Continua l’Odissea (nel
vero senso della parola) dei nostri due tesorucci. Dany anche questo capitolo è
dedicato a te.^^
Kaede-Principe
Hanamichi-figlio dio Apollo
Akira-Apollo
Hiroaki-Eros
Toru^^-Mercurio
Ayako-Venere
Ryota-Vulcano
Hisashi-Marte
Gods and
Arrows parte
II
di Anny
“Chi sei tu?” Aveva
chiesto il principe
E cosa doveva
rispondergli ora. Che era un dio sceso dall’Olimpo per capire le sue
preferenze in fatto di donne?…o uomini…
Probabilmente
l’avrebbe preso per un pazzo!
Dopo alcuni istanti in
cui pensava a cosa rispondere sentì il principe sbuffare e parlargli…o
meglio….provarci…
“Allora? Sto
aspettando…o forse Maki (Zeus) ti ha privato della parola perché non
gli sei simpatico?”
Avrebbe solo dovuto
provarci il vecchietto. Anche se il nonno mi minaccia spesso di farmi
diventare muto se non sto zitto.
Quindi Hanamichi si
decise a rispondere:
“Sono il suo
servitore personale, signor principe, mi chiamo Hanamichi.”
“Hn, e cosa stai
facendo qui? Non sai che in questa zona voi schiavi non potete entrare?”
Il principe non sembrava affatto contento della sua presenza, anzi, era
molto irritato, anche se dall’espressione della faccia non traspariva
nulla.
Ma come si permette
questo damerino? Se solo potessi gli farei vedere io chi è che comanda
qui. E poi cosa significa “schiavi” non siamo mica di sua proprietà?
“Cosa c’è ora?
Perché fai quella faccia insolente? Ricordati che sono il tuo padrone e
mi devi portare rispetto.” Nonostante il sangue freddo, gli occhi di
Kaede mostravano uno sguardo di sfida.
Come se stessero
dicendo “Prova a ribattere, tanto lo sai che se voglio posso farti
sbattere in cella. O anche peggio…”
“Non penso proprio
che lei abbia tutti questi poteri sulla vita d’esseri umani suoi pari.
Anzi, se dice questo vuol dire che lei non merita affatto nessun tipo di
rispetto.” Per via del suo carattere focoso, e anche perché non era
affatto abituato ad essere trattato dall’alto in basso; Hanamichi ribatté
con fermezza, non curandosi di quel che sarebbe potuto accadere.
Ritenendo il discorso
concluso, e sapendo che un’ulteriore parola del moro avrebbe scatenato
la sua ira, Hanamichi s’incamminò verso il palazzo.
Kaede intanto stava
pensando intensamente alle parole del rossino.
Quel ragazzo aveva
avuto il coraggio di contraddirlo. Era la prima volta che gli succedeva.
Neanche suo padre ne aveva il coraggio. Mentre quel ragazzo, conscio di
essere in una posizione svantaggiosa, e rischiando anche la vita l’aveva
accusato di essere una persona vuota e senza sentimenti.
Si, perché anche se
indirettamente, era proprio quello che aveva voluto intendere.
Ma ora che aveva
trovato una persona tanto coraggiosa non aveva la minima intenzione di
lasciarla andare via.
Così il bel principe
cominciò ad interessarsi a lui. Fece una piccola indagine per sapere
qualcosa sulla sua origine e se era molto che stava al loro servizio.
Ma non ottenne niente
d’interessante. Il ragazzo si era presentato due giorni prima di sua
spontanea volontà, e non aveva detto nulla del suo passato. Girava voce
tra i servi che il ragazzo venisse da un paese lontanissimo dove c’era
la sua famiglia ad aspettarlo.
Un’altra notizia che
ricevé dalla servitù, fu che quel ragazzo di nome Hanamichi era
famosissimo tra la popolazione femminile. Aveva un aspetto esotico e un
fisico scultoreo. Anche se a parole era molto deciso, non negava mai il
suo aiuto a chi si trovava in difficoltà. Era sempre gentile con tutti
(tranne che con lui).
Inutile dire che trarre
tutte queste informazioni dalla servitù fu difficilissimo. Gli uomini
cominciavano a parlare ma si bloccavano ogni volta che guardavano in
faccia il principe, per timore di stare dicendo qualcosa di sbagliato. Non
sapendo che l’espressione del suo viso era quella di sempre. Mentre le
donne intercalavano ogni frase con sospiri e rossori. Alcune balbettavano
in continuazione, altre ancora avevano paura di lui.
Tutto ciò si rivelò
essere MOLTO stressante per il giovane principe, che decise di andare a
fare un altro riposino nella sua stanza, prima che la cena fosse servita
(tu soffri di narcolessia!!Fatti curare!!!NdA).
Al suo risveglio la
notte era già calata, nel cielo splendeva la luna piena che illuminava
fiocamente l’immenso giardino che si stendeva al di fuori della sua
finestra. Stava per abbandonare la finestra per andare a cambiarsi quando
scorse un bagliore infuocato splendere dalle tenebre.
Sotto un albero c’era
quel suo strano servo di nome Hanamichi, che stava parlando con delle
persone. Due, forse tre. Ma probabilmente fu tutto uno strano scherzo
della sua mente ancora annebbiata dal sonno, perché un momento prima li
vedeva parlare animatamente, e un battito di ciglia dopo erano scomparsi
nel nulla.
“Probabilmente non ho
dormito abbastanza”. Ora aveva immerso le mani nella tinozza con
l’acqua fredda, e la stava gettando sul viso nel tentativo di
svegliarsi.
Se nel frattempo
qualcuno fosse passato per i corridoi degli alloggi del principe avrebbe
sentito la testa rossa imprecare e maledire la maggior parte degli dei
dell’Olimpo.
Suo padre, Maki e Hiro
erano andati a scocciarlo proprio durante un momento di riflessione.
Avevano preteso di sentire da lui tutto quel che aveva scoperto. Ma non
finiva lì perché Akira gli aveva fatto una ramanzina memorabile sul
rispetto dovuto a suo padre e sul fatto di essersi istallato così
all’improvviso tra degli umani.
Suo nonno Maki era
furioso perché come diceva lui “Quello stupido ragazzo umano non doveva
permettersi di trattare in quel modo suo nipote, un dio.” E pretendeva
che Hanamichi lo carbonizzasse se avesse assunto ancora un atteggiamento
di superiorità, mentre Hiroaki rideva sotto i baffi, soddisfatto perché
ora anche lui sapeva quanto era duro lavorare come dio dell’amore.
Per giunta ora doveva
portare la cena al principe che l’avrebbe di certo minacciato. Non che
gli facesse paura, intendiamoci, per quanto buono era sempre un dio
orgoglioso e volitivo, e nessuno gli impediva di seguire il consiglio di
suo nonno, risolvendo così anche i problemi del re.
Bussò alla porta e la
voce all’interno gli diede il permesso d’entrare.
“Signore le ho
portato la cena, dove la metto?” Cercò a tutti i costi di non ridere
parlando in quel modo tanto educato e rispettoso.
“Appoggiala sul
tavolo.” La voce veniva da sotto il baldacchino.
“Posso andare ora?”
“No”
Lo aveva temuto sin
dall’inizio. Ora c’era un’altra ramanzina ad aspettarlo.
Invece non fu così.
Kaede scostò la tenda e mise la testa fuori, guardandolo con
un’espressione sul viso….ora non importava che espressione fosse,
l’importante era che aveva mostrato un’espressione.
Allo sguardo incredulo
del rossino, Kaede arrossì e con uno sbuffo si ritirò dietro la tenda.
“Ci ho ripensato.
Portamela qui sotto.”
Hanamichi obbedì, gli
porse il vassoio e quando stava per chiedere di ritirarsi, per la seconda
volta, gli arrivò l’ordine perentorio dell’altro ragazzo.
“ Siediti! E non
discutere.”
Così fece; si sistemò
al bordo del letto guardandolo mangiare (ehi, ehi! E’ cattiva educazione
guardare le persone mangiare!! NdA)
Ben presto Kaede fu
stufo di mangiare e lasciò da parte la cena. Poi alzò lo sguardo e si
accorse di essere fissato. Per la seconda volta in un giorno arrossì. Un
bel record per uno che non lo aveva mai fatto per tutta la vita.
“ Ecco…mi
chiedevo…ti piacerebbe essere mio amico?”
Ora quello da dove
cavolo usciva?
Hanamichi era tentato
di avvicinarsi all’altro e tastargli la fronte per accertarsi che non
avesse la febbre. Ma probabilmente se l’avesse fatto sarebbe stato
frainteso (Anche voi avete frainteso quando ho usato il verbo tastare
vero?NdA).
Vedendo la sua faccia a
dir poco perplessa (la mascella che toccava le lenzuola) Kaede continuò a
parlare:
“Sai, mi dispiace per
l’altro giorno, ma sono abituato a trattare tutti in quel modo. Nessuno
ha mai il coraggio di contraddirmi visto che sono il principe. Anche i
miei genitori, i sovrani, non mi hanno mai sgridato. Temono che io
m’indispettisca e scappi dall’isola.”
“E allora loro si
troverebbero senza un diretto discendente e l’opinione pubblica ne
risentirebbe.”
“Esatto, se io non ci
fossi, mio zio Akagi potrebbe usurpare il trono. Lui è il fratello
maggiore e avrebbe dovuto essere re, ma l’anno dell’incoronazione sono
nato io, e in seguito mia cugina Haruko.
Visto che mio zio non aveva discendenti maschi si è deciso di
incoronare mio padre.”
“Capisco. Quindi
Akagi ha deciso di riprendere il controllo facendola sposare con Haruko.”
“Come lo sai?”
Kaede era stupefatto. Possibile che conoscesse già la storia? Eppure
veniva da fuori. Se era vero quel che dicevano i servi.
“Oh, non lo sapevo.
L’ho solo dedotto.”
“Sei molto
intelligente. Per caso hai anche studiato?”
“Si, e ora che ci
penso mi ricordo di aver sentito parlare di una storia simile alla vostra
quando ero piccolo.”
“Senti…” Kaede lo
stava guardando affascinato. Ora Hanamichi era tutto pensieroso e aveva
perso l’aria ostile che aveva inizialmente. Sembrava a proprio agio a
parlare con lui. “…rispondi alla mia domanda? Vuoi essere amico?”
“Hmm, solo perché ho
avuto il coraggio di risponderle?”
“NO!!Cioè…ecco…in
realtà ci terrei molto, perché mi sei simpatico.” E sono affascinato
da te…Aggiunse mentalmente, ma non lo disse a voce.
A quella risposta
Hanamichi sfoggiò uno dei sorrisi più solari (e te credo che è solare!
E’ il figlio di Apollo! Eredità paterna…anche del porcospino!NdA) che
avesse mai mostrato. Era davvero felice, ininspiegabilmente felice.
“Allora d’accordo!
Amici.” Dicendo questo gli tese la mano come per suggellare un patto tra
di loro.
Kaede fissò la mano
protesa verso di lui, poi guardò il suo viso, il sorriso da bambino, gli
occhi fiduciosi. E allora la sua mano si mosse di volontà propria. Senza
accorgersene si era aperto a qualcuno più di quanto non avesse fatto in
una vita intera. Gli stava stringendo la mano. Sentiva un piacevole calore
irradiarsi nel suo corpo attraverso la pelle, scorrergli nelle vene. Si
sentiva stregato. Non era più il suo cervello a dare ordini al corpo (e
neanche la parte che starete pensando voi. -__-), così senza sapere come
si ritrovò a sorridere anche lui.
Ecco questo era
un’imprevisto. Non si aspettava di poter diventare subito amico della
volpe. L’aveva ribattezzato così dalla mattina. E ancora meno di
vederlo sorridere e stringere quella sua mano così esile e morbida,
fredda come la notte.
Ore aveva solo una
richiesta:
“Principe, posso
chiamarti Kaede?”
Kaede lo fissò
trattenendo ancora la mano nella sua. Poi la trasse e la esaminò. Il
calore era diminuito, ma era ancora lì.
“Certo che puoi.”
“ Allora senti Kaede…prima
o poi dovrai sposare tua cugina vero?”
“ No che non devo. La
sposerò solo se non trovo nessuno entro i venti anni. E non ho alcuna
intenzione di sposarla!”
“ Perché? E’
brutta?”
“ Oh, non è questo.
E’ molto carina, almeno così dice la gente, ma ha il cervello di una
gallina, se ne ha uno. (Non mi smentisco mai^^ NdA) E non mi attrae
minimamente.”
“ E c’è qualcuna
che ti piace?”
Kaede lo fissò
attentamente. Quell’argomento lo metteva in imbarazzo. Non gli piacevano
affatto le donne. Riconosceva la bellezza di alcune di loro. Ma non se ne
sentiva attratto minimamente. “ Non mi piacciono le donne. Non mi sento
a mio agio con loro.”
“ E gli uomini? Ti
interessano?”
Kaede lo guardò
obliquo. Dove voleva andare a parare? In questo momento avrebbe potuto
benissimo rispondere “Si, mi sento attratto da te” ma probabilmente
avrebbe smesso di essere suo amico. “ Cosa sono tutte queste strane
domande? Non so se mi piacciono gli uomini. Potrebbe anche essere, non
escludo niente.”
“ Oh, era solo per
sapere. Sai ti vedo sempre così solo.Ma scusa tu quanti anni hai? ”
“ Diciannove perché?
”
Hanamichi sospirò
rassegnato. Lo sapevo. Ma lo sai che tra meno di un anno ti costringeranno
a sposarti con quella tizia se non ti trovi un compagno? ..o una compagna.
”
“ Non voglio passare
la vita con qualcuno che non amo. Mi dispiace. Se non trovo la persona
giusta entro quest’anno scapperò via dall’isola. ”
“ Uff…sempre
risoluto eh? Bhè, vuol dire che ti aiuterò! ”
“ Ah si? E come di
grazia? ”
Hanamichi ci pensò su
per un po’. “ Dentro questo castello non troverai mai la tua anima
gemella. Domani ti maschererò e mi accompagnerai in città. Scommetto che
non esci mai di qui. ”
“Hn.”
Il mio problema è che
ho già trovato la persona con cui voglio dividere la mia vita. Ed ho
paura che sia proprio tu.
Fine Capitolo 2
Ru- Ma lo sai che sei
proprio sadica? Mi fai stare seduto sul letto con lui, così poco vestito,
che mi fa domande sulla persona che mi piace. Ma lo sai che ho fatto uno
sforzo sovrumano per trattenermi?
Hana- Ma che esagerato!
Pensa a me che ti devo anche aiutare a capire chi ti piace!! Ma sono
proprio sfigato!
Anny- E non
lamentatevi! Pensate a Sendoh che è diventato un pedofilo. Lui ha una
relazione segreta con Kosh.
Hana-COSA?? Il mio
miglior amico se la fa con mio padre!
Ru- Ehi tu ma quando ci
fai rotolare tra le lenzuola?
Anny-Uff…ma pensate
solo a quello? Sono stufa. Guardate che faccio passare l’anno e faccio
sposare Ru con la gallina.
Haruko- Si ti prego
Anny!!!
Anny- ZITTA TU E PORTA
RISPETTO!! Per te sono Anny-sama! Scusate dove ero rimasta?
Haruko- BWAHHHHHH!!!!
Takenori Anny-sama mi ha trattato male! (Però mi ha chiamata Anny-sama)
Akagi- Ehi tu vieni qui
e chiedi scusa a mia sorella. Altrimenti….
Anny
–Arghhh!! Il gorilla!! Toru-chan aiutami tuuuuuuu!!!!!!
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