Disclaimers: I titoli dei capitoli appartengono alla persona che ha stilato la mail per la settimana dell'amicizia e che io ringrazio infinitamente per avermi ispirato questa fic
Dediche: A tutti i miei amici, che amo e stimo con tutto il cuore^______^
HO
IMPARATO...
di Seimei
Lezione
3: ... CHE BISOGNEREBBE SEMPRE USARE PAROLE BUONE PERCHE' DOMANI FORSE SI DOVRANNO RIMANGIARE ...
Che giornata di merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Schifo, schifo, schifo.
E schifo!!!!
Odio la scuola, odio il lavoro, odio tutto!!!!
Stamattina mi hanno interrogato in tre, porcaccia la vacca, materie!!!!
In storia sono andato benino.
Ieri sera avevo leggiucchiato qualcosa fra un pensiero sulla volpe e l'altro.
In inglese e matematica invece...
Che figuraccia che ho fatto.
Una figura di merdissima.
Non sapevo nulla.
La mia mente era tabula rasa, nemmeno le quattro operazioni e come si dice ciao.
Un disastro totale.
Fortunatamente oggi finivo alle 12 e 30.
La partita era programmata per le quattro, e così mi sono incamminato per andare al part-time.
Ma forse stamattina avrei fatto meglio a restarmene a letto, perchè non me ne va mai bene una.
Lavoro come operatore in un call-center che effettua prenotazioni per una alcune catene di alberghi.
Stamattina il mio capo, una donna italiana di nome Giovanna, così antipatica che se potessi la ucciderei (il mio ex capo!! meno male che me ne sono andata NDSei), aveva la luna storta.
Mi ha trattato come se fossi stato un pezzo di merda formato gigante.
Sembrava che tutto fosse colpa mia, anche il fatto che un gruppo di 14 persone
aveva disdetto una prenotazione con un solo giorno di anticipo.
Mi ha abbaiato addosso i peggio insulti, e poi mi manda a cagare quando cerco di difendermi.
Grrr, brutta zoccola!!!
E inoltre, come se non bastasse, uno dell'ufficio accanto al mio ci ha provato con me nel bagno.
Che schifooooo!!!!
E' brutto e viscido, e poi puzza.
Sono riuscito a divincolarmi, e prometto che non userò mai più il bagno di quel posto.
Le tre ore finiscono, e corro a scuola per la partita.
Penso, anzi, spero che le mie disgrazie per oggi siano finite, ma è troppo presto per parlare.
Durante il tragitto cado, mi spacco mezzo braccio, mi esce il sangue e mi brucia dappertutto.
Voglio andare a casa a dormireeeeeeeeeeeeeee.
Arrivo in palestra con un leggero ritardo.
Miyagi e Mitsui mi sgridano con violenza, neppure avessi saltato la partita!!!
Rukawa dice qualcosa, e, anche se non capisco cosa, mi dà molto molto fastidio.
Mi giro e inveisco contro di lui con rabbia e frustrazione, ma mi blocco dopo pochi secondi.
Il suo sguardo si è abbassato, velandosi di una tristezza appena accennata.
Mi guardo intorno smarrito, e noto sul volto di tutti un'aria sconcertata, come se gli avessi appena fatto chissà quale torto.
Non capisco cosa diavolo stia succedendo.
Sto per chiedere spiegazioni, quando ci chiamano.
E' ora di entrare.
Gioco al meglio delle mi possibilità, e stravinciamo.
Rukawa è in forma perfetta, fila come un treno, non sbaglia un passaggio, non manca un canestro.
Ma c'è qualcosa in lui che non mi convince.
Si comporta come una macchina, come se i suoi sentimenti fossero stati bloccati da qualcosa.
Sembra ferito, amareggiato.
Mentre andiamo nello spogliatoio cerco di avvicinarlo, ma Ayako mi prede per un braccio e mi trascina via.
"Si può sapere che ti è preso prima?" mi chiede con aria preoccupata, ma di fronte alla mia aria interrogativa sospira come rassegnata.
"Non te ne sei nemmeno accorto..." mormora, e io la afferro per le spalle, e le impongo di dirmi che cavolo sta succedendo.
Il tarlo del dubbio ha iniziato a corrodermi la mente, e ho paura di sentire quello che mi sta per dire, ma ho l'assoluta necessità di sapere.
Lei mi guarda con aria dispiaciuta, e sussurra la spiegazione che stavo cercando.
Il mio cuore manca un battito.
Perchè sono così stupido?
Perchè?
Quello che il mio cervello non aveva registrato prima, ora si fa chiaro nella mia testa.
"Ehi, lasciatelo respirate che ha appena finito di lavorare"
Erano quelle le parole che aveva detto Rukawa, non stupidi insulti, o qualche sua frase ironico-crudele.
Una cosa dolce, rivolta solo a me.
E io l'ho ricoperto di insulti mandandolo a cagare, dicendogli che i fatti miei non dovevano interessare una stupida volpe.
Dovevo ascoltare quello che mi diceva sempre mia nonna.
"Non dire mai cose cattive a nessuno, perchè potresti pentirtene amaramente"
Ed è quello che sta succedendo a me ora.
Ho sbagliato clamorosamente.
Ho distrutto l'unica cosa bella che avrebbe potuto unirci.
Se non fossi stato così arrabbiato, forse avrei capito quella frase, e forse avrei risposto con un sorriso.
E ora io e lui saremmo sulla strada di casa, a parlare della partita e a chiederci come mani non l'avevamo mai fatto prima.
Hanamichi no baka!!!!!
Sto per dare una testata la muro, ma Ayako mi ferma.
"Vai a chiedergli scusa, su" mi incita, e io corro verso gli spogliatoi.
Lo cerco con lo sguardo, ma non lo trovo.
"Rukawa dov'è?" chiedo a Mitsui, che mi guarda in cagnesco.
"Non si è nemmeno fatto la doccia. Ha raccolto le sue cose e se ne è andato"
Un pugno nello stomaco mi avrebbe fatto meno male.
Dovrei chiedere ad Ayako il suo indirizzo, dovrei andare a casa sua, mettermi in ginocchio e chiedergli di darmi un'altra possibilità, ma non ce la faccio.
Mi sento un verme, un piccolo esserino strisciante.
Ho usato parole cattive e ora me le devo rimangiare, e sento il loro sapore acre
invadermi lingua e gola, mescolandosi con il pianto.
Mi soffio il naso e vado a casa.
Forse domani andrà meglio, ma per oggi, ragazzi, è meglio chiudere qui.
Fine capitolo 3
Povero Hana, cosa gli ho combinato anche stavolta^^'''
Baci Sei
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