DISCLAIMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç



Harry Potter e il patto col diavolo II: Colombe e Corvi

parte V

di Nuel


Era contento di essere ancora minorenne, così non era stato costretto a fare da testimone al loro matrimonio. In quel momento, Lucius e Narcissa erano in viaggio di nozze, ma Lucius gli scriveva regolarmente, ogni due giorni. Probabilmente lo faceva mentre la moglie dormiva. Gli si strinse un po’ il cuore, per l’invidia. Sapeva che amante focoso fosse Lucius. Eppure lui lo sapeva da sempre, da quando, per la prima volta, si era infilato nel letto del suo amico di tutta una vita.
Severus sbuffò, guardando il lago e la piovra gigante che nuotava pigramente. Era sempre stato la vittima preferita di quei due disgustosi Grifondoro e Lucius era l’unico pronto a difenderlo. “Amicizia tra Serpeverde” si era ritrovato ad ironizzare quando, al primo scherzo crudele di Potter e Black, i suoi compagni di casa gli avevano voltato le spalle. Solo Lucius, appena lo aveva saputo, era accorso. Ma Lucius era già al quinto anno. Dopo i primi due mesi di scuola aveva preso l’abitudine di intrufolarsi nel dormitorio dei più grandi. Sfilava il lenzuolo dal fondo del letto di Lucius quel tanto che bastava per farlo passare e risaliva fino a sbucare vicino alla testa bionda del suo idolo.
“Meno male che sei piccolo, Severus!” Rideva lui. “Altrimenti mi gelerei i piedi” Lo circondava con le sue braccia muscolose e lo teneva a dormire con lui.
Quando Lucius finì la scuola, Severus si trasformò nel corvo che sarebbe rimasto per sempre, troppo insicuro e timido per reagire e poi, durante il suo terzo anno, fu annunciato il fidanzamento tra Lucius e Narcissa Black, la cugina di quell’odioso Grifondoro.... Narcissa era al sesto anno e non faceva certo mistero di essere gelosa del rapporto privilegiato tra il suo fidanzato e Piton.
Severus trasse di nuovo di tasca l’ultima lettera del suo amore. “Tra due giorni torno, quindi, non ti scriverò più, verrò a trovarti!”
Non vedeva l’ora, non faceva che aspettarlo.
Erano diventati “più che amici” da appena un anno e lui era in quel periodo della vita in cui si ragiona più col cuore che con la testa. Per fortuna il padre di Lucius era un uomo forte e sveglio. L’aveva fatto andare a Malfoy Manor e gli aveva parlato chiaro e tondo.
“Giovanotto, Lucius deve sposarsi per garantire una discendenza al casato. Cosa fate tra le lenzuola non è affar mio, ma considera che sono tutt’altro che contrario alla vostra relazione. Esigo però discrezione e, se ami mio figlio, che tu gli sia devoto per il resto della tua vita. Se non te la senti di assumerti un impegno così grande, per voi è meglio che finisca qui!”
Sentirsela? Aveva quindici anni, come poteva sentirsela?! Però c’era Lucius, lì, con lui, e sembrava avere tanta fiducia... che rispose di si. Non se ne era mai pentito. Mai.
Forse, se lui o Lucius avessero avuto il carisma del vecchio Malfoy, le cose, tra Potter e Draco, sarebbero andate diversamente... no, Potter non era lui, non aveva la sua educazione e poi... chi avrebbe immaginato che la Parkinson fosse incinta?!
Poi Lucius era andato a trovarlo. Era radioso, felice. I capelli meravigliosi legati in una coda, il sorriso su quelle labbra su cui avrebbe voluto morire, gli abiti eleganti e sfarzosi... mezza scuola si era girata a guardarlo e Lucius era venuto direttamente da lui, senza salutare nessun altro, abbracciandolo stretto.
-Mi sei mancato Severus!-
Lui aveva riso. -Non ti credo! Sicuramente Narcissa non te ne ha dato il tempo!- Scherzò, pensando che i dissapori, tra lui e Narcissa fossero ancora apianabili.
-Vieni, andiamo in un posto tranquillo, devo parlarti di una cosa seria-
Si erano seduti L’uno accanto all’altro, sull’erba umida e finalmente Lucius l’aveva baciato.
-Cosa devi dirmi?- Gli chiese curioso.
-Hai sentito parlare di un tale che si fa chiamare Lord Voldemort?-
Severus scrollò le spalle. -Quella specie di santone che predica la purezza del sangue?-
-Si, lui-
-Ne ho sentito parlare a scuola, ma qualcuno dice che sia mezzo matto-
-Era un Serpeverde anche lui, sai?!-
-No, non lo sapevo. Ma cosa c’entra lui?-
-Bellatrix è entrata a far parte dei suoi adepti. Sai qualnto Bella e Narcissa siano legate-
Severus sbuffò non intravvedendo nulla di buono.
-Prima del matrimonio, Bella ha fatto promettere a Narcissa di parlarmene. Narcissa non ha fatto altro per tutta la luna di miele...-
Severus alzò un sopracciglio, indeciso se ridere o no.
-Ci sarà una specie di assemblea, tra due settimane, sabato notte. Narcissa vuole che ci vada, lei ci tiene molto. Vuoi venire anche tu?-
-Io?-
-Si. Voglio avere la tua opinione. Se dovessi entrare a far parte di questo gruppo, voglio che ne faccia parte anche tu-
-Ho sentito che Voldemort imprime una specie di marchio ai suoi accoliti...-
Lucius fece spallucce. -Si, ho visto quello di Bellatrix. E’ piuttosto brutto: un teschio dalla cui bocca esce un serpente. E’ impresso col fuoco magico-
Severus fece una smorfia. -E cosa dovrebbe rappresentare un segno così delicato e ameno?- Ironizzò.
-Credo qualcosa del genere che il sangue puro sopravvive alla morte o qualcosa del genere. Allora, verrai?-
-Come faccio? Sarò a scuola!-
-Sarai ad Hogsmead tutto il giorno e verrò a prenderti. Pare che anche i tuoi ci saranno, così ti scriveranno un permesso. Domenica ti riporterò a scuola io e non ci saranno problemi. Lo sai che Silente ha un occhio di riguardo per me, per via di mio padre- Gli strizzò l’occhio.
-Chi altro ci sarà?-
-La madre di Sirius, i genitori di Narcissa e Narcissa, naturalmente-
Severus lo guardò torvo.
-E’ tanto che non vede i suoi genitori. Passerà la notte con loro.... tu, potrai passarla con me, se mi vuoi ancora- Abbassò la voce fino a sussurrare le ultime parole direttamente nel suo orecchio, stringendogli il lobo tra le labbra.
-Sei un bastardo approfittatore, lo sai Lucius?!-
Lucius scoppiò a ridere mentre lui arrossiva. 
Era una delle ultime volte che ricordava di averlo visto ridere.
Piton si prese la testa tra le mani. L’attesa lo stava uccidendo.
Era quasi l’alba e lui aveva consumato la notte nei ricordi.
-Lucius! Lucius!- Implorò a denti stretti. Possibile che quel pazzo di Voldemort stesse ancora parlando, delirando a Malfoy Manor? Perché Lucius non gli faceva sapere nulla?
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter raggiungere Lucius e stargli accanto. 
Circondato da Mangiamorte, con accanto quella pazza di Narcissa, solo, costretto a mentire sull’assenza di Draco, nella speranza di salvare il suo unico figlio. Se solo avesse potuto essere con lui, dargli la sua forza...
In quel momento il camino crepitò.
-Lucius?!-
Il volto di Malfoy comparve e scoparve un paio di volte, come se l’uomo esitasse.
-Lucius! Cosa c’è?- Lo chiamò, protendendo le dita fino a scottarsi, nel tentativo di accarezzare l’immagine del suo volto.
-Vieni qui immediatamente. Puoi?- Lo invitò.
Pochi minuti dopo Lucius era nello studio. Indossava ancora la cappa nera dei Mangiamorte e lo abbracciò senza una parola.
Piton venne colto dal panico. Non lo aveva mai visto così, o meglio... vent’anni prima...
-E’ guerra, Severus!- Mormorò, con voce fredda.
Piton lo strinse, lo strinse come aveva fatto tanti anni prima, quando era scoppiata la prima guerra tra maghi che il mondo ricordasse.
Lucius si era occupato di molte delle necessità del loro signore, non da ultimo sorvolare sul fatto che quel cane si scopasse sua moglie. Aveva ingoiato e Narcissa sembrava felice. Poi Voldemort aveva cominciato ad ordinare le stragi, l’aveva mandato in prima linea.... la prima volta che aveva ucciso un bambino, non l’avrebbe dimenticato mai. Draco era a casa, era appena nato e lui uccideva un bambino uguale al suo.... Aveva passato la notte tra le braccia di Severus, piangendo, poi era cambiato. Il sorgere del sole aveva portato via, con la notte, la sua coscenza, la sua umanità. Solo Draco pareva renderlo nuovamente umano.
E Narcissa, naturalmente, usava il suo potere su quel bambino fragile per tenere legato il marito a Voldemort, raffreddando, ogni giorno di più, il suo cuore.
In quel periodo avevano cominciato a litigare. Piton si era avvicinato a Silente e, per quasi dieci anni, si erano limitati a freddi convenevoli e sporadici tentativi di ristabilire il loro rapporto. Poi Draco era arrivato ad Hogwarts ed il miracolo era avvenuto. Era stato il loro tramite. Draco assomigliava talmente a suo padre! 
-Raccontami tutto-
Lucius, lentamente, si sedette sulla sua solita poltrona, ritraendo il cappuccio.
Aveva il viso pallido e tirato.
Severus gli sedette di fronte, tirando più vicina la sua poltrona.
Lucius sospirò. -Naturalmente ha voluto sapere di Draco. Mi ha... “umiliato” davanti a tutti! Dandomi del vigliacco perché non gli offro mio figlio, ma... non importa. Per Draco posso sopportare qualunque cosa! Narcissa è andata via con lui-
-Cosa?!-
-Ha di nuovo un corpo umano. Credo sia il risultato finale del rito che iniziò qualche anno fa...-
-Quello col sangue di Potter?-
-Si. Credo che, l’essere stato quasi sconfitto da Potter in quella occasione gli abbia procurato più danni di quanti pensassimo e la sua nuova pelle ha impiegato più del previsto a crescere. Ora che ha di nuovo un corpo suo.... si è preso Narcissa e Bellatrix... non voglio pensarci!- Strinse gli occhi cercando di soffocare il dolore.
-Lucius..- Lo chiamò piano Severus, toccandogli una spalla.
-Lascia stare.... Quella donna è stata.... solo una fonte di dolore per me... come ho potuto amarla tanto?!- Gli chiese con sguardo supplice.
-Pensa che senza di lei non ci sarebbe Draco- Cercò di incoraggiarlo Piton.
-Lo so, me lo ripeto di continuo.... Dammi da bere qualcosa di forte-
L’insegnante si alzò ed attinse alla sua riserva personale, riempiendo un bicchiere e porgendolo al suo compagno.
Lucius tracannò senza esitazione. -Grazie. Allora, Voldemort ha deciso di tornare in grande stile: attaccherà contemporaneamente le principali città Babbane d’Inghilterra. Vuole rivelare la nostra esistenza al mondo intero e dichiarare guerra all’umanità....-
-Ma come pensa di fare? Gli altri Paesi reagiranno, non siamo immuni alle armi Babbane!-
-Da quel che ha detto, negli ultimi anni ha allargato la sua influenza a tutta l’Europa, ci sono maghi infiltrati in molti governi stranieri, Mangiamorte pronti ad usare le armi Babbane contro i Babbani stessi-
-Se quello che dici è vero, scoppierà un conflitto mondiale!-
Lucius annuì. -Spero che la sua megalomania gli faccia vedere le cose in modo diverso da quello che sono, ma....-
-Voldemort è un pazzo!- Scattò Severus.
-Io non approvo tutto questo più di te, Severus, ma cosa possiamo fare, ormai?-
-Avvisare Silente! Avvisare il Ministero! Se Voldemort verrà eliminato prima che tutto questo inizi...-
-E’ troppo tardi-
Severus lo fissò incredulo. -Quando?-
-Fra poche ore comincerà tutto. Non possiamo tornare in dietro-
-Si può sempre tornare indietro, Lucius!-
Lucius lo fissò, ammutolito, per alcuni minuti, poi si alzò, appoggiando il bicchiere al tasvolo. La sua espressione divenne terribile. -TU?!- Sibilò conro Piton. -Tu ci hai traditi! Mi hai spiato per tutto questo tempo!-
-Si-
Malfoy alzò il braccio e colpi al volto l’insegnate.
-Io mi fidavo di te!-
Piton rimase in silenzio, guardandolo negli occhi.
-Dimmi perché l’hai fatto!-
-Per dare anche a te una seconda possibilità- Gli rispose con calma.
Malfoy lo fissò trasecolato.
-Perché ti amo e volevo che questo momento non arrivasse mai, che tu potessi vivere la tua esistenza alla luce del giorno, senza scendere a compromessi con i tuoi ideali e straziarti l’anima come stai facendo, Lucius-
Malfoy si portò le mani al volto. Singhiozzò, poi rise. Spostò le mani tra i capelli, spingendo in dietro le ciocche che il cappuccio aveva spettinato.
-Allora dimostramelo questo tuo amore!- 
-Lucius....-
-Manca ancora un’ora all’alba, forse un po’ di più. Fammi ricordare come si fa l’amore prima che tutto finisca-
Severus non sapeva se se ne sarebbe pentito o no, sapeva che era la cosa giusta e, senza attendere ancora, baciò l’uomo che amava con tutto se stesso.


Continua