Doppio colore per il titolo di questa one-shot (slegata da quanto ho scritto finora…): come si può vedere la prima e l’ultima lettera del più classico degli auguri di Capodanno sono una H e una R…HR…HanaRu!!!!! HanaRu Forever!!!!! ^_^ Io non amo molto questa festa, ma il primo gennaio è comunque il compleanno del mio Rukawa e anche solo per questo vale la pena di scrivere una minific…E comunque un augurio di buon anno nuovo alle mie amiche, a Calipso, a Greta, a Ria, ad Angie, a cui dedico anche questa breve storia…ah, me l’ha ispirata una doujinshi del circolo Tee2 book, uno dei miei circoli preferiti di HanaRu…

 

Happy new yeaR

 

di Nausicaa

 

 

Oggi è il primo giorno dell’anno…sì, insomma, è il primo gennaio ed è festa. E allora perché perfino in questa giornata devo avere intorno i compagni di squadra dello Shohoku?! Colpa del Gorilla…

Ha fatto fare una catena telefonica per invitare la squadra ad andare tutti insieme al tempio…lasciando intendere tra le righe che non era un invito ma un ordine!!!! La cosa mi urta non poco visto che avevo altri programmi per oggi!!!!

Invece così me li ritrovo tutti intorno!

Mentre fingo di concentrarmi, sbircio la mia nemesi che se ne sta pacifico e tranquillo poco distante da me e sento la solita sensazione di nervosismo alla bocca dello stomaco!!! La situazione ormai è insopportabile agli allenamenti… Avevo deciso di parlargli, oggi, ma non potrò farlo fino a che non se ne saranno andati per i fatti loro tutti i nostri compagni…

Cerco, con un sospiro, di concentrarmi per davvero, di pensare che è iniziato un nuovo anno e che ho tante aspettative, tanti sogni da realizzare e che, perché no?, questa potrebbe essere la volta giusta!!!

Vorrei rendere mia madre orgogliosa di me, vorrei che mi ritenessero un giocatore valido ed affidabile, vorrei che i professori non mi guardassero sempre pensando che prima o poi finirò in galera…vorrei finalmente poter vivere l’amore, dopo 50 rifiuti non mi pare strano desiderarlo!!! Troppe cose? Forse sì…

Ma io sono il tensai Sakuragi e mi sono ripromesso tanto tempo fa di non abbattermi mai, qualunque cosa possa succedere!!! E non è sempre facile mantenere questa promessa, non lo è affatto, ma quando un uomo promette una cosa poi deve mantenerla, vero?

Rialzo gli occhi, per notare che anche i miei compagni sembrano affidare al freddo vento invernale i loro desideri e le loro aspirazioni, come ho fatto io; anche se poi il mio sogno più grande non l’ho formulato…

Mi volto e vedo che solo Rukawa guarda dritto avanti a sé, con sguardo indecifrabile…mah, lui fa affidamento solo su se stesso, non ce lo vedo a meditare sui propri sogni per l’anno nuovo e magari se ne sta lì a pensare quanto siamo cretini noi che lo facciamo!!!

Di nuovo provo una stretta dolorosa allo stomaco!!!

Ripetiamo i gesti che si compiono ad ogni capodanno qui al tempio: offrire la monetina, tirare il campanello per farlo suonare…qualcuno chiede se sia il caso di pescare dal cesto le predizioni per il nuovo anno, ma Akagi dice di no!!! Sia mai che qualcuno tirasse fuori qualche predizione disastrosa!!! Ehm…perché mi guarda nel dirlo?! Vabbe’, lasciamo stare…

Ormai abbiamo portato a termine i riti della tradizione e ci allontaniamo tornando a bisbigliare fra di noi; per un po’ rimaniamo tutti di fronte al tempio a chiacchierare e credo quasi che ormai il gruppo stia per sciogliersi, quando d’improvviso Ayako si volta verso Rukawa con un gran sorriso e gli dice: "Ru, ma oggi non è il tuo compleanno?!" con l’aria di chi lo sa benissimo e fa una domanda retorica.

Si alza un brusio.

"Davvero?".

"Ma dai…".

"Che forza essere nati in un giorno di festa!!".

Dannato volpino, come è così tipicamente suo essere nato il primo giorno dell’anno!!! Scommetto che, se cercassi in un archivio un giornale di allora, verrebbe fuori che la dannata kitsune è stata il primo nato del Giappone per quell’anno…

Ma allo stesso tempo, mentre penso queste cose, non posso fare a meno di guardarlo con la coda dell’occhio. È appena un po’ stupito che sia venuto fuori il discorso, ma niente di più…

"Se lo avessimo saputo prima, ti avremmo fatto un regalo" sento dire da Kogure, che sembra quasi scusarsi per questo.

Mi sembra che Rukawa stia per dire qualcosa, probabilmente che non gli importa, ma viene preceduto da Miyagi che si mette in mezzo.

"Aspetta, Kogure: siamo ancora in tempo!!! Tieni, Rukawa, e tanti auguri di buon compleanno!!" e, detto questo, si toglie dalla testa il berretto di lana che lo riparava dal freddo e lo sistema sui morbidi capelli neri del volpino.

Il gesto di Miyagi scatena l’entusiasmo generale, tutti esclamano che è una gran trovata!!!

"Ehi, anche io ho qualcosa da regalarti!!! Buon compleanno, Rukawa!!" si fa avanti Mitsui, avvolgendo la kitsune artica nell’ampia sciarpa che fino a pochi secondi fa era arrotolata attorno al collo del nostro ex-teppista.

"Per te, Rukawa, e di nuovo ti auguro un buon compleanno…" sorride Megane-kun, porgendogli i suoi guanti con dei gatti stampati sopra, anzi spingendolo ad indossarli subito.

"Uhm…non ho molto con me- medita il Gorilla- Ma ho questo taccuino sportivo per annotare i risultati degli allenamenti e so che ne farai buon uso" conclude il capitano. E così il taccuino finisce in una delle tasche del giaccone di uno stupitissimo volpino…eh, sì, avete capito bene!!!! Rukawa non ha il solito viso impassibile, in questo momento: è stupito, quasi allibito, ma io percepisco che si tratta di uno stupore piacevole…

Le riserve della squadra si organizzano come possono e mettono insieme una penna, un manga, uno snack… anche queste cose finiscono fra le mani della volpe sempre più interdetta…ma manca ancora Ayako…

"Accidenti! Non ho niente che possa andare bene per un ragazzo!!! Ru, ricordami che ti devo una torta!!!!" ride, scherzando con lui; credo che, nel suo modo pragmatico di manager, lo consideri un amico. Forse perché si conoscono dalle medie.

Poi, una voce improvvisa.

"Sakuragi, e tu non gli regali niente?".

Maledizione!!! Hanno tanta voglia di fare gli spiritosi, eh?! E ora tutti gli occhi sono puntati su di me con la loro stupida aria di aspettativa!!! Ma cosa si aspettano?! Grrr…devo assolutamente reagire e fare qualcosa!!!

Noto un po’ di foglie secche a terra, qui nel giardino del tempio, e senza riflettere, imbarazzato e innervosito, mi chino ad afferrarne una manciata; i miei compagni di squadra mi osservano con tanto d’occhi, non capendo le mie intenzioni.

Ma io lo so cosa voglio fare: mi avvicino a grandi passi a Rukawa e infilo le foglie nel cappuccio del suo giaccone, senza una parola.

Il risultato è che mi becco una sventagliata di Ayako per la mia maleducazione, i rimbrotti di tutta la squadra e l’occhiata gelida della volpe polare mentre si affetta a pulire il suo cappuccio !!!!

E io li incasso, per una volta, e non protesto perché a questo punto non vedo l’ora che se ne vadano tutti…Per favore, andate via!!!!

Perché?

È per uno dei miei desideri…quello più importante…

 

 

Mi ero scordato che Ayako sapesse che oggi, primo gennaio, è il mio compleanno; non mi aspettavo davvero che lo dicesse davanti a tutti, né di ricevere i loro auguri… per me è quasi strano, è da tanto tempo che l’unico a ricordarsi del mio compleanno è mio padre.

A dire il vero, l’ho sempre vissuto come un giorno qualsiasi: non ho mai fatto una festa, neanche da piccolo…chi avrei dovuto invitare? E chi si sarebbe mai sognato di accettare l’invito del bambino più introverso della scuola? A pensarci bene, credo che i miei compagni di classe neanche lo sapessero quando sono nato…

Ayako deve averlo letto nel modulo di iscrizione al club di basket, visto che non sono stato certo io a dirglielo!

E anche quest’anno il mio compleanno sarebbe scivolato via come acqua sul vetro, come un giorno qualunque, anzi pure un po’ noioso senza la scuola e gli allenamenti, se il capitano Akagi non ci avesse ordinato di recarci tutti insieme al tempio. Intendiamoci, io da solo non ci avrei mai pensato, me ne sarei rimasto al caldo, in casa…però…però mi attirava l’idea di fare qualcosa di diverso…quello che non avrei mai pensato è che mi sarei ritrovato sommerso dai regali dei miei solleciti compagni di squadra, che, divertiti e contenti, mi donano qualcosa di loro non avendomi comprato niente… e mi riempiono di auguri…e io sono confuso e stupito, perché davvero faccio fatica a crederci!! Io sono la fredda kitsune, no? Sono l’asso dello Shohoku, ma sono anche quello a cui viene ripetuto spesso e volentieri che non sa fare gioco di squadra! Io con loro parlo pochissimo, solo il minimo per non essere maleducato e non ho risparmiato insulti se ritenevo di doverli dire!!! E, invece, eccoli qua che mi fanno gli auguri, sorridenti e che si privano di qualcosa per darla a me e lo fanno con allegria…come se fossero miei amici…

Ero uscito di casa con il solo giaccone e ora ci tornerò completo di berretto, sciarpa, guanti…e con le tasche piene di un taccuino, di una penna, di un manga, di uno snack…e Ayako dice che mi deve una torta…

Sono stordito. E spiazzato. E confuso.

Ma sono contento.

Non lo so, non mi era mai capitato niente del genere, ma ora che è successo sono contento e mi sento bene e la giornata mi sembra un po’ meno fredda…

Eppure, in tutto questo non mi sfugge che il do’aho si è tenuto in disparte. È da quando ci siamo radunati che si comporta in modo strano…non ha ancora iniziato con le sue irritanti tirate megalomani o con le sue accuse contro di me, ma in compenso mi fissa credendo che io non me ne accorga.

Sulle prime non ci ho fatto caso, ma con il passare dei minuti sentivo sempre più spesso uno sguardo fisso su di me…mi voltavo appena e vedevo che era lui. Mi chiedo un po’ stancamente cosa voglia, quale sia il problema adesso…la Akagi? La mia bravura? Le mie fan? O ha trovato qualche nuovo motivo per darmi addosso? Hn…

Io non sono tipo da esprimere desideri per il nuovo anno o da pescare predizioni e magari crederci, ma una cosa la spero di cuore: che ci sia un cambiamento nel suo modo di fare… perché mi diverto troppo a fare a pugni con lui, a punzecchiarlo con i miei ‘do’aho’ e ad assistere alle sue esplosioni di rabbia, ma a volte mi sembra che mi guardi in un modo intenso vicino all’odio e non ne capisco il motivo… e non capisco perché, quando ci ripenso, mi resti dentro un fastidio…o più di un fastidio, un dolore di fondo…

Insomma, vorrei che continuassimo a menarci, anche, ma che lui la smettesse di credere che la mia venuta al mondo sia stata finalizzata per dargli ai nervi!!!

Qualcuno gli fa notare che non mi ha fatto gli auguri e che non mi ha dato niente in regalo e io non faccio in tempo a dirgli che da lui non voglio nulla che il do’aho raccoglie un mucchio di foglie secche da terra per infilarle con malagrazia nel cappuccio del mio giaccone!!!!

IDIOTA!!!!!

Dannatissimo idiota!!!!

Ma non mi spreco neanche a dirglielo, mi limito a guardarlo gelidamente, sperando neanche tanto segretamente di ghiacciarlo davvero, mentre mi tolgo per un attimo il giaccone per pulirlo. Ma il do’aho continua a comportarsi in modo strano…

Non grida i suoi vari ‘baka kitsune’ e simili, non reagisce ai rimproveri del resto della squadra per il suo comportamento: se ne resta fermo, guardandoli biecamente. Alla fine, dopo un po’, il nostro gruppo si scioglie.

Ricevo gli ultimi, rinnovati auguri prima che gli altri giocatori dello Shohoku si disperdano chi per tornare a casa e chi per andare in giro; mi accorgo che Ayako viene affiancata da Miyagi e che Mitsui e Kogure vanno nella stessa direzione…

Io rimango indietro, cammino lentamente perché non ho fretta di tornare nella mia casa vuota, preferisco arrivarci con calma; se infilo le mani nelle tasche posso toccare gli oggetti che mi hanno regalato i miei compagni di squadra…

"Rukawa!".

Mi blocco, sorpreso di sentirmi chiamare da Sakuragi! Non mi ero accorto che si fosse attardato anche lui nel vialetto del tempio; mi volto verso di lui e vedo che ha un’espressione strana…sembra imbarazzato e nervoso, ma non alterato come suo solito. Fa qualche passo verso di me.

"Che cosa c’è?" chiedo con la mia solita voce indifferente, che nasconde la mia curiosità.

Incredibilmente lo vedo arrossire!!! E poi cammina fino a portarsi di fronte a me, a pochi centimetri da me; mette una mano nella tasca del suo giaccone e ne estrae un pacchettino ben confezionato, con la carta colorata e il nastro dorato dei regali…e poi me lo porge!!!!

Cosa?!

Guardo attonito il regalo che lui continua a tenere sotto il mio naso e noto anche un’etichetta colorata con su scritto ‘per Rukawa’…e poi alzo i miei occhi per fissare i suoi.

Ormai la sua faccia è rossissima per l’imbarazzo, il do’aho si deve schiarire la voce per dirmi: "Buon compleanno, kitsune…è per te…".

Lo sapeva!!

Sapeva che oggi è il mio compleanno… è stato l’unico a saperlo e a venire qui con un regalo da darmi, proprio lui!!! Ma perché?

"Come hai fatto a sapere la mia data di nascita? Te l’ha detto Ayako?" non posso fare a meno di chiedere, mentre prendo il pacchettino dalle sue mani.

"No…io…l’ho scoperto da solo…- sbaglio o gli trema un po’ la voce?- Ho letto il tuo modulo di iscrizione al club di basket, con i tuoi dati…".

Io alzo un sopracciglio e forse lui lo prende come una critica per la violazione della mia privacy, perché si affretta a spiegarmi: "Volevo sapere qualcosa di te…non sapevo come altro fare…".

"Potevi chiedere a me" replico io, ma non perché la cosa mi dia fastidio.

Hanamichi abbassa per un attimo gli occhi: "Non credevo volessi parlare con me…". Era davvero dispiacere quello che ho avvertito nella sua voce?! Il suo atteggiamento è così completamente diverso ora che siamo soli…

Sento che il mio viso si distende, che tutto il mio essere si rilassa e non sta più sulla difensiva.

"E perché volevi sapere qualcosa di me?" gli chiedo con un tono che non sapevo di avere: velato di curiosità e di qualcosa di più…

il do’aho si morde le labbra, mi sembra che faccia uno sforzo per continuare a sostenere il mio sguardo, ma ci riesce e mi dice: "Perché mi piaci tanto".

Eh?!

Gli piaccio?! IO?!

Ripenso alle liti, alle risse, al suo gridarmi che non sopportava di essere ignorato, che me l’avrebbe fatta vedere e mi rendo conto…di non aver capito niente per tutto questo tempo!!!! Ricordo quel suo rivolgersi a me anche quando non ce ne sarebbe stato bisogno, i suoi sguardi brucianti di un sentimento che avevo scambiato per odio…

"Ti piaccio?" domando, a voce bassa, senza nascondere di essere ancora sotto shock per la rivelazione.

Lui alza una mano e la poggia lentamente sulla mia guancia fredda, con timidezza, forse temendo che io mi sposti. Ma non ho nessuna intenzione di scostarmi, non ora che questo calore si diffonde sul mio viso...

Vedendo che non reagisco male, Hanamichi si rilassa, azzarda un sorriso, uno dei suoi più caldi ed aperti, mi dice: "Sono…innamorato di te…" e rimane in attesa, ansioso, speranzoso, emozionato, mentre io interrogo me stesso e ripercorro con la mente tutti i mesi che abbiamo trascorso insieme da quando ci siamo conosciuti, tutti i fatti e i misfatti di questo do’aho casinista e confusionario, attaccabrighe e anche un po’ violento, ma mai cattivo.

Mi piace? Sì, mi piace…

Ripenso al dolore sordo che avvertivo quando si scagliava contro di me e io non ne capivo il vero motivo, al mio volerlo scuotere quando capivo che si stava agitando troppo durante una partita.

"Mi vuoi almeno un po’ di bene?" mi chiede all’improvviso Hanamichi, esitante, mettendo da parte l’orgoglio per me, domandando esplicitamente il mio affetto. Non so immaginare quanto debba essergli costato…e forse attende pure con paura la mia risposta…

E io, per una volta nella mia vita, agisco d’istinto: mi lascio andare contro di lui, appoggiando la testa sulla sua spalla e respirando sul suo collo.

"Te ne voglio più di un po’…" gli mormoro e quando le sue braccia mi cingono la vita e mi stringono con tutta la loro forza (e ne ha tanta, di forza, questo do’aho…) mi sembra che finalmente sia tutto a posto e che ogni cosa si sia magicamente ricomposta.

"Sono davvero innamorato di te, kitsune…dammi la possibilità di dimostrartelo…" e la sua voce è ancora emozionata, ma di un’emozione allegra e leggera stavolta, mentre mi parla stringendomi fra le braccia.

Non ho mai tentennato davanti ad una decisione da prendere e ho sempre saputo di fare la scelta giusta: è così anche stavolta e ne ho la conferma quando annuisco e lui mi alza il viso per poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.

Dopo ci guardiamo un po’ storditi, con ancora addosso il sapore del nostro primo bacio; poi Hanamichi si scuote, mi rivolge un sorriso raggiante, mi circonda le spalle con un braccio attirandomi a sé.

"Vuoi trascorrere la giornata con me, kitsune?" dice con allegria ed entusiasmo.

"Sì…" ancora una volta do il mio assenso…

"Sai, per farti abituare!" ride lui, felice.

"A cosa?" domando stupito.

"Alla presenza del tensai al tuo fianco!! D’ora in poi passerai tutti i giorni con me!!! Non ti lascerò più andare!!" continua a ridere lui e per darmene una dimostrazione pratica accentua la sua stretta.

Io lo guardo e gli sorrido.

"Non credo che sarà un problema abituarmi, do’aho…" gli mormoro gentilmente, prima che lui prema nuovamente le sue labbra sulle mie…

 

 

Fine ^^