DISCLAMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç DATEMI
DRACUCCIO-TESORO!
...
Harry
Potter e il patto col diavolo
parte XI
di Nuel
Harry aveva saltato la cena. Aveva passeggiato per il parco senza farsi
scoprire ed era rientrato alla torre molto tardi, in modo da non
incontrare nessuno.
-Che fine hai fatto ieri, Harry? Eravamo tutti preoccupati!-
-Avevo bisogno di stare solo e riflettere-
-Su cosa?- Ron era già quasi completamente vestito.
-Su tante cose...- Soffiò Harry, depresso.
-Ad Hogsmeade ti abbiamo cercato, ma eri sparito...-
-Sono tornato al castello-
Ron sorrise con fare complice. -Per la lettera che hai ricevuto, vero? Sei
cambiato appena l’hai letta! Era sua, vero?-
-Sua?-
-Della ragazza che ti fa il filo, no?!-
-Si...-
-Vi siete visti?-
-Si...-
-E allora?-
-Ron, devi farmi il terzo grado?-
-Ma dai! Prima dici che non è il tuo tipo, poi dici che è molto carina,
poi sparisci per vederti con lei...-
Intanto scesero a fare colazione. Hermione e Ginny li avevano preceduti,
come sempre, per tenere liberi i loro posti.
-Avete concluso qualcosa?- Chiese Ron, allegro, mentre sedeva al suo
posto.
-Di cosa state parlando?- Si intromise Hermione, curiosa come al solito.
-Per forza ieri non lo trovavamo più: aveva un appuntamento con la sua
ragazza qui al castello!- Informò Ron.
-Ma dai!-
-Wow!- Commentarono le due amiche, che subito si erano accostate.
-Primo non è la mia ragazza, secondo non era un vero appuntamento-
Puntualizzò Harry, servendosi di torta di mele e latte caldo.
“E non è neppure una ragazza” Aggiunse tra sè e sè.
-Allora, non dirmi che avete passato tutto il tempo a guardarvi negli
occhi perché non ci credo!- Incalzò Ron.
-Oh, Ron! Se non vuole raccontarlo saranno anche fatti suoi! -Rispose
Hermione in difesa dell’amico.
-Avanti: anche tu muori dalla voglia di saperlo! Ti conosco dolcezza!-
Hermione arrossì e tornò a fissare la sua tazza di the bofonchiando un
“Non mi pare che tu mi conosca così bene!”
-Ci siamo baciati- Mormorò Harry, fissando la torta di mele, non più molto
affamato.
-Harry, caro, mangia... è da ieri a pranzo che non mangi- Intervenne Ginny,
preoccupata dalla sua espressione cupa.
Harry ricordò che, il giorno prima aveva saltato colazione e cena ed, a
pranzo, aveva mangiato solo un gelato... eppure non aveva per nulla
appetito.
-Non preoccuparti, Ginny, ora mangio- Le sorrise.
Ron, nel frattempo aveva spazzolato la sua colazione e si stava servendo
una nuova porzione.
-Si, ma, vi siete baciati come? Ti ha baciato lei o hai preso tu
l’iniziativa?-
-Ron!- Lo richiamò Hermione, scandalizzata.
-Non sono stato io...-
-Però non ti è dispiaciuto, no?-
Harry mosse la testa per dire che no, non gli era dispiaciuto.
-Quindi poi, non vi siete fermati, spero...-
-Ron, ora basta!- Lo riprese di nuovo Hermione.
-No- Mormorò Harry.
Ron sorrise trionfante. -L’avete fatto?!-
-No!- Lo fissò Harry come se la cosa lo sconvolgesse profondamente.
-A no?- Chiese Ron, deluso. -Però le avrai messo le mani addosso... almeno
un assaggino...- Tornò a sorridergli sornione.
Harry ci pensò. L’aveva abbracciato... poi era stato Malfoy a fare il
resto... al pensiero il respiro gli divenne pesante. Le mani di Malfoy...
Merlino! Lui neanche sapeva che si potessero provare sensazioni simili!
Arrossì.
-Si che l’hai toccata!- Dedusse Ron, allargando il sorriso.
-Scusate- Harry si alzò, portandosi via la fetta di torta.
-Soddisfatto?!- Hermione fulminò Ron, mentre Ginny sospirava spazientita.
Hermione aveva uno sguardo ferito. Ron la fissò, poi fece un sorriso amaro
e tornò al suo piatto. Era un vigliacco, in fondo, che male c’era? Non
voleva sapere cosa c’era negli occhi di Hermione perché non voleva
soffrire ancora per lei.
-Io vado: Draco mi deve spiegare alcuni passaggi di una pozione che non mi
riescono tanto bene. A dopo- Li salutò Ginny.
-Potresti anche chiedere ad Hermione, sai?!- La rimproverò il fratello.
-Appoggiarti sempre ad Hermione è una tua prerogativa, Ron!- Lo fulminò la
rossa, guardando di sottecchi l’amica.
Hermione aspettò ancora un po’, ma Ron rimase in silenzio, poi, entrambi
parlarono assieme.
-Vado in biblioteca-
-Vado a fare un voletto-
L’imbarazzo li colse senza motivo.
-Dovresti approfittare delle domeniche per studiare, Ron, non manca molto
agli esami-
-Ho bisogno di sgranchirmi... potresti venire anche tu.... è una bella
giornata-
Hemione ci pensò. Ron le stava chiedendo di uscire in volo assieme...
-No, grazie, Ron- Rifiutò, sapendo che lui l’aveva fatto solo per
cortesia.
Ron sospirò. Lupin parlava per esperienza? Bhe, non riusciva nemmeno ad
invitarla ad uscire....
La giornata era davvero bella, Ron volò per buona parte della mattina,
piangendosi addosso per la sua inettitudine; Hermione si rinchiuse in
biblioteca, chiusa come il suo cuore incapace di fare un passo verso Ron,
pretendendo che fosse lui a decretare le sorti del suo amore; Harry
camminò a lungo, passando accanto ad altri ragazzi, senza vederli,
cercando un luogo dove stare solo; Ginny e Draco si ritagliarono un
piccolo angolo di cielo in un’aula silenziosa, in cui poterono parlare a
lungo, senza essere disturbati.
-Allora? Dai, non tenermi sulle spine!- Saltellava la rossa, impaziente di
sapere come fosse andato l’incontro, il giorno prima, tra Draco e la sua
bella.
-Ginny, calmati!- La esortò lui, sorridente.
-E’ venuta?-
-Si. Grazie per avermi convinto a scriverle, ieri-
La rossa gli sorrise.
-Non c’è storia, Ginny. Ci siamo visti, ma niente di più-
-Ma le hai detto che la ami?- Insistette lei.
-No... non posso Ginny! Credimi, non posso!-
-Ma dove sta il problema? Se anche ti rifiutasse, Draco, almeno ti
metteresti l’animo in pace!-
Draco abbassò lo sguardo, con un sorriso triste sulle belle labbra, le
mani giunte, ma prive di forza nelle dita intrecciate.
-Se stringi una persona... e la baci e la senti fremere e rispondere al
tuo bacio.... ti illudi che possa ricambiare i tuoi sentimenti, ma... se
poi quella persona ti dice che lo fa solo per proteggerne un’altra...-
-Cosa?- Ginny aggrottò le sopracciglia. Le lentiggini sul suo viso
grazioso parvero muoversi come un’onda, addensandosi in prossimità del
naso.
Draco la guardò con dolcezza, sorridendole mestamente.
-Ti vuole molto bene, Ginny. Lui... non vuole che io ti influenzi male, o
che rovini il rapporto che hai con i tuoi genitori-
-Lui?- Fece lei, un po’ schoccata.
Draco le sorrise ancora e fu il più bel sorriso che Ginny gli avesse mai
visto fare.
-Draco, tu... non stai parlando di Harry, vero?- Chiese lei, poco
convinta.
-E di chi altri, Ginny?-
-Era di te che parlava stamattina.... non posso crederci!-
-Te l’avevo detto che, se avessi saputo di chi mi sono andato ad
innamorare mi avresti trovato patetico... e ancora non sai cosa ho
fatto...-
-Cos’hai fatto?- Chiese la rossa con tutta l’espressione di chi non vuol
sapere.
Draco le raccontò tutto, per filo e per segno, del patto e di come si era
approcciato ad Harry fino a quel giorno.
-... Ora sai tutto- Concluse il biondo Serpeverde.
Ginny sospirò.
-Ho combinato un disastro, vero?-
-Direi di si-
-Harry non mi amerà mai....-
-Non lo so, Draco. Davvero: non lo so. Però io non pensavo che a te
piacessero i ragazzi e..-
-Non “i ragazzi”, Ginny: solo lui. Per il resto preferisco le donne, non
ho dubbi, su questo!-
-D’accordo. Resta il fatto che ti piace lui e che... lui, ha risposto ai
tuoi baci... e ti trova... “carina”.... insomma, forse... cioè, se i
ragazzi non gli piacessero non ti avrebbe baciato, no?-
Draco sorrise tra sè. Aveva omesso di raccontarle certi particolari...
Harry si stava eccitando sotto le sue carezze... almeno fisicamente non
gli era indifferente. Era meglio di nulla, no?
-Non so, Ginny.... Tu, però.... non farne parola, d’accordo? Non dire
niente... per favore-
-Non preoccuparti. Manterrò il segreto-
Il lunedì mattina c’era un gran fermento tra gli studenti. Era l’ultima
settimana intera di lezioni. Il martedì successivo, infatti, i ragazzi dei
primi quattro anni e del sesto sarebbero tornati a casa, mentre il giovedì
sarebbero iniziati gli esami per gli studenti di quinta e di settima. In
quella settimana si sarebbero tenuto le ultimissime interrogazioni, ma
c’era già aria di vacanza.
Per chi, invece, doveva sostenere gli esami, il ripasso si era fatto
fittissimo. Le primi due ore, per Serpevere e Grifondoro del settimo anno,
con la professoressa McGranitt erano state snervanti. Dall’anno prima
avevano cominciato a studiare gli incantesimi di trasfigurazione umana, ma
per molti risultavano ancora difficili da padroneggiare e la professoressa
sottopose le due classi ad una snervante maratona di trasfigurazioni a
coppia.
Non furono migliori le due ore successive: Piton mise in coppia Harry e
Draco, “sperando che le lezioni supplementari al signor Potter dessero
qualche frutto”, col risultato che Harry fu tormentato dal profumo secco
di colonia di Draco per tutto il tempo. La situazione divenne quasi
insostenibile quando, passandosi un ingrediente le loro mani si sfiorarono
ed Harry quasi gridò, attirando l’attenzione di tutti.
Malfoy rimase in silenzio per tutto il tempo, sbirciando Harry quando
questi non lo guardava, sperando in un suo cenno, una sua parola, ma
niente.
Niente fino a sera, quando, dopo cena, uno dei gufi della scuola gli
recapitò un breve messaggio:
“Sono nella guferia. Ti aspetto”
Le parole vergate nella grafia tonda ed un po’ infantile non erano
firmate, ma Draco non aveva bisogno di una firma per capire di chi si
trattasse.
Lasciò di corsa il sotterraneo, dove gli altri Serpeverde erano occupati
nelle attività più varie e salì fino alla guferia.
-Draco? Dove starà andando?-
-Lascialo perdere, Pansy- Le suggerì Zabini, muovendo un pedone sulla
scacchiera su cui stava rapidamente eliminando gli scacchi bianchi di
Pansy.
-Scusa Blais... non mi va più di giocare-
Intanto Draco raggiunse la guferia, il fiato un po’ corto per aver fatto
tutta la strada di corsa.
Quando arrivò, silenzioso come sempre, Harry stava parlando con la sua
civetta bianca.
-Scusa Edvige, lo sai che non potevo mandare te... dai, smettila di
beccarmi! Non è colpa mia se non ho nessuno a cui scrivere...-
-Forse anche per la tua civetta la tua pelle è come una droga, Potter-
Parlò Draco, all’improvviso, facendo girare Harry di scatto e volare via
la civetta.
-Sei... sei arrivato...-
-A quanto pare...-
-Non ti ho sentito...-
-Eri impegnato a parlare con la tua civetta- Draco gli si avvicinò,
tendendo una mano verso di lui.
Harry lo fissava con gli occhi aperti, quasi sbarrati, le labbra esangui,
ma non si muoveva.
Draco rimase fermo per qualche attimo, poi gli accarezzò il viso,
dolcemente. La pelle di Harry era fredda. Il Grifondoro si riscosse,
sospirò e lo fissò negli occhi.
-Non faccio che pensare a te...- Mormorò Draco, appena un alito di vento,
prima di abbracciare Harry possessivamente.
Harry lo spinse via. Avrebbe voluto dirgli che non riusciva a togliersi
dalla mente le sue mani che lo accarezzavano, i suoi baci... ma gli disse
solo:
-Ho deciso che verrò a letto con te, Malfoy-
Draco lo fissò sorpreso.
-Ma voglio che tu mi giuri che lascerai perdere Ginny e qualsiasi altra
ragazza con cui non fai sul serio. Non puoi sempre giocare con i
sentimenti degli altri, Malfoy!-
-Harry... tu... sei sicuro...?-
Harry annuì decisamente. Sarebbe stato solo una volta, sarebbe stato solo
sesso.... però voleva, almeno per una volta, essere completamente in suo
potere, stretto tra le sue braccia... amarlo. Provare ad amarlo. Scoprire
se quella cosa che lo faceva stare male era che, senza accorgersene, aveva
iniziato a provare qualcosa per Malfoy.
-Non decidere in fretta... prenditi il tempo che ti serve...-
-Adesso ti tiri indietro?-
-No! Ma voglio... che tu sia sicuro...-
Harry esitò qualche secondo... perché Malfoy, ora si preoccupava che lui
lo volesse, dopo che lo aveva praticamente costretto? Harry lo afferrò per
il collo del mantello e lo attirò a sè baciandolo con forza, con
decisione... Draco lo abbracciò tanto stretto che Harry si chiese come
riuscisse ancora a respirare.
-Ti basta così deciso?- Gli chiese poi, sfiorandogli ancora le labbra con
le labbra.
La guferia stava rapidamente diventando buia, gli uccelli si acquattavano
sui trespoli o nei nidi costruiti sotto il tetto, i rapaci notturni
uscivano a caccia, spiegando le ampie ali, silenziosi e mimetizzati con la
notte.
-Adesso... dovremmo andare-
-Si...- Draco sciolse l’abbraccio ed, insieme, silenziosamente, lasciarono
la guferia.
Scesero le numerose rampe di scale e Draco lasciò Harry in prossimità
della sua torre. Lo baciò delicatamente sulle labbra, augurandogli la
buona notte e continuò a scendere, fino ai sotterranei.
Aveva la promessa di Harry che sarebbe stato suo.... temeva di fargli del
male, avrebbe voluto scappare lontano, ma, almeno per una volta, voleva
averlo, amarlo... stringerlo tra le braccia e vedere il suo volto
arrossato dalla passione... poi le loro strade si sarebbero divise per
sempre, ma, almeno, il ricordo di quei momenti avrebbe reso la sua vita
meno oscura, meno solitaria...
-Harry- Mormorò piano, tra le pesanti tende del suo baldacchino, chiuse
intorno a lui.
Continua
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