Gli scherzi del destino

parte IV

di Yuki-chan


Il prof di mate comincia a spiegare, ma io ho troppi pensieri e non riesco a seguire. Tanto non è che al prof importi tanto se seguo o no, quindi posso tranquillamente guardare fuori dalla finestra. Non è che ci sia molto da guardare, ma è sempre meglio che stare ad ascoltare la lezione di ripasso sull’equazioni e disequazioni. Mi volto verso il nuovo arrivato e vedo che neanche lui segue la lezione.

Non posso dargli torto! La lezione è noiosa e con questo bel tempo verrebbe voglia di uscire e non di stare a scuola. Ma perché continuo a fissarlo? Fortunatamente le lezioni giungono al termine e io posso tornare a casa. Mi volto e sto per avvicinarmi quando mi accorgo che è circondato dai miei compagni, e decido di tornare subito a  casa. Faccio le scale di corsa perché non voglio incontrarlo, non riesco a capire perché vederlo con i miei compagni mi fa soffrire così tanto. Forse ho paura che unendosi a loro possa anche lui cominciare a prendermi in giro. Ma perché ho tanta paura?

Questo pensiero mi tormenta per tutto il tragitto ma finalmente riesco ad arrivare a casa. Qui finalmente mi dimentico di tutto. Il mio fratellino mi viene incontro e mi salta addosso. Lo adoro! Entro in cucina e vedo mia madre vicino i fornelli mentre prepara il mio piatto preferito e mio padre che apparecchia la tavola. Poso lo zaino e penso che sono fortunato ad avere una famiglia così perché non tutti i genitori accettano che il proprio figlio sia omosessuale eppure i miei lo hanno accettato.

Gioco ancora un po’ con il marmocchio e appena nostra madre ci chiama corriamo e andiamo a tavola. Finisco tutto quello che ho nel piatto in un attimo e subito mi ritiro in camera mia. I miei sanno che voglio anche la mia solitudine. Accendo il computer e mi collego in internet e vado nella sezione della chat. Spero che Miky, il ragazzo con cui chatto da molto tempo sia on-line e vedo che il mio desiderio si è avverato. Cominciamo a parlare e ci mettiamo d’accordo per vederci alle 16:00 davanti la mia scuola. Ci siamo scambiati i numeri di telefono così il primo che arriverà telefonerà all’altro e ci riconosceremo. Guardo l’orologio: mancano quarantacinque minuti  all’appuntamento e decido di dedicarmi al mio fratellino. E’ anche grazie a lui che la mia vita non è uno schifo. Lo faccio entrare in camera mia e ci mettiamo a giocare al computer; lo lascio vincere perché mi piace vederlo sorridere. Alla fine della partita gli dico che devo uscire e lui senza fare storie va a vedere la tv in cucina.

Sono fortunato ad avere un fratello come lui!

Esco da casa e mi dirigo verso la mia scuola; sono in leggero ritardo infatti sento il cellulare squillare.

Deve essere già arrivato!

Mi affretto a arrivo subito davanti il portone della scuola ma appena lo vedo mi blocco.

Non può essere lui. Non ci credo.

Il mio cuore comincia a battere forte e alla fine riesco a capire che cosa mi stava succedendo questa mattina. Mi sono innamorato! E pazzamente anche. E io che pensavo che il colpo di fulmine non esistesse!

Vedo che anche lui è perplesso. Forse sperava di vedere un’altra persona al posto mio?

Mi assale un senso di paura, paura di non essere accettato.

Penso che stare qui a pensare non serve a nulla, è meglio parlare e togliersi i dubbi. Infatti mi avvicino,anche se titubante, e comincio a parlare:

“Sei tu Miky?”

Che domanda stupida! E’ ovvio che è lui,è lui che mi ha chiamato! Ma in questo momento il mio cervello non collabora! Proprio al momento giusto il mio cervello è andato in vacanza!

“Già…e tu sei M&M?”

Mi ha parlato!!! Sono al settimo cielo!!! Si ma mi devo calmare perché altrimenti finisco per fare una figura del c***o e non è proprio quello che voglio.

“Già…emh…non mi aspettavo che fossi tu”

Ma che dico? Così sembra che non lo voglio vedere. E poi perché sto diventando rosso in viso? Per fortuna lui riprende a parlare e il mio rossore se ne va dal mio viso.

“Senti, forse è meglio che ci presentiamo meglio. Io sono Michele e tu?”

Allora avevo capito bene. Ora però mi devio calmare.

Riprendo a parlare:

“Io sono Mirko”

Lui propone di andare al bowling ed così ci dirigiamo verso l’edificio. Giochiamo, e siccome io sono tutto preso da lui, perdo, nonostante me la cavi abbastanza al bowling.

Andiamo a sederci in un bar e prendiamo un gelato, parliamo di tutto e scopro che mi trovo benissimo con lui. Purtroppo lui se ne deve andare dopo un paio d’ore perchè suo padre non sa che è fuori.

Ci salutiamo, ma non sono per niente dispiaciuto perché so che domani lo rivedrò.