DISCLAIMERS: I personaggi sono disgraziatamente del grande Asada, ma in segreto sono anche I miei amanti! Contando che in effetti io sono Akane…(scherzo!) NOTE:
Questa fic è il seguito di Hot Akane. Ve la ricorderete molto probabilmente
per il fatto che era una specie di pwp e mooooolto nc17.…urca, a
ripensarci è stato proprio un parto molto calorifero. Cosa mi spinge
stavolta a fare un seguito simile? Facile….sono stata in discoteca, era
una serata dedicata alle donne…dovete sapere….che…c’erano le docce
maschili!!!! E non vi dico che razza di ragazzi c’erano. Un corpo da Dio
Egizio, un volto da demone e una bravura nel muoversi, una sensualità
pazzesca. Sotto la doccia, che si bagnavano, accarezzavano,
toccavano….porco cane, se non sono partita con la testa! Già normalmente
sono fuori, ma ora sono del tutto schizzata! Mi mancano tutti i venerdì, ma
anche la settimana intera….e perfino Gennaio! Per cui….non mi metto a
descrivervi dettagliatamente ora, vi riservo la cosa per la fic, ove mi
sfogherò….che pezzi che erano! Ok, vi auguro solo una buona
lettura….Baci Akane
Hot Hitonari di Akane
Avevano
litigato. Semplicemente. Akane
come al solito aveva sbroccato e Hitonari, suo degno compagno, non gli aveva
concesso il perdono ma solo una litigata finita con un insulto e un nulla di
fatto visto che il biondo se ne era andato rabbioso. Non avrebbe mai fatto
pace! Non ancora, per lo meno…il motivo era futile, come al solito, ma si
erano impuntati entrambi come spesso accadeva. Nonostante fossero fidanzati
da un po’, ormai, finivano ancora per fare queste scenate come dei
bambini. Tuttavia
era sera e si erano malamente mollati da poco meno di qualche minuto. Si
poteva vedere ancora il biondo dalla pazienza esaurita camminare per i
quartieri della cittadina dove abitava. La luna splendeva alta in cielo e le
stelle si vedevano abbastanza bene nonostante le luci notturne. Era estate e
si stava bene vestiti poco. Non
sarebbe tornato a casa. Sicuramente c’era Akane ad ingozzarsi di cibo per
il nervoso. Erano finiti per abitare insieme dopo la scuola e nemmeno ora
che frequentavano l’università erano cresciuti abbastanza per evitare
certe cose. Il
moro si era impuntato tanto per entrare nella stessa facoltà del fidanzato
per stargli più vicino possibile, mica gli bastava condividere totalmente
la sua vita….voleva anche giocare di nuovo in squadra con lui. Poi il
fatto che ci fossero elementi come Takaiwa e Naruse dell’ex Hayamazaki
erano dettagli trascurabili….si facevano sempre delle grandi partite
insieme, ormai avevano imparato a ‘convivere’ sul campo. Del resto la
Tezuka Gakuin era l’unica degna opportunità per l’asso Hitonari Hiragi. Camminava
immerso nei suoi pensieri poco gentili verso una certa persona, ma alla fine
non aveva proprio idea di dove andare. Così
optò per entrare in uno di quei locali dove un tempo ci andava con Akane
per sentire suonare Saki, prima che diventasse famoso con la sua nuova band.
Se lo ricordava….era un locale particolarmente evocativo. Era lì
che si erano messi insieme, lui e Akane…e avevano fatto subito l’amore. E
che notte! Sospirò
al ricordo mentre risentiva nuovamente un certo calore alle parti basse.
Quella volta Akane era stato proprio accaldante…si leccò le labbra secche
e si impose di pensare solo al litigio e non a queste scene da film porno. Si
appoggiò al bancone. Si. Era come un pesce fuor d’acqua. Non era da lui
un posto simile, sebbene la musica che suonavano era molto sul suo stile e a
lui non dispiaceva….in generale, tutta quella folla scalmanata di
metallari e gente schizzata, non era per lui. Quando il barista gli chiese
cosa volesse bere, lui trovò la mente vuota…che ne sapeva, mica voleva
bere veramente…voleva solo insultare una persona specifica. -
dagli il solito che prendo io e mettilo sul mio conto…- La
voce sensuale e conosciuta gli arrivò da fianco. Si voltò e vide niente
meno che Saki Asakura. Alzò un biondo sopracciglio indagatore. Cosa ci
faceva una star giapponese in un locale ormai scadente? -
ciao, come va?- Chiese
il moro facendo finta di nulla. Si tolse gli occhiali scuri che portava
mostrando così gli occhi grigi penetranti e furbi. Provocatori. -
che ci fai qui?- Diciamo
che fra i due non correva il classico buon sangue anche se alla fine aveva
fatto amicizia con Akane. Un po’ per gelosia, un po’ perché Hitonari
non vedeva minimamente perché dovesse andare d’amore e d’accordo con
quello, rimase piuttosto sulle sue. -
Oh…io ci torno ogni tanto, fra i comuni mortali…ci sono affezionato a
questo posto…è la mia casa, praticamente. - Fece
aria indifferente, Hitonari, senza far capire che in realtà se non
l’avesse incontrato sarebbe stato molto meglio. -
e i tuoi fan? Ti hanno già dimenticato?- Stesso
tono della sua aria. -
oh, No…solo che sanno che almeno qua sono a casa e mi lasciano in pace…è
una sorta di patto se vogliono vedermi ancora!- Non
gli interessavano minimamente queste cose, in realtà. Non
lo ascoltava nemmeno. -
che ti è successo? Come mai solo?- A
questo punto il biondo lo guardò freddamente e con occhi che potevano
tagliare un diamante grezzo o perfino uno lavorato, non rispose nemmeno. Non
aveva minimamente intenzione di spiattellare i cazzi suoi al primo passante! -
uuh…dalla tua espressione direi che hai litigato con una persona
importante…- Fece
una specie di sorrisino allusivo. Era pienamente da lui comportarsi in quel
modo, specie dopo che si era montato la testa dopo il suo pseudo successo. -
Tachibana non te lo molla più?- Avrebbe
volentieri reagito con un pugno in pieno stomaco, ma sapeva che se
l’avesse fatto, l’avrebbero messo circa in carcere…la star Saki
Asakura…ma siamo pazzi? No, lui non era stupido, per cui si limitò ad
alzarsi(o abbassarsi) al uso stesso livello e a rispondergli a tono. Era
bravo in questo. -
ne sai molto, tu, di andare in bianco, eh? Immagino tu capisca…- Lasciò
un attimo spiazzato l’interlocutore, ma decise di continuare, la cosa lo
divertiva parecchio. Presero i bicchieri di qualche wiscky o intruglio
strano abbastanza forte, infine prima di sorseggiare in modo piuttosto
languido, Saki rispose: -
a dire il vero non lo provo da molto tempo…se vuoi ti insegno il trucco
per evitare la spiacevole situazione!- La
vena prese a pulsare sul collo dalla pelle chiara quasi da albino. Si stizzì….questo
accadde perché lo era già parecchio con Akane, e provocarlo in quel modo
non era saggio…ma il cantante sembrava avere strani metodi per
‘aiutare’ gli ‘amici’. -
non mi serve grazie!- Decise
che non avrebbe detto più nulla per non dargli altre soddisfazioni, poi
bevve tutto d’un fiato preso dalla rabbia che continuava lenta a
salire…senza sapere del tasso alcolico che viaggiò subito nel suo sangue. Non
era abituato a bere non perché astemio, semplicemente non gli interessava,
non sentiva quel bisogno…non aveva mai provato nulla di particolare nel
riempirsi di alcool. Ma quella volta vuoi per l’incazzatura, solo il
fidanzato riusciva ad irritarlo così profondamente, vuoi per l’insistenza
fastidiosa di Saki con quel suo sguardo eternamente sornione e
provocante…decise di mandare al diavolo tutto e far vedere, forse, che
voleva essere chiaramente lasciato in pace! Fu
mentre Hitonari era alle prese col non incendiarsi, che il bel moro si
affacciò al bancone e disse all’orecchio del barista suo amico: -
assicurati che abbia tutta la sera ‘questo’ da bere…pago io! Qua ci
divertiamo!- Già….era
proprio da lui! Fu
così che Hitonari bevve per circa tutta la sera, ma nemmeno tutta e tanto.
Bastò effettivamente poca di quella roba potente per mandarlo
‘leggermente’ fuori. La
testa gli girava notevolmente e aveva i sensi annebbiati, non capiva bene
quel che accadeva intorno a se, ma rimaneva ben saldo in piedi senza
barcollare o fare scenate da ubriaco…era comunque il solito ghiacciolo. Non
gli interessavano più le cose che gli avevano premuto per tutta la serata.
Lui ora si chiedeva solo dove fosse Akane. Tutto lì. La
musica rimbombava forte e incessante e a lui pareva tutta dannatamente
sexy….forse era il ricordo indelebile della loro prima caldissima notte di
sesso. Sudava. Hitonari
sudava. Ora
lo capiva distintamente. Voleva
solo il suo fidanzato. Eppure…eppure
gli dispiaceva lasciare quel posto, con quell’atmosfera…che ormai gli
era entrata troppo dentro. Ma
Akane era Akane ed era a casa! Così
non ci pensò molto, anche perché in quelle condizioni riusciva a pensare
ben a poco! Semplicemente
prese ed uscì. Si
diresse lentamente a casa sua, non molto distante da lì. Non riusciva ad
andare al passo sostenuto che avrebbe voluto. E seppure fosse all’aria
aperta, non riusciva a sentire sollievo. Aveva ancora troppo caldo e il
sudore non cessava. Entrò
in casa senza salutare o annunciarsi, non lo faceva comunque mai. Si
prese un nano secondo per realizzare se fosse veramente a casa, poi se Akane
ci fosse e cosa volesse fare per prima cosa! Capì
di essere a casa(avevano preso un nuovo appartamento più grandino per poter
vivere insieme) ma di non essere in se. Non gli importava chi fosse. Sapeva
anche che Akane c’era poiché le sue scarpe erano lì. Infine con una
mente priva di connettori efficienti, fece una cosa del tutto illogica. Invece
di andare dal suo ragazzo, andò in bagno e con l’imminente bisogno di
respirare come si doveva e cercare di tornare in se il prima possibile, entrò
in doccia aprendo l’acqua così com’era. Akane
l’aveva sentito rientrare, non dormiva e nemmeno mangiava. Effettivamente
attendeva rabbiosamente l’arrivo del biondo. Non l’avrebbe mai cercato,
testardo com’era, ma al tempo stesso voleva rivederlo di nuovo. Si
chiese che facesse in doccia senza nemmeno essere andato da lui…poi quando
vide forse capì che gli prendeva….o forse no, ma poco importava. Quel che
importava invece era non interromperlo assolutamente. Si
scostò i capelli corvini che ormai chiaramente più lunghi di pochi mesi
fa, gli coprivano gli occhi infastidendolo spesso. Se li portò con un gesto
sbrigativo all’indietro, dove ne rimasero solo pochi. Rimase
con la bocca aperta a fissarlo stranito. Hitonari…era
il suo Hitonari? Ma…aveva
bevuto? Si. Lui…era…sotto
la doccia…ok, non era la prima volta che lo vedeva sotto la doccia…ma
*vestito* sotto la doccia si. Per
tutto il tempo trattenne il respiro senza staccare gli occhi da lui. Si
muoveva come se nelle orecchie avesse ancora il suono martellante di quella
musica ispiratoria. In una mano teneva il manico del getto che si passava su
tutto il corpo, lentamente…molto…troppo…lentamente…l’altra mano
invece si accarezzava languido quel corpo ormai semi adulto dai muscoli più
modellati. I
vestiti si appiccicavano al corpo in modo indecente. Erano tutti neri ma
leggeri e lasciavano veramente poco all’immaginazione…dannatamente poco. La
maglietta sottile che evidenziava il torace bagnato e i pantaloni in tessuto
che mostravano le gambe come fossero nude. Poi
il viso…quello era un vera chicca. Occhi
chiusi, volto abbandonato totalmente e rilassato sotto quel getto caldo e
avvolgente, bocca semiaperta che beveva il vapore suggestivo e
inconsistente. Il capo all’indietro e i capelli ancora semi asciutti.
Quelle ciocche biondo chiaro, di quel colore così strano, si appiattivano
piano piano sulla nuca mostrando quanto fossero cresciuti anch’essi. Aveva
un taglio sempre disordinato, che lasciava andare come voleva senza
curarlo…e non aveva idea in quel momento cosa provocò poiché gli stavano
maledettamente da infarto. Voleva…quella
bocca…quei capelli…quella pelle liscia e morbida…quelle mani che si
accarezzavano…troppo…intimamente. Dove andavano? Eh si…voleva
innanzitutto quel corpo. Al
diavolo, perché erano arrabbiati? E chi se lo ricordava più!
L’importante era che Hitonari fosse mezzo fuori di se e facesse quella
scena porno per lui. Cominciò
a spogliarsi togliendosi la maglietta. La tirò su da dietro il collo e la
fece scivolare con fatica a terra. Si bagnò bene i pettorali che ora liberi
potevano essere sfoggiati. Le dita sui capezzoli che si inturgidivano al
tocco leggero e sensuale. Sempre lentissimo, come in un rallenta immagine,
accarezzò i suoi addominali piuttosto ben scolpiti anche se non in modo
esagerato e fastidioso. Passò ai pantaloni che slacciò languido, con sole
due dita. Era ancora in un mondo tutto suo…chissà cosa si immaginava di
fare? Quando
riuscì a toglierseli di dosso e a far vedere delle gambe dai muscoli di uno
sportivo, quando poi si accarezzò col manico della doccia proprio lì,
nella parte intima…quando…se lo…infilò dentro i boxer subito
appiattiti che non lasciavano nulla all’immaginazione…Akane…sentì
chiaramente fargli un male boia quel che aveva fra le gambe. Gli premeva
ormai duro sui pantaloni…doveva subito far qualcosa, o sarebbe venuto
senza nemmeno farsi toccare. Notò
le dita, gli indici, che calavano anche i boxer…e lì proprio non capì più
nulla. Non
si rese conto di quando si era spogliato a sua volta e della velocità lampo
che aveva avuto, ma era nudo anche lui sotto la doccia con il suo
fidanzato….finalmente! Dopo
averlo visto ed essersi riempito gli occhi di lui, della sua nudità così
perfetta e seducente, da angelo decaduto tentatore, Akane contraccambiò il
piacere sentendo il pene eretto contro il bacino…e premendo a sua volta il
proprio contro quello dell’altro. Si
strofinarono…e fu febbrilmente in quel momento che le braccia di Hitonari
cinsero il collo del moro posando il manico del getto in alto
nell’apposito sostenimento. Per potersi occupare meglio di lui. Gli
passò le mani fra i capelli bagnandolo del tutto come lo era anche lui, poi
socchiuse gli occhi e lo vide. Il
suo bell’Akane selvatico e ribelle…idiota come al solito ma
irresistibile e insostituibile. Chi aveva ridotto il biondo ragazzo così?
Era ben lontano, ormai, dai suoi pensieri! Era
lì, ora…così vicino a lui…si riprese il respiro suo e dell’altro
avventandosi sulla sua bocca. Prima di premerle, Hitonari fece scivolare la
lingua su di esse, accarezzandole languido, chiedendo come un permesso
ovvio…o forse per lasciarlo sulle spine. Poi esperto superò la soglia dei
denti notando come Akane stesso gli offriva un seguito invitante. Quanto
l’aveva desiderato quella sera. Trovò
la lingua dell’altro e iniziò a giocarci uscendo dalle bocche stesse, un
bacio altamente erotico e mozzafiato prese scena fra i due. Non le avevano
ancora unite del tutto ma quando il biondo iniziò ad oscillare il bacino
strusciandolo contro il suo in quel modo che era offensivo per la decenza,
Akane gemette a lungo aprendo ancor più la bocca e lasciando perdere il
bacio, che fu sostituito da un succhiare dell’altro della lingua e del
labbro inferiore pieno e morbido. Andarono
subito in estasi e il moro non ce la fece più, si abbassò di scatto e
abbandonando le labbra meravigliosamente promettenti del ragazzo, si occupò
del membro troppo provocante. Gli posò le mani sui fianchi e leccò la
punta facendo dei piccoli cerchi che si allargarono fino alla base, poi
tutta la lunghezza ed infine l’avvolse. -
Ahhhhh!!!!- Gemette
rumorosamente il compagno che era sempre meno in se. Era
evidente quanto poco sobrio fosse …ma era talmente eccitante. Premette
le mani sul capo corvino per affondare ancor di più il contatto. Indescrivibile
l’orgasmo che seguì in contemporanea dal momento che Akane stava
massaggiandosi il suo stesso pene per raggiungere un culmine simile insieme.
L’acqua con la quale facevano l’amore fondendosi con essa per quei
movimenti sconvolgentemente seducenti, correva lungo i loro corpi donando
ancor più scariche, eccitazioni, desideri…voglie…non si fermarono,
dovevano….loro dovevano sentirsi di più. Con ancora più foga e desiderio
si baciarono nuovamente, questa volta unendo al massimo le loro labbra che
combaciarono proprio come i loro petti e tutto il resto. Le lingue un
vortice che uscì da lì continuando a bere l’acqua e voglia di più sesso
sulla pelle. Non resistevano. Era una tale agonia. Ansimando
e mugolando ad ogni contatto profondo o leggero, Hitonari si voltò
appoggiando le mani e il volto alla parete bagnata: -
prendimi ora, ti prego…- Era
circa al culmine, al limite. Non
connetteva definitivamente. La doccia invece che calmarlo, l’aveva
eccitato ancor di più e sapeva che l’unico in grado di fermarlo era lui. Akane
andando in desio afferrò il compagno per i fianchi e senza farsi ripetere
altro o preparare nulla…erano abbastanza preparati sotto ogni punto di
vista…entrò finalmente in lui combaciando petto contro schiena, bacino
contro sedere. Posò le labbra aperte alla base del collo per dietro e leccò
vorace provocando un ulteriore erezione esagerata nell’altro che provvide
subito ad occuparsi di essa. Cominciò
a spingere dapprima lento poi sempre più veloce e forte, carpendo un ritmo
che avvolse immediatamente entrambi. Sempre di più. Sempre di più. Gemiti
rochi dal desiderio, spinte veloci e possenti, un calore ovunque e la nebbia
che non era solo fuori ma anche dentro. Videro
il paradiso, o forse fu l’inferno….non importava, tanto ci erano
insieme, e questo bastava….e ci stavano da Dio…eccome se ci stavano! Si
liberarono definitivamente, per la seconda volta, nel medesimo istante. Sfiniti,
eccitati, soddisfatti, stanchi…coi battiti a mille i respiri affannati e
qualcosa che li rendeva ancora più uniti della volta precedente. Se
lo dissero non solo per rito, ma perché dopo aver fatto sesso a quel modo,
non si poteva non dirlo… -
ti amo…- -
idiota…- Fu
su queste battute finali che finalmente Hitonari riuscì a tornare in se. Al
culmine della sua sbronza, crollò fra le braccia del fidanzato Akane che lo
adagiò momentaneamente a terra con il getto dell’acqua che cadeva ancora
sui loro corpi accaldati e stanchi allo stesso tempo. -
allora era veramente fatto…- D’alcool
s’intende, eh? Che
non pensiate male! FINE NdAkane:
aiutoooo…ma cosa ho scritto? Ho reso un po’ l’idea di cosa ho visto là
dentro? Mamma
mia…che delirio! Che caldo, Hitonari…….sbaaaavvvv!!!!
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