DISCLAIMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç



Harry Potter e il patto col diavolo II: Colombe e Corvi

parte VI

di Nuel


Piton sapeva che Malfoy non avrebbe badato ai segni che il tempo aveva lasciato su di lui. Se pochi giorni prima erano stati presi da una passione irrazionale che aveva lasciato poco spazio alla venerazione ed all’amore, stavolta sarebbe stato diverso.
Lucius, presa una ciocca di capelli corvini nel pugno, vi aveva immerso il volto, aspirandone il profumo strano, dovuto ai fumi delle pozioni, alcune dolci, altre amare.
Con movimenti lenti si erano liberati della pesantezza delle vesti, come chi si libera la coscienza da una colpa. 
Basta finzioni. Basta maschere.
Solo due uomini che, nonostante il tempo, si riscoprivano innamorati.
Quando Lucius si adagiò morbidamente su di lui, Severus riscoprì la sensazione di essere protetto che aveva conosciuto nella sua gioventù, quando il corpo possente di Malfoy gli faceva da scudo e protezione da tutto il mondo, da culla e da ponte per un futuro ricco di promesse.
-Questa volta non ti tirerai indietro?- Gli sussurrò morbidamente sulle labbra, Malfoy.
-No, questa volta no- Rispose deciso, con la voce bassa e languida.
Al primo bacio seguì il secondo, poi il terzo e carezze dolci ed intrecciarsi di dita ed altre parole sussurrate.
Severus si aprì per lui, accogliendolo senza timore e Lucius lo amò senza la foga della loro giovinezza, con una consapevolezza nuova, con la coscienza di un uomo.
All’insegnante di Pozioni piaceva quel nuovo Lucius che sapeva condurlo tanto lontano seguendo strade conosciute, anziché avventurarsi in tortuose esplorazioni, dandogli il tempo che la loro età richiedeva per trovare nuovo slancio ed amarsi ancora, prima che sorgesse il sole.
Lucius lo fece inginocchiare su di sè, reggendolo per i fianchi, dandogli la possibilità di prendere il controllo della loro nuova unione e fecero l’amore per la seconda volta, mentre il sole cominciava a sorgere, ad oriente.
L’espressione di Malfoy si sciolse, diventando liquida di piacere mentre i minuti scorrevano, come le sue mani sul corpo di Piton e poi, finalmente, il sonno li colse, breve, ma ristoratore, come quello che giunge dopo la febbre alta dei bambini e, quando si risvegliarono, il peso sui loro cuori era scomparso.

Prima che gli studenti si svegliassero e corressero a fare colazione, Piton guidava Lord Malfoy per i corridoi vuoti di Hogwarts. Con passo svelto e deciso, i due uomini salirono le scale che conducevano all’ufficio del preside, dopo aver recitato la parola chiave al gargoil che presidiava la porta.
Nel castello, gli unici a lavorare già freneticamente erano i piccoli ed umili elfi domestici, intenti a preparare le colazioni dei ragazzi.
Il vecchio preside Silente era già intento a sfogliare documenti, succhiando un lecca lecca, seduto alla sua scrivania.
Quando sentì bussare alla sua porta gracchiò un “Avanti” più fermo che poté, con la sua voce ormai debole e tremante.
-Buon giorno, preside- Lo salutò Piton, entrando e richiudendo la porta dietro Lucius.
-Silente!- Lo salutò Lord Malfoy, col suo solito contegno.
Gli occhi ormai opachi del vecchio sorrisero al figlio dell’uomo con cui aveva condiviso tanta parte della sua giovinezza e si appoggiò allo schienale della poltrona.
-A cosa devo la sua visita a quest’ora del mattino, signor Malfoy?-
Ci fu un rapido scambio di sguardi tra Lucius e Severus e questi annuì con decisione.
Lucius sospirò. -Si tratta di voi_sapete_chi. Il Signore Oscuro è tornato e oggi stesso comincerà le sue rappresaglie sui Babbani-
Silente scattò in avanti, gli occhi spalancati ed i pugni, che da qualche anno avevano iniziato a tremare leggermente, sulla sua scrivania disordinata.
Lucius espose il piano di Voldemort e venne congedato. Il preside preferiva che Malfoy tornasse al maniero, senza far insospettire nessuno. Convocò la professoressa McGranit e le affidò la presidenza durante la sua assenza.
Appoggiandosi pesantemente al suo bastone, il preside Silente usò una passaporta per giungere a Grimmauld Place e radunare alla svelta l’Ordine della Fenice.

Quando Harry giunse a Grimmauld Place, nel pomeriggio, sentì il bisogno di parlare con i suoi fantasmi prima di chiamare a raccolta i membri dell’ordine.
Aveva bisogno di fare chiarezza dentro di sè, di recuperare l’equilibrio: lo scontro sarebbe arrivato e, questa volta, doveva essere l’ultimo. L’incubo doveva finire: per lui, per Draco, per Lily..... ma avrebbe anche potuto avere la peggio e morire...
Si aggrappò alle parole di Draco: “Voglio che tu stia con me, che viviamo assieme.... voglio che tu cresca Lily con me ....”. Era più di quanto avesse mai sognato per sè e per il suo futuro. Doveva farcela per realizzare quelle parole.
Trascorse la notte in un sonno pesante, senza sogni ed alla mattina fu svegliato dal rumore di passi.
Saltò giù dal letto per controllare chi ci fosse, arrivò in salotto e vi trovò il suo vecchio preside.
Silente lo salutò con un sorriso aperto ed Harry si sentì morire nel vedere quanto quell’uomo che aveva amato quasi come un padre, fosse invecchiato.
Alla spicciolata, nelle ore seguenti, giunsero gli altri: buona parte della famiglia Weasley: Arthur, Molly, Fred, George e Ron. Ginny era ancora in viaggio di nozze, ma era stato mandato un gufo per avvisarla. Gufi erano stati mandati anche a Charlie e Bill, che guidavano, oltre il loro normale lavoro, dei gruppi distaccati dell’Ordine. C’erano anche Hermione, il professor Lupin, il vecchio Moody ed il professor Piton.
Hermione fu la più veloce a riaversi dalla sorpresa di rivederlo dopo tanto tempo ed a buttargli le braccia al collo.
-Oh, Harry caro!- Lo abbracciò Molly Weasley, commossa fino alle lacrime. Ron gli dette una pacca sulla spalla, cercando di nascondere l’emozione, i gemelli lo circondarono con gioia, Arthur gli strinse la mano, Remus lo abbracciò, Piton grugnì il suo solito “Potter!”.
-Vi ho fatto venire...- iniziò il preside. -... perché sono venuto a sapere una cosa della massima importanza-
Tutti si fecero seri, in attesa della notizia, ma fu Harry a parlare.
-Voldemort è tornato!-
La sorpresa, la paura, la rabbia, i sentimenti più vari comparvero sui volti dei membri dell’Ordine.
-Come lo sai, Harry? L’hai sentito tramite la cicatrice?- Si informò subito Ron.
-No- Harry scosse la testa. -Ieri mattina Draco è venuto da me per informarmi-
-“Draco”?- Sputò Ron. -Intendi “Malfoy”?-
Harry si morse la lingua ricordando che la sua storia con Draco era conosciuta solo da pochissime persone, tra cui non erano compresi Ron ed Hermione.
Piton sospirò scuotendo la testa: tale padre, tale figlio.
In quel momento entrò trafelata Tonks. Aveva l’espressione stravolta ed il fiato corto.
Agitò la bacchetta e disse : “Guardate!”
Su un vetro della stanza cominciarono ad apparire delle immagini, dapprima confuse, poi, sempre più chiare.
La Londra Babbana era sconvolta: esplosioni, feriti, gente che urlava e piangeva, correndo da un lato all’altro di strade e piazze.
Harry materializzò un televisore e lo accese magicamente, senza bisogno di corrente elettrica.
Arthur stava per chiedere cosa fosse quell’aggeggio babbano, ma rimase zitto.
Su tutti i canali nazionali c’erano edizioni straordinarie del telegiornale.
Una serie di esplosioni aveva colpito Londra, da Trafalgar Square, a Bukingam Palace, dalla Torre di Londra al Big Ben al Parlamento, alla cattedrale di Westminster. 
Luoghi simbolo della capitale inglese, affollati di turisti. Le vittime erano centinaia. La sirena dei vigili del fuoco risuonava lungo ogni strada.
Notizie spaventose giungevano anche da Edimburgo, da Oxford, Cambridge, dalla Cornovaglia, dalla regione del Kent, dal Galles, persino da villaggi isolati e privi di importanza.
I maghi di Grimmauld Place rimanevano muti ed immobili davanti alle scene che arrivavano da tutta l’Inghilterra.
Ad Hermione salirono le lacrime agli occhi, mentre si copriva la bocca, reprimendo un grido, con le mani; Piton sibilò un “pazzo” a cui fece eco il “Temo sia solo l’inizio” del preside. 
Quando un giornalista accennò a Canterbury, Harry sussultò.
-Draco e la sua famiglia sono lì vicino!- La sua preoccupazione era evidente.
-Harry, ma cosa....- Iniziò Ron, non capendo l’agitazione del suo amico.
-Draco saprà cavarsela, nella zona dove si sono nascosti non ci sono Mangiamorte. Dobbiamo trovare il modo di far cessare tutto questo, Potter- Intervenne Piton, facendogli ritrovare la calma.
-Giusto... stando a quello che ci ha detto Lucius Malfoy.....- Silente iniziò a riferire la sua conversazione della mattina.
-Maledizione! Avessimo avuto anche un solo giorno di vantaggio!- Si lamentò Lupin ed Harry si sentì in colpa per non aver radunato tutti il giorno prima, anche se.... senza le informazioni di Lucius, cosa avrebbero potuto fare?
Rapidamente Silente si mise in contato con maghi fidati che militavano nel continente: era fondamentale impedire che il terrorismo dei Mangiamorte dilagasse negli altri Paesi.
Da tempo, all’estero, si stavano stilando liste di possibili simpatizzanti di Voldemort. Era rischioso, liste di proscrizione potevano colpire innocenti assieme a colpevoli, ma bisognava assolutamente impedire agli alleati del signore Oscuro di portare a termine il diabolico piano.
Il Ministero mandò i suoi gufi più veloci per ordinare l’immediato intervento di tutti gli Auror, in servizio e non, affinché, mischiandosi tra i Babbani, soccorressero, con i loro poteri, quanta più gente potevano e, contemporaneamente, cercassero di mettere le mani sui fautori di quelle stragi.
Tonks e Malocchio Moody si smaterializzarono in men che non si dica, raggiungendo le zone loro assegnate.
-Arthur, torna al Ministero: cerca di sapere tutto quello che al Ministero sarà scoperto, Severus, torna ad Hogwarts e tieni al sicuro i ragazzi, Molly va al San Mungo e verifica la situazione dei maghi coinvolti, Remus, sicuramente ora Voldemort non potrà più nascondersi: cercalo. Dobbiamo trovare al più presto il suo nascondiglio- Silente organizzò rapidamente i compiti dei suoi collaboratori, dando ad ognuno di loro una mansione da svolgere.
-E noi?- Chiese Ron, agitato, ma ansioso di rendersi utile.
-Voi- Iniziò il preside alzandosi lentamente dalla sedia. -Mentre anch’io farò la mia parte, starete con Harry. Tenetegli compagnia e parlate. Sono sicuro che avete tante cose da dirvi- Detto questo, si smaterializzò.
-Tutto qui?- Chiese il rosso, incredulo.
-Harry? Stai bene?- Chiese Hermione, vedendo il pallore dell’amico.
Harry si andò a sedere dove prima era seduto il preside e scosse la testa.
-Hai paura?- Gli chiese la ragazza.
Harry annuì.
-Via, Harry! Non è la prima volta che lo affronti! Stavolta sta facendo tanto rumore, ma vedrai che....- Ron si interruppe vedendo che l’espressione del suo amico non cambiava affatto.
-C’è qualcosa che devi dirci, amico?- Gli chiese allora, ricordando le parole del preside.
Harry si tormentò per un po’ le mani.
Hermione gli si avvicinò e lo abbracciò.
-Ci sei mancato, sai, Harry?!- Gli disse con affetto.
-Anche voi mi siete mancati- Sussurrò lui, dopo un po’. Fece un respiro profondo e poi li guardò negli occhi, con un pallido sorriso.
-Hai ragione, Ron: ho affrontato Voldemort un sacco di volte, ma non avevo nulla da perdere, tranne la mia vita... adesso, invece....- Sospirò di nuovo, cercando le parole giuste.
Hermione e Ron aspettarono pazientemente.
-Adesso, invece, potrei perdere la mia famiglia...- Li colse di sorpresa.
-La tua....- Iniziò stupefatto ed un po’ risentito di non saperne nulla, Ron.
-.... famiglia?- Finì per lui Hermione.
-La persona che amo e una bambina che voglio veder crescere...-
-Tu hai... una bambina?- Ron quasi si soffocò con le parole.
-No, non è figlia mia, ma in un certo senso, è come se lo fosse- 
-La figlia di Pansy?- Chiese quasi in un sussurro Hermione, che non aveva dimenticato gli avvenimenti degli ultimi giorni del settimo anno di scuola.
Harry annuì sorridendo.
-E di Draco- Continuò lei.
Harry annuì nuovamente.
-E’ per questo che eri così agitato quando hanno nominato Canterbury!-
-Si, Hermione: la mia famiglia è là-
-Ma.... ma... Harry! Io ero convinto.... insomma, lei... sta con Malfoy! Ti ha tradito e...-
Harry scosse la testa e guardò il suo amico che continuava a non capire.
-No, Ron. Non amo Pansy, non sono mai stato con lei. Io amo Draco-
Ron non riuscì a dire nulla e, per una volta, anche Hermione sembrò incapace di trovare qualcosa da dire.
-Noi stavamo insieme quando Pansy rimase incinta, avevamo litigato e Draco si era rifugiato tra le sue braccia. Se Pansy non fosse rimasta incinta di Lily, Draco ed io saremmo rimasti assieme, ma quando lui mi ha detto che si sposava.... io lo lasciai-
-Allora.... non state più insieme...- Chiese cauto, Ron.
-Adesso si. Non riusciamo a stare separati. Ci amiamo, Ron-
Ron si sedette di colpo, le spalle basse e l’aria incredula.
-Questa si è una bomba!-
-Perché non ce lo hai mai detto, Harry?- Chiese Hermione dolcemente.
Harry fece spallucce. -Credo... che mi sentissi stupido, ero stato tradito e soffrivo dannatamente e mi vergognavo di dire proprio a voi che mi ero innamorato di Draco e lui aveva giocato coi miei sentimenti. Mi pareva logico che andasse così e quindi era colpa mia che gli avevo creduto come un idiota....-
-Non fare più un errore simile, Harry, capito?! Noi siamo tuoi amici e ci saremo sempre per te! Sempre!-
-Lo so, Hermione, grazie. Ora che Draco ed io stiamo di nuovo assieme, ho capito tante cose.... ora so come sconfiggere Voldemort-

Continua


Nota: Dunque, questo capitolo doveva parlare di morte e dissssssstrussssssssione, invece, ringraziate Naika e Cla, che mi hanno minacciata di prematura e dolorosa morte se non inserivo la lemon tra quei due, poi, di nuovo grazie a Cla che mi ha aiutata a pianificare la distruzione di Londra ed a Niane, che aveva suggerito uno Tsunami, ma... vi immaginate Voldemort che, dopo aver finalmente riconquistato un corpo umano, pesta i piedi per diventare uno squalo e poter regnare sui pesci??? Poi ha rinverdito le mie scarse conoscenze geografiche^^
Un altro GRAZIE a Tesla e Savi che mi hanno fatto notare due errori madornali che ho commesso in questa fic: ne “Il patto col Diavolo” faccio andare ancora a scuola Cho... ehm, suggerirei un ... “E’ STATA BOCCIATA!!!” e poi, in uno dei primi capitoli faccio dire a Draco e Lucius che sanno del doppiogioco di Piton... a questa non so proprio porre rimedio! Scusate!
Grazie a tutti, un bacione, Nuel