. Non era così.
Draco cercò affannosamente l'apertura dei pantaloni di Harry, gli slacciò la cintura, li sbottonò, abbassò la cerniera e li strattonò verso il basso, facendolo girare e sbattendolo di nuovo contro la porta.
Harry continuava a piangere, stringendo i denti, ignorando il male che gli stava facendo, nel corpo e nell'anima.
Draco lo usava con rabbia, senza curarsi del suo piacere. Harry sentì il suo sesso strusciare sul metallo freddo della porta, mentre Draco lo spingeva tanto forte da fargli perdere l'equilibrio. Lo sentì grugnire e uscire da lui all'improvviso. Harry scivolò sulle ginocchia, il viso alla porta ed il sesso ancora duro tra le gambe.
-Vattene!- Gli ordinò Draco con la voce raschiante. -Non vai bene neanche per scopare! Vattene!- Gridò.
Harry si girò a fissarlo. Draco sembrava una bestia feroce rinchiusa in una gabbia troppo piccola. Faceva avanti e in dietro nei pochi metri della sua cella, la casacca da carcerato spiegazzata che mal copriva la sua erezione insoddisfatta, il volto paonazzo e gli occhi lucidi, i capelli spettinati.
Harry aveva già visto qualcosa del genere. Anni prima. quando aveva conosciuto Sirius....
Sirius era rimasto in prigione per anni..... Draco vi era rinchiuso da tredici mesi, ma la sua facciata si stava già incrinando.
Harry si alzò e gli andò vicino, stringendolo tra le braccia, anche se lui si opponeva.
-Non ti lascio solo!- Gli disse cercando di trasmettergli il suo calore.
-Allora fammi uscire di qui-
Harry scosse la testa. -Non posso...-
-Fammi uscire e io sarò tuo per sempre..... oppure lasciami impazzire, Harry!-
Harry sentì il corpo di Draco rilassarsi tra le sue braccia. Lo sorresse come aveva già fatto, gli accarezzò il viso scarno e lo ricoprì di baci, accompagnandolo a sedere sulla branda.
Draco poggiò la testa sulla sua spalla e si lasciò cullare senza più aprire gli occhi.
Quando la guardia vene a picchiare alla porta dicendo che il tempo per la visita era scaduto, Harry adagiò il suo amore sulla branda. Draco sollevò le lunghe gambe e si accoccolò su se stesso, su un fianco.
-Ci vediamo tra una settimana- Gli disse Harry, ma lui non rispose.
Harry trovava estremamente penoso lasciarlo. Gli passò le dita tra i capelli un paio di volte, lo baciò ancora e poi ancora. Lo strinse e gli sussurrò che lo amava. La guardia batté di nuovo alla porta.
Draco nascose il viso contro il cuscino ed Harry lo lasciò solo.
Quando la porta si richiuse col suo rumore sordo, Draco pianse.
Harry cercò di immaginare i giorni, sempre uguali a se stessi, in una piccola cella dai muri grigi. Draco era condannato a morire li dentro, non gli era concesso di incontrare gli altri detenuti, non riceveva il giornale, non poteva più giocare a quiddich, non aveva libri da leggere..... passava i suoi giorni guardando il soffitto grigio o contando i passi tra le quattro anguste mura.... non c'era da stupirsi se si sentiva impazzire.
Harry continuava a picchiettare le dita sulla gamba mentre aspettava di essere ricevuto dal Primo ministro Caramel.
I rapporti tra i due non erano dei migliori, dato che Harry gli aveva fatto fare la figura dell'idiota più di qualche volta, ma doveva almeno tentare, prima di fare qualcosa di sconsiderato.
-Signore- Lo salutò quando poté finalmente essere ricevuto.
-Oh, Potter... quanto tempo! Come sta?- Gli chiese con una nota allusiva.
Harry sapeva che Caramel si riferiva alla sua crisi nervosa di oltre un anno prima. Da sempre quell'uomo cercava di dimostrare che era pazzo e c'era mancato poco, quella volta, perché ci riuscisse.
-Bene, la ringrazio- Cercò di essere più gentile che poteva.
-Allora, a cosa devo la sua visita?-
-Devo farle una richiesta, Signor Primo Ministro-
-E di cosa si tratta? Sentiamo-
-Di Draco Malfoy, signore-
Caramel lo guardò alquanto sorpreso.
-Signore, le sue condizioni mi preoccupano. A tutti i carceati dovrebbe essere concessa almeno un'ora d'aria al giorno, ma a lui è negata!-
-Malfoy è stato un Mangiamorte della peggior specie. Non può avere contatti con gli altri reclusi-
-Si, ma.... potrebbe uscire in momenti diversi! Impazzirà in questo modo!-
-Tanto meglio: così ci preoccuperemo di meno!-
-Ma...-
-Nessun "ma", signor Potter. Anzi, mi risulta che ultimamente lei gli ha fatto visita regolarmente: le consiglio di abbandonare questa pessima abitudine, qualcuno potrebbe dubitare delle sue intenzioni.... Potter-
Harry era ammutolito. Si alzò e se ne andò sbattendo la porta.
In quanto Auror non aveva bisogno dei soliti permessi per entrare ed uscire da Azkaban. Benché fossero passati solo due giorni, si ripresentò al carcere e ordinò di consegnargli Draco.
Quando le guardie aprirono la cella e gli ordinarono di uscire Draco impiegò qualche secondo a comprendere l'ordine.
Harry sentiva il cuore esplodergli in petto: aveva falsificato un ordine di trasferimento. Non ci aveva pensato due volte: non lo avrebbe lasciato languire in quel posto.
Draco vide Harry che lo attendeva dietro la porta di sbarre che divideva il mondo degli uomini liberi da quelli prigionieri e si sentì tremare.
Il cuore gli tremava, un velo di panico gli passò davanti agli occhi: cosa stava facendo Harry? Poi vide l'espressione di Harry e capì che il suo vecchio rivale stava andando contro la legge. Aveva lo stesso sguardo di quando gli aveva fatto commettere azioni di cui lui poi si era sicuramente pentito. "Devi sporcarti, se vuoi stare con me" Gli diceva. Harry lo accontentava, anche se piangendo e, allora, per premiarlo faceva l'amore con lui.
Quando le porte del carcere si aprirono, Draco rimase abbagliato dalla luce del sole, Harry gli andò vicino, facendolo salire su una carrozza incantata. La porta fu richiusa alle sue spalle ed Harry si andò a sedere accanto al conducente.
Dopo molti minuti, lunghi come ore, Harry giudicò di essere abbastanza lontano da Azkaban e schiantò il conducente. Fermò la carrozza e aprì a Draco.
-Cosa stai combinando?-
-Mi hai chiesto di farti uscire-
-Ci prenderanno, Harry e passerai un sacco di guai-
Harry gli sorrise e lo abbracciò.
-Ti porto lontano, amore mio-
-E' una pazzia...-
-Cosa vuoi che me ne importi se posso stare con te?!-
Draco lo guardò smarrito. Aveva il cuore di Harry fino a quel punto? E allora perché non era mai riuscito a portarlo al suo signore? Se Harry fosse morto allora, le cose sarebbero state molto diverse.
-Dove andiamo?- Gli chiese dubbioso.
Harry lo baciò felice. -Voleremo su tutto il mondo. Giorno e notte... non ci fermeremo mai da nessuna parte abbastanza perché qualcuno ci possa riconoscere....-
-E come vivremo?-
-Ho un po' di soldi... poi in qualche modo faremo-
-Ho un'altra idea, Harry-
-Quale?-
-Hai un posto sicuro? Ci basterà nasconderci per un paio di giorni-
-Certo-
Harry lo condusse a casa propria. Avrebbero impiegato diverse ore per scoprire la loro sparizione ed organizzare le ricerche e non li avrebbero cercati a casa sua come primo posto. Intanto Draco si sarebbe potuto fare un bagno caldo e mangiare a sufficienza, poi l'avrebbe portato a Grimmaund Place...
In quel momento Draco uscì dal bagno con l'accappatoio di Harry addosso.
Harry gli sorrise.
-Dov'è la tua camera?- Gli chiese Draco senza perdere tempo.
-Di sopra-
Draco gli porse la mano e lo trascinò di sopra.
-Non voglio avere debiti con te, Potter- Gli disse con voce sensuale.
-Ma no... non devi...-
Ma Draco l'aveva già spinto sul letto e lo baciava con passione.
Harry si sentì sciogliere. Erano anni che non usava un letto per fare l'amore.
Draco era decisamente troppo magro, ma non aveva perso la sua forza. Fecero l'amore a lungo, come piaceva a lui.
-Hai del veleno in casa?-
-Cosa?- Harry si stava ancora stiracchiando felice tra le sue braccia quando Draco lo sorprese con la sua domanda.
-Veleno! Assenzio, cianuro, qualsiasi cosa-
-Perché?-
-Non tornerò in prigione-
-Ma...- Harry si spaventò. -Ci nasconderemo! Non ci troveranno, Draco!-
Draco si posizionò di nuovo sopra di lui, prendendogli la testa tra le mani e fissandolo negli occhi. Harry ammutolì.
-Se vuoi, puoi venire con me-
Harry si perse in quell'azzurro incredibile, se ne fece catturare. Se quegli occhi fossero di nuovo scomparsi dalla sua esistenza, allora sarebbe davvero impazzito.
-Ho della stricnina-
Draco sbuffò. -Meglio di niente-
Draco scese nel piccolo laboratorio di Harry. Ebbe qualche attimo di incertezza davanti a tutti quegli oggetti magici, dopo tanto tempo in cui la magia era stata esiliata dalla sua vita. Il suo laboratorio era stato molto più grande e ricco, ogni ingrediente era presente in quantità, invece molti dei barattoli di Harry erano vuoti, su una parete una lavagnetta magica riportava una lunga lista della spesa, ma probabilmente Harry dimenticava di guardarla ogni volta che andava a fare acquisti. Per un momento tutto quello lo fece sentire vivo. E poi il terrore di essere nuovamente sepolto vivo in carcere ebbe la meglio. Tutto quello faceva parte del passato. La nostalgia gli artigliò il cuore. Prese la bottiglia di veleno. Era coperta di polvere. Harry non doveva averla usata da molto tempo. Del resto, i veleni erano una componente della magia nera e non si immaginava Harry mescolare nel suo calderone sostanze pericolose.
La stricnina non era il tipo di veleno con cui aveva immaginato di dipartirsi dal mondo: causava l'infarto, ma era lenta e dolorosa. La potenziò con altre sostanze che trovò nel laboratorio, la rese più nociva. Sentì due braccia circondargli il petto, passando sotto le sue. Harry gli baciò il collo e si strinse a lui.
-Ho riordinato di sopra e messo a bollire l'acqua per il the-
Draco mescolò ancora una vola l'intruglio nel calderone e strinse una mano di Harry.
-Metteremo la pozione nel the e poi andremo a sdraiarci a letto-
-Te li immagini, Harry? Diranno che siamo morti per farci un'ultima scopata!-
-Non mi importa cosa penseranno! Mi basta che tu mi stringa, quando arriverà il momento-
Draco deglutì. -Perché vuoi morire anche tu?-
-Non potrei vivere in un mondo dove tu non ci sei-
-Sei uno stupido Harry! Io ti avrei ucciso per Voldemort!-
Harry scosse il capo. -Non avevo nessuna intenzione di morire per Voldemort! Ma per te non ho nessuna esitazione!-
-Avresti dovuto dirmelo prima: ti avrei chiesto di morire per me: perché Voldemort facesse di me il suo braccio destro!-
-Tu sei sempre fuggito prima che io potessi raggiungerti-
Draco si liberò dell'abbraccio, prese un mestolo ed una coppa d'argento, vi versò la pozione e s'incamminò verso il salotto.
Qualche minuto dopo Harry lo raggiunse con un vassoio.
Si sedette di fronte a Draco e versò il the bollente nelle due tazze.
Draco attese qualche secondo, poi aggiunse il veleno alla propria e se la portò alle labbra.
Harry lo fermò, togliendogli la tazza di mano e bevendo al suo posto, sorridendogli.
-Un ravvedimento dell'ultima ora, Malfoy?-
-Dovevi proprio buttare la tua vita ai miei piedi, vero Harry?-
-Dove è sempre stata- Harry versò altro veleno nella seconda tazza e la porse al suo compagno. -Così tu uccidi me ed io uccido te-
Draco mescolò la bevanda dorata, dopo aver aggiunto lo zucchero, mescolò lentamente e bevve.
-Andiamo di sopra?-
Draco lo assecondò e si diresse dietro di lui in camera.
Presero posto a letto ed Harry lo abbracciò, stringendolo.
-Avevo paura di scoprire che non mi amavi più-
-Come?-
Draco lo abbracciò. -Non mi facevo mai raggiungere perché temevo che tu mi odiassi per le scelte che avevo fatto, per averti abbandonato....-
-Mi amavi?-
-No: mi riempiva di orgoglio che tu amassi me-
Harry gli sorrise. Un dolore al petto cominciò a farsi sentire. Si sporse per dare l'ultimo bacio a Draco. Il suo eterno nemico rispose e lo strinse di più a sè. Segni di sofferenza comparvero anche sul suo viso.
-Nessuna paura- Gli sussurrò Harry mentre il mondo perdeva colore e luce.
Nel buio che lo circondava, l'ultima cosa che vide furono due occhi incredibilmente azzurri.


Fine