DISCLAIMERS: i personaggi non mi appartengono, almeno ufficialmente. perché
in realtà fanno parte da anni del mio harem^_^!
NOTA1:^_^ finalmente scoprite da dove ho preso il titolo.
NOTA2: la lemon non è un granchè, non ero ispirata.. Ma ho trovato un po' di
tempo libero e ne ho approfittato per terminare questa ficcina-sclero. se
accusate dolori di stomaco non è colpa mia, io avverto già prima-_-. ke
sclero davvero, qst storia!
DEDICHE: a Kia, Urd, Rei e Niane, Ise, Arslan, Parsy, Vege, Koibito 8,
Soffio, Ely, Masha, e Saya . ma questa parte è soprattutto per.. Rullo di
tamburi. NAIKUCCIA^_^!!!  Spero che ti tiri un pochino su di morale. e ti
faccia rivalutare i rapporti con i cofani delle macchine^///^. la lemon ( mi
è uscita uno schifo, me berdona, buana.) è stata pensata apposta per te^_^!
Ora lei no frusdare biù me bovera bimba, ne? Un bacione^_^! Vi voglio tanto
bene^___^!!!

Preparate i sacchettini del vomito-_-.


 

 


I lavoretti del sabato pomeriggio

parte III

di Tesla


7



Questa deve essere la casa del Rossino, una casetta semplice, con un
giardino piccolo ma coperto da un alto muro. Hanamichi supera il cancelletto
ed entra in casa, mentre Rukawa rimane fuori, si appiattisce contro il muro
in attesa, mimetizzandosi.
Che fare, adesso? Hanamichi in teoria non ha alcun motivo per riuscire, ed è
inutile che lui rimanga lì fuori, spiando la casa da sopra il muretto come
un ebete innamorato.
Di nuovo, che fare?
Che fare?
Che.
Non ha bisogno di trovare la risposta, perché in quello stesso istante il
Rossino esce, tra le mani stringe un secchio pieno d'acqua, un flacone di
detersivo e un panno smunto. Si dirige nel retro del cortile.
Che cosa farai, Kaede?
Beh, ma sono domande da fare?
Lo segue, no?

Gira lento l'angolo, accostato al muro, e finalmente ritrova il do'aho: è
inginocchiato accanto ad un'auto impolverata parcheggiata nel piccolo
cortile, intento a versare lunghi fiotti di detersivo liquido nel secchio
d'acqua,. Sembra bava di lumaca, non esattamente il massimo del
romanticismo, ma è qualcosa che impugna Sakuragi, quindi deve PER FORZA
interessarlo. Lo vede mescolare la superficie dell'acqua con il dito,
piccoli cerchi concentrici, come una moderna strega davanti al suo
calderone, intinge il panno, lo strizza. Incomincia a passarlo sulla
superficie sporca della macchina. Sotto quella luce,  Hanamichi è
terribilmente sexy. Oh, sì.  Molto .
- Che fai?- gli domanda Rukawa. In realtà era solo un pensiero formulato
nella sua testa, almeno per come lo aveva concepito lui. Ha avuto un piccolo
sussulto nel sentire la sua voce bassa e leggermente roca scuotere l'aria e
il silenzio.
Hana lo guarda, gli occhi spalancati, la bocca leggermente socchiusa per la
sorpresa. No no, lasciatelo dire, Kaede, non si aspettava di certo la
visitina di cortesia di una certa volpe addormentata.

( volpe artica dei miei stivali)

Penso che una tale reazione possa essere eguagliata solo dalla visione
dell'allenatore Anzai che balla la danza del ventre guarnito di un tanga
muccato: il cervello semplicemente rifiuta l'informazione, sovrappone la
percezione ottica che i tuoi occhi captano con le immagini rurali di pecore
che pascolano tra i campi. Molto più banale, ma utile per trattenere la
propria sanità mentale.
Rukawa avanza di un passo verso il Rossino, e Hana si risveglia.
- Baka kitsune.
Ha le guance tinte di un alone rosato che gli donano un aspetto tenerissimo.
Kaede ha tanta voglia coprirle di baci, passare la lingua umida su quella
pelle liscia, bronzea.
Annota mentalmente ' BAKA KITSUNE'  come altro sigillo. Beh, finora tutto
secondo le sue aspettative d'insulto.
- Cosa pensi che stia facendo, baka kitsune?- esclama Sakuragi sulle
difensive, alzando i pugni e agitandoglieli sotto il naso,

( bakakitsunebakakitsune)

- . lavo la macchina, no?

( bakakitsunebakakitsune)

- E tu invece cosa ci fai qui, volpaccia?

( TING! Attenzione attenzione, apertura terzo sigillo. VOLPACCIA!
VOLPACCIA!)

- . speravi di coglier alla sprovvista in genio Sakuragi, eh? BUAH AH AH.

Ora, ci sarebbero due possibilità.
Una è quella di rispondere con il solito ' DO'AHO' ai vaneggiamenti di
Sakuragi e inscenare una bella lotta, rotolandosi sul prato. Molto
stimolante, ma non esattamente ciò che vuole.
L'altra scelta è molto più succulenta, e viene passata agli atti senza
neanche la revisione del cervello, come più o meno il 99% delle azioni
quotidiane di Kaede Rukawa.
Allunga il braccio, lo afferra per il bavero della maglietta e lo tira a sé.
Lo bacia.
È solo il semplice contatto tra labbra, quelle calde di Kaede e quelle
mordicchiate dal nervosismo di Hana. Solo labbra, uno sfioramento leggero,
carne sottile come veli che lasciano trapelare il battere furioso dei loro
cuori.
TU-TUMP. TU-TUMP. TU-UMP. TU-TUMP. TU-TUMP.
Solo pochi di contatto, di fusione, però. Con uno spintone dato da mani
tremanti, Hana lo respinge indietro.
Trema.
Ha le guance congestionate.
Se dall'emozione o dall'imbarazzo, Kaede non lo sa.
Sa solo che ne vuole.
Ancora.
Un semplice bacio casto come quello non è in grado di saziare il verme
solitario che da quel pomeriggio si è stabilito dritto dritto nel suo
inguine.
TU-TUMP. TU-TUMP. TU-UMP. TU-TUMP. TU-TUMP.
- Che diavolo hai intenzione di fare, brutto idiota bastardo di una volpe
artica?
Il cuore di Kaede sussulta. Non sa se sia per la rottura di eventuali
sigilli o per le parole in sé. Non lo sa. Davvero. Non lo sa.
- CHE DIAVOLO TI SEI MESSO IN TESTA, EH? CHE SOLO PERCHÉ SONO UN DO'AHO TI
PUOI PERMETTERE TUTTE QUESTE LIBERTÀ CON ME? EH? È QUESTO CHE PENSI? COS'È,
UNA PUNIZIONE? PERCHÉ NON LO MERITAVO, PERCHÈ NON SONO ABBASTANZA BRAVO A
GIOCARE A BASKET PER I TUOI GUSTI, MISTER
'NUMEROUNODELGIAPPONESENDOHTISCONFIGGERÒ'? EH? SOLO PERCHÉ TU HAI UN FAN
CLUB CHE TI SBAVA DIETRO, CON QUELLE ALTRE IDIOTE SGALLETTATE, PENSI DI
POTER PRENDERE IN GIRO IL SOMMO TENSAI, UNICO, MITICO ED INIMITABILE GENIO
DEL BASKET, IL BASKETMAN HANAMICHI SAKURAGI? EH? DIMMELO STUPIDA VOLPE, È
COSÌ?
Ha urlato tutto senza recuperare fiato tra uno schiamazzo e l'altro, ed
emette le ultime parole in soffi strozzati. È tutto rosso in faccia. È
buffo. Incavolato nero, ma buffo.
Secondo la versione dei futuri fatti di Hanamichi, Rukawa sarebbe dovuto
diventare rosso, chiedendogli scusa ad occhi bassi, torturandosi e
torcendosi le dita dal nervosismo.
Terrorizzato dal pensiero che Hanamichi non lo perdonasse.

( deve aver letto. ha letto ed è venuto  qui, da me. È  venuto da me, da me!
Capito,  mondo? Ha   scelto me, tra quella miriade di fogli di carta
stropicciata! Me, me. è venuto qui. da me)

Rukawa non fa nulla di quanto stabilito democraticamente dal Rossino.

( stavolta l'hai fatta grossa, Hana)

Fa un'unica domanda.
- Devi lavare la macchina?
E non attende risposta, perché sa già che sarebbe affermativa.
Preferisce passare all'azione. Afferra i bordi della propria maglietta e se
la sfila in un unico rapido gesto.
Hana strabuzza gli occhi all'inverosimile. Basterebbe un piccolo colpetto
sulla nuca per farglieli cadere, pensa con un ghigno sadico Rukawa.
Ed è lui,
LUI,
a fargli quest'effetto.
- V-v-volpe. che d-diavolo.
- Ti aiuto a lavare la macchina, no?- mormora con voce roca Kaede, in faccia
spalmato un sorrisetto malizioso che  riduce le gambe di Hana alla
consistenza della ciccia di Takamiya, lo fa accasciare a terra.
Deve essere un sogno, non c'è altra spiegazione.
Un bellissimo sogno.
Spera sia uno di quei sogni che t'inseguono ogni notte per mesi, per farti
svegliare urlante nel tuo letto. Non certo urla di TERRORE, questo è sicuro.
ma non c'è bisogno di andare a dirlo in giro, no?

Kaede è a torso nudo di fronte a lui, il torace è ancora coperto da
minuscole scintille di sudore che hanno leccato il suo corpo durante gli
allenamenti. Ha una pelle bellissima, nota Sakuragi nei pochi barlumi di
lucidità che la sua mente riesce a concedergli, è traslucida, levigata.
Perfetta.
Ru piega le ginocchia e si accovaccia davanti al secchio d'acqua, infila le
mani a coppa e si getta addosso. sul viso, sul petto, sugli addominali.
schizzi, manciate liquide e trasparenti. Con un movimento lento e studiato
si tira i capelli umidi indietro, liberando fronte e viso, riportando alla
luce i suoi tratti. Ciocche nere come alabastro intrappolano mollemente le
sue dita. Sembrano volerle inghiottire, quelle mani sottili.
La pelle brilla.
È semplicemente stupendo.
La mascella di Hana è spalancata, i suoi occhi non perdono una mossa di
quella volpe artica tanto citata nei suoi pensieri.
Kae afferra il flacone del detersivo e se ne spalma una dose abbondante nel
palmo della mano, ne versa un po' nell'atro e infine, mentre Hana ansima
davanti a lui, si accarezza i pettorali, risale lento come onde molli sul
mare sino al collo, massaggia la pelle tenera, la propria pelle. poi
riscende, si sofferma sui capezzoli, già duri e turgidi dal gelo dell'acqua,
sembrano piccoli sassolini carnosi da titillare, succhiare, manipolare con
la lingua, sì, sassolini, come quelli che i boscimani torturano con la
lingua per non patire la sete nelle traversate dei deserti.

( e tu hai sete, non è vero, Hana? Hai sete di lui.)

.massaggia, accarezza, gli addominali, affonda un dito nell'ombelico con lo
schiocco leggero delle bolle di sapone che esplodono timide su quella pelle
bollente..
Sì, adesso Kaede è coperto da un soffice velo di schiuma compatta, si riesce
a malapena ad intravedere il colore brunito dei suoi piccoli capezzoli di
uomo.
Hana geme, un'erezione forza la patta dei suoi jeans, il sangue scorre come
moto rosse su un'autostrada senza limiti di velocità, rapido,
irriconoscibile, lunghi fili di seta calda nelle sue vene.
Hana geme, ancora.

( ma lo spettacolo non è ancora finito, sai? no no, tesoro mio bello,
Rossino delle mie brame, non è ancora arrivato il momento di chiudere il
sipario. ah, Figuriamoci!)

Ed ha ragione, perché Ru non sembra affatto intenzionato a terminare tutto.
Si  rialza, prima il sedere, poi la schiena, i pantaloni della tuta
sospirano a quel gesto

( che sia un sospiro di piacere?)

improvviso, si tendono sulla sua carne calda.
Si avvicina con passi sensuali al cofano dell'auto, la superficie
leggermente umida là dove Hanamichi aveva passato in precedenza lo straccio.
- È  tutta sporca questa macchina, vedi do'aho? - mormora lui sorridendo
malizioso. Gli occhi brillano, di quale luce non riesce a capirlo.- Ha
bisogno di una bella lavata.
Appoggia  i palmi davanti a sé e china il busto, fino a sfiorare la
superficie metallica. Ma non la sfiora, esattamente, si STROFINA. Malizioso,
lento, senza mai staccare i suoi occhi blu da quelli  cioccolato del suo
do'aho, ma si strofina, passa lungo tutta la superficie, quasi il suo corpo
fosse una grossa spugna dalle dimensioni umane. Una grossa spugna marina,
imbevuta d'acqua che risplende sotto gli ultimi raggi di un sole che muore.
Il Rossino si alza, tremante, incerto sulle gambe molli. Allunga una mano
per sfiorare incerto quella pelle candida, ma Rukawa gli indica la pompa ai
suoi piedi, sorridendo.
- Passamela- dice unicamente.
- Cosa.- tenta Hana, ma Kaede ripete, - Passamela-, e Hanamichi gliela
passa, un tubo verde e trasparente, del diametro di un paio di centimetri.
Tra le mani, ora Rukawa stringe la pompa, e amplia il sorriso.
- La  schiuma deve essere lavata, non pensi?
Hana non lo pensa. Sinceramente, in quel momento non pensa assolutamente a
nulla, riesce solo a fissare estasiato Ru coperto di schiuma e un paio di
pantaloni bagnati che aderiscono come una seconda pelle alle sue gambe.
Kae si porta il tubo alle labbra( lo impugna a circa una decina di
centimetri da un'estremità), sporge la lingua e fa scorrere la lingua dalla
base delle dita alla punta.  piccoli fiotti d'acqua sgorgano timidi, e sotto
la luce assumono riflessi bianchi che lo fanno assomigliare a sperma
traslucido.  Lecca. Ancora. Ancora. Altri rivoli bianchi brillano ai bordi
delle sue labbra, sulle guance rosate, sul mento. La lingua tenera e morbida
guizza ancora. Succhia. Lecca. I loro occhi. blu. nocciola. sempre
incatenati tra loro.
Il Rossino non aspetta un secondo di più, si getta tra le braccia di Rukawa
per scambiarsi il loro primo vero bacio. E non solo.

8

Si strappano i vestiti di dosso, con la rabbia  repressa del desiderio
troppo a lungo trattenuto.
Kaede entra nel corpo rovente di Hanamichi, sente il pene ingrossato dal
sangue stringere lungo le pareti di carne.
È viscido, caldo.
Stretto, da strappare il respiro.
Kaede è entrato dentro in un'unica spinta, e Hana si morde un labbro, non
può urlare, sono ancora in giardino, ogni rumore, ogni risucchio, ogni
gemito amplificato dal soffio del vento che scuote i fili d'erba intrisi
d'acqua.
Prova dolore Hana, è vero, perché questa stupida volpe ha un affare enorme e
lui è ancora vergine, dolore nella penetrazione, mentre l'anello di carne si
allarga, lacerandosi leggermente, dolore e sangue che si mischia alla
schiuma candida in tiepide nuvole rosa.
Ma c'è altro.
C'è il suo cuore, che batte furioso nel petto, batte forte, più forte, ed il
frastuono è talmente devastante che cancella ogni cosa, il cofano su cui
Kaede lo sta scopando, le siepi e il muro che nasconde il loro amplesso agli
occhi dei vicini, il cielo, la terra.
L'universo intero.
Kaede lo stringe forte, lo abbraccia, mentre affonda in lui, e Hana ricambia
la stretta, si fonde con lui, IN lui, il musetto della Volpe nascosto
nell'incavo del suo collo, ansiti e sospiri a malapena silenziosi, che gli
fanno il solletico, la schiuma si spalma tra i loro toraci bollenti, i
capezzoli che si sfiorano.
E poi lo sente, il piacere che aumenta, il culmine che arriva, Kaede
moltiplica le spinte, insinua il sesso duro e dolorante sempre più in
profondità, masturba Hanamichi, il pene coperto di schiuma.
Sotto di loro, la macchina scricchiola, regolare, più rapida, sempre più
rapida.
Ed infine giunge l'orgasmo,

e Hana diventa Kaede,

e Kaede diventa Hana.

Soffocano, in un lungo, umido bacio, il loro urlo, i loro fiati si
mischiano.
Anche se per pochi istanti, sono stati un solo essere.
Anche se per pochi istanti, il mondo è scomparso. Anche se per pochi
istanti.. nei loro cuori sarà eterno.
È stato bellissimo.
Lentamente, Kaede scosta di pochi millimetri il viso da quello del suo.
ragazzo? Beh, sì, Kaede. Penso proprio tu possa chiamarlo così. Si perdono
ognuno nello sguardo dell'altro, occhi acquosi,  liquidi, ancora strinati
dall'orgasmo.
- Ti amo, Hana- bisbiglia Ru, e lo ama, oh, se lo ama. Lo ama con tutto se
stesso, lo ama OLTRE se stesso.
Hana non risponde. Scoppia a piangere prima, ma oltre alle lacrime, Kae vede
le sue labbra tirate in un sorriso stupendo, e questa risposta è più che
sufficiente. Almeno per il momento.

Ora sono rivestiti e lavano rapidamente la macchina.
Di corsa, sbrigati, sbrigati, scemo di un do'aho!

Questo non era l'unico lavoretto che dovevi fare questo pomeriggio, vero?
C'è la lavatrice da fare, i pavimenti da pulire, i piatti da lavare.
Normalmente ci avresti messo un'ora e mezza scarsa, ma sono passate quattro
ore, Hana, e hai finito adesso di lavorare.
Questo perché non eri solo.
Questo perché c'era una volpaccia hentai imbottita di una qualche sorta di
Viagra alieno che ti ha complicato un tantinino le cose.
.come quando ti ha sbattuto a pancia in giù sulla lavatrice e ti ha preso,
urlando, il suo sesso duro dentro di te, ancora. e alle sue spinte un po'
violente si  sono aggiunte le vibrazioni della centrifuga, e sei venuto 
dopo pochi secondi.
.E come quando ti ha fatto lo sgambetto sul pavimento scivoloso della cucina
e hai sbattuto il sedere, ma non hai fatto neanche in tempo a sentire il
dolore, perché è entrato di nuovo in te, il tuo corpo pressato contro le
piastrelle fredde.
I suoi ansiti, i suoi gemiti, mischiati ai tuoi.
Il suo battito, un solo battito, con il tuo.
E sei venuto, un'altra volta.
.E come quando avevi appena finito di lavare i piatti, ti sei girato nel suo
abbraccio e ti ha issato sul lavello.
Dentro di te, ancora.
Dentro fuori, dentro fuori.
Ogni spinta è più forte e più profonda, e il piacere aumenta.
Sei venuto, ma questa volta con troppo impeto, forse, sei scivolato indietro
e ti sei incastrato nell'acquaio, dieci minuti per tirarti fuori, tra le sue
risate e i tuoi ' KITSUNEEEEE' urlati.
Ti ha portato in camera da letto, tra le braccia, baciandoti, umido, tenero,
un bacio, dolce in una maniera infinita.
Potresti vivere, dei suoi baci.
Potresti morirne.
Lì, tra le coperte del futon, ancora, e ancora, e ancora. lì, avete fatto
l'amore. Vi siete addormentati, abbracciati.
Ora è mattina, e lui, la tua fiera Kitsune, è accoccolata contro il tuo
corpo, sonnecchia.
Felice, chiudi gli occhi. Dopo pochi minuti, Hana, tu stai dormendo.
Ma Kaede no.
Kaede accanto a te è sveglio.
E, incredibilmente, finalmente pensa.



È GIUSTO QUELLO CHE GLI STAI FACENDO, KAEDE? È GIUSTO INGANNARLO COSÌ?

Io non lo sto ingannando. Io provo.

COSA? COSA PROVI? AFFETTO? AMORE?COSA, DI GRAZIA, SE FINO A STAMATTINA NON
PROVAVI ALTRO CHE INDIFFERENZA TOTALE PER LUI!

Questo non è vero! Io non ho mai.

AH, SÌ, SCUSAMI, È VERO! DOVEVO CAPIRLO CHE OGNI VOLTA CHE LO CHIAMAVI '
"DO'AHO" IN REALTÀ MORIVI DALLA VOGLIA DI SALTARGLI ADDOSSO.

Io.

LASCIALO, KAEDE. È LA SOLUZIONE MIGLIORE.

Non voglio!!!

ORA, ORA NON VUOI. MA UN DOMANI? È FACILE ESSERE EGOISTI QUANDO HAI ANCORA
FRESCO IL RICORDO DEL SUO CORPO CALDO CHE TI STRINGE IL SESSO, MA COSA
ACCADRÀ SE UN GIORNO QUESTI TUOI SENTIMENTI INNATURALI SPARISSERO? COSA
FARAI QUANDO NON LO AMERAI PIÙ E LUI TI CERCHERÀ? CERCHERÀ LA PERSONA CHE
AMA, MA QUEL RAGAZZO NON ESISTERÀ PIÙ, E  ALLORA TI ODIERÀ, KAEDE. TI ODIERÀ
CON TUTTO SE STESSO PER AVERLO INGANNATO.

Non voglio.

NON SI SCHERZA CON I SENTIMENTI DELLA GENTE, KAEDE. TU RISPETTI HANAMICHI?

Sì. Sì, lo rispetto.

E ALLORA NON C'È BISOGNO CHE TI DICA ALTRO. SAI GIÀ COSA FARE.

È una decisione difficile da inghiottire, non sa se troverà la forza
necessaria a farlo.
Forse ha bisogno di un piccolo aiuto esterno.
Scende in salone e lancia uno sguardo di sbieco all'armadietto degli
alcolici.

9

- Vorrei che -hic-lei mi togliesse -hic-  l'ipnosi, signor Asaki! - esclama
Ru,  con un sorrisone ebete e due guance rosse quanto i capelli del suo
do'aho addormentato.

Complimenti, complimenti davvero, Kaede. Una figura stupenda. se mentre gli
spiegavi la situazione al telefono ieri mattina pensava avessi un criceto di
nome Teddy al posto del cervello. beh,  ora Teddy ha appena avuto un infarto
ed è stato portato in un ospedale lontano. lontano lontano. non si sa quando
potrà tornare nella sua vecchia dimora.

'QUI È LA SEGRETERIA TELEFONICA DI TEDDY RUKAWA, ADDETTO ALLA RUOTA NELLA
SUA TESTOLINA. NON SONO MOMENTANEAMENTE IN CASA, SI PREGA DI LASCIARE UN
MESSAGGIO DOPO IL SEGNALE ACUSTICO.'.

Risenti l'urlo di Hana al momento dell'orgasmo, il segnale acustico,
presumi.

E allora Asaki lascia il suo messaggio:

SIGNOR RUKAWA, ANZI, KAEDE: SEI UN IDIOTA!

- Non posso- risponde Asaki, e il mondo crolla addosso al Volpino.
- C-come?- domanda lui incredulo, assumendo l'espressione di una moffetta.
- Non posso toglierti l'ipnosi- ripete Asaki, la fronte leggermente
imperlata di sudore. Se Ru fosse abbastanza lucido, collegherebbe quello
sguardo a quella di Jordan nell'intervista del giorno prima.
- E - hic- perché? Perché non -hic-  può levarmela? Non vuole? È -hic- 
questo, vero?
- No, non è q.
- Cos'è, le sto sul -hic- cavolo?
- Ma figurat.
- Allora le sta sul cavolo Ted-hic-dy?!
- Teddy? Chi è Teddy?
- Il criceto nella mia testa, -hic-me lo dica se è così! La posso
-hic-denunciare per maltrattamento contro gli ani-hic-mali!
- Ma di che diavolo .
- Ah-aaaah! L'ho -hic- scoperta!! Vuole far venire i complessi di
inferiorità a -hic-Teddy, eh?
- NO, NO, NON MI È PASSATO NEANCHE LONTANAMENTE PER LA TESTA!!!
Kaede lo guarda di sbieco. Non dà l'impressione  di credergli molto.
- Allora mi tolg-hic-a l'ipnosi!!!- esclama.
- Signor Rukawa: io. non. posso.
- Ma per-hic-chè?!- piagnucola Kaede triste. Se lanciasse un'occhiata allo
specchio, noterebbe che il suo naso ha la stessa tonalità di un incarto di
Fruittella alla fragola.
- Perché.
- Perché.?
- Non c'è stata nessun'ipnosi- confessa in un soffio flebile Asaki, la
faccia completamente rossa, gli occhi chini a terra.
- Ma. ma . io -hic- sono andato in trance, e lei.
- No, Kaede, non sei andato in trance.
- Sì, invece-hic-, ci sono andato! Le hai detto  QUATTRO ....OTTO...UNO.
- Uno. due. tre- lo corregge Asaki.
Kaede sfarfalla la mano in un gesto vago, come scacciasse un moscerino dal
viso. forse ad indicare che 4,8,1 e 1,2,3 non facciano una grande differenza
per lui. o forse vuole scacciare veramente un moscerino. In realtà, l'uomo 
ha paura di saperlo.
- Dicevo. OTTO. OTTO... TRE.   e PUNF!!- urla Ru allargando di scatto le
braccia e lisciando il naso di Asaki di pochi millimetri, - Io cado in
trance!!!
- Kaede, non sei andato in trance- ripete l'ipnotizzatore grattandosi
preoccupato la punta del naso.
- Sì!
- Kaede.
- Sì?
- Russavi.
- . nooo- si lamenta Kaede in tono infantile.
- Russavi! Ho detto UNO, DUE E TRE e tu hai perso 'conoscenza', sì, ma non
perché sei caduto in trance, ma perché ti sei addormentato. e porca miseria,
russavi come un trombone!!
Kae rimane in silenzio. Lo osserva con sguardo vacuo. Presumo che l'assenza
di Teddy Rukawa debba essere stato un brutto colpo per lui.
Si  strofina distrattamente l'occhio stanco con le nocche della mano. Sembra
un bimbo troppo cresciuto, mentre lo fa.
Vabbè, un bimbo fino a quel momento astemio che si è scolato da poco una
bottiglia intera di Baileys, ma pur sempre un bambino.
Magari solo un po' troppo cresciuto, ecco.
Tanto cresciuto, va bene!
Un - Ah- secco è l'unico commento che riesce a formulare senza Teddy Ru.
Piano piano, Ka-chan, non fare il passo più lungo della gamba!

Senza dire nient'altro, esce e si chiude la porta alle spalle.

Il campanello di Asaki suona, e l'uomo trema. Ha paura. Più o meno la stesa
paura di Jordan accanto a Richard Colls, e trema ancora, quando apre la
porta.
I suoi timori sono fondati: è ancora Rukawa.
- Senta.
- Dimmi, figliolo.
- Nella lettera. che c'era scritto? Era pieno d'insulti?
Asaki lo guarda come avesse davanti un Takamiya seduto dal parrucchiere con
la testa piena di bigodini per la permanente.
- Insulti? No, no, non direi. certo, era un po' strana, piena di cose..
ecco, un po'.come dire. 'sconce'!
- Hn!
Hai capito il do'aho!
- Sì, beh, c'era quella roba su cosa ti avrebbe fatto se le avessi raccolto
i capelli in una treccia; e che. beh, che il suo sogno era di frustarti con
la sua divisa da marinaretta.

( uuuuh, sì, Ru, dimmi le cosacce)

- Lui-hic- cosa?- domanda Ru incredulo.
- No, non 'lui'. 'lei'.
- C-come?- chiede Kaede improvvisamente più lucido.
- La lettera era scritta da una ragazza.
- RagazzA?
- Sì, sì. ragazzA!
- Ma. il nome era Hanamichi, no?
- Sì, Hanamichi. e il cognome era..
- Sakuragi?
- No, no. era Misui, Masui. ah, sì: MATSUI!e.- ma deve interrompersi.
Davanti a lui, Rukawa è svenuto.


10

Kaede torna a casa, imbottito di caffè, di nuovo -quasi- lucido. Sta ancora
tremando pensando alla lettera. Matsui. Matsui. per qualche oscuro motivo
gli appare nella mente l'immagine dell'amica dell'Oca-Akagi, quella con i
codini. pensa ad Hana. pensa a Matsui. ripensa alla scena in giardino. sulla
lavatrice.. Sul pavimento. sul lavabo..
Trema.
Ancora una volta.
Non sarà mai abbastanza per il pericolo che ha scampato.

Torna a casa e Hana è ancora  sdraiato sul futon, tra le mani stringe un
foglio  di giornale sgualcito. Gli sorride contento quando lo vede
rientrare.
- Ciao!-sussura felice, allungando un braccio verso di lui, invitandolo a
raggiungerlo.
- Ciao- risponde Kaede accettando il suo muto consiglio e accoccolandosi tra
le braccia del suo amore.
Il suo VERO amore.
Vero.
Amore.
Dio quanto suonano bene quelle due parole insieme.
Hanno completamente un altro suono.
Hanno un odore di casa.
Hanno un sapore d'anima.
Hanamichi, il SUO Hanamichi, Hanamichi il maschietto, è caldo, sa di buono.
Gli ricopre la spalla i baci, ma il Rossino lo ferma.
- Beh. non mi devi dire nulla?- gli domanda gongolando.
- Cosa.?- domanda Kae non capendo, ma poi intravede la pagina di giornale
tra le dita bronzee del suo amore, e una foto, a colori. La cresta rossa del
giocatore che spicca lì, Ru lo riconoscerebbe tra milioni.
Che do'aho, il suo do'aho!  Ma forse questo è meglio non dirglielo, non ha
voglia di litigare. sa invece qual è la risposta per farlo stare zitto.
- Sei un Tensai!- mormora il Volpino con un mezzo sorriso.
Hanamichi scoppia nella sua solita risata da megalomane. Poi incrocia lo
sguardo col suo. sì sì, ragazzo, RA-GAZ-ZO!!! e capisce che Kae quel foglio
di giornale non lo sta filando nemmeno di striscio.
No.
Perché accontentarsi di un pupazzetto di cartone quando puoi avere
l'originale?
Sorride.
Kaede abbraccia il suo ragazzo e gli sussurra all'orecchio:
- Beh, a quando i prossimi lavoretti casalinghi?-domanda con gli occhi
brillanti di una luce maliziosa.
- Al prossimo sabato pomeriggio. no?
- No. è che la CASA ha bisogno di pulizie giornaliere. pulizie dettagliate.
- Non capisco. - risponde Hana con un ghigno, facendo in finto tonto.
- Sempre detto che sei un do'aho!
- KITSUNEEEEEEEEEE! Che fai, sfotti il grande Tensai?!
- No,- mormora Kaede con un sorriso, -AMO il grande Tensai. E adesso vieni
qui e baciami.
Hanamichi non se lo fa ripetere una seconda volta.

THE END^_^

DOH. ehm. -_-. è orrendo, ma lo posto lo stesso. ;_; COMMENTATE GENTE(
almeno chi ha letto fino a qui ed è ancora vivo. ) . un bacione a tutti,
smack, anche da parte di Teddy^_^!!!
Ciaaaaao^_^.
R: .
T:^_^!
R:.






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