Le frasi tra gli asterischi sono i pensieri dei personaggi, quelle tra
parentesi i miei commenti!
Hanamichi's history
di Eshtar 80
Parte 2/10
The
Truth
La testa mi fa un male cane. Mi sento rilassato, non mi voglio muovere. Dove
sono? Cosa è successo? Sento il rumore di una porta che si apre. Voci. Sono
i miei amici. Quello che parla ora però non lo conosco...
"Il motivo per cui il ragazzo è stato male è da associarsi allo
stress e alla stanchezza. Con un giro di telefonate ho saputo che le sue
giornate sono eccessivamente stancanti. Mangia poco e dorme circa 4 ore per
notte. E poi la fatica. Far coincidere scuola, lavoro e parecchie ore di
basket..."
"Parecchie?? Ma ci alleniamo solo un qualche ora al pomeriggio!"
disse Akagi, punto sul vivo perché si sentiva in parte responsabile del
tracollo di Hanamichi.
"Già, ma dei suoi amici mi hanno detto che fa degli allenamenti
supplementari la notte, da mezzanotte alle 3 del mattino circa."
Rimasero tutti a bocca aperta, stupefatti.
Scuola, lavoro e allenamenti. E se c'era bisogno di lui, non si tirava mai
indietro....
Hanamichi, nello stato di dormi veglia in cui si trovava, avrebbe voluto
urlare. Urlare a quel dottorino (ormai era certo che lo fosse) di farsi gli
affari suoi, che quella era la sua vita, gli andava bene così e riusciva a
gestirla alla grande. Voleva urlare a tutti di andarsene, perché ore che
loro conoscevano i suoi segreti si sentiva imbarazzato e a disagio.
Quando il dottore uscì, nella stanza piombò il silenzio. La prima a
parlare fu Haruko: "Forse potremmo fare qualcosa per lui. Se ha dei
problemi possiamo aiutarlo tutti insieme, lui si è sempre fatto in 4 per
noi" disse, con le lacrime agli occhi e il magone.
*Haru chan si sta preoccupando per me... ma allora... perché non provo
nulla? Nemmeno un moto di gioia?*
"No". Era la voce di Rukawa.
*C'è pure lui! Nooooooooo! Adesso anche lui sa tutto... Vorrei sprofondare
sotto un metro di terra!*
Le voci si accavallarono una sopra l'altra, tutti a inveire contro la
freddezza del kitsune.
"Smettetela, ha ragione". Sta volta era Yohei a parlare.
"Hana kun è molto orgoglioso ed è per questo che non ha mai
fatto parola con nessuno dei suoi problemi. Se scoprisse che sappiamo
tutto... si sentirebbe umiliato" disse, stringendo i pugni. Hanamichi,
il suo miglior amico, gli aveva tenuto nascosto qualcosa....
"Ma è vero che sua madre è all'ospedale?"
"Certo, altrimenti perchè credi che lavorerebbe?"
"Già, ma gli allenamenti notturni se li poteva evitare"
"Con Rukawa che lo sfotte ogni giorno?"
"..."
Mentre gli altri discutevano concitatamente sul da farsi, il kitsune
guardava Hanamichi. *E' forte. I miei sono quello che sono, mi lasciano
sempre da solo, ma non saprei nemmeno da che parte iniziare per mantenermi
con le mie sole forze.. E lui mantiene anche sua madre.. Cosa posso fare per
lui?*
"Ehi, pensate che ci lasceranno qui anche dopo l'orario di visite?
Magari non gli facciamo capire che sappiamo tutto e fingiamo di credere alla
scusa che si inventerà, ma almeno saremo qui quando si riprende. Che ne
dite?"
"Ok"
"Per me va bene"
"Ehi, che ore sono?"
"Le 17.45"
*Cooooosa? Devo andare a lavorooooo! Sono in ritardoooo!* Mi alzo di scatto.
Tutti si girano. Mi guardano e io non so che dire. Poi sorrido: "Grazie
per essermi rimasti vicino. Sto bene. Ora devo andare però".
Mi stacco la flebo dal braccio *Ahi!!!*, mi metto a sedere, infilo le scarpe
e mi alzo. La testa mi gira per un attimo ma conficco le unghie nel palmo
della mano; il dolore mi aiuterà a resistere, a non svenire di nuovo... Poi
me lo trovo davanti. Il kitsune.
"Dove credi di andare" - sguardo omicida.
"Ho un impegno urgente, devo... fare una commissione per una vicina di
casa" *Ehi! Ma perché gli sto dando delle spiegazioni? No no no! Se
faccio così mi frego da solo, devo comportarmi come sempre, quindi....*
"E poi a te che frega, baka kitsune?!" - tono incazzato e
strafottente.
"Tu non vai da nessuna parte" - sguardo furente.
*Cavolo vuole Rukawa?! Ehi! Ma sta mostrando dei sentimenti!!! Se non fosse
che lui sa TUTTO di me lo avrei già preso in giro per questa sua...
dimostrazione di INTERESSE nei miei confronti?!?!?*
Mi posa le mani sulle spalle e mi costringe ad arretrare. Questo è troppo.
Guardo l'orologio; sono in ritardo e se perdo questo lavoro... che diavolo
faccio? Idea!!!
"Hnnn...." mugolo, e mi poso una mano sul ventre.
"Che c'è?" mi chiede sto baka, che a stento dissimula la
preoccupazione che prova.
"Io... non mi sento.. be-bene... devo andare ai servizi... Yohei, mi
accompagni? Almeno il kitsune è tranquillo" ironizzo io.
"Ok" dice Yohei, cingendomi la vita con un per sorreggermi. Prima
di uscire mi volto e sorrido e... che sguardo fa la volpe?!? Sembra quasi...
GELOSIA! Mi sa che la stanchezza mi fa vedere delle cose veramente
assurde...
*Stupido, stupido, stupido! Non potevo accompagnarti io? Ma no, devi andare
col tuo amico.. e guarda come ti abbraccia! Potessi farlo io... ma no, per
te io sono solo "baka kitsune" o "volpe spelacchiata"...
Ehi, ma che pensieri sto facendo? Devo pensare a te, ora, alla tua salute...
Ma mi ritrovo ad accarezzare il letto dove hai dormito... è ancora caldo...
sento il tuo odore... Se fossi solo affonderei il viso nel cuscino per
potermi imprimere meglio questo profumo nella mente, per inebriarmi di
te.....*
Quando finalmente siamo lontani dagli altri mi fermo, mi slego
dall'abbraccio di Yohei (che tra l'altro fa una smorfia che non capisco...
sembra quasi dispiaciuto) e lo guardo negli occhi.
"So che sapete. Ero sveglio quando quel dottore vi ha spiattellato
tutta la mia vita."
Yohei è scioccato, imbarazzato.
Infine mi chiede: "Perché? ... Perché non mi hai detto nulla? Non ti
fidi neppure di me?"
"Certo che mi fido" gli dico sorridendo " sei il mio migliore
amico, ma questi problemi devo risolverli da solo. Mi spiace." Mi fermo
e lo osservo, poi riprendo: "Se mi vuoi essere d'aiuto (e i tuoi occhi
mi dicono che è così) allora lasciami andare. Devo lavorare. E'
importante. Devo mantenere me e mia madre e la sua malattia si è anche
aggravata.. Ha bisogno di cure più specialistiche e io..."
Inizio a singhiozzare. Perfetto! E come temo Yohei si agita, è visibilmente
preoccupato. Cerco di tranquillizzarmi, fermo le lacrime.
"No, tranquillo.. è stato solo un attimo di sconforto, tutto qui. Ora
sto bene.. veramente" e cerco di fare un sorriso radioso e anche se non
mi riesce bene lui mi sorride di rimando lo stesso. "Ti prego, non dire
agli altri che so. Si sentirebbero in imbarazzo e io pure... Di loro che ti
ho fregato, che ti ho pestato,,, anzi! Idea da grande tensai (quale sono!):
di che ti ho chiesto di prendere qualcosa da bere e che quando sei tornato
io non c'ero più." Ora sorrido veramente, compiaciuto dell'idea
geniale che ho avuto, ma il sorriso dura poco. Yohei non sorride, si fa
triste... ma poi fa spallucce e accetta. "Grazie! Tu sei veramente il
mio miglio amico!" guardo l'orologio " ma ora devo scappare. Ciao!
E arigatou!". Faccio un cenno con la mano e corro via.
Yohei torna indietro...
"Dov'è Hanamichi?"
"Scappato. Mi ha chiesto una coca, sono andato a prendergliela ma
quando sono tornato lui non c'era più".
"Ah sì?" dice una voce tagliente come una lama. Rukawa. "E
la lattina.. che fine ha fatto?".
Yohei si imbarazza, balbetta qualche bugia, poi china la testa.
Nessuno dice più nulla. Tutti hanno capito. Ma il kitsune ha ancora un asso
nella manica, se lo era tenuto proprio per casi come questo.
Si alza, esce dalla stanza e va alla ricerca del dottore che sapeva tante
cose di Hanamichi... il SUO Hanamichi...
"Eccomi, e scusi il ritardo!". Sorrido a forza, le gambe ancora
instabili. Mi passo una mano tra i capelli, rossi come il fuoco, e prego Dio
(se un Dio esiste) che non mi licenzi.
"Lavori qui per mantenere anche tua madre, vero?"
Lo fisso un po' stupito. Qui tutti sembrano sapere tutto di me. E rispondo.
"Si." Secco, sincero, diretto. Il proprietario del locale mi fissa
e poi mi porge un foglietto.
"Cercano un lavoratore in pianta stabile e pagano bene. Il telefono è
là, prendi un appuntamento per fare una prova. Gli ho già dato le mie
raccomandazioni. Qui non c'è più bisogno di te".
Sorrido. Mi sta aiutando anche se potrebbe limitarsi a darmi il benservito.
Telefono. Mi reco nel posto che mi è stato detto. Faccio la serata di
prova. Accettano. Ora sono un barman! (lavoro in nero, dato che sono
minorenne, ma fa lo stesso). Orario: 17.30 (aaargh, dovrò VOLARE finiti gli
allenamenti) fino alle 03.00 (addio allenamenti notturni). Lì ho conosciuto
un ragazzo, fa il meccanico e ha bisogno di una mano. Paga bene anche lui e
io ho un disperato bisogno di soldi. Dalle 3.30 fino alle 5.30 farò
l'assistente meccanico. Dormirò un'oretta (mezzora la perderò per andare a
casa), ma va bene. Mia mamma non avrà più nulla di cui preoccuparsi. *Ho
lavorato parecchio, ma mi hanno fatto smontare prima perché era il primo
giorno... meglio così... sono stanco ma il canestro mi manca...
Ma sì, vado a giocare al campetto segreto!*
Owari seconda parte
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