Altra HanaRu, scusate, sono ripetitiva, ma loro sono in assoluto la mia coppia preferita…i personaggi non sono miei, ma di Inoue…purtroppo!!! Una dedica e un bacione a Ria, a Calipso, a Greta e a Angie. Grazie di tutto

 


I can read in your eyes

di Nausicaa


Parte prima.- Avete qualcosa da dire?

 

Quest’ultimo scorcio delle vacanze estive sta trascorrendo proprio bene. Niente scuola (ovviamente), la kitsune è pacifica…e questa sera ci ritroveremo tutti a casa del Gorilla per una bella rimpatriata post-vittoria!!!

Torno adesso da una bella mangiata da “Danny’s”, con Yohei e tutta la banda, che non ha ancora finito di festeggiarmi, e ieri sono anche riuscito ad intravedere mia madre, il cui sguardo si fa sempre più minaccioso mentre mi intima: “Voglio conoscere Rukawa!!! Quando me lo presenti?”. A dire il vero l’idea mi terrorizza, anche se non so bene perché…no, lo so il perché: da un lato ho paura che la volpe non gradirebbe il carattere esuberante di mia madre, che potrebbe rivelarsi anche assillante (due persone a cui fare prediche invece che una, per lei sarebbe il massimo…), da un altro ho paura che si coalizzino contro di me, altra eventualità possibilissima!!! Ma sarà inevitabile che si conoscano, prima o poi. Meglio non pensarci…

Entro dal cancello e, nel giardino, mi arriva il miagolio dei gatti e io mi giro a guardarli. Uh? Uhm…questa dev’essere opera della stupida volpe…

“Kaeeeeeeedeeeeee” lo chiamo, entrando in casa;  sento un “hn” da dietro la porta del salotto e io corro da lui.

“Ciao, amore” lo saluto…oooooh…si sta stiracchiando tutto sul divano…

“Hn” ripete lui, poi scuote la testa per svegliarsi meglio.

“Dormivi?”.

“Sei intuitivo, do’aho!” replica lui.

Mi porto davanti alla mia stupenda e stupida kitsune e lo guardo seriamente: “Senti, stupida volpe, io sono sobrio, non ho bevuto e quindi non posso vedere doppio!!”.

I suoi meravigliosi occhi blu mi fissano leggermente ironici: “E’ una bella notizia, do’aho” ma credo che abbia capito a cosa alludo…

“C’erano due gatti quando sono uscito…- proseguo- … ora sono quattro. Come mai?”.

Kaede alza le spalle, senza scomporsi: “Li ho trovati per strada…”.

“Ma tutti tu li trovi i gatti neri di Kanagawa?”.

Il mio volpino si acciglia: “Sei diventato daltonico, Hana? Non ti sei accorto che uno dei nuovi gattini è rosso?”.

“Rosso?!” ah, bè allora il discorso cambia, la cosa mi piace!!!

Io e Kaede andiamo nel giardino e lui mi spiega che li ha già portati dal veterinario; noto subito, chiedendomi come mi sia sfuggito prima, che uno dei nuovi arrivati in effetti è rosso e questo mi fa sorridere.

“Scegli tu il suo nome” mi dice Kaede, a voce bassa.

Mm… il mio nome preferito è quello della mia volpe, ma non mi va di darlo ad uno stupido gatto. Però lui uno lo ha chiamato Hana…

“Ho deciso: Kae-chan!!!! Così ci saranno tutti e due i nostri diminutivi. Ti piace?” sono davvero contento di questa pensata!!

“Hn…io l’altro l’ho chiamato Jordy”.

Da Michael Jordan, certo, non devo neanche chiederlo ormai; lui si inginocchia e accarezza i micetti e io invece accarezzo i suoi capelli folti e morbidi, facendo scivolare le dita in quella seta corvina. Lo guardo bene, seduto in jeans e canotta, e lo trovo bellissimo. Lui sembra percepire il mio sguardo fisso.

“Siediti vicino a me…” mi invita Kaede, con la sua bella voce profonda.

Io non me lo faccio dire due volte, ma la kitsune mi coglie di sorpresa, mi spinge all’indietro e praticamente si sdraia su di me, baciandomi. Il suo bacio mi toglie il respiro e anche i suoi occhi, quando li guardo; sentire il suo corpo premuto sul mio mi eccita, ma in un lampo mi ricordo che siamo all’aperto, in giardino!!! E’ vero che il muro di cinta dovrebbe nasconderci alla vista altrui, ma insomma…

“Ehm…ti pare il luogo adatto, stupida volpe?” borbotto, un po’ imbarazzato. Ma lui non fa una piega, anzi diventa molto malizioso: “Cosa c’è, do’aho? Non vuoi rotolarti con me sull’erba?”.

“In pieno giorno?! E poi…tra un po’ dovremo prepararci o te lo sei scordato? Dai, ci rifaremo stanotte…” prometto io, già contando le ore e i minuti.

Kaede abbandona il capo sulla mia spalla, sento il suo respiro fresco sul collo: “A me non va di andare dal Gorilla”.

Lo sapevo che prima o poi l’avrebbe detto! Non gli piacciono le riunioni tra amici e non gli va di stare troppe ore in mezzo alla gente, ma stavolta non gliela do vinta, decisamente no! Io invece ho proprio voglia di rivedere Akagi, Mitsui e Kogure…stavamo sempre lì a provocarci e a questionare (tranne che con Kogure), ma devo ammettere che mi mancano moltissimo ora che non fanno più parte della squadra. Per me sono amici. Ok, non saranno mai amici come Yohei, Okusu, Noma e Takamiya, ma sono amici anche loro!!!. Mi lancio in un’opera di convincimento…

“Avanti, kitsune! non essere asociale almeno per questa volta…” lo rimprovero, scompigliandogli i capelli.

“Hn. Vuoi dire che preferisci andare a casa del Gorilla piuttosto che trascorrere ore di sesso sfrenato con me?”.

Ehm…certo che se la mette così…Non sta scherzando, ve lo assicuro: il mio volpino è sempre stato esuberante, diciamo così, da questo punto di vista, ma ora pare lo sia ancora di più. Probabilmente è una delle conseguenze positive della nostra vittoria e io ne sono felicissimo, anche se ha i suoi effetti collaterali…insomma, detto tra noi, spero di riuscire a continuare a reggere i suoi ritmi…

Infilo le mani sotto la sua maglietta, facendogli provare leggerissimi brividi: “Quando torneremo a casa ci dedicheremo a queste ore di sesso sfrenato, kitsune” gli dico, facendogli capire che voglio assolutamente andare alla festa.

Lui rimane in silenzio e a me viene da sorridere, pensando a quanto io, così estroverso, abbia imparato ad amare il suo silenzio e la sua introversione.

“Sarà una bella serata, Kaede…non puoi mancare proprio tu, in fondo sei il MVP e vogliono farti i complimenti!!! Sono stati nostri compagni di squadra e Miyagi è il capitano, kitsune, e magari tu non li consideri amici, ma sono sicuro che a modo loro ti vogliono bene” non so se sono riuscito a coordinare bene i miei pensieri, ma spero di averlo convinto.

Sento le labbra morbide di Kaede sul collo, i suoi baci dolci e leggeri.

“Allora, andiamo a prepararci?” lo sollecito.

“Hn”…ehehehe…si taglierebbe la lingua piuttosto di dire sì, ma io ormai capisco i suoi messaggi in codice!!!

“Anche se, comunque, nessuno di loro ti vorrà mai bene tanto quanto me!!!” gli ricordo, accarezzandogli una guancia; lui mi bacia in fronte, gesto che trovo tenerissimo, poi ci alziamo da terra e torniamo in casa per prepararci.

“Ci sarà anche l’oca?” mi chiede all’improvviso Kaede.

Naturalmente l’oca è Haruko…

Proprio non gli va giù che per tanto tempo io mi sia dichiarato innamorato perso di lei, anche se non era vero. Una volta mi ha detto che solo ad un do’aho come me poteva piacere quella cretina…Ora lo prendo in giro!!!

“Sicuro che ci sarà! Tanto che le ho promesso di ballare con lei e…” non faccio in tempo a finire la frase che mi arriva una gomitata nello stomaco.

“Do’aho!” mi sibila la volpe.

“KITSUNEEEEEE!!!! Io scherzavo!!!!!!!” protesto.

Kaede inclina il capo e mi dice, con seria tranquillità: “Lo so che stavi scherzando, do’aho, altrimenti non te la saresti cavata con una gomitata…ma devi capire che c’è scherzo e scherzo”.

“Grrr…stupida volpe priva di senso dell’umorismo!!!” borbotto, notevolmente irritato, mentre saliamo le scale. Ma sotto sotto mi fa piacere la sua possessività…

“Forse dovrei telefonare a Sendoh…” mi dice, come per caso, con la sua voce più atona.

“Eh?” cosa diavolo sta dicendo?!

“Sai, per invitarlo: in fondo è arrivato terzo e poi…”.

“CHE COSAAAA?!” grido; il solo sentir nominare quel porcospino mi fa saltare i nervi!!!!!

“Scherzavo, do’aho…per caso non hai senso dell’umorismo?” mi provoca Kaede. SIGH!! Colpito e affondato…è inutile, riesce sempre a tenermi testa…

 

Siamo a casa del Gorilla e ci stiamo divertendo. O, per lo meno, IO mi sto divertendo. Quando siamo arrivati Kaede è stato un po’ al centro dell’attenzione e io potevo percepire il suo disagio da lontano; non gli piace avere tutta la gente addosso…tranne me!! Ehehehehe…

Stasera è davvero bellissimo, il mio volpino, con una maglia di un colore che ha chiamato indaco, e poi è più loquace del solito, o almeno si sforza: quando Akagi, Mitsui e Kogure si sono complimentati con lui, ho visto i suoi lineamenti distendersi e ho sentito la sua voce dire loro che l’esperienza dello scorso anno è stata importante per la vittoria attuale.

Be’, ormai lo conosco l’amore della mia vita: era il suo modo per dire che questo trionfo appartiene anche agli ex- giocatori dello Shohoku e so che loro lo hanno apprezzato.

Ci raduniamo in quel famoso salotto dove avevamo dovuto studiare sotto la vigilanza del Gorilla; non siamo molti, praticamente la formazione storica della squadra più Kogure e Ayako. Non è che abbiamo voluto escludere gli altri, ma avevamo bisogno di essere solo noi, perché quello che abbiamo condiviso in campo ha creato fra noi un legame particolare ed esclusivo; non c’è neanche Haruko. Scopriamo che lei e le sue amiche sono partite per le vacanze e penso che il mio volpino sia davvero felice della sua assenza. Scopriamo anche che in mancanza di Haruko la cena è stata preparata da Ayako…non che si sia ammazzata di fatica, intendiamoci, ha preparato piatti freddi a base di verdure, bibite dissetanti e gelato, ma forse ha fatto bene, perché fa molto caldo e poi, diciamo la verità, io ingurgito qualunque cosa, mi basta mangiare…

Ci sistemiamo in modo informale e il nostro ex- teppista Hisashi Mitsui è in vena di battute e sceglie me come bersaglio: “Di’ un po’, scimmia rossa, come hai fatto a migliorare così tanto? Scommetto che è merito di Rukawa…”.

Effettivamente sì, ma non lo ammetterò mai di fronte a loro!!!

“Un genio non ha bisogno di nessuno per migliorare, Mitsui!- ribatto io, puntandogli un dito contro- Sappi che al tensai basta attingere alle sue immense risorse per migliorare!!”.

“Il solito sbruffone!” scuote la testa Mitsui.

“Non dirlo a me che l’ho dovuto sopportare per tutto il campionato” Ryota aggiunge più che volentieri il carico da mille.

“I soliti piantagrane…” borbotta il Gorilla, mentre Ayako ride. Solo il mio Kaede rimane in silenzio.

Chi blocca la mia rispostaccia imminente è Kogure, con il suo tono gentile: “Ragazzi, non lo trovate strano? Sembra che certe cose non siano cambiate affatto in tutti questi mesi e altre, invece, lo siano…Forse dovremmo incontrarci un po’ più spesso. In fondo, questi due anni saranno indelebili nella nostra memoria e, ogni volta che li ricorderemo, ripenseremo anche gli uni agli altri. A molte persone capita di lasciarsi scivolare dalle mani legami a cui tengono solo per trascuratezza, per superficialità…ad un certo punto ci si accorge che non  si vede una persona da mesi e poi non ci si  ricorda il perché…sarebbe triste se capitasse anche a noi, vero?”.

“Vero” commenta solennemente Akagi. 

Vedo Mitsui sorridere al Megane-kun e mi accorgo che forse il suo discorso ha colpito anche il mio Kaede; ma chi è veramente entusiasta è Ayako: “Ragazzi, ho una proposta!!! Dovremmo fare in modo di riuscire a vederci almeno due volte al mese: non sempre per cenare insieme, è chiaro, potremmo darci appuntamento ad un campetto da basket, oppure per un cinema…Intanto vi invito già a casa mia per la prossima volta!!! Preparerò tutto io!!!” e il suo tono ci fa capire che non accetterà rifiuti. Ma sembriamo tutti convinti…

In effetti a me l’idea piace un sacco…Guardo speranzoso la mia volpe per fargli capire che voglio partecipare a queste riunioni e mi conforta notare che lui non  mi rivolge subito la sua occhiata da niente-da-fare…

Ti aiuterò io, Aya- chan” si offre subito Miyagi.

“Guarda che ci conto” gli sorride Ayako.

I due si guardano per un lungo istante in un modo che io trovo moooooolto sospetto. Uhm…prima quel lungo abbraccio il giorno della vittoria e ora questo…Be’, mi sa che Ryota è vicino a realizzare il suo sogno d’amore!!! Lo spero proprio…

E non devo essere l’unico a pensarla così, perché Mitsui non si lascia sfuggire l’occasione.

“Ehi ehi ! dobbiamo iniziare a canticchiare la marcia nuziale?” ride, il nostro ex- teppista, e noi ridiamo con lui e anche la mia kitsune segue il discorso, perché vorrebbe che Ayako si decidesse una buona volta.

Va avanti così per un po’, poi io e Kaede ci scambiamo un lungo sguardo e capiamo che vogliamo stare da soli per qualche minuto, ma come fare? Uhm…qui urge un’idea da tensai, una delle mie grandi trovate insomma!!! Ci sono!!!!

“Oi Gori, posso andare in camera tua a dare un’occhiata alla tua divisa della squadra universitaria?” esclamo; se ben ricordo ha l’abitudine di tenerla appesa sopra al letto…

“Basta che non fai disastri” mi ammonisce lui.

Ma perché pensa sempre che io debba combinare disastri?

Mi alzo, tutto orgoglioso per la mia genialità, e mi rivolgo a Kaede: “Oi kitsune, vieni con me! E’ meglio che la guardi ora una divisa universitaria da titolare, perché non sono sicuro che una stupida volpe come te ci arriverà tanto presto!!!”.

“Do’aho” replica lui, ma si alza a sua volta e si affianca a me.

Mentre ci incamminiamo per il corridoio, sento i commenti dei nostri amici sul fatto che io e Rukawa ci intendiamo molto meglio dello scorso anno…

Saliamo al piano di sopra ed entriamo nella stanza del Gorilla; non appena chiudiamo la porta, io e Kaede ci baciamo e ci abbracciamo stretti. Senza staccarmi da lui, lo spingo verso la scrivania e lo induco a sedercisi sopra. Ci separiamo e ci guardiamo negli occhi, ansimando; ci desideriamo, ma sappiamo di non poter fare granché e questo, paradossalmente, ci eccita ancora di più; Kaede inclina il capo e io gli bacio la gola, poi non riesco a resistere: gli alzo la maglia e inizio a baciarlo e accarezzarlo sul torace…Sfioro con le labbra e la punta della lingua la sua pelle morbida, mentre il suo profumo sensuale mi stordisce i sensi e io mi eccito sempre di più; Kaede si china, sento la sua voce nell’orecchio, mi provoca sussurrandomi cosa gli piacerebbe che gli facessi…

Io gli mormoro: “Stupida volpe, lo dici apposta! Ma quando saremo di nuovo a casa, ti farò vedere io…”.

“Non vedo l’ora…” mi dice lui, insinuante, e io torno a baciargli la bocca, mentre le sue mani mi scompigliano i capelli e poi mi cingono il collo. Il suo bacio si fa sempre più appassionato, io mi chiedo come diavolo faccia Kaede ad essere così sexy, ma all’improvviso mi allontana da sé bruscamente.

Non ho il tempo di arrabbiarmi, capisco subito perché lo ha fatto (la famosa intuizione del tensai!!): i nostri compagni di squadra stanno per entrare, si sentono le loro voci ormai vicine alla porta.

“…e non vorrei che si stessero ammazzando in camera mia” mi arrivano le parole del Gorilla.

E, infatti, tempo trenta secondi, la porta si apre e ce li ritroviamo tutti davanti!!! Che tempismo, accidenti!! Insomma, mi hanno interrotto nel bel mezzo di un bacio meraviglioso con il mio volpino e questo mi irrita non poco…

“Be’, cosa c’è?” chiedo subito, palesando il mio disappunto.

Miyagi ride: “Ma niente! Akagi voleva esser sicuro che non ci fosse spargimento di sangue…non voleva credere che ormai riuscite ad avere rapporti civili, voi due…”.

Civili?! Uhm…sarebbe troppo facile fare qualche battuta a doppio senso sul tipo di rapporti che abbiamo io e la kitsune…

“Ormai sono maturati” sorride il Megane- kun, anche se Mitsui sembra dubbioso.

“Sono maturati davvero!” Ayako ride mentre lo dice, perché è l’unica qui dentro che sa che stiamo insieme e questo mi imbarazza un po’.

Istintivamente mi volto verso Kaede, che è ancora appoggiato alla scrivania, ma dalla sua bocca esce solo una parola: “Diglielo”.

Ha parlato con la sua solita voce fredda, con una delle sue espressioni più distaccate, ma io entro nel panico!!! Per me è un momento importante: prima del campionato nazionale la kitsune non aveva voluto che i nostri compagni lo sapessero, di noi due intendo, perché tutto veniva in secondo piano e tutto nella sua testa doveva essere sacrificato sull’altare del campionato…vabbè, i fatti gli hanno dato ragione, però…che stavo dicendo?…ah, sì! Be’, ora a quanto pare ha deciso che sia il momento giusto e mi sta dando il suo consenso; avevamo anche stabilito che sarei stato io a parlare, sapete, viste le mie inesauribili capacità oratorie!!!!! Certo, non vorrete mica paragonare il mio eloquio ai monosillabi della mia kitsune silenziosa!!!! E poi il grande tensai saprà senz’altro trovare delle repliche pungenti, se dovessero prenderla male…Ma io spero proprio di no, con tutto il cuore: ci rimarrei malissimo, perché tengo tanto a loro…

E’ vero, a volte abbiamo litigato, ma nei loro occhi non ho mai visto ostilità per me: irritazione, presa in giro, simpatia e amicizia, ecco, questo sì. E non vorrei che dopo averglielo detto, dovessero guardarci disgustati…

Ok, niente pessimismo indegno del tensai!!! La kitsune si aspetta che ora io parli e non voglio certo dargli motivi per criticarmi!!! Parlerò al mio meglio!!!

“Dirci cosa?” si incuriosisce Miyagi.

Io respiro profondamente, sento i loro occhi puntati su di me: “Allora…come dire…- ma che diavolo sto balbettando! Ora faccio un bel discorso, serio, fermo e maturo!!- …sì, insomma: io e Kaede stiamo insieme, viviamo insieme e siamo una coppia!!!”.

Silenzio.

Mi guardano in silenzio.

Io socchiudo gli occhi e li fisso minacciosamente: “Ehi, per caso avete qualcosa da dire?!” ringhio; spero per loro di no, altrimenti qui voleranno pugni e testate!!! Già mi prudono le mani…

Miyagi fa un passo avanti e mi si piazza proprio di fronte: “Sai che novità…” sbuffa. “Come?” ora sono decisamente confuso.

“Lo sapevo già” precisa Ryota con un sorrisetto malizioso.

Io mi volto di scatto verso Ayako, un po’ incavolato: “Sei stata tu a fare la spia, vero?” le donne…mai che tengano la bocca chiusa!!!

Non lo avessi mai detto…Lei si incavola molto più di me: “Che cosa?! Cosa stai insinuando, imbecille, che non sono una ragazza affidabile? Che non so mantenere un segreto? Grrr…sono sicura di avere un ventaglio da darti in testa, qui, da qualche parte…”.

E ovviamente Miyagi è subito lì a darle man forte: “Non azzardarti a criticare la mia Aya-chan!!! Lo avevo capito da solo…Vi lanciavate certe occhiate, in palestra, da farmi temere che prima o poi vi sareste saltati addosso davanti a noi!”.

“Oi per chi mi hai preso?!- mi altero io- Bada a come parli del tensai, tappetto!!!” ma lui mi ignora e si volta verso Mitsui.

“Che ti avevo detto? Peccato non aver scommesso a soldi…”.

Il nostro ex-teppista preferito, che aveva seguito tutta la scena sogghignando, sorride: “Va bene, va bene, lo ammetto…tu e il mio Kimi-kun avevate ragione”.

Kimi-kun? Il suo Kimi-kun? Allora era vero…

“Ha…ha detto il “suo” Kimi-kun?” chiedo alla kitsune, che finora non ha detto una parola e non si è smosso. E la volpe decide finalmente di dire qualcosa anche lui.

“Per curiosità, avete fatto tavole rotonde su di noi?” chiede.

“No, Rukawa, solo qualche volta, non ti preoccupare!!” si affretta a rispondere Kogure; sembra preoccupato, forse teme che il discorso di Mitsui e Miyagi possa averci offesi.

“Già- ci spiega Mitsui- Kimi-kun e Ryota erano convinti che fra di voi ci fosse del tenero, io invece avevo qualche dubbio”.

Mi chiedo che accidenti di dubbi potesse avere il teppista sul fatto che il genio Sakuragi sarebbe riuscito a far innamorare il più bel ragazzo del mondo, ma a dire il vero è un altro il pensiero che mi arrovella…

“Mitsui!” esclamo.

“Che cosa c’è?”.

“Ma tu e il Megane-kun state insieme!” la mia non è una domanda, è una constatazione; non avevo mai preso molto sul serio le affermazioni della volpe a riguardo.

“Be’, sì…” arrossisce Kogure.

“Sai che novità…” ripete Miyagi.

“Certo! Da poco dopo il mio rientro in squadra” mi conferma Mitsui.

“Il solito tonto che non si accorge di niente…” commenta Ayako.

“Sei un caso senza speranza” borbotta Akagi, con le braccia incrociate al petto.

“Te lo avevo detto” è la frase lapidaria del mio Kaede.

Ma cos’è?! Una coalizione contro di me?! Non mi va per niente, ecco!!!

“Oi, che vi prende? Avete deciso di darmi addosso tutti e sei ? Ahahahahaha…sapete che è l’unico modo per provare ad averla vinta sull’immenso tensai, vero? Ma non servirà neanche questo!!!!” e ridiamo insieme, perché certe cose non cambiano mai e perché sapere che anche Mitsui e Kogure stanno insieme mi fa davvero contento.

Poi il Gorilla sospira: “Certo che, se ve ne foste accorti prima, lo scorso anno voi vi sareste risparmiati molte risse e io molte arrabbiature”.

In effetti…

“C’è una cosa, però, che dovresti fare per convincermi del tutto che avevo torto, scimmia rossa: devi baciare Rukawa!!!”.

Uhm…Mitsui ha deciso di mettermi in imbarazzo e vuole provocarmi, eh?

“Ma, Hisashi, lasciali stare…” protesta Kogure, che sembra più imbarazzato di me. Io mi volto verso il mio taciturno volpino, indeciso, ma ormai dovrei sapere che Kaede non ha senso del pudore (della discrezione sì, ma è un altro discorso); mi invita a baciarlo con lo sguardo e io ne ho voglia. Ora, magari di solito sono un po’ esibizionista, ma voi avrete capito che la musica cambia quando si tratta di faccende private!!! Non è che io ora voglia dare spettacolo, ma voglio che capiscano bene che il nostro non è un gioco, che ci amiamo davvero…e poi forse è anche un po’ di voglia di normalità…sì, insomma, le altre coppie possono tenersi per mano in strada e se si danno un bacio davanti a qualcuno non è la fine del mondo, ma nel caso nostro sì. E allora adesso voglio potermi comportare come un qualsiasi ragazzo innamorato…

Mi avvicino a Kaede e ci abbracciamo, le nostre bocche si uniscono, le nostre lingue iniziano ad accarezzarsi e io, molto semplicemente, vedo svanire tutto intorno a me… Quando, dopo un po’, ritorno con i piedi per terra, mi arrivano all’orecchio frammenti di ciò che stanno dicendo i nostri amici.

“…penso sia il record mondiale di apnea…”.

“…non so se riusciranno a staccarsi…”.

“…come mai non sono ancora diventati cianotici?”.

“…non ce lo facevo Rukawa così appassionato!”.

“…figurati quando stanno da soli…”.

Alla fine io e la kitsune dobbiamo staccarci perché pare si debba respirare per vivere; Kaede osserva tranquillo le espressioni stupite dei nostri compagni, mentre io, che ho ritrovato tutta la mia audacia da tensai, chiedo ad Akagi: “Oi Gori, non è che potremmo stare per un po’ qui, in camera tua, da soli?”.

E, puntuale come le tasse, mi arriva un pugno in testa.

“Ahioooo…ma che diavolo ti prende?!” protesto io.

Ma lui mi fa la sua faccia da primate più minacciosa: “Razza di maniaco, io su quel letto ci devo dormire tra qualche ora!!! Aspetta di essere tornato a casa!!!”.

“Be’, ecco, veramente…” borbotto io, con il viso in fiamme per l’imbarazzo, mentre Ryota, Mitsui e Ayako sono praticamente piegati in due dalle risate e Kogure tossicchia, a disagio.

“Do’aho!” e questa è la mia volpe, naturalmente…ma la luce nei suoi occhi mi dice che avrebbe fatto piacere anche a lui.

 

Parte seconda.- Loro ti vogliono bene…

 

Torniamo tutti al piano di sotto, nel salotto.

Io e Hanamichi ci sediamo sul divano e siamo raggiunti da Mitsui e Kogure.

“Davvero vivete insieme?” ci chiede il senpai Kogure.

“Sì, a casa della kitsune” annuisce il mio do’aho, tutto sorridente.

“Ma i vostri genitori come l’hanno presa?” indaga Mitsui, che sembra molto interessato a questo aspetto.

Io lascio che sia Hanamichi a parlare, tanto ormai ha preso il via…

“Mia madre è la degna madre del tensai e le sta bene, anzi è contenta!!! Suo padre vive a Tokio e non c’è mai e comunque non gliene frega niente, quindi direi che non abbiamo avuto grandi problemi!”.

Non è esatto che a mio padre non freghi niente…lui mi disapprova, come sempre, ma non gliene frega niente di ME, basta che non rovini la sua preziosa reputazione…

Loro due si guardano, poi Mitsui sorride: “Sapete, anche noi abbiamo deciso di vivere insieme”.

Ecco perché era così interessato…

“Davvero? Ma è stupendo!” si entusiasma il mio do’aho, sporgendosi in avanti.

“Sì- conferma Kogure- I nostri genitori ci hanno già dato il permesso”.

Hanamichi è sempre più contento, penso che gli faccia piacere sapere che non siamo gli unici al mondo a  vivere questa realtà e visto che inoltre si tratta di due compagni dello Shohoku lui è ancora più esaltato…ma è come un ragazzino, il mio do’aho, non riesce sempre a concentrarsi…non appena vede che Ayako ha portato in tavola altro gelato si precipita lì per mangiarlo con lei, Akagi e Miyagi, chiacchierando, e io sento quasi subito la sua bella risata, quella risata che mi piace tanto…

“Ragazzi, qui c’è altro gelato se volete!” ci avvisa la nostra manager, ma nessuno di noi tre ha ancora fame, quindi restiamo sul divano.

Io riporto lo sguardo verso i miei senpai e li osservo per qualche secondo: Mitsui sembra molto protettivo verso Kogure, molto affettuoso; e il Megane-kun ha quella calma gentile e quella premura sollecita che servono quando si ha a che fare con una testa calda!!!! Ripenso a quello che ci hanno detto, che andranno a  vivere insieme, e chiedo: “Però voi non avete detto la verità ai vostri genitori, vero?”.

Non so perché , ma sono sicuro che sia così; forse perché la situazione familiare mia e di Hanamichi è particolare, ci siamo potuti permettere di essere chiari…Loro non si aspettavano che io parlassi, sulle prime mi sembrano stupiti.

“In effetti no” ammette Mitsui.

“Pensiamo che sia meglio aspettare – sorride Kogure- Loro sanno solo che noi siamo due amici del cuore che vogliono dividere casa durante gli studi universitari…non si sono insospettiti, è frequente che alla nostra età si voglia provare a lasciare il nido…e poi noi siamo pronti a  vivere seriamente tutto questo, ma non è detto che siano pronti LORO”.

E’ tipico del senpai Kogure preoccuparsi di non ferire gli altri e il bello è che non si deve sforzare di avere questo atteggiamento, è così di natura e non è cambiato affatto in questi mesi…per fortuna!

“Il mio Kimi-kun ha un cuore d’oro!” dice Mitsui, poi gli prende una mano e la stringe con una dolcezza che nessuno penserebbe in lui…penso che faccia molto affidamento sul Megane-kun, che ascolti molto i suoi consigli.

Devo ammetterlo: sono coraggiosi!!! Hanno deciso di vivere insieme e di andarsene da casa, neanche io e il mio do’aho siamo stati così bravi, perché in fondo siamo rimasti a casa mia…da questo punto di vista, non è stato un grande sforzo…

“Avete già iniziato a cercare un appartamento?” chiedo, incuriosito. Loro sembrano sempre più stupiti: ben due domande di fila da parte del ragazzo menefreghista per antonomasia…ma pare che faccia loro piacere, mi rispondono subito.

“Lo abbiamo già trovato, anzi andremo a viverci tra una settimana o due, dipenderà da quanto ci metteremo a sistemare tutto. Non è molto lontano dal mare, sai?” mi spiega Mitsui e Kogure prosegue per lui: “E’ un po’ distante dall’università, ma l’affitto non è eccessivo” e mi descrive bene la strada.

“E’ a due fermate da casa mia” dico, dopo aver localizzato la zona, e i senpai ne sembrano contenti.

“Davvero?- Kogure mi fa un gran sorriso- Noi vorremmo invitare i nostri amici il giorno in cui ci trasferiremo lì, sai per una merenda o una cena informale…”.

“Per festeggiare l’emancipazione dalla casa paterna!” scherza Mitsui.

Considerando quel che combinava quando era un teppista, immagino ci sia stata molta tensione a casa sua.

“Dovete venire anche tu e Hanamichi” conclude Kogure. 

Non me lo aspettavo, davvero. Che invitassero anche me, intendo; suppongo che dovrei ringraziare, ma è la prima volta che qualcuno mi invita a casa sua, anche per questa sera il Gorilla aveva parlato solo con Hanamichi e non direttamente con me. Così tutto quello che riesco a dire, anzi a chiedere è: “Perché?”.

“Ma come, perché? Perché ci fa piacere vedervi…” Megane-kun sorride, non sembra offeso dalla mia domanda.

“Andiamo, Rukawa, non fare la volpe solitaria con noi!!!- ride Mitsui- Anzi, dammi il tuo numero di telefono, così ti chiamo per…”.

“PER FARE COSA, EH?!” la voce alterata di Hanamichi ci fa voltare tutti e tre. Non mi ero accorto che si stava riavvicinando al divano dopo aver finito di ingozzarsi…

“Come, scusa?” chiede Mitsui, spaesato.

Non ha capito, ma io purtroppo sì…

“Ma non ti vergogni a chiedere il numero di telefono dei ragazzi altrui? E proprio davanti a Kogure!!! Megane-kun, come fai a sopportarlo?!” insiste, imperterrito, il mio do’aho, tutto rosso in volto. Non riesco a credere che sia convinto di ciò che sta dicendo…

“Hanamichi, hai frainteso…” prova a calmarlo Kogure; io mi aspetto che Mitsui, da bravo ex-teppista, la prenda male e invece no, l’effetto-sorpresa ha il sopravvento. Si volta verso di me: “Rukawa, ma cosa sta dicendo questo pazzo?”.

“Non sono pazzo…giù le mani dalla mia volpe!!!” continua lui, sempre più congestionato.

Io sospiro, rassegnato: “Do’aho! Solo tu potevi pensare una simile cretinata…A Mitsui serve il mio numero di telefono per dirci quando si trasferiranno nel nuovo appartamento e per invitarci ad andarli a trovare” gli spiego; in un attimo, lui comprende di aver fatto una gaffe e arrossisce miseramente, bofonchiando qualcosa come che era uno scherzo e che lo sapeva…Ma le sue scuse non ingannano nessuno, neanche gli altri che sono stati richiamati dai suoi strepiti e che ora sono intorno a noi e ridono.

In un certo senso, è proprio Mitsui il più divertito di tutti: “Rukawa, ma la scimmia rossa è sempre così geloso?”.

Io parlo lentamente: “No…il meglio di sé lo dà con Sendoh”.

“Non nominare quel porcospino- hentai, kitsune!!!” protesta il mio do’aho, con veemenza, ma le risate aumentano e lui ride con loro.

Ormai Miyagi ha quasi le lacrime agli occhi: “Rukawa, ma perché hai deciso di stare con lui?! Ce lo stiamo chiedendo tutti!!!!”.

“Che vorresti insinuare, eh Ryota? Il volpacchiotto voleva stare con un tensai, è semplice!!! Diglielo, kitsune, che è per questo che stai con me!” Hanamichi mi guarda speranzoso, ma io mi limito ad alzare le spalle: “Mah…è capitato…”.

“KITSUNE, SEI CATTIVOOOOOO!!!!” grida lui, fumando nero dalla rabbia.

“La cosa migliore che mi sia capitata…” preciso, subito dopo, guardandolo negli occhi. E lui, che si sta ancora lamentando, incrocia il mio sguardo e si calma immediatamente e mi fissa con quei suoi occhioni dolci e innamorati. Anche le risate dei nostri compagni di squadra diventano sorrisi affettuosi.

“E’ sempre bello vedere una coppia così affiatata- dice Kogure, gentilmente- E tu non prendertela con noi, Hanamichi: non stavamo ridendo di voi, ma CON voi”.

 

 

Ancora un paio d’ore e ce ne andiamo; al momento dei saluti vedo che Miyagi e Ayako si tengono per mano e lei mi sorride, per farmi capire che ha finalmente deciso…

Rimaniamo d’accordo che Mitsui ci telefonerà per annunciarci il loro trasferimento nella casa nuova e per dirci quando potremo andare a trovarli.

Io e Hanamichi ci incamminiamo in silenzio, lentamente. La serata è fresca, si sta bene sotto le stelle…

“Hai visto, kitsune? Non è stato poi così terribile, no?” mi chiede, a bassa voce.

“No” ammetto io.

Lui alza il viso, si infila le mani in tasca: “E’ vero che per essere amici bisogna conoscersi, come dici tu. Per me e Yohei è così, ma non c’è un’amicizia uguale a un’altra. E poi credo che si possa voler bene a una persona anche senza conoscerla a fondo…o forse la conoscenza passa anche attraverso il silenzio oltre che per le parole…davvero non lo so. Quello che voglio dirti, Kaede, è che forse per te Akagi, Mitsui, Kogure e Miyagi non sono amici nel senso comune del termine e forse tu non lo sei per loro, ma la serata di oggi mi ha confermato che  loro ti vogliono bene, di questo sono sicuro…”.

Hanamichi si gira a guardarmi, io non dico niente. Mi limito a sorridergli.

 

 

Sono disteso sul futon, con gli occhi chiusi, quando Hanamichi mi raggiunge e mi abbraccia.

“Non starai dormendo, kitsune?! se ben mi ricordo, qualcuno qui voleva ore di sesso sfrenato…” scherza lui.

Io apro gli occhi e lo fisso, serio: “Non mi va più”.

“Perché no?” ci è rimasto malissimo…

“Preferisco fare l’amore” gli sorrido. E lui sorride a me.

Mi fa sdraiare sotto di sé, mi bacia profondamente; io insinuo le mani sotto l’elastico dei suoi boxer, lui mi bacia il collo, la sua voce è eccitata e sensuale: “Fermo così, Kaede…stanotte ti farò impazzire di piacere!!” poi scende a baciarmi il petto.

“Anche io ti farò impazzire di piacere…” gli prometto, mentre le mie mani gli accarezzano i capelli, le spalle; lui si ferma un attimo per sfilarmi i boxer, poi si china su di me e io inizio a gemere, non appena sento la sua bocca calda sulla mia intimità…lui mi accarezza i fianchi, io affondo le dita nei suoi capelli gemendo per l’effetto che sempre mi fanno le sue labbra dolcemente avide e alla fine lo imploro di farlo, che non posso più aspettare, ho bisogno di lui…

Lo guardo in volto mentre Hanamichi si inginocchia tra le mie gambe e inizia a spingere dentro di me, facendo ansimare entrambi.

Mi mordo le labbra per soffocare un gemito di dolore, ma lui rimane fermo e poco dopo avverto il primo brivido di piacere che attraversa il mio corpo e capisco che sono pronto…

“Adesso, Hana…” lo incito.

Lui inizia a muoversi e il mio corpo subito si inarca, d’istinto, assecondandolo, sincronizzandosi col suo come se fosse stato creato apposta per lui. Forse è davvero così…

Le spinte di Hanamichi diventano più vigorose; io getto il capo all’indietro e grido, ma non è abbastanza, non ancora…so che griderò ancora più forte fra poco…adesso, quando finalmente lui penetra più a  fondo nel mio corpo e sfiora quel punto…è come se andassi in contocircuito, mi sembra di impazzire di piacere, grido con tutto il mio fiato…lo accarezzo sulle braccia , sulle spalle, fin dove le mie mani arrivano a toccarlo…la sua pelle è umida e sudata come la mia, mi perdo a guardare il suo volto accaldato, solcato da gocce di sudore, i suoi occhi socchiusi e appannati dal piacere che gli sto dando e questo mi eccita ancora di più…lui continua a  muoversi sfiorando quel punto e io incoraggio i suoi movimenti con i miei e riesco solo a pensare che vorrei che non finisse mai, mai, mai…

Alla fine Hanamichi si irrigidisce, chiama il mio nome, lo grida, e io sento il suo piacere, denso e caldo, che si espande dentro di me e vengo con lui, grido con lui… Poi mi crolla addosso.

Per un po’ restiamo in silenzio, ansanti, storditi; si sente solo il nostro respiro affannato mentre io lo abbraccio e lo stringo a me: “Hai mantenuto la promessa, Hanamichi”.

“Anche tu, Kaede- lui si sposta appena, mi bacia il collo, la bocca- Mi farai diventare pazzo, kitsune…Mi sembra di desiderarti ogni giorno di più, credi che sia normale?”.

Appare sinceramente preoccupato nel chiedermelo, ma io accenno un sorriso: “Mi piace questo tuo lato hentai, do’aho!”.

“Davvero?” sulle prime sorride a trentadue denti e si entusiasma subito, poi ci pensa meglio e fa una faccia buffa: “Ma…aspetta un momento, io avrei un lato hentai? Guarda che, se qui c’è un hentai, quello sei tu!!!”.

Io lo guardo divertito: “Lo so, do’aho: per questo mi piace che anche tu sia così…”.

Hanamichi ride, scivola al mio fianco e io mi accoccolo contro di lui, con la testa sulla sua spalla.

La sua mano mi accarezza la schiena con un movimento dolce e continuo, chiudo gli occhi per rilassarmi.

“Non addormentarti, kitsune: non mi va di portarti in braccio fino alla doccia” scherza lui con voce leggera, quasi per non disturbarmi.

Già, la doccia…

Alzo il viso e incontro il suo sguardo caldo, gli mormoro: “Voglio restare così ancora un po’”.

Hanamichi sorride, mi bacia in fronte: “Tutto il tempo che vuoi, amore…”.

Parte terza.- Sono fiero di te!

 

Abbiamo passato tutto il pomeriggio al campetto da basket vicino al mare e ora ci riposiamo sulla spiaggia.

E’ quasi il tramonto, il cielo già sta cambiando colore e ormai non c’è più nessuno vicino a noi; possiamo rilassarci e lasciarci un po’ andare.

Io mi siedo per terra, sui granelli di sabbia ancora tiepidi per il Sole della giornata, mentre Kaede, al mio fianco, si sfila la maglietta e rimane a torso nudo.

“Oi kitsune, va bene che è una spiaggia, ma è pur sempre un luogo pubblico…” gli ricordo, guardandomi intorno per essere sicuro che davvero non ci sia più nessuno. E’ proprio l’ultima cosa che voglio che qualcun altro lo veda quando è così sexy!!!!

“Ho caldo” è la semplice spiegazione di Kaede.

Io lo afferro per il polso e lo tiro giù, inducendolo a sedermisi addosso a cavalcioni…non so se lo abbia capito, ma mi piace da pazzi averlo in braccio!!!

La kitsune mi stringe il collo con le braccia, poi si appoggia a me, il suo mento  sulla mia spalla, e resta in silenzio; io gli accarezzo la schiena nuda, chiudo gli occhi, stringendo il mio angelo taciturno e assaporando questo momento…

Però è da un paio di giorni che ho un pensiero ricorrente…

“Oi volpe, ti hanno poi fatto sapere niente della nazionale juniores?” gli chiedo.

Lo scorso anno era stato convocato, figuriamoci ora che è MVP…

“Mi deve avvertire il signor Anzai, aspetto da un giorno all’altro la sua telefonata” mi risponde lui, lentamente.

“Ah!” è tutto quello che riesco a dire.

“Non vedi l’ora di liberarti di me per un po’, eh?” mormora lui in tono leggero, ma stringendomi forte.

Ma a me non piace che pensi questo, neanche per scherzo, così serro ancora di più le braccia intorno a lui: “Sarò contento per te, Kaede, ma ci starò malissimo!!! Da quando stiamo insieme non ci siamo allontanati mai e ora, con la convivenza…”.

“Potresti cogliere l’occasione per stare un po’ di più con i tuoi amici” propone lui.

“Io non voglio stare con loro, voglio stare con te!!!” protesto io.

Ebbene sì, non sono solo geloso, sono anche possessivo…ma quanto a questo, Kaede è davvero l’ultima persona al mondo che possa criticarmi…

“Non saresti contento di vedere più spesso Yohei? Sai, è simpatico pure a me…”.

Mi fa davvero piacere, dato che è il mio migliore amico, ma continuo a dire che preferisco stare appiccicato a lui e il mio volpino alla fine sbuffa: “Non esagerare, do’aho!! Dammi retta e farai la cosa migliore”.

Mi scosto per ripetergli che il tensai sa già qual è la cosa migliore, concetto che evidentemente non ha ancora capito, ma poi guardo il viso stupendo della mia volpe e non so resistere…

Non me ne frega niente se siamo all’aperto, lo bacio con passione, la mia bocca scende lungo la curva della sua gola, fino al suo torace...

“Do’aho, vogliamo farci arrestare per oltraggio al pudore?” mi mormora nell’orecchio.

Io mi fermo e mi metto a ridere, poi ci alziamo e ci incamminiamo lentamente verso casa; Kaede si rimette la maglietta, propone di comprarci la cena lungo la strada.

Io sono un po’ triste…non voglio sembrare sdolcinato o smielato o patetico o esagerato o quant’altro, ma so già che sentirò moltissimo la mancanza della mia kitsune, anche se il ritiro dovesse durare una settimana soltanto.

Ma non mi va di dirglielo: non voglio sembrargli oppressivo, servirebbe solo ad irritarlo…

 

 

“Com’è che oggi mi sembri giù, Hanamichi?” mi chiede Yohei.

Io e lui ce ne stiamo seduti in salotto, a bere tè freddo e, come al solito, non riesco a nascondere niente al mio migliore amico.

Sospiro e metto un po’ il broncio: “All’ora di pranzo ha telefonato il signor Anzai e poco dopo Kaede è uscito…di sicuro sarà stato convocato per il ritiro della nazionale juniores e ne avrà parlato con il coach!”.

Yohei sorride: “E allora? Dovresti essere contento, è quello che lui desidera, no? Oppure…non dirmi che saresti invidioso di lui?!”.

Lo guardo minaccioso: “Punto primo: il mitico tensai non può essere invidioso di nessuno; punto secondo: è solo che così dovrà assentarsi per qualche giorno”.

“Torno a ripetere: e allora?”.

A questo punto mi incavolo: “Yohei, proprio non capisci?! Be’, forse quando ti innamorerai anche tu potrai capirmi!! In effetti…possibile che tu non ti sia ancora trovato una ragazza?”.

Yohei ride: “Ehi, io voglio divertirmi, non mi sento pronto ad impegnarmi…non penso di essere preparato a condividere con qualcuno un rapporto come quello che hai tu con Rukawa. E poi c’è il motivo più semplice: non ho ancora incontrato la ragazza giusta…”.

Inconfutabile.

Ma io oggi sono in vena di polemica: “Certo che non la incontrerai mai se continuerai a frequentare solo Haruko e le sue amiche!!!! Non  dirmi che ti piace una di loro?!” chiedo senza nascondere lo sgomento che mi provoca il solo pensiero.

Ma il mio amico mi tranquillizza subito: “Stai scherzando, Hanamichi? Haruko mi è sempre sembrata una stupida, pure quando piaceva a te!!!” e ride.

Mah, non mi è mai veramente piaciuta…chissà che mi diceva la testa…

Comunque la sua risolutezza mi fa piacere: “Meglio così, ti meriti qualcuno di meglio, sei troppo in gamba…sei simpatico anche a Kaede!”.

Yohei beve un sorso di tè, è divertito: “Te lo ha detto Rukawa?”.

“Sì”.

“In fondo, però, chi lo dice che mi devo trovare per forza una ragazza? Rukawa ha detto che mi trova simpatico, potrei provare a portartelo via, no?” mi provoca, ridendo.

“YOHEI, NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!!!!!!!!!!!” grido io, alterato.

Lui ride ancora di più: “Va bene, va bene…lo so che non si può scherzare sull’argomento!!! – finisce il suo tè, poi mi guarda con la sua aria serena- Tranquillo, Hanamichi: sono sicuro che saprai affrontare bene i giorni del ritiro, avrai un’idea degna del tensai! E comunque potresti anche provare a stare una settimana senza vederlo, non sarebbe la fine del mondo!” mi incoraggia Yohei.

“Sarebbe la fine del mondo per ME! Ma hai ragione: avrò senz’altro un’idea geniale…”.

Chiacchieriamo ancora un po’, poi Yohei decide di andarsene e io lo accompagno alla porta; ho appena finito di salutarlo dal cancello che, sotto i nostri occhi attoniti, da dietro l’angolo spunta la bicicletta di Kaede che prende in pieno il palo della luce!!!

“Maledizione!!!” lo sento dire, con voce impastata dal sonno.

ARGH!!! Non è possibile, si è addormentato di nuovo!!!!!

“Kitsune, tu non potrai mai prendere la patente, lo sai?” gli dico, correndo da lui che si sta passando una mano fra i capelli per svegliarsi del tutto.

“Hn”.

“Rukawa, stai bene?” chiede Yohei, che non sa nascondere un’espressione divertita.

“Hn…sì”.

In tre constatiamo che la ruota anteriore della bici si è rovinata, poi Yohei ci saluta: “Allora, ciao ragazzi! Ci vediamo in questi giorni. Ah, Rukawa…mi chiedevo…potresti prestarci il tuo giardino per fare una bella merenda all’aperto? Sai, tutti e cinque…”.

Mh? Che è questa idea? Non me ne aveva parlato! Guardo istintivamente il mio Kaede, che solo pochi mesi fa si sarebbe eufemisticamente irritato per un simile autoinvito, ma lo vedo annuire con calma.

“Certo” risponde.

Ehehehehehe…grazie al grande tensai, la volpe è un po’ meno misantropo, tutto merito mio, sì sì!!!!!!

Quando restiamo soli, torniamo in casa. Kaede sale in camera nostra ed io lo seguo; mi appoggio al muro, incrocio le braccia al petto e lo guardo mentre inizia a sbottonarsi la camicia. Visto che non parla, lo faccio io.

“Sai, kitsune, non mi sarei mai aspettato che avresti dato a Yohei il permesso di portare l’armata Sakuragi a far baldoria nel tuo giardino!” lo prendo in giro.

“Hn…nel nostro giardino, do’aho… Comunque, non mi riguarda più di tanto, perché  io andrò al campetto dopo averli salutati, solo che…”.

“Mi sembrava strano!!!” lo interrompo, mugugnando un po’ dispiaciuto.

“…solo che ti conviene invitarli presto, entro i prossimi tre giorni” prosegue la volpe e non aggiunge altro.

Eccoci al punto.

Io ci rimango male, perché capisco il motivo per cui lo ha detto: evidentemente fra quattro giorni dovrà partire per il ritiro della nazionale juniores e io già sento la sua mancanza…

“Già, perché poi dovrai andare in ritiro, vero?” cerco di darmi un tono indifferente, da grande tensai, per non fargli capire quanto sia aumentato il mio bisogno di lui…

Kaede si porta di fronte a me e mi fissa dritto negli occhi: “Indovina chi è stato convocato nella nazionale juniores?”.

Io alzo le spalle: “Lo so, lo so che ti hanno convocato, stupida volpe! E’ per questo che sei andato a parlare con il signor Anzai, no?”.

La kitsune ha ora uno sguardo molto fiero: “Do’aho, la mia convocazione non era in discussione, dovevi darla per scontata!”.

“VOLPE PRESUNTUOSAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!” protesto io, ma lui non si scompone, anzi, accenna un sorriso: “Segui il labiale, do’aho: indovina chi è stato convocato nella nazionale juniores…” e mi fissa.

Mi fissa senza dire una parola, ma il suo sorriso è sempre più bello e allora capisco. “Io?! IO?! Sono nella nazionale juniores?!” sbatto più volte le palpebre…non ci avevo proprio pensato… giuro, non mi era proprio venuto in mente, ma perché?! Dovevo aspettarmelo, no? Infine, dopo il primo smarrimento, lascio sfogare il mio incontenibile entusiasmo.

“Ahahahahahah…ma certo!!! era inevitabile che anche il coach della nazionale si inchinasse di fronte al genio Sakuragi!!! Ahahahaha!!!! E dimmi…sono anche il capitano, vero?” non sto più nella pelle…

“Veramente sei una riserva…”.

“CHE COOOOOOOSA?! Come si permette questa manica di deficienti di non saper valutare al meglio le immense capacità del grande tensai?!” mi sento offeso a morte e subito mi altero: riserva, ma vogliamo scherzare????!!!! Ma poi guardo meglio il viso della kitsune e capisco che sì, lui voleva scherzare…

“Non prendere in giro il tensai, capito stupida volpe?” borbotto. Vorrei fingermi incavolato, ma non ci riesco a lungo: sul viso del mio Kaede compare il sorriso più raggiante che gli abbia mai visto, un sorriso che gli illumina tutto il volto, posso leggere l’orgoglio nei suoi occhi, orgoglio per me, e io, semplicemente, resto senza fiato…

“Sono così fiero di te, Hana…” mormora, in un soffio appena percettibile.

Non me lo aveva mai detto in questo modo.

Mi abbraccia, mi stringe forte, appoggia la testa sulla mia spalla e continua con il suo sussurro: “Te lo meriti, ti sei impegnato tanto…sono davvero fiero di te!”.

E io lo catturo fra le mie braccia, ripromettendomi di non lasciarlo andare mai, di non farlo mai neanche allontanare; gli deposito una serie di piccoli baci sul collo e mi rendo conto che in qualche modo doveva saperlo!!! Ecco perché aveva quell’atteggiamento vago quando mi ha detto che andava dal nonnetto!!!

“Tu lo sapevi, kitsune!!!!”.

“Me lo aveva accennato il coach, che probabilmente ti avrebbero convocato e io gli avevo chiesto di potertelo dire io…volevo farti una sorpresa, do’aho…”.

Ti adoro, Kaede, non mi stancherò mai di ripeterlo…

“Chi sarà il capitano?” chiedo.

“Non lo so”.

“Chiunque sia, sarai sempre tu il numero uno…” io e lui nella nazionale juniores, mi sembra un sogno!!!

La  mia kitsune si scosta un po’ per potermi guardare negli occhi: “Io sarò sempre il numero uno… ma tu sei il mio campione, Hana!!!”.

Oddio, mi sto commuovendo…

Non avrei mai creduto che la volpe sapesse essere così romantico, ci voleva una convocazione: potenza del basket!!!

Inizio a sbottonargli lentamente la camicia e lui mi fa un sorriso malizioso: “Che hai in mente, Hanamichi?”.

Ma guardalo, questo volpino sexy, come sa fingere bene un tono innocente!!! Ma poi sorrido, perché lui non sta fingendo affatto, il suo amore è limpido e innocente come  i suoi occhi, è innocente e sexy insieme e io non so resistergli…

“Voglio festeggiare a modo nostro” gli spiego, ricordando le frasi che ci eravamo scambiati dopo la vittoria al campionato nazionale. 

 

 

Sono sdraiato sul futon e sospiro di piacere mentre la kitsune mi bacia il torace e lascia scivolare le sue labbra sulla mia pelle; so quale splendida tortura stia per iniziare e non ne vedo l’ora…

Kaede si raddrizza, spostandosi, noto che si succhia le dita. Uhm…cosa ha in mente?

Mi devo preoccupare?!

“Ehm…kitsune? cosa …”.

Ma lui sposta su di me il suo sguardo più sensuale e mi risponde con voce roca: “Tranquillo, Hana…lo sai che sono bravo…è solo per renderti ancora più eccitato, così mi prenderai con ancora più ardore…” e poi china il viso su di me.

Che sia bravo non c’è dubbio, mi fa impazzire quando lo fa…ma stavolta mi sorprende, quando avverto un’altra strana sensazione…lì per lì mi irrigidisco, sotto la sua carezza così intima e insinuante, ma poi mi concentro sul piacere che mi procura la sua bocca e mi sento travolgere da un’emozione intensissima, in cui ad un piacere conosciuto ma sempre nuovo se ne aggiunge uno mai provato…non mi aveva mai toccato in modo così intimo, non lo avevo mai sentito così parte di me, anche se in realtà questa è solo una carezza profonda, non c’è paragone con quello che lui mi permette di fargli…e, infatti, ora che la mia eccitazione è al massimo, sento che il mio corpo desidera trovare rifugio nel suo, so che l’unico modo per trovare piena soddisfazione per me è nel corpo di Kaede…

Sto ansimando, ma riesco a dirglielo, a implorarlo di lasciarsi amare ora, di lasciarsi prendere…Lui rialza il viso, arrossato come deve essere il mio, interrompe la sua carezza e mi si struscia addosso, morbido e felino, mi bacia e socchiude le labbra per permettere alla mia lingua di esplorare la sua bocca.

“Ti voglio ora, kitsune…” gli mormoro.

E Kaede si muove armonioso, sedendosi su di me; finalmente sono dentro di lui…e per me si spalancano di nuovo le porte dell’estasi…

 

 

Le mani di Hanamichi mi accarezzano i fianchi e il corpo, aggiungendo altro piacere a quello che mi procura il suo atto di possesso; ormai so bene come devo muovermi per dare appagamento a tutti e due e lo faccio lentamente, perché duri il più a lungo possibile…

Adoro fare l’amore con te, Hanamichi, e adoro questa sensazione di sentirmi tuo e , soprattutto, adoro te…

A volte non so se tu sia un tontolone o solo un dolcissimo ingenuo…Lo avevo capito che eri triste all’idea della mia partenza per il ritiro, cosa credi? Possibile che tu non avessi pensato che saresti stato convocato anche tu? Hai vinto il campionato nazionale, no? Stai sempre lì a proclamarti un tensai e un mito del basket, lo dici da quando ti conosco, ma poi non pensi di essere convocato…Forse, sotto sotto, è rimasto qualcosa della tua vecchia insicurezza, invisibile a tutti tranne che a me. Ma ora non dovresti più averla.

Ora sei davvero un campione, Hana.

E io ti amo infinitamente…lo penso una volta di più quando raggiungiamo insieme il piacere e ti sento venire dentro di me…

Mi lascio ricadere sul suo corpo, lui mi stringe forte; scivolo al suo fianco, ansante, ma lui si muove con me, me lo ritrovo addosso, con il viso premuto sul mio torace.

 

Ascolto il battito del cuore del mio Kaede, che a poco a poco torna normale; mi sento stanco e sono appagato, ma so già che tra non molto avrò voglia di rifarlo…

Non è colpa mia se non so resistere, sarebbe uno sforzo sovrumano… quando sono così, abbandonato al riposo sul suo corpo, sento l’odore della sua pelle, un inebriante insieme di fresco, di incenso, che dopo i nostri rapporti ha anche un profumo di amore e di sesso che mi fa girare la testa e me lo fa desiderare sempre di più…

Mi muovo leggermente inizio a baciargli il collo, lo sento emettere un lieve sospiro e allora scendo lungo la sua gola, fino al suo petto…lui avverte la mia eccitazione e ride piano: “Di nuovo?”.

Mi raddrizzo quel tanto che mi basta per guardarlo negli occhi, in quei pozzi blu che ora sono incredibilmente maliziosi. Eppure, giurerei di aver percepito una nota di ammirazione nella sua domanda…

“Di nuovo, stupida volpe!!! Ho voglia di farti urlare…” oddio, come sto diventando esplicito, prima non ero così!! Tutta colpa sua…

Ma lui accenna un sorriso: “Mi piaci quando sei audace”.

Eh, lo so…sono un tensai anche come amante!!! Del resto, se non fosse così, la volpaccia non avrebbe quello sguardo impaziente….ehehehehehe….

Mi chino su di lui, baciandolo come se dai suoi baci dipendesse il mio respiro, Kaede si struscia contro di me e a questo punto l’unico pensiero che riesco a formulare è che devo prenderlo…

 

 

“Ti amo da morire, Kaede” mi dice Hanamichi.

Mi guarda mentre lascio cadere a terra l’accappatoio per poi distendermi nuovamente sul futon, vicino a lui.

Ho sonno.

E’ veramente tardi e la doccia è durata più del previsto, soprattutto perché il mio do’aho ha insistito per insaponarmi lui…be’, ora buonanot…zzzzzzzz….

“Oi kitsune!!! aspetta, dimmi una cosa prima di addormentarti!!!” la sua voce alta quasi mi fa sobbalzare.

“Hn?” ero già addormentato, volendo sottilizzare, ma cerco di controllare l’irritazione: in fondo è ancora eccitato per la convocazione…

“Pensi che al ritiro potremo dormire nella stessa stanza?”.

Era proprio necessario che me lo chiedesse a mezzanotte passata???!!!

“Non lo so, l’anno scorso è stato il coach a dividere i giocatori nelle varie stanze” gli spiego e lo vedo diventare pensieroso e sospettoso.

“Chi altri ci sarà con noi?” domanda.

Uhm…

“Ci sarà Miyagi per lo Shohoku…”.

Naturalmente: è il miglior playmaker del basket delle superiori a livello nazionale ed è il capitano della prima squadra del Giappone; è un momento d’oro per lui, ora ha anche Ayako…ma se lo merita, è stato davvero in gamba!

“Mm..sì, sono d’accordo!” annuisce il mio do’aho.

“Poi, per il Ryonan, ci sarà Koshino come riserva…” continuo. Ora viene il bello…

“Nessun altro?” chiede lui sbadigliando, un po’ svagato.

“…e Sendoh tra i titolari” concludo e attendo la tempesta.

Lì per lì sembra non farci caso, ma poi realizza a pieno le mie parole.

“Ah, ben…SENDOH TRA I TITOLARI?!?!” urla, sedendosi di scatto.

Io resto sdraiato: “Te lo dovevi aspettare, anche lui è un campione”.

“Non ci posso credere…kitsune , dimmi che è uno scherzo!!” mi implora, con gli occhi sbarrati dalla sorpresa, ma io scuoto il capo e gli dico: “Anzi, visto che i vostri cognomi iniziano tutti e due con la S potreste anche ritrovarvi nella stessa stanza!” lo punzecchio.

“AAAAAARGHHHH!!! Io e il porc…ma lo sai che è una buona idea, kitsune?” e sogghigna nel suo modo un po’ maniacale e poco rassicurante.

“Hn?” non capisco che gli prenda…anche se questa sua capacità di stupirmi sempre è una delle qualità che più mi ha fatto innamorare…

“Potrei soffocarlo nel sonno!!! Se dovessimo dividere la stanza, per me sarebbe più facile attuare il mio piano!!! Vedo già i titoli dei giornali…’Morte misteriosa al ritiro della Nazionale juniores’…il grande tensai riuscirà a realizzare il delitto perfetto, vedrai kitsune!!! ahahahahaha…”.

“Hn” bell’inizio…

“Tanto tu mi fornirai un alibi, vero Kaede?” insiste lui.

“No”.

“COME, NO?!” urla di nuovo lui.

“Non voglio problemi con la giustizia, do’aho: io devo pensare al basket”.

Ci guardiamo negli occhi e ridiamo.

Hanamichi si china su di me e mi bacia e io lo ricambio con passione.

“Tanto io sarò più bravo del porcospino!- mi dice a fior di labbra- Sono il tuo campione, lo hai detto tu!!!”.

“Sei molto di più, Hana…”.

Fine (per ora? ^^)



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