Disclaimers: I titoli dei capitoli appartengono alla persona che ha stilato la mail per la settimana dell'amicizia e che io ringrazio infinitamente per avermi ispirato questa fic
Dediche: A tutti i miei amici, che amo e stimo con tutto il cuore^______^
HO
IMPARATO...
di Seimei
Lezione
4: ... CHE LE OPPORTUNITA' NON VANNO MAI PERSE: QUELLE CHE LASCI ANDARE TU LE PRENDE QUALCUN ALTRO ...
Mi sveglio intorpidito, la bocca secca, la testa che scoppia.
Ho pianto fino a tardi, e non riesco davvero ad alzarmi.
Oggi salterò la scuola.
Così non rischio di vederlo.
Non incrocerò il suo sguardo, non mi perderò in quei laghi profondi, non mi immergerò nella scia del suo profumo cercando di portarne un po' via con me.
Me ne starò a letto, in posizione fetale, rimuginando sulla mia idiozia.
Cerco di riprendere sonno, ma non ci riesco.
Il suo sguardo ferito, il suo volto triste, e quegli occhi splendenti resi opachi dal velo della delusione.
Maledizione!!!
Come ho potuto essere così stupido, così meschino, così pieno di me da pensare di non dover prestare ascolto alle parole degli altri???
Mi giro e rigiro fra le lenzuola sudate, senza riuscire a trovare pace.
Devo uscire, scaricare la tensione, correre e correre, fino a che le gambe non mi faranno così male che non potranno più proseguire.
Forse poi avrò la mente sgombra dai pensieri, e potrò ragionare con più calma.
Mi alzo di scatto e mi infilo nel bagno.
Una doccia veloce e venti minuti a cercare la mia tuta.
La trovo, la indosso e parto, veloce come il vento, solo il tempo di chiudere la porta e poi via, verso nuovi pensieri.
Le mie gambe si aprono in ampie falcate, passi lunghi e fluidi, e la mia mente si concede riposo, ma solo per qualche istante.
Entro nel parco e i miei occhi vedono l'unica cosa che non avrebbero ami voluto vedere stamattina.
Sotto il vecchio salice piangente, seduti su una panchina, ci sono due ragazzi che evidentemente hanno saltato scuola come me.
Li conosco, sono amici e avversari.
E ora so, anche amanti.
Maki e Kyota.
Chi l'avrebbe detto?
Tutti credo.
Che la Nobu-scimmia fosse innamorata del capitano era fin troppo palese.
E che Maki avesse una particolare predilezione per lui bhe... solo un cretino non l'avrebbe capito.
Li guardo scambiarsi un bacio furtivo, Kyota arrossisce, e Maki sorride.
Come li invidio.
Vorrei esserci io con la volpe al posto loro, ma ieri mi sono lasciato sfuggire l'occasione perfetta per potermene stare un po' con lui.
Riprendo a correre, cambiando direzione, per non passare davanti a loro.
Esco dal cancello che dà sulla strada che porta al centro commerciale, e decido di andarci a fare colazione.
Non sono tanto indecente, ho corso talmente poco che non sono nemmeno sudato.
Entro e il getto dell'aria condizionata mi investe, scompigliandomi i capelli, che sono più che ricresciuti, e mi ricadono in piccole ciocche disordinate sulla fronte.
Cammino a caso fra i negozi, soffermandomi su qualche vetrina.
Vedo dei vestiti che mi piacerebbero addosso alla volpe, o anche sparsi sul pavimento della mia camera, dopo che glieli avrò tolti.
Sto per ridere a questo mio pensiero poco casto e poco puro, ma la mia ilarità si smorza sul nascere.
Di fronte a me c'è Rukawa.
E' fermo in piedi, davanti alla vetrina di un gioielliere, dalla parte opposta a quella dove sono io, a dividerci il grane accesso alle scale mobili che portano agli altri piani.
Il mio cuore si ferma, e deglutisco a fatica.
L'aria non arriva a i polmoni e la mia pelle abbronzata in un istante si fa rossa.
Sento le gote in fiamme, e mi domando se lui mi abbia visto a meno.
Chiedo alle mie gambe di muoversi, ma loro non ne vogliono sapere.
/Ti prego dammi la forza di arrivare fin là/
Riesco a muovere un passo, ma subito mi blocco di nuovo.
Al fianco di Rukawa arriva un ragazzo biondo, potrebbe avere 25 anni.
E' molto bello ed elegante, con un'aria seria ma rilassata.
Si scusa con la mia volpe per il ritardo, e lui scuote la testa, come a dire che non importa.
Poi il nuovo arrivato gli dice qualcosa che non colgo, ed entrambi scoppiano a ridere.
Com'è bello Rukawa quando ride.
Non lo avevo mai visto con quell'espressione divertita.
E' da infarto, ve lo assicuro.
Il viso pallido gli si illumina completamente, e le sue gote si colorano appena di rosa.
Il biondino gli mette un braccio intorno alle spalle e gli sussurra qualcosa nell'orecchio.
Rukawa sorride, ed entrano nella gioielleria.
Che ci va a fare la volpe con uno sconosciuto in una gioielleria??
Mi accascio alla parete di plexiglass che delimita un grosso buco che fa vedere il piano di sotto, e una lacrima mi scende dal viso.
Forse ieri ho sprecato davvero la mia unica occasione.
Con quella frase Rukawa voleva vedere se i miei sentimenti per lui erano reali, ed io ho sbagliato la risposta.
Forse aspettava un mio segnale per dare il due di picche al biondino, e
invece io ho schiacciato il pulsante ESPULSO sulla consolle dei comandi.
Mi alzo non appena sento la sua voce.
Rukawa ha fra le mani una di quelle classiche scatoline di velluto blu, che apre, estraendone qualcosa che non può non essere un anello, anche se non lo vedo.
La prende in mano e se la infila su un dito, poi ride e dice qualcosa
Ho capito solo "da morire".
Probabilmente il regalo gli piace da morire.
Un colpo al cuore.
Oggi, per la prima volta, ho visto un lato di Rukawa che non conoscevo.
Un lato solare, divertente e felice.
E non sono stato io a farlo emergere.
Qualcun altro ha sfruttato meglio di me quest'occasione e si è fatto avanti catturando il suo cuore.
Ma non la passerà liscia.
La volpe è solo mia, non la lascerò mai a quell'insulso biondo.
Li inseguo d'istinto, voglio vedere dove stanno andando e, al momento giusto, sbucare fuori e reclamare i miei diritti su di lui.
Rukawa è solo mio, non posso permettere al primo stupido biondino di passaggio di mettersi fra lui e me.
Vedrete voi due.
Forse non ho colto l'attimo, e qualcun altro l'ha fatto al posto mio, ma non per questo perderò la mia volpe.
Preparati biondo: tu mi hai rubato Rukawa e tu dovrai soffrire.
Fine capitolo 4
NDSei: vai Hana, sei tutti noiiiiiiiiiiii ^_______^
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