Pov di Hana per questa HanaRu in due parti, piuttosto brevi fra l’altro! La prossima sarà postata per il White Day (14 marzo) ^^. E’ una storia leggera e scritta per divertirmi a rielaborare una dj HanaRu delle No-ten, quindi spero che scorra tranquilla… Una dedica a Calipso, Greta, Ria, Kriss e a chiunque ami il pairing HanaRu e SD! ^_^
He is so lovely Parte I di Nausicaa
~o~ Me ne sto seduto al banco pensando che forse quest’anno San Valentino andrà un po’ meno peggio del solito. Un po’, eh? Nessuna tipa mi ha più rifiutato, risultato brillante che ho raggiunto smettendo di dichiararmi; inoltre non ho l’ansia da cioccolato: so bene che non me lo regalerà nessuno! E così me ne sto seduto al banco con l’espressione di sufficienza di chi ormai è al di sopra delle misere vicende del mondo e guardo con compatimento i miei compagni che attendono con impazienza il suono della campanella per andare a mettere insieme il loro bottino dolciario; da stamattina è un brusio su cosa Kyoko regalerà a Takeshi o se il cioccolato che Ayumi donerà a Ken lo avrà fatto lei o semplicemente comprato. Yohei è meravigliosamente indifferente a tutto questo, si limita ad osservare il tutto con occhi divertiti e non sente ancora il bisogno di fare parte di questo rituale di metà febbraio. Oddio, potrebbe pure avere qualche ammiratrice, ma di sicuro non si sta chiedendo se oggi riceverà qualcosa in dono. Io, invece, a dispetto delle mie parole , languisco sul mio banco… Guardo con insistenza sospetta fuori dalla finestra, per cercare di estraniarmi e penso che anche quest’anno tornerò a casa inca**ato! Oddio, non è questo il punto…ma un po’ avvilito sì… Perché la persona che amo non mi regalerà niente e, invece, avrà a sua volta l’armadietto pieno di dolci e tavolette di cioccolata!! Mi fa venire un nervoso!!!!!!!!! Sto parlando di Rukawa, se non lo aveste capito. Kaede Rukawa, sì, proprio lui. Forse è vero che il tempo porta chiarezza, perché dal mio ritorno in squadra fino ad oggi ho capito molte cose: la prima è che mi piace la kitsune. Cioè, mi piace… Sono completamente partito, un genio non fa mai le cose a metà!! La seconda cosa è che devo essermi preso un colpo di fulmine da quel giorno in terrazza, ma che rifiutavo di ammetterlo; e qui concordo con voi, che sarebbe stato lampante anche per il più scarso studente di psicologia… La terza è che passerò un bel po’ di tempo a macerarmi e a logorarmi decidendo se, come, dove, e soprattutto quando dirglielo. Ok, togliamo il ‘se’… Glielo dirò, su questo non c’è discussione, perché ci tengo veramente a lui e non posso neanche pensare di non dirglielo, di rischiare di vederlo con un altro o peggio… di perderlo così, senza aver fatto niente per averlo… Però non è facile per me, capitemi! Ho un sacco di dubbi su come potrebbe reagire, sulla piega che prenderebbe il nostro rapporto che ultimamente è un po’ migliorato… È che mi basta guardare il suo adorabile musetto da volpe per non capire più niente, non so se riuscirei a fare un discorso logico, che avesse senso e che potesse fargli capire quanto lo ami… Quindi, non riesco a trovare il coraggio per dichiararmi. Nel frattempo, me ne starò qui a rodermi il fegato guardando tutte queste cretine che stanno bisbigliando di lui da stamattina, con voce estatica e occhi a cuore. Tsk!! Perché non hanno mai visto i MIEI di occhi a cuore quando penso al mio Rukawa! MIO!!! Ma lui non mi regalerà niente oggi, perchèèèèèèèèèèèèèè?! SIGH! Magari vi state chiedendo come mai non gli regali io la cioccolata, cogliendo l’occasione per dichiararmi; è che… cioè, per come ho immaginato le cose, io dovrei ricambiare il 14 marzo, per il White Day. Capito, no? No. Lo so che Kaede non è una ragazza, figuriamoci!! Però io penso a lui come al mio uke, quindi il 14 febbraio è suo e il 14 marzo è mio. Certo, le ‘regole’ di queste date non sono state pensate per due ragazzi, ma il tensai ha come sempre un grande spirito di adattamento!! Suona la campanella e io rimango seduto al banco, mentre l’aula si svuota; mangio velocemente il mio bento e, mentre sono intento a riempirmi lo stomaco, mi si avvicina Yohei. "Niente passeggiata per i corridoi, oggi?" mi chiede, con l’aria di chi ha voglia di scherzare e di fare anche un po’ di autoironia sulle nostre sfighe. "Bah!" replico, ingoiando l’ultimo pezzo di frittatina. "Non vuoi provare a vederlo? Magari è fuori dall’aula anche lui". "Oggi no". Ah già, Yohei sa tutto. Non c’è stato modo di nasconderglielo, aveva capito tutto prima ancora che glielo dicessi io, mi ricordo perfettamente quella conversazione. Stavamo tornando a casa dopo che io avevo finito anche gli allenamenti e avevo deciso di dirglielo perché… be’, è il mio migliore amico, è una persona che non si mette a fare la paternale, che ha ampie vedute, era una questione di fiducia, no? Senza contare che stavo per uscirci pazzo a non poterlo raccontare al mio migliore amico!!! Avevo bisogno di consigli… ok, anche adesso ne ho bisogno! "Ah, Yohei, pensavo… a proposito della volpe…" avevo esordito, riallacciandomi ad un discorso che aveva fatto lui appena pochi giorni prima su quanto fosse bello lo stile di Rukawa. "Sì?" e alla sua risposta avrei già dovuto insospettirmi, dato che l’aveva buttata lì con il tono di chi la sa lunga… "Cioè…Rukawa…" balbettio penoso e indegno del tensai che non merita altre parole a riguardo! "Sei innamorato di lui" aveva concluso per me Yohei. Io mi ero fermato in mezzo alla strada per alcuni istanti, per guardarlo con gli occhi sgranati, prima di trovare la voce per chiedergli: "Come te ne sei accorto?". "Sbavare ogni volta che lo vedi non è stato un metodo efficace per nasconderlo". Ecco, diciamo che questo non è stato uno dei momenti belli della mia vita… nel senso che ho annaspato un po’ prima di ricompormi e fare presente a Yohei che sì, lo trovo bellissimo, ma che non stavo parlando di attrazione fisica pura e semplice, che a me piace tutto di Rukawa. "L’ho capito, ti ho detto che sei innamorato, no?" mi aveva replicato lui, tranquillo. "La cosa strana è che il suo carattere mi fa impazzire!!!" ero sbottato, quasi vedendomi davanti agli occhi quello sguardo imperturbabile e lontano, quell’atteggiamento distaccato, e soprattutto ricordandomi dei suoi odiosissimi DO’AHO!!!!! "Si vede" era stato il commento del mio amico. "E quindi non capisco bene perché…" avevo iniziato, ma lui mi aveva interrotto rispondendomi prima che finissi di parlare. "Eh, gli opposti si attraggono… sembra banale, ma spesso le cose banali sono le più ovvie e vere!!" aveva detto, con tono filosofico. Non c’è niente da fare, è sempre stato Yohei l’intellettuale della Sakuragi Gundan… Vabbe’, tutto questo non c’entra niente e rischia di farmi dilungare troppo e poi il senso di tutto è che posso parlare di Rukawa con Yohei, confidarmi con lui e tampinarlo di telefonate per mettere a punto piani di caccia alla volpe che poi non oserò realizzare… ancora!!!! Quindi ricapitoliamo: è San Valentino e io sto seduto nella mia stupida aula pensando al cioccolato che non avrò… Mi alzo di scatto, dopo aver finito il pranzo, e il mio migliore amico si stupisce. "Che ti prende? Hai cambiato idea?". "No, ma tutto questo pensarci mi ha fatto venire voglia di cioccolata e, se non potrò sgranocchiarla, vorrà dire che me la berrò! Un bel bicchiere di cioccolata calda, che oggi fa pure freddo!!! Vado alla macchinetta…" gli annuncio, dirigendomi verso la porta. Dunque, c’è un distributore che preferisco agli altri ed è quello vicino alle scale che portano alla terrazza, perché è meno frequentato dagli altri studenti, forse perché è il più distante dalla maggior parte delle aule; ovviamente io vado lì… Cammino velocemente, raggiungo il corridoio, svolto e … ODDIO!!!!!!!!!!!!! Kaede è qui!!!!!!!!!! Cioè, è alla macchinetta!!!!!!!! Perché? Perché non sta dormendo in terrazza?! ‘ Perché è febbraio’ mi suggerisce la mia mente… Maledizione, non pensavo di ritrovarmelo davanti all’improvviso, che faccio?! Mi fermo a pensare. Tornare in classe, non se ne parla: è ridicolo, come posso sperare di riuscire a dichiararmi un giorno, se entro nel panico soltanto per essermelo ritrovato davanti all’improvviso?! Cercare di fargli capire qualcosa… no, mi pare fuori luogo, non è il momento giusto, me lo sento… non ho avuto il tempo di prepararmi spiritualmente… Faccio un bel respiro profondo e decido di comportarmi come sempre, ma prima mi concedo qualche altro secondo per osservarlo senza essere visto. CHECCARINO!!!!!!!!! Com’è carina la mia volpe, con quel musetto concentrato mentre digita i pulsanti dopo aver scelto la sua bevanda!!! Chissà cosa vuole bere… Ok, gli sono stato lontano troppo a lungo: faccio due passi (praticamente due salti) e sono da lui. Mi do il mio solito contegno: "Oi stupida volpe…" e mi arriva in risposta il solito: "Hn". Sbircio con noncuranza il bicchiere di plastica bianca che si è chinato a prendere dal vano della macchinetta e mi sembra caffè… evidentemente la mia volpetta addormentata vuole provare a rimanere sveglio!!! Lo mescola e lo beve lentamente, forse è troppo caldo. E io? Dunque, ero venuto qui per prendermi una cioccolata calda… inserisco la monetina, scelgo il pulsante e digito anche che ci voglio una dose doppia di zucchero. E non guardatemi in quel modo, fa freddo, è inverno, gli zuccheri sono importanti… Aspetto un po’, ma dalla macchinetta non giungono segnali di vita. Non dico che scenda il bicchiere con il bastoncino per mescolare, ma già se ronzasse sarebbe un passo avanti, farebbe capire di aver recepito l’ordine del tensai… Invece il nulla. Segnali di vita zero. C’è più vita su Marte. Passa un minuto durante il quale comincio ad innervosirmi, anche perché la kitsune malefica non ha ancora finito il suo dannato caffè e ha anche iniziato ad osservare la scena del tensai sfidato da una stupida macchina!!!!!!!!! "Che hai da guardare?!" gli ringhio all’improvviso. Non c’è niente da fare, è più forte di me: lo amo da impazzire, ma gli salterei alla gola quando fa così!!!!!!!!!!!!! "Hn. Hai premuto male i tasti". "CHECCOSA?! Che cosa stai dicendo?! Stai insinuando che non so digitare i tasti di un idiotissimo distributore?!" grido, sempre più alterato. "Sì". "KITSUNE, NON OSAREEEEEEEEEE!!!!!!! RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTOOOOOOOOO!" lo redarguisco dolcemente. "Sta’ zitto, idiota, vuoi far arrivare qualche professore? Non mi va di essere messo in punizione per colpa tua!". "Nessuno oserebbe punirmi e tanto più quando sono affamato…" borbotto. Cioè, non ho fame, ma avevo davvero voglia di bere qualcosa di caldo…sigh… "Cavolo, se sei rumoroso…" mormora Kaede, con la sua voce meravigliosa… l’ho già detto che ha una voce meravigliosa? Sto per fargli notare che non è bello che consideri rumoroso colui che bisbiglierà al suo orecchio tenere parole d’amore (no, ok, non avrei detto questo, lo so…), diciamo che sto per rimbrottarlo per il poco conto in cui tiene la potenza delle mie corde vocali, che in me è superlativa quanto tutto il resto, quando mi blocco vedendo che la kitsune cerca nella tasca e prende una moneta… È strano, mi sembra quasi di vedere a rallentatore la scena di Kaede che allunga la mano verso la macchinetta, inserisce i soldi e poi con le sue dita affusolate e bianche preme velocemente gli stessi tasti che ho premuto io pochi attimi fa… anche la doppia dose di zucchero… Il distributore funziona: scende il bicchiere e ben presto si riempie di cioccolata calda. Rukawa aspetta che compaia la lucetta verde e prende il bicchiere, voltandosi e porgendomelo. Io resto spiazzato… Non…non avevo capito che fosse per me, pensavo che volesse bere qualcos’altro… Ho quasi paura di stare fraintendendo tutto e di fare una figuraccia, quindi gli chiedo: " Per me, kitsune?". "Hn". Rukawa non fa qualche battutaccia, si limita ad annuire, sembra tranquillo. Be’, lui E’ tranquillo… Allungo una mano per prendere il bicchiere dalle sue mani e nel farlo sfioro la sua pelle… è tiepida e morbida… lo guardo negli occhi e gli sorrido. Non uno dei miei ghigni inquietanti da tensai, gli sorrido come faccio quando sono felice, come avrei voluto e forse dovuto fare prima con lui. Farlo sentire circondato dal mio affetto. "Grazie, kitsune!" gli dico, contento. Lui sembra quasi sorpreso, non so se dal mio tono, dalla mia espressione o magari dal mio sguardo ( oddio, che lo stia spogliando con gli occhi?! No, non ho pensieri hentai, insomma!), ma inclina la sua adorabile testolina e sembra studiarmi per qualche secondo, prima di voltarsi e incamminarsi per il corridoio. Eheheheheheh… Forse crede che non abbia sentito il suo "Di niente" ma invece l’ho colto benissimo!!! Osservo la sua figura finché posso, finché non sparisce dietro l’angolo, e me ne resto con questo bicchiere in mano e con il sorriso sulla faccia. Se camminassi probabilmente mi solleverei da terra… Inizio a bere la cioccolata e mi sembra più buona del solito, non la solita mezza schifezza che rifila questo aggeggio… com’è che viene spesso chiamata? Nettare degli dei… ah, verissimo… ed ancora più vero visto che l’ho ricevuta dalle dolci manine di Rukawa e… Oddio… oddio…ODDIOOOOOOOOOOO! (*) Rimango immobile per qualche istante, quasi in stato di shock, e poi inizio a correre verso la mia aula per comunicare a Yohei quello che è appena successo!! Credo di travolgere una mezza dozzina di persone nella mia corsa, ma questa è la giusta sorte per chi si mette sulla strada del tensai! Ecco la porta dell’aula… spero che non ci sia qualche deficiente che ha deciso di rimanere in classe… "YOHEI!!!" il mio grido praticamente scuote i vetri… Lui sobbalza, guardandomi stupito. "Hanamichi, ma cosa urli?! Mi hai fatto prendere un colpo…". Mi porto davanti a lui: "Lo vedi questo?". "E’ un bicchiere di plastica…ormai vuoto per di più" scherza lui, osservandolo senza molta curiosità. "No, non è solo questo… Prima ero davanti a quel distributore, no, è meglio se ti racconto dall’inizio… stavo per arrivare davanti a quella maledetta macchina frega-monete quando ho visto che c’era Rukawa, sono stato un po’ indeciso ma poi mi sono avvicinato e… insomma, volevo una cioccolata calda, capisci? Ho messo la moneta e ho premuto i tasti, ma niente, quel coso sembrava morto, allora la kitsune mi ha dato del do’aho e abbiamo iniziato a discutere, quando d’un tratto, senza dir niente, senza preavviso, Rukawa ha selezionato lui, con una sua monetina, la cioccolata calda e mi ha porto il bicchiere, che è questo che tengo in mano… si è anche ricordato che la volevo molto dolce. E poi si è allontanato, per tornare in classe, credo, e non è che abbia detto molto, ma non è questo il punto, il punto è che Rukawa mi ha offerto questa cioccolata!!!" mi fermo per riprendere fiato, perché ho finito la riserva d’aria, e poi voglio vedere che effetto sta facendo sul mio amico il mio resoconto… magari un po’ confuso, è vero, ma fin troppo comprensibile per lo stato di agitazione con cui l’ho raccontato! Yohei mi fissa per lunghi attimi carichi di suspance, immobile, completamente muto… poi mi accorgo che sta per parlare… e infatti apre la bocca e mi dice: "Allora?". Come ‘‘allora’’?! CHE VUOL DIRE ‘ALLORA’?! "Oi, sei scemo?" gli chiedo bruscamente, alterandomi non poco. "No, voglio dire… è stato gentile, ma non capisco che hai da esaltarti tanto… forse, anzi, hai perso una occasione per iniziare a parlarci seriamente invece di…". Lo interrompo prima che continui perché mi è chiaro che non ha capito: "Yohei, aspetta, segui il mio discorso…Rukawa mi ha offerto la cioccolata calda, lo hai capito ?! Oggi è il 14 febbraio e lui mi ha offerto della cioccolata…- guardo estatico il bicchiere, già immaginandomelo sulla mia scrivania- … questo ovviamente non lo butterò mai! Anzi… secondo te potrei lasciarlo così o devo lavarlo per forza?" no, perché se lo trova mia madre lo lava di sicuro! "Lo sapevo, quel bicchiere diventerà un feticcio…" Yohei scuote il capo, fingendo sconforto, ma io sono pronto a ribattere: " Ma quale feticcio… ok, lo lavo, messaggio ricevuto, ma non è questo l’importante: l’importante è che lui si è preso il disturbo di offrirmi qualcosa, le nostre dita si sono sfiorate!! È un buon segno, non credi?" concludo, senza celare il mio entusiasmo. Il mio amico si siede sul banco, visibilmente pensieroso, e mi dice: "Non lo so… secondo te Rukawa sa che oggi è San Valentino?". La sua domanda mi meraviglia e mi irrita un po’ : "Va bene che è una volpetta addormentata, ma non fino a questo punto… Se non altro, si sarà accorto di avere l’armadietto pieno di bigliettini e di cioccolata, no?". "Mah, il suo armadietto è sempre pieno di cose simili. Però… sì, pensandoci, è un buon segno effettivamente… forse è arrivato il momento giusto per farti avanti, che ne dici?" propone Yohei, con un sorriso di incoraggiamento. Io mi siedo al banco, ci penso un po’ e poi dico: "A marzo". "Marzo?!". "Sì, il 14 marzo, per il White Day". "Ma manca un mese!!" protesta Yohei. "Sì, lo so… senti, io mi devo preparare spiritualmente, devo preparare una strategia per catturare la volpe e devo pensarci bene!!! Non posso permettermi di starmene impalato davanti a lui, tutto rosso in faccia, a guardarmi le scarpe e a balbettare come un deficiente…non stavolta, non con lui! Non con Rukawa!!!!" gli spiego, accalorandomi. Yohei ridacchia, mentre prende una sedia e ci si siede a cavalcioni, appoggiando poi le braccia sul bordo dello schienale: "Certo, la scena che hai descritto mi sa di già visto…". Io faccio una smorfia: "Ecco, appunto… se dovessi fare così anche con lui, dopo andrei a gettarmi in mare…". Ma, evidentemente non l’ho del tutto convinto: "Però… non è comunque un po’ troppo tempo? E se si facesse avanti qualcun altro, prima di te?". "Veglierò sul mio volpino, io, cosa credi?!- scatto, parlando con decisone! Figuriamoci se permetterò a qualcuno di avvicinarglisi!- E poi… stavolta è diverso, Yohei: lui è la persona giusta, anzi, l’unica possibile, e alla fine staremo insieme!!". Mi volto verso la finestra per guardare un po’ il colore del cielo e rilassarmi… mi ricorda i suoi occhi e mi infonde buon umore: a marzo la volpe sarà mia, non ci sono dubbi!!!
Fine della prima parte (continua ^^)
(*) Doverosa citazione dai "Basketmen" di Greta ^^ Come preannunciato, una storia semplice, breve e senza avvenimenti particolari. A volte anche io ne sento il bisogno. A volte…
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