Gli scherzi del destino

parte III

di Yuki-chan


All’ improvviso entra il prof di matematica e nonostante questa sia la mia materia preferita non me ne importa niente. Sono troppo incuriosito da quel ragazzo. E’ il mio pensiero fisso e non riesco a pensare ad altro. Chissà perché poi! Ho visto tantissimi ragazzi in vita mia, ma solo lui mi colpisce tanto.

Ho deciso! Finita la scuola mi ci avvicino e gli parlo.

Si, mi ci avvicino, ma cosa gli dico? “Ah ciao, dal primo momento che ti ho visto mi hai incuriosito e vorrei conoscerti. Giochiamo insieme?” Certo che se dico così faccio non solo una figura del c***o, ma anche quella del bambino idiota. Cavolo!!! E’ più di mezz’ora che penso e non mi viene in mente neanche un’idea. Non sono mai stato bravo con le parole, altrimenti perché mi sono iscritto al liceo scientifico e non al classico?!

Mi giro ad osservarlo: anche lui non segue la lezione, chissà come mai!

Chissà se mi ha notato e vorrebbe conoscermi! Sarebbe fantastico se si avvicinasse lui, perché io non so se troverò mai il coraggio.

Finite le ore di lezione di oggi, decido di avvicinarmi a lui, ma purtroppo, si avvicina a me un ragazzo che mi chiede se se mi va di uscire con lui e altri compagni. Lo guardo: non conosco nemmeno il suo nome e non ho intenzione di perdere con lui e quindi gli dico che ho un altro impegno e mi allontano. Scendo di corsa le scale e appena fuori dal portone lo cerco dappertutto, ma non lo vedo.

Che cavolo, ora che avevo trovato il coraggio!

Mi dirigo allora verso casa ed entro 10 minuti sono già lì. Mio padre non c’è, sarà a lavoro, e quindi la casa è tutta per me. Apro il frigorifero e vedo che c’è un pezzo di pizza rimasto da ieri sera. Lo prendo, e senza neanche riscaldarla me la metto in bocca e comincio a mangiarla.

Adoro la pizza fredda!!!

Mi distendo sul divano e accendo la televisione ma come al solito non c’è niente. Spengo la tv e me ne vado in camera mia, mi siedo al computer e comincio a chattare. Adoro farlo, anche perché puoi parlare di tutto senza vergognarti, tanto non sanno chi sei. Però mi incuriosisce un ragazzo: si è iscritto con il nickM&M” e chattando ho saputo che abita da queste parti. Vedo se è on-line e cominciamo a parlare. Decidiamo di vederci oggi stesso davanti la mia scuola alle 16:00. Sono emozionantissimo!!!Sono ancora le 14:30 e io già non vedo l’ora di essere lì.

Cavolo! Quando desideri veramente qualcosa il tempo non passa mai! Sono ancora le 15:00 e penso che forse è meglio che vada avanti con i compiti. Nonostante all’inizio non riesca a concentrarmi riesco a finire i compiti di mate e latino. Mi anca ancora l’analisi di una poesia ma butterò giù qualcosa al mio ritorno. Sono le 15:45 e comincio a incamminarmi verso la scuola che a quest’ora è aperta a causa dei corsi pomeridiani. Ci siamo scambiati il numero di telefono così appena arrivo lo chiamerò e vedrò che chi risponderà al telefono sarà il ragazzo che cercavo. Cerco il suo numero nella rubrica e appena lo trovo lo chiamo. Non vedo nessuno a cui suona il cellulare e mi giro alla sua ricerca quando lo vedo. No! Non è possibile! Non può essere lui! Non può essere quel ragazzo che mi aveva incuriosito in classe.

Mentre io sono ancora assorto nei miei pensieri lui mi si avvicina e comincia a parlare:

“Sei tu Miky?”

Io non so che mi prende. Sono al settimo cielo e non riesco a parlargli?

“Già…e tu sei M&M?”

“Già…emh…non mi aspettavo che fossi tu”

Sulle sue guance spunta un lieve rossore che mi fa tenerezza. Sono io quello che riprende a parlare:

“Senti, forse è meglio che ci presentiamo meglio. Io sono Michele e tu?”

Vedo che Mirko è più a suo agio e anche io lo sono.

“Io sono Mirko”

“Allora che si fa? Ti va di farci una partita al bowling?”

“Con piacere”

E detto questo ci incamminiamo verso il bowling. Durante il tragitto parliamo di tutto e scopriamo di essere simili. Abbiamo molti gusti musicali simili e notiamo che andiamo molto d’accordo.

Finita la partita ci dirigiamo verso un bar e dopo esserci presi un gelato ci salutiamo perché mio padre non sa che sono uscito.

Non vedo l’ora di vederlo domani a scuola e di parlargli, perché per la prima volta mi sono sentito felice come non mi era mai capitato.