DISCLAMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç DATEMI DRACUCCIO-TESORO!
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Harry Potter e il patto col diavolo

parte VII

di Nuel


Molly Weasley corse in camera da letto. Strattonò il cassetto del proprio comodino, lottando inutilmente con le lacrime che volevano rigarle il viso. Finalmente il cassetto si aprì, le mani della donna vi si tuffarono, rovesciando il contenuto, fino a trovare una vecchia foto.
Arthur l’aveva seguita a distanza ed ora, appoggiato allo stipite della porta, la fissava col cuore colmo d’angoscia, trattenendo le lacrime che anche lui avrebbe voluto versare perché, almeno uno di loro, doveva essere forte.
Molly fissò la foto che cominciava ad ingiallire sui bordi. Dalla facciata patinata due ragazzi, assieme ad altri, la salutavano.
-Mangiamorte!- Disse con odio, lamentandosi come se la ferita fosse ancora aperta. -Li hanno uccisi i mangiamorte!- E smise di trattenere il dolore, le lacrime, i singhiozzi.
-Molly.... cara...-
-I miei fratelli!- Pianse a dirotto la donna.
Erano passati diciassette anni, il primo ordine della Fenice era solo un ricordo, era sorto il secondo, col compito, come allora, di contrastare Voldemort, ma anche e soprattutto, di proteggere Harry Potter.
Gideon e Fabian Prewet erano morti da eroi, avevano sacrificato le loro giovani vite ad un ideale... Ginny conosceva la loro storia, sapeva che, se non aveva mai conosciuto i suoi due zii era a causa di uomini come Lucius Malfoy, uomini come sarebbe diventato suo figlio: mangiamorte.
Per Molly Prewet Weasley era stato un colpo troppo duro. Una madre sa che i suoi figli non saranno mai come lei li ha sognati, ma li ama ugualmente. In quel momento sentiva che, se Ginny avesse confermato le parole di Lucius, non sarebbe più stata capace di amarla. Percy aveva fatto i suoi sbagli e lei ne aveva sofferto, ma era pur sempre suo figlio, ma Ginny stava facendo di peggio: Ginny dava ragione agli uomini che avevano ucciso Gideon e Fabian, mischiandosi a loro.
Arthur vide l’espressione terribile sul volto della moglie, solitamente così solare e non riuscì a non pensare “Cosa stai facendo Ginny?!” mentre il cuore gli si stringeva nel petto.

Harry Potter era decisamente troppo distratto per ascoltare la lezione di ripasso. Era troppo distratto anche per notare l’apprensione di Hermione nei confronti di Ron, che sembrava abbattuto come il suo primo giorno nella squadra di quiddich, quando pensava di non valere niente come portiere.
Per lui, Hermione e Ron erano semplicemente i suoi due migliori amici, asessuati, sempre in coppia, sempre pronti a litigare per un nonnulla e poi fare pace.
Invece Hermione e Ron avevano sentimenti e pulsioni che, talvolta, lui faticava a capire. A volte facevano peggio che litigare: non si parlavano più e tra loro scendeva il gelo. E non erano sempre con lui. Non gli raccontavano tutto, come una volta.... Hermione era stata la ragazza di Krum, Ron era andato in crisi, si era buttato su una ragazza di Corvonero per un po’, poi l’aveva lasciata e, quando gliene aveva chiesto il motivo, gli aveva detto che il sesso non era poi questo gran chè di cui si parlava tanto. Harry era rimasto sconvolto. Sesso. Si era sentito lontano anni luce. Ron non era asessuato, forse neppure Hermione. Forse provavano, l’uno verso l’altra, qualcosa da cui lui era escluso. Qualcosa di simile a quello che provavano Malfoy e Ginny... un brivido di disgusto lo fece rinsavire.
A pranzo notò quanto fosse pesante il silenzio tra Hermione, Ron e Ginny. Aveva voglia di dire qualcosa, di infrangere quel muro di ghiaccio, ma non gli veniva in mente nulla.
A fine pranzo, prima di separarsi per raggiungere le rispettive aule, Ginny lo avvicinò.
-Impegnati in biblioteca. Sai, Draco è un ottimo insegnate. Verrò a farvi un salutino-
-Che stava dicendo mia sorella?- Chiese Ron tra lo stupito e lo schifato.
-Mi tocca prendere ripetizioni di Pozioni da Malfoy. Ordini di Piton- Disse con la faccia lunga Harry, mentre anche Hermione gli si avvicinava.
-Oh, Harry! Mi dispiace tanto!- Piagnucolò Hermione conoscendo il ribrezzo che l’amico provava per il Serpeverde.
-Puoi sempre non andarci, no?- Suggerì Ron, con le sopracciglia corrugate.
Harry sospirò: avrebbe tanto voluto dirgli “No, non posso, per Ginny!”, ma intervenne Hermione, dandogli la possibilità di non rispondere.
-Oh, Ron: Harry fa davvero schifo in Pozioni! Ma non schifo solo: fa davvero tanto schifo in Pozioni...e Malfoy....-
-Grazie Herm! Credo che Ron abbia capito!- La interruppe un po’ infastidito.
-Scusami, Harry! Ma lo sai che è la verità!-
-Ehm, credo faresti meglio a lasciar perdere...- Si intromise Ron, abituato ad essere il soggetto di quel genere di frasi della Grenger.
Harry avrebbe davvero fatto volentieri a meno di farsi vedere in giro con Malfoy. La sua unica speranza era che, essendo in un luogo pubblico, il Serpeverde non facesse nulla di cui avrebbe dovuto vergognarsi.

Malfoy era già pronto nella sezione dei libri proibiti, in biblioteca. Aveva preso possesso di un tavolo ben riparato da due alti scaffali che lo isolavano ben bene, complici del muro. Aveva poggiato sul tavolo i libri di Pozioni e si era messo, con mal celato buon umore, ad aspettare l’oggetto dei suoi desideri. Potter non avrebbe potuto respingerlo per sempre. Era fuori discussione!
Harry arrivò in ritardo. Draco se lo aspettava, anche se quei minuti gli erano parsi eterni.
-Un posto più imbucato non c’era, vero? Non riuscivo a trovarti!- Lo apostrofò per saluto il Grifondoro.
-Qui non ci disturberà nessuno...- Alluse con voce bassa che dette i brividi ad Harry.
-Per prima cosa ho bisogno di sapere a che livello è la tua conoscenza della materia: dimmi tutto quello che sai-
-Che per preparare una pozione servono un calderone, un mestolo ed un sacco di ingredienti e se si sbagliano gli ingredienti viene fuori un disastro. Di più non so!- Rispose acido Harry.
-Bene! Direi che è un disastro considerando che gli esami sono alle porte, ma possiamo farcela!-
-Sei ottimista!-
Malfoy sfoderò un sorriso sicuro e si sedette appiccicandosi ad Harry e passandogli un braccio sui fianchi. -Conosco le mie capacità-
-Modesto come al solito!- Sibilò Harry, seppellendo la testa sui libri per evitare quel viso troppo vicino al suo.
-Allora: gli ingredienti per le pozioni sono di diversi tipi: solidi e liquidi. I solidi si dividono in pezzi e polveri. Hanno origine vegetale, animale o minerale. Le resine compongono un settore a parte: possono trovarsi in stato semiliquido, in pezzi oppure polverizzate e sono sempre vegetali. Gli ingredienti liquidi, talvolta si acquistano solidi: ciò dipende da difficoltà di trasporto o conservazione. Generalmente vengono mischiati a sabbia che, al momento di realizzare la pozione si deposita sul fondo del calderone. In questo caso bisogna fare particolare attenzione ai dosaggi perché nelle formule che impariamo a scuola si intendono sempre le quantità dell’ingrediente in forma liquida....-
-E allora come si fa?-
-Si devono imparare a memoria: a seconda della densità del liquido la sabbia ne assorbe di più o di meno. Se non sai calcolare da solo le quantità devi chiedere al momento dell’acquisto, scrivertelo su un’etichetta ed appiccicarla al contenitore dell’ingrediente. Poi ti arrangi a calcolare la dose necessaria per ogni singola pozione facendo una proporzione-
Harry lo fissava a bocca aperta. Non sapeva neppure quando avesse alzato la testa, ma non riusciva a staccare gli occhi da Malfoy. La sua spiegazione era stata chiara e lineare ed aveva capito ogni singola parola.
-Cosa c’è?- Gli chiese Draco, sorridendo per la sua espressione imbambolata.
-Ha ragione Ginny: spieghi molto bene-
Malfoy sorrise compiaciuto, ma anche di sincera contentezza: era la prima volta che riceveva un complimento da Potter.
-Non credere sia tutto così semplice: siamo solo all’inizio-
Harry annuì con decisione, sistemandosi meglio sulla sedia, indifferente al fatto che la sua gamba toccasse quella di Malfoy, afferrando il primo libro ed aprendolo con entusiasmo.
Draco sorrise. Era bello poter rimanere così vicini senza litigare.
-E’ importante considerare anche l’intensità del fuoco sotto il calderone, le fasi lunari, qualche volta le condizioni atmosferiche... certe pozioni sono estremamente delicate. Anche la forza con cui si mescola può essere importante: tutti questi elementi influiscono sulla velocità con cui si sciolgono degli ingredienti, il modo in cui si amalgamano agli altri...- Guardò il profilo di Harry concentrato sul libro, seguendo il suo discorso. -Con la fretta non si ottiene nulla...- Mormorò come parlasse a se stesso.-... bisogna aver pazienza... saper aspettare....- Ma, davvero, lui non ce la faceva più ad aspettare. Baciò Harry sul collo, cogliendolo di sorpresa.
Harry cercò di allontanarsi, spingendo in dietro la sedia, ma Malfoy gli afferrò entrambi i polsi, tenendoli in basso. Approfittò del nuovo spazio che Harry aveva creato davanti a sè per sedersi a cavalcioni sulle sue gambe ed aggredire con baci dolci, ma carichi di desiderio la sua bocca.
-Baciami, Harry!-
Harry fece resistenza ancora per qualche secondo, ma poi cedette all’urgenza di quell’ordine, rispondendo maldestramente al bacio di Malfoy.
Le mani di Draco lasciarono la presa sui polsi e salirono con una carezza insistente lungo le sue braccia, fino a circondargli le spalle. Finalmente sentiva la lingua di Harry muoversi contro la sua. Non si sarebbe mai staccato, ma, in fine, dovette cedere al bisogno d’aria del suo corpo. Continuò a tempestare di baci le sue labbra, il mento, il collo, appoggiandosi col fiatone alla sua spalla, col cuore che batteva a più non posso e gli occhi chiusi, perché, se era un bel sogno, non voleva svegliarsi.
Harry tremava. Anzi: vibrava. Non riusciva a smettere. In bocca sentiva il sapore di una saliva diversa dalla sua ed avrebbe voluto sputare. E Malfoy che era così comodamente adagiato su di lui... credeva di essere leggero? Gli facevano male le gambe! E non sapeva dove mettere le mani con lui che occupava tutto lo spazio! Per non parlare che lo obbligava a tenere alta la testa quando lui avrebbe voluto abbassarla!
-Scusami. Mi ero ripromesso di farti studiare, oggi...- Draco si sollevò, lo fissò negli occhi troppo immobili e si alzò. Gli baciò i capelli e controllò di non avergli lasciato lividi sui polsi. Gli baciò le mani e se le strinse un attimo al petto. Era sicuro che Harry, in quel momento, non capisse quei gesti.
-Adesso va pure. Riprenderemo domani. Stasera chiederò al professor Piton di farti entrare nel mio dormitorio....-
Harry si alzò, raccolse dal tavolo i suoi libri e se ne andò senza un fiato.
Draco si sedette al suo posto, dandosi dello stupido. Sapeva che non doveva bruciare la tappe, ma era stato così.... meraviglioso essere tanto vicino ad Harry! Per la prima volta l’aveva sentito rilassato accanto a sè. Non aveva desiderato altro che baciarlo. Era la prima volta che provava un’attrazione tanto forte per qualcuno, ma non un desiderio prettamente fisico. Non capiva perché, ma non era importante fare l’amore con lui.... bastava averlo vicino, capirsi... forse era quello che provava suo padre per Piton....
Appoggiò la fronte al tavolo, stringendo le dita intrecciate. Era mancata una sola cosa per rendere quel momento perfetto: che Harry provasse i suoi stessi sentimenti. Doveva riuscire a conquistarlo.... ripensò a quel bacio, a quanto era stato impacciato Harry.... non doveva avere molta esperienza... chissà se l’aveva mai fatto... San Potter? No: era sicuro che non l’avvesse ancora fatto!
-Mh Mh! E’ così che studiamo?- Lo riscosse una vocina allegra.
-Ginny!- Sgranò gli occhi nel riconoscerla.
-Già! Non eravamo d’accordo che sarei passata per avvisarvi della cena?!-
Draco si passò una mano sul viso. -Ma che ore sono?-
-Le sette. Ti eri addormentato. Dov’è Harry?-
-Ehm... ecco... come prima lezione abbiamo fatto abbastanza e l’ho mandato a riposare...-
-Ma quello stanco eri tu, vero?-
-Credo di si- Le sorrise.
Ginny si sedette di fronte a lui e lo osservò con sguardo scrutatore. -Cosa mi nascondi?-
-Prego?-
-Ti conosco da poco, Draco, ma so capire quando qualcuno è felice e tu hai gli occhi che brillano!-
-Non può essere il sonno?-
-No-
-Sei davvero in gamba Ginny!- Le sorrise di nuovo e le baciò la fronte.
-Tu non sei innamorato di me: ma credi di non poter avere la persona che realmente ami ed allora usi me...-
-Ma...-
-Non mentire! Stavi sognando quella persona, vero?-
Draco si lasciò cadere sulla sedia da cui si era appena alzato. Guardò l’ora e poi decise che la cena non era poi tanto importante.
-Forse tu ce l’hai l’occhio-
-No: ho sei fratelli maggiori: ho avuto modo di fare pratica!-
Draco ridacchiò. -Ma come l’hai capito?-
-All’inizio pensavo facessi sul serio, ma sei troppo perfetto, troppo contenuto: se fossi innamorato di me, almeno una volta saresti arrossito, o avresti balbettato o detto una cosa stupida per l’emozione! Succede a tutti, credimi! Invece tu non perdi mai il controllo... comunque non importa: senza offesa, Draco: non sei il mio tipo!-
Draco la fissò un po’ interdetto: non gli capitava tutti i giorni che una ragazza gli dicesse una cosa simile.
-Comunque, se vuoi, starò al tuo gioco ancora per un po’, a patto che tu mi racconti tutto, ovviamente! E considerato che ho pure litigato con la Parkinson per colpa tua, credo farai bene ad essere sincero!- Quest’ultima affermazione aveva il tono velato di una mezza minaccia.
Malfoy, istintivamente, abbracciò la rossa. -Grazie, Ginny. E scusa per Pancy. Adesso non posso dirti nulla, ma se riuscirò a conquistare quella persona, o se la perderò per sempre, tu lo saprai subito. Sarai la prima! Sai, non mi capita spesso di confidarmi con qualcuno. E di solito con le ragazze non faccio propriamente... “amicizia”. Anzi, credo di non avere affatto amici... tranne Pancy, ma non posso rivolgermi a lei, stavolta.-
-Hei! Adesso hai anche me come amica, capito?! Se no mi offendo!-
-D’accordo!-
-Andiamo a vedere se ci hanno lasciato qalcosa da mangiare?-
Draco annuì ed, insieme, lasciarono la biblioteca.

Harry aveva raggiunto il suo dormitorio, aveva ignorato Ron che gli chiedeva “Hai, Harry, com’è andata con Malfoy?” e che, vedendolo salire le scale quasi di corsa, aveva commentato “Non bene, credo”, si era sbattuto alle spalle la porta e si era tuffato in bagno a sciacquarsi la bocca col collutorio che gli aveva consigliato Hermione e poi lavarsi i denti con una doppia dose di dentifricio. Aveva la bocca piena di saliva dato che si era rifiutato di inghiottirla. Malfoy voleva trascinarlo nel suo dormitorio... così avrebbe potuto fare i suoi porci comodi! Certo! Ma gliela avrebbe fatta vedere lui! Ci sarebbe andato in quel sotterraneo puzzolente! Eccome! E poi lo avrebbe distrutto! Lo avrebbe schiacciato quell’infido rettile!
Si asciugò la bocca e ripose lo spazzolino. Aveva gli occhi rossi. Come aveva potuto essere tanto stupido da fidarsi di Malfoy? Mentre gli spiegava le basi di Pozioni sembrava un altro. Sembravano due amici che studiano assieme... ma chi poteva essere tanto idiota da essere amico di Malfoy?! E lui aveva anche ubbidito al suo maledettissimo ordine! L’aveva baciato.... non poteva pensarci se no si sentiva male! Aveva risposto al bacio di Malfoy e.... non era stato affatto brutto! Baciava bene, lo emozionava... forse dipendeva solo dal fatto che lui non aveva esperienza..... ma altre immagini si mischiavano alle sensazioni: Malfoy che fissava le stelle con aria sognante, Malfoy che guardava l’acqua limpida della vasca dei prefetti.... o che gli rimboccava la coperta.... gli augurava la buona notte con un bacio delicato come le ali di una bella farfalla.... erano immagini così distanti dal Malfoy che conosceva! Così lontane dal bastardo che usava Ginny per poterlo umiliare!
Harry trattenne i singhiozzi: Ron bussava alla porta per ricordargli che era ora di cena.
Gli era venuta fame, aveva voglia di qualcosa da masticare con insistenza, con un sapore forte... più forte di quello alla menta del dentifricio, perché sentiva ancora il sapore di Malfoy ed era... strano, ma buono e gli faceva venire voglia di assaggiarlo ancora e non andava per niente bene!

-No! E’ escluso, Draco!-
-Ma perché?!-
-Non permetterò a Potter di entrare nel dormitori di Serpeverde! Se è per fare pratica con le pozioni, ti darò una copia della chiave dell’aula e potrete usare quella-
Draco lo fissò come se, per la prima volta, lo ritenesse un imbecille.
-Zio Sev? Non hai capito niente, allora!-
Piton lo fissò sorpreso. Draco non lo chiamava mai “zio Sev” entro i confini di Hogwarts. Strinse gli occhi in due fessure e fissò il suo figlioccio.
-Mio padre te l’ha detto, lo so, quindi non negare...-
-Non approvo le unioni tra case diverse!-
-Non me ne potrebbe fregare di meno del tuo parere!- Gli sibilò con sufficienza.
-Non esagerare Draco, o ti prenderò a schiaffi fino a renderti irriconoscibile!-
-E poi mia madre troverà il modo di avvelenarti! Sbaglio o non le va ancora giù che tu fossi l’amante di mio padre?-
-Se vuoi scoparti Potter puoi trovare molti altri posti...-
-Era solo questo tra voi?- Urlò il ragazzo, saltando in piedi. -Solo sesso? Tu e mio padre stavate assieme per sesso?-
-Certo che no, Draco...-
-E allora? Non credi che per me potrebbe essere la stessa cosa? Non credi che per me Harry sia importante? Io do il meglio di me solo se c’è lui! Le nostre sfide, la nostra rivalità..... niente al mondo può sostituire Harry, per me! Voglio avere la possibilità di conquistarlo! Un posto dove poterlo amare degnamente! Lui non verrà mai al castello e di sicuro non mi inviterà a passare con lui le vacanze! Voglio solo portarlo dove nessuno ci disturberà e potrò provarci con lui senza sentirmi un pesce fuor d’acqua. Harry mi detesta! Credi che sia facile per me? Voglio solo un piccolo vantaggio!-
Piton strinse la mascella. Draco aveva gli occhi lucidi. Nella valanga di parole che aveva rovesciato sul suo insegnante di pozioni, Draco aveva ammesso, quasi per sbaglio la sua paura, la sua debolezza. -Io lo amo-
Piton prese una pergamena e scrisse velocemente, grattando la punta della sua penna d’aquila sulla superficie spessa e giallognola del foglio.
“Io, Severus Piton, insegnante di Pozioni e responsabile della casa di Serpeverde, nella scuola di Hogwarts, concedo ad Harry James Potter, Grifondoro, settimo anno, il permesso speciale di entrare nel dormitorio di Serpeverde per prendere lezioni di sostegno da Draco Malfoy, Serpeverde, settimo anno. Il signor Potter potrà entrare in suddetto luogo solo accompagnato dal signor Malfoy, che userà una apposita parola d’ordine, diversa dagli altri appartenenti alla casa.
X, giugno, XXXX, in fede, Severus Piton”
-Falla firmare anche dalla professoressa McGranitt e dal preside. Poi porta qui Potter e vi darò la nuova parola. E ora fila!-
-Grazie professore!- Draco prese la preziosa pergamena e corse via felice come non mai.
Piton si appoggiò allo schienale della sua poltrona, stropicciandosi gli occhi con le dita e sospirando.
-E’ proprio tuo figlio, Lucius!-

Continua