DECLAMER: Per loro fortuna questi pg sono della Rowling. In questa fic ne passeranno di tutti i colori e peggio. Alcune scene potrebbero essere ad alto contenuto violento/erotico. Astenersi i deboli di cuore/stomaco
Infernoparte
VI
di Nuel
Draco si stiracchiò soddisfatto nel suo letto. Blaise dormiva ancora. Era stata una notte lunga ed intensa. La caccia era stata divertente e produttiva. Era stata la sua prima vera azione da Mangiamorte e ne era ancora entusiasta. Quando erano rientrati al Maniero aveva ancora tanta adrenalina in corpo che aveva costretto Blaise a dare fondo a tutte le sue energie.
Ora il più bel Serpeverde di Hogwarts stava dormendo, russando debolmente, con aria corrucciata, a pancia in giù, girato verso il suo amante.
Draco lo ammirò per un po’, poi, annoiandosi, cercò di spostargli il braccio per infilarcisi sotto, cominciando a stuzzicargli un capezzolo.
-Blaise? Svegliati dormiglione!- Gli sussurrò strappandogli un mugugno.
-Vuoi che mi vada a cercare un altro amante?- Così dicendo cominciò a sgusciare fuori dal suo abbraccio.
I muscoli del braccio addormentato si irrigidirono subito, trattenendo Draco che non fece alcuna resistenza. Blaise lo strinse di più e la sua espressione si distese in un sorriso. -Buon giorno amore-
-Buon giorno, Blaise- Lo baciò mentre apriva gli occhi.
-Non dirmi che hai ancora voglia di fare sesso, perché io ho fame!-
-D’accordo, allora prima scendiamo a fare colazione-
Era ancora piuttosto presto ed il castello sembrava addormentato.
Passando davanti alla porta della camera di sua madre Draco sentì le voci del suo signore e di Minus e si fermò in ascolto.
-Andiamo via, Draco!- Lo incitò Blaise sottovoce, trascinandolo giù.
Draco lo assecondò, raggiungendo la sala da pranzo dove gli elfi domestici si affrettarono a servire una abbondante colazione.
Poco dopo Voldemort scese, seguito dal suo fedele Minus.
-Mio Signore!- Lo salutò Draco, scattando in piedi, subito imitato da Blaise.
L’Oscuro rivolse loro un ghigno che voleva essere un sorriso.
-Essere ospite dei Malfoy è sempre un piacere. A presto, Draco- Lo salutò il Lord prima di sparire nel nulla, assieme all’ex topo di Weasel.
Draco, dapprima immobile, come colto da un’improvvisa rivelazione, lasciò di corsa la stanza, salendo i gradini dello scalone a due a due.
Blaise lo rincorse, nuovamente preoccupato per il suo comportamento.
Draco raggiunse la camera di sua madre. La porta era socchiusa e lui la spalancò senza riguardi.
-Draco!- Lo apostrofò la donna, colta di sorpresa.
Draco fece vagare lo sguardo nella stanza, da sua madre seduta alla toletta, intenta a spazzolare i lunghi capelli biondi al letto sfatto.
Blaise rimase sulla porta, indeciso se avesse il diritto di seguire Draco in quella stanza o meno.
-Come hai potuto?- Le chiese con voce carica di risentimento.
-Di cosa parli, tesoro?- Gli chiese la donna, deponendo la spazzola.
-Di quello!- Le sputò addosso Draco, indicando il letto.
-Non è come pensi, Draco- Scattò in piedi lei.
-E allora com’è? Spiegamelo!-
-Tua madre ha pensato sarebbe stato appropriato lasciare la camera padronale al nostro signore, Draco- Giunse, dalle sue spalle, la voce di Piton.
Blaise si girò e si scansò per far passare l’insegnante.
Draco lo fissò con sospetto.
-Tua madre ha dormito con me, stanotte- Concluse l’uomo.
-Severus, no...- Cercò di fermarlo Narcissa.
Draco tornò a fissare la madre. -Così rimpiazzi mio padre?- Le chiese con voce rotta.
Narcissa fece un passo verso di lui, ma Draco la allontanò ed uscì dalla stanza a passo svelto e testa bassa, per nascondere le lacrime che gli invadevano gli occhi.
Blaise lo seguì senza perdere tempo, raggiungendolo in camera.
-Draco...- Lo chiamò, prendendolo per i fianchi e costringendolo a guardarlo.
Draco cominciò a singhiozzare forte, aggrappandosi al suo amante.
-Come può fargli questo?!- Singhiozzò.
Blaise gli accarezzo i capelli, mentre Narcissa bussava alla porta chiusa, chiamandolo.
-Come posso fargli anch’io questo?- Biascicò Draco, guardando Blaise con la luce della disperazione negli occhi.
Blaise ebbe un attimo di panico e lo strinse più forte.
-Eppure lo amavo...- Mormorò Draco, confusamente.
-E’ morto, Draco!- Gli ricordò Blaise vedendo il suo sguardo appannarsi ed allontanarsi dalla realtà. Lo scosse, cercando di trattenerlo. -Parla con tua madre-
Draco mosse la testa con decisone a sinistra ed a destra, digrignando i denti.
In quel momento sentirono la voce di Piton scandire “Aloomora”. La serratura scattò e Narcissa mosse alcuni passi nella stanza.
-Tesoro...-
Draco la fissò, asciugandosi gli occhi. Aveva il viso arrossato. Blaise continuava a stringerlo, come dovesse sostenerlo.
-Draco...-
-Da quanto va avanti?- Le chiese tagliente suo figlio.
-Da alcuni mesi-
-Hai dimenticato mio padre...-
-No, Draco! Mai! Amo Lucius. Lo amerò sempre! Severus mi è stato di grande conforto e... ci protegge. Ora è lui il braccio destro del nostro signore...-
-Ha preso il posto di mio padre al servizio del Lord e anche nel suo letto... bella scalata “professore”!- Sputò Draco addosso all’uomo che entrava allora nella stanza per affiancarsi a Narcissa.
-Draco sei molto agitato. Ti preparerò una pozione....-
-Nessuna pozione, traditore! Mio padre ti considerava un amico! E invece tu ti sei infilato nel letto di sua mogl...- Non terminò la frase perché un sonoro schiaffo della madre fece tacere la sua voce isterica.
Narcissa aveva gli occhi pieni di lacrime e le gote pallide appena arrossate.
-Qualcun altro ha disonorato il mio letto ed il mio matrimonio assai prima di Severus-
Blaise impallidì mentre Draco sbarrava gli occhi.
-Chiedi scusa a Severus, Draco-
-Non stai dicendo sul serio...- Piagnucolò Draco, riprendendo a piangere.
-Ora, Draco. Chiedigli scusa!-
Draco ricominciò a singhiozzare, piegandosi sul braccio di Blaise.
-Narcissa, è sconvolto. Lascia stare, non sono arrabbiato- Intervenne Piton, mettendo una mano sulla spalla della donna.
Narcissa accarezzò la testa di Draco e gli poggiò un bacio tra i capelli.
-Non è colpa tua...- Gli sussurrò.
-Si, invece.... Lui ti amava....- Biascicò Draco, senza guardarla.
-Amava anche te- Lo consolò lei, prima di uscire dalla stanza con un cenno di gratitudine a Blaise.
Blaise guidò dolcemente Draco fino al letto e lasciò che sfogasse le sue lacrime, accarezzandogli il viso ed i capelli finché non si calmò.
Tenne per sè i suoi pensieri e la rabbia per l’uomo che aveva provocato tanto dolore nel ragazzo che amava ed in sua madre.
Quasi un’ora dopo Draco si appisolò. Nel sonno leggero le mani di Blaise si trasformarono, divennero più grandi e Draco si rilassò al ricordo di labbra meno morbide di quelle del suo giovane amante e di lunghi capelli biondi che gli accarezzavano la pelle in quello stesso letto.
Gli occhi duri e bollenti di passione di Lucius Malfoy... un fremito lo scosse mentre ricordava la passione violenta di suo padre, capace di amarlo per notti intere, il piacere intenso che gli dava quando lo possedeva con forza e decisione.
Il suo amante.
Suo padre.
Gli occhi di Draco si riempirono di nuovo di lacrime e Blaise le asciugò, svegliandolo.
Si guardarono senza sapere cosa dire, conoscendo l’uno l’anima nera dell’altro.
Blaise si chinò a baciarlo e, dopo una momentanea indecisione, Draco rispose.
-Non ti amo, Blaise- Mormorò Draco, aspettandosi una reazione violenta dall’altro.
-No. Ma hai bisogno di me- Rispose semplicemente il suo compagno, iniziando a spogliarsi.
-Non ne ho voglia, Blaise...-
-Ma ne ho voglia io. E stavolta farai a modo mio- Gli disse dolcemente.
-No...- Protestò con una nota di panico Draco.
-Si- Lo baciò il moro, stendendosi su di lui ed iniziando a spogliarlo. -Non ti permetto di dirmi che non mi ami senza avermi mai concesso di amarti a modo mio-
-Non voglio!-
-Neppure io ho mai voluto legarti, bendarti... farti tutte quelle cose malate che ti faceva tuo padre...-
-Non offenderlo!-
-Non lo offendo, Draco. Dico solo la verità- Gli sfilò la camicia senza che Draco gli opponesse troppa resistenza.
-Blaise, ti prego... ho paura...- Lo supplicò con il pianto nella voce.
Blaise gli tolse i pantaloni ed i boxer assieme e gli circondò il viso con le mani.
-Ti va bene essere picchiato, ma hai paura di essere amato dolcemente.... Draco, io voglio che tu superi questo scoglio. L’amore è questo. Tuo padre non ti amava!-
-Si che mi amava!-
-No, lui ti voleva! Ti voleva perché aveva paura che tu lo lasciassi-
-Non è vero!-
-Cosa gli hai detto quella notte, Draco?-
“... io... io... credo di essermi innamorato... di...”
-No!- Singhiozzò forte.
-Cosa gli hai detto, Draco?- Insistette Zabini.
-Che mi ero innamorato di Potter!- Esplose.
Blaise sentì qualcosa spezzarsi dentro di sè, più o meno all’altezza del cuore.
-E lo ami ancora?-
Draco scosse la testa. -Lo voglio morto, Blaise! E’ colpa sua... è solo colpa sua!-
Blaise si chinò a baciarlo. Draco cercò senza forza di respingerlo e Blaise cominciò a profondere baci dolci che facevano tremare Draco dall’interno più profondo di sè.
Blaise gli accarezzò con le labbra la fronte, il collo, le spalle, posando baci teneri e premurosi.
Draco si sentì mancare l’aria. Stava soffocando. Aveva paura. Voleva chiamare aiuto, ma non ci riusciva.
Blaise prese tra le labbra un capezzolo, cominciando subito ad accarezzarlo con la lingua, allora Draco cominciò a sentire un flebile soffio d’aria penetrare nei suoi polmoni e ci si aggrappò.
Blaise si allontanò dal capezzolo appena inturgidito per dedicare le stesse attenzioni alla piccola aureola chiara, accarezzandogli i fianchi tesi.
Draco sussultò, perdendo il controllo della respirazione, iniziando a gemere piano, mentre Blaise continuava a regalargli baci e carezze senza spingersi oltre.
-Mi... mi stai... torturando... Blaise!-
Blaise non gli rispose, lo coinvolse in un bacio profondo, stringendoselo al petto. Quando Draco fu un po’ più calmo lasciò il suo viso per scendere con una cascata di baci umidi sulla sua gola, succhiando lentamente il pomo d’Adamo, scivolando poi sullo sterno, leccando con passione la piccola conca formata dalle ossa un po’ sporgenti, sentendo sotto la lingua il battito accelerato del suo cuore.
Mentre le sue mani vagavano sul corpo inerte di Draco riprese la sua discesa, baciandolo all’altezza del cuore, sussurrandogli il suo amore.
Draco, con braccia tremanti, gli circondò la testa, infilando le dita tra i capelli corvini.
Blaise sorrise contro la pelle delicata del suo addome, stringendo un po’ la presa delle dita aperte sui suoi fianchi, spingendo la lingua nel piccolo, profondo e perfetto ombelico, mordendo la carne tenera intorno, premendo il viso e riempiendo di baci il ventre del suo amore.
Ad un nuovo, soffocato gemito di Draco, Blaise si sollevò a guardarlo.
Draco piangeva piano, ma erano passati il dolore e la paura. Aveva bisogno di liberarsi il cuore e Blaise lo stava aiutando.
Lo baciò e Draco rispose con una strana calma. Blaise gli accarezzò le labbra, giocò con la sua lingua e gli baciò la punta del naso, rivolgendogli un sorriso aperto, prima di scendere tra le sue gambe, baciare le pelle sensibile dell’interno coscia, accarezzandone l’esterno. Una scia di baci e leccate veloci dal ginocchio all’inguine, saltando i genitali gonfi per riprendere dall’altro ginocchio, avvicinandosi via via, di nuovo al pene eccitato di Draco.
-Blaise...- Gracchiò Draco.
Blaise soffiò tra i sottili peli biondi che il sudore appiccicava alla pelle, accarezzando poi con un dito l’intera lunghezza dell’asta, una, due volte prima di prendere in bocca la punta bagnata, succhiandola piano e brevemente.
Draco quasi urlò, agitandosi scompostamente nel letto.
Blaise cominciò ad accarezzare la punta col pollice, strofinando il frenulo e cominciando a depositare baci lungo l’asta, allungando la lingua per leccare lo scroto con forza, per stimolare l’orgasmo.
Quando sentì che Draco era ormai allo stremo lo riavvolse nel calore della sua bocca, aggrappandosi alle sue gambe e continuando a succhiare, ingoiando lo sperma caldo che Draco gli riversò in gola.
Blaise continuò a leccarlo piano per un po’, finché l’erezione non scemò del tutto. Allora si sollevò di nuovo, per raggiungere il suo volto e lo baciò con passione.
-E’ stato così terribile?- Gli chiese in un soffio.
Draco accennò ad un no timido e Blaise gli leccò via le tracce salate che gli si erano seccate sul viso.
Draco lo abbracciò con slancio, sollevando i fianchi appena sentì la mano del suo compagno cercare di infilarsi sotto la sua natica.
Blaise lo accarezzò a lungo. Adorava la forma del sedere di Draco, adorava la sua pelle morbida come le guance di un bambino. Poi si sposto e raggiunse il piccolo anello muscolare, iniziando ad accarezzarlo con pazienza, massaggiandolo all’esterno ed all’interno.
Draco iniziava a sentirsi un po’ a disaggio: non aveva bisogno di tanta preparazione, ma Blaise sembrava deciso a continuare. Intanto la sua eccitazione stava tornando, eppure non riusciva a dirgli di spicciarsi.
-Posso farti mio, Draco?- Gli chiese Blaise, quando ritenne di averlo rilassato abbastanza, con voce profonda e bassa, ad un soffio dalle sue labbra.
Draco non capiva perché il volto gli fosse andato a fuoco o perché il cuore avesse ripreso a battere a quel modo, né perché Blaise gli avesse fatto quella domanda, ma si limitò ad annuire.
-Ti amo- Gli disse Blaise, prima di baciarlo ed entrare lentamente in lui.
Draco si inarcò, sconvolto da un piacere totalmente nuovo. Lo abbracciò sospirando e stringendo gli occhi e Blaise cominciò a muoversi piano dentro di lui, delicatamente, facendo durare il loro amplesso più a lungo di ogni altra volte.
Onde di piacere si diffondevano nei loro corpi e Draco poteva sentire uno strano formicolio fino nelle punte delle dita. Era sconvolto da un piacere intenso e nuovo, quando un nuovo orgasmo esplose, lo colse quasi impreparato.
Sentì Blaise riversarsi in lui, in silenzio. Sentì come se il calore del suo seme lo riscaldasse da dentro, propagandosi nel suo corpo.
Blaise lo baciò dolcemente e si ritrasse da lui, avvolgendolo tra le braccia, portandogli la testa sul suo petto e tenendolo così.
Draco non si accorse di scivolare nel sonno, ascoltando i battiti forti del cuore di Blaise.
Quando si risvegliò l’ora di pranzo era già trascorsa e lui era ancora stretto al petto del suo amante che lo fissava con gli intensi occhi blu.
-Ciao-
-Ciao-
Draco si spostò un po’ a disagio. Si sentiva confuso. Si sentiva un po’ spaventato e, soprattutto, si sentiva, in qualche modo, tradito.
-Hai fame?- Gli chiese Blaise, alzandosi a sedere sul letto.
Draco annuì. -Però non voglio scendere...-
-D’accordo- Blaise si allungò verso il campanellino d’argento sul comodino e lo suonò finché un elfo domestico non si precipitò nella stanza.
-Il signore ha chiamato, signore?-
-Si. Portaci da mangiare e, mi raccomando, doppia porzione di dolce!-
-Si signore, subito, signore!- S’inchinò l’elfo prima di sparire.
Draco si stiracchiò e si mise a sedere a sua volta.
-Se la prenderanno che non siamo scesi a pranzo?- Chiese mestamente.
Blaise alzò le spalle e gli sorrise. -E’ il giorno di Natale: che male c’è se lo passi in camera col tuo ragazzo? Nessuno ti dirà nulla, Draco!-
Draco annuì e sfuggì ai suoi occhi. Gli sembrava che la loro intensità potesse ferirlo.
L’elfo domestico entrò spingendo un carrello pieno di pietanze.
Sistemò due tavolini da letto in modo che i signori potessero mangiare comodamente ed attese ordini.
-Va pure, ora ci arrangiamo noi- Lo congedò Blaise.
Il moro eliminò il proprio tavolino, accantonò le posate e cominciò a raccogliere il cibo con le mani.
Draco lo guardò stupito ed anche un po’ curioso.
Blaise prese con due dita una fetta sottile di carne e la portò alle labbra di Draco che, incerto, schiuse le labbra accogliendola. Blaise gli accarezzò le labbra e tornò al piatto per prendere un nuovo boccone, per tornare alla sua bocca e infilarci dentro le dita.
Draco, cominciando a capire il gioco le succhiò e le leccò.
Blaise proseguì fino alla fine, imboccando e coccolando Draco come avrebbe voluto fare sempre.
-Che cosa stiamo facendo, Blaise?- Gli chiese Draco con voce bassa, quasi colpevole.
Blaise gli baciò una spalla ed intinse le dita nella panna del dolce, sporcandogli il naso e poi leccandolo per ripulirlo.
-Stiamo facendo l’amore- Gli rispose semplicemente porgendo alle sue labbra le dita.
Draco aprì le labbra quasi più per stupore che per terminare il pasto.
Natale, negli ultimi anni, non era stato tanto male, per Harry. Aveva trovato, nei Weasley, la famiglia che aveva sempre desiderato: unita, affettuosa, chiassosa. Non ci aveva messo molto a legarsi ai signori Weasley ed ai loro sette figli. Persino a Percy.... aveva finito per considerarli davvero la “sua” famiglia.
Eppure quell’anno, festeggiare era stato una tortura. Fingere di essere felice, ridere, chiacchierare.... era contento che fosse finita.
Aveva aspettato tutto il giorno un attimo di pace, un momento di solitudine. Aveva scartato regali, mangiato piatti favolosi che Molly aveva curato tantissimo, ma aveva solo voglia di piangere.
Aveva aspettato che tutti andassero a letto e si era rannicchiato sul divano. Aveva detto a Ron che aveva mangiato troppo ed aveva bisogno di una tazza di latte caldo, di andare a letto e di non preoccuparsi, che lui sarebbe arrivato presto.
Sbadigliando Ron lo aveva salutato.
Harry si era davvero fatto una tazza di latte caldo, ci aveva aggiunto una generosa quantità di miele e si era raggomitolato sul divano, contro il calore di una coperta piegata sullo schienale .
Natale era trascorso senza sapere nulla di Draco.
Sicuramente era con Blaise, il suo rivale glielo aveva detto apertamente. Draco avrebbe festeggiato con lui, si sarebbero scambiati regali e baci e... Harry sentì il cuore stringerglisi nel petto fino a fare male. E avrebbero passato le notti nello stesso letto, avrebbero fatto l’amore... no! Avrebbero fatto sesso! Draco avrebbe fatto l’amore con lui! Con nessun altro sarebbe stato come con lui perché lui lo amava come non lo amava nessun altro!
“Stupido!” Si disse. “Sei geloso marcio! Lui è di Blaise! Stanno assieme e non puoi farci niente! Non ama te! Non ti ama Harry!” Le lacrime finalmente presero a sgorgare.
Draco sgusciò silenziosamente dal letto. Blaise dormiva. Gli faceva male il cuore da quando Blaise aveva... lo aveva amato.... in quel modo.
Si sedette pensieroso su una delle poltrone davanti al caminetto. La fiamma era debole e buttò un paio di ciocchi per ravvivarla.
Immaginò sua madre tra le braccia di Severus... chissà se si era preoccupata non vedendolo neppure a cena?
Chissà se aveva detto al suo padrino cosa facevano lui e Lucius ogni volta che lui tornava al maniero....
Scacciò il ricordo di Lucius, guardò Blaise, ancora immobile e raccolse gli abiti dal pavimento, un po’ a tentoni per non infastidirlo con un incantesimo di luce.
Prese la metropolvere dalla ciotola sopra il caminetto e, lanciatala, bisbigliò “La Tana”.
Harry sentì crepitare le fiammelle quasi spente del caminetto, ma non ci badò. Riusciva solo a rigirarsi in testa le parole di Zabini e le immagini che la sua mente masochista continuava a riproporgli: Draco che baciava Zabini, i loro abbracci, Draco sconvolto da un piacere che poteva solo immaginare....
-Harry?-
Harry alzò gli occhi pieni di lacrime e vide Malfoy davanti a sè.
-Draco?- Lo chiamò incerto.
Il Serpeverde annuì e si avvicinò di un passo, mentre Harry appoggiava la tazza e si alzava dal divano.
-Perché sei qui?-
-Sapevo che avresti passato il Natale qui e... volevo vederti...-
-E’ un sogno per caso?-
Draco annuì. -Si, Harry. Stai sognando. Anch’io sto sognando...-
Harry compì i pochi passi che li separavano con slancio e Draco lo accolse tra le braccia. Un solo bacio, si era ripromesso Draco. Gli avrebbe rubato un bacio e poi avrebbe potuto continuare ad odiarlo.
Harry, stringendolo possessivamente, arretrò verso il divano e ci si lasciò cadere, trascinandosi dietro Malfoy.
Harry gonfiò il petto contro il suo, cominciando a far scorrere le mani sulla sua schiena, allora Draco si allontanò.
Harry lo fissò smarrito.
Draco si portò l’indice alle labbra facendogli segno di fare silenzio.
-E’ solo un sogno, Harry... chiudi gli occhi- Si chinò per baciarlo castamente sulle labbra e si allontanò senza fare rumore.
Quando Harry riaprì gli occhi, di Malfoy non c’era più alcuna traccia.
Continua
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