DISCLAMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç DATEMI DRACUCCIO-TESORO!
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Harry Potter e il patto col diavolo

parte X

di Nuel


Quel giorno, di andare ad Hogsmeade, Harry non ne aveva proprio voglia. Ron canticchiava in bagno pettinandosi col pettine bagnato per dare forma ai suoi capelli e gli altri erano già scesi a fare colazione. Harry aveva passato una notte orribile, continuando a fare incubi.... incubi in cui baciava Malfoy e poi faceva sesso con lui... si era risvegliato con le mutande bagnate e uno strano formicolio su tutto il corpo.... e non lo aiutava certo il fatto che avrebbe dovuto vederlo, quel tardo pomeriggio.
-Sei pronto Harry? Andiamo?- Cinguettò Ron uscendo dal bagno.
-Hm hm- Rispose svogliatamente Harry, alzandosi in piedi.
-Non mi sembri felice di uscire, amico, che c’è?-
-Lascia perdere...-
Ron ridacchiò a denti stretti prima di rifilargli una pacca sulla schiena. -Non so chi sia questa tipa, ma ti sta conciando proprio male!-
-Perché dovrebbe trattarsi di una ragazza?!- Rispose Harry, piccato.
-Perché le donne sono le uniche creature in grado di ridurci a stracci....-Rispose il rosso con fare teatrale, stringendosi le mani al petto. -... soprattutto se non sono nostre!- Concluse facendogli l’occhiolino.
-Forse hai ragione...- Rispose Harry, mestamente, seguendolo oltre il buco della Signora Grassa.
-Dammi retta, Harry: trovati una ragazza, facci tanto sesso e non pensarci troppo!- Cinguettò Ron, scendendo le scale, come se fosse la cosa più facile del mondo.
-Tu ti comporteresti così con Hermione?-
Ron si fermò, girandosi a guardarlo. -Lei è un’altra cosa - Rispose serio. -Per quanto io possa amarla non l’avrò mai: lei è troppo in alto per accorgersi di me... Ormai ci ho fatto l’abitudine, non ci soffro più di tanto... magari, prima o poi, m’innamorerò di qualcun’altra... ma per ora è inutile pensarci, no?- Gli sorrise come se nulla fosse.
Harry sapeva quanto Ron avesse sofferto per la storia di Hermione con Krum, ma non pensava che, ora, lei fosse così irraggiungibile, anzi, gli pareva che Hermione fosse molto vicina a Ron, più che a chiunque altro... era solo lui a non accorgersene.
Harry sospirò e riprese a scendere le scale. Quando furono al piano terra gli altri stavano già lasciando il castello.
-Allora, volete muovervi?!- Sentirono la voce di Hermione che li chiamava, agitando la mano, vicino all’uscita.
-Credo che la colazione sia già finita... pazienza, mangeremo qualcosa ad Hogsmeade!- Decise Ron allungando il passo verso l’amica.
-Dov’è Ginny?-
-E’ già uscita, era con Draco-
Ron Sbuffò, per nulla contento.
-Salve professor Lupin- Salutò Harry, vedendo arrivare il suo insegnante preferito.
-Ciao ragazzi! Andate ad Hogsmeade?-
-Si, professore- Gli sorrise Hermione.
-Vi va se facciamo la strada assieme? Ho voglia di sgranchirmi le gambe.... poi, so che, come insegnante non dovrei, ma vi va se vi offro una burrobirra?-
-Certo!- Risposero i tre raggazzi, ad una voce, accodandosi all’uomo ed avviandosi al villaggio.
-Cosa c’è Ron, mi sembri di cattivo umore...- Chiese Lupin, fissando il rosso.
-E’ Ginny: sta sempre con Malfoy..... non ne sono molto contento!-
-Capisco, ma mi sembra che tua sorella abbia la testa sulle spalle, no? Forse dovresti avere più fiducia in lei-
-Si, forse... ma è di Malfoy che non mi fido!-
-Ieri li abbiamo visti mentre si baciavano.... Malfoy sembrava molto affettuoso con lei!- Intervenne Hermione, beccandosi due occhiatacce dai suoi amici.
Lupin sorrise. A quell’età tutto sembrava così grande ed importante... la giovinezza... la sua era stata rovinata dalla guerra, dalla morte di James e Lily, dalla prigionia di Sirius, dalla miseria dovuta alla sua condizione di licantropo.... Eppure la giovinezza era così bella! L’amore, i batticuori, la scoperta del sesso... anche un bacio poteva segnare un’epoca... anche se, forse, i ragazzi a cui si ritrovava ad insegnare erano più smaliziati dei suoi tempi e non coglievano al pieno il mistero che vivevano...
-Mi fa una rabbia se penso a quel maledetto che mette le mani addosso a mia sorella!- Sbottò Ron facendo un gesto molto rappresentativo di come avrebbe strangolato volentieri Malfoy con le sue mani.
Il professor Lupin si limitò a sorridere all’evidente affetto di Ron per la sorella.
-Malfoy non le ha fatto nulla, Ron, tranquillizzati. E poi mi pare che non sia il primo ragazzo di Ginny... fin’ora tua sorella non ha fatto nulla di cui pentirsi, fidati-
-E lei come fa a saperlo?-
Lupin sorrise. -Chiamalo fiuto, se vuoi- E si tocco con l’indice la punta del naso.
Intanto la strada per giungere ad Hogsmeade era finita ed il villaggio si apriva davanti a loro.
-Oh, che sbadata! Devo spedire urgentemente questa lettera. Voi andate a prendere la burrobirra? Mi aspettate lì? A dopo!- Hermione corse via stringendo in mano una piccola pergamena che si era ritrovata in tasca.
-Chissà a chi deve scrivere con tanta urgenza...- Si lamentò Ron.
-Corrisponde ancora con Krum?- Chiese Harry.
-Giààà!- Rispose il rosso con una smorfia.
Di nuovo Lupin si ritrovò a sorridere. -Quando una storia è importante lascia sempre degli strascichi- Commentò mentre entravano ai Tre Manici di Scopa.
-Ma se è stata lei a lasciarlo!- Sputacchiò Ron, come un vecchio con la dentiera.
-Si, ma dopo aver fatto un passo che tua sorella non ha ancora compiuto...-
-Di cosa parla?-
-Sapete ragazzi, l’odore di una ragazza cambia quando diventa donna... l’essere un lupo mannaro ha affinato alcuni miei sensi...- Lupin abbracciò la sala con lo sguardo, evitando l’espressione esterrefatta dei due ragazzi.
-Vuoi.... vuoi dire... che Hermione...-
-Non mi pare che tu l’abbia aspettata, Ron- Intervenne Harry, assaggiando la burrobirra che la solita cameriera gli aveva messo davanti.
Ron divenne più rosso dei suoi capelli e bevve un lungo sorso. -Preferivo continuare a crederlo, ma non saperlo!-
-Io credo che Hermione stia aspettando che tu ti decida, Ron, se mi consenti di dirtelo-
-Anche questo glielo dice il suo fiuto?-
-No, me lo dice l’esperienza-
Ron si limitò a fissare in silenzio il suo boccale, con gli occhi un po’ lucidi.
-Ho visto molti uomini rovinarsi per amore, Ron- Continuò Lupin. -Tra loro, per esempio anche il padre di Draco... non ho mai visto un uomo più innamorato di lui: Narcissa l’aveva stregato!-
Harry si fece subito interessato.
-Mio padre m’ha raccontato le prodezze di Lucius quando era ad Hogwarts-
Lupin annuì. -Si, gli è sempre piaciuto sedurre per il gusto di farlo, ma in realtà non ha mai tradito Narcissa. Non avrebbe potuto- Scosse la testa. -Quella donna era riuscita a mettere in crisi persino il suo rapporto con Piton...-
-Cosa c’entra Piton?- Chiese Harry.
-Piton e Lucius erano molto legati. Non so se fossero amanti, ma...-
Ron che “spruzzava” burrobirra dalla bocca interruppe l’insegnante.
-COSA?!- Chiese il rosso con una smorfia, pulendosi il mento con una manica e poi mormorando un “Gratta e netta” all’indirizzo del tavolo.
-Bhe, è una vecchia usanza delle famiglie di un certo livello. Vi siete mai chiesti perché, nonostante l’antipatia di Lucius per Silente, non si sia mai impegnato “veramente” per allontanarlo dalla direzione della scuola?-
-Ma l’ha fatto!- Rispose Harry. -Quando venne riaperta la Camera dei Segreti, Lucius minacciò i membri del consiglio per far dimettere il preside! E anche due anni fa...-
-Si, Harry, ma ha agito, “legalmente”, a modo suo. Avrebbe potuto fare altre cose... ma non lo farà mai, finché sarà vivo suo padre! Draco Malfoy Senior e Albus Silente erano amanti, non è un segreto, solo che voi siete troppo giovani per saperlo. All’epoca, Malfoy usò la sua influenza per spingere in modo che Silente divenisse preside. Non che ce ne fosse bisogno... ma i Malfoy hanno sempre amato sbattere in faccia agli altri il loro potere. Il vecchio Draco e Silente erano unitissimi. Però quando Malfoy si schierò per Voldemort, tra loro si aprì una fenditura. La loro relazione che durava da decenni finì... allo stesso modo Narcissa credo sia riuscita a mettersi tra Lucius e Piton...-
-Non ci posso credere!- Gemette Ron, il cui viso sembrava paralizzato in una smorfia.
-Silente... e un altro uomo? E Lucius e Piton?... Non credo di capire-
-Ve l’ho detto: è una vecchia usanza dei nobili: un tempo ogni nobile si legava ad un altro che diventava più che un fratello. In caso di duello erano l’uno il secondo dell’altro, in caso di morte di uno dei due, l’altro aveva cura della sua famiglia... i matrimoni spesso venivano concordati dalle famiglie, senza che tra gli sposi ci fosse amore.... talvolta non si erano neppure mai visti, ma questo “migliore amico”, un uomo era libero di sceglierselo, erano rapporti nati sulla reciproca stima e sulla fiducia, oltre che basati sull’affetto. Non era raro che questi rapporti comprendessero una componente sessuale- Concluse l’insegnante, come se avesse tenuto una lezione.
-Stima, fiducia e affetto- Mormorò Harry, sovrappensiero.
-Eccomi, scusate se ci ho messo tanto, ma la posta era piena di gente!- Li salutò Hermione, arrivando col fiatone.
-Oh, Herm! Non sai cosa ti sei persa!- La salutò Ron, non ancora del suo colorito naturale.
Harry guardò l’orologio. Era ancora presto, ma non vedeva l’ora che arrivasse il momento di tornare al castello.
-Sapete chi ho incontrato? Ginny e Draco! Lui doveva spedire una lettera! Strano che non abbia usato il suo uccellaccio!-
Neppure due minuti dopo, un uccello del servizio postale di Hogsmeade, recapitò una pergamena ad Harry.
“Ti aspetto nei sotterranei alle quattro e stavolta ti insegnerò a baciare senza fare danni”
Harry arrossì, il cuore gli batteva forte. Piegò la lettera e la ripose in tasca.
-Chi è Harry?-
-Scommetto che è la solita ragazza, vero?- Tentò Ron.
-Che ragazza?-
-Oh, professore! Harry ha una spasimante!-
-Si ma non vuole dirci chi è!- Continuò a sghignazzare Ron.
-Ma bene Harry! Almeno, dicci: è carina?- Chiese Lupin, con un sorriso radioso nel riconoscere l’imbarazzo del suo pupillo.
-Come?- Chiese Harry, instupidito.
-E’ carina?- Chiese Hermione, prendendolo per mano.
Harry guardò la sua mano tra quelle della ragazza e rifletté un momento.
-Molto- Rispose con un filo di voce. Aveva troppe cose a cui pensare in quel momento... il chiacchiericcio dei suoi amici era diventato fastidioso.
Silente ed il nonno di Draco.
Lucius e Piton.
....
Draco e lui? Era possibile?
No, Draco glielo aveva detto chiaramente: voleva solo il suo corpo per.... umiliarlo. Per potersi vantare di aver sedotto Harry Potter... per vantarsi come suo padre....
Harry non capiva perché il cuore gli facesse tanto male, sembrava che si contraesse.... e gli occhi gli bruciavano. Certo, non gli andava che Malfoy giocasse a quel modo coi suoi sentimenti.... e poi quali sentimenti? Lui non provava proprio nulla per quell’arrogante, odioso, malefico bastardo!
Anche se i suoi baci erano così... dolci ed appassionati.... e quando l’aveva stretto nel plaid, quella notte sulla torre, era stato così tenero.... e il suo sguardo era così.... diverso da come lui lo conosceva.... Harry si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi.
-Qualcosa non va, Harry?- Gli chiese Lupin.
-No, niente-
Harry era davvero confuso: lo sognava di notte ed ora pure di giorno? Si sentiva in bocca il suo sapore ed uno strano brivido di piacere lo percorse da capo a piedi.
“Ti insegnerò a baciare” Quella frase gli si rigirava a proprio piacere nella testa. Un senso di leggerezza lo colse all’improvviso, dolce e fastidioso al contempo, al pensiero di passare le ore prima di cena a baciare Malfoy.... tanti, tanti baci che gli avrebbero tolto il respiro, l’appetito, la nozione del tempo....
-Harry? Harry? Sicuro di stare bene?-
-Si, certo, Hermione!-
-Sono cinque minuti che ti chiamo!-
-Scusa... io.... scusate, credo sia meglio che faccia due passi-
Appena Harry fu fuori dal pub, Ron produsse un lungo, acuto fischio. -Chiunque sia questa ragazza, lo manda decisamente in orbita!-
-Già- Si limitò a commentare Hermione.
Harry passeggiò per tutta la mattinata, mangiò un’enorme coppa gelato ed aspettò il momento di tornare al castello. Nel frattempo si era rigirato cento volte la piccola pergamena tra le mani.
Mentre scendeva gli scalini di pietra che portavano ai sotterranei, sembrava che il suo cuore battesse al ritmo dei suoi passi. Attese davanti al muro spoglio che dava l’accesso alla sala comune di Serpeverde che Draco lo raggiungesse.
Il muro prese a scorrere lateralmente con un rumore secco ed il biondo fu davanti a lui.
Ad Harry parve di ricominciare a respirare dopo un lunghissimo periodo ed entrò senza aspettare che l’altro lo invitasse.
Draco lo condusse nel suo dormitorio, senza proferir parola.
Harry si sentiva teso.
Quando arrivarono il calderone lucido di Draco era pronto al suo posto.
-Oggi rivedremo le pozioni che con maggior probabilità ci capiteranno agli esami... non c’è abbastanza tempo per recuperare quello che non hai imparato in sette anni-
-Come? Le pozioni....- Harry si sentiva stupido. Si sentiva stupido come non mai perché si era aspettato che Malfoy gli saltasse subito addosso, invece era lì che parlava di ripasso.
-Cosa c’è Potter, hai preso un colpo di sole?-
Harry si sentì avvampare e biascicò qualche scusa incomprensibile.
-Hai ragione: stamane ti ho scritto che ti insegnerò a baciare, prima che tu rovini il sorriso di qualcuno...-
-Ma...- Harry si sentì andare a fuoco, capendo di aver nominato la lettera e, forse, di avergli detto che, ancora, non lo aveva baciato.
Sul viso pallido di Draco era apparso un sorriso che solo vagamente somigliava al ghigno dei Malfoy ed era scomparso subito. Il biondo si era avvicinato, gli aveva circondato i fianchi con un braccio e l’aveva baciato.
Ed Harry aveva risposto.
Gli aveva cinto i fianchi a sua volta ed aveva risposto.
Il bacio era diventato un lento oscillare, una carezza vellutata di lingue, di labbra morbide che si cercavano, si staccavano per un istante e si rincorrevano di nuovo.
E quando Draco si staccò, Harry si protese verso di lui per rubare un’altro istante a quel contatto.
-Si direbbe che ti sia piaciuto, Harry- Ansimò il Serpeverde, con le guance un po’ accaldate.
-Io... io...- Harry, rosso come dopo una partita di quiddich particolarmente combattuta, non riusciva a dire altro.
Draco continuava a fissarlo con uno sguardo strano e poi lo baciò ancora.
Harry chiuse gli occhi, non li serrò come il giorno prima, le palpebre gli si abbassarono spontaneamente, mentre Draco lo abbracciava anche con l’altro braccio e gli accarezzava dolcemente la schiena.
Harry si sentiva le gambe deboli, la testa leggera, era come fluttuare in aria... era... il paradiso. Draco lo stringeva forte, come se non volesse farlo scappare, ma lui non intendeva assolutamente scappare. Anzi, avrebbe continuato per ore, per quanto lo riguardava.
Draco giocava sapientemente con la sua lingua, guidandola in un gioco di toccate e fughe, gli accarezzava i denti ed il palato, si ritraeva un momento e gli accarezzava le labbra, poi gliele mordeva piano e tornava a rapirgli la lingua....
Quando si staccò, entrambi col fiato un po’ affaticato, la pur scarsa luce del sotterraneo ferì gli occhi di Harry, che avevano visto una luce ben più soffusa, chiusi in quel viaggio nei sensi.
-Adesso credi di poter studiare?- Gli sorrise Malfoy, malizioso e soddisfatto.
Harry si rese conto di essere ancora aggrappato al suo rivale, con le ginocchia semipiegate. Se Malfoy non lo avesse retto, sarebbe capitombolato a terra come un sacco di patate.
-S... si... io.... si...-
Malfoy trattenne a stento una risata che fece riacquistare ad Harry la lucidità. Si stava riducendo come quelle ragazzine che sbavavano dietro a Malfoy solo perché era bello?
Più che bello, si disse Harry, stupendo! E si morse il labbro, per averlo pensato.
-Avanti, Potter. Ripassiamo la pozione dell’ultima volta. Dovresti ricordartela-
Harry si avvicinò al calderone e guardò gli ingredienti che Draco gli porgeva.
-Pozione rallegrante... il Kif ora me lo ricordo... 10 grammi, giusto?-
-Giusto, Potter. Continua-
-Uff...- Sbuffò Harry indeciso su cosa ci andasse poi. -La Mandragola no...-
-Esatto...- Draco si posizionò alle sue spalle e gli circondò i fianchi. -...hai bisogno di un incentivo, Harry?- Gli prese tra le labbra il lobo di un’orecchio e prese a succhiarlo lentamente, disegnandone poi il perimetro con la lingua.
Harry, dapprima irrigiditosi, si lasciò andare sul petto di Malfoy, ansimando più di quanto avrebbe voluto.
-Avanti, Harry, la Mandragola non ci va, e allora, cosa ci va adesso?-
-La... la corteccia.. di salice... sminuzzata...-
-Si, la corteccia di salice sminuzzata finemente, bravo. Che effetti ottieni con la corteccia di salice, Harry?- Gli soffiò sull’orecchio, continuando a leccarlo lentamente.
-Fa... fluidificare il sangue, abbassa la... febbre...-
-Vedi che lo sai?!-
Le mani di Draco si muovevano impercettibilmente sul ventre di Harry, sfilandogli piano piano la camicia ed intruffolandocisi dentro, accarezzando la sua pelle che stava rapidamente aumentando temperatura.
-E poi, cos’altro, Harry?-
-Un bicchiere... di latte di palma...per addolcire ed addensare....-
-Si- Draco prese a sbottonare qualche bottone. Voleva risalire fino al petto, scoprire le linee dei muscoli, il velluto della pelle giovane ed ancora immacolata di Harry. Lo sentiva dalle sue reazioni, nessuno lo aveva mai toccato così, nessuno lo aveva desiderato tanto avidamente.
Harry ansimava, gli occhi chiusi e le braccia penzoloni, appoggiato a Draco che gli riempiva di baci il collo, i capelli, che lo “respirava”, senza staccarsi di un millimetro da lui. E le sue mani... Harry stava perdendo il contatto con la realtà. Le sue mani scottavano e lo accarezzavano dappertutto, sulla pancia, sul petto, sui fianchi... come se volessero imparare a memoria ogni linea del suo corpo.
Harry sussultò sentendo le dita sottili accarezzargli un capezzolo.
-Cosa... cosa fai... Draco?-
Draco sorrise, sentendosi chiamare per nome.
-Fidati Harry... fidati...- “...amore” La sua voce stava arrochendo dal desiderio. Passò le dita delicatamente sui capezzoli, saggiandone attraverso i gemiti di Harry la sensibilità, li stuzzicò un momento, facendoli risvegliare e li strinse delicatamente tra le dita, sentendoli indurire rapidamente, ergersi per essere stimolati ancora...
-Ba... basta... Non .... resi....st...o-
-Allora non resistere-
Draco spostò una mano sui pantaloni di Harry. Anche lui iniziava ad eccitarsi, pian piano. Accarezzò la stoffa, volendo accelerare le sue reazioni e gli si appoggiò contro.
Harry era inesperto ed in quel momento non era neppure al massimo delle sue facoltà mentali, ma riconobbe subito quel contatto. Sentì l’eccitazione di Malfoy premergli contro e si staccò con slancio.
-Harry?-
Harry lo fissava a bocca aperta. “Quello”, per lui, era ancora troppo. Ancora ansimante si richiuse la camicia e si lasciò scivolare sul letto di Malfoy.
Impiegò qualche minuto a riprendere il controllo di sé.
-Vuoi scoparmi?-
Silenzio
-Non toccherai Ginny, vero? Se te lo lascio fare...-
-Lo sa la piccola Weasley di essere tanto fortunata?!- Sbottò Draco. Harry si lasciava fare tutto quello per Ginny, solo per lei, perché avevano fatto un maledetto patto!
-Lo sa su che amico fedele può contare?!-
Harry non rispose.
Maledetto orgoglio di Grifondoro! Pensò Draco.
-Non preoccuparti. Tra le mie amanti non mi è mancata qualche vergine... so come comportarmi in certi casi.... so essere un amante premuroso, Potter. Ora vattene. Tra poco arriveranno gli altri-
-Malfoy...-
-VATTENE!-
-Non toccare più Ginny!- Harry se ne andò, senza neppure curarsi di ricomporre i vestiti.
Draco rimase solo. Mancava almeno mezz’ora a che Pansy corresse a cercarlo.
Avrebbe avuto almeno mezz’ora per fantasticare di avere ancora Harry tra le braccia.

Continua