DISCLAIMARS:
i personaggi non sono miei ma di Eiichiro Oda. Anche se sto progettando un
rapimento di Zoro e di Rufy… NOTE :
scrivo della mia coppia preferita…allora, attenzione. La fic è incentrata
sul numero 6 pagina 112 fino alla 157 circa. Il capitolo in cui Zoro e
Mihawk si scontrano la prima(e unica fin ora) volta. Il primo capitolo è
visto dalla parte di Zoro, il secondo dalla parte di Rufy. Quindi sempre in
prima persona ma alternata per capitolo. Devo dire che quel numero l’ho
letto molte volte già(sto prendendo gli arretrati, non ho tutta la
serie…)ma so che sarà uno dei miei preferiti. È pazzesco, incredibile,
unico…tanto che mi ha fatto venire sta fic. Che belle scene, parole,
tutto….ogni cosa. Il sensei Oda è un tensai! Ora vi saluto e vi auguro
solo buona lettura. Baci Akane DEDICHE :
lo dedico a tutti gli spadaccini del mondo e ad Asuka !
Giuramento parte I - Zoro lo spadaccino di Akane
/Non
perderò mai più e un giorno lo batterò e diventerò il più grande
spadaccino che sia mai esistito!Re dei pirati…hai qualcosa da ridire? CAPITOLO
1: ZORO
LO SPADACCINO /Chissà…non
so bene…ma se mi ritiro…mi sembra di rovinare tutto, sia la promessa che
il giuramento…e non potrò tornare più in questo posto…/ -
Capisco…è il più forte…- Eccitazione
allo stato puro. Incontaminata, forte e potente si fa strada in me, come un
boa che lentamente avvolge la sua preda stritolandola e in breve non ha
scampo. Sento
la carica farsi strada in me e subito mi lascio prendere da questo senso
tanto seducente ed irresistibile. Un senso di assolutezza, di pericolo, di
incertezza…non so cosa succederà, l’esito di questo incontro, per una
volta, mi appare nebuloso e oscuro ma so che vincerò perché se lui è
l’uomo che ho sempre cercato, lui sarà il mio obiettivo finchè non avrò
vinto o sarò morto. Per cui…non posso che essere contento. Ho
la concreta possibilità di adempire al mio giuramento. È una prospettiva
talmente allettante che mi fa quasi impazzire. Non
ci credo. Potrei
svegliarmi e accorgermi che non era vero, ma sono un tipo coi piedi per
terra anche se ho un sogno pressoché impossibile e irrealizzabile. Io
so che ce la farò, perché l’ho giurato e non si scherza con queste cose. So
cosa mi aspetta, o forse credo solo di saperlo. Ma ce l’ho a portata di
mano e non lo lascerò mai andare via. Io
devo vedere, devo sapere dove sono, a che punto sono… È
tutto un lampo, un tutt’uno, con l’adrenalina che scorre in me sempre più
veloce, il sangue che pompa per il cuore accelerando i battiti. Mi sento
alle stelle, la testa mi gira dalla gioia e dall’eccitazione che mi
avvolge. È
quello che devo fare. Io
lo DEVO. Potrei
sapere molte cose, e prima di tutte la sciocchezza che è affrontare un uomo
che ha tagliato una nave simile con una spada sola…potrei sapere il mio
livello e il suo e capire che non ho scampo…potrei fare la cosa più
sensata, ma ora nulla mi pare più sensato di questo. Qua
ho la mia promessa. Diventare
l’uomo più forte del mondo. E
in nome di quel giuramento non mi tirerò mai indietro, come non mi tirerò
mai via da nessun altro combattimento. Io
potrei sapere molte cose che mi fermerebbero, ma ne so una più grande e
forte di tutte. Io
devo battere quest’uomo. E
lo farò. Non
sento nulla di quello che mi sta intorno, solo la sua voce. Non vedo
nessuno. Solo lui. Non capisco niente. Solo che devo combattere contro di
lui. È
l’istinto e la testa a dirmelo. In
un nano secondo decido cosa fare e potrei sbagliare, potrei fare una
stupidaggine..ma solo io posso farla perché sono stato io a
deciderlo…come tute le altre decisioni che ho sempre preso…e non mi
tirerò mai indietro. Quando ho detto che diventerò l’uomo più forte del
mondo ho preso sulle mie spalle una responsabilità, e non la tradirò mai. -
sono venuto sul mare per incontrarti…- la
mia voce è ferma, non trema ne dalla paura ne dalla contentezza. Ma quando
mi chiede: -
…che cosa vuoi?- non
posso fare a meno di trattenere uno dei miei sorrisi sadici. È
eccitante. È
bello. È
così che la mia vita deve essere. È
questo che devo fare. È
pazzesco. È
un rito, mi prendo la bandana nera dal braccio e la lego alla testa per
ottenere la concentrazione giusta.- - - diventare il più forte…- Non
poteva che essere la mia risposta. Prendendo
quel giuramento ho accettato di morire pur di riuscirci. E quando io,
Rolonoa Zoro, prendo delle decisioni, lo faccio per sempre e fino in fondo! -
non sai cosa fare? Allora combattiamo!- non
sindaco sul suo modo di fare e sull’impressione che mi ha dato. Guardandolo
di primo impatto mi da l’idea di una persona con un grande carisma, ma non
è come quello che c’è in Rufy. È diverso….in lui c’è forza. E non
si può tradurre in nessun altro modo. La
forza che ora verificherò di avere oppure no. Mi
guarda con quei suoi occhi di falco indecifrabili, lontani, che giudicano
tutto e tutti, che però non si interessano a nulla. Vuoti…persi…come
alla ricerca di qualcosa…qualcosa che non lo faccia più annoiare…una
ragione di vita… -
povero…debole…- ascolto
attentamente le sue parole, ma nulla potrebbe farmi desistere. -
se tu fossi un vero spadaccino avresti capito la differenza che c’è tra
noi senza combattere…il tuo coraggio deriva dalla forte determinazione?
Oppure dalla tua ignoranza?- io
lo so che forse sono ignorante e stupido, ma nessuno potrà mai giudicarmi
perché non sa il motivo delle mie azioni e decisioni…e non capendomi
varranno meno di zero. Invece chi non capisce ma non giudica e sta in
silenzio al mio fianco…gente così, sono loro di cui voglio circondarmi. È
per questo che seguo Rufy. Lui
è l’unico che potrebbe portarmi a raggiungere il mio sogno, perché in
lui non è solo follia…in lui c’è forza e determinazione. -
deriva dalla mia ambizione e…da una promessa fatta ad una persona molto
importante per me…- il
volto della mia amica d’infanzia mi torna alla mente brevemente e
l’attimo del giuramento che sarà sempre vivo in me. Sono
uno stupido, nessun dubbio. Ma
è così che arriverò al mio obiettivo. Guardami. -
a dir la verità non pensavo che ci saremmo incontrati così presto…- -
inutile…- mormora
fra se e se, deciso in ogni cosa che dice, fa e pensa. D’impatto
mi lascia indeciso. Non so se mi piace o no. Lo scoprirò a fine incontro. Ha
rinunciato a farmi cambiare idea, ha capito che nulla al mondo ci sarebbe
riuscito. Però
non ha ancora compreso da cosa deriva questa mia sicurezza e determinazione.
Gliel’ho detto, ma non ha capito, ovvio. Glielo
chiedo di nuovo. Non lo farò andar via così. -
allora, che intenzioni hai?- poi
comincia a dire delle cose che mi sembrano solo di presa in giro e gli dico
di farla corta. Che
combatta con cosa vuole, sarà costretto a tirare fuori l’arma vera. Concentrato
e sicuro, caricato più che posso prendo la ricorda e inizio il mio attacco.
Ma nonostante ciò lo vedo calmo e pacato, con quella sua voce controllata
che non urla: -
- sei come una rana nel pozzo…devi conoscere la grandezza del mondo…- ma
questa frase attualmente mi suona vuota e priva di senso. Specie
detta da uno che non capisce per cosa combattere. O almeno non mi pare. Tuttavia
quello che accado in un attimo mi lascia di sasso, assolutamente
sconcertato. Non
riesco a procedere di un millimetro. Qualcosa mi blocca…qualcosa…è il
suo pugnale…con quel giocattolino ha bloccato il mio colpo, incredibile…è
a quel livello? Dio, io lo sapevo ma…non può essere…non può essere così
lontano…ma non mi fermerò. È
un altro attacco quello che sferro. Diavolo,
non può essere così lontano dal mondo! È
impossibile. Io
non mi fermerò. No,
mai…solo se mi ucciderà. Ma
sembra inarrivabile… La
furia si ingigantisce in me, non lo concepisco, lo trovo assurdo. Non
mi fermerò mai. La furia si ingigantisce in me e il non controllo prende il
sopravvento. Più
veloce, di più. Con più forza. Devo colpirlo…trasferisco la mia energia,
il mio spirito, ogni cosa in mio possesso in queste mie spade che non mi
hanno deluso…non sarà ora la fine…non posso, non mi arrenderò. Ma lui
con un solo pugnale mi tiene testa…non è possibile…così lontano…non
lo sento. Cosa dice? Gli altri gridano. Non capisco. Io
sono qua, combatto e la testa viaggia, si concentra per prendere forza dalle
mie azioni, dai miei desideri. Dal giuramento. Non
mi sono allenato fino a oggi per essere preso in giro da quel coso! Ma
per vincere! È
ancora lei che mi viene in mente, quello che le ho detto e la nostra stretta
di mano. Per lei…devo vincere contro di lui. Non
mi arrenderò. È
lei che me lo chiede. Non
sarò un uomo se non ce la farò. Gliel’ho
promesso. Mi
parla, non capisco, cosa dice? È tutto troppo veloce e l’ira mi avvolge.
Non mi controllo, io non voglio che lei pianga ancora. Io non voglio. Cado,
mi rialzo, la testa pulsa, sono in un bagno di sudore, il sangue corre, va
tutto in fretta ed io devo precedere ogni cosa, non è abbastanza. Ancora
ancora ancora. Stringo
le mie spade e un altro attacco…per lei…per Rufy che mi ha presentato
come il miglior spadaccino…che in qualità di compagno del re dei pirati
minimo minimo deve essere il più forte del mondo! Ed io lo sarò. Non
sento cosa succede e non lo capisco subito, solo qualcosa mi ferma e il
flusso di pensieri, ricordi e furia si blocca immediatamente. Non riesco a
procedere. È
il rumore di gocceche cadono a terra a farmi rendere conto della situazione. Il
sangue. Il
mio. Non
sento dolore, sono troppo preso da lui…da me stesso…mi ha ferito. La
Lama del suo pugnale è piantata nel mio petto. Ora
lo sento. È
un dolore che parte proprio dalla ferita. Sento il sangue freddo macchiarmi
la pelle e scendere. Sento ogni cosa possibile. E i sensi che si affannano a
rimanere saldi. Tremo. Non è ancora finita. Io sono ancora in piedi. Non
posso smettere. Non posso cessare. Non
posso dire che mi arrendo. Dalla mia bocca non usciranno mai quelle
parole…perché la tradirei, rovinerei tutto. Non solo per lei…ma anche
per Rufy, lo metterei nei guai. Lui crede in me, non interviene mai nelle
mie lotte, non mi chiede i motivi, aspetta e mi rispetta…e lui ha bisogno
di me. Ha bisogno che io sia forte. All’altezza. Se
io dico che mi arrendo non sono più un uomo. L’uomo che lui ha scelto,
l’uomo che ha giurato alla sua amica che sarebbe diventato forte. -
vuoi che ti colpisca al cuore? Perché non ti ritiri?- ora
sento anche le sue parole. Calme e pacate come prima. Distanti…ma meno.
Ora lui è qui veramente, è presente…e vuole capire. Perché gli
interessa capire? -
chissà…non so bene…ma se mi ritiro…- cavolo,
sto facendo già fatica a parlare…la voce mi trema ma è chiara ed udibile
a tutti. Io andrò avanti finchè mi muoverò. -
…mi sembra di rovinare tutto, sia la promessa che il giuramento…e non
potrò tornare più in questo posto…- -
esatto…questa è la sconfitta…- lui
è vicino ora, tiene fissi i suoi occhi dorati da falco nei miei che
riflettono lo sforzo e ancora la luce della determinazione. Io non posso
cedere. Mantiene
il pugnale saldo in me e non ha un minimo cedimento, non si muove. Ma
lui sta cominciando a capire. -
allora non posso tirarmi indietro…- questo
che significa essere sconfitti…non posso adempirlo. Andrebbe
contro di me e contro le persone a cui tengo di più. Non
voglio che guardandomi abbiano pietà verso di me, io devo essere degno dei
posti in cui sono, guadagnarmeli. Ho giurato, ho promesso. E non posso
tirarmi indietro. -
anche se morirai?- non
dubito, non esito. Questa risposta è facile. -
non ho paura di morire…- serio
e cosciente. -
ragazzo. Dimmi il tuo nome.- prima
nemmeno mi vedeva ed ora è totalmente nella mia testa. Ora
siamo uomo contro uomo. Spadaccino contro spadaccino. Anche
se la forza è disuguale è come se fossimo pari perché lui è sceso al mio
livello. -
sono Rolonoa Zoro…- ci
siamo capiti.perché solo lui, un altro come me, potrebbe effettivamente
comprendere quello che faccio. Lui…e Rufy…e Lei che non c’è più. E
nessun altro. Perché sono come me…anche se questo uomo ha dentro un altro
mondo, che non è come il mio e quello di Rufy. -
mi ricorderò di te…è da tempo che non ne incontravo uno della tua
stoffa…- brandisce
la spada, la sua enorme e imponente spada con l’elsa forte a forma di
croce. Ecco che scende al mio livello. Ecco che siamo uguali. Se non lo
batto ora, morirò. -
ti farò morire con onore, come un vero spadaccino…usando questa spada
nera che è la più forte del mondo…- mi
riconosce come tale e se non lo dovessi battere, e se non stessi male, ne
sarei felice. Ma ora sono concentrato in me stesso e su queste mie spade. Mi
metto in posizione e non stacco gli occhi dai suoi. È importante. Sono
presente, reale. Però sento queste mie compagne. Mi fido di loro. E il
motivo per cui faccio tutto questo non lo dimenticherò mai. Questo è il
mio ultimo colpo, se sbaglio morirò…sarò il più forte oppure sarò
morto…non mi spaventa la morte, mi spaventa il fatto di deludere le
persone a cui ho prestato giuramento. Lui
parte all’attacco per primo, per la prima volta, ed io inizio a muovere le
mie spade. Sembra che siano tutte e tre a roteare, in realtà sono solo le
due che stringo in mano. Le sento vive nei miei palmi, al tatto. Mi parlano
e mi danno forza. L’effetto è incredibile agli occhi degli altri, perfino
lui ferma un battito di ciglia e fissa questa mossa. Corro
anche io incontro a lui. Ci battiamo e nello scontro le mie due spade, che
tengo in mano si spezzano. Ho
perso…è più forte di me…non pensavo sarei stato sconfitto. Questa è
la forza più tremenda del mondo. Arrivo in ginocchio dietro di lui, metto
via l’unica spada rimasta intatta, quella che non si è mai rotta in tutta
la sua esistenza e la mia. Preziosa compagna. Siamo arrivati al capolinea. Nessun
rimpianto. Nessun rimorso. Bene. Affronterò
ciò di cui non ho paura. Senza
problemi. Mi
giro e con le ultime forze che pian piano scemano mi volto verso di lui a
braccia aperte, stringo la spada forte. Lei mi starà vicina. Sento lo
sguardo di tutti, ma rimango concentrato. -
cosa?- lui
non capisce subito, io gli spiego: -la
ferita sulla schiena…è una vergogna per uno spadaccino…- lo
dico sorridendo fiero. Sarà comunque una bella morte. Morire per mano di
una spada simile non è male. È la morte che io ho sempre
desiderato…certo non in un letto o per mano di un imbecille qualunque! Quest’uomo
è il più forte del mondo ed io non sono stato in grado di batterlo. Mi
dispiace solo per il giuramento infranto e la promessa che non compirò. Mi
dispiace per lei, con che faccia la guarderò? Mi
dispiace per Rufy che in un modo o nell’altro l’ho solo cacciato nei
guai, infrangendo la sua fiducia…Rufy…vorrei spiegarti meglio perché
l’ho fatto, mi brucerebbe che tu mi criticassi…sai, sono stato poco con
te…eppure… L’uomo
dagli occhi di falco ricambia il sorriso con un altro di fierezza. Ora
so che mi ha capito pienamente. Lui
è un lampo, veloce e diretto. Come se fosse una piuma invece che una spada
simile…arriva e colpisce, sul momento non sento altro che il vento e una
frustata tagliente…poi lui, la sua voce che urla il mio nome sconvolto,
infuriato….non ci crede. Mi dispiace Rufy… …e
così…è questa la fine? Ma
no…non mi ha ucciso…no, non sarà così…perché? Ora
lo sento il dolore…e la pelle che si lacera dividendosi in due parti nette
sul mio petto è profonda ma non abbastanza per farmi trapassare. Lo sento,
è il mio corpo che lo dice. Cado
in mare privo di forze e di volontà. Ora un attimo…non ce la
faccio…prima di cadere sento la sua voce un’altra volta urlare con
quell’inclinazione piena di forza e…dolore…per me. Pensa di avermi
perso. Quello
stupido sicuramente attaccherà il mio avversario per ucciderlo, per
vendicarmi. L’acua
mi avvolge scivolando sulle ferite, me le fa bruciare per farmi sentire vivo
ancora una volta. In un modo strano ma vivo. Credo. …e
scivolando giù, con un abbandono non da me, ripenso a lui…avevo promesso
anche a lui….non ci conosciamo da una vita però abbastanza da poterci
affidare l’uno all’altro. Ci siamo visti e abbiamo iniziato la nostra
avventura. Dall’inizio ho capito che eri folle…folle ma forte. Che tu
eri giusto. L’unico adatto a me. Mi sei piaciuto. Ho avuto l’istinto di
seguirti, tu sei una calamita che attira tutti. Prezioso e leale. Puro. Io
non so se lo sono. Ma so che quello che mi hai insegnato e mi hai dato è
stata la vita. Devo moltissimo a te. Avevo promesso anche a te per aiutarti
e non metterti nei guai…ma non ci sono riuscito. Non so cosa sarà ora
esattamente, ma vorrei spiegarti tutto meglio…e sentire la tua sicurezza
sul fatto che non morirò, o che diventeremo i più forti…vorrei sentire
ancora una volta che lui diventerà il re dei pirati. Vorrei
non lasciarlo solo. Vorrei…lui…che
queste mani che mi riportano su fossero le sue, ma lui non può nuotare,
annegherebbe. Mi
riportano sulla barca e prendo respiri profondi a pieni polmoni. Sono
ancora vivo. Parlano,
stupiti, urlano. Non so, fanno un tale chiasso. Poi sembrano calmarsi e la
voce regolare e profonda degli occhi di falco si fa sentire. Odo chiaramente
anche se cerco la saldità in questo mondo. Sto male. -
il mio nome è Drakul Mihawk! Per te non è ancora arrivata l’ora di
morire!- lo
sento, ma che dice? Il suo nome non lo dimenticherò mai. Ora
l’ho capito anche io. -
devi conoscere te stesso…e devi conoscere il mondo.- urla
urla…ancora urla…e poi lui che continua. -
dovrai diventare ancora più forte Rolonoa.- ora
l’ho capito. Non so cosa muova quest’uomo, ma siamo uguali e quando
diventerò più forte, dopo aver conosciuto me e il mondo, tornerò da lui,
lo sconfiggerò e prenderò il mio posto. Non so cosa cerchi…ma mi piace
come persona. È in gamba. E
di persone in gamba ne conosco. -
ti aspetterò ancora molti anni…sul trono del più forte del mondo…- è
una richiesta… -
PROVA A SUPERARE QUESTA SPADA CON LA TUA FORZA MENTALE! PROVA A SUPERARE ME,
ROLONOA!- no,
è una sfida. E non la ignorerò! urla.
È uscito dalla sua compostezza. Presente e vivo come ancora non era stato.
Coinvolto. Veramente coinvolto. Gli ho dato un motivo per non annoiarsi. Poi
sono loro due a parlare…e sento Rufy pronunciare ancora una volta con
sicurezza quelle parole. Il
re dei pirati. Li
lascio e mi concentro ancora una volta su me stesso. Mi
brucia. Non
la ferita, non l’acqua salata. Brucia
la sconfitta. Dio,
come brucia. È
insopoortabile, un oppressione al petto assurda, che non mi fa respirare. Mi
mordo le labbra e non mi rendo conto che dai miei occhi escono lacrime amare
e salate. Le prime dopo anni e anni. Lui
dice che diventerà il re dei pirati, ma se io non diventerò il più forte
del mondo non ce la farà, lo metto nei guai. Sarebbe colpa mia, io non
posso pesare a nessuno…soprattutto su di lui. Non posso. Mi
dispiace. Come brucia. È questa la sconfitta. Sono vivo e sono sconfitto e
vivere con questo senso allucinante è la peggior punizione. Preferivo
andarmene, ma ho ancora molto da fare. Ho
ancora…Rufy, non voltarmi le spalle. Sta con me ancora. Sei
importante. Sei essenziale. Ora
che ti ho assaggiato, ora che sono rimasto con te, che ti ho scoperto….non
posso lasciarti. Ti
prego. Alzo
la spada in alto. La mia unica amica finale, la spada dall’elsa bianca. Il
braccio è fermo anche se il mio corpo sta malissimo. Perdo sangue. Ma
devo farlo. Devo
dirlo. Per
sapere di lui. -
zoro?- è
lui che lo dice. Mi vede, mi ascolta. -
Rufy…mi senti?- la
voce mi trema ma devo dirlo. -
si.- lui
è attento. So che capirà. Ma voglio che ci scambiamo questa seconda
promessa. -
ti sei preoccupato, vero? Perché se non divento…lo spadaccino più forte
del mondo…ti metto nei guai, vero?- prendo
un respiro e continuo urlando con lo strazio e il dolore che mi è esploso
dopo questo evento. -
NON PERDERò…MAI Più! NON
PERDERò MAI Più E UN GIORNO LO BATTERò E DIVENTERò IL Più BRAVO
SPADACCINO CHE SIA MAI ESISTITO! Re dei pirati…hai da ridire qualcosa?- termino
in un lago di lacrime e sangue e sudore e acqua di mare. Poi
lo ascolto. -
eheheh. Niente!- ride
ed è sereno. L’espressione e la sicurezza che mi servivano. Lo
adoro. Io
non posso mai abbandonarlo. Lui
è prezioso e gli devo molto. Ora
rinascerò e affronterò con lui, solo con lui, questa nuova sfida. Non
infrangerò più la mia promessa, il mio giuramento ne a lei ne a lui. Mai
più. FINE
CAPITOLO 1
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