Disclaimers: I titoli dei capitoli appartengono alla persona che ha stilato la mail per la settimana dell'amicizia e che io ringrazio infinitamente per avermi ispirato questa fic

Dediche: A tutte le mie amiche, che amo e stimo con tutto il cuore.


HO IMPARATO...

di Seimei

Lezione 24: ... CHE GLI AMICI AGISCONO SEMPRE PER IL NOSTRO BENE E CHE SONO COMPONENTI ESSENZIALI DELLA NOSTRA VITA ...

Io e Kaede avremo un figlio.
Ora è certo.

Ma andiamo con ordine.

Oggi è venuta Makoto a trovarci.
Avevamo detto a lei e a Mito del nostro desiderio di avere un bambino, e lei ha, inaspettatamente, trovato la soluzione perfetta.

La nostra paura maggiore era quella che non avrebbero mai permesso ad una coppia gay di adottare un bambino, e quindi le speranze di avere un figlio erano davvero poche.
L'unica cosa che ci rimaneva erano le agenzie di adozioni aperte, ma l'iter è molto lungo, e non è detto che si venga scelti.

Un'adozione aperta avviene quando è la madre naturale a scegliere la coppia che adotterà il suo bambino.
Immaginatevi un po' quante ragazzine (perché di solito sono donne molto giovani) darebbero il loro bambino a due finocchi come noi.

Le possibilità, quindi, erano davvero poche, ma c'era un'eventualità che non avevamo contemplato.

Makoto lavora come assistente sociale in un centro per donne che hanno subito abusi sessuali, per malati terminali, e per tossici.

Tre settimane fa al centro è arrivata una ragazzina di nome Hidemi, incinta di sei mesi.
Hidemi ha 19 anni, e Makoto dice che non sa chi sia il padre del bambino, poiché è il frutto di una violenza carnale che lei non ha mai denunciato.

Makoto ci ha subito avvertiti della sua intenzione di dare il bambino in adozione, e noi siamo andati di volata a conoscerla.

Hidemi è una ragazzina a vederla.
Ha corti capelli scuri, e occhi grandi e neri.
E' di corporatura minuta, e la pancia non si vede quasi.
Sembra solo un po' gonfia.

"Quando mi sono accorta di essere incinta ho detto a mio padre che avevo vinto una borsa di studio per un soggiorno studio di 6 mesi qui alla Todai. Io sono originaria della prefettura F, che sapete è molto molto lontana da qui. I miei sono gente povera, e non potevano permettersi di mandarmi all'università. Nel sentire la notizia mi hanno fatto di corsa i bagagli. Sono partita non appena ha cominciato a vedersi. Se si fossero accorti della gravidanza mi avrebbero ucciso."

Parla tranquillamente.
Sembra serena, anche se è molto magra, e sciupata.

"Da quanto sei via da casa?"
"Quasi due mesi"
"E che hai fatto in questo tempo?"
"Nessuno assume una ragazza incinta, nè tanto meno le offre una casa. Per un po' ho fatto la puttana, ma quando non ce l'ho fatta più sono venuta a stare qui"

Kaede la osserva, e sembra stia riflettendo su qualcosa.
Le parole di Hidemi sono pulite, il suo tono dolce, un po' annoiato.
Ma le cose che dice sono terribili.

"Chi è il padre del bambino" le chiede Kaede All'improvviso, e credo abbia intuito ciò che ho intuito io.

"Mio fratello minore. Mi ha violentata nel granaio, ma non ho urlato. Una volta avevo sentito dire che se stai zitta e ti lasci andare non fa poi così male. L'unico problema è che è venuto dentro"

E' una cosa terribile, assurda e la tranquillità con cui lo racconta è quasi terrificante.
Però a Makoto non l'aveva detto.
Il fatto che l'abbia detto a noi è un motivo più che valido per sperare che voglia dare a noi il bambino.

"Sentite... è probabile che io muoia di parto."

Un macigno cade sulla mia testa.
Come sarebbe a dire?

"Nella mia famiglia tutte le donne che partoriscono una bambina muoiono di parto. Mia madre, mia nonna, la nonna di mia nonna, e così via per generazioni. Mio fratello è figlio di secondo letto di mio padre. Non abbiamo la stessa mamma. Una credenza diffusa nella mia famiglia dice che la cosa dipende da un mio trisavolo che dopo aver avuto 19 figlie, aveva ucciso la moglie che gli aveva appena dato la ventesima femmina. Tutte le figlie di quel mio avo sono morte dopo aver dato alla luce una bambina. Il fatto è che in questa famiglia pare che nascano solo femmine."

Sono sbalordito.
Sarà un fattore genetico, o qualcosa del genere.
Di sicuro non una nonna morta che perseguita le sue eredi.
Magari l'ovulo si è modificato e impedisce agli spermatozoi con il cromosoma Y di fecondarlo... 
Che razza di storia assurda...
Per la prima volta in vita mia non so cosa dire.
E nemmeno Kaede sembra in grado di parlare.

Però le sorridiamo, stringendole una mano per uno.
Deve capire che le siamo vicini, e che lo saremo in ogni caso, qualsiasi decisione prenderà.

Rimaniamo a chiacchierare ancora per qualche minuto, e poi ci congediamo.

"Vorrei vedervi domani" dice, e ci fa cenno di chiudere bene la porta.

Non appena usciamo tiriamo entrambi un enorme sospiro di sollievo.
Ero tesissimo, ed avevo una paura folle.

Per una settimana intera siamo andati a trovare Hidemi ogni giorno.
L'abbiamo accompagnata al corso pre-parto e poi a fare l'ecografia.
Quando le hanno detto che sarà sicuramente una femmina ha sorriso, ma poi è scoppiata in lacrime.
E' convinta che il suo destino sia segnato, ma mi auguro di cuore che non sia così.
Siamo usciti dal ginecologo e siamo andati a mangiarci un mega gelato!
Gli zuccheri risollevano il morale come poche altre cose nella vita, ma mica potevamo metterci a fare sesso con Hidemi nei paraggi, non credete?


All'improvviso lei ci ha detto che doveva riflettere senza vederci, e ora sono tre giorni che stiamo qui a guardare il telefono sperando che squilli.

Altri due giorni passano, e finalmente eccola, la chiamata che aspettavamo.
Corriamo al centro veloci come la folgore, e la troviamo seduta al tavolo della sua stanza, il volto assolutamente radioso.

"Entrate" ci dice, e noi ci accomodiamo di fronte a lei.
Sono così teso che rischio di spezzarmi, e per Kaede è lo stesso.

Hidemi sorride e, con nostra grande paura, inizia a parlare.

"Penso che voi due possiate crescere benissimo la mia bambina. Mi sembrate persone affidabili. Avete un buon lavoro, una casa grande, siete anche abbastanza famosi. Per questo vorrei che prendeste voi la mia bambina, ma non adottandola. Quando nascerà sul certificato di nascita vorrei che uno di voi due mettesse il suo nome accanto alla parola PADRE. NN è disgustoso. Sarebbe bello se fosse figlia di Hanamichi Sakuragi, o di Kaede Rukawa. Porterebbe il vostro cognome, e sarebbe una bambina molto fortunata."


So di essere arrossito, lo sento.
Ma la cosa che mi stupisce è che sia arrossito Kaede.
E' così rosso che sembra un peperone maturo.
Com'è carino...

Certo che questa di Hidemi è stata un'idea fantastica.
Mettere il nostro nome sul certificato di nascita, equivale ad essere, per la legge, il padre naturale.
Nessuno potrebbe toglierci la bambina, poichè sarà legalmente figlia di uno dei due.
Il problema ora è: chi di noi le darà il proprio cognome?

Io vorrei fosse lui.
Rukawa è un cognome facoltoso, i nonni di Kaede sono molto famosi in Giappone.

"Ma Sakuragi è altrettanto famoso! Tutti conoscono le attrezzature sportive che produce la tua azienda, e tutti le usano, persino quelli delle J-league di basket, calcio e baseball!"

Sapevo l'avrebbe detto.
Le pubblicità delle mie ditte, che ormai hanno raggiunto quota 12 filiali sparse per il paese, sono famosissime, ovunque ci sono cartelloni pubblicitari con il marchio della Sakuragi Inc. (che per inciso è una volpe rossa che tira a canestro, un'idea di mia madre).
Tanto vale tirare a sorte.

"Mi è venuta un'idea" dice Hidemi, mentre noi stiamo ancora discutendo.

Ci voltiamo verso di lei, e la vediamo ridacchiare sotto i baffi.

"Chi indovina in che mano ho una caramella sarà il padre firmatario."

Scoppio a ridere e dico a destra, mentre Ru, contemporaneamente dice sinistra.
Ci guardiamo torvi, e Hidemi sposta le mani da dietro la schiena.
Apre i pugni e nella mano sinistra c'è un dolcetto al cioccolato, mentre nella destra c'è una caramella blu, di quelle per la gola.

"Sarà una Sakuragi" dice Hidemi ridendo, e io stringo la mano al mio amore, che mi guarda compiaciuto.
Alla fine l'ha comunque avuta vinta lui...

I giorni passano, e ci avviciniamo alla fine del settimo mese.
In questo periodo noi tre siamo usciti tantissimo, e abbiamo comprato miriadi di vestitini, giocattoli, una culla, un passeggino, una scimmia di peluches grossa come me e che Ru continua a dire che mi assomiglia in modo imbarazzante.
Prima o poi lo distruggo.
Comunque per ripicca ho comprato un fiocco di neve di peluches.
"E' ghiacciato come te" gli ho detto e lui si è subito imbronciato.
Ah! Volpe permalosa!
"Ma anche tanto morbido, esattamente come te" gli ho detto allora, avvicinandomi alle sue labbra, che mi ha subito offerto, confermandomi la loro morbidezza.

Abbiamo riaccompagnato Hidemi al centro e poi siamo corsi a casa.
Vi lascio immaginare come si è conclusa la serata^^

***********

DRIIIIIIIIIIN
DRIIIIIIIIIIN
DRIIIIIIIIIIN

Allungo una mano sul comodino.
Chi cazzo è chi chiama alle 7 del mattino?
Lo sanno tutti che qui prima delle nove nessuno apre occhio.

Alzo la cornetta ed è una voce femminile a rispondere al mio pronto.
E' una delle volontarie dell'istituto.
Hidemi è stata appena portata d'urgenza all'ospedale.

Mi sveglio di scatto, scaravento Ru giù dal letto, e lui mi guarda come se fossi pazzo.
"E' troppo presto, è troppo presto, mancano ancora sei settimane, è troppo presto!!!!!!
Ma Ru è troppo addormentato per capire le mie parole.

"La bambina!!!" gli urlo allora, infilando una gamba nella manica della maglia.

Ru si alza di scatto e mi aiuta a liberarmi al groviglio stupido che ho creato tra me e e i miei vestiti.

"Calmati" mi dice "Più sei calmo, meno tempo ci impieghi!"

Io sorrido, e mi vesto.

Siamo appena usciti quando la moto di Mito si ferma davanti al nostro cancello.

"Svelti!" mi dice, mentre lui e Makoto saltano giù allungandoci i caschi.
"Con questa farete prima"

"Grazie" rispondiamo, partendo poi a tutta birra.
Ok che noi ci svegliamo alle nove, ma a quest'ora il traffico è davvero intenso e non arriveremmo mai con l'auto.
Fortuna ci sono gli amici che pensano a noi.

Makoto ci ha trovato una figlia, e Mito ci ha appena permesso di raggiungerla.

E ora non ci resta che pregare Dio perchè questa sveglia improvvisa ci porti gioia e non solo dolore.

Fine capitolo 24

Argh, che fatica...
Cmq l'ho finito^^
Baci^*^


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