E con questa parte sono a metà fic…
Tutta questa HanaRu è dedicata a Ria, Greta, Calipso, Angie, Kira e Fra!
Per la stesura di questo capitolo, un grazie particolare va a Greta! Thank
you very much, Greta!!!!
If you
want to believe
Parte IV
di
Nausicaa
Mi sveglio lentamente e
avverto qualcosa di caldo su di me, di caldo e appena un po’ pesante,
come se fosse una copertina…
Ci metto qualche secondo
a districarmi dal dormiveglia abbastanza per capire che quella che sento
su di me è la mano di Hanamichi, che mi copre protettivamente, premendomi
contro il suo torace ampio.
Volto la mia testolina
per poterlo guardare…mi ha davvero tenuto così, addosso a sé, per
tutta la notte…e non deve essere stato il massimo della comodità per
lui…
Sento qualcosa di dolce
nel cuore, una sensazione mai provata prima d’ora, per nessuno…cosa mi
sta succedendo?
Perché questo bisogno di
fissare i miei occhi nei suoi, anche se sono un gattino? Perché questo
desiderio di manifestargli quanto tenga a lui?
Sono domande confuse
nella mia testa, ma io non mi prendo il tempo per rifletterci e agisco
istintivamente: mi sollevo e sfuggo al peso della sua mano…muovo due
passi leggeri e silenziosi verso il suo volto e mi chino per leccargli una
guancia e svegliarlo.
Hanamichi borbotta
qualcosa nel sonno, poi inizia ad aprire pigramente un occhio: "Kaede…oggi
sei un micetto mattutino, eh?" mi sorride, ancora un po’ assonnato.
In via del tutto
eccezionale, do’aho…domani tornerò al mio solito sonno!!!
La testa rossa si tira a
sedere e lancia un’occhiata alla sveglia, ma senza l’entusiasmo che
gli avevo visto nei giorni scorsi; arriva addirittura a sbuffare.
"Uff…tanto lo so
che non ci sarà neanche oggi!".
Io lo guardo
interrogativamente: "Miao?".
"Rukawa, intendo…-
mi spiega lui, giocando con la punta delle mie orecchie- …me lo sento,
non lo troverò al campetto del parco, e a scuola o agli allenamenti e
allora preferisco risparmiarmi il campetto! Se lo vedessi di nuovo vuoto,
inizierei a dare la testa al muro…Non mi sento tranquillo, ho bisogno di
sapere che Rukawa sta bene…divento matto se penso che, se succedesse
qualcosa, io sarei l’ultimo al mondo a saperlo, non sono un suo amico,
non so niente di lui, non ho diritti e invece vorrei tanto saperlo mio e
poter correre in suo aiuto se ce ne fosse necessità!!!".
Io…vorrei tanto
abbracciarti e dirti che sono proprio qui, vicino a te e che sto bene
perché tu mi hai protetto e ti stai prendendo cura di me!!! E non è vero
che non hai diritti, stupido idiota, sei l’unico che potrebbe avere dei
diritti su di me!!
Mi è così chiaro,
adesso…
Ma non posso parlare e
non posso abbracciarlo e non so neanche se poi riuscirei a dirgli
veramente queste cose, perché io non so parlare, è la cosa più
difficile per me…ma una cosa posso farla!
Mi accoccolo contro di
lui e faccio le fusa…
Lo senti, quanto ti
voglio bene?
"Eheheheh…come mai
così fuseggiante, Kaede?" ride lui, affettuosamente.
Restiamo così per un po’,
quasi cullandoci nel tepore che sembra avvolgerci, poi io la smetto e mi
sposto per permettergli di alzarsi. Be’, perché non si prepara?!
"Sai, non è che
stamattina mi vada molto di allenarmi…" sbuffa Sakuragi.
Non ci provare, do’aho!!!!
Anzi, dovresti allenarti
per due!! Anche al posto mio!!!
"Miao, miao,
miao!!!" il mio è un miagolio piuttosto imperioso, chissà se saprà
intuire?
"Magari faccio solo
una corsetta qua intorno…" prosegue lui, parlando a se stesso.
CHECCOSA?!
"MIAO!" vai a
quel dannato campetto e allenati!
È importante, Hana, non
voglio che ci rinunci solo a causa della mia assenza…anche se in questi
giorni sto pensando di meno al basket, non significa che non sia nei miei
pensieri; e ormai questo sport è entrato anche nei tuoi e ci deve
restare!
"Ma com’è che mi
miagoli contro se dico che non mi va di raggiungere il campetto? Ah, ho
proprio indovinato a chiamarti Kaede!!" mi scruta lui, divertito,
anche se vuole fare finta di essere seccato.
Per scongiurare ogni suo
tentativo di rimettersi a dormire gli soffio contro e lui sgrana gli
occhi.
"Addirittura, siamo
al soffio!!!! Te l’ho già detto una volta, sei un micetto strano!
Adorabile, ma strano…andresti davvero d’accordo con Rukawa…"
però sembra aver recepito il messaggio perché si alza, sbuffando e
recriminando contro tutti i Kaede del mondo, che sarebbero una massa di
testardi prepotenti, a qualsiasi specie appartengano, umana o animale, e a
me viene da ridere, come non capitava da anni, e da sorridere, per l’affetto
con cui dice queste cose…
In pochi secondi
Hanamichi si veste con calzoncini e canotta e prima di uscire si accosta
nuovamente al letto da dove lo osservo io e si china sul mio musetto.
"Ok, sto uscendo! Me
la merito qualche coccola?" mi sorride.
"Miao" e io
strofino il musetto contro la sua guancia e gliela lecco un po’, anche…
Lui ride per il
solletico, poi si raddrizza: "Allora torno presto, Kaede!".
E se ne va.
Così, anche stamattina
si ripete la stessa sequenza delle tre precedenti: il do’aho che va ad
allenarsi, poi torna e facciamo colazione, lui che va a scuola e io che mi
ritrovo da solo a pensare a me, a lui, a me e a lui. A me con lui.
E per la prima volta non
sono castelli in aria o pensieri dati dall’impulso del momento. No. Mi
metto seriamente a pensare a come sarebbe realizzare il suo sogno e stare
con lui, a come sarebbe se diventasse anche il mio sogno quello di stare
insieme…
Passare i pomeriggi e le
serate insieme, allenarci al campetto, cenare noi due soli, e magari
perfino studiare… e farmi baciare e abbracciare, abbandonandomi a lui
senza difese, senza muri.
Mi piacerebbe sentire la
sua vociaccia alta sempre nelle orecchie? O il chiacchiericcio
ininterrotto e il suo bisogno di contatto fisico, il suo dare sentenze su
tutto, i suoi proclami da tensai…?
Penso che mi piacerebbe,
perché adesso so che c’è altro.
Ma io sono pronto a
vivere una situazione del genere?
Con questa mia
introversione, la mia indipendenza…saprei davvero dividere il mio spazio
ed il mio tempo con qualcuno?!
Non ci ho mai pensato
prima e ritrovarmi a farlo così, seriamente, inaspettatamente, mi turba e
mi fa anche venire mal di testa; una parte di me, la più chiusa, mi dice
che è troppo presto, che non saprei rinunciare a parte della mia
indipendenza, che litigheremmo continuamente, perché lui è una testa
dura, ma anche io voglio le cose a modo mio e sarebbe stressante e
faticoso…ma l’altra parte di me pensa al suo sorriso affettuoso, alle
sue mani calde e a tutto quello che ha detto su di me e a quale splendida
avventura sarebbe dividere le giornate con lui, non ci sarebbe noia, non
ci sarebbe apatia, ma luce e dolcezza…di sicuro qualche baruffa e
qualche tempesta e poi un’esplosione di colori…
Pensare a queste cose mi
fa sentire il bisogno di averlo qui, mi dà fastidio che stia a scuola,
vorrei averlo qui a parlare con me, vorrei che mi raccontasse tutto quello
che ci è successo da quando ci siamo incontrati sulla terrazza…non per
i fatti in sé, perché scopro adesso che ho memorizzato tutto, non mi
manca un solo ricordo, non è per questo…
È solo che mi piace
tanto sentire quegli stessi avvenimenti raccontati da lui, con la sua
interpretazione, che aggiunge tasselli alla mia; chissà se anche lui si
ricorda tutto?
Hn…
Domanda stupida…ha
detto che pensa sempre a me…forse, dopotutto scoprirei davvero qualcosa
che ho dimenticato!
Quando arriva l’ora del
pasto, mangio un altro po’ e poi torno nella nostra camera (la nostra
camera…) per dormire fino al suo ritorno: il sonno mi ha sempre fatto
bene, mi schiarisce le idee.
Nonostante questo, mi
sento felice quando il tocco gentile di una mano mi fa svegliare…Hanamichi
è tornato! E mi sta accarezzando per destarmi.
Apro gli occhietti e li
punto nei suoi, che sembrano alterati ed emozionati.
"Kaede, ho il numero
di telefono di Rukawa!!!!!".
Mi sveglio
definitivamente! CHECCOSA?!
Come ha fatto ad averlo?
Cosa ne vuole fare? Ossia, questo è abbastanza intuibile.
"Miao miao"
miagolo per spingerlo a raccontare oltre.
"Ci sto uscendo
matto per questa assenza di Rukawa, non posso starmene qui senza fare
niente, senza sapere niente!!" e nel dirlo mi prende in braccio,
portandomi con sé nel salotto, dove è il telefono.
"Ho convinto Ayako a
darmi il suo recapito…finalmente saprò cosa sta succedendo alla mia
volpe! Non sai che giri di parole ho fatto per chiederglielo, ma lei non
si è scomposta o stupita più di tanto…anzi, mi ha sorriso in modo
strano!".
Hanamichi compone il mio
numero di casa, che si è appuntato su un foglietto, e mi tiene accanto a
sé sul divano mentre attende una risposta che non arriverà…
"Ah!…ah, no…è
la segreteria telefonica…però…è la sua voce…".
E rimane davvero in
ascolto, sotto il mio sguardo stupito; per qualche secondo sembra indeciso
se lasciare un messaggio o meno, ma poi non lo fa e riattacca.
"Maledizione…"
mormora fra i denti, deluso dal silenzio del telefono e di se stesso.
Senza miagolare, io mi faccio più vicino e lo tocco con una zampetta.
Lui volta verso di me un
viso non disteso, nervoso, ma a quanto pare la mia vista riesce a
rischiarare la sua espressione.
"Però…se non è
in casa forse sta bene! Magari ha iniziato a riuscire e non è venuto a
scuola per non affaticarsi troppo…".
Tace per qualche minuto,
rimuginando su questa cosa, e io intanto gli salto in braccio, premendomi
contro di lui.
"Vuoi sentire la sua
voce, Kaede?! Dai, dai…è bellissima, non puoi neanche immaginare
quanto! È morbida e leggera, è un mormorio sensuale che fa perdere la
testa…".
Veramente ho odiato il
momento in cui mio padre mi ha chiesto di incidere il messaggio da
lasciare nella segreteria, non è che lo riascolti volentieri!!!
Ricordo di aver passato
una serata facendo tentativi, perché non mi veniva mai il tono adatto: o
sembravo arrabbiato o appena emerso da un sonno profondo o peggio!!! E mio
padre che rideva, divertito!!!
Ma Hanamichi mi solleva
portandomi accanto al suo viso e avvicina la cornetta al mio orecchio.
"Casa Rukawa, siamo
momentaneamente assenti…".
È buffissimo sentirmi!!!
Mi sembra quasi la voce di un’altra persona…
Anche la testa rossa
resta in ascolto, poi mi guarda dritto negli occhi e mi dice: "Adesso
che ci penso, non ti ho ancora mostrato…torniamo in camera!!!!".
Rimette a posto il
cordless e come un fulmine si precipita nella sua stanza, tenendomi
stretto a sé; una volta lì, si siede alla scrivania e io posso
finalmente vedere cosa ci sia sopra: be’, libri, fumetti, matite sparse
e…un momento!!!!
"Non ti avevo ancora
fatto vedere una foto di Rukawa…eccolo qui! Non è bellissimo?!" lo
dice con voce sognante e io mi ritrovo nella situazione abbastanza
surreale di guardare Hanamichi che guarda una mia foto senza sapere di
avermi in braccio…è proprio la foto di cui intravedevo la cornice dal
pavimento.
Però ho bisogno di una
spiegazione!
Punto primo: quando me l’ha
fatta?
Punto secondo: come mai
ero sotto la doccia e non mi sono accorto che qualcuno mi stava
fotografando?!
Infatti questa foto mi
ritrae (a mezzo busto, per fortuna…) mentre mi sto lavando nelle docce
di uno spogliatoio che però non mi sembra il nostro; ho il capo
leggermente arrovesciato all’indietro, gli occhi chiusi e si vede il
luccichio dell’acqua che scorre sulla mia pelle bianca.
"Adesso c’è
questa foto incorniciata, ma in realtà faccio a rotazione, ne ho almeno
una dozzina fra cui scegliere!".
CHECCOSA?! Oddio…ma
quando me le ha fatte? Dove?!
Hanamichi ride, forse ho
fatto un musetto buffo: "Eheheheh…ora ti racconto…".
Ecco, spiegami che sarà
meglio!
"L’anno scorso,
durante il campionato, ho deciso che volevo una foto di Rukawa, da tenere
qui in camera, ma non volevo che fosse una cosa ufficiale, che so, quelle
della scuola o quelle che si fanno alla fine del campionato prefettorio…a
parte che mi dà fastidio che la mia volpe compaia in altre foto che
circolino e possano essere viste da chiunque, devo trovare un modo per
farle sparire! Comunque…volevo un’immagine che fosse solo mia, che non
potesse vedere nessun altro! Così ho sequestrato a Yohei la macchina
fotografica per un bel po’ e ho iniziato a fotografare la mia kitsune!
Ehm…io ho detto 12 foto, ma in effetti ne ho una scatola piena, nell’armadio!
In principio ho avuto…come dire…qualche problema ad inquadrare però
non me la sono sentito di buttare niente…magari si vedeva un suo
braccio, una sua gamba o un ciuffo dei suoi capelli… Poi mi sono
impratichito e le foto hanno iniziato a venire bene. Sai quando l’ho
fatta questa?".
Non lo so, dimmelo! Io…possibile
che io non mi sia mai accorto di niente?!
"E’ stato dopo la
nostra vittoria sul Ryonan, per la qualificazione al campionato nazionale!
Nello spogliatoio eravamo euforici, c’era un’allegria pazzesca e io ho
fatto questo ragionamento geniale: con la scusa di fare foto-ricordo, ho
iniziato a scattare di qua e di là, inquadrando anche Rukawa!!! Certo ho
dovuto anche fare foto di cui non mi fregava niente, però ne è valsa la
pena…e poi almeno Mitsui e Kogure si sono presi quelle in cui
comparivano loro!".
I senpai? Lo guardo un po’
stordito e Hanamichi ride accarezzandomi.
"Mitsui e Kogure
sono due miei amici e compagni di squadra e stanno insieme già da un po’!
Erano così contenti di avere delle foto tutte loro!!!".
Mitsui e Kogure stanno
insieme?!…oddio, mi si stanno aprendo nuovi orizzonti…
"Poi vedi, a un
certo punto Rukawa è entrato nella doccia e tu capisci che io non potevo
resistere…tra l’altro mi scoccia ancora che sia venuta male! Nelle mie
intenzioni doveva essere a figura intera, l’avevo pure inquadrato per
bene e stavo approfittando dell’euforia che regnava nello spogliatoio
per fotografarlo indisturbato, quando il Gorilla ha urlato qualcosa con il
suo vocione e mi ha fatto prendere un colpo, così mi sono mosso ed è
venuta soltanto a mezzo busto!".
Do’aho hentai!!!!!
Però d’un tratto la
sua voce perde il tono malizioso che ha avuto nel raccontare le ultime
cose e si addolcisce.
"Ma non importa…basta
solo che si veda lui…Guarda che pelle bianca! Mi fa pensare alla luna o
alla neve…e vedi come contrastano i capelli? Sono neri come l’inchiostro…e
poi, qui ha gli occhi chiusi, ma Rukawa ha degli occhi bellissimi,
profondi, intensi, di un blu quasi nero…e il suo corpo…".
Tace di colpo, senza
staccare lo sguardo dalla foto.
Quanto tempo avrà
passato, osservandola?
Le sue guance adesso sono
arrossate, i suoi occhi brillano in modo indefinibile…sembra di leggervi
anche…desiderio…hanno un che di bruciante, come il fuoco…
E per la prima volta, io
mi rendo conto che tutto questo ha anche una dimensione fisica che va
oltre i baci a cui avevo pensato…mi rendo conto che lui mi desidera in quel
senso…
Non mi servirebbe di
saper leggere nel pensiero, adesso, per intuire cosa li stia passando per
la testa! E il suo rossore parla per lui.
Mi fa impressione, ma non
in senso negativo; è la prima volta che mi sento desiderato, amato…Pur
nella mia inesperienza, intuisco che lo sguardo adorante che Hanamichi
rivolge alla mia immagine racchiude un desiderio che va al di là del
semplice possesso fisico.
Il mio cuore batte un po’
più forte, istintivamente mi premo di più contro di lui, respirando il
calore della sua pelle; la sua carezza mi arruffa la testolina e il alzo
il musetto per guardarlo negli occhi.
"Allora, Kaede, non
sei contento che ti abbia messo il nome di una persona così
speciale?" mi chiede sorridendo.
"Miao" sono
contento, ma per un altro motivo, do’aho…
Lui si alza dalla sedia e
mi appoggia sul suo letto, facendo poi per uscire.
"Miao!" lo
richiamo io; sono stato da solo tutta la mattina, ora voglio stare con
lui!!!
"Aspettami un
attimo, micio! Riprovo a telefonare a Rukawa, magari è tornato!" e
sparisce nel corridoio per andare in salotto.
E io me ne resto
acciambellato sul suo lenzuolo e mi sento davvero triste, perché lui si
sta preoccupando da morire per me e penso a come mi sentirei io al suo
posto: probabilmente darei la testa al muro, impazzirei…
Improvvisamente mi arriva
la sua voce; ma con chi diavolo sta parlando?! Che la governante sia
tornata in anticipo? Spero di no o saranno in due a preoccuparsi…
Hanamichi rientra in
camera poco dopo, un po’ imbronciato e un po’ esultante, come se
avesse ottenuto qualcosa di importante.
"Guarda, Kaede!!!!
Ho l’indirizzo di Rukawa!!! Lui continua a non rispondere…alla fine ho
chiamato Ayako e mi sono fatto dire dove abita: domani mattina andrò da
lui e al diavolo la scuola!!! Ci sto veramente uscendo pazzo, devo
scoprire qualcosa!!!" e nel dirlo gira per la stanza, nervoso,
ansioso.
Mi dispiace così tanto,
Hana…
"Sono mesi che lo
amo e non sono stato capace di dirglielo…e ora non riesco neanche a
trovarlo…- la sua voce è bassa, il tono è serio: capisco che sta
parlando più con se stesso che con me-…ma appena ce l’avrò di nuovo
davanti gli dirò che lo amo e che non provasse mai più ad allontanarsi
da me!!!".
Io sono qui, Hana!
"Miao miao"
riesci a capirlo?! No…ma come potresti…
Al mio miagolio, lui
torna a guardarmi.
"Uh? Hai ragione!
Non devo pensare a cose brutte, non può essere successo niente a Rukawa,
ci sarà senz’altro una spiegazione!".
Infatti, c’è, Hana,
anche se non so chi sarebbe disposto a credermi!
"Io sono ottimista,
non può essere che così! E domani andrò a casa sua e il mistero sarà
risolto!".
È tornato energico come
al solito, come mi piace vederlo, eppure percepisco ancora un lontano
sottofondo d’ansia che emana da lui e so che lo avvertirò fino a che
non sarò ritornato normale.
"Intanto, devo
occuparmi di te, piccolino! Te lo avevo promesso che mi sarei preso cura
del tuo bel pelo!".
NON CI PENSASSE
NEMMENO!!!
Io sto bene così, non mi
serve altro! Cosa vorrebbe fare al mio pelo?!
Vedo Hanamichi recuperare
il bustone del negozio di animali e frugarci dentro per estrarne una
piccola spazzola; me la mostra con soddisfazione.
"Ta-dan!!! Ecco la
spazzola adatta al pelo dei cuccioli: il negoziante mi ha spiegato che un
cucciolino si può spazzolare, ma senza aggiungere lozioni o altro, per
quello bisognerà aspettare che tu diventi un po’ più grande, Kaede, e
allora…".
Il do’aho si dilunga in
un racconto su come il gatto del tensai vincerà il primo premio ad una
esposizione felina, ma io non lo ascolto molto; invece, presto tutta la
mia attenzione alla spazzoletta e ai sui dentini metallici…
Sicuramente Hanamichi mi
strapperà ciocche di pelo!!!! Aiuto…
Con disinvoltura, faccio
per cercare di allontanarmi, ma lui mi afferra per la collottola e mi
impedisce la fuga.
"Ffffffffhhh…"
gli soffio contro! Insomma, do’aho, lascia stare questa dannata
collottola!!!
"Oi, che cercavi di
fare, eh, Kaede?! Ho detto che voglio occuparmi del tuo pelo!" mi
sgrida lui, tenendomi ben stretto nonostante i miei morsetti per indurlo a
lasciarmi.
"Non ci riuscirai,
non hai capito…io non lascio ciò a cui tengo…".
Hn…
Sì, invece, l’avevo
capito: in questo siamo uguali io e te, Hana.
E va bene, voglio
fidarmi; gli miagolo un ‘miao’ di assenso che però significa anche
che se mi farà male con quell’affare, lo azzannerò!!!
"Ecco, bravo, vieni
in braccio a me" dice, sedendosi a terra, e io lo faccio.
"MIAAAAOOO!!!".
Lo sapevo!!! Questo
imbecille mi avrà strappato una ciocca di pelo!!! Reagisco male per il
dolore, conficcandogli le unghiette nel braccio e miagolandogli contro.
"Oddio, Kaede,
scusa, scusa!!! Non mi sono reso conto!! Avrò la mano più leggera, te lo
prometto…" e si china su di me baciandomi la testolina, incurante
dei miei graffi e del mio musetto arrabbiato.
Credo che potrei
abituarmi ai suoi baci…e alla sua indole un po’ pazza!!!
E poi il do’aho
mantiene la sua promessa ed è gentile e delicato nello spazzolarmi e io
mi rilasso e senza accorgermene gli faccio le fusa quando lui ride
leggermente nel dirmi: "Sembri un batuffolino!".
Stiamo per qualche altro
minuto così, ognuno perso nei suoi pensieri, finché non arriva il
momento della cena a spezzare questa atmosfera un po’ tenera e un po’
malinconica.
Naturalmente io finisco
di mangiare la mia scatoletta prima che lui termini la sua cena, e
altrettanto naturalmente lui alla fine mangia con me che gli sto
acciambellato sulle gambe.
Quando lo sento prendermi
in braccio per poi depormi su una sedia, protesto.
"Miao!" stavo
così comodo…
"Un attimo, Kaede:
apparecchio per mia madre, così quando tornerà dall’ospedale troverà
la tavola già pronta!" me lo dice sorridendo, sforzandosi di
sembrare allegro, ma io so che continua ad essere preoccupato per me.
Lo guardo compiere
velocemente questi semplici gesti quotidiani e penso che mi piace, che mi
piace proprio come persona: è buono e affettuoso e sa dimostrarlo…
Quando ha finito, mi riporta con sé nella sua camera e si siede sul
letto.
"E così domani
vedrò la casa di Rukawa!!! Chissà com’è? Sarà sicuramente più
grande di questa e avrà un bel giardino…e a lui, che cosa dirò, per
giustificare il mio interessamento? Potrei dirgli che dovevo assicurarmi
che niente mettesse fuori combattimento il mio rivale prima di me…questo
non dovrebbe stupirlo…".
Potresti dirmi che mi
ami, do’aho…
"Oppure dovrei
dirgli che lo amo, sì, dovrei decidermi una volta per tutte e rischiare
anche di perdere la faccia davanti a lui e di essere preso in giro!! Anche
se…".
Anche se, cosa?
"Miao?".
"Anche se so che lui
non mi prenderebbe in giro. Sai, Rukawa parla pochissimo, è difficile
interpretarlo, però…lui non è affatto il tipo che schernisce i
sentimenti altrui, lo so! Ha un tipo di gentilezza difficile da capire, ma
io penso di averla saputa cogliere: i calci che mi ha dato nelle varie
partite, per scuotermi e spronarmi, sono stati la più bella forma di
incoraggiamento che io abbia mai ricevuto…ed è leale e sincero. Il suo
sguardo è limpido…Vuoi sapere qual è l’unica cosa che non capisco?
Perché non sorrida mai…sono sicuro che sarebbe ancora più bello e
luminoso se sorridesse! Insomma, è bello, è un campione sportivo…se
non sorride, dev’essere per qualche motivo importante: secondo me ha
sofferto molto in passato e questo ha lasciato delle cicatrici...Per
questo so che non mi prenderebbe in giro: chi ha conosciuto il dolore, non
vuole procurarne agli altri...".
Hanamichi ha parlato
senza un filo logico, istintivamente, e io me ne sto rannicchiato contro
di lui, a pensare a quanto mi abbia capito bene, a quanto abbia compreso
di me anche senza che io gli confidassi nulla.
Come ci è riuscito?
Possibile che sia
semplicemente merito dell’amore? È davvero così semplice?
"Sì, forse dovrei
dichiararmi…- mormora la mia testa rossa, parlando con se stesso- …dovrei
avere questo coraggio: di guardarlo negli occhi e dirgli che non voglio
più stare senza di lui…".
Non ci starai, Hana…e
questo pensiero mi fa capire che ormai ho deciso e che ho scelto lui…
Ma per quanto tempo
ancora non potrò farglielo capire? Davvero resterò un gattino per tutta
la settimana?!
Dopo qualche minuto
Hanamichi si alza e prova a studiare un po’, ma non ci riesce granché e
mi dice ridacchiando che tanto lui è un genio a cui basta guardare i
libri per impararli e che tanto domani salterà le lezioni!
Non è molto tardi, ma la
tensione nervosa causata dall’ansia che prova per me deve averlo
stancato emotivamente, quindi si prepara per andare a dormire; non appena
si sdraia, io non faccio cenno di voler scendere dal letto per raggiungere
la mia cesta e lui mi guarda sorridendo.
"Mi sembra di aver
capito che ormai hai deciso di dormire sempre con me!".
Indovinato, Hana!
Gli salto in grembo e poi
mi raggomitolo tutto sul suo torace, come ieri notte.
"E hai deciso anche
che dovrò essere sempre io il tuo cuscino, eh?!" scherza lui.
"Miao miao" sì
sì…
Le sue mani mi
accarezzano, mi cingono protettivamente, in un abbraccio sicuro e forte.
"Va benissimo…dormiamo
così…buonanotte, Kaede"
Vorrei restare fra le sue
braccia per sempre…
Fine della quarta parte ^^
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