Dany questa è per te!! Auguri di buon compleanno vecchia!! Ma hai visto quanto è lungo?? o___O


Gods and Arrows

parte I

di Anny


“Hanamichi? Hanamichi che fai? Torna qui a studiare! La devi finire di scappare sempre quando studiamo la storia degli uomini! Hai capito? Guarda che lo dico a tuo padre che non segui le lezioni come si deve!! Che fai torna qui!!!!!”

“Uffa che vuoi zio Toru (Mercurio)! Sono ancora troppo giovane per stare a marcire sui libri! Ora ho voglia di divertirmi. Ci vediamo domani. Ciao!!”Detto questo, Hanamichi scomparve in un bagliore di luce.

“Ma che devo fare con quel benedetto ragazzo” Toru sorrise rassegnato emettendo un grosso sospiro.

 

Intanto Hanamichi stava trotterellando allegramente verso la casa del suo miglior amico, che, in quel momento doveva ancora essere al lavoro costretto dalla madre a esercitarsi al tiro con l’arco per tutto il santo giorno.

 

Arrivato davanti alla splendida villa adorna tutt’intorno con giardini in fiore, fece per entrare quando vide volare sulla sua testa uno scudo di bronzo, subito seguito da uno specchio dorato con tante pietre incastonate sopra, che dall’aspetto sembravano essere molto preziose.

Batté le ciglia perplesso, ma non ci fece caso più di tanto. Ormai era di casa qui, e per tutto l’Olimpo non si faceva che parlare delle liti della dea dell’amore e il fabbro degli dei.

Le loro vicende erano diventate l’argomento di maggior intrattenimento durante i banchetti. Ma tra l’ascoltarne il racconto e parteciparvi il vivo c’era una netta differenza. Se ascoltare il racconto di simili gesta poteva apparire divertente dall’esterno, dall’interno era a dir poco SPAVENTOSO!

 

“Ma si può sapere perché ti trovo sempre a cinguettare con quell’insulso d’Hisashi(Marte)???

 

“Cosa?Cosa?Cosa? Io non faccio niente di male! Non c’è niente di sconveniente nel fare due chiacchiere educatamente con un’amico! Non sono mica come te caro mio che stai tutto il giorno rintanato nella tua fucina.”

 

“Ehi! Quello è il mio lavoro! E lo faccio anche molto bene direi non come te ce ozi continuamente!”

 

“Ma come ti permetti?! Brutto, villano, cofane,****”

 

“Salve Zia Ayako(Venere), ciao Ryota(Vulcano)! D’amore e D’accordo come sempre eh?”

Hanamichi prosegui per la sua strada senza nemmeno aspettare che gli rispondessero, tanto sapeva che erano troppo assorti per accorgersi di lui.

 

Proseguì fino alla stanza del suo amico, attraversando l’intricato dedalo di corridoi del grande palazzo.

Giunse infine ed entrò scostando tenda della stanza priva di porte.

 

“Ciao Hiro(Eros). Che stai facendo?”

 

“Eh? Oh sei tu? Ma nessuno ti ha insegnato a bussare????”Hiroaki gridò abbastanza alterato

 

“E come faccio se non c’è la porta?! Ma che ti prende? Perché ti arrabbi? ”

 

“Hn, scusa. Oggi sono nervoso(Solo oggi?o____ONdA).E’ solo che mia mamma mi ha affibbiato una brutta gatta da pelare.”

 

“Di che si tratta forse ti posso aiutare” Hanamichi chiese sinceramente preoccupato per l’amico, mentre si sedeva accanto a lui sul letto.

 

“E’ per via di un principe Kaede.”

 

“Kaede? E chi è?”

 

“Ma come? Non lo conosci? E’ famosissimo anche qui sull’Olimpo.”

 

“Ma è un umano?” Hanamichi era sempre più incuriosito. Come poteva un semplice essere umano provocare tanti grattacapi a un dio? Anche se il dio in questione era Hiroaki.

 

“Si tratta del principe di un’isola a sud. Ha più o meno diciotto anni e a detta di tutti, soprattutto di mia madre, è un ragazzo bellissimo, al di sopra perfino di noi divinità….” Hiro vide lo sguardo incredulo di Hanamichi “…ma per capire devi vedere. Ti giuro che anche io sono rimasto sorpreso. E’ quasi più bello di me.”

 

“Tralasciando l’ultimo commento, se è così bello sono certo che non ha alcun bisogno del tuo aiuto per far innamorare di sé qualche graziosa fanciulla.”

 

“Ed è qui che ti sbagli.”Hiro sospirò stancamente “nonostante la bellezza eterea, il ragazzo non è un tipo molto loquace. Non ha un buon carattere aperto come il tuo. Alla sua età non ha mai dimostrato interesse per nessuna donna….e nessun uomo. Sembra che sia un tipo molto apatico e che non si curi neanche del regno. Suo padre ha già una certa età e vorrebbe lasciare il governo a suo figlio per riposare.”

 

“Wow, bello e impossibile. Ma tu che centri scusa?”

 

“Ed è qui che entro in gioco io. Il re, disperato dal comportamento del figlio, si è rivolto a mia madre, chiedendole di far innamorare suo figlio della persona che può renderlo davvero felice. Così che questa possa scuoterlo dal suo torpore.”

 

“E naturalmente tua madre ha accettato, ma poi ha scaricato su di te tutto il lavoro”

 

“Esatto. Sei ancora convinto di volermi aiutare? Dopotutto questo è il mio lavoro. Anzi è di mia madre, e comunque dovrei cavarmela da solo.”

 

“Non ti preoccupare. La faccenda mi ha incuriosito. E scommetto che tu sei ancora a zero vero?”

 

“Proprio così. Il fatto è che questo tizio io proprio non lo capisco. E’ così introverso e taciturno che non si capiscono i suoi gusti. Non so nemmeno se preferisce uomini o donne. Se almeno potessi avvicinarmi a lui….”

 

“Ci penso io!” Hanamichi d’un tratto s’alzò, con un’espressione decisa sul volto che a parere dell’amico non denotava nulla di buono. “Mi spaccerò per un comune umano e mi avvicinerò a questo Kaede. Vado ad avvertire mio padre della mia assenza!”

 

“Un attimo Hanam….”Troppo tardi. Il rossino era già scomparso con un semplice schioccare di dita.

 

Nel frattempo Hanamichi era riapparso dentro casa sua dove Toru, il suo istitutore e suo padre stavano discutendo. E a quanto pare era un argomento che faceva rabbuiare la faccia di suo padre. Non doveva essere nulla di buono se riusciva a disarmare suo padre del suo onnipresente sorriso.

 

“Di che parlate di così serio?” Suo padre si era voltato lentamente torvo in volto.

 

“Ah sei tu! Toru mi ha riferito tutto! Ma la vuoi finire di scappare dalle lezioni????”

 

“Akira(Apollo) calmati. Non essere così brusco con lui! Lascia parlare me. DOVE DIAVOLO SEI STATO FINORA?”

 

“Ah…per quello” la testa rossa non sapeva come rispondere, così buttò là una scusa “Ecco…per sopperire alla mia mancata preparazione ho deciso di imparare le usanze umane di prima persona. Parto stesso ora. Mi trasferisco su un’isola del sud per qualche giorno ok? Non mi cercate mentre sono via.”

E così per la terza volta quel giorno era scomparso lasciando i presenti a bocca aperta, ancora a cercare di digerire le informazioni ricevute.

 

 

Il mondo umano per un dio può essere una continua sorpresa. Era tutto molto diverso, perfino la gente e il paesaggio.

 

Questo posto però era stranamente piacevole da visitare. Il clima torrido era leggermente mitigato dai venti provenienti dal mare, degli strani alberi mai visti con foglie enormi facevano ombra sulla spiaggia. Una distesa immensa di sabbia gialla. Calda. Bollente. Tanta gente che camminava e correva. Gli uomini che andavano a lavoro e le donne con i bambini. Tutte persone dall’aspetto mite e sereno. Gentili e accoglienti con gli stranieri come lui.

 

Nonostante i suoi sforzi di passare inosservato, tutti i passanti si giravano a guardarlo per la strada.

Le donne accennavano mesti sorrisini compiaciuti tenendo la testa bassa per pudore e vergogna. Mentre gli uomini ammiravano e invidiavano il fisico scultoreo del ragazzo. Pensavano a lui di un atleta forse.

 

In effetti per il giovane dio, passare inosservato era DAVVERO impossibile.

La migliore descrizione potrebbe essere quella di un giovane Apollo. Ma in effetti lui ne era il giovane figlio, quindi era scontato dire ciò.

Sicuramente era molto virile, con un fisico atletico e abbronzato, come quelle statue che ora andavano molto di moda. Tra l’altro era quasi del tutto in vista dato che le vesti bianche coprivano solo l’essenziale.

Il viso era illuminato da due splendidi occhi color miele, e adornato da una cornice di capelli rossi vermigli, che arrivavano più sotto delle spalle.

 

Dopo un’ora circa in cui aveva visitato la città, Hanamichi si ritrovò finalmente sotto il palazzo reale.

Chiese di poter parlare con il capo della servitù perché aveva saputo che stava cercando lavoro e lui era pronto a lavorare.

In realtà a palazzo non c’era bisogno di nessun’altro, ma per lui non fu facile “convincere” del contrario il povero uomo grassoccio che gli si era parato avanti.

Così si ritrovò d’un tratto ad essere l’aiutante ufficiale del principe senza neanche accorgersene.

 

Ora aveva la possibilità di stargli vicino e conoscerlo. E magari capire le ragioni del suo comportamento.

 

Durante il corso della giornata non ebbe l’occasione d’incontrarsi con il principe perché doveva sistemare le sue cose e imparare bene i suoi compiti.

 

Anche il giorno seguente stava per finire con un nulla di fatto, quando inaspettatamente la sera mentre passeggiava nell’immenso giardino della reggia scorse addormentato sotto un albero un ragazzo.

Avvicinandosi capì di chi si trattava.

Doveva essere lui, senza alcun’ombra di dubbio.

Era di una bellezza disarmante. E non come lui, o come lo è un dio in genere. Era…sembrava effimero proprio come un sogno. Gli sembrava che alla luce della luna quella pelle bianca potesse scomparire.

Aveva paura che quegli occhi blu che ora lo fissavano così intensamente potessero farlo annegare e sprofondare. Ma nello stesso tempo che lo bruciassero vivo.

 

Era sveglio.

 

“Chi sei tu? Non ti ho mai visto prima.”

 

Fine Capitolo 1

 

Anny-….ehm….lo so...è strano. Ma non ci posso fare niente perché ormai era nella mia testa già da un pò e dovevo tirarlo fuori prima o poi.

L’idea mi è venuta da un sogno. Aggiungici poi che io sono una fan della mitologia greca…e mettici pure lo sclero scolastico della letteratura latina…ne è uscito fuori una cosa illeggibile.^^

Cmq questa volta lo strazio sarà breve (spero) al massimo un paio di capitoli.

 

Toru- Speriamo bene

 

Anny- Onnipresente eh?

Un’altra cosa, se notate qualche errore o avete qualche dubbio sull’argomento mailatemi pure. Sarò felice di rispondere.

 

Anny






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