DISCLAIMARS:
i personaggi non sono miei ma di Eiichiro Oda. Anche se sto progettando un
rapimento di Zoro e di Rufy…
Giuramento parte II - Rufy il capitano di Akane
-
Che cosa vuoi?- -
diventare il più forte…- È
questa la forse che cattura interamente la mia attenzione. È
serio. Ma
non è solo serio. Quando lo dice lo fa nello stesso modo in cui io dico che
diventerò il re dei pirati. Determinato. Ci
crede. E
solo per questo è veramente degno di essere il mio primo compagno. Intorno
c’è caos e la gente borbotta
stupita, non mi interessa! Ora
solo una cosa importa. Il
combattimento fra quell’uomo e Zoro. Occhi
di falco parla, sembra freddo e sprezzante e già la sua prima frase mi dà
sui nervi, ma la risposta di Zoro lascia anche me senza parole, non servirà
il mio intervento. Ho
fiducia in lui. Lui è all’altezza. -
Deriva dalla mia ambizione e dalla promessa fatta a una persona molto
importante per me…- Esattamente. Solo
una promessa permette le persone di andare avanti senza mai fermarsi e
arrendersi…e poi di ottenere quello che
desiderano. Io
non ne capisco nulla si spade e samurai, ma so cosa significa fare una
promessa per la quale si da la vita. Avrà
sempre tutto il mio appoggio finchè combatterà in nome di qualcosa di più
grande di lui. Ogni
volta che sfodererà la sua spada sarà per questo e una persona simile
merita tutto il rispetto possibile. E
quello che quel tipo gli sta negando. Se
potessi andrei là a dargli una lezione io, non può trattarlo in quel modo,
del resto, però, io non c’entro. Se la deve vedere
totalmente lui da solo. Non
lo lascerò comunque. È
il mio compagno. È
il nostro patto. L’uno accanto all’altro
per arrivare allo scopo finale. Solo
il più forte del mondo può essere il vero compagno, l vera spalla, del re
dei pirati. E
così sarà. Tuttavia
quello che dice lo spadaccino mi colpisce: -
sei come una rana nel pozzo…devi conoscere la grandezza
del mondo…- Mi
piacerebbe capirla questa frase, ma non sempre le persone parlano con
linguaggi semplici e diretti. Di
primo impatto non mi piace quell’uomo,
si dà troppe arie e tratta male Zoro, eppure bisogna ammetterlo. Sa il
fatto suo. Ciò
che fa mi lascia stupito. Ferma
il colpo a tre spade di Zoro con un solo piccolo pugnale. Ma
forse fa finta… -
Zoro?- Vorrei
accertarmi che sia vera la scena ma devo rimanere buono qua. Vedo
che riattacca, è una furia, si sta arrabbiando, vedo palpabile la sua ira.
I colpi nemmeno si vedono a occhio nudo eppure vengono tutti prati con
facilità impressionante…cavolo, mi basterebbe solo
capirne di più di combattimenti con le spade. Mi
lascia perplesso quello che dice occhi di falco. -
Che cos’hai dentro? Che cosa desideri
oltre la forza?- Mi
prende sempre più e lui che continua e va avanti. -
debole…Zoro debole? Ma come si
permette?- -
te lo insegno io! Lui è…- Sono
Yosaku e Johnny che scatenati sfoderano le loro spade e fanno per
intervenire furibondo. Li
prendo al volo schiacciandoli a terra. -
Yosaku, Johnny! Smettetela…non dite niente!- Eppure
vorrei intervenire anche io, mi fa rabbia, mi sembra che il sentimento che
si muove dentro sia incontenibile, ma non è la nostra storia. È sua, se la
deve vedere lui. Però
quanto vorrei poterlo aiutare. Mi
trattengo a forza, tremo dalla rabbia. Ok,
non so come funzionano le spade e queste cose, ma so come funzionano i
combattimenti per il valore e le promesse. Ogni volta che si affronta
qualcuno è un crescita, non si deve mai intervenire in quello di qualcun
altro a meno che non sia l’altro a chiederlo
espressamente o sarà finito. Non
si può. Si
chiama onore. -
abbiate pazienza…- Già…io che parlo così…forse
fra un milioni di anni luce, ma lo posso aiutare solo così. Dannazione, è
giusto ma terribile. Vederlo
a terra in quel modo, non ha nemmeno toccato l’avversario.
Non dovrebbe andare così. Non dovrebbe. Non deve. Sembra
fortissimo, emana un aura quasi spaventosa,
diversa dall’avversario. Non
può perdere. Ha
fatto una promessa, lui è il mio compagno, lui è Zoro, il migliore
spadaccino del mondo. Mi
rendo conto di essere esageratamente preso dalla sfida, mi trattengo e non
so come ci riesco, il sudore che mi imperla la pelle ne è testimone, il
respiro l’ho dimenticato per strada. Gli altri urlano e parlano, io
semplicemente non ci riesco nemmeno anche se vorrei dirgli che non deve
perdere. Non voglio concentrarlo, lui sa cosa sta facendo. Io ho fiducia in
lui ma mi prude tutto, fremo dalla voglia di scendere in campo al suo
fianco, ma per aiutarlo devo stare qua. Lo so lo so, dannazione, ma è una
sofferenza anche per me. Scontro
decisivo e quel che accado mi lascia di stucco, me e tutti quanti. Come se
il tempo si fermasse una prima volta. Concentrati su quel punto del corpo di
Zoro, il punto in cui il pugnale dell’uomo è entrato nel petto del mio
amico facendo sgorgare del sangue. È un pugnale piccolo, non lo fermerà
mai…ma un millimetro e avrebbe squarciato il cuore. Ed
è chiaro come il sole. Sento
lucidamente il mio mancare ad un battito, spalanco gli occhi esterrefatto e
non oso nemmeno fare ipotesi, non le ho mai fatte non inizierò ora. Lui.
Solo lui. Ascoltare
cosa dice, cosa fa, la sua reazione, il suo sguardo. Non
arrenderti. Non puoi ancora. Non ancora. Non gli hai fatto vedere chi sei
veramente. Parlano,
cioè è anche occhi di falco a parlare ma non capisco cosa dice…penso che
gli stia chiedendo se vuole che lo finisca. Non
mi importa di quel tipo. Zoro.
Parla. Non rimanertene zitto. Respira e parla, fammi sentire la tua voce,
fammi capire cosa vuoi, cosa puoi, a che punto sei. -
chissà..non so bene…ma se mi ritiro…mi sembra di rovinare tutto, sia la
promessa che il giuramento…e non potrò più tornare in questo posto…- fa
fatica ma non è finito, lo sento. Ho capito. Zoro
è grande. Zoro ce la farà. Io ci credo in lui. -
esatto…questa è la sconfitta…- -
allora non posso ancora tirarmi indietro…- non
l’avrebbe mai fatto. -
anche se morirai?- e
lo diciamo nello stesso istante, io mentalmente e lui a voce. -
non ho paura di morire…- sapevo
che avrebbe detto così. L’ho
scelto per questo. Perché
non sembra ma lui è come me. Lui
ha un sogno e una promessa da mantenere e farà di tutto per arrivare in
cima. La morte non lo spaventa. Esattamente come me. Passando
anche per l’inferno, con mille possibilità di tornare indietro. Non ci si
può ritirare. Lui
non si sarebbe mai arreso, e non lo farà ancora. Piuttosto
la morte. Ma
non lo fa perché è un uomo d’onore. E
si può morire per questo. Sarebbe
una bella morte tutto sommato. Ma
non è giunta la sua ora. Non
ancora. Zoro,
sentimi, ascoltami. Non
gli tolgo gli occhi di dosso un attimo, ma vorrei essergli più d’aiuto,
parlargli. Non
posso deconcentrarlo. Ogni
sua fibra, energia, molecola è protesa per quello che sta per succedere. L’azione
finale. -
sono Rolonoa Zoro…- il
tempo scorre piano ancora, sta per fermarsi mentre tutti e due si
posizionano e occhi di falco tira fuori la sua spada. Zoro usa quella sua
tecnica speciale e lo fa con ogni forza possibile, come se non fosse ferito,
come se stesse bene. E
la tensione di tutti gli arriva, in quell’azione, in quell’attimo.
Parlano, io non sento, non capisco, non importano
i dettagli, i perché e i per come. Ora
sono lui e l’altro. E
le loro spade. Ecco
che cominciano. Alcuni gridano di smettere, che è una pazzia, altri stanno
in silenzio ma nessuno capisce. Nessuno. Io
vorrei solo essere lì. E teso come se stessi combattendo a mia volta con
lui, lo si può notare dalla mia espressione contratta, vorrei solo dirgli
di andare e di non fermarsi ora. Ma
lo sa che io sono con lui. Sempre. Ma
è ora che me ne rendo conto. Se
andasse male…cosa farei poi? È
lui che mi è indispensabile, altrimenti non avrei fatto di tutto per averlo
con me. Non
può lasciarmi. Zoro,
abbattilo. Battiti
veloci, respiri veloci, istanti e istanti di una vita che corre
all’impazzata e il tempo che aveva preso come un fole a correre si torna a
fermare di colpo. Come si spezzano le due spade di Zoro. Come il sangue gli
esce da nuove profonde ferite. Come lui rinfodera la sua spada bianca. E
come si gira verso il suo avversario che l’ha vinto. Zoro
ha perso e non ho tempo per non capacitarmene. Vorrei
poter dire che non capisco quel che fa, perché tiene le braccia
aperte…perché…ha quell’espressione risoluta, perché non si prende un
istante in più per pensare…io lo so che lui ha ragione, che al suo posto
farei uguale, forse. Io
so tutto, io capisco perché è lui a farlo se fosse un'altra persona
rimarrei in dubbio, ma su di lui non ne ho. Però…però
ugualmente dinnanzi alla concreta possibilità di perderlo mi viene il
panico e la rabbia si ingigantisce. Quell’uomo
non può portarmi via Zoro. -
la ferita sulla schiena è una vergogna per uno spadaccino…- come
se non lo sapevo. Ma
non può farlo. Non
può. Mi
aveva promesso. Io
ho bisogno di lui. No
no no nononono!!!! Lo
so che non è giusto da parte mia volere che rimanga in vita dopo una
sconfitta così pesante per lui, lo so…ma l’urlo che lancio è istinto e
ira e va di pari passo al gesto di occhi di falco e della ferita finale che
gli infligge. È
troppo presto. No. È
panico, rabbia cieca, dolore e tutto l’universo che ho trattenuto che ora
esplode con questo mio secondo grido e le lacrime che dannate vorrebbero
uscirmi, il sudore mi brucia gli occhi, già. L’idea
che lui mi lasci. Lui mi ha lasciato, non è un ipotesi. Uno
sconosciuto me l’ha strappato senza conoscerlo. E
lui cade. (Strappato
così.) In
mare. (Dalla
vita.) Priva
di vita. (da
me.) non
ce la faccio più. Dio,
non ci riesco. Il
non controllo è totale, mollo Yosaku e Johnny che avevo trattenuto, era una
questione fra Zoro e il suo avversario, ma ora non più. È
una questione fra l’uomo che ha ucciso Zoro e il suo capitano. Il suo
amico, il suo compagno. -MALEDETTO!- non
voglio sapere nulla. In
un lampo mi trovo da occhi di falco. Furibondo. Fuori
di me. Ora
senza pensare, senza sapere, senza riflettere. Quel
che so mi basta. E
mi hanno tolto una persona essenziale, ormai, per me. Non
mi va giù. Non
doveva andare così. Lui
non ne aveva il diritto. Non
ancora. Non
serviva. Non
andava. Dopo
essermi incastrato e aver fatto un notevole casino sento la sua voce calma e
fredda che mi parla: -
stà pur tranquillo…non l’ho ancora ammazzato…- stupore
mentre il sangue torna a circolare normalmente. Devo
verificare, di questo tipo non posso ancora fidarmi. -
Zoro! Zoro! Rispondi! Zoro?!- grido
e lo chiamo per assicurarmene. Lui è in acqua nel chiamarlo agitato ancora
arrabbiato lo vedo uscire dalla superficie trascinato dai suoi due amici. Prende
un profondo respiro. È
in condizioni pietose e l’acqua salata non può fargli bene. -
ZORO!- ansia. È
vivo. Un
battito che scappa sostituendosi alla calma che lenta e a fatica torna. Rimango
seduto a terra e attendo che si riprenda meglio, che il respiro torni più
normale e mi guardi…e mi parli. A me. -
il mio nome è Drakul Mihawk. Per te non è ancora arrivata l’ora di
morire! Devi conoscere te stesso.- Bene,
se lo chiedevi a me te lo dicevo io che non era arrivata la sua ora, io lo
sapevo e gli risparmiavi un po’ di dolore. Anche
se poi col senno del dopo so benissimo che tutto questo era necessario, ma
mi da fastidio. Crescere è così dura a volte. Tutti i sacrifici e le
energie che si spendono. Ci si impiega una vita intera per arrivare al
momento tanto atteso e poi la delusione che ti ammazza l’anima. Non ce la
fai e perdi. E per di più rimani in vita. Questo è ciò a cui un uomo
d’onore non sopravvive. Sospiro.
Eppure egoisticamente mi basta che ora sia vivo. Ha altro tempo per
prendersi ciò che desidera e mantenere la sua promessa. Ma
il caos che ho provato, come mi sono sentito…nessuna frase al mondo potrà
ridarmi i 100 anni di vita persi. Un
attimo dopo e sarei partito in quinta, come mio solito, senza riflettere che
non andava fatto. -
e devi conoscere il mondo.- lui
continua a parlare con Zoro, credo lo senta. Ha una voce chiara e
controllata, ma si sente che è diverso dall’inizio, è stato colpito
dalla volontà e dalla forza d’animo di Zoro, la stessa che ha colpito me
la prima volta. Quando
una persona è speciale lo è per ognuno che incontra sulla propria strada. -
dovrai diventare ancora più forte, Rolonoa! Ti aspetterò ancora molti
anni…sul trono del più forte del mondo…- si,
è diverso quest’uomo. Non
so, come se fosse scosso. Come
se ora incontrando Zoro sarebbe lui a sfidarlo e non il contrario come oggi. Infatti
non parla più piano, ad alta voce, dice: -
PROVA A SUPERARE QUESTA SPADA CON LA TUA FORZA MENTALE! PROVA A SUPERARE ME,
ROLONOA!- penso
di aver cambiato totalmente la mia opinione su di lui. Lui
cercava come tutti qualcosa. Solo che noi l’obiettivo l’avevamo già, il
suo è arrivato solo ora. Il
vuoto che aveva dentro, ora si è riempito, ha trovato una ragione. Ora
che so come stanno le cose sono tranquillo. Ora
si rivolge a me: -
ragazzino, tu che cosa vuoi?- -
diventare il re dei pirati!- è
lo stesso tono che ha usato Zoro prima, lo stesso che uso sempre. Sicurezza,
certezza, determinazione. Non la sparo, lo dico perché so che sarà così. Non
mi va ancora del tutto a genio, specie perché pensa di essere più di Zoro,
più di me e più di chiunque altro. Non mi sta bene. Ma
ci sono di peggio. -
è una strada molto difficile, sai? Più complicata di quella di superare
me…- e
questa sua frase da so tutto io proprio poteva risparmiarsela, mi prende per
un moccioso che gioca a fare il pirata? Di
risposta gli mostro la lingua contrariato e effettivamente da moccioso
ribatto: -
Lo so bene…e mi sto già dando da fare!- poi
decido di lasciarlo perdere. Zoro è più importante, ora. Chissenefrega
degli altri… -
USPO, ZORO è SALVO?- -
è VIVO, è SOLTANTO SVENUTO!- se
potevo prendere un respiro di sollievo alla notizia, la spada che si alza
sopra il corpo steso e ansimante di Zoro me lo fa ritirare di nuovo. Attesa. Tensione
nuova. Ogni
senso proteso ad ascoltare quel che dice e fa. Parlami. Come
stai? Io
lo so. Cosa
farai ora? Dillo. Rimani
con me. Rafforzati. Andiamo
avanti ancora insieme al nostro obiettivo. -
Zoro?- -
Rufy…mi senti?- è
affaticato e la voce flebile gli trema. Però ci sono cose nella vita, come
ho già detto. Che si devono fare. -
si- io
sono fermo e il silenzio cala improvviso. Tutti ascoltano attenti. -
ti sei preoccupato vero?- respira
affannato e per poco non si capisce quel che dice. Ma a me sembra chiaro. Certo
che mi sono preoccupato, dannazione. Sono uscito di testa per un
attimo…come mio solito, diresti tu! -
perché se non divento lo spadaccino più forte del mondo…ti metto nei
guai, vero?- ha
un attacco di tosse in cui sputa del sangue e lento si riprende ignorando
gli ordini di non parlare e riposarsi. Non
ci credo a quel che dice. Come
può? Conoscendolo
bene è ovvio che pensava a questo. Io avrei pensato alla stessa cosa,
probabilmente. Ma
mi stupisce. In
fin di vita si è ricordato di quella frase che ho detto, mentre parlavo
fiero di lui. Rimango
imbambolato a bocca aperta. -
NON PERDERO’…MAI Più!- si… -
NON PERDERò Più…E UN GIORNO LO BATTERò…E DIVENTERò IL Più GRANDE
SPADACCINO CHE SIA MAI ESISTITO!- io
sorrido, occhi di falco sorride…soddisfatto e fiero. Rilassato.
Tranquillo. So che sarà così. Io
lo sapevo e sentirtelo dire fra le lacrime è un sollievo immenso. Ora
posso dire addirittura di provare felicità. -
re dei pirati…hai qualcosa da ridire?- cerca
un tono ironico, ma la voce torna a tremare e i singhiozzi che frena a forza
gli provocano altra tosse, ma è pazzesco come abbia tenuto il braccio teso
e fermo nonostante il suo stato fisico. È
unico, sapevo che ci avevo visto giusto. -
eheheh…niente!- Diamine,
meglio di così! È perfetto! E
anche lui sta meglio. Sorrido sincero come so fare, l’unico tipo di
sorriso che riesco a mostrare. -
bella squadra…vorrei incontrarvi di nuovo, un giorno…- certo
anche lui mi stupisce. Occhi di falco si gira dopo averci ascoltato
attentamente. Poi
se ne va così come è arrivato. Una
bella squadra…merito delle belle persone che ne fanno parte! No,
quel tipo non mi va ancora a genio, è l’ossessione di Zoro e il suo
obiettivo, ma gli obiettivi di enorme portata si raggiungono insieme. Per
cui mi sollevo e sorrido come sempre. Tutto
andrà per il meglio. Ve
bene così. Da
oggi sarà da divertirsi ancor di più. Forse
è la consapevolezza che lui ha resistito e non si è lasciato andare
mollando tutto, proprio per me, per quelle parole che gli ho detto quella
volta e per il motivo per cui si è unito a me. Io
ho bisogno di lui e me ne sono reso conto. Potrei
lasciar andare tutti, ma lui no. Solo
insieme potremo arrivare al nostro trono. È
perfetto così. Non
ci arrenderemo mai. Anche
perché so che lui manterrà il suo giuramento. Lo
so. FINE
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