DISCLAMER: La Rowling
per fortuna è andata a farsi un giro e non vede questo scempio!
NOTE: Raga’, non sapete quanto mi sono vergognata a scrivere ‘sta roba!!!!!
Trilogia di
Voldemort - La bambola
di Nuel
La festa proseguiva assai noiosa al maniero dei Malfoy. Lucius Malfoy
presentava ai suoi amici, tutti rigorosamente maghi oscuri, il suo unico
figlio, appena diplomato alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Ormai Draco era un mago sotto tutti gli aspetti e quella sera era pure
diventato maggiorenne. Suo padre aveva in mente grandi cose per lui e,
sicuramente, la prima da fare era quella di far diventare il suo rampollo
un Mangiamorte. Il Signore Oscuro, ospite d’onore della serata, sarebbe
presto arrivato ed avrebbe parlato a tutti loro dei suoi grandi piani per
mantenere pura la razza magica, per ridare potere ai maghi e sterminare i
Babbani dalla faccia della terra o, almeno, ridurli al rango di elfi
domestici.
Draco era ansioso di prendere parte alle azioni dei Mangiamorte, di
servire il loro Signore e di mettersi in luce ai suoi occhi. Finalmente
avrebbe avuto modo di sistemare un paio di conticini con tre persone in
particolare......
Qualche minuto dopo la mezzanotte, Lord Voldemort fece la sua comparsa. I
Mangiamorte si inchinarono davanti al loro signore che li chiamò uno per
uno, rivolgendo a tutti parole di rimprovero o di lode. Infine si soffermò
sul giovane Draco e gli diede il benvenuto tra i suoi seguaci, dicendogli
che dopo avrebbero parlato un po’, per assicurarsi che avesse la stoffa
per diventare uno di loro.
Voldemort completò il suo delirante discorso su stragi e purezza del
sangue dei maghi mentre i suoi servi lo applaudivano e lodavano
infervorati dall’insavia collettiva che Voldemort sapeva suscitare in
loro.
Infine l’Oscuro Signore si diresse dal padrone di casa che, con mille
salamelecchi gli ripeteva di essere onorato dalla sua presenza e che
sarebbe rimasto certamente colpito da suo figlio.
-.....rettile- Solo quest’ultima parola colpì l’orecchio del Signore del
Male e la voce era proprio quella del giovane Malfoy, che sorseggiava
champagne in compagnia di due colossi dall’aria stupida ed una ragazza
dall’aspetto lezioso che non tardò ad identificare come i figli di Tiger,
Goyle e Parkinson.
Si avvicinò a loro. I Due scimmioni e la ragazza si inchinarono subito,
senza osare guardarlo negli occhi, ma Draco sorrise superbamente, piegando
appena la testa, senza distogliere lo sguardo dal suo padrone.
“Chi ti credi di essere, stupido, arrogante ragazzino?” Sibilò la mente di
Voldemort, carico d’odio.
-Tuo padre ha detto che avresti saputo colpirmi, Draco, sono ansioso di
approfondire la nostra conoscenza-
-Certamente, Signore- Niente “Sarà un onore, per me”, niente “Ai vostri
ordini, padrone”... Voldemort avrebbe insegnato a quello spudorato a stare
al suo posto!
Il Signore Oscuro invitò Draco con un segno della mano a lasciare la sala.
-Dove possiamo parlare senza che nessuno ci disturbi?-
-Da questa parte- Fece strada Draco, conducendolo ad una stanza isolata al
piano inferiore.
Una volta dentro Voldemort sigillò la stanza e la insonorizzò.
-Dammi la tua bacchetta- Gli ordinò.
-Perché?-
-Limitati ad ubbidirmi!-
Draco, decisamente contrariato, consegnò la bacchetta al suo Signore, che
se la fece sparire tra le mani.
-Ora inginocchiati!-
Draco ubbidì, come gli aveva raccomandato suo padre.
Voldemort sorrise, stirando il taglio sottile che aveva al posto delle
labbra. Gli occhi malvagi s’illuminarono di piacere mentre afferrava con
le dita il mento sottile del ragazzo. Non era affatto brutto e la sua
pelle era liscia e vellutata, un vero piacere! Notò che Draco faticava a
mascherare il disgusto del contatto con la pelle innaturalmente liscia
dell’uomo rettile e fece saettare la lingua serpentina a saggiare l’aria.
Sentì il sapore dell’adrenalina che proveniva dal suo nuovo adepto che
cominciava ad avere paura.
Si avvicinò ancora di un passo, il viso di Draco era ora a pochi
millimetri dal suo inguine ed il ragazzo sembrava alquanto disgustato.
-Sono sicuro che col tuo bel musetto hai avuto molte esperienze a scuola.
Fammi vedere cos’hai imparato!-
Draco impiegò qualche secondo a realizzare, poi scattò in piedi.
-Come osate?!-
Voldemort rise fragorosamente.
-Come oso? Come osi tu, sciocco ragazzino, non ubbidire agli ordini del
tuo signore!-
-Mio padre...-
-Tuo padre è un mio servo! Credi non immagini cosa potrebbe accaderti?
Probabilmente sarebbe felice di sapere che sto giocando col suo adorato
figlio! Per lui potrebbe significare più potere, se io mi incapricciassi
di te.... quindi vedi di essere ubbidiente e grato per l’occasione che ti
sto dando!-
Draco si guardò intorno. Era senza bacchetta e la stanza era sigillata...
non aveva vie di fuga. Cercò di allontanarsi da quel pazzo, ma sentì la
voce di Voldemort ghignare un “Imperius!” e si ritrovò bloccato. Cominciò
a tremare. Non voleva diventare il giocattolo di Voldemort! Non voleva!
Ripensò alle volte in cui aveva fatto sesso con qualche suo compagna di
scuola, non aveva mai costretto nessuna di loro..... intanto Voldemort gli
aveva ordinato di avvicinarsi e lui l’aveva fatto. Aveva sentito la lingua
serpentina nel suo orecchio.
-Fa quello che ti avevo ordinato!- Gli sibilò nell’orecchio e Draco fu
costretto ad inginocchiarsi. Lottava disperatamente per opporsi
all’incantesimo, ma non ce la faceva. Si fece strada con mani tremanti tra
gli abiti dell’Oscuro Signore e chiuse gli occhi cercando di negare a se
stesso quello che stava per fare.
Aprì la bocca e subito la riempì del cazzo duro del suo padrone. Un conato
i vomito lo colse e sentì bruciare gli occhi, ma la mano di Voldemort era
già sulla sua testa, gli artigliava i capelli biondi facendogli male e lo
costringeva a succhiare con le lebbra tremanti.
-Più veloce, da bravo!- Rise l’uomo, ansimando di piacere quando il suo
ordine venne eseguito.
-E ora ingoia, ragazzo, mi raccomando!- Lo schernì un attimo prima di
svuotarsi nella sua bocca.
Draco non poté più trattenere le lacrime. Voldemort lo strattonò per i
capelli, buttandolo al suolo, ridendo come il pazzo che era.
Draco tossiva e singhiozzava: se quello era un incubo, voleva svegliarsi
subito!
-Torna qui- Lo chiamò Voldemort.
Evidentemente l’effetto dell’ Imperius non era ancora passato e Draco gli
si mise di nuovo di fronte.
La mano da rettile accarezzò il collo di Draco, scendendo sulla stoffa
della sua camicia. Con le unghie simili ad artigli fece saltare via i
bottoni. Draco rabbrividì, col respiro corto.
Ora le mani uncinate gli graffiavano la pelle delicata del petto,
lasciandovi segni rossi e brucianti.
-Spogliati!-
Draco chiuse di nuovo gli occhi. Non era così che dovevano andare certe
cose. Ogni volta che aveva condiviso momenti intimi con qualcuno era stato
bello per entrambi, anche se non c’era stato amore, ma semplice sesso.
Aveva visto i visi delle sue partner illuminarsi del piacere e dell’
estasi che lui aveva dato loro.... ma li non c’era nulla di tutto ciò, era
semplicemente un oggetto, una bambola... per un momento un flesh colpì la
sua mente: non aveva mai desiderato un uomo, ma se proprio avesse dovuto
fare sesso con un altro maschio, sapeva senza ombra di dubbio chi avrebbe
voluto....
Era nudo come un verme davanti al suo sadico padrone che aveva cominciato
a giocare con i suoi capezzoli, graffiandoli e pizzicandoli e forse si era
accorto del suo sesso semi eretto tra le gambe e pensava che fosse merito
suo, che si stesse, in fine, eccitando per lui e invece era colpa di
quella mezza visione... dell’aver immaginato quel viso arrossato
dall’estasi....
-No...- Mormorò senza forza mentre una mano di Voldemort scendeva ad
afferrargli e strizzargli le palle, perdendosi tra i sottili peli biondi,
scoprendogli la cappella per graffiarla e farlo urlare.
Pensava di farlo venire, così? Draco fece appena in tempo a pensarlo che
sentì montare un piacere doloroso ed umiliante che esplose nella mano del
suo aguzzino.
-Allora ti piacciono i modi rudi, ragazzo!- Lo prese di nuovo in giro.
Draco teneva gli occhi ostinatamente chiusi: non voleva vedere, non voleva
sapere, voleva solo dimenticare.
Si sentì rigirare e poi la mano di Voldemort cominciò a premere alle sue
spalle... Singhiozzò di nuovo: Voldemort voleva usare il suo stesso sperma
per lubrificarlo. Due dita uncinate si conficcarono senza delicatezza nel
suo corpo, cominciando subito a muoversi moleste, strappandogli piccoli
gemiti di dolore. Poi le dita uscirono, troppo presto perché si fosse
abituato alla loro intrusione e si sentì spaccare, bruciare, mentre i suoi
muscoli e la sua pelle si laceravano contro la violenza di Voldemort.
Il suo padrone gemeva e grugniva, indifferente al suo dolore, anzi, forse
che lui soffrisse lo faceva eccitare maggiormente.
Draco sentì un improvviso calore riempirlo e poi Voldemort lo lasciò
cadere a terra. Le gambe non lo sorreggevano più, il dolore gli risaliva
lungo la spina dorsale ed il bruciore era insopportabile. Sentiva qualcosa
di denso e caldo scendergli lungo le cosce ed ondate di nausea assalirlo.
-Ora rivestiti-
Draco si mosse lentamente, sentiva male ovunque, anche dove non era stato
lontanamente toccato. Raccolse i suoi vestiti dando la schiena a Voldemort
e cercò di non pensare alla stoffa che si impregnava del suo sangue e di
sperma e di sudore e gli si attaccava alla pelle.
-Domani sarai tra i miei servi e poi... avremo molto tempo per giocare
assieme-
Sadicamente... Fine!
ç_ç: Ma io credevo di essere il tuo pg preferito!|
O_O: E io non compaio mai!
>°-°<: Tu-Tuu Questo è un messaggio registrato: Draco perdonami! Ti amo
tantissimo, lo sai, ma per una volta.... e, Harry, non essere geloso, lo
sai che Dracuccio ama solo te e non mi ricambia! Comunque se dici che non
appari, chi pensi fosse la fugace visione di cicci-Draco?! Se mi cercate
per picchiarmi, sono andata a Timbuctù. Tanti cari saluti, Nuel_che_sta
_ancora_scavando_per_sotterrarsi_dalla_vergogna! Tu-Tuu
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