DISCLAMER: La Rowling
non sa, altrimenti mi denuncerebbe!
NOTE: 1.Ecco il prequel de “La bambola”. Insieme al primo ed al prossimo ho
deciso di denominarli “Ttrilogia di Voldemort”, che ne dite?
2. Forse qualcuno avrà notato che il titolo di questa fic è lo stesso di un
brano di Piero Pelù (sbav!), non è a caso: quella canzone mi ha subito fatto
pensare allo strano rapporto tra Harry e Voldemort e per questo la uso come
traccia per la fic. Inoltre pure “la bambola” è il titolo di una canzone,
quindi vorrei seguire questo schema anche per il terzo capitolo, che è
praticamente già scritto, ma mi manca un titolo!!!!!ç_ç
DEDICA: A tutti voi, dato che sarebbe poco coerente da parte mia augurarvi
buon Natale, BUONA FESTA DEL SOLE!! E un augurio speciale a Cla, che
nonostante stamane sia finita in prontosoccorso, è riuscita a farmi trovare
sotto l’albero i libri “Il Quiddich attraverso i secoli” e “Gli animali
fantastici: dove trovarli”, direttamente da Hogwarts
Trilogia di
Voldemort - Prendimi così
di Nuel
Il corridoio non finiva mai. Si sentiva minacciato, ma non sapeva motivare
il suo stato d’angoscia. La cicatrice gli faceva male, segno che Voldemort
era vicino........ o stava facendo qualcosa di molto malvagio..... no: era
vicino, lo sapeva. Non c’era un motivo specifico..... l’indomani sarebbe
tornato a Privet Drive.... per un solo mese, l’ultimo e poi sarebbe stato
maggiorenne.... Era la sua ultima notte ad Hogwarts, l’indomani ci sarebbe
stata la cerimonia di consegna dei diplomi.
Harry gridò. Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Un’esplosione di colori, luce e tenebre.... Harry sentì il freddo del
metallo nella mano ed istintivamente colpì.
La spada di Gotric Grifondoro si conficcò nel centro di quella
luminescenza.
“Prendimi così con tutti i miei colori
Se vuoi tranquillizzati la spada è sempre qui nel cuore”
Harry aveva il fiato corto, la voce di Voldemort risuonava nella sua testa
e la luce era diventata il Signore Oscuro. La spada di Grifondoro era
piantata nel suo cuore, ma lui sorrideva, non con le fattezze da rettile
in cui Harry l’aveva visto tornare, tre anni prima, ma col volto di Ton
Riddle.
Harry si sentì avvampare e fece un passo indietro.
“Questo gioco brucia più del fuoco” Rideva Voldemort nella sua testa.
“Prendimi così con tutti i miei casini
E non è più il momento degli alibi ora, ti chiedo di essere sincero”
-Cosa stai dicendo?- Gli urlò Harry, pervaso dal terrore più cieco. -Ti
ucciderò Voldemort! Io ti ucciderò!-
“Io la paura di volare mia
Ti giuro l’ho buttata via”
-Non mentire! Tu hai il terrore di morire! E’ perché sei sempre stato
solo, vero?-
Voldemort avanzò verso di lui, dalla ferita cominciava a stillare un
sottilissimo filo di sangue, ma lui pareva non accorgersene, sorrideva ad
Harry con malvagità e divertimento.
“Lo stesso sangue abbiamo noi lo stesso cielo se lo vuoi”
-Mi prendi in giro?- Harry tremava e continuava ad indietreggiare....
Voldemort era risorto col suo sangue.... voleva dire che erano uguali?
Credeva che si sarebbe arreso a lui e sarebbe diventato suo discepolo?
“Mai! Mai! Mai!” Gridava la mente di Harry e prese a correre.
Corse, ma quel corridoio buio sembrava non finire mai. C’erano tante porte
ai lati, ma non aveva il tempo di fermarsi ad aprirle. Se fossero state
chiuse Voldemort l’avrebbe raggiunto in un attimo: per quanto lui corresse
il suo nemico era sempre ad un passo da lui, nonostante camminasse con
calma.
“E volo nella tua magia la mia energia”
“No!” Gridò ancora la mente di Harry, ma sapeva che era vero: era il suo
sangue, la sua linfa, nel corpo di Voldemort a dargli la forza: loro
avevano lo stesso potere, la stessa natura.
“E ci sfioriamo l’anima forse le nostre verità”
“No!” Non era vero! Harry incespicava col fiato più corto ad ogni passo.
Perché non aveva studiato meglio Occlumanzia? Perché permetteva Voldemort
di mostrargli le sue visioni direttamente nella mente?
“Possiamo farlo solo noi...”
“No!” -Non lo farò! Non lo farò!- Urlò Harry fermandosi di scatto e
fronteggiandolo di nuovo. -Io non sono come te! Io non sono te!-
“...non ci arrendiamo no
Questo gioco brucia più del fuoco”
Harry prese la spada ancora conficcata e con forza inaudita la strappò
verso l’alto, lacerando ossa, carne, muscoli, tendini, pelle.
La testa di Voldemort ricadde su un lato, ridendo. Una spalla era separata
dal collo ed il braccio pendeva inerte.
“Ma ora sembro il tuo trofeo allora
Questo gioco brucia quanto il fuoco
Prendimi così che niente sarà mai più uguale
E riavviciniamoci anche se poi da vicino nessuno è normale”
Voldemort lo raggiunse, lo abbracciò col braccio integro, sorridendogli in
faccia.
Harry sentì il calore del sangue che colava su di lui.
Voldemort alzò il braccio disarticolato e lo puntò contro una porta,
indicando. La porta si aprì ed Harry non poté fare a meno di guardare.
Ron ed Hermione. Cosa ci facevano lì?
Eppure non c’era dubbio su cosa stessero facendo.
Ron era incatenato a terra, nudo, ma non sembrava dispiacersene. I segni
di frusta sul suo petto non sembravano fargli male. Hermione era impalata
su di lui e lo scopava inginocchiata sul suo cazzo duro , la vita stretta
in un bustino di cuoio nero e lucido, una frusta in mano...
-Ron... Hermione....- Li chiamò, ma la voce gli moriva in gola, non
sembrava neppure la sua.
Voldemort rise ed Harry gli vide muovere le labbra, ma Voldemort parlava
direttamente nella sua mente e lo faceva con la sua voce.
“Oltre i muri e contro i venti
Nella parte più selvaggia del tuo cuore
Lo stesso sangue abbiamo noi lo stesso cielo se lo vuoi
E volo nella tua magia la mia energia
Noi ci sfioriamo l’anima forse le nostre verità
Possiamo farlo solo noi.... che fantasia eh?”
-No! Tu sei pazzo! Sei pazzo!- Urlò Harry, spingendolo via e cominciando a
piangere. -E vuoi far impazzire anche me-
“Fino al limite e poi più su nel più profondo dei blu
Ma tu non c’hai creduto mai... e combattiamo
Questo gioco brucia più del fuoco
E vai ora sono il tuo trofeo allora
Questo gioco brucia più del fuoco....”
La voce di Voldemort svaniva, come quel corridoio buio e sotterraneo.
Harry ebbe l’impressione di risorgere. Era sudato, aprì gli occhi di
scatto e si ritrovò nel suo letto. Non era ancora l’alba.
-Era un incubo- Mormorò.
La gola gli faceva male, come se avesse gridato. Si scostò i capelli dalla
fronte e sentì qualcosa di vischioso e vagamente caldo. Si guardò la mano.
Sangue.
Deglutì e si mosse nel letto. La sua gamba urtò qualcosa di duro. Frugò
tra le coperte e trovò la spada di Grifondoro.
Si guardò intorno, spaventato. Che stesse ancora sognando?
-Questo gioco brucia più del fuoco...- Cantilenò sovrappensiero, come
aveva fatto.... prima.
Prese la spada e la sentì ardere. Harry sorrise, poi rise, sempre più
forte e la lama di Gotric Grifondoro prese a sciogliersi.
Fine
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