A
Max,
perchè, quando la leggerà, farà un infarto...
ed
A M.C.,
per il suo sorriso
che mi scalda l’anima
per la sua risata
che rischiara le mie giornate più buie
per quello che è…..
Ti prego, non cambiare mai…..
TVB
Golden Boy di
Elyxyz
POV di Kogure.
Sono quasi le 7.25. E’ ora di alzarsi.
Comincia un’altra nuova, interminabile giornata di finzione.
Ma, per adesso, mi regalo ancora 5 minuti di
paradiso. Del mio paradiso.
Poi indosserò ancora la maschera di sempre,
del perfetto “bravo ragazzo”. Gentile. Maturo. Affidabile. Tranquillo.
E dell’amico ideale: servizievole.
Comprensivo. Accondiscendente.
Non ricordo neanche quando ho iniziato a
portarla.
…bugia.
Lo so benissimo, invece.
Fin da piccolo, sono sempre stato schiacciato
dalla necessità di compiacere gli adulti che mi circondavano.
I miei genitori, i nonni, gli zii, le maestre.
…sono sempre stato “affamato” di lodi.
E così mi sono ritagliato un vestito su
misura.
Alla fine, sono rimasto imprigionato in questa
rete, tessuta da me stesso.
Il timore di creare delusioni ai miei cari, ha
fatto sì che diventassi ciò che sono ora.
Non avrei mai osato fare, dire, o
semplicemente pensare, qualcosa che potesse creare disagio nella mia
famiglia.
……Fino a quando non ho incontrato te.
La tua allegria, la tua solarità, il tuo
entusiasmo incontenibile mi hanno stregato.
Credimi. Per te, potrei compiere una pazzia.
Ricordo quando, il 1° giorno di scuola, hai
osato sfidare il capitano Akagi.
Io c’ero.
Nascosto tra la gente in palestra.
Ho visto la determinazione brillare nei tuoi
occhi.
E un brivido ha percorso la mia schiena.
Come un bambino che si avvicina troppo al
fuoco, rimanendo incantato a guardare una fiamma, senza capire che può
scottarsi.
Io mi sono già bruciato.
Sei tu che hai fatto divampare un fuoco
deleterio dentro me.
E mi sta bruciando l’anima,
dilania il mio cuore,
mi consuma l’ossigeno nei polmoni.
……Ormai, non riesco più a respirare.
E la mia maschera mi va stretta.
Comincio ad odiare la parte che recito con te.
Un copione che io stesso ho creato.
Lo ammetto.
Ma, in fondo, è ciò che tu ti aspetti da me.
Quando mi prendi in giro, dicendo che sono la
vostra “Mamma chioccia”, in fondo, un po’ è vero.
Amo prendermi cura di voi.
Di te.
E’ l’unico modo che conosco per dimostrarti
che ti voglio bene.
Essere premuroso con te, gentile, e…..
sorridente.
Quante volte, vedendoti triste, avrei voluto
abbracciarti, consolarti.
… Dopo le espulsioni.
Dopo la sconfitta contro il Kainan.
Dopo l’infortunio alla tua schiena….
Avrei voluto essere lì, con te.
Per aiutarti,
per sostenerti.
Come farebbe un amico, un compagno di squadra,
un uomo che ti ama.
Perché ti amo.
Ecco la verità.
Accettare di essere innamorato di te, non è
stato facile.
Non lo è tuttora.
I miei genitori già mi vedono in una villetta
con giardino e cane annesso + moglie e 3 marmocchi a conservare il nome di
famiglia.
Penso che ne morirebbero, se glielo rivelassi.
Ma, in cuor mio, ho già deciso che non glielo
dirò.
Perché non potrò mai avere l’unica persona,
per cui valga la pena che io butti alle ortiche anni di sacrifici e dignità.
Così eviterò di rompere il patto che mi feci,
di non dare loro motivo di imbarazzo o dolore.
Perché, tanto, non potrò avere te.
Io l’ho capito, sai, che nel profondo ami lui.
E lui ama te.
Ne sono convinto.
Perché ho imparato a leggere tra le righe.
Proprio perché so cosa significhi nascondere i
propri sentimenti, sono più sensibile e intuitivo, di fronte a determinati
sguardi o comportamenti.
Non sono poi tanto ingenuo e puritano, come
credono tutti, in realtà.
Ogni tanto, vorrei dar sfogo alla “mia parte
cattiva”, irrazionale, imprevedibile e disinibita.
…..Ma non so cosa combinerei.
E mi chiedo se valga la pena mettersi a
raccogliere, poi, cocci di un vaso costruito con sacrifici e modellato con
fatica, per un attimo di follia.
Se me lo chiedessi tu
lo farei.
Non mi pongo neanche il dubbio.
Getterei nella spazzatura tutte le mie antiche
convinzioni, le mie maschere faticosamente plasmate, le mie armi di difesa.
Ti seguirei ovunque.
……Ma tu non porteresti me, nel tuo viaggio.
Hai già cominciato una strada con lui, al tuo
fianco.
Il punto è che non te ne rendi ancora conto.
Così mi accontento di esserti accanto come
posso.
Come mi concedi tu.
Ti rimprovero, ti sollecito, ti sgrido, ti
incito.
Ti ammiro da lontano.
Perché non potrò mai essere come te.
E tu non mi completerai.
Quando litighi con Rukawa, mi fai esasperare.
In quei momenti, dividi la mia anima in due
parti:
La mia parte gelosa vorrebbe che tu ti
accorgessi di quanto ti potrei dare io. Che sono pronto a rinnegare persino
me stesso, per te.
L’altra vorrebbe che tu non sprecassi il tuo,
il vostro tempo, così.
Perché so, che non saresti felice con me.
E il mio amore non basterebbe per entrambi.
E mi chiedo quando aprirete gli occhi, tutti e
due, e capirete che siete fatti l’uno per l’altro.
Proprio perché ti amo, voglio la tua felicità.
Anche se questo mi farà soffrire.
Il tuo bene è più importante di tutto, per me.
Persino di me stesso.
Ma, se lui….se lui ti facesse soffrire, penso
che non risponderei delle mie azioni.
Altro che timido e tranquillo Megane-kun!
…… forse sconvolgerei le opinioni di molte
persone.
Ma non me ne importerebbe…..
Sono già le 7.37. Devo andare a scuola.
Ha inizio di nuovo il mio copione.
Entrerò in palestra. E troverò Rukawa e
Sakuragi che litigano, dopo l’abituale allenamento mattutino.
E, come da prassi, li separerò da bravo
paciere.
Farò loro una ramanzina sul senso del dovere e
sull’armonia di squadra, in tono poco convinto e rassegnato.
E poi ci dirigeremo ognuno nella propria
classe.
E io, passerò ancora una nuova giornata “da
bravo ragazzo” a chiedermi se l’uomo
a cui ho regalato il mio posto di titolare in
squadra
a cui ho venduto i miei sogni
a cui ho donato il mio cuore
troverà mai la felicità, accanto a chi può
veramente donargliela.
E, se io, avrò mai il coraggio di scrivere
“Fine” ad un canovaccio di falsità e personaggi costruiti, di cui mi sento
fautore e vittima, e imparerò a vivere per me, e non per compiacere gli
altri…..
OWARI
Disclaimers: Solita roba…. Tutto appartiene al
Sensei Inoue & Co….
Un grazie sincero al “mio mondo” che ha
apprezzato questa storia.
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