TITOLO: Granales

AUTORE: Voce del silenzio

GENERE: yaoi, ss/pg, AU

STORIA: un regalo speciale per un alieno speciale.

NOTE: Kaede potrebbe sembrare un po’ OOC, ma l’amore fa strani scherzi..

 
Dedicata al ricordo di un’estate ormai passata…


Granales

By Voce del silenzio

 

P.O.V. di Kaede

 

 

Vedere l’universo, nel suo buio costellato da piccole luci accese, in un accenno di fiamma sbiadita, è una cosa speciale. Ricorda, lontanamente, quel tunnel che bisogna attraversare per poter entrare in un sogno. Quel tunnel di vita buia, pieno di piccole luci bianche e rosse, i colori della speranza e dell’aspettativa.

Vedere l’universo, nel suo buio costellato di piccole luci accese, con accanto Hanamichi che dorme beato, è una cosa veramente stupenda. Un prodotto tipico del regno dei desideri, quei desideri caldi e soffici, che sgorgano dai cuori volubili degli amanti.

Domani è un giorno speciale ed io voglio fare qualcosa di speciale..

Domani, è un giorno come tanti, e proprio perché è un giorno come tanti, è un giorno speciale. Speciale nella sua normalità. Speciale nel suo gia sperimentato svolgimento. Speciale nelle sue comuni presenze. Speciale per quella presenza così imponente che c’è sempre, costantemente, nel continuo scorrere impetuoso dei giorni. Hana.

Hana.

Mi piace sussurrare il suo nome nella mia mente. Hana. Dolcemente, e senza parole. Hana. Solo sillabarlo nel silenzio della mia testa, come per confermare l’esistenza di questo coso grande e rosso, che ogni sera mi avvolge con le sue braccia al profumo di stelle. Hana.

Domani è un giorno speciale, perché è speciale l’amore che provo per lui.

Non so cosa, però.

Qui, persi nello spazio ad assecondare voleri più alti di noi, cosa si può donare al proprio amato?

Il presidente del pianeta Çinphònia ha deciso che era il momento di iniziare un’era di esplorazioni spaziali. È stato deciso di fare un concorso per trovare persone adatte. Adatte… siamo stati scelti noi due… beh, anche altri cinque, ma, comunque, noi due ci siamo. Ci siamo benissimo.

Ogni giorno ci svegliamo nella stessa cabina, ci ricomponiamo nello stesso bagno. Pilotiamo un’astronave nella stessa cabina comandi, e stando sempre vicini, ci amiamo anche per quando siamo stati lontani.

Stare sempre insieme, ci aiuta a respirare.

Ho sognato molto a lungo, ho pregato, di venir preso per questa missione, ma alla fine aggiungevo sempre una piccola clausola: “solo se ci sarà anche lui!”.

Qualcuno, non so chi, mi ha ascoltato. e siamo qui.

Non so stare cinque minuti senza guardarlo perché, guardare una cosa bella è indispensabile per saziare l’anima, e lui è bellissimo, perché è il mio amore. mi piace tanto osservarlo lavorare.

Guardarlo mentre ha il volto tirato in un’espressione concentrata su un lavoro che, fino a poco tempo fa riteneva impossibile… bello e difficile allo stesso tempo, un po’ come l’amore.

Bello e difficile.

Abbiamo esplorato sistemi e sistemi di stelle e pianeti, ma nessuno era grande come il sentimento che ci lega. Ora, siamo vicinissimi al pianeta Terra, l’unico che, per adesso, ci risulta abitato. Per adesso.

Il rapporto dice che gli esseri dominanti di questo pianeta, sono quasi uguali a noi. Quasi, l’unica differenza è che -loro-, ragionano coi piedi, noi con la testa e il cuore.

A volte, Hana potrebbe passare per un terrestre.

Chissà cosa donano loro, nelle occasioni speciali? Speciale come solo un giorno qualsiasi sa esserlo…

Io non so proprio…

Non sono mai stato bravo a comprare regali giusti, risultano sempre troppo banali, o troppo poco indicati. Non esistono corsi di regalologia? Beh, dovrebbero proprio inventarli!

La faccenda poi, è maggiormente complicata, visto che siamo su di una navicella immersa nell’infinito dello spazio.

Potrei sempre donargli me stesso… il mio corpo… questa sera, quando ci ritireremo nei nostri ovetti, quella sorta di casse tonde che usiamo per dormire, potrei donargli il mio corpo… ma lui non capirebbe la sacralità di un gesto che ormai è troppo usato. Lo riterrebbe un regalo, sì, ma uno di quelli che gli faccio spesso… voglio che questo sia un qualcosa di speciale. Di unico. Come un sole… che riscaldi il suo cuore…

Cammino in tondo, sperando in una illuminazione che risulti attraente.

Voglio fargli capire, che lui conta veramente tanto per me.

Ok, ho trovato, penso di sapere qual è la cosa giusta da donargli… domani.

L’idea mi è venuta soffermandomi su una cartina inchiodata alla nostra parete, proprio dietro il timone, raffigura il nostro mondo.

Sul nostro pianeta, è abitudine ornare i muri un po’ più vecchiotti delle città, con dei grandi disegni colorati.

Li chiamiamo murales.

Con questi disegni si abbelliscono anche le parti meno nobili dei paesi, e si fa capire che quel paese è di chi lo rende bello.

Ecco, voglio donare ad Hana un murales, ma non un murales qualunque, ne voglio uno speciale.

Al lavoro!

 

Il bello della tecnologia è che tutto si può fare prima, e più facilmente. Basta premere un bottone, ed io scendo sulla Terra. Solo un piccolo flash di luce, poi, posso esplorare un mondo nuovo.

 

Non c’è nessun terrestre in vista, solo milioni e milioni di piccole luci lontane. È uno spettacolo meraviglioso.

Io, qui, solo, nel bel mezzo di un campo di grano, e là, alla mia destra, la sagoma poco chiara di una città immersa in un dormiveglia illuminato da lucciole elettriche. Sembra un piccolo cosmo, con i suoi piccoli soli, i suoi piccoli pianeti, i suoi silenzi sognanti, dentro un cosmo più grande!

Non esiste regalo maggiore di un regalo fatto con amore, è per questo che per preparare il mio regalo, condividerò il mio amore per lui, con tutto questo pianeta, che mai avevo veduto prima.

Mi metto nudo, sdraiato su di una quantità indefinita di spighe, ed inizio ad amare le spighe, perché mi ricordano il suo lento avanzare quando il sonno non mi ha ancora lasciato del tutto. Inizio ad amare il vento, che mi ricorda le sue carezze un po’ malferme, e l’umidità del terreno, in ricordo delle gocce che gli luccicano sul corpo dopo uno di quegli allenamenti che facevamo un tempo, sui campi di Çinphònia.

Amo tutto, perché il mio tutto sei tu, e in ogni cosa ritrovo un po’ della tua essenza, perché tu sei sempre con me.

Mi accarezzo un po’ ovunque, imitando le tue dita, ma il tuo tocco è unico e non si può eguagliare, ma il ricordo della tua pelle sulla mia permane, è tatuato in maniera indelebile sul mio cuore, e sul mio fianco sinistro, quello dedicato ai peccati cui non si può rinunciare, e non lo si può capire, solo accettare.

T’immagino vicino e sento il tuo profumo di stelle. Abbraccio una nube di vapore credendola te. La consistenza della tua pelle serica mi fa pensare alla nebbia, ed io amo la nebbia.

Mi accarezzo… un po’ ovunque, e sento il piacere che deriva da te, denso, nel bicchiere dal quale mi accingo a berlo… denso come un sogno. Il mio sogno realizzato.

Penso a te e a te soltanto, per aprirmi del tutto in un fiore dall’angelico peccato. Quello di amare così tanto qualcuno. Una sfida, all’amore stesso di un dio.

Ti voglio bene…

Raggiungo il culmine con un tocco ancora, e il terreno assapora il seme che ho fatto sgorgare, simbolo d’amore.

E ritorno in astronave.

 

Lo vedo, qui, dall’alto, il mio murales, anzi, il mio granales, perché è fatto nel grano.

Simboli arcaici, cerchi e figure geometriche che si allungano e si estendono su di un campo di grano. Sono solo simboli.

Simboli che rappresentano me. Che rappresentano te. Che rappresentano un noi: adorno di luce, sospeso nella pace della quiete notturna.

Simboli, per farti capire che ovunque saremo, tu sarai con me, anche qui, nel lontano sistema solare, ai bordi di un pianeta di esseri apparentemente come noi.

Provo ad immaginarmi la tua faccia quando, domani mattina, vedrai questi segni, questi cerchi nel grano… e quando riuscirai a leggerci: “sei il mio respiro…”.

So che subito non capirai, che poi ti riprenderai, ti girerai sbalordito verso di me, mi bacerai e mi vorrai, mille e mille volte ancora, senza paura. Io ti accontenterò, e ritorneremo nel normale, amandoci come sempre, con quella punta di pazzia che tanto ci possiede.

E sarà intenso ma lieve… il nostro bacio.

 

-Fine-

 

DISCLAIMER: allora, allora… i personaggi della storiella sono del maestro INOUE e non miei… anche se devo dire che sono diventato ormai abbastanza bravo a storpiarli… riceverò con molto piacere ogni commento vi esca, bestemmiando o cantando, dal cuore…
ciao, ciao…


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