DISCLAIMER: Per loro
fortuna questi pg sono della Rowling. In questa fic ne passeranno di tutti i
colori e peggio.
Inferno
parte II
di Nuel
-Ti si illuminano gli occhi quando entra in una stanza, sai?- Gli
mormorò Hermione ad un orecchio.
Harry sorrise e si sentì le guance andare in fiamme.
-Di cosa state parlando?- Si intromise Ron, con la bocca piena.
-Di quanto sei disgustoso quando mangi!- Lo aggredì la ragazza, per
evitare di dover dare imbarazzanti spiegazioni.
-Uffa, Hermione! Non ti va mai bene niente!- Si difese il rosso, dopo aver
ingoiato a fatica il grosso boccone.
-Nonostante ciò, Hermione è la tua ragazza, per cui non lamentarti!- Gli
ricordò Dean, strizzando l’occhio ad Hermione ed assumendosi il ruolo di
voce della coscienza di Weasley.
Harry sorrise alla vivace scaramuccia dei suoi amici e tornò a guardare al
tavolo dei Serpeverde.
Draco era entrato come al solito scortato dai suoi fedelissimi: Tiger,
Goile e Zabini.
Qualche volta si trovava ad invidiarli.
L’attenzione del principe dei Serpeverde era tutta per loro e per nessun
altro.
Però Draco pareva strano quella mattina: camminava con passo più spedito
del solito e sembrava arrabbiato.
Strappò di prepotenza il piatto del burro ad una ragazza e si mise a
spalmare la sua fetta di pane riuscendo a romperla.
I tre che gli ronzavano intorno non osavano aprire parola e Zabini pareva
nervoso a sua volta. Che avessero litigato?
Harry avrebbe dato qualundue cosa per sapere cos’era successo....
Draco si sporcò le dita col burro e sibilò qualche maledizione, storcendo
la bocca in una smorfia ed alzandosi dal tavolo dopo essersi ripulito le
dita sul tovagliolo, quasi le volesse strappare. Tiger e Goyle si alzarono
subito, abbandonando a loro volta la colazione ed inseguendolo. Zabini lo
degnò appena di uno sguardo.
Harry si morse il labbro. Aveva assistito a tutta la scena con mal celato
interesse, aveva represso un sospiro quando aveva visto le dita che Draco
cercava di ripulire e si era sentito perduto: non capiva se le sensazioni
più forti provenissero dalla sua bocca che si era subito riempita di
saliva al pensiero di poterle ripulire e succhiare o da molto più in
basso.
Con un sospiro di frustrazione decise di arrendersi alla sua triste
situazione di adolescente attratto da rappresentanti del suo stesso sesso
che doveva fronteggiare il primo amore e la tempesta ormonale allo stesso
tempo.
Hermione gli appoggiò una mano sul braccio, regalandogli un sorriso di
comprensione: neppure a lei era sfuggito nulla di quanto accaduto al
tavolo di Serpeverde e, sicuramente, doveva immaginare come si sentisse
Harry.
Intanto, Draco continuava a borbottare come una pentola, mentre teneva le
mani sotto il rubinetto l’acqua fredda e si guardava allo specchio,
indifferente a Tiger e Goyle che gli guardavano le spalle istupiditi ed
affamati.
Draco asciugò le mani e si spostò appena i capelli.
-Stronzo!- Sibilò con rabbia all’indirizzo di Blaise, che non si era
neppure preso la briga di seguirlo.
Qualche traccia di azzurro cominciava ad apparire sul suo zigomo e Draco
detestava avere segni visibili. E poi non stavano neppure facendo sesso,
come si era permesso di colpirlo?! Draco odiava essere colpito al volto.
Strinse i pugni e dette le spalle allo specchio, scansando prepotentemente
Goyle e lasciando il bagno.
Blaise, nel frattempo, finì con calma la sua colazione. Odiava ammetterlo,
ma aveva perso la calma. Certe volte Draco era davvero insopportabile...
ma questo non cambiava il fatto che non avrebbe dovuto colpirlo. Non in
viso, almeno.
Avrebbe dovuto chiedergli scusa, ma non voleva farlo... “Tanto”, si disse
tristemente, “entro una notte o due avrà di nuovo bisogno di me e sarà
disposto a fingere che non sia successo nulla”.
Quella mattina Draco si era infilato nel suo letto, svegliandolo di
soprassalto, si era messo a sbottonargli il pigiama ed a baciargli il
petto.
Blaise non avrebbe potuto desiderare un risveglio migliore, se il suo bel
principe non avesse sussurrato il nome sbagliato, tra un bacio e l’altro.
Si guardò la mano con cui l’aveva schiaffeggiato: durante la notte
l’anello gli si era rigirato e l’aveva colpito con il castone.... non
l’aveva fatto apposta.
Tuttavia, neppure mezz’ora dopo, Draco era seduto accanto a lui, a
lezione.
Poco dopo l’ora di pranzo, Hermione camminava con passo spedito per il
parco: aveva promesso ad Hagrid la ricetta della torta di noci di sua
madre e, finalmente, sua madre gliela aveva mandata. Era una ricetta
segreta che si tramandavano in famiglia almeno dalla sua trisnonna, ma al
mezzo gigante era piaciuta tanto che Hermione aveva convinto la madre a
lasciar trapelare il segreto, facendo promettere ad Hagrid di non
condividerlo con altri.
Il tempo era piuttosto buono, anche se, ormai, l’inverno era alle porte ed
Hermione sorrideva dei tenui raggi di sole che illuminavano la superficie
calma del lago, quando vide, ad una certa distanza, qualcosa che attirò la
sua attenzione.
In quel momente avrebbe voluto avere un paio di orecchie oblunghe dei
gemelli, perché non riusciva a sentire una singola parola del concitato
discorso tra Malfoy e Zabini.
Blaise stava in riva al lago, la schiena appoggiata al tronco di un
albero. Si sentiva un po’ come una lucertola che cerca di scaldarsi con
l’ultimo, pallido sole, quando arrivò Draco. Non si aspettava che lo
cercasse tanto presto.
-Blaise...-
-Cosa vuoi?-
Draco lo fissò con rabbia. -Non dovresti almeno scusarti?!-
-Ti ho fatto male, Draco? Pensavo ti piacesse!- Gli rispose con tono
sostenuto.
-Pensavo che a te non piacesse, ma evidentemente mi sbagliavo!- Sbottò
Draco, decisamente arrabbiato.
-Che cosa vuoi Draco?- Blaise si spostò dal tronco, facendo un paio di
passi verso il suo compagno. -Vuoi che sostituisca tuo padre? Vuoi che
sostituisca il tuo amante? Cosa? In ogni caso non sono io, sono il
sostituto di qualcun altro!-
-Non è vero!-
-Non mentire, Malfoy! Ti conosco da una vita!-
-Ok, è vero! Ma io ho....- Malfoy si morse la lingua prima di finire la
frase.
-Cosa? Ti costa tanto dirlo, per una volta?- Gli chiese Zabini,
esasperato.
-Dammi solo qualche mese di tempo, Blaise... a Natale vieni al castello
con me.... vedrai, ci rilasseremo e... mia madre vuole organizzare una
caccia in onore del Lord...-
-Dovevi restare a Durmstrang-
-Cosa?-
-Stare qui ti fa male, Draco. Avere sempre sotto gli occhi Potter...-
-Lo ucciderò Blaise! Mio padre si è diplomato qui.... io dovevo tornare...
Potter non sarà un problema ancora per molto, te lo prometto!-
Blaise sospirò e lo abbracciò, stringendoselo al petto.
Draco ricambiò l’abbraccio, appoggiando la testa alla sua spalla.
-Verrai a Natale?-
-Tutto quello che vuoi. Ti amo, Draco-
Draco si sollevò quel tato che bastava per congiungere le loro labbra.
Blaise lo strinse con più forza, approfondendo il bacio e percorrendogli
la schiena con le mani.
In quel momento giunse, trafelata, Pansy.
-Draco! Draco!- Gridò da qualche metro di distanza.
Quando li raggiunse, col fiato corto per la corsa, i due si erano appena
staccati, ma Blaise strinse di nuovo Draco a sè, appoggiandosi la sua
schiena al petto.
-Devi correre al castello!- Ansimò la ragazza. -Subito! Alcuni ragazzi
delle altre case stanno protestando con i professori..... vogliono la tua
espulsione! Dicono che sei un Mangiamorte....- La ragazza si teneva il
fianco e cercava di recuperare il fiato
I due giovani si guardarono e Blaise mormorò un “Grazie, Pansy”, prima che
si dirigessero entrambi, a passo veloce, verso il castello.
Hermione aveva assistito a tutto senza capire cosa si dicessero, ma una
cosa le era molto chiara: Malfoy e Zabini non erano semplicemente amici.
-Oh, Harry....- Mormorò soltanto.
Quando Draco e Blaise giunsero al castello, assistettero a qualcosa di
assolutamente incredibile: Harry Potter, sul quinto scalino della rampa di
scale che portava al primo piano, sbraitava contro una trentina di ragazzi
di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero, mentre il preside ed i professori,
ammutoliti, assistevano alla sua arringa assieme agli studenti.
-... Vi rendete conto che è assurdo?! Suo padre è morto solo da pochi
mesi! E’ normale che Malfoy si comporti in modo strano: sta soffrendo!
Questo non vuol dire che sia un Mangiamorte, sono sicuro che non lo è! Ha
passato un anno in un’altra scuola e quando è tornato qui, tutti avete
cominciato a sparlare di lui! Come dovrebbe sentirsi?! Mettetevi nei suoi
panni! Avete detto che non fa più scherzi e non prende in giro nessuno, e
allora di cosa vi lamentate?! Malfoy...-
-Signor Malfoy!- Chiamò la voce profonda del professor Piton.
Harry si interruppe, seguendo lo sguardo dell’insegnante di Pozioni fino a
posarsi su Draco, che già da qualche tempo ascoltava la difesa del suo
nemico.
Anche gli altri lo imitatono e si girarono a guardare il principe dei
Serpeverde.
-Ha qualcosa da aggiungere alle parole del signor Potter, signor Malfoy?-
Chiese il responsabile della sua Casa, in modo che tutti lo sentissero.
-Nulla professore- Ghignò mentre osservava uno ad uno i ragazzi che lo
avrebbero voluto fuori da Hogwarts.
-Allora credo che la cosa sia stata chiarita. Tornate alle vostre
occupazioni- Sorrise il preside, facendo un segno di approvazione ad Harry.
Harry, un po’ in imbarazzo si avvicinò ai due Serpeverde.
-Non avrei mai pensato di doverti ringraziare, Potty- Ghignò Draco,
intravvedendo finalmente la possibilità di vendicarsi.
Harry non avrebbe mai pensato di essere felice di sentirsi chiamare con
quel nomignolo.
-Malfoy.... io... ecco.... volevo dirti che mi dispiace che tuo padre sia
morto.... intendiamoci: si meritava di finire in prigione, ma non di
morire in quel modo.... Ci si vede- Boffonchiò imbarazzato.
Draco annuì fissandolo con sguardo freddo.
-Ci si vede...- Gli rispose con voce bassa che dette un brivido ad Harry e
lo fece scappare via, sentendosi andare a fuoco.
Blaise fissò le spalle di Potter con sguardo incredibilmente duro. Aveva
avvertito qualcosa, qualcosa che non gli piaceva affatto.
-Che ne dici, Blaise? San Potter che difende il diavolo Malfoy! Se lo
raccontassi in giro non ci crederebbe nessuno!- Scherzò mentre un’idea
cominciava a farsi strada nella sua mente.
Blaise non rispose, si limitò a seguire Draco nell’aula in cui avrebbero
avuto lezione più tardi.
Hermione rientrò al castello in tempo per le lezioni pomeridiane. Harry
continuava a sorridere come un babbeo e Ron aveva la faccia scura.
-Cos’è successo?- Chiese raggiungendo al banco i suoi migliori amici.
-E’ successo- Si sbrigò ad informarla il rosso. -Che potevamo liberarci di
Malfoy, ma Harry noooo! Harry l’ha difeso davanti a studenti e professori!
E poi gli ha fatto persino le condoglianze per la morte di quel cane di
suo padre!- Concluse sbattendo i libri sul banco.
Hermione guardò Harry che, sorridendo, fece spallucce.
-E com’è che ce ne stavamo liberando?- Chiese cercando di capire la
dinamica dei fatti.
-Alcuni ragazzi- Le spiegò con calma Harry. -lo hanno accusato di essere
un Mangiamorte e volevano che fosse espulso, se non mandato direttamente
ad Azkaban... li ho solo fatti ragionare... poi è arrivato anche Malfoy e
gli ho detto che mi dispiace che suo padre sia morto a quel modo-
Hermione annuì, capendo l’arrivo improvviso di Pansy al lago e la fuga dei
due Serpeverde di poco prima. Si avvicinò all’orecchio di Harry quando il
professore di Difessa stava entrando.
-Harry, stasera ti devo parlare! E tu dovresti parlare con Ron, non può
andare avanti questa storia!- Poi corse al suo banco per cominciare la
lezione.
Dopo cena, Harry ed Hermione si incontrarono in segreto nel passaggio
nascosto dalla statua della Strega Orba. Era diventato il loro rifugio
dalla fine del precedente anno scolastico, quando Harry era andato in
crisi e le aveva confessato il suo segreto: “Sono innamorato di Malfoy!....
Non ce la faccio più senza vederlo!” Ed Hermione, dopo il primo schock,
aveva cercato di capirlo e consolarlo. Harry aveva atteso tutta l’estate
di tornare a scuola e quando ci era arrivato, Malfoy non c’era. Al
principio non ci aveva badato più di tanto, ma, col passare dei mesi, la
sua assenza era diventata pesante. Non faceva che pensare a lui e, quando
era riuscito ad ammettere con se stesso di provare qualcosa e che, quel
qualcosa, forse, era amore, era andato in crisi.... Ron, Hermione, i
compagni di Casa, la scuola... non bastavano più a riempire il vuoto nel
suo cuore....
-Harry, mettiti seduto. Devo dirti una cosa che non ti farà piacere-
Harry la fissò subito preoccupato. Era stata una bella giornata: aveva
parlato con Draco, dopo mesi.... cosa poteva essere successo?
-Oggi, vicino al lago, ho visto Malfoy e Zabini...-
Harry si fece subito attentissimo.
-Harry mi dispiace, ma... io.... credo che loro due stiano assieme....-
Harry spalancò la bocca e rimase così, come un pesce fuor d’acqua. Sbattè
le palpebre due o tre volte.
-Harry?-
-Sei... sei sicura, Hermione?- Chiese quasi senza voce.
-Si stavano baciando...-
Harry serrò la mascella e guardò in basso. Si sentiva strano: male e bene
assieme.
Draco stava con qualcuno.... l’idea lo faceva stare male come poche cose
al mondo. Lo stomaco gli si era ritorto in pancia e si sentiva andare in
pazzi.
Però quel qualcuno, era un ragazzo..... il che significava che a Draco non
piacevano le donne, ma gli uomini, il che lo poneva, improvvisamente,
dalla parte giusta del cielo!
Però, quel qualcuno era Zabini.... alto più di Draco, ad occhio e croce
doveva essere alto come Ron, capelli corvini, sempre molto ordinati,
espressivi occhi blu, viso regolare, labbra carnose, bel fisico, molto
distinto e... Serpeverde.
Zabini era forse il ragazzo più bello della scuola. Più bello anche di
Draco, ad essere sinceri, che con quel suo aspetto così nordico, a volte
pareva slavato, ma era piuttosto riservato, non si metteva in mostra ad
ogni occasione, come faceva Draco.. eh, già: la coppia perfetta!
Questo pensiero fece improvvisamente così male che Harry si mise a
piangere. Senza neppure accorgersene. Le lacrime si misero ad uscire da
sole e si portarono dietro i suoi singhiozzi.
Hermione lo abbracciò con fare materno ed Harry cercò di ricomporsi.
-Scusa Hermione!.... Sono uno scemo... scusa...-
-No, Harry... scusa tu, non dovevo dirtelo..-
-No, hai fatto bene... almeno... ora so come stanno le cose.... so che ho
una possibilità, anche se devo vedermela con un rivale come Zabini!- Harry
si asciugò in fretta le lacrime e cercò di sorridere.
Hermione strinse le labbra e gli passò un fazzoletto.
-Ron ci starà cercando...- Iniziò Harry, a disagio, cercando una via di
fuga.
-Devi dirglielo, Harry- Colse l’occasione lei.
-Non mi sento pronto-
-Più rimandi e peggio sarà!-
-Lo so, ma... come faccio a dirgli che mi piacciono i maschi e.... Draco-
Harry sospirò. -Magari lui si arrabbia, sbraita, lo sai come fa Ron.... si
mette ad urlare, magari qualcuno lo sente e lo sa tutta la scuola nel giro
di neanche un giorno... magari ai ragazzi da fastidio e non mi vogliono
più in camera con loro....-
-Harry, non succederà.... cioè, magari Ron si metterà ad urlare, ma...
tutti ti conoscono e ti vogliono bene! Nessuno ti giudicherà perché
preferisci gli uomini alle donne!-
-Ne sei sicura?-
Hermione sospirò e si lasciò cadere a terra, accanto a lui.
-Non posso garantirtelo..... ma non puoi passare la vita a nasconderti,
no?-
Harry fece spallucce. -Dopo aver perso i genitori, essere il prescelto da
Voldemort, il forse-salvatore del mondo magico... dovevo pure essere gay!
Qualcuno potrebbe pensare che uno se le va a cercare, certe cose!- Rise
amaramente.
-E dove la metti allora, gay ed innamorato cotto di Malfoy?!-
Harry rise, questa volta di cuore ed Hermione lo seguì a ruota, lieta di
aver alleggerito la tensione.
-Sono proprio messo male!- Sentenziò sconsolato il “forse-salvatore del
mondo”.
-C’è chi sta peggio, Harry!- Gli batté una mano sul ginocchio e si alzò
per tornare alla torre.
-Bevi!-
-Non voglio questa roba! E non puoi obbligarmi a farlo!- Protestava Draco,
ad un Blaise sempre più spazientito.
-Invece la manderai giù in un sol sorso, altrimenti non ti faccio dormire
con me, stanotte!-
-Questo è un ricatto!-
-Esattamente, altezza! E ora bevi quella pozione calmante!-
Draco gli lanciò un ultimo sguardo arrabbiato prima di ingoiare tutta la
pozione ed infilarsi sotto le coperte del letto di Zabini.
Blaise mise via lo boccetta vuota e si sistemò accanto a Draco, che gli
dava le spalle, lo abbracciò e lo costrinse a girarsi.
Malfoy nascose il viso contro il suo petto e gli sibilò contro un poco
convinto “Ti odio!”
-Mi preoccupo per te- Gli rispose l’altro, accarezzandogli i capelli di
seta. -Lo so che non dormi e che continui a prendere pozioni per resistere
alla mancanza di sonno. Stanotte voglio che tu dorma, Draco. Da quando sei
tornato a scuola stai sempre peggio: sei dimagrito, hai il viso quasi
scavato e sei diventato maniacale in tutto quello che fai.... Non voglio
vederti così-
-Quando dormo.... come ieri notte.... lo sogno.... sogno di quando mi
stringeva e poi...- Draco deglutì e si strinse a Blaise. -Tu non devi
pensare che mi facesse male perché gli piaceva.... era questione di
fiducia...-
-Tu lo proteggi sempre...-
-No! Io... una volta, dissi una cosa che non dovevo.... si arrabbiò e
litigammo... mi dette uno schiaffo e cominciò così-
-Con uno schiaffo?-
Draco annuì. Blaise sentì la punta fredda del suo naso muoversi giù e su
sul suo petto.
-I suoi occhi brillavano d’ira... era così bello.... gli dissi di farlo
ancora, di colpirmi ancora.....- Draco sorrise contro la stoffa del
pigiama di Blaise. -Mi rispose “Non pensavo che fossi pronto per certi
giochi, Draco”.....-
Blaise gli accarezzò ancora i capelli, poggiandogli poi un bacio sulla
testa.
-Ora cerca di dormire-
-Anche mio padre mi accarezzava così la testa, quando ero piccolo. Una
volta avevo paura dei temporali e, quando sentivo il fragore dei tuoni,
scoppiavo a piangere, correvo in camera dei miei genitori e mi catapultavo
nel lettone, in mezzo a loro...- Sorrise al ricordo dei suoi, così
giovani, abbracciati nel letto. -Mio padre si infuriava, mi sgridava e mi
mandava via. Dopo dieci minuti, o forse meno, ma io ero terrorizzato e mi
sembrava un tempo enorme, lui arrivava e si sedeva sul mio letto, mi
accarezzava la testa e mi diceva “Adesso dormi, fifone”. Io gli prendevo
la mano.... due dita, di più non riuscivo a tenerne e mi
riaddormentavo...... Il giorno dopo mi faceva la predica sul fatto che i
Malfoy non sono dei codardi.... Mi manca, Blaise!- Draco scoppiò a
piangere.
Blaise si ritrovò a stringerlo protettivo. Non riusciva ad immaginare il
mostro che aveva fatto tanto male a Draco come un padre premuroso. Lucius
Malfoy, il crudele Mangiamorte ed il padre affettuoso.....
Continua
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