Disclaimers: Kazuya Minekura è il genio ke ha creato questi personaggi ^_^ Note: questa fic fa parte di una serie ambientata nel mondo di Saiyuki Gaiden e finora ho scritto solo 3 stanze... se avete suggerimenti, commentate pure ^_^v
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di Alexiel
Oh. Dei. Cosa starà combinando adesso? Jiroshin è venuto a cercarmi disperato perchè Goku è nelle cucine del palazzo di Kanzeon, quella strega maledetta, e sta combinando disastri ignoti da almeno un'ora. La megera aveva richiesto la presenza della scimmia non so nemmeno io per cosa: essendo un'arpia non ha voluto dirmelo. E adesso quel bambino pestifero sta combinando danni anche là! Non bastava il mio ufficio! E la mia camera! E il mio giardino, il mio bagno, il mio salotto, il mio studio privato! Adesso anche le cucine di Kanzeon Bosatsu... Ma cosa ho fatto per meritarmi questo, cosa!? Ho sempre amato l'apaticità, la tranquillità... la PACE! Non perdonerò mai mia zia, che mi ha imposto un tale sacrificio. Affidarmi un animale da curare e a cui badare, proprio io! Sigh... Mentre mi avvicino alle cucine del candido palazzo non sento rumori di sorta. Forse... sì, ecco, sembra lo sferragliare di una forchetta contro qualcosa di liquido... ma cosa... Mi avvicino e chiamo con il tono più autoritario possibile:
-GOKU!-
Niente. Busso e chiamo di nuovo. Silenzio totale, anche il ritmico sferragliare si è fermato.
-Konzen? Guai a te se entri! Vai via! Avevi una montagna di carte da controllare, che ci fai qui?-
... vai ...via? Siamo alla frutta! Goku che mi caccia, quando invece ha sempre fatto di tutto pur di starmi appiccicato ai vestiti? No, qui c'è decisamente qualcosa che non mi quadra.
-Goku, non sto scherzando, fammi entrare immediatamente! Altrimenti chiamo le guardie! E ti metto in castigo, ti faccio rimanere con Kanzeon fino alla fine del mese!-
Lo scricchiolio della porta che si apre con circospezione e un musino tenerissimo dal nasino infarinato che sporge da dietro lo stipite.
-Non lo faresti mai, vero Konzen?-
Lo guardo e tutto il mio cipiglio si scioglie come neve al primo sole di marzo.
-E.. eccome se lo faccio! E adesso esci e torniamo a casa!-
Due pozze d'oro liquido mi scrutano da quel visino tondo come una mela e rosa e dolcissimo.
-Solo altri dieci minutini Konzen? Ti prometto che starò buonissimo, sarò ubbidiente e in silenzio e farò anche il bagno, se mi lasci qui altri dieci minuti senza entrare.-
Sospiro rassegnato. Sfido chiunque a resistere a quegli occhi, a quella voce, a quella faccetta implorante. Gli concedo il tempo che mi ha chiesto, ma con una promessa: dovrà lasciare la cucina della megera in perfetto ordine, pena la reclusione di un mese in casa a fare compiti, nella fattispecie copiare pergamene. Goku sorride e mi accarezza la mano, dopodichè rientra in cucina chiudendosi diligentemente la porta alle spalle. Passata una ventina di minuti mi raggiunge nel patio del palazzo di Kanzeon, dove lo stavo pazientemente aspettando leggendo un libro (in realtà era tutta una finta per non subirmi le chiacchiere di mia zia): il suo sorriso è più luminoso che mai, e in quegli occhi innocenti c'è la gioia di aver creato qualcosa di irripetibile.
-Beh che hai? E' ora di tornare a casa e io sono stanco dei tuoi capricci Goku!-
Lo prendo per mano come faccio ormai d'abitudine e me lo tiro dietro senza sentire la minima resistenza da parte sua. E' docile e la sua manina si intreccia alla mia con estrema naturalezza. Arrivati al mio padiglione, mi siedo su una grande poltrona di vimini che dà sul giardino e lui si accuccia ai miei piedi. Mi guarda ammirato, come se fossi l'unico essere esistente nel suo mondo e con aspettativa, come se volesse che gli chiedessi cosa c'è.
-Cosa c'è, Goku?-
La mia voce ha un tono di pacata atarassia. Lui balza in piedi ridendo e mi sale in grembo abbracciandomi il collo:
-Finalmente me l'hai chiesto, Konzen!! C'è che Kenren-onichan e Ten-chan mi hanno detto che oggi compi gli anni! Allora ti ho fatto un regalo, con le mie mani!-
E così dicendo estrae dalla tasca un involto legato con un nastro e sprigionante profumo di vaniglia e cacao. Lo faccio sedere composto in braccio a me ed apro il sacchettino, dentro al quale, sbriciolati e informi, ci sono dei biscotti evidentemente fatti da qualcuno non propriamente esperto.
-Tanti auguri Konzen!-
Così dicendo mi appioppa un bacio umido sulla guancia e mi si stringe addosso ridendo felice. Lo lascio fare, e mangio un biscotto. Un po' secco, un po' bruciacchiato... ho un groppo in gola... già, questo biscotto è troppo secco... ma anche terribilmente delizioso.
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