DISCLAMER: Per loro fortuna questi pg sono della Rowling. In questa fic ne passeranno di tutti i colori e peggio. Alcune scene potrebbero essere ad alto contenuto violento/erotico. Astenersi i deboli di cuore/stomaco

 



Inferno

parte XII

di Nuel


Martedì arrivò. Harry si era svegliato presto e si era alzato, incapace di starsene fermo a letto. Continuava a rigirarsi in mente le parole da dire a Draco, immaginando ogni possibile evenienza: non voleva essere impreparato davanti a nulla.
Se Draco non fosse venuto... questa eventualità lui non l’aveva considerata, ma Hermione aveva insistito perché, invece, ci pensasse.... non avrebbe dovuto soffrirci.
Significava che il biondo non lo amava.
Oppure che aveva avuto qualche impedimento, aveva aggiunto lui.
Quello a cui Harry non aveva assolutamente pensato, era quel che accadde invece.

Draco aveva fatto leggere la breve lettera a Blaise, che, sbuffando contrariato, l’aveva gettata nel fuoco del caminetto.
-Non ci andrò Blaise!- Lo rassicurò Draco, scrutando le ombre scivolare sul corpo nudo ed ancora accandato del suo amante che stava ritto davanti al fuoco.
-Vieni qui prima che qualcuno ti veda- Lo chiamò piano, temendo che i loro compagni di camerata si svegliassero.
Blaise adocchiò le tende degli altri letti, tutte ancora chiuse e si rigirò con un sorriso malizioso.
-Sei geloso? Temi che se mi vedessero nudo s’innamorerebbero di me?- Lo schernì.
Draco sbuffò. -Non sapevo che fossi tanto vanitoso! No, voglio solo che torni qui, al caldo, con me!-
-Sei sempre il solito viziato ed egoista!- Blaise ritornò sul letto e Draco chiuse la tenda. 
-Comunque tu ci andrai a quell’appuntamento-
-Cosa?- Incredulità nella sua voce.
Blaise gli accarezzò il viso. -Sai a cosa andresti incontro se mi tradissi, Draco. La curiosità di fare sesso con lui te la sei tolta... no, voglio solo che stai al gioco per un po’: ricordati il nostro piano!- Gli morse delicatamente una spalla, spingendolo sul materasso e riprendendo le loro effusioni da dove Draco le aveva interrotte per mostrargli la lettera.
Draco sentì un tuffo al cuore. La voglia di Harry era tornata. Il suo odore, il suo sapore... le sue mani addosso... voleva sentirlo dentro di sè.... amarlo come Blaise credeva avesse già fatto.
Quasi urlò quando Blaise entrò in lui, facendogli male. Draco si accorse in quel momento di essere stato teso ed assente: concentrato su Potter non aveva badato a Blaise, alle sue cure e si era irrigidito sull’immagine mentale di Potter che lo prendeva.
Blaise approfittò del suo inarcarsi per infilare una mano dietro le sue scapole ed accarezzargli la schiena.
-Cosa c’è, Draco? Sei nervoso...-
Draco aspettò che il cuore gli si calmasse in petto e circondò i fianchi di Blaise con le gambe, guardandolo intensamente negli occhi.
-Non contraddirmi, Blaise: stavolta fammi male!- 

Harry finì in fretta la colazione, continuando a sorridere come un babbeo. Quando posava lo sguardo sui suoi amici stirava le labbra ancora di più e gli occhi continuavano a saettare sul tavolo grigioverde, tanto che Hermione dovette riprenderlo diverse volte.
-Se non vuoi che Zabini si insospettisca, piantala di guardare quello che, fino a prova contraria, è ancora il suo ragazzo!-
Harry sapeva che l’amica aveva ragione, ma non vedeva l’ora di avere Draco tra le braccia.
Le lezioni del mattino risultarono insopportabilmente lunghe.
Continuava a distrarsi e sbagliare qualcosa, tanto che gli insegnanti, rassegnati al fatto che minacciare di togliere punti a Grifondoro fosse del tutto inutile, avevano deciso di ignorarlo, confidando che Weasley o la Granger gli avrebbero dato una mano con i loro appunti appena il momento fosse passato.
Anche a pranzo Harry divorò senza sentire nessun sapore per correre al terzo piano.
-Harry! Malfoy sta mangiando con tutta calma! Non serve che ti strozzi col cibo!-
-Non possiamo certo andarcene assieme, Ron! Scappo! A stasera!-
Harry corse a più non posso fino al terzo piano, anche se aveva visto che Draco era ancora al primo e stava mangiando in tutta calma.
Era dal risveglio che contava i minuti che li dividevano e sentiva, ora che il momento era arrivato, che aveva bisogno di un altro po’ per prepararsi a dovere. Sentiva che avrebbe potuto piangere di gioia.

Zabini e Malfoy, intanto, avevano lasciato la Sala Grande assieme, gettando nel panico Ron ed Hermione, che temevano per la delusione di Harry se Malfoy non si fosse presentato all’appuntamento.
I due serpeverde raggiunsero i sotterranei e si scambiarono un bacio appassionato.
-Non mi deludere, amore- Gli soffiò sulle labbra Zabini, ma Draco era nervoso.
-Tieni. Bevi questa: ti farà stare calmo- Zabini gli porse un bicchiere di pozione bollente. -Ti scalderà. Oggi fa freddo, non voglio che ti prenda un raffreddore- Gli disse premuroso.
-Grazie- Sussurrò Draco, bevendola in un solo, lungo sorso.
Blaise gli sorrise ed attese che Draco lasciasse il dormitorio.
Trasfigurazione non era la sua materia preferita, ma gli sarebbe bastato un piccolo cambiamento piuttosto semplice.
Blaise era alto quanto Lucius Malfoy e, per la prima volta fu contento di somigliare in qualcosa all’uomo. Estrasse dall’armadio un lungo mantello nero con cappuccio che avrebbe potuto facilmente essere confuso per la cappa di un mangiamorte e lo indossò sopra la divisa. Applicò la formula ai propri capelli e fu pronto a scivolare nelle ombre del castello, fino a raggiungere Draco e Potter.
Un mantello nero e dei lunghi capelli biondi sarebbero stati sufficienti: il resto l’avrebbe fatto la mente indebolita di Draco. 

Draco camminò a passo lento, evitando le persone sparse per i corridoi, fino ad arrivare al terzo piano, corridoio sud.
Per un momento il suo cuore aveva cominciato a battere irregolarmente, ma poi si era calmato. Merito di Blaise e della sua pozione, aveva pensato il Serpeverde. Zabini, infatti, aveva dosato gli ingredienti in modo che cominciassero ad agire una volta che Draco fosse arrivato al luogo dell’appuntamento, se non si fosse messo a perdere tempo lungo il cammino, cosa che, Blaise lo sapeva bene, non era da Draco.
Malfoy ascoltava il battito del suo cuore nelle orecchie: un lento e regolare martellare piuttosto rassicurante.
-Potter!- Chiamò con voce decisa quando scorse Harry appoggiato al muro, a fissare il cielo fuori da una finestra.
Harry sussultò e sorrise.
Anche se con un discreto ritardo, Draco era arrivato.
Harry subito coprì la distanza che li divideva in pochi passi lunghi.
-Sei venuto!- 
Draco si limitò ad annuire brevemente. I suoi sensi aggrediti dalla presenza del suo nemico.
Harry, con un movimento impacciato ed arrossendo visibilmente lo abbracciò e lo strinse delicatamente, assaporando il suo profumo, la sua consistenza ed il tenue calore che emanava da lui. -Mi sei mancato così tanto!- Soffiò con voce tremula.
-Potter...- Cercò di protestare Draco, ma appena appoggiate le mani sulle sue braccia per allontanarlo, strinse convulsamente le dita sulla sua giacca. -Harry!- Lo abbracciò.
Draco cominciò a singhiozzare piano. Blaise credeva che avessero fatto l’amore allora... se fosse successo veramente, non sarebbe stato tanto grave.... non avrebbe neppure dovuto dirglielo. Il profumo di Harry lo stava intossicando. 
Lo voleva.
-Draco! Draco io ti amo!- Harry si dichiarò con voce tremante e carica di significato, cercando il suo sguardo.
Draco si staccò di colpo, sorpreso, quasi colpito fisicamente.
Cominciò a scuotere la testa con gli occhi color acciaio spalancati e spaventati.
-Draco, cosa...?-
-....- Draco tentò di parlare, ma la voce non gli usciva. Gli occhi gli si riempirono di lacrime.
-Draco? Qualcosa non va?- Harry era spaventato.
Draco si allontanò di un passo, poi di un altro, cercando l’appoggio del muro. Doveva andarsene.... Harry lo amava.... il panico lo aveva colto.
Harry cercò di abbracciarlo e Draco lo respinse con movimenti scoordinati. In quel momento lo vide. 
Nulla più di un ombra nel buio, in fondo al corridoio, il fantasma di suo padre.
-Lu...- Cercò di chiamarlo, ma la voce non usciva e l’ombra di Lucius gli voltava le spalle, disgustata da lui, dal suo comportamento.
Draco svenne.

Harry chiamò a gran voce Draco, lo scosse, in preda all’agitazione, ma il Serpeverde non voleva risvegliarsi. Corse fino alle scale e chiamò aiuto.
Alcuni ragazzi ed un paio di professori corsero richiamati dalle sue grida e trovarono il ragazzo ancora a terra ed Harry sconvolto e tremante.
Qualcuno prese Malfoy in braccio e lo portò di corsa in infermeria. Harry lo seguì arrancando dietro, inconsapevole di chi fosse l’uomo che stava trasportando il suo amore.
Qualcun altro corse ai sotterranei, ad avvisare Piton e Blaise che Draco era stato trovato svenuto e portato in infermeria.
Mezz’ora dopo Harry attendeva, ancora tremante, davanti alla porta dell’infermeria, assieme a Piton e Blaise.
Zabini l’aveva guardato appena e si era messo a sedere con calma, Piton l’aveva guardato storto ed aveva provato a fargli qualche domanda, ma Harry non aveva risposto, guardandolo solo un momento, con occhi assenti.
Finalmente Madama Chips uscì con aria preoccupata e li guardò uno ad uno.
-Non è nulla di grave, però lo terrò in infermeria per qualche giorno. Ora dorme e probabilemte dormirà a lungo. E’ come... se fosse intossicato da qualche sostanza- L’infermiera scosse la testa. -Fa uso di qualche pozione per dormire? Ho riscontrato una pesante dose di lavanda nel suo organismo-
Piton aggrottò la fronte per un momento. Lui non usava lavanda nella sua pozione calmante. -Si. Gli preparo personalmente la pozione calmante. Temo, però, che ne abusi-
La donna annuì con decisione. -Mi pare evidente. Per oggi lasciatelo tranquillo. Domani potrete vederlo- Con un sorriso gentile la donna li lasciò tornando ai suoi pazienti.
-Lavanda?- Piton guardò Blaise, che scosse la testa con fare preoccupato.
-Pensavo che lo sapesse. Draco continua ad avere incubi...- Blaise si assicurò che Harry li stesse ascoltando, un po’ più calmo avendo saputo che Draco non aveva nulla di grave. -... su suo padre, soprattutto- Aggiunse a puro uso e consumo del senso di colpa del Grifondoro. -Aveva detto che voleva ricucire lo strappo con lei, professore, pensavo che gliene avesse parlato!-
Piton sbuffò: Zabini aveva parlato troppo in presenza di Potter. -Gli stia vicino, Zabini- Ordinò prima di allontanarsi a passo spedito.
Blaise entrò in infermeria, nonostante Madama Chips avesse detto di lasciare Malfoy tranquillo.
Harry si sedette. Il tremore era passato e cominciava a recuperare il controllo di se stesso. Sospirò due volte. La testa era fastidiosamente leggera e le gambe sembravano non volerlo reggere. Aspettò nella stessa posizione non sapeva neppure lui per quanto.
Poi Zabini uscì. -Sei ancora qui?-
Harry lo fissò come se avesse improvvisamente scoperto di poter vedere.
-Stagli alla larga! Non so cosa tu gli abbia fatto, ma se lo sfiori solo un’altra volta sei morto!-
-Non gli ho fatto niente!- Si difese Harry.
Blaise lo guardò pieno di disgusto e si avvicinò, incombendo su di lui con tutta la sua altezza. -Come hai osato “tu” trascinarlo in un posto infimo e sporco e scoparlo come se si fosse trattato.... di sesso squallido e sordido?! E dici di non avergli fatto niente?! Sparisci dalla faccia della terra Potter!-
Blaise se ne andò ed Harry rimase solo. Blaise aveva detto... credeva che.... Harry boccheggiò. Draco gli aveva fatto credere che loro avessero.... perché?
Harry entrò in infermeria. Trovò la sedia lasciata da Blaise accanto al letto di Draco e si sedette.
Draco dormiva serenamente, cullato da un bel sogno. Harry gli baciò la fronte.
-Hai un sacco di cose da spiegarmi, sai? Ti amo- Gli sussurrò all’orecchio, prima di lasciare l’infermeria.

Draco stava sognando. Era in un posto buio e correva: doveva trovare suo padre. Lo aveva intravisto tra una folla di ombre... “Padre!” Aveva chiamato, ma Lucius era andato avanti, come se non avesse sentito.
“Padre! Lucius!” Aveva chiamato di nuovo e delle mani grandi e curate gli avevano coperto gli occhi.
“Avevi paura che me ne andassi, figliolo?” Le mani si aprirono e la risata di Lucius dissolse le tenebre.
“Padre! Siete vivo!” Draco rideva e singhiozzava, abbracciando suo padre.
“Ma certo Draco? Non dovrei?” Lucius abbracciò suo figlio. “Forza, andiamo a casa! Tua madre ci aspetta per cena!”
Il tessuto del sogno si dilatò e si compresse ed in pochi passi furono a Malfoy Manor, a tavola con Narcissa.
“Allora, come va la scuola, figliolo?” Chiese Lucius, come ogni volta che Draco tornava a casa.
“Bene! Piton dice che otterrò il punteggio più alto ai M.A.G.O. se continuo così”
“Benissimo!- Brindò Lucius.
“Non sottovalutare gli esami, tesoro” Lo ammonì gentilmente Narcissa, sorseggiando il suo vino rosso.
Rosso.
Improvvisamente era tutto rosso. Il salotto dove suo padre era solito andare dopo cena era verde, ma in nel sogno era rosso e sembrava che fosse tutto assolutamente normale.
“Io vado a dormire. Buona notte miei cari” Narcissa baciò il marito ed il figlio e li lasciò soli.
“Sei diventato un uomo, ormai” Disse con voce morbida Lucius.
Draco gli si sedette in braccio e lo baciò teneramente, infiliando tra i capelli setosi le dita.
“Era il mio desiderio più grande vederti diventare uomo, Draco” Continuò con tono affettuoso e un pizzico di rimpianto che il figlio non colse.
Draco gemette, muovendosi piano su suo padre, nel loro letto.
Lucius lo sosteneva per i fianchi, ammirando il corpo pallido e delicato che avvolgeva il suo sesso in un rituale nuovo.
Non era mai successo che facessero l’amore in quella posizione.
Draco si sollevò e si abbassò di nuovo, le guance delicatamente imporporate, mentre raggiungeva il piacere e si appoggiava al petto ampio di Lucius.
“Ti amo, Lucius!” Lo baciava con passione e l’uomo ribaltava le loro posizioni e prendeva il controllo, facendolo gemere ancora, entrando e uscendo dal suo corpo caldo, avvolgente, per riversarvisi con un sospiro profondo.
“Hai trovato qualcun altro da amare, Draco”
“Casa dici? Io amo te!” Protestò Draco, sollevandosi e fissando gli occhi color ghiaccio di suo padre.
“Ora hai Blaise”
“Lui è un amico!”
Lucius sorrise ed accarezzò la mascella del figlio. “Sei diventato un bell’uomo e di Blaise ti puoi fidare”
Draco lo guardò stranito. “E la mamma, allora?”
“Lei potrà contare su Severus”
“Ma quando andrai via?” Gli chiese allarmato.
“Sono già andato via, figliolo”
“Non è vero! Sei qui!”
Le trame del sogno cominciavano a sciogliersi.
“Potter mi ha ucciso, Draco”
Draco si svegliò di soprassalto, piangendo silenziosamente.
Al suo fianco Blaise si alzò dalla sedia su cui lo vegliava.
-Finalmente bell’ addormentato!- Lo abbracciò. -Come ti senti?-
Draco lo guardò. -Blaise? Dove...?-
-Sei in infermeria. Sei svenuto ieri pomeriggio e ti sei fatto un lungo sonno!-
-Potter?- Chiese iniziando a ricordare.
-Credo che quel guastafeste sarà qui tra poco. Praticamente viene a vedere se ti sei svegliato ogni mezz’ora!-
-Ho visto mio padre...-
-Hai avuto un’allucinazione...-
Draco scosse la testa. -Era il suo fantasma...- Si appoggiò al petto di Blaise. -... era venuto a chiamarmi... ad avvertirmi. Mi ha detto... che devo avere fiducia in te e... che non devo avercela con la mamma e Piton... e che Potter è il responsabile della sua morte... e che sono diventato un uomo... che voleva vedermi... Blaise!- Draco singhiozzò per un po’, tra le braccia del suo compagno.
Quando ormai Draco si era calmato, entrò Madama Chips, munita di carrello con catini, spugne, asciugamani e sapone.
-Oh! Signor Malfoy, sono contenta di vedere che si è svegliato! Come si sente?-
-Abbastanza bene, madama, grazie- Accennò ad un sorriso tirato.
-E’ l’ora della spugnatura...- Cominciò l’infermiera.
In quel momento arrivò Harry.
-E’ permess... Draco! Ti sei svegliato!-
-Direi che è evidente, Potter!- Rispose Draco, con voce troppo flebile perché fosse tagliente.
Harry gli si avvicinò, ignorando gli altri nella stanza. -Ero preoccupato...-
Draco lo fissò. La voce di suo padre che diceva “Potter mi ha ucciso, Draco” era molto chiara nella sua mente.
-Ora fuori, voi due! Devo lavorare, io!- Si intromise la responsabile dell’infermeria, prendendo per un braccio Harry e per l’altro Blaise e spingendoli fuori.
Harry cercò di protestare, ma non trovò una scusa valida, mentre la donna continuava a dire “Lo vedrete dopo!”
Zabini, invece, mise una mano sulla porta, impedendone la chiusura e si chinò a parlare all’orecchio di madama Chips.
-La prego, madama Chips, sia gentile! Draco si vergognerebbe immensamente se lei vedesse i segni del suo ultimo incontro galante! Mi permetta di fargli la spugnatura al posto suo!-
La donna arrossì un po’ e rise scioccamente. -Oh, cielo! Non sta poi tanto male se ha energia per simili incontri! Entri pure, signor Zabini. Faccia pure-
Harry rimase basito a vedere Zabini riammesso in infermeria.
Blaise non poteva permettere che l’infermiera, per togliere il sudore dal corpo di Draco, scoprisse il Marchio Nero.


Continua......