Disclaimers: I titoli dei capitoli appartengono alla persona che ha stilato la mail per la settimana dell'amicizia e che io ringrazio infinitamente per avermi ispirato questa fic

Dediche: A tutte le mie amiche, che amo e stimo con tutto il cuore.


HO IMPARATO...

di Seimei

Lezione 20: ...CHE POSSO SEMPRE PREGARE PER QUALCUNO QUANDO NON HO LA FORZA PER AIUTARLO IN QUALCHE ALTRO MODO...

 

Oggi io e Ru festeggiamo tre anni e due mesi d'amore.

Abbiamo concluso brillantemente le superiori, vinto due campionati nazionali di fila, e siamo andati a convivere in una casetta annessa al campus universitario.

Abitiamo qui da quasi un anno, ed è tutto idilliaco.

Lavoriamo entrambi part-time, la sera.
Io, dalle cinque alle nove servo i clienti in un fast-food, mentre lui, dalle quattro alle sette, copre il turno serale di un negozio d'abbigliamento.

Dato che rientro dopo di lui, mi sono abituato a varcare la soglia urlando un sonoro "tesoro sono a casa" che lo fa apparentemente incazzare, ma io so che gli piace da morire!!

Stasera però, quando sono rientrato lui non c'era.
Solo un biglietto.

"Amore sono in ospedale, vieni appena puoi. Takefumi ha avuto un incidente"

Takefumi è il capitano della squadra universitaria, ed il nostro idolo.
E alto, forte, grande cestista, e soprattutto vive con il suo ragazzo Hideaki nell'appartamento accanto al nostro.

Prendo la giacca e volo verso l'auto, giusto il tempo di chiedere a chiave la casa.
perchè in questa città non c'è un parcheggio nemmeno a pagarlo oro???
Che palle.

Ehi, quello esce!!!
Mi infilo al suo posto e poi corro come un forsennato verso il reparto di terapia intensiva.

C'è tutta la squadra, anche l'allenatore.

Hideaki è buttato come un sacco vecchio su una sedia, le guance rigate di lacrime, la testa appoggiata sulla spalla di Ru.

"Amore" gli dico, avvicinandomi, ed accucciandomi accanto alla sua sedia.

Hideaki si accorge della mia presenza, e mi guarda con uno sguardo smarrito.
Io lo abbraccio strettissimo, mentre kaede si alza, facendomi cenno di seguirlo.
Do un bacio sulla fronte al mio amico, e poi seguo il mio ragazzo.

Ci allontaniamo, e, non appena siamo fuori dalla visuale, Ru mi abbraccia e scoppia in lacrime.
Il suo rapporto con Takechan è molto più stretto del mio, dato che ricoprono lo stesso ruolo e che Takefumi lo allena personalmente ogni sera.
In presenza mia e di Hideaki, ovviamente, che infatti è diventato uno dei miei migliori amici.

"Cos'è successo??"
"Ero appena uscito dal lavoro, quando vedo Take e Hide dall'altro lato della strada. Ho pensato di attraversare per raggiungerli, ma poi mi sono accorto d aver dimenticato la sciarpa. Quando sono uscito era già successo. Una macchina ha sbandato sul marciapiede, e ha investito tre persone. Stava per investire anche Hideaki, ma Takefumi l'ha spostato, ed è stato centrato in pieno"

Mi vengono le lacrime agli occhi, ma cerco di trattenermi.
Devo essere forte per quattro persone ora, non posso permettermi di piangere.
"Cos'hanno detto i medici?"

Rukawa sospira, e poi parla, ma la sua voce è solo un piccolo filo sottile pronto a spezzarsi.

"Fisicamente sta bene, solo escoriazioni ed ematomi, nulla di grave. Però non si sveglia. Il dottore ha detto che il trauma cranico è lieve, ma probabilmente la pressione del sangue ha colpito un punto del cervello che non gli permette di aprire gli occhi"

Coccolo Ru ancora per un po', rimuginando sul da farsi, finchè no mi vengono in mente le parole che mi disse una volta mia madre, quando mia zia aveva avuto l'ictus.

"Cosa posso fare per la zia mamma?"
"Niente amore mio. Ci sono i dottori che pensano a lei."

Ma io volevo fare qualcosa, non potevo certo starmene lì con le mani in mano!!!

"Ma mamma, io voglio fare qualcosa"
"Bhe, allora prega tesoro. Prega finchè ti rimane fiato, prega finchè la tua voce svanirà, prega Hanamichi."

Io ero corso al tempietto dell'ospedale e mi ero inginocchiato e avevo cominciato a dire tute le preghiere che conoscevo, ed esaurite quelle mi sono messo a parlare con Dio, perchè salvasse la zia.

Bhe, mia zia ora è viva, sta bene, e il sabato sera va pure a ballare.

Rientro in corridoio, e vedo tutti i miei amici e compagni distrutti che fissano il vuoto, torcendosi le mani e la coscienza per l'impossibilità di intervenire e salvare Takefumi dal buio che lo opprime.

"Ragazzi" esordisco, e sento subito i loro occhi puntati su di me.
Il mio tono è serio, e anche il mio volto lo è.
E questo catalizza subito la loro attenzione.

"Ascoltatemi, non possiamo fare nulla per lui, se non chiedere a Kami di salvarlo, e forse, se uniamo in coro le nostre voci, sarà più facile che lui ci senta."

Chino il capo, ed inizio a recitare una preghiera che ho imparato qualche anno fa.
L'aveva recitata la madre di Mito, mentre pregava affinché sua figlia, nata prematura, sopravvivesse.
ed è sopravvissuta.
Ora ha sette anni ed è una bambina bellissima.

"Fiorisci anima sincera
E rendi gioioso il nostro cammino.
Apri gli occhi alla luce
E dona felicità ai nostri cuori.
Torna, anima inquieta
Porta al tuo corpo sollievo
E alla tua mente ragione
Dio, noi ti preghiamo per questo ragazzo
Affinché torni ad allietare le nostre vite
Fa che la sua bocca parli
Fa che le sue labbra sorridano
Fa che i suoi occhi vedano,
Si aprano sul mondo
E che davanti a loro appaia sorridente
il viso della persona che più li ama."

Il silenzio cade alla fine delle mie parole, ma noto che i pugni di Hideaki si sono serrati sopra le sue cosce.
e' indeciso su cosa fare, e mi lancia uno sguardo d'aiuto.

"Vai" sillabo muto, e lui si alza, spalancando la porta dietro la quale giace l'uomo che ama, attirandosi le ire funeste delle infermiere.

Corro sulla porta, e lo vedo posare la testa sul petto di Takefumi, gli occhi rivolti al suo viso, le labbra che, sommesse, ripetono il loro voto d'amore reciproco.

Si sono sposati un anno e mezzo fa nella chiesa della comunità gay, qui a Tokyo.
Non è un matrimonio valido per la legge, ma lo è per i loro cuori, ed è per questo che ora impedisco all'infermiera di entrare.
"E' suo marito" le dico, e lei annuisce, indietreggiando.
Sono felice che abbia capito.
Non era il caso di darle una testata qui davanti a tutti.

Poi accade il miracolo.
Takefumi apre gli occhi, e una sua mano si posa sulla testa bionda di Hideaki, che ora sorride mesto al suo indirizzo.
Faccio voltare tutti, e so che ora si stanno baciando.
E' un silenzio dolce quello che circonda lo scambio di un bacio.
Un silenzio fatto di sorrisi, di battiti che accelerano, di pace e armonia che ti portano via il cuore, facendolo lentamente scivolare nel petto della persona che ami, che allo stesso modo ti dona il tuo.

Prendo Kaede per mano, e ci allontaniamo di nuovo dagli altri.
Ci infiliamo nel bagno, e lì quel silenzio diventa anche nostro, mentre ci fondiamo in un bacio appassionato.

"E' salvo" sussurra, e io sorrido vedendo il suo volto pallido riprendere colore, e le sue mani allacciarsi di nuovo alla mia nuca.

Qualche minuto e torniamo dagli altri, mano nella mano, e sbirciamo nella stanza.
Hideaki ci fa cenno di entrare, e noi ci avviciniamo a loro.

Il sorriso di Takefumi è debole, ma c'è, e le sue parole sono stanche, ma arrivano alle nostre orecchie.

I suoi occhi si sono finalmente riaperti e hanno visto, subito, il volto dell'uomo che ama.

Fine capitolo 20

Belli loro^^ 
Comunque Hideaki e Takefumi sarebbero Tonami e Asaba di Karekano!!! Non stanno bene insieme quei due??? 


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