Green Eyes

parte VI

di Chanel


cap 6 una semplice scusa

 

 

Per Walter non era facile riuscire a lavorare con gli occhi di tutti puntati perennemente addosso. Disprezzo, invidia, perfino lascivia, i sentimenti si susseguivano parecchi e repentini negli occhi dei colleghi, o meglio, sottoposti del novello maggiordomo Walter Cumm Dollneaz.

A nessuno andava giù l’idea che un bambino desse loro degli ordini, sarebbe stato diverso se al suo posto ci fosse stato un uomo maturo, ma un ragazzino pubescente proprio no! Così il resto della servitù tentò di farlo sentire a disagio. Volevano organizzare un paio di “scherzi cattivi” a suo discapito, tipo mettergli la colla sulla sedia o qualche spezia disgustosa nella sua cena.

<-È un bambino-malignavano fra loro -Scoppierà in lacrime e fuggirà da qui immediatamente!-

Ma la loro invettiva si fermò ad un’unica umiliante volta:il pomeriggio in cui conobbe Alucard, Walter ricevette da Lord Arthur il compito di ordinare al cuoco cosa cucinare per cena. Mentre attraversava dedali di corridoi diretto verso le cucine, passò davanti ad uno sparuto gruppetto, quattro persone fra guardie e cameriere affaccendati in tutto tranne che pulire e vigilare. Si zittirono di colpo appena videro il giovane maggiordomo. Appena li superò, Walter intuì solo alcune parole del discorso fra le quali spiccavano “frocetto” e “donnicciola”  coronati da una risatina per nulla trattenuta. Fu solo un secondo e Walter torceva dolorosamente il braccio del malcapitato che evidentemente non sapeva trattenere i propri giudizi sulle altre persone.

-Potrei spezzarti prima questo braccio, poi l’altro e se ne avessi voglia anche le gambe…-

La sua voce era solo un sussurro, ma suonava come una granata…

-…ma sarò magnanimo e mi limiterò solo a licenziarti-

Lasciò andare il braccio.

Il terrore aveva invaso quel corridoio e il sangue si gelò nelle vene di tutti i presenti quando Walter li guardò con gli occhi di un serpente…

-Quanto a voi, potete dimenticarvi lo stipendio per i prossimi tre mesi-

Si voltò come per andarsene ma…

-Fossi in voi,alla vigilia di una guerra, non penserei a cose futili come umiliare un superiore, soprattutto se il superiore sono io…-

Voltò solo un poco il volto,ma abbastanza affinché potesse guardare in faccia i suoi interlocutori.

-…ma gradirei che voi continuaste: desidero ardentemente avere una semplice scusa per brevettare le mie armi-

Un sorriso cattivo increspò le belle labbra del ragazzo,che si voltò e se ne andò… stavolta per davvero.