Gioia e giubilo!!!!! L’undici ottobre è l’HanaRu day ed è superfluo aggiungere che io sono felice di festeggiare la festa della coppia d’oro di Slam Dunk con una fic che dimostri ancora una volta quanto sia bello e profondo l’amore che questi due ragazzi nutrono l’uno per l’altro. Buona festa amorucci!!

Questa fic è simbolicamente dedicata a tutte le sostenitrici delle HanaRu.

 


I am in love with you

di Calipso 


Guardo la data per la milionesima volta, quasi incredulo, forse perchè mi sembra ancora troppo bello. Oggi è l’undici ottobre, un anno che Kaede ed io siamo insieme e io sono così felice che urlerei di gioia, se non fosse che il mio amore è ancora sotto il piumino che dorme. Dovrei esserci anch’io, considerando che è molto presto e che abbiamo deciso di saltare la scuola, ma sono troppo elettrizzato: ho comprato qualcosa per l’occasione, qualcosa di speciale e che mai avrei immaginato un giorno di dare proprio a lui, qualcosa che gli ricordi di noi e della promessa di essere sempre insieme ogni giorno, ogni anno da qui…..all’infinito! E’ nascosto ben bene il mio regalo, non voglio che lo scopra prima del dovuto, si sa, le volpi sono curiose! Sono sceso in cucina a prendermi un bicchiere d’acqua e mi sono fermato a guardare la data sul calendario cerchiata di rosso, opera del tensai, a convincermi che questo giorno è veramente arrivato. Torno di sopra, nella nostra stanza e mi avvicino al letto: il piumino è scivolato e rivela il corpo nudo e perfetto di Kaede. Dorme a pancia sotto, i capelli gli ricadono scomposti sul viso, la bocca è lievemente socchiusa…..ho due possibilità davanti a me: potrei tornare a letto, coprirlo e dormire a stretto a lui, oppure….mi sdraio accanto a lui, lascio la mia mano vagare lungo la sua schiena, gli sfioro i fianchi. Kaede mugola nel sonno, ma non di fastidio e io continuo a sfiorarlo con carezze innocenti che lo diventano sempre meno, la mia bocca scende sul suo collo e lui  mi si fa più vicino. La mia mano diventa più audace, lui inarca leggermente la schiena verso di me e io ho via libera alla sua virilità già eccitata dalle mie languide carezze. Non riesco a vedere bene il suo volto, nella semi oscurità e ho quasi il sospetto che non sia sveglio, che sia solo il suo corpo a reagire e interrompo la mia piacevole tortura.

“Continua….” la voce rocamente sexy e impastata dal sonno della mia volpe mi da la certezza che c’è anche mentalmente. Riprendo con molto piacere la mia occupazione al ritmo dei gemiti del mio dolce amante fin quando non viene sospirando il mio nome. Kaede si abbandona contro di me, appoggiando la  sua schiena contro il mio petto, io continuo a tenere le mie mani su di lui.

“Mi hai svegliato…” mormora lui, falsamente irritato.

“Mi dispiace, ma non ho resistito….” gli soffio sulle labbra, dopo averlo fatto stendere.

“Hn.”

Kaede mi offre la bocca per uno dei nostri baci appassionati. Ormai siamo svegli e c’è una cosa che adoro fare con lui non appena apro gli occhi: l’amore! Anche le altre ore del giorno vanno bene, intendiamoci, ma la mattina aiuta a cominciare bene la giornata!

“Ti voglio….” riesco a dirgli, staccando leggermente le nostre labbra.

“Allora che aspetti a farmi tuo, do’aho?!”

Già, che aspetto?! Scendo con la bocca a preparare il suo corpo ad accogliere il mio e i suoi gemiti mi eccitano ancora di più. Torno a baciarlo mentre entro dentro di lui e vengo accolto dal suo calore a me così familiare. Kaede mi afferra i capelli, inarcandosi contro di me, io gli succhio lentamente un capezzolo e comincio a muovermi, andando a sfiorare quel punto che so gli procura un piacere fortissimo…..Kaede grida, venendo alla mia ennesima spinta e anch’io mi sciolgo in lui, guardando il suo volto stupendo e stravolto dal piacere che IO riesco a procurargli. Resto fermo sopra di lui, rimandando il momento della separazione fin quando so che è inevitabile, perché adoro sentirmi parte di lui in ogni senso: uniti nel corpo e nell’anima……

Cadiamo in un sonno leggero senza neanche preoccuparci di lavarci, stretti l’uno all’altro in un abbraccio possessivo. Quando ci svegliamo definitivamente, è piuttosto tardi: Kaede si stiracchia voluttuosamente, strofinando la sua guancia contro il mio collo.

“Andiamo a farci la doccia, kitsune?”

“Hn.”

Ovviamente la facciamo insieme, anche se il mio volpacchiotto si lamenta che non gli permetto di lavarsi se non stacco le mie mani da lui, ma non è colpa mia se adoro accarezzare la sua pelle e poi, oggi è il nostro anniversario e io voglio stargli letteralmente avvinghiato, tipo edera!

Quando riusciamo a vestirci, scendiamo in cucina per mangiare qualcosa e Kaede si ferma davanti al calendario, fissandolo, poi si gira verso di me.

“Oggi è l’undici ottobre.”  mi dice quasi sorpreso e io non capisco, anzi mi arrabbio.

“Certo che lo è, è il nostro anniversario!” non se lo sarà mica scordato, no?! Se è così, lo strozzo!

“Non mi riferivo a quello, do’aho!”

“Ma allora?!”

Lui sbuffa spazientito perché io non capisco chissà cosa dalla sua constatazione di quale giorno sia oggi, eh!

“Oggi è l’undici di un mese che è il decimo dell’anno, ti dice niente?!”

Eh?! Cos’è ora fa anche gli indovinelli?! Però, un attimo…..undici…..dieci….le maglie! Sono i numeri che rivestiamo in squadra! Ma è bellissimo!

“KITSUNEEEEEEEEEEE!!” urlo euforico di fronte alla considerazione che questo giorno dovrebbe essere inserito negli annali della storia!

“Quanto ci hai messo a capirlo!”

“Sì, ma ci pensi?! Coincide tutto: la maglie, il giorno che ci siamo messi insieme…..era destino!!!”

“E’ una semplice coincidenza, do’aho.”

“No, non è vero!” insisto io, perché sono sicuro che qualcosa di unico è successo, esattamente dodici mesi fa! Il che mi fa pensare una cosa…..

“Il tensai ha avuto un’idea!” proclamo tutto contento, Kaede mi guarda sospettoso.

“Sarebbe?”

“Dopo colazione possiamo sistemarci comodamente sul divano e armati di carta e penna scriviamo pregi e difetti l’uno dell’altro, che ne dici?”

“Vuoi fare a pugni, do’aho?” mi chiede lui e io non capisco, che vuol dire?!

“Perché?” gli domando curioso.

“Tu non vuoi sentirti dire i tuoi difetti, salteresti su come una molla e finiremmo per azzuffarci.”

 “La lista dei pregi sarà molto più lunga e io sarò contento, poi, se dovessimo azzuffarci, potremmo fare pace, a modo nostro ovviamente…..”

Il volpino mi guarda non propriamente convinto, ma dopo qualche moina e un po’ di lagna riesco a convincerlo. Abbiamo fatto colazione e come stabilito siamo seduti sul divano, block notes e penna in mano. Io scrivo la mia  ‘ lista ’, cercando di sbirciare il foglio di Kaede, ma lui me lo impedisce! Bè, tanto tra un po’ dovrà farmela vedere!

“Finito!” esclama lui, porgendomi il foglio con espressione imperscrutabile. Uhm, questa cosa non mi piace…..

“Facciamo così – gli dico – ognuno legge quanto ha scritto, ok?”

“Hn.”

“Comincia tu.” lo esorto.

“I tuoi difetti li vuoi in ordine cronologico o alfabetico, do’aho?”

“Kitsune, vuoi che ti riempia la faccia di schiaffi? Non possono essere così tanti!”

“Avevi detto che dovevamo essere sinceri, mi pare!”

Ecco che sfodera la sua famosa faccetta d’angelo che usa quando si prende gioco di me! Grrrrrrrrrr!!!!

“E va bene! Sentiamo!” gli ringhio contro.

“Ti arrabbi troppo facilmente e …..”

“NON E’ VERO!” salta su io, Kaede solleva un sopracciglio ironico. Bè, magari un po’ di ragione ce l’ha, ma poca poca!!

“Và avanti, stupida volpe!”

“Hai dei picchi di presunzione spaventosi, per non parlare della collezione fornitissima di brutte figure, tipo testate contro i tabelloni, palloni schiacciati sulla testa degli avversari e non parliamo poi del famoso ‘ sguardo che uccide ’! Sei geloso e possessivo, ma questo potrebbe non essere un difetto, se non fosse che lo sei di qualunque cosa o persona mi si avvicini! Forse anche dell’aria che respiro, dì la verità!”

Sento le guance ardermi, ma non commento, in fondo non si sbaglia di molto!

“Inoltre…..”

“Ancora?! Ma quanto è lunga questa lista?!”

“Il necessario ….dicevo, inoltre sei un attaccabrighe senza eguali! Ecco, mi sembra ci sia tutto.”

“Ti sembra, eh?! Bè, tu sei un musone, antipatico, arrogante, sei una volpaccia presuntuosa e silenziosa ! Mi dai sempre addosso e non mi hai mai passato la palla in partita! E per finire non mi fai mai i complimenti e non fai mai quello che ti dico!”

“IO ti ho passato la palla, do’aho, non ti ricordi?! Ti ho permesso di segnare il punto della vittoria contro il Sannoh !”

“Non avevi altra scelta!” gli ricordo io e lui scrolla le spalle, alzandosi dal divano. Dove và?!

“Ehi, volpe, i miei pregi?! Non me li hai ancora detti!” prendo il foglio che ha lasciato dove era seduto: LA PARTE DESTINATA AI PREGI E’ VUOTA?! CHE VUOL DIRE?!

Lui si volta verso di me.

“Non ci sono.” mi dice tranquillo, uscendo dalla stanza e cominciando a salire le scale che portano al piano di sopra. Io rimango come uno scemo a fissarlo, poi reagisco!

“Aspettami, volpaccia indisponente, dove credi di andare?!” faccio i gradini due a due e mi precipito nella nostra stanza, afferro Kaede e lo trascino sul letto, finendogli sopra.

“Tu ora mi dici subito tutto quello che ti piace di me e alla svelta, capito?!” lui non cerca neanche di divincolarsi, anzi mi passa le braccia intorno al collo.

“ L’ho già fatto, do’aho.”

Eh?! Io non me ne sono accorto!

“Che cavolo dici, volpe?! Non ho sentito nessun superlativo assoluto, quindi non hai parlato delle immense virtù del tensai! Inoltre, hai lasciato in bianco la parte di foglio dove dovevi scrivere i miei pregi!”

Kaede mi accarezza la testa, le dita leggere tra i miei capelli….

“Vedi, do’aho, il fatto è che in te pregi e difetti coincidono perfettamente…”

 

 

“Che vuol dire, kitsune?!”

Hanamichi mi guarda scettico quando gli dico quella che per me è un’evidente verità: l’essere attaccabrighe o saltare su per niente, così come la gelosia e la possessività sono una parte della medaglia, l’altra comprende l’esuberanza, la vitalità, la testardaggine e la passionalità che mi hanno attratto in lui da subito e questo suo modo di essere è la parte bella dei suoi difetti.

“Kaede, allora?!” 

Avvicino la mia bocca al suo orecchio e gli sussurro la cose che ho appena pensato. Hanamici mi sorride contento, uno dei suoi sorrisi limpidi e radiosi che infondono calore e che gli illumina gli occhi. 

“Tu cosa hai scritto di me?” gli chiedo, sinceramente curioso di sapere cosa possa aver trovato!

Lui si sdraia comodamente su di me, le mani sotto il mento.

“Io ti ammiro, Kaede: tu sei forte, indipendente e sicuro di te, eppure, al di là di quanto ti possa aver detto, non sei mai stato presuntuoso né arrogante. Sei sempre stato consapevole di cosa volevi raggiungere e sei disposto a tutto per ottenere ciò che vuoi, non hai permesso e mai permetterai, a niente e nessuno di abbatterti. Riuscirai a realizzare il tuo sogno, perché  hai quella passione che spinge lontano e fa volare in alto…. sei speciale, qualunque cosa tu faccia è così particolare….. io sono innamorato di te, perché  sei una persona straordinaria e  neanche te ne rendi conto.”

Io non so che dire, veramente! Hanamichi è sempre stato molto estroverso nelle sue manifestazioni di affetto, mi ha detto tante cose belle da quando stiamo insieme, nessuno mi ha mai fatto sentire tanto amato, ma oggi…..lo attiro a me, baciandolo sulle labbra, il mio modo per dirgli grazie e lui lo capisce: ha dello stupefacente come una persona rumorosa come lui, abbia saputo imparare così presto il significato dei miei silenzi e anche questo, so che lo ha fatto per amor mio. 

Continuiamo a baciarci e ci sdraiamo nuovamente nudi tra quelle lenzuola che custodiscono l’odore della nostra pelle: faccio dono del mio corpo all’unica persona che mi ha fatto scoprire quanto sia bella ed elettrizzante la vita anche fuori da un campo di basket! È merito suo se ora non mi sento più solo, come non mi ero mai neanche accorto di essere prima di stare con lui….ti amo, Hana, come non credevo nemmeno di essere capace…..

Mi rilasso tra le sue braccia, sento le sue mani tra i miei capelli, la sua voce mi accarezza l’orecchio ancora un po’ affannata:

“Non addormentarti, devo darti una cosa.”

Le sue parole mi ricordano che ho anch’io qualcosa per lui. Hanamichi esce dalla nostra stanza e torna dopo pochi minuti. Io mi tiro su a sedere e lui si sistema dietro di me. Sto per chiedergli cosa stia facendo, quando qualcosa di freddo e sottile si chiude intorno al mio collo. Alzo una mano per capire cosa sia e le mie dita incontrano un anello infilato in una catenina, che scopro essere di oro bianco, quando abbasso lo sguardo e la vedo: anche l’anello è dello stesso materiale.

“Buon anniversario, Kaede.” la voce del mio do’aho sembra emozionata. Mi volto verso di lui, una mano ancora posata sul suo regalo e lui fraintende:

“Se non vuoi portarla agli allenamenti o a scuola non c’è problema, io ti capirò. Volevo solo darti un pegno del mio amore e…..”

Poggio le dita sulla sue labbra per farlo tacere, mentre con l’altra mano apro il cassetto del comodino e prendo una scatoletta al suo interno.

“Non la toglierò mai, Hana, neanche per fare la doccia, ma voglio che tu faccia lo stesso!” davanti ai suoi occhi increduli, estraggo dalla scatoletta un anello infilato in una catenina: il mio regalo per il nostro primo anno insieme e anche la mia è di oro bianco!!

“Kitsune….” sussurra lui, mentre la allaccio al suo collo: ha un’ espressione così dolce….. mi attira a sé e mi stringe forte.

“Non ci posso credere che abbiamo avuto la stessa idea.” mi dice lui, parlando contro il mio collo.

“Hn. La cosa è preoccupante.” gli rispondo io in tono serio.

“Perché?”

“Se comincio a pensare le tue stesse cose è grave, do’aho, vuol dire che il mio equilibrio è stato compromesso dalla tua presenza e non va bene!”

Hanamichi mi afferra per le spalle, tirandosi indietro e mi guarda minaccioso.

“Che cavolo dici, stupida volpe?! Cosa stai insinuando, che non giovo al tuo carattere terribile?!  Ma se sei quasi umano da quando stai con me!”

Io veramente mi sentivo umano anche prima! È lui che ha cominciato con la storia delle volpi!

“Perché hai pensato di farmi proprio questo regalo, kitsune? Hai sempre detto di preferire dimostrarmi il tuo amore con i fatti più che con i gesti e ora……”

“E tu?”

“Io volevo che tu avessi un pegno del mio amore e della mia dedizione, qualcosa che potesse sempre ricordarti l’impegno che ho preso con te: quello di crescere insieme e di amarti per sempre, di esserti vicino e di non tradirti mai, per niente e nessuno. Perchè niente sarà mai più importante di te per me! E tu?” mi domanda di nuovo.

Che dire? Sapevo che ti avrebbe fatto piacere, che ti dispiaceva sempre un po’ quando ti prendevo in giro per aver bisogno di segni esteriori di affetto di cui io non sento la necessità, perché mi bastano i tuoi occhi limpidi nei miei per sapere cosa ci lega, ma non voglio dirti niente di tutto questo, non oggi….Ho comprato questo anello e questa catenina, pensando alla tua gioia e alla tua espressione soddisfatta quando l’avresti messa, non è anche questa una buona motivazione? Forse non romantica come l’anima del mio do’aho, ma io non ho mai fatto niente di simile per nessuno e credevo che non ne avrei mai sentito il bisogno, invece mi è bastato il pensiero del suo sorriso per convincermi.

“Pensavo a te.” gli rispondo finalmente.

“Io non proprio…..” mormora lui.

“Hn?” che strana affermazione per il do’aho!

“Io pensavo a cosa rappresenta lo scambio degli anelli tra un uomo e una donna, insomma testimoniano qualcosa di tangibile, un impegno…..volevo qualcosa di simile per noi, ma non uguale. Noi non siamo come tutti gli altri, innanzitutto perché siamo due ragazzi  e poi perché io sono un tensai e tu una stupida volpe!” mi sorride il mio amore un po’ pazzo, poi torna a parlare. “Inizialmente, ho pensato di comprare un semplice anello e implorarti vivamente di metterlo, perché anche se noi non potremo mai celebrare un vero matrimonio, sentivo di volerlo, poi ho pensato a quello che ti ho appena detto e ho cambiato idea, o meglio ho capito: non è tanto il fatto che tu lo porti ad essere importante, ma che tu lo abbia e ne sappia il vero significato, che non è quello di simbolo di mera appartenenza, non è stato questo a convincermi, quanto che rappresenti una prova, la prova di una vita insieme, piena d’amore, di tenerezza, qualche rissa…..perchè sei tu quello che voglio amare, Kaede, perché qualunque difficoltà noi potremo incontrare, sarà di gran lunga più facile da affrontare che non il pensiero di lasciarti e non poterti più stare vicino.”

Io sono dolcemente stupefatto, posso tranquillamente ammetterlo, almeno a me stesso. Non perché abbia mai dubitato della profondità dei suoi sentimenti per me, ma per l’innocenza e il candore con cui ammette di pensare a me come il suo compagno non solo dell’adolescenza, ma di un’intera vita. Sì, anch’io penso a lui in questi termini e forse inconsciamente anch’io ho pensato ad un anello infilato in una catenina per questo, ma non possiedo la sua facilità di espressione. Per me i sentimenti sono chiari al livello del cuore, ma quando devo qualificarli con le parole…..

“Io…”

“No, non c’è bisogno che tu dica niente! - mi interrompe Hana – lo so che sei una volpetta silenziosa e non voglio che tu ti sprema troppo le meningi, non ci sei abituato! È sufficiente un tuo bacio!”

Si sporge verso di me e io, per una volta, mi limito a fare quello che mi ha chiesto!

Torniamo a sdraiarci tra le lenzuola, Hanamichi mi cattura nel suo abbraccio, posando lievi baci sul mio viso, mentre accarezza costantemente i miei capelli: è meravigliosa questa sensazione di adorazione e tenerezza che mi suscitano le sue mani su di me, mi tocca come qualcosa di molto prezioso e so con certezza che quel ‘ sempre ’ che gli amanti si scambiano troppo superficialmente e facilmente, per noi ha valore assoluto. Sono felice  e mi sento motivato ancora di più a realizzare tutti i miei progetti per il futuro, perché so che non lo faccio più solo per me stesso, ma anche per lui, perché i miei sogni sono diventati i NOSTRI sogni!!! Nella mente, mi si forma una frase: poche semplici parole che il mio do’aho saprà interpretare come la mia più lunga ed appassionata dichiarazione di amore. 

“Io sarò per te per sempre.” gli mormoro, guardandolo fisso negli occhi. E lui capisce, unico vero interprete del mio cuore.

“Lo so.” risponde lui, sicuro come non mai.

 

 

FINE.

Hanamichi e Rukawa si scambieranno il medesimo regalo in una fic di Hanako che verrà presto postata sul sito: voglio far presente che si tratta di semplice coincidenza, l’abbiamo scoperto quando lo avevamo già deciso indipendentemente l’una dall’altra. Quindi, non c’è plagio!^^

Approfitto di questa precisazione per salutarla.

 

L'immagine sopra è stata presa dal bellissimo sito giapponese del Circolo Club 21st Century
http://www6.plala.or.jp/club21st/top.html 


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