DISCLAMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç DATEMI DRACUCCIO-TESORO!
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Harry Potter e il patto col diavolo

parte IV

di Nuel


A maggio le mattine erano decisamente luminose, serene, pervase di un tepore tutto particolare.... o forse erano solo gli studenti che sentivano l’avvicinarsi della fine della scuola, anche se raramente gli studenti di Hogwarts detestavano la scuola.
Gli studenti del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde stavano attraversando il parco in direzione della capanna di Hagrid, guardiacaccia, custode delle chiavi e loro insegnante di Cura delle Creature Magiche.
I Serpeverde erano stranamente silenziosi. Pansy Parchinson aveva il viso gonfio e qualche ematoma sulla fronte, il labbro inferiore rotto.
Alla sua vista, Hagrid si sentì piuttosto a disagio.
La sera precedente Harry Potter e Ron Weasley, due dei suoi più cari amici, avevano bussato alla sua porta, si erano tolti il mantello dell’invisibilità nella sua casetta, lui aveva offerto loro il the, mentre Thor scodinzolava felice ed avevano chiacchierato a lungo, mettendolo al corrente dei particolari eventi degli ultimi giorni.
Hagrid non pensava che la piccola, dolce Ginny potesse fare tanti danni!
Tuttavia, il mezzo gigante non poteva non provare un certo timore per la sua piccola amica: Malfoy non era un buon elemento. Non lo era mai stato. Ed anche se, recentemente, suo padre aveva dato prova di grande carità e senso civico, Hagrid sapeva che i serpenti perdevano la pelle, ma non il veleno... a tal proposito guardò l’Anfesibèna che teneva nella grande gabbia metallica e desiderò darle in pasto Malfoy.
-Dunque... ehm... cominciamo la lezione!-
Gli studenti di Serpeverde guardavano come rapiti il grosso rettile, tutt’altra reazione c’era tra i Grifondoro, specie Harry sembrava non gradire i grossi serpenti.
-Allora... ecco: l’anfesibèna è un serpente anfibio... deriva il suo nome da una parola greca, solo che non me la ricordo..... scusate....- Si frugò nelle tasche traendone dopo poco un bigliettino. -“Am-phi-sba-ìna”, che praticamente vuol dire che va e cammina in doppia direzione, perché come vedete già da voi questa bestia qua ha due teste alle estremità del corpo. Viene dall’Africa ed è molto velenosa, è veloce e ci ha degli occhi che paiono candele ardenti e state attenti perché ci piace mordere...- Le avvicinò un ramoscello e subito l’animale lo serrò tra le fauci.
-Come mai se viene dall’Africa è qui?- Chiese una Serpeverde in vena di mettere in imbarazzo il povero Hagrid.
-Bhe, ecco.... il fatto è che....-
I serpeverde cominciarono a ridacchiare immaginando già che Hagrid avesse acquistato illegalmente il rettile per poterlo allevare personalmente.
Hagrid, alquanto imbarazzato, invece, disse:
-Ecco.... al Ministero non piace che i giovani maghi non abbiano dimestichezza coi serpenti, dato che, bhe, Voi_sapete_chi pare che ne ha uno!-
Il chiacchiericcio morì subito.
Malfoy prese ad avvicinarsi lentamente all’anfesibèna, rapito dai suoi occhi insolitamente vivi per un serpente. La sua pelle era liscia, invitante.... qualunque rettilofilo avrebbe desiderato quell’esemplare.
La testa opposta del rettile si voltò, dando al suo corpo una foggia ad “U”. Le due lingue sibilarono nell’aria, rosse, sottili, biforcute. I quattro denti acuminati si intravidero candidi e lucenti.
Hagrid notò che Malfoy allungava pericolosamente la mano verso le due teste e non intervenne.... lo desiderava.... morto.
-SSSSSSSSSS-
Le due teste si rivolsero con straordinaria velocità in un’altra direzione, le mandibole elastiche del serpente si spalancarono e richiusero sulla rete metallica, gocce trasparenti di veleno letale sprizzarono nell’aria.
Pansy Parchinson strillò.
Draco Malfoy si riscosse appena in tempo; Hagrin lo afferrò è lo spinse a terra, rischiando di schiacciarlo col suo corpo enorme, nel tentativo di allontanarlo dal serpente.
Gli studenti si allontanavano agitati dalla gabbia e da Harry Potter che aveva prodotto quel sibilo.
Serpentese.
Molti dovevano aver dimenticato che Harry parlava il serpentese.
Harry era amico di Ron e Ron odiava Malfoy per via della sorella.
All’ora di pranzo, tutta la scuola sapeva che Harry Potter aveva cercato di uccidere Draco Malfoy aizzandogli contro l’anfesibèna.
-Non l’ho fatto ti dico!- Si difese Harry a tavola, da una Ginny infuriata.
-Ma se ne parla tutta la scuola!- Ribatté lei, decisa.
-E loro che ne sanno?! Mica parlano il serpentese!- Ron difese l’amico.
-Appunto: neppure tu lo fai, Ron!-
-Harry non farebbe mai una cosa del genere! Lo sai anche tu, Ginny!-
-Certo che lo so! Ma quel serpente ha attaccato Draco ed Harry ha detto qualcosa un attimo prima...-
-Il serpente stava per mordere Malfoy, ma Harry l’ha fermato: l’anfesibèna ha attaccato in direzione di Harry, non di Malfoy. Credo questo significhi che voleva colpire Harry, a meno che non sia strabica a tutti e quattro gli occhi!- Puntualizzò Hermione, che alla scena aveva assistito.
Draco non aveva voluto dire perché si fosse avvicinato a quel modo alla gabbia. In realtà neppure lui lo sapeva: se ne era sentito attratto: il serpente lo guardava e lui guardava il serpente. Un attimo dopo si era visto saltare addosso quel bestione stupido e sentiva da tutte le parti che Harry aveva cercato di ucciderlo.
Non era da Harry, comportarsi così. Ci si sarebbe giocato la testa. Harry era onesto, persino con lui che, di onestà, non era certo un campione.
-Ginny... ti va se domani andiamo ad Hogsmead insieme?-
-Si.... se te la senti...-
La pausa pranzo era finita, Ginny pareva convinta dell’innocenza di Harry ed un po’ preoccupata per Malfoy.
Il serpeverde era più pallido del solito, un po’ sbattuto. Tutti continuavano a chiedergli come stesse ed a guardare storto Potter. Forse un’altra dichiarazione pubblica da parte sua avrebbe risolto la situazione.... un “ehi, idioti! Potter mi ha salvato la vita, non il contrario!” Ma da parte sua sarebbe stata strana... Malfoy che difende Potter.... i suoi compagni di casa l’avrebbero trascinato in infermeria... no, probabilmente, dopo la sera prima si sarebbero profusi del diffondere la sua versione tremando di paura....
Decise che, se le voci non si fossero zittite entro lunedì, sarebbe intervenuto.
-Si, me la sento... anzi: credo di averne bisogno-
-Senti, Draco... Harry...-
-Lui non centra! Forse, anzi, dovrei ringraziarlo, ma non credo che si lascerebbe avvicinare da me, ora come ora-
Ginny spalancò gli occhi, felice della conferma dell’innocenza del suo amico.
Si sorrisero a vicenda e si separarono, dirigendosi alle rispettive aule.

Informato dell’incidente avvenuto al figlio, quel mattino, Lucius Malfoy sbrigò velocemente gli affari della giornata e, presa una passa porta per Hogwarts, subito dopo cena si recò dal figlio.
-Quell’Hagrid! Non capisco perché Silente si ostini a difenderlo!-
-Padre, ve l’ho già spiegato: questa volta è colpa mia-
-Mi fa piacere che tu abbia imparato ad assumerti le tue responsabilità, Draco. Ormai sei un uomo ed episodi simili a quello dell’ ippogrifo spero non si ripetano, ma stai bene solo per miracolo!-
-E’ stato Potter-
-Prego?-
-Potter. E’ stato lui a distrarre il serpente e salvarmi...-
-Severus mi ha raccontato una storia diversa-
-Io c’ero, lui no!-
-Da quando difendi Potter?-
Silenzio. Doveva rispondere a suo padre? Forse poteva farlo senza farlo veramente.
-Pensi che prima o poi tu e lui... tornerete assieme?-
-Con Severus? Cosa c’entra adesso?-
Draco fissò suo padre con lo sguardo azzurro tormentato e si sedette sul proprio letto, a capo chino.
-No. Siamo ottimi amici. Tanto è rimasto della nostra unione... non rischierei la sua amicizia per nulla al mondo, tanto meno per rispolverare un po’ di giovanile passione-
-Però eri più felice quando eravate amanti-
-Ci sono scelte che allontanano anche le anime affini-
-Se il Signore Oscuro scoprisse che fa la spia e voi, pur sapendolo, non lo avete denunciato...-
-Non lo tradirei mai, Draco-
-Amate più lui o la mamma?-
-Ginny Weasley è una copertura accettabile per qualcun altro, è così?-
Draco annuì appena, restando in silenzio.
-L’odio, figlio mio, porta a consumarsi, a distruggersi.... le grandi passioni che muovono l’animo di un uomo e gli squassano il corpo ed il cuore talvolta si confondono. Sono felice che tu abbia visto qualcosa di diverso nella tua rivalità per Potter. Anche l’amore può consumare, Draco, ma in modo diverso. Altrettanto violento, ma meno inutile-
-Perché non tornate sui vostri passi anche voi?-
-Come Severus?- Sorrise. -Noi apparteniamo ad una classe sociale che non perdona gli sbagli, Draco. Gli ideali del nostro Signore, ai nobili della mia generazione, non parevano tanto sbagliati. Anche se la storia ci condanna già, se tradissi i Mangiamorte potrei diventare un eroe per il popolo magico, ma... i titoli da soli non bastano, Draco. Le persone con cui sono in affari sono nobili, le nostre relazioni sociali si svolgono al di sopra dell’opinione pubblica. La politica è un gioco delicato, fatto di equilibri ed alleanze fragili. Tuo compito è garantire una discendenza al casato, poi, per me, sei libero di donare il tuo cuore a chi vuoi, Draco-
-Padre...-
-Ho aspettato tanto che tu nascessi... tua madre non restava incinta, benché fossimo ormai sposati da anni... tu sei il tesoro più prezioso che ho, più del nome, più delle ricchezze o della mia posizione... voglio vederti felice...-
Draco abbracciò di slancio suo padre, come non accadeva da anni.
-Vi voglio bene, padre- Mormorò il ragazzo, in imbarazzo per l’improvviso susseguirsi di emozioni e sentimenti.
-Non si può dire che tu sia un ragazzo di gusti facili, figliolo- Gli sorrise un po’ più tardi suo padre, prima di andare via.
-Come al solito, ti affido il mio ragazzo, Severus-
-Sai che per me è un figlio, Lucius-
I due uomini si salutarono, Lucius sorrise nuovamente al figlio e prese la passaporta.
-Ora va a riposare, Draco, è tardi-
-Grazie, professore, buona notte-

Hogsmead, al sabato mattina, si animava delle voci allegre e giovani degli studenti di Hogwarts.
-Ginny, non me la sento...-
-Oh, dai Draco! E’ divertente!- Ginny riuscì a trascinare il Serpeverde al negozio dei fratelli. I tiri vispi Weasley riscuotevano un grandissimo successo ed il negozio era sempre affollato di clienti o di semplici curiosi.
Di sicuro, però, non si era mai visto un Malfoy varcare quella soglia.
-Per la barba di Merlino!- Esclamò Fred, o forse era Georg, Draco non si era mai sforzato di distinguerli, quando vide entrare la sorella al braccio del biondo.
-Ciao Georg! Ciao Fred!-
-Ginny! Ma che stai facendo?!- La interrogò il secondo fratello notando l’accompagnatore della sorella.
-E noi che pensavamo che Ron scherzasse!-
-Vuoi far venire un colpo a mamma e papà?!-
Draco sollevò un sopracciglio: veramente i Weasley avrebbero dovuto sentirsi “onorati” che lui uscisse con la ragazza!
-Non siate sciocchi! Fate vedere l’ospitalità dei Weasley!- Gli tese le braccia aperte.
I due si diedero il turno dietro al bancone affollato di clienti per andare ad abbracciarla.
Mentre Georg la stava sollevando a qualche centimetro da terra con un poderoso abbraccio, entrarono Ron, Harry ed Hermione.
-Non posso crederci! L’hai portato “qui”!- Si paralizzò sulla porta Ron.
-Ciao Fratellino!- Lo salutarono in coro i gemelli.
-Ciao Harry....-
-.... ciao Hermione-
-Salve ragazzi!- Li salutarono loro.
-Ginny, forse è meglio se io ti aspetto fuori...- Interruppe i saluti Draco, avvertendo l’aria farsi pesante.
Ron ed Harry si scambiarono uno sguardo d’intesa e fecero dietro front per seguire il biondo: avevano concordato che affrontarlo senza Ginny tra i piedi fosse la soluzione migliore per liberarsi di lui.
Tuttavia, Harry uscì da solo dal negozio.
Ginny doveva aver intuito le intenzioni del fratello di seguire il ragazzo e lo afferrò per il mantello prima che potesse attraversare in senso inverso la porta.
-Dove credi di andare!- Lo ammonì decisa.
Harry, trovandosi un paio di passi dietro l’amico, era riuscito a sfuggire alla presa ed ad uscire.
-Malfoy!- Lo chiamò.
Draco sembrava assorto, con le mani nelle tasche, a fissare la vita del villaggio.
Appena sentì la voce di Potter si riscosse.
-Che vuoi, Potter?-
Harry si girò, rendendosi conto di essere da solo, ma non poteva tirarsi in dietro.
-Parlarti-
“Bene” Pensò Draco. Era l’occasione che cercava. -Seguimi, allora-
-Dove?-
-Dove potremmo parlare con calma-
Abbandonarono la via principale, camminando ad adeguata distanza l’uno dall’altro.
Harry riconobbe il sentiero che s’inerpicava appena, uscendo dal villaggio in direzione della Stamberga Strillante.
-Qui va bene!- Disse per impedire a Malfoy di allontanarsi oltre. Non si fidava di lui.
-D’accordo, Potter. Ti ascolto-
-Che intenzioni hai con Ginny?-
-Le migliori, direi!-
-Non fingere, verme! Tu hai sempre disprezzato i Weasley!-
Draco edde una fitta al cuore per l’insulto, ma la sua maschera era collaudata e non mostrò alcuna traccia di dolore sul bel viso.
-Ciò non toglie che Ginny mi piaccia, Potter. Per cui direi che i miei piani futuri prevedano di conquistarla, sedurla, farla innamorare e, dopo un adeguato lasso di tempo per il fidanzamento, sposarla ed avere da lei i miei figli-
-E io dovrei crederci?-
-A te la scelta Potter...-
-Sfiora Ginny con un dito e io...-
-O mi credi e ci lasci in pace, oppure...-
-Oppure?-
-Oppure fai un patto con me, Potter... e io non sfiorerò la tua preziosa Weasley-
-Che patto?-
-Tutto a suo tempo!-
-La lascerai stare?-
-Lei è il mio asso nella manica, Potter! Certo che non la lascerò! Altrimenti chi mi garantisce che tu staresti alle regole?! Ma non la sfiorerò! Non le ruberò neppure un bacio. La sua innocenza sarà preservata, hai la mia parola!-
-E in cambio?-
-In cambio, Potter... lo saprai presto! Intanto pensa alla mia offerta: qualunque cosa io ti potrò chiedere, varrà la salvezza di Ginny, non credi?-
-Sei... sei.... un demonio, Malfoy!-
Draco sorrise. -E’ un complimento, Potter?-
Aveva teso la sua tela, ora bastava che Potter ci cascasse dentro.
-Ci vediamo, Potter. Ginny mi aspetta!- Malfoy si diresse di nuovo al negozio dei gemelli, lasciando Harry con i pugni stretti a chiedersi cosa Malfoy potesse volere da lui.
-Acqua in bocca, Potty!- Gli disse quando era già ad una certa distanza.

-Ma dove eri finito?!- Lo chiamò Ginny, fuori dal negozio.
-Scusa! Avevo bisogno di...- Ammiccò lasciandole intuire.
-Oh! Hai visto Harry? Era uscito per parlare con te-
-No.... non l’ho visto. Cosa voleva?-
-Oh, il solito: attaccar briga, credo!-
-Tutto per la più carina dei Weasley!- Sorrise Draco, facendola arrossire.
-Scemo!- Masticò lei, trascinandolo via.


Continua