Ed ecco che vi mando l’ultimo cap della storia. Non ci sono tante sorprese. Ed è un po’ noioso. Odio scrivere i finali. E devo dire che sto proprio dormendo. Stasera mio fratello  è rimasto sconvolto perché mentre mi spiegava matematica non sapevo rispondere a quanto fa 32 x 3. Il fatto e che non capivo di dover fare una moltiplicazione. -___-

Devo farmi una bella dormita stanotte.

Anny



Gods and Arrows

parte IV

di Anny


/Quel maledetto. Come si permette di stare sempre così appiccicato al principe? Neanche fosse la sua guardia del corpo./  (Ma esistevano già?! O__O NdA)

/Devo assolutamente togliermelo dai piedi. Io lavoro qui da quando ero bambino, e tutte le volte che ho cercato di parlargli, lui mi ignorava. Maledetto, maledetto Hanamichi!\

 

L’ombra si dileguò velocemente da dietro la colonna, correndo.

 

Intanto nella stessa stanza, il re e i suoi ospiti stavano pranzando, discorrendo amabilmente.

Il padre di Kaede chiedeva spesso ad Akira del suo regno, per dei chiarimenti sulla situazione politica ed economica, probabilmente macchinando una possibile alleanza con l’altro regno.

 

“ Maestà, pensavo che nel vostro regno ci fosse un re abbastanza avanti con gli anni, invece devo ricredermi. Siete più giovane di me. Sembrate avere quasi l’età di mio figlio. Ed avete anche una moglie molto giovane e bellissima.”

 

“Oh, ma quanti complimenti, che ne pensi cara. Il re non è davvero gentile? ”

 

“Si, mio re lo penso anch’io.” Ayako prese a ridere felice di aver ricevuto tanti complimenti, il re quasi si ricredé sul suo conto.   

 

Intanto Kaede si stava sforzando di parlare con Hiroaki, credendolo un amico intimo, o forse dippiù, per Hanamichi, stava cercando di acquisire quante più informazioni possibili. Aveva passato dieci minuti buoni ad esaminarlo nell’aspetto, giungendo alla conclusione che quel fisico androgino lo rendeva molto avvenente, mentre ora era tutto preso dal chiedergli notizie circa i suoi interessi, la sua vita, i suoi amici, e soprattutto si stava pian piano avvicinando alla parte di maggior interesse: l’aveva convinto a passare il pomeriggio con lui ed Hanamichi, sperando che trovando si insieme quei due si sarebbero scoperti.

 

 

Dopo il pranzo le due famiglie si separarono.

Kaede tornò nella sua stanza dopo essersi assicurato che Hanamichi lo avrebbe seguito di lì a poco.

 

Riassumendo brevemente; Ayako andò a farsi bella per la sera, sperando di stupire tutti, Kaede andò a sgridare le guardie di palazzo (hehe NdA^^), suo padre si riunì con i suoi consiglieri, mentre Hanamichi, Akira ed Hiroaki si fermarono a parlare nel giardino.

 

Hiroaki era molto preoccupato perché sospettava sul comportamento del principe, e stava mettendo in guardia il suo amico.

 

“ Hana, stai molto attento, sono sicuro che Kaede sospetta qualcosa. Quando più tardi ci ritroveremo tutti e tre insieme devi cercare di essere naturale e far finta di non conoscermi. ”

 

“ Ma che sciocchezza! Come potrebbe sospettare, se non ti ha mai visto prima. E comunque a chi verrebbe in mente che qualcuno si spaccia per un re di un altro paese. Sarebbe una cosa da matti. ”

 

“ Uff…ha ragione lui Hiro-kun. Sei troppo nervoso perché devo fingere di essere sposato con tua madre. Rilassati dolcezza, lo sai che amo solo te. Smile ” Così si concluse il discorso, mentre quei due ormai si stavano baciando (in realtà Aki-chan stava baciando Kosh che si dimenava NdA) e il rossino era rimasto shockato.

 

\Lo sapevo che quel tipo aveva qualcosa di strano. Devo andare subito ad avvertire sua maestà. \ Per la seconda volta il losco figuro, corse via con quanto fiato aveva in corpo.

 

 

I due (??) principi con il rossino erano sul bordo di un laghetto all’interno del palazzo. Hiro stava seduto a parlare del suo paese come se niente fosse. Pur sapendo la verità sul suo conto Kaede rimase colpito dalla descrizione.

 

“ Il mio paese è bellissimo. C’è un posto in particolare, ai piedi di un monte sacro. Tutt’intorno è pieno di boschi, se si sta molto attenti si può sentire il canto delle ninfe che fanno il bagno sotto le cascate, la loro voce è dolce e leggera. Le acque dei ruscelli sono limpide e il cielo è attraversato raramente da nuvole. Il sole è sempre brillante, più che in ogni altro posto…..”

 

“Già!” Hanamichi aveva pronunciato quest’affermazione con sguardo nostalgico.

 

“ Ci sei stato anche tu?” Kaede aveva uno sguardo interrogativo, pensava che quelle parole fossero frutto dell’immaginazione dell’altro ragazzo. Per quanto meravigliosa, la visone prestatagli era troppo affascinante per essere reale. Ma, se il rosso aveva un’espressione così rilassata e, forse, triste a sentirne parlare, allora doveva essere vero.

 

“ Oh...” non sapeva cosa rispondere. Hiroaki gli faceva strani gesti da dietro. Gli uscì spontaneo dire la verità. “ E’ lì che sono nato.”

 

“Davvero? Deve essere un bel posto, mi piacerebbe andarci una volta.”

Ora Hanamichi era estasiato. Kaede aveva abbassato la testa per guardare i suoi piedi muoversi lentamente nel laghetto, nei suoi occhi un’espressione dolce e sognante. Sulle sue labbra un sottile sorriso.

 

Poco dopo Kaede si accomiatò. Doveva parlare assolutamente con suo padre. Anche se non si fidava di lasciar da soli quei due.

 

Rimasti da soli, Hiroaki che era rimasto sempre seduto, scattò di colpo buttandosi nell’acqua limpida. Dopo qualche secondo ne uscì tutto bagnato. Le vesti aderivano al corpo ed ora non lasciavano spazio all’ immaginazione. Scostandosi i capelli bagnati dalla fronte, sorrise malizioso al suo amico. Poi ritornò subito serio, e parlando come se stesse elencando delle quotazioni di borsa, fece: “ Ho finalmente scoperto chi è la persona adatta al principe. Il nostro lavoro è finito. Contento?” Gli tornò quella strana espressione sul viso.

 

Hanamichi intanto non capiva più niente.Era felice di tornare sull’Olimpo? O si era ambientato nel mondo umano? Il suo cuore si stringeva nel petto ogni volta che la mente formulava una domanda. Il suo migliore amico non poteva aiutarlo. Lui stava facendo il suo lavoro.

 

Dopo lo smarrimento iniziale, assunse un’espressione scura in volto. Poi: “Credevo di dover essere io a giudicare.”

 

Il giovane più basso sbuffò. “Uff…lo so, ma ho potuto giudicare di persona. E mi meraviglio che in tanti giorni che sei stato qui non te ne sei reso conto. Sarà che essendo il mio lavoro ho un’abilità naturale nello svolgerlo.”

 

“ Hmm, allora chi è il fortunato prescelto. O la prescelta.”

 

“ Ti faccio vedere subito. ” Appena chiuse la bocca per parlare, portò il braccio destro dietro la schiena e tese il sinistro in avanti. Nella mano destra apparve una freccia dorata, nella sinistra un arco splendente. Tese l’arco prese la mira e scoccò la freccia.

 

Gli occhi d’Hanamichi erano spalancati. Nel suo petto all’altezza del cuore c’era la freccia che l’aveva trafitto. Non usciva sangue e il suo cuore batteva ancora, anzi, batteva più forte di prima.

Estrasse la freccia e istintivamente guardò l’amico davanti a se.

 

“ Ma che….”

 

“Lo so. Su noi dei questi trucchetti non hanno alcun effetto, altrimenti l’avrei usate già con i miei. E’ una freccia simbolica. Per farti capire la verità. Ora sta solo a te agire.”

Poi sparì lasciando Hanamichi solo a riflettere, con ancora quella faccia stupefatta. Si calmò e strinse la freccia tra le dita.

“ Ma quando è successo?”

   

Il pomeriggio era passato in fretta. Nel palazzo c’era molta agitazione, e nessuno degli dei presenti, né il principe Kaede sapeva darsene una spiegazione.

 

Il giovane principe era corso nel palazzo per chiedere a suo padre di lasciarlo andare a visitare la terra di provenienza di quella gente.

Ma quando era entrato nella sala del trono era stato colpito dall’insolito dispiegamento di forze militari.Suo padre aveva un’espressione poco rassicurante, stava succedendo qualcosa.

 

“ Padre, cosa succede? Come mai ci sono soldati dappertutto?”

 

“ Oh figliuolo. Mi dispiace, ma temo che avrai una brutta sorpresa. Ma non preoccuparti. Piuttosto dov’è il tuo attendente? Digli di venire qui subito. E accompagnalo anche tu. ” Kiminobu era stato molto deciso, così suo figlio annuì e fece per andare a cercare Hanamichi, che però lo stava aspettando fuori dalla porta.

 

“Entra. Mio padre ha chiesto di te.”

 

“ Agli ordini volpe.”

 

“ Hanamichi, fa attenzione c’è qualcosa che non va.”

 

Si guardarono negli occhi ed annuirono.

 

Dall’altra entrata facevano intanto il loro ingresso; Akira, Ayako e suo figlio.

 

“ Bene” Kiminobu si era alzato dal trono per parlare con tono solenne. “ Vi ho convocati qui per parlarvi di qualcosa molto importante. Oggi un mio servo mi ha riferito di aver ascoltato per errore un discorso del re mio ospite.” Akira e gli altri sbiancarono, Kaede sbattè le ciglia, si erano fatti scoprire. “ Dal discorso che ha origliato il giovane Kitcho qui presente…” il ragazzo stava sorridendo sardonico ad Hanamichi “….ha potuto capire che voi in realtà degli impostori, e che l’attendente del principe, è vostro complice. Non credendo a tale macchinazione ho convocato a palazzo degli abitanti della città provenienti dal vostro stesso paese. Ma loro hanno confermato le mie paure. In effetti come pensavo, il re di quel paese è un uomo anziano privo di discendenti. Allora? Cosa dovrei fare con dei malfattori come voi ora? Non posso far altro che condannarvi a morte. Mi dispiace solo che una donna così bella debba morire.”

 

I soldati attorniarono i quattro dei, afferrandoli per le braccia.

 

“ Padre, aspettate. Dopotutto non hanno fatto nulla di male. Lasciateli andare. Al massimo possono essere esiliati. ”

 

“Uff.….fiato sprecato piccino. Il tuo adorato paparino si sente ferito nell’orgoglio perché stamattina ci ha trattato con tanto riguardo ed ora ha scoperto che siamo impostori. Per questo ci vuole morti. ”

 

Ayako sbuffò scrollandosi dalle spalle le mani dei soldati, poi si girò e sussurrò “ Se volevate attirare la mia attenzione bastava che mi chiamaste per nome.”   

 

Nel frattempo anche gli altri tre si erano liberati, incontrando qualche difficoltà in più della ragazza.

 

“ Che scocciatura, la prossima volta che andiamo in vacanza sorellina, vediamo di scegliere un posto dove ci trattino più gentilmente.”

 

“ L’hai detto Aki-chan!”

 

“ So…sorellina? Ma non siete neanche sposati?” Kaede era stupito, ma dopotutto non  si aspettava niente di ovvio.

 

“ Sono fratello e sorella. Io sono figlio di lei, mentre Hanamichi di lui.”

 

Hanamichi continuava a stare in silenzio.

Poi…. “ Papà, che facciamo?”

 

“ Uff…io sono un pacifista nato, Aya-chan e Hiro-kun sono sostenitori della non  violenza, solo amore e niente guerra ( come potrebbe essere diversamente? ^^ ) ma se non facciamo qualcosa finiamo senza testa.”

 

“ Ma che sciocchezze dici Akira? E’ impossibile.” Tutti tranne gli altri tre dei la guardarono perplessi. “ Hana-kun tesoro della zia, va un attimo a chiamare il nonno. Sistemerà lui il malinteso. Anche se dopo ci farà arrosto.”

 

“ Vado, vado.”

Hanamichi si incamminò fuori della stanza e sparì nel corridoio. Quando Kaede gli corse dietro, il corridoio era già vuoto.

 

Intanto il re aveva ripreso a parlare. Ma che fine ha fatto?? E’ scappato?? Guardie ritrovatelo! Perché non lo avete fermato?? E voi? Cosa credete chje che possa fare un vecchio? Non avete scampo, sarete giustiziati. Non vi perdonerò nemmeno se mi chiedete scusa in ginocchio tutti e tre insieme.”

 

Nonostante gli incitamenti del re, le guardie non riuscivano ad avvicinarsi. Era come se una forza misteriosa li respingesse. Forza che su Kaede non aveva nessun effetto.

 

Dopo un po’ si sentì una voce dal corridoio. “ Che figli stupidi che ho. Per fortuna ho dei nipoti intelligenti che vi sanno tenere a bada. Mi tocca anche venire a salvarvi.”

 

Maki apparve nella stanza (dalla porta) con Hanamichi e Nobunaga (Giunone. HahahahahahNdA).

 

“ Ed ora da dove vengono quei tre? E cosa dicono? Come puoi essere padre di quest’uomo, se sei così giovane? Nonno poi? Se un altro complice vero? Da dove siete entrat…”

 

“ Fa silenzio stupido essere umano quattrocchi! Non sono venuto fin qui per ascoltare i tuoi strepitii.”

 

“ Nobunaga, non essere così acido, loro ti adorano dopotutto.”

 

“ Si ma come la REGINA degli dei. E’ inconcepibile. E poi questo tipo è insopportabile.”

 

“ …esseri umani? Dei? Ma cosa? Hanamichi ma chi siete voi in realtà?”

 

Hanamichi divenne scuro in volto, poi alzò gli occhi in cui splendevano fiamme, s’avvicinò con grandi passi a Kaede e lo prese per la vita, attirandolo a sé. Infine ci fu un bagliore di luce e loro due erano spariti.

 

“ Datti da fare figliolo!! Ehh ha preso tutto da suo padre.”

 

Le porte si chiusero con un tonfo, senza che nessuno le avesse toccate. Kiminobu cadde in ginocchio, tremando dal terrore.

 

“ Allora, maestà. Mi ripeteresti cosa stavi dicendo ai miei figli? ”

 

Intanto il moro stava guardando attorno a sé. Il posto che gli era stato descritto. Era in un’abitazione, di sotto si vedevano boschi e fiumi, c’era un dolce suono nell’aria, e all’orizzonte c’era la più grande luna piena che avesse mai visto. Guardava affascinato il paesaggio, con le mani appoggiate sul petto del rossino, sorridendo inconsapevole.

 

Hanamichi l guardava pensieroso, quando Kaede si mosse, lui strinse ancora dippiù la presa avvolgendolo nel suo abbraccio.

 

Il moro lo guardò in viso. Ancora una volta serio. “ Chi siete voi in realtà? Dei vero? Questo è il monte Olimpo non è così? ”

Annuì colpevole. “ Mi spiace Kaede, se vuoi ti racconto tutta la storia, ma perdonami di averti ingannato, in realtà io sono sempre stato sincero, sono davvero tuo amico, anzi…io .. ti voglio molto bene…. E anche dippiù…scusa. ”

 

Non alzò gli occhi. Fissava il petto dell’amico, non vedendo nulla davanti a sé.            

Qualcosa di tiepido e morbido gli sfiorò la fronte, la stessa cosa successe sul naso, sugli occhi che minacciavano di far cadere lacrime. Le sue labbra furono coperte, poi invase e in breve capì che Kaede lo stava baciando. (Che tardo -___-;; Quanto ci metti NdA). Strinse ulteriormente la presa. Forse lo avrebbe stritolato in quella morsa d’acciaio, ma non voleva che sparisse, come farebbe un dio. Forse per rassicurarlo le mani di Kaede si mossero per posarsi attorno al suo collo. Le dita accarezzavano i lunghi capelli.

 

Il bel principe si scostò leggermente.

 

“Posso rimanere qui da te? Sai…non conosco nessuno qui che mi possa ospitare.”

 

Fine

 

 

Anny-^^

Che c’è? Non avrete pensato davvero che avrei scritto una lemon?? Una ragazza casta e pura come me non fa certe cose.^____^

Allora, qualche lamentela? Anny guarda male tutti. -___-

 

Nobu- Ma perché mi fai fare la regina degli dei? ç_____ç

 

Anny- Tu ce lo vedevi Jin?

 

Maki- Meglio così. Non sopporterei di stare per l’eternità con quel peluche.

 

Akira- Anny!!!!! Ma a me e Kosh la scenetta romantica?? Ci sarà o no?

 

Anny- Aspetta un po’ ora ho da fare.

 

Kosh- Almeno spieghi il titolo? Che centrano le frecce? -___-

 

Anny- Ehmmmm! Ecco….vedi, se non ci fosse stata la freccia Hana.chan non avrebbe capito i suoi sentimenti per Ka.chan!

 

Tutti- Contorta!

 

Anny- Giusto per mettervi a conoscenza, ecco gli altri dei che ho pensato.

 

Kenji- Diana

Uozumi- Ade /ero incerta tra Fujima, Uozumi e Fukuda

Jin- Proserpina /non mi sta tanto simpatico ^^

 

Ne avete pensato altri???

Oppure avreste fatto altri abbinamenti?

Dite, dite.

 




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