DISCLAMER: La Rowling li ha creati e se li tiene ben stretti!ç_ç DATEMI
DRACUCCIO-TESORO!
...
Harry
Potter e il patto col diavolo
parte II
di Nuel
-Si padre, ce n’è una. Io voglio Ginny Weasley!-
Il sorriso scomparve dal volto di Lucius mentre osservava il figlio in
piedi, a pochi passi da lui.
-Draco, sai benissimo che Arthur ed io non andiamo molto d’accordo.... è
sua figlia!-
-Padre, Ginny Weasley è molto graziosa, è intelligente e non ha nulla a
che spartire con le ochette che frequento di solito. Voglio lei-
Lucius Malfoy sospirò, un po’ preoccupato.
-Va bene, figlio mio. Cercherò di riagganciare Arthur e poi chiederò per
te sua figlia-
-Così sia, padre- Sorrise Draco.
Dopo qualche minuto, Lucius lasciò il castello di Hogwarts, chiedendo al
figlio di scusarlo col suo amico Severus per non averlo aspettato.
Draco stava tornando al suo dormitorio dopo aver accompagnato il padre,
quando vide la lunga chioma fulgida della piccola di casa Weasley. Era in
compagnia del fratello e dei suoi due amici.
-Weasley! Ginny Weasley! Posso parlarti un momento?- Le chiese capitandole
di fronte come un fulmine, tanto da cogliere tutti di sorpresa.
-Cosa vuoi da mia sorella?!- Si intromise subito Ron.
-Nulla che riguardi te, Weasley- Lo fulminò Draco.
-Brutto...- Iniziò Ron, venendo subito interrotto da Ginny.
-Per me non c’è problema. Dimmi pure, Malfoy- Rispose, decisa, lei.
-Vorrei parlarti in privato, se non ti spiace-
Ginny fece spallucce e cominciò ad allontanarsi dal trio, seguita a ruota
dal Serpeverde.
Quando ebbero distanziato adeguatamente gli altri, Ginny si volse,
fermandosi e fissando il ragazzo molto più alto di lei.
-Allora, Malfoy?-
Draco sospirò, si fece molto serio e la guardo intensamente negli occhi.
-Oggi ho chiesto a mio padre di chiedere al tuo, la tua mano, Ginny-
Ginny boccheggiò assolutamente incredula e Draco si inginocchiò davanti a
lei, portandosi la mano destra sul cuore.
-Vuoi essere la mia fidanzata?- Le chiese con voce un po’ tremante, senza
distogliere lo sguardo dal suo.
-Tu... tu... stai scherzando!- Gridò, quasi, Ginny. Era arrossita fino
alle orecchie ed aveva ancora gli occhi sgranati.
-Non sto scherzando! Tu sei l’unica ragazza che...-
-Aspetta un attimo Malfoy! Hogwarts è piena di ragazze col cuore infranto
per colpa tua! Credi che non conosca il tuo hobby?-
Draco trasecolò. -No! Ti giuro.... fin’ora non ho mai fatto sul serio, è
vero! Ma con te è diverso, tu sei diversa!-
-Io. sono. una. Weasley! Certo che è diverso!- Puntualizzò lei.
-Non per questo, Ginny! Tu non sei una ragazzina superficiale che guarda
solo al nome o alla ricchezza di qualcuno.... non giudichi secondo questi
canoni...-
-E l’hai capito adesso?-
-No. L’ho capito da tanto, Ginny, ma adesso... la mia famiglia vuole che
io mi fidanzi e tu sei la ragazza migliore che io conosca- Disse con la
massima sincerità.
Ginny sbuffò, incrociando le braccia sul petto.
-Alzati, Malfoy!- Ordinò al ragazzo che era ancora in ginocchio. -Tu non
mi conosci affatto! Hai sempre insultato la mia famiglia e non hai mai
perso occasione per litigare con Ron... come puoi credere che io mi faccia
abbindolare dalle tue parole?-
-Non voglio affatto abbindolarti! Vorrei che tu mi giudicassi per quello
che sono, non per quello che ho detto o fatto... capisco che sarebbe
assurdo che tu mi rispondessi subito... ma... potremmo... conoscerci
meglio! Frequentarci... almeno per quest’ultimo mese, prima che io finisca
la scuola-
Ginny scosse la testa. -Anche mio fratello ha gli esami, quest’anno. Credi
che riuscirebbe a stare tranquillo se sapesse che esco con te, Malfoy?-
-Dammi una possibilità, Ginny! Non ti chiedo altro!-
Ginny rimase colpita dal tono con cui Malfoy aveva pronunciato le ultime
parole: non sembrava il solito ragazzo viziato e capriccioso. Aveva
parlato col tono deciso di un uomo.
-Lasciami un giorno per pensarci. D’accordo?-
-Certo!- Le sorrise lui, sicuro che avrebbe fatto colpo sulla ragazza.
Ginny si allontanò e, poco dopo, raggiunse i suoi amici nella sala comune
di Grifondoro.
-Cosa voleva quello da te?- La interrogò subito Ron con cipiglio da
fratello maggiore geloso.
-Finiscila Ron! Non sono affari tuoi!- Gli rispose a tono lei. -Hermione
possiamo parlare?- Chiese all’amica ignorando le proteste del fratello.
-Sicuro!- Rispose curiosa la ragazza.
Salirono la scala a chiocciola che portava al dormitorio femminile e si
chiusero nella camerata del settimo anno.
-Allora? Devi parlarmi di Malfoy, vero? Non ti avrà mica fatto qualcosa?!-
Chiese subito, curiosissima.
-Oh, Herm! Lui... mi ha chiesto di diventare la sua ragazza!-
Un gridolino di sorpresa si sentì fino alla sala e diversi ragazzi, seduti
sulle sedie spaiate, alzarono gli sguardi verso il dormitorio femminile.
-Stai scherzando!-
-No, Herm! Ha detto che i suoi vogliono combinargli il fidanzamento e lui
ha chiesto al padre me! Ha detto che Lucius parlerà con papà!-
Hermione si sedette sul letto, ancora incredula.
-E tu?- Chiese con un filo di voce.
-Non ne ho la minima idea!-
-Ginny! Malfoy è...è... wow!-
-Lo so, Herm! Ma è anche .. “Malfoy”! Tu ti ci metteresti con Malfoy?-
-Bhe...- Arrossì Hermione. -Vuoi dire, a parte Victor e... se non ci fosse
tuo fratello?-
Ginny corrugò la fronte un attimo. -Victor? Ma non vi siete lasciati da un
anno?-
-S...si... ma lui, bhe, non demorde! Oh!- Aggiunse subito vedendo
l’espressione dell’amica. -Lo sai che amo Ron! Ho lasciato Victor per lui!
Ma Ron... è così.. “bambino” su certe cose!... Ma è di te che dobbiamo
parlare, ora!-
-Mi ha chiesto di frequentarci un po’, per conoscerci meglio, prima che le
nostre famiglie si accordino... credo...-
-E tu cosa gli hai risposto?-
-Che ci devo pensare... gli ho chiesto tempo...-
-Fino a quando?-
-Domani!- Rispose scura.
-Oh... è davvero.... pochino!- Gemette Hermione.
-Lo so! Ma manca solo un mese alla fine della scuola!-
-Oh, Ginny!- Le prese le mani. - E’ tutto così... così... eccitante!
Sembra una storia d’altri tempi: la famiglia che combina il fidanzamento,
il padre di lui che chiede al padre di lei.... è.... è proprio vero che i
Malfoy sono una famiglia antica!-
-Hermione? Ti piace il mio quasi fidanzato?-
-Ginny!- La rimproverò tra il divertito e l’offeso Hermione.
Grattastinchi saltò in braccio alla sua padrona, sbucando da chissà dove e
mettendosi a fare le fusa sonoramente.
Hermione lo accolse con un gesto materno e Ginny allungò una mano per
grattargli la testa.
-Allora, cosa farai?-
-Credo che gli dirò di si- Sorrise la rossa. -Se ha qualche secondo fine,
stando al suo gioco mi sarà più facile scoprirlo, se, invece, è sincero...
wow! Sarò uscita col ragazzo più carino di Hogwarts!-
Hermione sorrise felice ed eccitata, ma anche con un po’ di
preoccupazione: se anche Malfoy non avesse avuto secondi fini, Ginny
avrebbe presto imparato che essere la ragazza ufficiale di Malfoy le
avrebbe attirato contro non poche inimicizie.
Martedì mattina, all’ora di colazione, ai tavoli delle quattro case della
scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, come di consueto, giunsero, in
un vorticare di piume, i gufi incaricati di consegnare la posta.
Draco Malfoy ricevette una breve missiva del padre che lo fece sorridere:
“Caro Draco,
ho parlato con la mamma della tua volontà. Non ne è stata entusiasta, come
puoi immaginare, ma sono riuscito a convincerla. Oggi incontrerò Arthur al
Ministero. Farò del mio meglio perché tu possa essere felice.
Ti abbraccio, tuo padre.”
Uscendo dalla Sala Grande, Malfoy si sentì chiamare dalla voce allegra
della piccola Weasley.
-Malfoy! Hai un momento?-
-Certamente- Le sorrise lui, compiacente.
Più di qualcuno si girò a fissare la scena, tra cui pure Ron ed Harry, ma
Hermione li trattenne in modo che non si immischiassero.
-Io ci ho pensato, Malfoy e....-
-E?- La incalzò lui.
-Ho deciso che si: conosciamoci meglio!-
Malfoy sorrise, protendendosi subito verso di lei, ma Ginny lo fermò
spianando il palmo aperto davanti al suo naso.
-Però alle mie condizioni!-
-Cioè?- Chiese lui, smarrito.
-Cioè la nostra sarà solo amicizia, Malfoy. Non aspettarti nulla da me:
non ho nessuna intenzione di amoreggiare con te. Inoltre, finché
frequenterai me, non dovrai frequentare nessun’altra! Ti è chiaro il
concetto?-
-Chiarissimo-
-E accetti le mie condizioni?-
-Le accetto, Ginny- Le sorrise di nuovo.
-Allora... all’ultima ora del mattino ho Storia della Magia. Puoi venirmi
a prendere al termine della lezione, così facciamo la strada insieme, se
vuoi, Draco-
-Certo che voglio, Ginny- Le sfiorò la guancia con un dito, in una piccola
carezza.
Ron non ci vide più: non era riuscito a seguire il discorso, perché
Hermione era quasi riuscita a trascinarlo via, ma a quel gesto, si
trasformò in un toro inferocito, sfuggì alla presa della ragazza e si
catapultò sull’odiato Serpeverde.
-Giù le mani Malfoy!- Sbraitò al suo indirizzo, seguito a ruota da Harry.
-Finiscila, Ron!- Si intromise Ginny. -So difendermi da sola se ce n’è
bisogno! Draco ed io ci siamo solo dati appuntamento a più tardi e tu
farai bene ad abituarti all’idea!-
Ron sbiancò mentre tutta la scolaresca bisbigliava esterrefatta.
Malfoy notò lo sguardo cupo e minaccioso di Harry e ne sorrise
interiormente. Non aveva ancora un’idea precisa di quello che avrebbe
fatto, ma il suo piano stava rapidamente prendendo forma nella sua mente.
Harry, era pronto a scommettere, avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua
amichetta.... qualsiasi cosa!
Arthur sbadigliava ancora mentre si dirigeva al suo deprimente sgabuzzino
trasformato in ufficio.
-Buon giorno Arthur!-
-Buon giorno Mike!-
-Salve Arthur!-
-Salve Abbie!-
-Oh! Ecco il nostro caro Arthur!-
-Oh! Buon giorno Signor Caramel!-
Ad Arthur Weasley morì il sorriso sulle labbra: quando mai il Primo
Ministro era stato così gentile con lui? E soprattutto, quando mai Lucius
Malfoy era messaggero di notizie meno che infauste?
Odiava iniziare così una giornata di lavoro!
Lucius Malfoy gli sorrise e gli porse la mano.
-Via, Arthur, cos’è quell’espressione tirata?-
Il signor Weasley guardò per un attimo la mano di Malfoy e poi tornò a
fissare quei suoi gelidi occhi azzurri, senza rispondere al suo gesto.
-Cosa vuoi Lucius?- Chiese senza mezzi termini.
Malfoy sospirò ed abbassò la mano tesa. -Credo che sarebbe ora di
seppellire l’ascia di guerra, non credi Arthur?-
Il rosso quasi si soffocò con la saliva a sentire quelle parole
pronunciate dalla voce calma e profonda del capofamiglia Malfoy.
-Cosa stai tramando?!-
-Arthur!- Lo riprese Cornelius Caramel. -Lucius voleva solo essere
gentile! Figurati che stamattina è venuto qui appositamente per consegnare
al tuo ufficio degli oggetti babbani.....-
-Chi avete attaccato, lurido Mang...-
-Arthur!- Squittì Caramel, rosso come un peperone, senza lasciarlo finire.
-Ha portato talmente tanti oggetti che nel tuo ufficio non ci stavano così
ha insistito perché tu venissi trasferito in uno più grande!-
Arthur rimase a bocca aperta.
-Non importa, Cornelius, è naturale che dopo tanti anni di inimicizia,
Arthur abbia un po’ di astiosità nei miei riguardi!-
-Tu sei sempre troppo comprensivo, Lucius!-
-Bha, ora devo andare, ho ancora diverse visite da fare stamattina-
-Oh, certo! Capisco! La tua donazione al San Mungo per la costruzione
della nuova ala è stata davvero generosa! Per non parlare del tuo sostegno
alla guardia cittadina per ripulire Nocturne Alley.... senza i costosi
mezzi che ci hai fornito, non saremmo mai riusciti ad iniziare la bonifica
della zona!-
-Cosa vuoi, Cornelius: ho un figlio anch’io! Per ora Draco è al sicuro ad
Hogwarts, ma presto finirà la scuola e dovrà trovare il suo posto nel
mondo... faccio quel che posso perché il mondo dove dovrà vivere il mio
Draco sia un po’ meno brutto!-
Arthur Weasley non poteva credere alle sue orecchie: da quando Lucius
Malfoy era un filantropo? Da quando si occupava di ospedali, zone
malfamate... per continuare con gli orfanotrofi...?
-... altri bambini meno fortunati del mio...ha ha! Se Draco mi sentisse
chiamarlo “bambino” si arrabbierebbe e non mi rivolgerebbe più la parola!-
-Ha ha! Si sa che per i genitori i figli non crescono mai!-
E Caramel gli dava corda! Il signor Weasley credette di sognare, o di
essere preda di una visione...
-Arrivederci Cornelius! Ci vediamo Arthur!- Malfoy se ne andò con passo
deciso, reinfilando i guanti, tenendo sotto braccio il bastone da
passeggio e rimettendo in testa il cilindro.
-Allora, Arthur, il tuo nuovo ufficio è quello accanto all’ufficio di
Stewart. Ringrazia Malfoy! Devi a lui sia l’ufficio che l’aumento di
stipendio!-
-A.. Aumento?-
-Già: dice che dovremmo avere più intaresse per i babbani! Che alla coppa
del mondo di Quiddich eravamo “ridicoli” e nessuno ci avrebbe preso per
babbani! E poi ha parlato a lungo con tuo figlio Percy, cercando di
convincerlo a capire le tue ragioni!-
-Cosa sta tramando?- Mormorò, più o meno sconvolto, il signor Weasley,
dirigendosi al suo nuovo ufficio.
Quando le lezioni del mattino finirono, Draco Malfoy schizzò fuori
dall’aula come un fulmine, precipitandosi, due corridoi più in là,
all’uscita dell’aula di Storia della Magia. Gli studenti Grifondoro e
Corvonero del sesto anno stavano uscendo a gruppetti. Ginny ridacchiava
con la sua amica Luna Lovegood, quando, per poco, non andò a sbattere
contro il suo corteggiatore che la fissava sorridente.
-Ti porto la borsa, Ginny?- Le chiese lui facendola trasalire.
-Malf... Draco! Non ti avevo visto, scusa!-
Lui sollevò un sopracciglio: era troppo impegnata a chiacchierare per
accorgersi di lui? Si piegò per accarezzarle il collo con le labbra, ma
lei si ritrasse altezzosa.
-Ricordati i patti!- Lo ammonì. -E: no, grazie, la porto io, la borsa!-
-OK! Volevo solo essere gentile!- Alzò le mani in un segno di resa.
-Ci vediamo dopo, Luna-
-Ciao-
Ginny si allontanò con Malfoy mentre in molti mormoravano alle spalle
della strana coppia.
-Com’è andata la lezione?- Chiese Draco, tanto per avviare la
conversazione. Nel frattempo scrutava la piccola Weasley: gli arrivava al
petto, nonostante fosse piuttosto alta, aveva un bel fisico: magra, col
seno ben sviluppato, occhi vivaci e fluenti capelli rossi e lisci... un
bocconcino niente male. Peccato fosse una Weasley!
-Una vera noia! Come al solito! E tu?-
Malfoy fece spallucce. -A dirla tutta, tuo fratello ha reso la lezione un
vero spasso!- Ridacchiò, rendendosi subito conto dell’espressione truce
della rossa.
-Scusa, non è colpa mia se Weasley è un tantino incapace!-
-Malfoy: chiudi il becco prima di peggiorare oltre la situazione! Lo so
anche da me che Ron è un po’ imbranato!-
Arrivati alla Sala Grande, si ritrovarono addosso lo sguardo furente del
suddetto fratello maggiore e del suo amico sfregiato.
-Vieni Ginny!- La chiamò Ron, trattenuto da Hermione perché non si
avventasse contro Malfoy.
Harry, invece, che non era trattenuto da nessuno, si avvicinò alla coppia,
invitando a sua volta l’amica a raggiungere il loro tavolo, senza mai
staccare gli occhi dal suo rivale.
-Non ti fidi di me, Potter?- Lo provocò Malfoy.
Harry gli si avvicinò, tanto che Draco poté avvertire il suo profumo e
compiacersene.
-Non mi fiderei mai di un viscido serpente come te, Malfoy!-
Draco non sapeva perché continuasse a provocarlo: ogni insulto, ogni
“Malfoy” sputato con disprezzo gli faceva sanguinare il cuore e lo faceva
infuriare, ma quel suo atteggiamento: quell’avvicinarsi ogni volta per
rispondergli.... gli causava una vertigine.
Dimenticarlo? Perché fare tanta fatica... la piccola Ginny gli avrebbe
sbatutto Potter nel letto e, una volta soddisfatti i suoi appetiti,
sarebbe passato oltre a “Potter” come aveva fatto con tutte le altre.
Continua
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